Buondì amici dell'Italian Indie Comics Award! Oggi abbiamo il piacere di parlarvi di Mondi Paralleli opera in via sviluppo dalla mente e matite dei rinomati Francesco Manetti e Luciano Costarelli, l'ultima che parteciperà alla categoria "migliore proposta editoriale" aperta a tutti fumetti che devono ancora essere proposti agli editori o che puntano ad un finanziamento attraverso il crowdfunding per andare avanti.
 
Francesco Manetti è nato nel 1965 a Firenze e legge e colleziona fumetti fin dai primi anni Settanta. Per quanto riguarda la sua attività nell'editoria fumettistica viene dal Club del Collezionista e da Collezionare, avendo iniziato a pubblicare nel 1988 proprio sulla fanzine fiorentina le sue prime cose: articoli di critica, saggi, cronologie, interviste e sceneggiature. Ha poi collaborato con molte riviste tra le quali Comic Art, L'Eternauta, Bhang, Fumetto, Exploit Comics, If, Fumo di China, Fumetti d'Italia, Cattivik, Dc Comics Presenta, Horror, Humor, Blue, Star Comìx. Per la Comic Art ha inoltre tradotto dall'inglese migliaia di pagine e strisce di fumetti americani mentre nel 1992 ha creato la rivista dedicata al cosmo bonelliano Dime Press insieme a Burattini, Ceri e Monti. Nel tempo ha anche partecipato ai cataloghi di numerose mostre, libri e monografie, trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha inoltre curato la collana Paperino Carl Barks della Comic Art (serie poi continuata da Epierre) e sceneggiato i fumetti di Eva & Chris. Sempre in quegli anni inoltre ha contribuito al sito internet della Sergio Bonelli Editore con le schede di Tex ed ha organizzato numerosi corsi, mostre, dibattiti e conferenze sul tema del fumetto italiano bonelliano. Recentemente, dopo qualche anno di parziale inattività, ha curato per Mondadori i redazionali di Alan Ford Story, Alan Ford TNT Story, Kriminal Omnibus e Satanik Omnibus. Nel 2012 ha infine creato, insieme a Saverio Ceri, il sito Dime Web su cui è ospitata la pubblicazione delle brevi storie che compongono Mondi Paralleli. Tra le ultime cose, nel 2015 ha pubblicato un articolo su Urania Collezione (Mondadori) ed ha collaborato a due prestigiose riviste nazionali – Antarès della Bietti (con un articolo su Disney) e Terra Insubre (con un intervento su Tintin).
 
Luciano Costarelli è il disegnatore dell'opera e vive a Milano. Nato nel 1969 ha iniziato a sfogliare e disegnare fumetti prima ancora di saperli leggere dando subito ai genitori un chiaro segnale di quella che avrebbe voluto fare nella vita. A 18 anni ha quindi pubblicato le sue prime storie brevi per la storica fanzine Collezionare su sceneggiature di Francesco Manetti, conosciuto grazie ad una trasmissione televisiva, mentre a 20 anni, andandosene di casa, ha provato a fare del fumetto una professione, arrivando a pubblicare con piccoli editori: prima qualche horror con la Fenix, poi molti fumetti di calcio all’interno di riviste di settore. Quando è arrivata però la necessità di avere entrate più regolari, ha dovuto cambiare lavoro occupandosi soprattutto di grafica e prodotti su licenza. In particolare ha partecipato alla creazione di un nuovo tipo di card collezionabili (Lamincards) che lo hanno assorbito dal 1999 al 2011, cosa che lo ha convinto a smettere di disegnare a mano libera per ben 8 anni. Nel 2015 Luciano ha però capito che questo mondo di china gli mancava troppo, decidendo così di ricominciare nel tempo che riusciva a ricavare, normalmente tutte le mattine dalle 5, prima di andare a lavorare e qualche nottata. Gli anni di inattività hanno ovviamente lasciato il segno, ma sente che fumetto dopo fumetto sta recuperando la mano e lo potrete testare con mano osservando la sua opera. Per prima cosa ha quindi partecipato ad un bando per Giganti d’Acciaio, realizzando poi una storia di dodici pagine su sceneggiatura di Andrea Garagiola. Non contento, prima che venisse pubblicata ha anche ripreso a lavorare con l'amico Francesco Manetti alle storie di Mondi Paralleli che vi stiamo presentando in questa sede.
 
Ecco di seguito la trama di Mondi Paralleli:
 
Mondi Paralleli tratta di una serie di storie brevi di Science Fiction, di 3-4 pagine ciascuna, che vengono pubblicate ogni mese su Dime Web. Come tematica e narrazione sono tutte ispirate alle riviste americane degli anni ’50, come Weird Science o Weird Fantasy, ma con storie totalmente nuove ed originali create per l'occasione.

Mondi paralleli è un insieme di storie unite da un unico filo conduttore: la voglia di stupire il lettore con vicende al limite della realtà. Una caratteristica che ricorre dai primordi di quello che è il genere fantascientifico e che ora, grazie al suo sdoganamento, si dà per scontata, ma che un tempo aveva un notevole importanze per educare i giovani al pensiero laterale, al superamento dei propri limiti ed alla continua sperimentazione scientifica (non a caso anche i cinesi si sono aperti recentemente alla fantascienza dopo molti anni di censura verso tale genere, riconoscendo ad esso la capacità di ispirare i giovani al pensiero scientifico creativo). Valore che viene ripreso con tutta la sua forza dal duo di autori e riportato in auge assieme a questa loro piccola raccolta che si ispira ai fasti della fantascienza anni '50, in un esperimento personale volto a rispolverare il genere e farlo conoscere alle nuove generazioni in un formato pratico e compatto, storie di 3-4 pagine, che ne agevoli la lettura senza intaccarne la qualità.
 

Un esperimento che attualmente si può dire senza dubbio riuscito grazie alla bravura di Francesco, capace di riassumere intere storie (con tanto di colpo di scena finale) in pochissime pagine, e all'abilità di Luciano nel disegnare riprendendo nei dettagli lo stile italo-americano dell'epoca d'oro della sci-fy, stile caratteristico e particolare capace di rendere vividamente le ambientazioni ed i personaggi in poche e semplici vignette, molto adatto a questo tipo di storie brevi. Un successo quindi già confermato dalle visite avute su Dime Web, il loro sito, che necessita solo di essere confermato tra qualche mese quando partirà la campagna crowdfunding per il finanziamento della stampa del volume cartaceo (contenente una speciale storia aggiuntiva ed inedita). Nell'attesa di questo vi consigliamo di dare un'occhiata alle storie pubblicate finora che si dimostreranno sicuramente una lettura piacevole e veloce che vi farà presto desiderare di leggerne altre.. non vi fidate? Provate a leggerle e ne riparliamo!

Ecco di seguito l'intervista agli autori:

Luciano Costarelli, Francesco Manetti, siete due pietre miliari del mondo del fumetto e siamo orgogliosi di avervi tra le fila dei nostri partecipanti, benvenuti all'IICA! Siete pronti per la nostra intervista?

Francesco: Prontissimo, anche se fosse un quarto grado!

Luciano: Questo sarà un test entropatico? Dilatazione capillare per il cosidetto responso rossore, fluttuazione della pupilla, dilatazione involontaria dell'iride?


Forse! Ma partiamo dalle basi.. Qual’è il vostro maggiore riferimento artistico? Quali sono le vostre opere a fumetti preferite?

Francesco: In vita mia ho letto veramente di tutto, ma ho una spiccata preferenza per il fumetto classico internazionale, inteso come non sperimentale, dal chiaro linguaggio e dalla chiara lettura. I nomi che preferisco in assoluto (fra sceneggiatori, disegnatori e autori completi) sono, in lista del tutto casuale, Barks, Gottfredson, Magnus, Nolitta, Stan Lee, Kirby, Hergé, McCay, Jacobs, Jacovitti, Liberatore, Battaglia, Moroni Celsi, Pedrocchi, Scarpa, Taliaferro, Bunker. Fra le mie opere a fumetti preferite ci sono i grandi maestri del fumetto USA dei primi del '900, il primo fumetto avventuroso italiano (anni '30 e '40), i Paperi di Carl Barks e di Taliaferro, Tintin, Blake & Mortimer di Jacobs, tutta l'opera di Jacovitti fino ai '70, Ranxerox, Alan Ford, Kriminal, Satanik, il fumetto della EC Comics, tutta la produzione della Bonelli fino ai primi anni '90, il Topolino di Gottfredson e di Scarpa.
 
Luciano: Per parecchio tempo ho provato a mediare la mia passione per i manga con lo stile dei fumetti occidentali, poi ho capito che era meglio se facevo distintamente uno o l’altro. Ho scelto l’altro. Attualmente i comics americani della seconda metà XX° secolo e il fumetto popolare italiano sono molto presenti nel mio stile. Penso di aver letto decine di migliaia di fumetti, mie opere preferite sono tantissime, di tutti i Paesi del mondo, Dall’Italia all’Argentina, dalla Francia al Giappone. Sono però particolarmente affezionato a Jack Kirby e John Romita. Come Manga, invece hanno per me un posto speciale le serie classiche di Rumiko Takahashi e i manga di Go Nagai e Gosaku Ota.

 

Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate?

Luciano: Sto portando avanti un percorso di realismo che mi costa molta fatica. Non mi concedo scorciatoie: tutto deve essere integrato prospetticamente, curo molto gli ambienti come i mezzi e sto aumentando i dettagli dei personaggi. Ho abbandonato i retini, che usavo all’inizio, sostituendoli con il tratteggio per i mezzitoni. Mi impegno a disegnare ogni fumetto per Dime Web meglio del precedente, essendo  storie brevi il progressivo cambiamento di stile non da fastidio perché cambiano anche personaggi e ambientazioni. Generalmente lavoro in modo molto tradizionale: Matita, pennino e pennelli, in qualche caso pennarelli. Disegno prima a matita HB su comune carta da fotocopia che poi riprendo con una lavagna luminosa su Carta Schoeller liscia. Inchiostro con pennini G-Pen Zebra, Maru-Pen e dei vecchi pennini Presbitero molto duri per il tratteggio e le linee più regolari. Come pennello uso i Winsor&Newton serie 7 n.1 e n.3. Dalla quarta storia ho comunque iniziato a inchiostrare alcune vignette con Manga Studio per impratichirmi e la settima è stata inchiostrata completamente in Digitale, cosa che mi permette di ridurre sensibilmente i tempi. Anche se ci se ho provato, non sostituirò però la matita con la tavoletta grafica. Pur con tutti i vantaggi che posso avere dalla tecnologia, tutto per me deve cominciare su carta.
 

Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?

Francesco: Per me fare fumetti significa semplicemente raccontare una storia divertendomi a far funzionare un mezzo di comunicazione totalmente distinto dagli altri, un mezzo che usa al massimo i suoi particolari codici espressivi. Raccontare con i fumetti è diverso dal narrare con la pagina scritta; semmai il fumetto è più vicino al cinema (e non a caso sono nati negli stessi mesi, alla fine dell'800). Anzi, forse il fumetto ha una marcia in più rispetto cinema, è più “interattivo”, visto che per il movimento, per il suono delle voci e per quello che succede negli spazi bianchi fra una vignetta e l'altra occorre che entri in gioco la fantasia del lettore. Leggere fumetti è molto diverso, e forse addirittura più “difficile”, dal leggere un libro. Per godere al massimo un fumetto, infatti, non basta conoscere la lingua con la quale “parla” (italiano, inglese, francese, etc.); occorre anche sapere cosa significhino le onomatopee, la diversa grafica dei contorni e delle pipette dei balloon e gli altri simboli grafici: occorre che il lettore condivida con l'autore lo stesso codice di comunicazione.
 
Luciano: Il fumetto per me è Cinema, come l’illustrazione è Fotografia. L’illustrazione è un’immagine singola, un attimo fermato nel tempo che deve catturare lo spettatore, condurlo in un mondo che può essere piacevole o disturbante e da quel momento parte l’immaginazione dello spettatore. Il fumetto invece è il movimento che viene catturato in alcuni fotogrammi. Qui il lettore utilizza la sua immaginazione soprattutto nello spazio bianco tra una vignetta e l’altra e contemporaneamente elabora i testi presenti nei balloon. Per questo non deve essere affaticato da una immagine troppo difficile da capire. Allo stesso tempo, però un’immagine troppo sintetica potrebbe non appagarlo. E’ una forma di comunicazione straordinaria che fonde la potenza evocativa della scrittura con l’immediatezza dell’immagine. 
 

Cosa vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.
 
Francesco: Adoro immaginare e creare la storia e poi trasformare il soggetto in sceneggiatura, facendo “parlare” gli ambienti e i personaggi; adoro la sensazione positiva che ho, alla fine del lavoro, quando sono relativamente sicuro che tutto torni – trama, dialoghi e finale. Odio però dover esser sintetico, cosa necessaria perché dialoghi troppo lunghi ruberebbero troppo spazio al disegno, essendo piuttosto portato alla logorrea!
 
Luciano: La cosa che amo di più è lavorare sui personaggi, dargli un volto e provare a descriverne la personalità attraverso le espressioni e le posture. Ringrazio Francesco che mi lascia molta libertà in questo. Vi faccio un esempio: Il capo degli alieni di “Effetto Collaterale”  muove molto le braccia, quasi da esaltato, sembra pieno di odio… poi, nell’ultima vignetta della seconda pagina, il suo volto cambia registro e sorride mentre dice una cosa terribile. È una gag visiva quasi impercettibile ma al tempo stesso, descrive il suo carattere come l’ho immaginato leggendo la sceneggiatura.
Cosa invece odio? Che quando una cosa è stampata, non si può tornare indietro. In  passato ho accettato delle commissioni con troppo poco tempo a disposizione, quando il lettore giudica una tavola non sa che hai dovuto inchiostrarne 48 in una settimana, o che magari non dormivi da tre giorni per riuscire a finire. Pensa solo che fa schifo e tu ci stai male quando sai che è vero. Se dai il massimo, anche se fai qualche errore, per me va bene così. Se invece tiri via una tavola che potevi fare meglio, manchi di rispetto al lettore e a te stesso. Purtroppo questa cosa l’ho imparata un po’ tardi.

 

Com’è nata la vostra opera? Quali sono i vostri piani per essa?

Francesco&Luciano: È nata un po’ per caso. Ci siamo ritrovati su Facebook dopo 25 anni e abbiamo pensato di ridisegnare le prime storie che avevamo pubblicato in assoluto, quando eravamo ragazzi, tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta. Una sorta di nuovo inizio, che si è concretizzato nella prima storia uscita in Rete pochi giorni prima di Lucca Comics 2015. Attaccando la seconda storia, che è poi apparsa su Internet il mese dopo, ci è venuta voglia di dare un proseguimento a questa avventura e così è nato questo progetto, che abbiamo chiamato “Mondi paralleli”.
Si tratta di una serie di storie brevi di SF di 3-4 pagine ciascuna che vengono pubblicate ogni mese su Dime Web. Ci siamo ispirati alle riviste americane degli anni ’50, come Weird Science o Weird Fantasy, ma con storie totalmente nuove. Siccome i nostri fumetti rendono meglio su carta, vogliamo raccoglierle, insieme ad una storia più lunga (che non verrà mai distribuita sul Web), in un albo di una cinquantina di pagine che vogliamo far uscire per Lucca Comics 2016 a un prezzo molto popolare. Per abbattere i costi di
stampa lanceremo una campagna di Crowdfunding che si chiuderà poco prima della fiera, in modo da consegnare subito gli albi ai nostri sostenitori.
 
Incuriosite i nostri lettori e raccontateci un po’ della trama di questa storia extra!

Francesco: Nella storia lunga, che apparirà solo sul fascicolo cartaceo chiudendo l'albo, i personaggi - reali e immaginari, terresti e alieni, umani e animali, in carne e ossa o artificiali... - che abbiamo incontrato nelle avventure brevi apparse anche sul web, torneranno tutti insieme, in un unico ambiente, recitando un'avventura corale un po' folle, con un finale a sorpresa!

La vostra storia al momento è ospitata su Dime Web, il vostro sito, parlatecene meglio!

Francesco&Luciano: Si tratta di un sito – di un blog, per essere più esatti – partito nel 2012 con l'ambizioso progetto di far rinascere in rete la rivista Dime Press, pubblicata da Glamour fra il 1992 e oltre il 2000. Dime Press fu fondata da Moreno Burattini, Saverio Ceri, Francesco Manetti e Alessandro Monti (i redattori della fanzine Collezionare) e si rivolgeva esclusivamente ai lettori del fumetto bonelliano (ovvero Tex, Zagor, Dylan Dog & Co.). Nata da un'idea di Saverio Ceri e Francesco Manetti, Dime Web, con il suo inequivocabile sottotitolo di Quaderni Bonelliani, ha con tutta evidenza un occhio di riguardo per il cosmo della Sergio Bonelli Editore; ma, nello spirito della vecchia Collezionare (1985 – 1992), si occupa anche delle altre scuole e tendenze fumettistiche, italiane e internazionali (Disney, la linea chiara, il super-eroi, etc.), di letteratura di genere (SF, horror, fantasy, etc.), di cinema, di cartooning – dando spazio anche a serie a fumetti inedite, avventurose oppure umoristiche.  A Dime Web collaborano decine di esperti e di semplici appassionati, anche stranieri, ottenendo un ottimo feedback in rete.
 

 Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Francesco: La fantascienza è sicuramente il genere letterario moderno che preferisco. Sono cresciuto con la fantascienza di Urania (Asimov, Clarke, etc.), con la fantascienza della RAI e delle prime Tele Libere (con Spazio 1999, Star Trek e via dicendo), con la fantascienza al cinema (Kubrick, Lucas, Scott, Carpenter, Spielberg e i grandi cineasti degli anni '50). E naturalmente i fumetti di fantascienza sono sempre stati i miei beniamini! Le avventure del progetto “Mondi Paralleli” rappresentano, tutte insieme, una mia personale dichiarazione d'amore alla Musa della Fantascienza.

Luciano: Amo molto la fantascienza, quindi è bello poterla disegnare, in più la struttura a storie brevi mi permette di affrontare situazioni molto differenti: mondi e architetture aliene e ambientazioni urbane terrestre di epoche diverse, poi posso anche inventare graficamente tanti personaggi.
Chiediamo ai nostri lettori di votarla come proposta editoriale, perché quello della storia breve è un genere troppo sottovalutato, un genere nobile e di grande tradizione, un genere che ha enormi possibilità se si prova a interpretarlo in modi differenti dal solito. Noi stiamo proprio cercando davvero di fare questo: tutte le storie si possono leggere singolarmente, con qualunque ordine e su qualunque dispositivo, e allo stesso tempo fanno parte di un’unica trama che si apprezzerà esclusivamente nel classico formato dell’albo a fumetti.

Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!

Francesco & Luciano: Ci congediamo ringraziando chi ha dedicato un po' del suo tempo per leggerci fino a qui. Se vi piace la fantascienza, vi invitiamo a leggere le nostre storie su Dime Web: per noi è la cosa in assoluto più importante! Se poi le storie vi piacciono, votateci per questo Award e, se vi piacciono tanto, sostenete anche la nostra campagna di crowdfunding su Indiegogo, quando partirà a settembre.
 

 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!