Sapete che ci stiamo avvicinando quasi alla fine dell'Italian Indie Comics Award? Beh per ora non pensiamoci troppo e tuffiamoci in questo nuovo articolo, ecco a voi: Magnifico di Pietro B. Zemelo!
 
Pietro B Zemelo è un fumettista di 30 anni cresciuto a Venezia ma che vive a Milano. Ha da sempre avuto una grande passione per il disegno, ma il suo inizio ufficiale come fumettista è avvenuta nel 2008, quando Emanuele Tenderini gli ha dato abbastanza fiducia da farlo entrare nel grande gruppo che si è occupato della primissima uscita di Capitan Venezia. Successivamente ha collaborato con Litomilano per qualche anno, colorando gli inserti per il Corriere e la Repubblica di Topolino, Lupo Alberto, Nathan Never. Ha lavorato inoltre con una varietà di piccoli studi e collaborato ad un numero di Comics Factory per Cyrano Comics: "Prima e dopo la fine del mondo". Nel 2012 ha conseguito inoltre un master in computer grafica all'istituto BigRock e poco dopo l'inizio di "Magnifico!" è iniziata la collaborazione con Topolino. Ama il fumetto Disney ed il fatto che in Italia sia una presenza così importante ha segnato la sua crescita sia personale che professionale, ed è fierissimo di trovarsi ora assieme a tutti i grandi maestri che hanno lavorato a questa fantastica testata.

Ecco di seguito la trama di Magnifico:
 
Magnifico racconta la storia e le gesta di Alessio (la matricola), Oscar (il laureando) e Luca (il laureato disoccupato), tre spassosi coinquilini che sono un vero e proprio ritratto di vita vissuta e quotidianità. Le loro avventure sapranno entrare nel cuore di tutti coloro che sono andati presto via di casa, che hanno vissuto una più o meno brillante vita universitaria e che non possono nascondere un piccolo animo nerd, rendendo di fatto tutto questo… “Magnifico”!

Magnifico è un fumetto ironico dotato di un forte carattere ed un retrogusto agrodolce, un perfetto riflesso di una generazione e dei suoi vezzi. Come accennato sopra la storia è interamente incentrata su tre personaggi chiave molto rappresentativi delle rispettive categorie (il laureato, il laureando e la matricola), essi però non saranno gli unici personaggi in scena ed il cast dell'opera si amplierà molto con il passare dei capitoli e l'evolversi della trama portando all'interno della storia narrata tematiche diverse che la renderanno ogni volta più varia, imprevedibile.. e sempre più reale. Non dovrebbe quindi stupire il fatto che la maggior parte dei suoi lettori riesca perfettamente ad intravedere i propri vizi e sfortune tra le pagine dell’opera, sfruttandola magari per rincuorarsi, divertirsi e sperare con loro in un lieto fine (perché qualche volta ce n’è proprio bisogno).
 

Zemelo riesce quindi a riflettere perfettamente gli anni di questa forte spensieratezza che in realtà non è altro se non una maschera per l'enorme paura che ogni ventenne si porta appresso: quella legata ad un futuro incerto e a degli studi che sembrano davvero interminabili e non portare a nulla.  Una realtà che traspare molto bene anche nella struttura narrativa del fumetto, nel quale le parti comiche (a volte organizzate come delle vere e proprie strisce) vengono intervallate da momenti ben più seri in modo improvviso ma sempre sostenibile dal lettore, proprio come se quella raccontata fosse la nostra stessa vita.
Un omaggio quindi all'autore per essere riuscito in questo non semplice compito ed allo staff di Manfont che ha avuto fiducia nel suo progetto decidendo di pubblicarlo in cartaceo per farlo conoscere ad ancora più persone.


Infine ecco l’intervista a Pietro:

Pietro, è un gran piacere poterti conoscere, adesso dovrai rispondere alle nostre domande: pronto?

Pronti!

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi?

Il tratto morbido e tondeggiante di Topolino è ciò che preferisco, ma nel caso del mio fumetto indipendente “Magnifico!” tendo a cercare un tratto un po’ sporco, come se fosse tracciato in fretta con la matita colorata. Cosa che poi non è visto che non uso una matita da anni e tutto il mio lavoro avviene in digitale.

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Il fumetto è un medium che permette di fare cose uniche. Ha un linguaggio preciso, ma semplice e comprensibile da tutti. Non è un caso che sia una delle primissime forme espressive con cui entra in contatto un bambino e sia anche il mezzo che sceglie per esprimersi a sua volta! Chiunque può fare un fumetto! Per me è la stessa cosa. Faccio fumetti per esprimermi e perché mi diverto un sacco a farlo!
 

Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

Mi piace quando i miei personaggi si “muovono da soli”. Lavorare con i personaggi Disney, che hanno una storia di quasi un secolo, è un piacere proprio perché mi sembra di giocare con loro! Li metto in una situazione e quelli si muovono da soli! Ovviamente c’è sempre bisogno della mia regia, affinché la storia segua un percorso preciso e interessante! Quando lavoro sui miei personaggi è la stessa cosa, ma ho ancora più libertà: posso portarli in territori inesplorati e farli evolvere nel corso della trama. In particolare mi piace scrivere i dialoghi e scegliere la tavolozza di colori per questa o quella vignetta. Una cosa che non mi piace…? È un lavoro per cui sei sempre in ritardo. La consegna è sempre vicina e le cose da fare sempre tante.
 

Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?

“Magnifico!” nasce come esperimento. Pubblicato su Facebook per sondarne l’apprezzamento del pubblico. La partecipazione dei lettori è stata ed è talmente travolgente che è diventato un fumetto cartaceo in poco tempo. I piani per l’opera seguono le vicende dei personaggi alle prese con la vita universitaria per cui tendenzialmente Magnifico dovrebbe concludersi quando tutti avranno terminato il loro corso di studi e non avranno altro da raccontare sull’argomento. Attualmente sono già usciti tre volumi, realizzati in collaborazione con ManFont (i primi due della storia regolare ed il primo spin-off, intitolato "Erasmus" che racconta la vita di Alessio alle prese con un periodo di studi in Irlanda) e prevediamo di farne uscire un altro ad ottobre (il terzo della storia regolare), poco prima di Lucca.
 

Pensi che Magnifico possa esser considerato un manifesto generazionale?

Non voglio necessariamente dare un messaggio, ma raccontare la vita normale. Quindi, sì, immagino che si possa dire sia un manifesto generazionale, ma non ho pretese particolari. Semplici momenti di vita, cose comuni e quotidiane. Grandi e piccole. Banali eppure epiche.

C'è un personaggio nel quale ti rivedi maggiormente? quanto c'è di autobiografico nell'opera?

Ogni personaggio ha qualcosa di mio, nel bene o nel male. Difficile dire in che percentuale. Forse quello in cui mi riconosco di più è Alessio. È il personaggio che più spesso parla con la mia voce. Tutte le storie comunque hanno qualcosa di autobiografico perché nascono dal bisogno di raccontare qualcosa di sé, di comunicare. In questo caso prendo molto della passata vita universitaria, ma non ci sono eventi veri e propri che sono successi davvero. Solo situazioni o momenti.
C'è qualcosa della vita dei tuoi personaggi che magari avresti voluto far tu?

Questa è una domanda interessante. Sì. L'Erasmus tanto per dirne una! Ed un'altra cosa che loro stanno facendo, ma che io non ho fatto, è laurearsi!
A ben vedere parlo più della vita d'appartamento che della vita universitaria passata a lezione o in biblioteca. Mi soffermo molto di più sui rapporti tra loro che sulla vita tra i banchi. E secondo me è più interessante così. Ma faccio anche il contrario: a differenza mia, i personaggi non hanno un obiettivo specifico. Durante l'università io pensavo comunque a fare fumetti. Il mio obiettivo era arrivare a fare il fumettista, sapevo quindi la mia strada. Nessuno dei personaggi di Magnifico! sa cosa fare della propria vita terminati gli studi. Il che è anche strano considerando che, normalmente, è interessante seguire un personaggio proprio perché ha un obiettivo da raggiungere. Lo si segue perché ha una motivazione forte e chiara che ci incuriosisce e ci fa seguire le sue vicende. Qui parlo di vita normale e ci tenevo ad avere ben presente quel senso di "vuoto" che vedevo in alcuni amici durante quegli anni. Quell'incertezza sul futuro. Penso che molti lettori si riconoscano proprio in questo. Ovviamente ciò non è sufficiente per sempre e ho intenzione di evolvere i personaggi in modo che trovino ciò che vogliono fare.
Già che ci siamo, ci vuoi magari dare qualche piccola anticipazione?

È ancora da vedere. Sto scrivendo il quarto anno e per ora le cose vanno dove si inizia a intuire dal volume Erasmus. Alessio scopre di essere bravo in qualcosa e proverà a seguire questo talento. Ma in fase di scrittura non si sa mai! Se capitasse un dettaglio che porta la storia su binari diversi e più interessanti, non si sa mai che cambi idea su alcune cose!

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Fin dall’inizio, l’intenzione era fare un fumetto che parlasse di cose vere. Qualcosa che il lettore leggesse riconoscendosi. Credo di aver trovato un buon equilibrio tra comicità e drammaticità e penso anche che uno dei motivi per cui è tanto apprezzato dai lettori è il non rimanere uguale a se stesso troppo a lungo. I personaggi evolvono, cambiano, crescono… E io stesso sono curioso di vedere dove arriveranno!
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Ciao, pubblico! Non devi mica credermi sulla parola, eh! Vai su Facebook a dare un’occhiata e unisciti ai magnifici lettori di “Magnifico!”
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!