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Kida_10

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
A due anni di distanza dalla prima stagione arriva il secondo capitolo della saga che vede come protagonista Shana e Yuuji; anche questa volta il formato è di ventiquattro episodi e la realizzazione dell'opera è a cura della J.C. STAFF.

La storia riprende esattamente dove era stata lasciata, i due protagonisti sono tornati alla solita vita dopo lo scontro con i membri del Bal Masquè, ma ovviamente la loro tranquillità non è destinata a durare a lungo.
La prima metà di questa seconda stagione si concentra principalmente nell'analizzare i rapporti che intercorrono fra i membri del principale triangolo amoroso, tralasciando quasi completamente combattimenti e nemici, anche se un'ombra minacciosa sembra essere costantemente dietro l'angolo. Nella seconda parte le minacce si concretizzano e inizia l'azione vera e propria, i combattimenti si fanno più ardui e più intensi, e verso la fine Yuuji, dopo essersi sottoposto a numerosi allenamenti, prenderà parte attivamente alla battaglia.
A parte questa piccola differenza, la serie continua sulla falsariga della precedente, donando nuove informazioni sul mondo dei Flame Haze, e sollevando un considerevole quantitativo di misteri in particolare attorno al Reiji Maigo.

Dal punto di vista tecnico si può notare un considerevole miglioramento. Il character design è rimasto pressoché invariato, ma rispetto alla prima stagione i tratti sono più definiti e i particolari meglio delineati. I combattimenti sono stati realizzati molto meglio, sia dal punto di vista del dinamismo che da quello della qualità degli effetti speciali, oltre ad essere nettamente più intensi e longevi. Anche il grado di dettaglio dei fondali ha subito una leggera svolta.
Il comparto sonoro si difende nuovamente bene, proponendo delle OST energiche e azzeccate, un doppiaggio ancora una volta impeccabile e delle ottime sigle di apertura e chiusura.

In conclusione, questa seconda stagione si è rivelata essere superiore alla prima, in buona parte per un comparto tecnico sensibilmente migliorato, e successivamente per la sorta di "affetto" che credo sia normale provare nei confronti dei personaggi che ormai ci hanno accompagnato per lungo tempo. Se avete apprezzato la prima serie, questo sequel è da non perdere, nella speranza che il gran finale sia ancora meglio.


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scarlet nabi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Shakugan no Shana Second Season" si apre con una lunga digressione che verte sul genere "scolastico". Dopo aver sconfitto il male, Shana e Yûji Sakai tornano alla loro tranquilla vita di liceali, circondati dai compagni di sempre, con le loro storie d'amore. Ike, il migliore amico del ragazzo, non ha ancora trovato il coraggio di dichiararsi a Kazumi Yoshida, che, nonostante abbia scoperto l'esistenza dei divoratori di spiriti - i Tomogara - e dei Torch - i corpi vuoti che restano come simulacri in attesa che la fiammella dell'anima si consumi -, continua a essere innamorata di Yûji e a rivaleggiare per questo con Shana. A questo schema classico già collaudato nella prima serie si aggiungono elementi di complessità. Con un espediente narrativo molto abusato negli anime, una nuova studentessa si trasferisce proprio nella classe dei protagonisti. Fumina Konoe è una strana adolescente, che, appartenendo a una famiglia molto agiata, sembra vivere totalmente fuori dal mondo: non conosce la mensa, non sa trovare i libri nella cartella... Anche questo è un passaggio standard in moltissimi cartoni animati, di qualsiasi genere essi siano. Si potrebbe pensare a Haru, l'alieno di "Tsuritama", o a Tomoyo - l'amica benestante di Sakura (CLAMP) - ma gli esempi più prossimi sono i personaggi di "A Certain Magical Index" (Kazuma Kamachi/Haimura Kiyotaka): la stessa Index è una giovane suora della chiesa anglicana che non è mai stata a contatto con le persone comuni, ma la piccola Last Order, e soprattutto la misteriosa Hyouka Kazakiri, sono più interessanti per il nostro discorso. Infatti, la prima è un prototipo sfuggito a un esperimento di clonazione volto a potenziare le capacità offensive di un soggetto particolarmente dotato, mentre la seconda è un'entità generata dalla concentrazione di energia psichica presente all'interno di una Città Studio, in cui si perfezionano i poteri ESP. Nonostante le differenze nel character design, la somiglianza con Konoe è evidente, perché ciò che colpisce e insospettisce Shana e Yûji è il fatto che Konoe sia praticamente identica a Hecate, una delle fondatrici di Bal Masqué, l'organizzazione che raccoglie tutti i più potenti divoratori. I tratti somatici e anche il cognome aristocratico (che significa "guardia imperiale") lasciano pochissimi dubbi sull'origine della nuova compagna di scuola, ma il suo rapporto con la Trinità non è del tutto chiaro; c'è solo un indizio a guidare lo spettatore attento. Alla fine della prima serie Hecate aveva tentato d'impossessarsi della forza vitale del "frammento del tesoro" ("hôgu") racchiuso nel cuore di Yûji: il rituale è la chiara sublimazione di un atto sessuale, esattamente come avveniva nel contatto tra Perceiver e Receiver nel romanzo "1Q84" di Haruki Murakami. Nel libro, Fukaeri era una diciassettenne scappata da una setta nella quale era considerata una "mother", un'ancella capace di percepire e trasmettere messaggi. Il suo "rapporto metafisico" con Tengo altera il sistema invisibile dei folletti "Little People", di solito incaricati di generare un clone - ossia una "daughter"; analogamente, in "Shakugan no Shana", le emanazioni mentali derivate dall'unione di Hecate e Yûji hanno plasmato Fumina, che, pur avendo l'esteriorità della matrice originale, non ne condivide l'aura magica. Senza conoscerne i motivi profondi, la ragazza si sente subito attirata da Sakai e anche lui sviluppa un istinto protettivo nei suoi confronti, facendo ovviamente arrabbiare sia Shana sia Kazumi, entrambe gelose della nuova inaspettata rivale.

Nei triangoli amorosi si aggiunge la coppia formata da Eita Tanaka e Mitake Ôgata. La loro storia, che nella prima serie era rimasta molto defilata sullo sfondo, in queste puntate assume un certo rilievo narrativo, perché lui è uno degli aiutanti della Flame Haze Margery Daw, incaricata di mantenere l'equilibrio tra vita e morte, mentre lei è una ragazza qualunque, spensierata e ironicamente poco femminile. Se dovessimo cercare un riferimento "storico", l'ideale potrebbe essere Yû Hazuki (Mila di "Mila e Shiro"(Shizuo Koizumi/Jun Makimura): non solo Mitake somiglia molto all'eroina della pallavolo, ma pratica proprio questo sport, metafora della sua determinazione. Parte di questo spirito combattivo contagia anche lui, che resta a fare da eterno secondo al duo Margery/Keisaku fino a quando non scopre la profondità dei propri sentimenti e decide di abbandonare la lotta ai poteri occulti che infestano la cittadina di Misaki, per evitare di coinvolgere persone innocenti nelle battaglie. La diversità psicologica divide Eita dal suo inseparabile amico Keisaku, che, sempre più innamorato della provocante Margery, decide di tentare il tutto per tutto per entrare a far parte di un'organizzazione denominata Outlaw, la quale funge da base logistica e da supporto per le missioni dei Flame Haze in giro per il mondo. Il dilemma morale di Tanaka, che non riesce a scegliere tra la tranquillità della vita quotidiana e la grande sfida della lotta contro il Male, porta ad aprire una parentesi narrativa sul passato di Margery.
Siamo a New York subito dopo la crisi finanziaria e la bionda, che fino ad allora aveva lavorato da sola, prende sotto la sua protezione un ragazzino che desidera affinare i propri poteri di evocatore. Yûrii Chvojka è appena arrivato dall'Ucraina e non sa come gestire lo spirito Valac che si è manifestato dopo che la nave sulla quale il bambino viaggiava con tutta la famiglia era stata distrutta da un kraken. Come sempre, i nomi dei personaggi sono indicativi d'interi microcosmi concettuali: il cognome "Chvojka" rimanda all'archeologo che scoprì i resti della cultura Zarubinsky, insediata a nord del Mar Nero tra il III secolo a.C. e il I secolo d.C., mentre nei testi medievali e alchemici, il demone è uno dei signori dell'inferno, comandante di trentotto legioni.
Il flashback è molto breve ma permette una serie d'interessanti paragoni, oltre ad alcune riflessioni di carattere socio-storico. Il nemico da sconfiggere questa volta è Annaberg, un denizen dall'aspetto sinistro e bizzarro: sotto un completo da ispettore di film noir anni Trenta, la sua testa non ha tratti umani, ma la forma di un misuratore di pressione. Il suo compito, quindi, è di rilevare i cambiamenti che portano un'evoluzione dell'umanità, la sua presenza è una spia degli "strappi" di cui parla lo scrittore Alessandro Baricco nelle sue "Palladium Lectures", quando descrive i mutamenti nel gusto collettivo, e qui l'Empire State Building è l'indice del raggiungimento di un diverso grado di civilizzazione. Volendo cercare un paragone nella tradizione mitologica (e poi visiva), l'edificio di Manhattan è simile alla biblica Torre di Babele rappresentata da Pieter Brügel il Vecchio, trasfigurata in seguito da artisti visionari come il polacco Jacek Yerka.
Comunque, al di là dei riferimenti alla cultura "alta", la finestra sulle esperienze vissute da Margery permettono di conoscere meglio il personaggio e di tracciare alcuni possibili paragoni. Se l'atmosfera riporta inevitabilmente agli anni ruggenti descritti in "Chrono Crusade", la bella Flame Haze potrebbe inizialmente ricordare Rosette, la protagonista della serie di Daisuke Moriyama - sia nell'aspetto sia nel carattere apparentemente rude -, ma l'insieme dei tragici eventi che segnano la sua vita la avvicina di più a Satella Havernheit, una facoltosa "jewel master" rimasta orfana dopo l'attacco di un demone. Infatti, la stessa sorte è toccata ai genitori di Margery, che da allora è alla ricerca del mostro che sprigiona fiamme argentate.

L'incertezza sull'identità del nemico genera suspense, e solo in un secondo momento scopriamo la verità: il possessore di quel particolare tipo di fuoco è proprio Yûji, che custodisce in sé il gioiello chiamato Reiji Maigo (il Bambino Sperduto di Mezzanotte), il pegno d'amore tra Pheles, uno spirito che controlla le tempeste e un umano di nome Johann, figlio di una nobile casata. Suo padre Georgius era un alchimista che faceva ricerche sulla pietra filosofale e che a un certo punto tenta di sacrificare il ragazzo. È d'obbligo una piccola digressione sui nomi che rivelano ancora una volta la fascinazione dei giapponesi per il romanticismo di matrice teutonica. Infatti, la coppia Pheles/Johann è un chiaro riferimento a Marlowe o al "Faust" di Goethe, in cui si racconta di uno studioso che, nella sua spasmodica ricerca della conoscenza, evoca un diavolo stipulando con lui un patto: l'onniscienza in cambio della propria anima. Secondo alcune fonti, la figura tragica s'ispirerebbe a una persona realmente esistita, Johann Georg Faust, un mago itinerante del Rinascimento tedesco.

Il fantasy soprannaturale e la vita scandita dalle date del calendario scolastico sono uniti dall'arrivo effettivo sulla scena di Wilhelmina Carmel, che nella prima serie compariva in un lungo flash-back sull'allenamento di Shana nel Tendô-kyû, e ora invece si presenta nella città di Misaki come tutrice della ragazza. Come già accennato in precedenza, il character design di Wilhelmina riprende il feticismo per le cameriere-combattenti, che torna in innumerevoli anime e manga di diverso genere. Mentre altre hanno dei tratti somatici più realistici, in lei i capelli rosa sembrano voler rispettare i canoni moe, capaci cioè di suscitare l'amore dei fan come in "Hanaukyo Maid Team", ma senza cadere nella trappola della facile allusione sessuale. In un primo momento, Wilhelmina è una persona del tutto normale che, nonostante la sua idiosincrasia per i fornelli, si dimostra sollecita nell'accudire la sua protetta. In questa fase il personaggio si contraddistingue in una serie di gag comiche segnate dal linguaggio che termina ogni frase con la forma gentile del verbo, in maniera persino esasperata. Solo in seguito riemerge l'aspetto combattivo della governante che, con il nome di "Manipolatrice di Oggetti", è legata allo spirito Tiamat e, indossando una maschera rituale - simile alle maschere sciamaniche dedicate al dio-volpe -, è in grado di generare dei nastri con i quali immobilizzare i nemici. Si tratta di un altro classico ricorrente nei fumetti nipponici, ispirato in parte dalle leggende popolari legate all'arte del bondage e in parte motivate da un gusto sottilmente erotico. Nel passaggio dal contesto reale a quello prettamente fantasy, "Shana" utilizza gli stessi temi di "Blue Exorcist", in cui un normale studente scopre di essere discendente di Satana e di poter sprigionare delle terribili fiamme blu, e quindi decide di mettere questa capacità demoniaca al servizio del Bene. "Shakugan no Shana" condivide con la serie di Kazue Katô anche i personaggi, anche se le due versioni di Mefistofele sono talmente diverse da non sembrare nemmeno paragonabili: in "Ao no Exorcist" Mephisto Pheles, che in pubblico utilizza il nome Johann Faust V, è sia uno degli otto Re dell'Inferno (noto come "Signore del Tempo e dello Spazio") sia il direttore dell'Accademia della Vera Croce dove vengono addestrati gli esorcisti. È un dandy sempre molto elegante nel suo abito chiaro con cilindro e guanti, e può trasformarsi in un cagnolino bianco. Al contrario, in "Shakugan no Shana", Pheles è una donna innamorata e passionale, dai lunghi capelli verdi e che indossa un costume attillato con due langhe spalline a forma di serpente: un outfit che ricorda molto i classici videogame fantastici o i giochi di ruolo ambientati in un medioevo alternativo (un esperto del campo saprebbe senz'altro trovare paralleli calzanti, forse "Claymore" di Norihiko Yagi o "Sword Art Online" di Reiki Kawahara e Tamako Nakamura).

Il Reiji Maigo è noto per essere il simbolo del legame tra i "Due Amanti Eterni", una figura drammatica che ricorre nella tradizione letteraria, sia a Oriente sia a Occidente. In "Shakugan no Shana" questo vincolo è materialmente rappresentato da un oggetto dotato d'ingranaggi, simile a un orologio, che diventa bersaglio dei desideri del Bal Masqué a causa della sua potenza come riserva di energia, capace di attivare il processo chiamato Taimei Shihen (Il Salmo del Grande Ordine), che condurrà alla creazione di una nuova legge universale. Cercando un riferimento nella mitologia, è facile citare le diverse leggende sull'Apocalisse presenti in quasi tutti i sistemi cosmogonici. Se invece si circoscrive il contesto ai recenti mixed media nipponici, il richiamo più prossimo è forse costituito dalla ricostruzione dell'Arca da parte del Conte del Millennio, antagonista demoniaco della serie "D-Gray Man". Nel manga di Katsura Hoshino, l'Arca (Hakobune) è un artefatto cubico fluttuante - a metà strada tra un database informatico e la Pietra Nera della Mecca - che contiene una città e che permette di spostarsi a piacimento da un luogo all'altro.
Come avviene nella tradizione, l'avvento di un nuovo ordine è preannunciato dall'arrivo di un messia oscuro. In questo caso, l'ultimo avversario da battere per salvare la città di Misaki e il mondo intero è il "Grande Assassino" Sabrac, noto anche come "Lama distruttiva"; come nemico giurato di Wilhelmina, era comparso anche durante la Grande Guerra, quando la Flame Haze Mathilde Saint-Omer (la contraente di Alastor prima di Shana) aveva perso la vita nella battaglia finale. Il suo principale potere consiste nel provocare ferite infette che lasciano stigmate sugli avversari. Non si trovano simili demoni nei grimori medievali o gotici, ma nella Bibbia ebraica si parla di Sabnak, uno dei Marchesi dell'Inferno, e signore delle guerre. In "Shakugan no Shana" è uno spadaccino dal volto coperto di bende e la sua collocazione in un contesto storico/mitico riporta in primo luogo alle leggendarie bande di assassini del folklore giapponese, chiaramente ricalcate sulla realtà sociale dell'Epoca Edo (1600-1868). Anche se in genere l'aspetto è meno truculento, l'idea torna in molti anime/manga di grande successo, penso a Black ● Star di "Soul Eater"(Atsushi Ohkubo), membro rinnegato del famigerato Clan della Stella, del quale ha rifiutato la violenza; e lo stesso vale per Sotarô, medico protagonista di "Kaitai Shinsho Zero" (Chiyo Kenmotsu) o per Killua Zaoldyeck, uno dei personaggi principali della lunghissima serie "Hunter x Hunter" di Yoshihiro Togashi. Tuttavia, pur condividendo con questi esempi l'impostazione e la prevalenza cromatica del blu, Sabrac mantiene intatta l'aura di disperazione che, nei toni sempre cupi dell'ambiente che lo circonda, sembra quasi giustificare con argomenti filosofici la sua crudeltà. Un particolare importante crea il senso di continuità caratteristico della serie: anche se si scoprirà solo in seguito, Sabrac è innamorato di una Mystes, Papagena, che compare all'inizio della stagione creando un mondo illusorio grazie al potere del suo spirito - Mare, che significa "incubo" in inglese. Il nome della giovane è evidentemente preso dal "Flauto Magico" di Mozart, dove questo personaggio è una ragazza fatata che appare al suono di un carillon incantato; qui invece ha la capacità di materializzare scenari onirici perfettamente coerenti, generando il sommovimento del Tempo, e per questo motivo può essere considerata complementare alla "Lama Distruttiva", che profetizza l'inversione dello Spazio.

Infine, rispettando l'alternanza tra temi quotidiani e sovrannaturali, "Shakugan no Shana 2" ha un secondo finale che, allontanandosi dagli esiti della battaglia tra Flame Haze e Tomogara, si concentra su un altro scontro: quello tra Shana e Kazumi Yoshida per il cuore di Yûji. Le due ragazze decidono di mandare un biglietto a lui, invitandolo a un appuntamento: ciascuna lo aspetterà alla stessa ora a una delle due uscite della stazione e quindi la sua presenza indicherà la scelta definitiva, ma allo scoccare dell'orario fatidico Yûji non si presenta né da un lato né dall'altro e sembra scomparso. È il classico cliffhanger che lascia con il fiato sospeso e invita a seguire gli eventi della serie successiva.
Nel complesso, dunque, "Shakugan no Shana Second Season" è un mix piacevole e ben equilibrato che gioca con gli stereotipi di genere, mescolandoli a una punta di "cultura alta".

Nota: potete trovare la versione con immagini e note di questa recensione sul mio blog (scarletcage.blogspot).


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Crashis

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
"Shakugan No Shana Second" è la seconda stagione della trilogia della nota serie targata J.C.Staff, chiamata "Shakugan No Shana", prodotta nel 2007.

La trama
Facendo un piccolo salto temporale, ci troviamo a qualche giorno dopo gli avvenimenti della prima serie, e notiamo fin da subito una forte sensazione di già visto: inutile dire che quello che si presenta nei primi episodi non è altro che il preludio di un piano ben congegnato per tenere incollato lo spettatore allo schermo fino all'ultima scena. Il problema principale di questa seconda serie sta nella ripetitività di fondo, che si presenta soprattutto nelle fasi finali: odio ripetermi, ma come serie intermedia avrebbe dovuto avere qualche episodio in più, per dare più respiro ai personaggi tra un combattimento e l'altro, o ancora meglio, tra un colpo di scena e un altro. In altre parole, adottando uno stile molto simile alla prima serie, questo seguito non brilla per originalità, e arranca un po', dimostrandosi a tratti noioso per l'enorme quantità di informazioni che vengono riversate sullo spettatore. Ad aggiungersi ci sono anche i personaggi secondari, che assumono uno spessore un filino più grande, e diventano per certi versi fondamentali per il proseguire della storia. I personaggi principali, invece, si evolvono e crescono con il passare degli avvenimenti.

Lato tecnico
Rispetto alla prima serie, il miglioramento dal punto di vista grafico è enorme: basti pensare che i personaggi sono più proporzionati e hanno gli occhi meno grandi. Lo stile J.C.Staff comunque varia come sempre di poco, ed è per questo che, nonostante i cambiamenti, si avverte la tipica "impronta" grafica di questa casa produttrice. Notiamo inoltre, dal punto di vista dell'animazione, qualcosa di troppo elementare (a parte gli episodi finali, fatti veramente bene) e low budget, che fa storcere un po' troppo il naso. Dal punto di vista sonoro invece notiamo qualche OST inedita e delle orecchiabili opening ed ending.

Commento finale
"Shakugan no shana second" lascia lo spettatore con l'amaro in bocca, presentandosi fin troppo simile alla serie precedente e con poche vere evoluzioni. Tutte le speranze sono riposte nell'ultima serie.
Voto finale: 7.


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OMEGA_BAHAMUT

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Secondo capitolo della saga, esso ovviamente riprende esattamente da dove avevamo lasciato i due protagonisti al termine della prima serie. Respinto a fatica il primo attacco dei membri del Bal Masque, Yuji e Shana sono tornati alla vita di tutti i giorni, inconsapevoli del progressivo avvicinarsi di nuove e sempre più insidiose minacce. Proprio a tal proposito, può lasciare abbastanza stranito lo spettatore la scelta di dedicare le prime 6-7 puntate interamente al lato "slice of life" della serie, sviluppando il rapporto tra il triangolo principale a scapito dell'azione… ma come spesso accade, in questi casi l'attesa verrà presto ripagata da un improvviso impennarsi delle vicende.
È forse proprio questa una delle caratteristiche che balza subito all'occhio visionando la serie: se nella prima tutto sommato, tra alti e bassi, la storia era stata portata avanti in modo lineare, nella seconda l'intreccio cresce a dismisura, facendo leva sull'uso di diversi colpi di scena per attaccare letteralmente lo spettatore allo schermo.
Il miglioramento sul versante coinvolgimento trova inoltre un suo perfetto corrispettivo sul versante tecnico, sia in ambito puramente grafico (vuoi anche a causa dell'avanzamento delle tecniche) che registico (i combattimenti, già meritevoli nella prima serie, si fanno veramente spettacolari in questa, ve lo garantisco… soprattutto in due occasioni). La ost di supporto risulta ben realizzata, ma c'è da dire che a livello di singole tracce appare inferiore a quella della prima serie (in compenso opening ed ending sono veramente bellissime, merito di Mami Kawada), anche se compensa forse con una maggiore varietà.

Continuo naturale della serie, essa fa un importante passo in avanti a livello globale, culminando in modo assolutamente eccellente con il finale, vero e proprio colpo grosso della serie e preambolo per ciò che si vedrà nel terzo capitolo. Voto: 8 e mezzo.


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TWINKLE

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Seconda stagione che segue gli eventi della prima serie del 2005, là dove si erano interrotti, senza riassunti e simili e questo è un bene. Il primo episodio è molto particolare mentre quelli successivi, almeno la prima decina, si concentrano principalmente sul triangolo amoroso tra i protagonisti, divenuto nel frattempo quadrilatero con l'entrata in scena di una nuova compagna di Yuji e Shana somigliante, in maniera incredibile, a Hecate il "Trono supremo", colei al centro dell'organizzazione Bal Masquè e che alla fine della prima serie tentò di utilizzare il Reiji Mago di Yuji.
Con il nome di Konoe Fumina, questa ragazza alquanto strana (abituata ad essere sempre servita) si legherà in maniera preoccupante a Yuji, scatenando la gelosia di Shana e Yoshida.
Dopo una prima dozzina di episodi dal sapore di commedia, in certi casi troppo annacquati di scene inutili, arriva l'azione con l'entrata in scena di nuovi nemici Tomogara come Pheles. Le fasi di combattimento mostrano un miglioramento rispetto alla prima serie, più studiate e decisamente più distruttive, grazie anche al fatto che dentro il "fuuzetsu" tutto può essere distrutto (ignari passanti compresi) per poi essere ripristinato.
Sul finale della serie ci sarà finalmente un confronto tra il gruppo di Shana, Yuji (che nel frattempo ha imparato a combattere) e Margery Daw contro quello di Hecate accompagnata da Sydonay (il tizio con gli occhiali da sole), ma il tutto si concluderà con un nulla di fatto, o quasi.

Se non avete capito un tubo leggendo queste righe o il riassunto della trama altrove non mi stupisco, Shakugan no Shana II complica ulteriormente una trama già intricata, senza risolvere chissà quali misteri. Essendo fin dall'inizio pensata come trilogia, questa seconda stagione infatti è alquanto tronca, priva dell'elemento novità che caratterizzava i divertenti primissimi episodi della serie del 2005, e priva ovviamente di un vero finale, ci sarà come dire quella sensazione di incompletezza che magari si prova guardando Le Due Torri o L'Impero Colpisce Ancora, senza però la spettacolarità del primo e i colpi di scena del secondo.
Lo spessore dei vari personaggi tuttavia aumenta, come nel caso del rapporto tra Margery Daw e i suoi due fidati accompagnatori, o anche Yoshida, tormentata dal fatto che non riesce a rendersi molto utile a Yuji che ormai fa parte di un altro mondo non adatto agli umani. Ancora una volta le parti dedicate ai rapporti tra i personaggi e la loro crescita psicologica risultano più interessanti delle solite battaglie tra bene e male, che tuttavia in questa stagione migliorano di ritmo e intensità.

Davvero ottime, di nuovo, tutte le sigle. Mami Kawada e KOTOKO si danno il turno tra opening e ending, una più bella dell'altra, in particolare la prima opening "Joint" dal sapore pop-rock, e la seconda ending "Sociometry" dal ritmo invece più dance. Da questo punto di vista, SNS non sbaglia un colpo.

Per concludere Shakugan no Shana II è Shakugan no Shana II, senza più e senza ma. Un degno sequel sicuramente che però, con i suoi 24 episodi, avrebbe potuto osare di più, quindi se non vi è piaciuta la prima serie non sarà la seconda a farvi cambiare idea.
Attendiamo fiduciosi Shakugan no Shana III Final.


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npepataecozz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Serie che si svolge sulla stessa falsariga della prima con una sola grande novità: Yuuji diventa molto più forte e partecipa molto più attivamente agli scontri.
Per il resto i personaggi sono, più o meno, quelli della prima serie, la trama subisce qualche piccola evoluzione ma niente di veramente essenziale; in più c'è il difetto inevitabile che trattandosi di un sequel non può contenere puntate sull'inizio della storia che, in genere, sono quelle che attirano maggiormente l'interesse in quanto sono la base di tutta la narrazione successiva.
Nonostante questo Shakugan no Shana rimane un prodotto godibilissimo anche in questa seconda versione. La trama rimane interessante, ai personaggi ci si è ormai già affezionati da tempo, l'apparato grafico è ben fatto. Ciò che preoccupa, come già detto in qualche precedente recensione, è il fattore longevità: per ora tiene, ma credo sia arrivato il momento (si spera nella terza serie) di portare a termine il lavoro, andare avanti nella convinzione di poter lasciare troppo a lungo le cose in sospeso finirebbe solo per rovinare una storia che, coi suoi limiti, si è dimostrata coinvolgente. Insomma, speriamo che il Dio denaro non rovini nuovamente tutto...


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aimi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Seconda serie dell'anime Shakugan no Shana, prosegue la storia cominciata nella prima. Nella scuola di Shana, Yuuji e amici arriva una nuova studentessa che assomiglia incredibilmente a Hecate, che farà ingelosire le due rivali in amore Shana e Kazumi, in più si scopriranno altri segreti e misteri che si celano dentro e dietro a Yuuji.

Questa seconda serie secondo me è più carina della prima, sopratutto perché i concetti base di Flame Haze, Mistes, torch, Tomogara e compagnia bella sono già state spiegate nella prima serie e quindi partiamo sapendo già le basi, ed inoltre le avventure mi sono piaciute di più.
La storia è veramente bella, forse un po' incasinata perché aggiungono nuovi personaggi e nuovi misteri che complicano un po' la faccenda, ma a parere mio è molto molto bella. Infatti ho assegnato il mio voto principalmente per premiare la storia.

La colonna sonora mi è piaciuta moltissimo in alcune scene di combattimento è veramente azzeccata, peccato che in altre scene di vita quotidiana (come ad esempio quando vanno in un parco divertimento) le musiche sono sbagliatissime, mettere una musica che si usa in un combattimento e adatta a una battaglia in scene dove uno dimentica di scrivere gli orari delle giostre è veramente ridicolo e orribile.
I disegni sono ben fatti, peccato che le espressioni dei personaggi sono quasi impercettibili, sopratutto quella di Yuuji, che fino alla quartultima puntata era lo paragonavo ad una trota lessa, perché ha una caratterizzazione paragonabile a quel pesce, dalla quartultima in poi il personaggio si sveglia e incomincia ad assumere un comportamento più deciso che ne definisce la personalità, mentre prima era tutto un "mah, mi, boh, non so". Oltre alle espressioni brutte e impercettibili anche alcune animazioni ahimè sono veramente brutte, fortuna che queste si contano sulle dita di una mano, ma è un aspetto che mi ha rovinato un po' la serie.
La regia per alcune scene è buona, in altre sembra fatta un po' a casaccio, prendendo avvenimenti futili e mettendoli ben in evidenza (sempre con musiche non appropriate), rendendo la narrazione a volte noiosa e sbilanciata.

Dalla mia critica sembra un anime brutto, invece no, come detto prima la storia è veramente bella, è una parte del lato tecnico del cartone il tallone di Achille di questo anime, che poteva diventare veramente una perla, ma questi difetti l'hanno penalizzato moltissimo.
Lo studio che l'ha fatto e il regista non ci ha messo amore in questo anime, e si vede, non c'è la stessa passione messa nelle altre serie che hanno fatto. Peccato.
Aspettiamo di vedere la terza serie per vedere dei miglioramenti.


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Skoul_26

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Questa seconda serie mi è piaciuta di più della prima soprattutto verso la fine, ma la pecca di questo anime erano i combattimenti, all'inizio sfioravano l' orribile, ma parlo dei primi, mentre in questa serie il combattimento con Sabrak e il combattimento finale son stati secondo me spettacolari. Con la fuga dei cattivoni era palese aspettarsi una terza serie, che non vedo l' ora di seguire.

Come in altri anime uno degli elementi principali di questa serie è la caratterizzazione del personaggio di Shana..una Tsundere doppiata dalla meravigliosa Kugimiya Rie dove, secondo me, è il personaggio da lei meglio interpretato. Shakugan no Shana ha tutte le carte in regola per essere un Anime godibile fin dal primo episodio. Non manca nulla: combattimento, sentimenti, amore, mistero tutto amalgamato perfettamente, ma come in altri anime ci son sempre dei punti deboli, cose lasciate a metà e troppe cose che non quadrano o poco chiare..

Aspetto con impazienza la terza serie, sperando riveli cose ancora in sospeso e mi auguro possa essere realizzata perlomeno come le due precedenti.

voto 9

MaoMao

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MaoMao

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Questa seconda serie è il seguito della prima e riprende da dove ci eravamo fermati, con il legame che lega Shana e Sakai Yuuji (il mystes dal reiji magico) e col triangolo d'amore con Kazumi. La serie inizia in maniera tranquilla aggiungendosi un'altra ragazza che sembra essere la sorella gemella del trono maestro Hecate e attira su di se la gelosia delle altre...

Ma ben presto la storia comincia a muoversi e a cambiare continuamente scoprendo molto sul loro mondo e anche sul reiji magico ed il suo creatore. Mi è piaciuta molto questa seconda serie che ovviamente non può essere vista se non si è visto la prima, mentre l'OAV è un extra perchè riassunto della serie 1 ma da finale con Alastor bellissimo. Questa serie potrebbe sembrare inconcludente, ma se si vede bene la musica finale ci si accorge che non è così. Il sorriso di Shana...

Anime consigliato, voto 9.

Darcia

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Darcia

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Un cartone dalla trama incredibilmente (e inutilmente, a mio avviso) intricata, che in questa seconda serie riesce a rendere ulteriormente difficile, per lo spettatore, riuscire a connettere i vari pezzi del puzzle.
La cosa che mi dà più fastidio di questo anime è che, escludendo tutta una serie (non indifferente) di particolari della trama decisamente poco comprensibili, quello che rimane è la solita solfa: un'eroina, Shana, che combatte per salvare il mondo o giù di lì, un ragazzo, Yuji, che possiede un potere particolare e misterioso da svelare e vuole darle supporto, e il solito triangolo amoroso con un'altra ragazza, compagna di scuola dei protagonisti. Purtroppo, la parte romantica del cartone viene tirata troppo per le lunghe, poiché Yuji, fin dalla prima serie, non si sbottona mai su quelle che sono i suoi veri sentimenti verso una o l'altra ragazza e questa seconda serie non fa eccezione, cosa che contribuisce soltanto a far venire il nervoso a chi guarda.
Poi ci sono tutta una serie di personaggi comprimari più o meno inutili che stanno lì giusto per allungare il brodo.

Così come non era conclusivo il finale della prima serie, non è conclusivo neanche il finale di questa seconda, poiché anche questa volta si è voluto lasciare ampio spazio per la realizzazione di un'altra serie.

In definitiva, quello che manca maggiormente al cartone è quel mordente capace di tenere lo spettatore col fiato sospeso durante la visione delle puntate e che ti invoglia a guardare la puntata successiva il prima possibile. Invece, gran parte delle puntate di questo anime scorrono via in maniera quasi anonima, fra uno sbadiglio e l'altro, in quanto, o si inizia a non capirci più nulla delle intricate (quanto insulse) faccende della trama, che in alcune puntate raggiungono livelli ragguardevoli di incasinamento mentale, oppure si ricade nella solita minestra riscaldata: un po' di vita scolastica, la gita al mare o al lunapark con gli amici, ecc., inframezzati dai soliti combattimenti contro entità malvage.
Molto belli i disegni, le animazioni, i colori e gli effetti speciali (stupende le ali di fuoco di Shana, quando combatte), veramente di qualità. Belle anche le musiche di apertura.
Se avete guardato la prima serie, probabilmente avrete voglia di vedere anche questa seconda, ma vi avverto che sarà un po' deludente. Per chi non ha guardato la prima serie, sconsiglio decisamente di partire dalla seconda, poiché non ci capireste un tubo (già per chi ha guardato la prima, ci si capisce poco... :D). Insomma, questa serie non è né carne né pesce. L'ho seguita solo perché avevo guardato la precedente e pensavo che questa volta la storia terminasse (come si sarà capito, odio le serie inconcludenti)... E invece mi hanno fregato! :D