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Nemesis Ra Algol

Episodi visti: 50/50 --- Voto 9
“God Sigma” è una serie di fantascienza mecha del 1980-81 realizzata da Saburo Yatsude, ovvero il nome dietro cui si celano alcuni autori della Toei Animation dopo l'addio da parte di Go Nagai. Go Nagai è il leggendario precursore e iniziatore del genere dei Super Robot, stile anime robotico talmente iconico e concentrato nel periodo 1972-1982, che al giorno d'oggi lo si può tranquillamente considerare un genere a sé stante, da valutare con tutte le sue tipiche caratteristiche quali: invasione da parte di antiche civiltà non umane o al contrario perfettamente umane o molto simili ai terrestri; base terrestre futuristica da dove partono tutti i robot e, ovviamente, la presenza costante e immancabile del “mostro della settimana”, nemesi del Super Robot protagonista di turno e presenza fondamentale per ogni scontro a base di armi riprese dagli antichi samurai. Caratteristiche su cui tutte le serie Nagaiane e di Saburo Yatsude si basavano.

L'animazione robotica in quegli anni spingeva tantissimo sul collaudatissimo schema tokusatsu in salsa robotica, di cui proprio Go Nagai fu ideatore e maestro, rendendo immediatamente riconoscibili le sue opere più famose quali: “Mazinga Z” del 1972, “Getter Robot” del 1974, “Great Mazinger” del 1974-75, “Ufo Robot Grendizer (Goldrake)” del 1975 e Kotetsu Jeeg (Jeeg Robot d'acciaio)” del 1975-76. Anime robotici che non solo resero Go Nagai il simbolo della prima generazione dei Super Robot, ma sia in quel periodo che nel tempo, praticamente l'emblema di un robotico molto adulto, serio, virile, dai protagonisti indimenticabili e carismatici. Con trame ben scritte per il genere e dai nemici ben caratterizzati. Tutte caratteristiche oggi inconfondibili e che rappresentano la prima delle tre epoche del genere. Infatti nel 1976 con l'addio di Go Nagai, la Toei Animation sotto il nome di Saburo Yatsude cambiò completamente quelli che erano stati per quattro anni i capisaldi del genere. La rivoluzione partì in maniera netta fin da subito con “Comattler V” del 1976-77, “Vultus V” del 1977-78, “Genaral Daimos” del 77-78, Daltanios del 1979 e “Baldios” del 1980-81. Il genere chiude in splendore con Golion (non Voltron) del 1981-82, seguito però da altri anime robotici a cavallo tra il 1981 e il 1984 ormai triti e ritriti, della terza e triste ultima era del genere. Anime che chiusero per sempre un filone robotico durato 13 anni e sopravvissuto in decadenza con “Arbegas” del 1983-84 e “Laserion” nel 1984. Ci fu però una sola eccezione di quel capolavoro di “Dancouga”, che nel 1985 prese nettamente le distanze dagli ormai vetusti stili e schemi che l'avevano preceduto, riuscendo a chiudere in bellezza il genere grazie anche a un decisivo salto stilistico e tecnico. In tutto questo è doverosa la menzione di 3 capolavori eterni del robotico nipponico, che cambiarono per sempre la storia. “Space Runaway Ideon”, determinante nel taglio concreto col passato e ovviamente Mobil Suit Gundam (1979-80). Capolavoro visionario di Tomino oltre che vero e proprio anello di rottura definitiva del genere, con virata verso uno stile robotico ormai maturo, il Real Robot ultima e definitiva evoluzione in ambito mecha, dove l'immenso “Macross” nel 1982-83, fece per sempre dimenticare il Super Robot in favore di mecha realistici e futuristici, via via sempre meno robot e sempre più mecha credibili. Serie come Sōkō kihei Votoms del 1983-84, “Mobil Suit Z Gundam” del 1985 e la serie Oav “Megazone 23” (1985-86-89), trasformarono per sempre il genere mecha in anime robotici ancora oggi contemporanei su tutti i fronti, da quello tecnicostilistico a quello narrativo, aprendo a una visione di un robotico moderno, credibile e genesi di tantissimi OAV di altissima qualità tecnica fuori parametro, che cancellarono per sempre il robotico Super Robot, se non con qualche raro caso più recente, spesso più celebrativo che per una nuova rinascita di un genere ormai anacronistico. Tutta questa descrizione della storia e dell'evoluzione del Super Robot, è necessaria per comprendere, se non si distinguono i due generi robotici anni luce differenti tra loro, e di conseguenza non confrontabili, restituendo in questo modo il punto di vista corretto con il quale recensire il genere dei Super Robot. Spiegando nel dettaglio quanto sia speciale “God Sigma” e quanto sia nettamente differente dai suoi parenti robotici, senza cascare in stupidi giudizi di natura completamente ideologica e basati su ricordi di 30-35 anni fa; visto che una visione fresca è obbligatoria se si vogliono valutare serie di molti anni fa.

Dopo tutte queste doverose spiegazioni storiche e premesse, recensire “God Sigma” per i suoi reali meriti diviene chiaro ed estremamente semplice. La prima cosa che salta subito all'occhio è il mecha design, capace di voltare le spalle a tutti i robot anni '70, per inaugurare un innovativo mecha design: quello Real Robot, che rende God Sigma ormai più simile ai Transformers (sponda Decepticons) che a samurai robotici. Questo lo si nota nel design sia nei singoli robot che dei rispettivi arti e di tutti i dettagli di God Sigma, mecha design finalmente anni '80, proprio come il suo parente "Golion". Dettagli che spiccano in particolare anche per la grande ala, sia in volo che sulle ampie spalle del gigantesco robot (alto 66 metri). Un'altra importantissima svolta risiede nel personaggio principale che non è tra i soliti terrestri ma tra il nemico invasore, il mitico e indimenticabile Generale Terral. La trama è di altissima qualità e innovativa, capace di relegare l'ormai abusato schema tokusatsu in 23 minuti a episodio, per potersi concentrare su una storia originalissima e decisamente più orientata verso la guerra allo stato puro e verso una fantascienza di rara raffinatezza.

I difetti ci sono, ma per una volta ci tengo a menzionarli per prima cosa, dato il loro scarso numero e gravità, al contrario dei pregi, che meritano un serio e lungo approfondimento.
È presente l'ormai inutile schema tokusatsu, sebbene venga accantonato già dopo i primi episodi, in favore di svariate tattiche d'attacco finalmente più credibili. La serie risente di un po' di ripetitività, derivata proprio dai soliti scontri tra God Sigma e i mostri meccanici nemici (i cosmosauri), combattimenti ridotti per fortuna alla splendida trasformazione del robot protagonista con scontri di 23 minuti, visto che ormai stonano con la corposa trama, personaggi, regia e sceneggiatura. L' ultimo difetto purtroppo è il comparto grafico, non legato all'eccelso mecha design né al buon character design, ma a rifiniture dei fondali e di alcune animazioni, che vista qualità della trama, avrebbero meritato una cura nettamente superiore.

Menzionati i difetti è bene ora descrivere questa trama eccellente e davvero originale.
Nell'anno 2300 gli spietati e sanguinari terrestri, possessori della potentissima triplice energia, sono un popolo di invasori a livello interplanetario e tra i popoli sottomessi c'è quello degli Heldiani. Popolo pacifico e dai tratti identici agli umani, costretto loro malgrado a subire la ferocia dei perfidi terrestri! Quindi agli Heldiani non resta che tornare nell'anno 2050 non per sterminare gli umani, non per conquistare, ma per impadronirsi della triplice energia, unico mezzo per evitare le conseguenze nefaste nel futuro e passando per invasori invece che vittime di fatto.
A guidare gli Heldiani nella prima parte ritroviamo quindi il protagonista “nemico” Terral, un Generale Heldiano deciso a sottrarre ai perfidi terrestri, l'energia che 250 anni dopo sarà responsabile di autentici stermini interplanetari.
Ma cos'è esattamente questa potentissima quanto terribile triplice energia? Si tratta di una nuova fonte di energia in 4 dimensioni, basata sulla vera scienza attuale nel campo della fisica quantistica dell'universo. Materia di studio nel 2020, realtà aumentata nel 1980-81, letteralmente anni luce avanti rispetto a qualsiasi anime pensato per quel periodo e per questo genere soprattutto. Ma l'originalità di questo capolavoro non si esauriscono qua perché c'è ben altro! Ad esempio gli Heldiani oltre che attaccare per soli 2-3 minuti con il loro robot inutile della settimana, utilizzano svariate tattiche d'attacco decisamente valide. C'è per esempio lo spionaggio per poter ingannare o sottrarre al nemico uno dei 3 robot per impedirne la formazione in “God Sigma”, la corruzione del capitalista Mr. Martino e proprietario della base terrestre, a cui interessa più il denaro che la salvezza della terra, la creazione di un cyborg dalle fattezze umane per attrarre uno dei protagonisti con metodi privi di ogni pietà, e addirittura scene a più tentativi d'infiltrazione direttamente nella base terrestre.

Anche in questa serie i terrestri vengono introdotti come i protagonisti, vittime della vendetta del generale Terral (poca cosa paragonato ai terrestri del 2300) sulle colonie umane del satellite di Giove Io. I piloti che permettono l'assemblaggio di God Sigma sono: Toshya Dan (robot Tuono), Julian Noguchi (robot Nettuno) e Kira Kensaku (robot Terremoto), tutti e 3 ragazzi con parenti vittime o in pericolo su Io.
La base di Trinity City e i robot sono progettati e custoditi dal dottor Kazami, inventore della triplice energia che alimenta la base, ma soprattutto fornisce di energia sia i robot che la grande ala che permette la splendida “formazione sigma”, ovvero il mitico assemblaggio della durata di un minuto di “God Sigma”, con tanto di base strumentale della sigla italiana, che per una volta disintegra e rende inutile l'ascolto di quella ben più banale giapponese. Altri personaggi sono Rie, ragazza molto giovane addetta alle manovre della base e a qualsiasi genere di assistenza ove la situazione lo richiede. Rie è un personaggio che cresce nel corso della serie, fino a raggiungere buoni livelli in alcune occasioni importanti. Ha anche un fratellino di nome Shota di cui si occupa come una madre, visto che sono entrambi orfani. Tuttavia Shota come in tutti gli anime di questo genere, non rappresenta niente di rilevante, come la sua amichetta Saki.
Quanto ho descritto fa parte proprio della prima parte sottovalutata, dove Terral è il generale omicida che stermina le colonie terrestri spaziali su Io, uno dei 4 satelliti galileiani di Giove, qua reso abitabile eliminando le sue eruzioni vulcaniche, che rendono nelle realtà quasi impossibile un qualsiasi insediamento umano. Tuttavia la resa del satellite è estremamente fedele, col colossale Giove in sottofondo assieme al cielo nero, tipico dell'assenza d'atmosfera.

Terral nei primi episodi si fa subito notare per la sua doppia personalità, che non posso svelare in questa recensione, ma che è l'ennesimo tocco di classe e talento da parte del gruppo Saburo Yatsude. Non pensate che sia la storiella d'amore come in “General Daimos” e “Baldios”, Terral nasconde un segreto troppo determinante e troppo legato alla qualità della trama, per poterlo rivelare in questa recensione. Ma questo segreto non è che uno dei tanti suoi aspetti, che rendono il Generale Terral, senza dubbio il vero e assoluto protagonista di questa serie. I suoi sottoposti sono Gira e Litz, la prima è un personaggio abbastanza interessante specie nella seconda parte, mentre Litz è l'ennesimo nevrotico guerrafondaio visto e rivisto in tutti i robotici anni '70 e quindi irrilevante seppur carismatico.
Quindi sebbene la prima parte tende a essere ripetitiva, grazie a sapienti scelte registiche, di personaggi e di trama, quest'anime è molto meno banale anche nella prima parte. Al contrario di come lo si è sempre voluto far passare.
La seconda parte invece è tutto un altro anime. Le battaglie tokusatsu vengono totalmente riviste, rese funzionali solo alla trama e con robot nemici ben più pericolosi, senza però mai dimenticare quanto ormai siano superflui allo svolgersi della trama. Trama a cui viene aggiunta una continuity solidissima, cruda, adulta e con un decisa virata verso una guerra dal sapore estremamente terrestre e realistico, ma senza dimenticare la fantascienza. Tutto cambia radicalmente con l'arrivo del demoniaco Lagan, un vero e proprio dittatore sanguinario, che a differenza di Terral non si fa scrupoli con nulla e per nessuno, pur di portare a termine i suoi piani. Perfidi e senza scrupoli sono da segnalare i suoi 2 sottoposti Mes e Dalton, anch'essi meschini, sanguinari e spietati, in particolare Dalton, senza scrupoli e pronto ad uccidere senza nessuna pietà chiunque.
Il destino di Terral muta profondamente con Lagan al comando, innescando un'interessantissima sotto trama interna agli Elda, che poi sarà collegata direttamente anche alla trama principale, tramite svariati colpi di scena davvero ben ideati. In questa seconda e decisiva ultima parte lo scenario devia completamente verso la fantascienza spaziale, utilizzando uno stile molto più duro, azzerando i momenti di quiete e accentuando parecchio ogni genere di dramma legato alla guerra. Guerra che mette in ridicolo l'ormai inutile presenza degli scontri tra robot, per concentrarsi sul dramma e l'orrore che un perfido meschino come Lagan può trasformare in realtà.
La parte finale include interessanti decisioni anche da parte del Dottor Kazami, che risultano innovative e rappresentano l'ennesima ciliegina su una marea di idee da sommare alla corposa trama. “God Sigma” purtroppo si chiude all'episodio 48 in Italiano, ma per fortuna in rete sono reperibili gli ultimi 2 episodi in Giapponese, che da soli valgono tantissimo, grazie a un finale esaustivo ed eccelso.

Dal punto di vista tecnico “God Sigma” non è nulla di eccezionale e questo rende ancor più determinante lo spessore della trama. Intendiamoci il mecha design dei 3 robot, della grande ala e di God Sigma è eccelso, ma il dettaglio in movimento non è nulla di speciale per il 1980-81. La base di Trinity City è ben dettagliata in tutte le inquadrature all'interno ed esterno ha un buon dettaglio, mentre quando si alza la rampa per i robot la definizione è scarsa.
Il massimo lo si raggiunge durante la splendida trasformazione, anche se va ben precisato che le animazioni che la riguardano sono 3 e tutte in evoluzione. La prima è veloce con la sigla cantata di sottofondo e meno animazioni, la seconda rallenta e lascia solo la base ma non aggiunge nulla, mentre la terza, quella dove i 3 robot si mettono in posa d'azione è nettamente migliore. La grande ala viene preceduta da un effetto sonoro e visivo, quindi viene lanciata e caricata con la triplice energia, che poi circonda i 3 robot e li protegge per l'intera trasformazione. Le animazioni vengono ampliate sia con il rientro delle braccia di Nettuno e Terremoto, che con quello delle rispettive teste per comporre le gambe di God Sigma. Insomma la terza trasformazione é molto meglio animata, studiata ed è veramente esaltante da guardare e sentire.
Il sonoro è protagonista per la sigla iniziale italiana, anni luce superiore a quella originale giapponese, ma soprattutto proprio per l'idea tutta Italiana di lasciare dalla seconda trasformazione l'ottima base midi, dotata di un giro di basso e in generale di una cura talmente raffinata, da sembrare una OST originale e pensata appositamente per la trasformazione, cosa invece pensata qua in Italia con un risultato davvero rimarchevole.
Il doppiaggio è buono per quasi tutti i personaggi e in particolare quello di Terral, talmente ben fatto e azzeccato da non poter riuscire a immaginarlo doppiato da una altro doppiatore. Più mediocri, ma comunque accettabili, solo quello di Shota e Saki.
Le OST di sottofondo originali non brillano invece e sono le solite in stile anni '70 sentite e risentite in decine di altri Super Robot. Stessa cosa per gli effetti sonori, per nulla innovativi e anche questi riciclati da serie passate.
In ultimo va menzionato un grave errore nel doppiaggio in cui più volte viene menzionato Saturno invece di Giove. Errore banale ma non tollerabile, dal momento che Saturno non appare in nessun frame dell'intero anime, nemmeno nella sigla, visto che la Terra e Io, sono i luoghi principali dove si svolge tutta la serie, senza mai superare Giove appunto.

In conclusione “God Sigma” è un vero capolavoro del genere Super Robot, che non riesce a raggiungere il massimo punteggio a causa di difetti non gravissimi ma che sommati assieme, tolgono un punto netto al voto finale. Ed è davvero un peccato non poter dare un 10, visto che questa serie, al contrario di altre che rientrano nel Real Robot o semplicemente in una variazione forzata al genere, riesce a raggiungere il livello massimo proprio, rientrando nel classico Super Robot.
Consiglio quindi caldamente di riguardare “God Sigma” proprio a chi conosce bene questo filone robotico, ma che lo valuta per ricordi invece che per i suoi reali meriti, magari seguendo solo le proprie preferenze invece che usando valutazioni legate a una visione attenta e recente, indispensabile per valutare quest'anime per come merita realmente, visto che è nettamente superiore a decine di serie vetuste considerate erroneamente classiche, invece che anime robotici cloni dei veri capolavori di questo genere. Genere robotico sempre troppo bistrattato e lascito nell'angolo dei ricordi invece che in quello dei classici Super Robot, che ormai da tempo, fatte rare eccezioni irrilevanti ormai è scomparso.


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kaio1982

Episodi visti: 50/50 --- Voto 9
Anno 2050: la Terra è minacciata dagli abitanti del pianeta Helda, esseri umani provenienti dall'anno 2300.
La cosa davvero originale di quest'anime è che i nemici non arrivano sulla terra per impadronirsene, ma sono semplicemente interessati a impossessarsi della triplice energia creata dal dottor Kazami. Questa fonte innovativa alimenta una base ultra tecnologica e tre robot che unendosi formano God Sigma (mitica la sequenza di assemblaggio con il midi italiano), super robot che si opporrà agli attacchi degli Heldiani.
Quest'anime è molto differente dai soliti robotici sia per i personaggi sia per il reale motivo dell'interesse degli Heldiani verso la triplice energia. In realtà loro, guidati dal mitico generale Terral, vogliono evitare l'invasione dei terrestri sul loro pianeta, che avverrà nel 2300, ma poi altre forze militari heldiane peggioreranno le cose per colpa dello spietato Lagan. Mi fermo qui con la storia, perché è davvero interessante e chi lo volesse vedere non se ne pentirà.
Due parole le voglio spendere su Terral, un personaggio davvero carismatico e ambiguo, che sono sicuro abbia avuto come doppiatore il più azzeccato del mondo, migliore persino dell'originale giapponese.
Il comparto tecnico è in linea con il 1980 e penalizzato dall'alto numero di episodi, comunque apprezzabile; il doppiaggio è molto buono e la sigla italiana superba.


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micheles

Episodi visti: 50/50 --- Voto 8
Se la fase iniziale del genere super robot è incontrovertibilmente associata al nome di Go Nagai, la seconda ondata di super robot va associata al nome di Saburo Yatsude. In realtà non esiste fisicamente un autore chiamato Sabuto Yatsude: si tratta di un nome collettivo sotto il quale si nascondevano diversi autori della Toei. Saburo Yatsude è indicato come autore di molti tokusatsu e di molti anime robotici tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, in particolare "Combattler V", "Vultus V", "General Daimos", "Daltanious", "God Sigma", "Golion", "Dairugger XV", "Arbegas" e "Laserion". Tutti questi robotici hanno molte caratteristiche in comune e sono riconoscibili come prodotti della stessa mano, soprattutto i primi. Opere come Vultus V, General Daimos e Daltanious sono quanto di meglio fosse disponibile sul mercato in quegli anni: prodotti di qualità che non facevano rimpiangere l'abbandono della Toei da parte di Nagai, avvenuto nel 1976. God Sigma costruisce su questa tradizione e nonostante una falsa partenza riesce a tenere alto l'onore del genere. Parlo di falsa partenza perché le prime 26 puntate della serie non sono niente di che. I protagonisti sono smorti, non incisivi, piuttosto scontati; la serie parte con un registro troppo comico, un sacco di tempo viene sprecato con le macchiette del signor Martino e sua figlia, ragazza viziata e stupidina che viene usata più che altro come macchina per il fan-service, fan-service piuttosto abbondante per una serie del 1980. Ma nella seconda parte (come Combattler la serie è divisa in due parti nettamente distinte, in cui cambiano i nemici) God Sigma torna sulla retta via.

Torna a essere una serie altamente drammatica, sulla falsariga di Vultus V, Daimos e Daltanious, tutte serie caratterizzate da avversari altamente carismatici. Del resto è questo il segreto di tutte le migliori serie non nagaiane dell'epoca: la presenza di un fascinoso avversario, che non è mai veramente cattivo, che sul finale passa dalla parte degli eroi e che è destinato a una fine tragica. La tradizione inizia nel 1975, con il principe Shirkin di Raideen, a sua volta ispirato dal Supremo Desslock di Starblazers; continua nel 1976 con il principe Garuda di Combattler, continua nel 1977 con il principe Sirius di Vultus, continua nel 1978 con il principe Rikiter di Daimos, continua nel 1979 con il supremo Kloppen di Daltanious. In God Sigma il cattivo fascinoso è Terral e tutto l'interesse della serie si regge su di lui. Terral presenta non pochi motivi di originalità rispetto ai suoi predecessori, non fosse altro per l'ambiguità sessuale che lo contraddistingue. Terral infatti si finge uomo, ma è in realtà una donna, come scopriremo nelle prime puntate. Del resto si tratta di una serie che andava in onda in contemporanea con "Lady Oscar". God Sigma si distingue anche per la figura del professor Kazami, in cui assistiamo a un rovesciamento di ruoli inaudito per l'epoca: il professore inventore del robot e il capo degli eroi diventa un traditore! Rimarchevole è la puntata dedicata al figlio di Kazami, padre di estrema freddezza, che pure spicca in mezzo di una produzione anime ricca di padri freddi e spietati con i figli.
God Sigma si ricorda anche per l'idea dei nemici che vengono dal futuro, presente in Baldios, anime che lo segue di pochi mesi: si tratta probabilmente di una pura coincidenza.

Complessivamente è un buon robotico, soprattutto per il finale, purtroppo mai trasmesso in Italia e che ho dovuto seguire in giapponese senza sottitoli. Fortunatamente si capisce benissimo. Da recuperare se volete conoscere il fato ultimo di Terral: si salverà o morirà tragicamente? Lo scoprirete solo vedendolo.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 50/50 --- Voto 8
Nessuno può mirare al potere assoluto, nemmeno nel momento in cui una possibilità così remota potesse diventare concreta, così come nessuno sarebbe capace di poter esercitare tale potere.

Da questa intenzione, a mio avviso, nasce questo mecha, che segna una piccola evoluzione all'interno del genere, pur mantenendone i classici motivi all'interno della narrazione, la trama dà questa impronta più "umana" anche a livello psicologico, non solo figurato o allegorico, per i protagonisti.

Diciamo che è più un discorso "per mezzo di" che "in nome di", ovvero che tutta l'opera ruota intorno a questo tipo di discorso, dove la minaccia aliena che vuole conquistare il nostro mondo addirittura si serve di una dimensione temporale a ritroso per spiegare ancor meglio quanto detto prima.

Il fattore-tempo in questa storia assume connotati importanti quando si parla dell'evoluzione della specie umana, che è stata capace di progredire al punto di creare delle condizioni perfette per la sopravvivenza dell'umanità, si riesce a carpire i segreti che hanno portato a questi miglioramenti.

Di qui si può fare un deciso confronto con la realtà per quanto riguarda le scoperte e i progressi scientifici fatti dall'uomo nel corso dei secoli, dove la robotica a mio avviso può essere ancora vista nel brodo primordiale asimoviano, come un completamento dell'idea umana, ma non della effettiva realizzazione dell'intelletto umano, in quanto presenta ancora parecchie limitazioni.

Quindi il progresso ha sì portato enormi miglioramenti fino a ciò che viene considerato "perfetto", ma il progresso ha anche aumentato, con la fine delle precedenti guerre, anche la bramosia di potere e l'ingordigia umana, qui vista con occhi alieni, ma la provenienza si può dire praticamente che sia la stessa,perchè è di riflesso a quanto l'autore vuol farci capire in quest'opera.

Ovvero la morale che vi spiegavo prima riguardo al potere assoluto, dove la cecità di loschi intenti non lascia spazio ad orizzonti di pace e prosperità, tutto deve essere comandato e ricondotto ad uno, non a tutti, un intento che rasenta la follia, e purtroppo anche nelle guerre reali vediamo che ciò accade, la storia umana ci propone parecchi esempi di questo genere.

Quindi attraverso questo anime l'autore vuol farci capire l'importanza di una perfezione che sia a disposizione della collettività, che poi una perfezione non lo sia ma è un elemento che consente il quieto vivere dell'intera umanità, almeno sotto forma di ulteriore aiuto o suggerimento per migliorare la nostra esistenza è sempre un bene che va protetto da tutti, un esempio con la realtà lo si potrebbe fare nell'impedire la privatizzazione dell'acqua, che è un bene primario nell'interesse di tutti, altrimenti si muore, ed è un vivo paragone che può essere fatto con ciò che accade in quest'opera.

Un mondo non più prospero è una prosepttiva di continui disastri per l'umanità, starà quindi all'intelletto dell'uomo, sempre coscienzioso e giusto nelle sue scelte a fare in modo che tali bramosie come appunto il potere assoluto, siano lontane anni luce per sempre.

Kazami

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Kazami

Episodi visti: 50/50 --- Voto 9
Mi permetto di aggiungere anche il mio personale parere su questa meritevole e, purtroppo, poco considerata opera.

<b>Nota del mod: tolti riferimenti ad altre recensioni</b>

Ad una visione "superficiale", infatti, il cartone animato può apparire mediocre in quanto risulta abbastanza spartano nella sua versione grafica ed inoltre è pesantemente penalizzato dal penoso adattamento nella sua versione italiana (con sconvolgimenti nella temporalità della trama, nonché severe censure e modifiche nella traduzione dei dialoghi). Addirittura gli ultimi due episodi conclusivi risultano tuttora inediti in Italia e reperibili solo in lingua originale. Tuttavia, nonostante ciò, i diversi temi affrontati nell'opera offrono numerosi spunti di riflessione e di approfondimento tali da far supporre che il target di pubblico a cui questa serie dovesse essere inizialmente destinata fosse, probabilmente, adolescenziale o addirittura un po' più elevato. Il fatto che in Italia i cartoni animati fossero sempre stati destinati ad un pubblico di bambini ha quindi contribuito ad aumentare lo scarso riconoscimento e la poca visibilità rispetto a quelli che l'opera avrebbe realmente meritato. A suffragio di ciò, l'analisi dei risvolti comportamentali e psicologici di alcuni personaggi chiave risultano particolarmente singolari e, forse, di difficile comprensione per un pubblico non sufficientemente maturo.
La figura ambigua di Terral (già perito nel 24° secolo, proprio per mano dei terrestri, e sostituito dalla sua compagna Lara che ne ha preso le sembianze attraverso una avanzata tecnologia di manipolazione genetica posseduta dagli Helda), il quale nei primi episodi della serie combatte strenuamente contro i terrestri e la base di Trinity e successivamente, dopo avere subito innumerevoli torture, si schiera dalla loro parte per sconfiggere il tremendo Laghan.
Il Dottor Kazami, dapprima grande luminare ed ammirato scienziato, ma anche marito e genitore discutibile che ha abbandonato la famiglia ed il figlio Jasui per dedicarsi completamente alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico, ed infine uomo fuori di senno che cerca dapprima di estorcere a Terral, sotto tortura, il segreto per la realizzazione della macchina del tempo utilizzata dagli heldiani per tornare indietro di tre secoli; ed in seguito, prima di essere accidentalmente ucciso, di barattare con gli Helda la sua salvezza a discapito di tutto il popolo superstite e dei suoi compagni della base di Trinity con la promessa di rivelare in cambio il segreto della triplice energia.
Va inoltre ricordato che quasi tutti i personaggi principali del cartone animato subiscono delle perdite gravissime sia durante che alla fine della serie con una conclusione dell’opera che non può esattamente definirsi a “lieto fine”...
Volendo comunque ricercare delle giustificazioni alla scarsa visibilità destinata a questa bellissima opera esse sono semplicemente riconducibili al fatto che tale serie non rispondeva pienamente ai requisiti canonici di moralità e giustizia presenti, ad esempio, nelle altre realizzazioni giapponesi dell’epoca importate nel nostro paese.
Infatti, basti ricordare che gli heldiani provenienti dal futuro (capeggiati da Terral) sono sì invasori con propositi bellicosi ma hanno anche una motivazione più che giustificata dato che gli stessi terrestri del 23° secolo utilizzeranno proprio l’energia di Trinity per sottometterli e sterminarli.
Per tale ragione quindi essi organizzano una spedizione indietro nel tempo con l’obiettivo prioritario di scoprire il segreto della triplice energia, inventata dal Dottor Kazami, ed acquisire dunque i mezzi per poterla contrastare... (anche se tuttavia è singolare il fatto che anche gli heldiani provenienti dal futuro meditano il medesimo proposito...!?!? Per la serie non fare agli altri quello che non vorresti fatto a te stesso... ).
Tutto ciò viene spiegato in vari episodi della serie in cui però la traduzione italiana è volutamente (o per palese incompetenza!?! ) confusa, con lo spettatore portato a credere che anche Terral sia del 20° secolo, come Toshiya ed il resto dei personaggi del cartone animato, e che solo il gruppo comandato da Lagan, sopraggiunto nell’episodio 27 per sopperire all’inconcludenza dell’armata di Terral, venga dal futuro. Non è assolutamente così, in quanto, tutti gli heldiani provengono dal 23° secolo...
Vi sono poi numerosi riferimenti religiosi, in particolar modo alla dottrina cattolica, all’interno del cartone animato. In particolare vanno menzionati, i richiami alla Santissima Trinità che indica come Padre (Dio), Figlio (Gesù) e Spirito Santo (l’indissolubile legame che li unisce) siano tre persone in una! Infatti è possibile affermare che Dio è “uno e trino” in quanto nel cristianesimo di professione cattolica la Trinità indica appunto un unico Dio distinto in tre persone in cui tutti e tre insieme sono sempre lo stesso Dio (e non la somma dei tre fattori).
Nello specifico, il nostro robot, che ha nel suo nome God (cioè Dio), si costituisce appunto tramite l'unione di tre robot più piccoli (Tuono, Nettuno e Terremoto) grazie all’ausilio della triplice energia fornita dalla base di Trinity City...
Spero di non essermi dilungato eccessivamente... ^^'

Giusto per concludere aggiungo che avrei dato anche più di 9 a questa fantastica opera, diciamo un 9,5 abbondante considerando che la perfezione non è raggiungibile.

Monfrin

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Monfrin

Episodi visti: 50/50 --- Voto 6
Come già detto da Friederike72 questa serie del genere super robotico presenta spunti molto interessanti assieme a molte ingenuità e stereotipi triti e ritriti, tipici delle produzioni dell'epoca. Non è certo un capolavoro, né un punto di svolta per questo genere narrativo, però, come per l'appena precedente Gundam, anche qui troviamo una situazione in cui non vi è una separazione netta tra buoni e cattivi, ma due fazioni che si combattono con solide motivazioni. Avrebbe potuto meritare anche un 7,5 o addirittura un 8, ma purtroppo il pessimo adattamento e il terribile doppiaggio (una per tutte la voce del fratellino di Rie, quasi mi faceva saltare i nervi tanto era stridula ed odiosa), aggiunti poi al fatto che l'ultimo episodio, non si sa per quali motivi, non è mai stato trasmesso in Italia, hanno contribuito ad abbassare la mia personale valutazione ad appena sufficiente (6). Peccato! :(

Friederike72

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Friederike72

Episodi visti: 50/50 --- Voto 9
Ebbene sì, secondo me è uno dei migliori robottoni di sempre ^^
Glissiamo tranquillamente su alcune ingenuità e banalità nella trama(che d'altronde erano quasi una costante del genere robotico), sui disegni parecchio trascurati, che diventano quasi dilettantistici negli ultimi episodi, sull'adattamento/doppiaggio italiano penalizzato dalla censura e dalla trascuratezza. Questo giustifica il 9, altrimenti per i contenuti della trama io avrei dato 10.
Uno dei pochi anime robotici che non punta i riflettori sui momenti del combattimento, concentrandosi invece sulla psicologia e l'evoluzione dei personaggi e per questo criticatissimo da ampie fasce del pubblico maschile...
Sì, i combattimenti sono brevissimi e risolti in modo per lo più banale, ma i personaggi e le situazioni (alcune scene della seconda parte, soprattutto) sono davvero indimenticabili e piene di pathos...
Qualcuno a ragione ha parlato a proposito di shoujo-robottone, ma è un fatto che l'approfondimento della personalità e delle emozioni dei protagonisti è uno dei punti di forza di questo anime.
Altri sono sicuramente gli spunti originali della trama (quello dei nemici provenienti dal futuro, in primis... reso però incomprensibile dall'adattamento italiano... :( ) che contribuiscono a rendere parecchio sfumata quella che è solitamente la distinzione netta fra buoni e cattivi. Torto e ragione sono equamente distribuiti, generando parecchi interrogativi in chi guarda.
Lodevoli a questo proposito i continui riferimenti alla fratellanza universale, all'arroganza di possesso dell'uomo (che crede di essere l'assoluto padrone del cosmo, quando non riesce neppure a uscire dal sistema solare), alle aberrazioni della scienza, alle tematiche ecologiste... anticipando quelli che sarebbero divenuti temi di scottante attualità.
Con tutto ciò, un ritmo narrativo incalzante nella seconda parte, un finale davvero a sorpresa (che però in TV, essendo troppo crudo, non è mai arrivato...) non credete che gli si possa perdonare anche qualche difetto, a questo gioiellino?

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 50/50 --- Voto 6
Classicone della Golden Age dell'animazione robotica. In Italia è arrivato quasi in contemporanea con la sua edizione nipponica. In questo anime venivano rispettati tutti i canoni ed i cliché del genere, che per la verità decretavano quasi sempre il successo di un'opera di questo tipo. Gli eroi difendono la Terra a bordo del potentissimo robot componibile God Sigma contro gli alieni malvagi.
God Sigma, come molti suoi contemporanei, ha sofferto moltissimo l'evoluzione tecnica e delle sceneggiature che si è sviluppata nel corso dei decenni successivi lasciandolo come prodotto destinato ai nostalgici di quell'epoca. Non costituisce quasi alcun interesse se non di tipo "archelogico". Insomma, se ne siete stati dei fan negli anni '80 potrebbe ancora strapparvi qualche lacrimuccia nostalgica (magari sulle note della sigla italiana) ma è più probabile che pensiate qualcosa del tipo... "Ma come faceva a piacermi questa roba...". Insomma, do un 6 proprio per quel poco di nostalgia di quei tempi che questo anime mi suscita.