Questa notte Yamato Video sui suoi social ha fatto un annuncio che farà felici tutti i fan del mecha d'annata:

Ebbene sì, ci siamo! L’atteso ritorno dell’imperatore dello spazio è finalmente ufficiale! Yamato Video è orgogliosa di annunciare l’acquisizione dei diritti di GOD SIGMA, l’anime robotico creato da Mitsuteru Yokoyama e realizzato da Toei Company, che sarà proposto nei primi mesi de 2022 in una nuova edizione completante rimasterizzata e restaurata e per la prima volta completa di tutti gli episodi doppiati in italiano!
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Notizia davvero interessante visto che God Sigma, l'imperatore dello spazio  in Italia era stato trasmesso per la prima volta nel circuito delle televisioni locali, a partire dal 1981, con una distribuzione limitata a 48 dei 50 episodi totali della serie.
 
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“God Sigma” è una serie di fantascienza mecha del 1980-81 realizzata da Saburo Yatsude, ovvero il nome dietro cui si celano alcuni autori della Toei Animation dopo l'addio da parte di Go Nagai. Go Nagai è il leggendario precursore e iniziatore del genere dei Super Robot, stile anime robotico talmente iconico e concentrato nel periodo 1972-1982, che al giorno d'oggi lo si può tranquillamente considerare un genere a sé stante, da valutare con tutte le sue tipiche caratteristiche quali: invasione da parte di antiche civiltà non umane o al contrario perfettamente umane o molto simili ai terrestri; base terrestre futuristica da dove partono tutti i robot e, ovviamente, la presenza costante e immancabile del “mostro della settimana”, nemesi del Super Robot protagonista di turno e presenza fondamentale per ogni scontro a base di armi riprese dagli antichi samurai. Caratteristiche su cui tutte le serie Nagaiane e di Saburo Yatsude si basavano.
L'animazione robotica in quegli anni spingeva tantissimo sul collaudatissimo schema tokusatsu in salsa robotica, di cui proprio Go Nagai fu ideatore e maestro, rendendo immediatamente riconoscibili le sue opere più famose quali: “Mazinga Z” del 1972, “Getter Robot” del 1974, “Great Mazinger” del 1974-75, “Ufo Robot Grendizer (Goldrake)” del 1975 e Kotetsu Jeeg (Jeeg Robot d'acciaio)” del 1975-76. Anime robotici che non solo resero Go Nagai il simbolo della prima generazione dei Super Robot, ma sia in quel periodo che nel tempo, praticamente l'emblema di un robotico molto adulto, serio, virile, dai protagonisti indimenticabili e carismatici. Con trame ben scritte per il genere e dai nemici ben caratterizzati. Tutte caratteristiche oggi inconfondibili e che rappresentano la prima delle tre epoche del genere. Infatti nel 1976 con l'addio di Go Nagai, la Toei Animation sotto il nome di Saburo Yatsude cambiò completamente quelli che erano stati per quattro anni i capisaldi del genere. La rivoluzione partì in maniera netta fin da subito con “Comattler V” del 1976-77, “Vultus V” del 1977-78, “Genaral Daimos” del 77-78, Daltanios del 1979 e “Baldios” del 1980-81.

La prima cosa che salta subito all'occhio è il mecha design, capace di voltare le spalle a tutti i robot anni '70, per inaugurare un innovativo mecha design: quello Real Robot, che rende God Sigma ormai più simile ai Transformers (sponda Decepticons) che a samurai robotici. Questo lo si nota nel design sia nei singoli robot che dei rispettivi arti e di tutti i dettagli di God Sigma, mecha design finalmente anni '80, proprio come il suo parente "Golion". Dettagli che spiccano in particolare anche per la grande ala, sia in volo che sulle ampie spalle del gigantesco robot (alto 66 metri). Un'altra importantissima svolta risiede nel personaggio principale che non è tra i soliti terrestri ma tra il nemico invasore, il mitico e indimenticabile Generale Terral. La trama è di altissima qualità e innovativa, capace di relegare l'ormai abusato schema tokusatsu in 23 minuti a episodio, per potersi concentrare su una storia originalissima e decisamente più orientata verso la guerra allo stato puro e verso una fantascienza di rara raffinatezza.


I difetti ci sono, ma per una volta ci tengo a menzionarli per prima cosa, dato il loro scarso numero e gravità, al contrario dei pregi, che meritano un serio e lungo approfondimento.
È presente l'ormai inutile schema tokusatsu, sebbene venga accantonato già dopo i primi episodi, in favore di svariate tattiche d'attacco finalmente più credibili. La serie risente di un po' di ripetitività, derivata proprio dai soliti scontri tra God Sigma e i mostri meccanici nemici (i cosmosauri), combattimenti ridotti per fortuna alla splendida trasformazione del robot protagonista con scontri di 23 minuti, visto che ormai stonano con la corposa trama, personaggi, regia e sceneggiatura. L' ultimo difetto purtroppo è il comparto grafico, non legato all'eccelso mecha design né al buon character design, ma a rifiniture dei fondali e di alcune animazioni, che vista qualità della trama, avrebbero meritato una cura nettamente superiore.

Menzionati i difetti è bene ora descrivere questa trama eccellente e davvero originale.
Nell'anno 2300 gli spietati e sanguinari terrestri, possessori della potentissima triplice energia, sono un popolo di invasori a livello interplanetario e tra i popoli sottomessi c'è quello degli Heldiani. Popolo pacifico e dai tratti identici agli umani, costretto loro malgrado a subire la ferocia dei perfidi terrestri! Quindi agli Heldiani non resta che tornare nell'anno 2050 non per sterminare gli umani, non per conquistare, ma per impadronirsi della triplice energia, unico mezzo per evitare le conseguenze nefaste nel futuro e passando per invasori invece che vittime di fatto.
A guidare gli Heldiani nella prima parte ritroviamo quindi il protagonista “nemico” Terral, un Generale Heldiano deciso a sottrarre ai perfidi terrestri, l'energia che 250 anni dopo sarà responsabile di autentici stermini interplanetari.
Ma cos'è esattamente questa potentissima quanto terribile triplice energia? Si tratta di una nuova fonte di energia in 4 dimensioni, basata sulla vera scienza attuale nel campo della fisica quantistica dell'universo. Materia di studio nel 2020, realtà aumentata nel 1980-81, letteralmente anni luce avanti rispetto a qualsiasi anime pensato per quel periodo e per questo genere soprattutto. Ma l'originalità di questo capolavoro non si esauriscono qua perché c'è ben altro! Ad esempio gli Heldiani oltre che attaccare per soli 2-3 minuti con il loro robot inutile della settimana, utilizzano svariate tattiche d'attacco decisamente valide. C'è per esempio lo spionaggio per poter ingannare o sottrarre al nemico uno dei 3 robot per impedirne la formazione in “God Sigma”, la corruzione del capitalista Mr. Martino e proprietario della base terrestre, a cui interessa più il denaro che la salvezza della terra, la creazione di un cyborg dalle fattezze umane per attrarre uno dei protagonisti con metodi privi di ogni pietà, e addirittura scene a più tentativi d'infiltrazione direttamente nella base terrestre.

Anche in questa serie i terrestri vengono introdotti come i protagonisti, vittime della vendetta del generale Terral (poca cosa paragonato ai terrestri del 2300) sulle colonie umane del satellite di Giove Io. I piloti che permettono l'assemblaggio di God Sigma sono: Toshya Dan (robot Tuono), Julian Noguchi (robot Nettuno) e Kira Kensaku (robot Terremoto), tutti e 3 ragazzi con parenti vittime o in pericolo su Io.
La base di Trinity City e i robot sono progettati e custoditi dal dottor Kazami, inventore della triplice energia che alimenta la base, ma soprattutto fornisce di energia sia i robot che la grande ala che permette la splendida “formazione sigma”, ovvero il mitico assemblaggio della durata di un minuto di “God Sigma”, con tanto di base strumentale della sigla italiana, che per una volta disintegra e rende inutile l'ascolto di quella ben più banale giapponese. Altri personaggi sono Rie, ragazza molto giovane addetta alle manovre della base e a qualsiasi genere di assistenza ove la situazione lo richiede. Rie è un personaggio che cresce nel corso della serie, fino a raggiungere buoni livelli in alcune occasioni importanti. Ha anche un fratellino di nome Shota di cui si occupa come una madre, visto che sono entrambi orfani. Tuttavia Shota come in tutti gli anime di questo genere, non rappresenta niente di rilevante, come la sua amichetta Saki.
Quanto ho descritto fa parte proprio della prima parte sottovalutata, dove Terral è il generale omicida che stermina le colonie terrestri spaziali su Io, uno dei 4 satelliti galileiani di Giove, qua reso abitabile eliminando le sue eruzioni vulcaniche, che rendono nelle realtà quasi impossibile un qualsiasi insediamento umano. Tuttavia la resa del satellite è estremamente fedele, col colossale Giove in sottofondo assieme al cielo nero, tipico dell'assenza d'atmosfera.

La sigla "God Sigma", cantata dai Monelli Spaziali
 
 


Terral nei primi episodi si fa subito notare per la sua doppia personalità, che non posso svelare in questa recensione, ma che è l'ennesimo tocco di classe e talento da parte del gruppo Saburo Yatsude. Non pensate che sia la storiella d'amore come in “General Daimos” e “Baldios”, Terral nasconde un segreto troppo determinante e troppo legato alla qualità della trama, per poterlo rivelare in questa recensione. Ma questo segreto non è che uno dei tanti suoi aspetti, che rendono il Generale Terral, senza dubbio il vero e assoluto protagonista di questa serie. I suoi sottoposti sono Gira e Litz, la prima è un personaggio abbastanza interessante specie nella seconda parte, mentre Litz è l'ennesimo nevrotico guerrafondaio visto e rivisto in tutti i robotici anni '70 e quindi irrilevante seppur carismatico.
Quindi sebbene la prima parte tende a essere ripetitiva, grazie a sapienti scelte registiche, di personaggi e di trama, quest'anime è molto meno banale anche nella prima parte. Al contrario di come lo si è sempre voluto far passare.
La seconda parte invece è tutto un altro anime. Le battaglie tokusatsu vengono totalmente riviste, rese funzionali solo alla trama e con robot nemici ben più pericolosi, senza però mai dimenticare quanto ormai siano superflui allo svolgersi della trama. Trama a cui viene aggiunta una continuity solidissima, cruda, adulta e con un decisa virata verso una guerra dal sapore estremamente terrestre e realistico, ma senza dimenticare la fantascienza. Tutto cambia radicalmente con l'arrivo del demoniaco Lagan, un vero e proprio dittatore sanguinario, che a differenza di Terral non si fa scrupoli con nulla e per nessuno, pur di portare a termine i suoi piani. Perfidi e senza scrupoli sono da segnalare i suoi 2 sottoposti Mes e Dalton, anch'essi meschini, sanguinari e spietati, in particolare Dalton, senza scrupoli e pronto ad uccidere senza nessuna pietà chiunque.
Il destino di Terral muta profondamente con Lagan al comando, innescando un'interessantissima sotto trama interna agli Elda, che poi sarà collegata direttamente anche alla trama principale, tramite svariati colpi di scena davvero ben ideati. In questa seconda e decisiva ultima parte lo scenario devia completamente verso la fantascienza spaziale, utilizzando uno stile molto più duro, azzerando i momenti di quiete e accentuando parecchio ogni genere di dramma legato alla guerra. Guerra che mette in ridicolo l'ormai inutile presenza degli scontri tra robot, per concentrarsi sul dramma e l'orrore che un perfido meschino come Lagan può trasformare in realtà.
La parte finale include interessanti decisioni anche da parte del Dottor Kazami, che risultano innovative e rappresentano l'ennesima ciliegina su una marea di idee da sommare alla corposa trama. “God Sigma” purtroppo si chiude all'episodio 48 in Italiano, ma per fortuna in rete sono reperibili gli ultimi 2 episodi in Giapponese, che da soli valgono tantissimo, grazie a un finale esaustivo ed eccelso.

Dal punto di vista tecnico “God Sigma” non è nulla di eccezionale e questo rende ancor più determinante lo spessore della trama. Intendiamoci il mecha design dei 3 robot, della grande ala e di God Sigma è eccelso, ma il dettaglio in movimento non è nulla di speciale per il 1980-81. La base di Trinity City è ben dettagliata in tutte le inquadrature all'interno ed esterno ha un buon dettaglio, mentre quando si alza la rampa per i robot la definizione è scarsa.
Il massimo lo si raggiunge durante la splendida trasformazione, anche se va ben precisato che le animazioni che la riguardano sono 3 e tutte in evoluzione. La prima è veloce con la sigla cantata di sottofondo e meno animazioni, la seconda rallenta e lascia solo la base ma non aggiunge nulla, mentre la terza, quella dove i 3 robot si mettono in posa d'azione è nettamente migliore. La grande ala viene preceduta da un effetto sonoro e visivo, quindi viene lanciata e caricata con la triplice energia, che poi circonda i 3 robot e li protegge per l'intera trasformazione. Le animazioni vengono ampliate sia con il rientro delle braccia di Nettuno e Terremoto, che con quello delle rispettive teste per comporre le gambe di God Sigma. Insomma la terza trasformazione é molto meglio animata, studiata ed è veramente esaltante da guardare e sentire.
Il sonoro è protagonista per la sigla iniziale italiana, anni luce superiore a quella originale giapponese, ma soprattutto proprio per l'idea tutta Italiana di lasciare dalla seconda trasformazione l'ottima base midi, dotata di un giro di basso e in generale di una cura talmente raffinata, da sembrare una OST originale e pensata appositamente per la trasformazione, cosa invece pensata qua in Italia con un risultato davvero rimarchevole.
Il doppiaggio è buono per quasi tutti i personaggi e in particolare quello di Terral, talmente ben fatto e azzeccato da non poter riuscire a immaginarlo doppiato da una altro doppiatore. Più mediocri, ma comunque accettabili, solo quello di Shota e Saki.
Le OST di sottofondo originali non brillano invece e sono le solite in stile anni '70 sentite e risentite in decine di altri Super Robot. Stessa cosa per gli effetti sonori, per nulla innovativi e anche questi riciclati da serie passate.
In ultimo va menzionato un grave errore nel doppiaggio in cui più volte viene menzionato Saturno invece di Giove. Errore banale ma non tollerabile, dal momento che Saturno non appare in nessun frame dell'intero anime, nemmeno nella sigla, visto che la Terra e Io, sono i luoghi principali dove si svolge tutta la serie, senza mai superare Giove appunto.

In conclusione “God Sigma” è un vero capolavoro del genere Super Robot, che non riesce a raggiungere il massimo punteggio a causa di difetti non gravissimi ma che sommati assieme, tolgono un punto netto al voto finale. Ed è davvero un peccato non poter dare un 10, visto che questa serie, al contrario di altre che rientrano nel Real Robot o semplicemente in una variazione forzata al genere, riesce a raggiungere il livello massimo proprio, rientrando nel classico Super Robot.
Consiglio quindi caldamente di riguardare “God Sigma” proprio a chi conosce bene questo filone robotico, ma che lo valuta per ricordi invece che per i suoi reali meriti, magari seguendo solo le proprie preferenze invece che usando valutazioni legate a una visione attenta e recente, indispensabile per valutare quest'anime per come merita realmente, visto che è nettamente superiore a decine di serie vetuste considerate erroneamente classiche, invece che anime robotici cloni dei veri capolavori di questo genere. Genere robotico sempre troppo bistrattato e lascito nell'angolo dei ricordi invece che in quello dei classici Super Robot, che ormai da tempo, fatte rare eccezioni irrilevanti ormai è scomparso.

Recensione di Nemesis Ra Algol