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megna1

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Gli OAV, acronimo di Original Anime Video, sono uno di quei prodotti che personalmente ritengo meno significativi tra quelli nati e proliferati nel momento d'oro dell'intrattenimento audiovisivo e videoludico (che inquadro tra il 1988 e il 1992). Soggetti perlopiù banali, personaggi inconsistenti, trame alquanto approssimative e qualità altalenante (le animazioni venivano quasi sempre date in subappalto ai famigerati studi coreani). Al contrario, le cover e le campagne promozionali vantavano illustrazioni curate in maniera maniacale dagli artisti più quotati. E, semmai ci fosse bisogno di ricordarlo, gli otaku sborsavano fior di quattrini per metter le mani su quei LaserDisc a tiratura limitata. Non è il caso però di fare di tutta l'erba un fascio. Alcuni prodotti sono stati e rimangono di tutto rispetto.
Ma "Legend of Lemnear", che ho scelto di recensire per il fatto che è stato uno dei primi a essere lanciati sul mercato, fa purtroppo parte della prima categoria. La realizzazione presenta tutto quello che si poteva desiderare all'epoca, character design di nuova generazione privo di arzigogoli e iperboliche sequenze d'azione di ispirazione kanadiana, ma la storia non decolla e si può riassumere in un paio di righe: una ragazza, ovviamente super sexy e un poco lolita, deve salvare il suo regno dalle grinfie del malvagio - e perverso quanto basta - stregone di turno. Troppo facile additare tutta la colpa alla durata (un'oretta scarsa), quando si possono trovare in circolazione diversi cortometraggi indipendenti con storyboard deliziosi. E questo sarà il canovaccio di innumerevoli altri video prodotti dalla AIC, talvolta con l'aggiunta di elementi estremi come violenza e sesso.


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Robocop XIII

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Legend of Lemnear è un OAV fantasy del 1989, prodotto dalla Anime International Company e licenziato in Italia dalla Yamato Video. Lemnear ha gli anni che ha e lo dimostra in ogni modo possibile, la sua stagionatura si riflette in ogni aspetto del suo creato, che siano i disegni, le atmosfere, le musiche, gli effetti sonori o la sceneggiatura. Tutto puzza di vecchio e già visto.
Già visto. Già visti i villaggi desertici e assolati, la cui popolazione vive nel terrore per via del cattivone di turno stile Ken il Guerriero. Già visti i guerrieri la cui potenza si riflette nel valore del loro metallo, dove il guerriero di bronzo è più debole rispetto a quello d'oro stile I Cavalieri dello zodiaco. Già visto l'OAV piatto e insipido che sfocia nella battaglia contro un anonimo boss finale stile Vampire Hunter D e Amon Saga. Già vista la guerriera in sella ad un gigantesco uccello stile "Taarna la Taarakiana" di Heavy Metal (la cui stessa si dice ispirata ad Arzach di Moebius). Lemnear non ha una sua personalità, sembra un mix di tutto quando sia uscito nei pochi anni precedenti a lei. E non bastano quei dieci minuti di tette ovunque per migliorare la situazione.
La scarsa sceneggiatura cerca di mantenere un certo decoro giustificando le azioni dei suoi personaggi con vendette e flashback, che però lasciano il tempo che trovano. In conclusione, ennesima opera OAV anni ottanta facilmente dimenticabile, che raggiunge la sufficienza unicamente per lo stile grafico e per le animazioni.
Personalità chiave dello staff di Lemnear sono Yoshimoto Kinji e Urushihara Satoshi, che cureranno poi rispettivamente storia e disegni del manga tratto da questa serie OAV.


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Stairway90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Negli anni '80, il genere fantasy di stampo occidentale, con elfi, draghi, imponenti castelli di pietra, valorosi guerrieri e potenti stregoni, si impone anche in Giappone: nel 1983 Yoshiyuki Tomino dirige Aura Battler Dunbine, robotico ambientato in un universo parallelo di stampo medievale, Byston Well, cui lo stesso regista (che è anche scrittore) dedica poi una lunga serie di romanzi; nel 1986 viene prodotto l'OAV Amon Saga; nel 1986 esce in Giappone il primo Dragon Quest, seguito l'anno dopo dal primo Final Fantasy; nel 1988 debutta sulle pagine di Weekly Shonen Jump Bastard!! L'oscuro distruttore, il celeberrimo manga di Kazushi Hagiwara, e nel 1989 è la volta, sulla rivista Young Animal, di Berserk di Kentaro Miura. Sempre nel 1989 viene prodotto l'OAV Legend of Lemnear, frutto della collaborazione di Kinji Yoshimoto e di Satoshi Urushihara, il primo come regista e sceneggiatore, il secondo come character designer; i due, poi, collaboreranno anche nella realizzazione del manga omonimo, curando rispettivamente la storia e i disegni.

Essendo composto da un solo episodio di quarantacinque minuti, Legend of Lemnear si presenta come un basilare sword and sorcery, con una trama semplice e lineare fondata sulla ricerca di vendetta da parte della protagonista Lemnear e su un'antica profezia, secondo cui lei sarebbe il Guerriero d'Argento, destinato insieme al Guerriero di Bronzo a sconfiggere il malvagio mago Varohl, Guerriero d'Oro decaduto e divenuto malvagio perché, come si scopre quando viene tentato un minimo di approfondimento psicologico del personaggio, a causa della sua natura è stato emarginato e maltrattato dagli esseri umani. Gli stereotipi e i cliché dell'heroic fantasy qui si sprecano: l'eroina avvenente e poco vestita, le antiche profezie, il crudele signore oscuro, il mago malvagio che gli fa da braccio destro (anche se sarebbe più corretto dire che qui è il braccio a fargli da mago!), il vecchio saggio che indica all'eroina la via da seguire, e poi monili magici, trasformazioni in draghi, giganti di pietra... ma considerando la scarsa durata dell'opera, il voler puntare su caratterizzazioni stereotipate e quindi già pronte è un punto a favore, che permette di avere personaggi ben definiti senza doverli approfondire ulteriormente.

Come tanti OAV degli anni '80 e '90, Legend of Lemnear più che su una trama complessa e originale si basa interamente sul ritmo frenetico dell'azione, sui combattimenti mozzafiato e sul pregevole comparto tecnico, ma a spiccare è soprattutto lo stile di Urushihara, aggraziato ed elegante, nonché capace di conferire sensualità alle figure femminili che, spesso e volentieri in questa come in altre sue opere, si ritrovano denudate e con le proprie grazie esposte. È probabile che per il personaggio di Lemnear ci si sia ispirati a Taarna la Taarakiana, eroina di uno dei segmenti del film d'animazione americano Heavy Metal del 1981, in quanto entrambe sono guerriere, hanno i capelli argentei, dei vestiti molto striminziti e cavalcano una bestia volante.

Legend of Lemnear non è dunque un capolavoro, contenutisticamente parlando; probabilmente, se fosse stato composto da più episodi avrebbe presentato una trama più ricca e uno sviluppo migliore degli avvenimenti, che invece in quarantacinque minuti risultano essere troppo rapidi e repentini. Resta comunque un buon intrattenimento, soprattutto se siete amanti dell'heroic fantasy e avete sempre avuto un debole per le eroine poco vestite come Red Sonja.


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TWINKLE

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
OVA di inutile esistenza, come ne furono prodotti tanti tra gli anni '80 e '90 e portati inspiegabilmente in Italia da Yamato Video, "Legend of Lemnear" è puro esercizio di stile, null'altro.
La storia è di una banalità impressionante anche in raffronto ad altri fantasy, narrante di un'eroina in lotta contro un non ben definito stregone che ha sterminato la sua gente. La profezia di questo mondo racconta di tre grandi guerrieri, Bronzo, Argento e Oro, che in assenza di "equilibrio" tra di loro farebbero sprofondare le terre nell'oscurità, e infatti il Guerriero d'Oro brama di acquisire i poteri degli altri due e conquistare il mondo. La nostra protagonista Lemnear è invece il Guerriero d'Argento e, dopo alcune peripezie riesce a trovare quello di Bronzo, Mash, e ad affrontare il malvagio essere, ma la lotta sembra impari.

Soffermarsi su una trama del genere pare superfluo, nei suoi cinquanta minuti gli avvenimenti e i dialoghi sono talmente banali e prevedibili che renderebbero "Legend of Lemnear" fruibile fosse anche doppiato in dialetto cosacco. La forma e l'essenza di questo OVA infatti è la sola estetica e porta la firma di Satoshi Urushihara. Prima animatore, poi mangaka e character design, l'artista si fa da subito notare per le sue doti riguardanti i personaggi femminili, armate di un sex appeal davvero invidiabile, prima ancora che di armi, abilità o di vera caratterizzazione. I seni, in particolare: come disegnava i seni Satoshi Urushihara in quel periodo probabilmente non li disegnava nessuno e questo (sì) gli farà guadagnare una fama da illustratore e character design per anime, manga e videogiochi.
Seni a parte, che qui abbondano e rimbalzano, dal punto di vista contenutistico Lemnear è pari allo zero, ma si presenta come un mero esercizio di stile, si diceva più su. Le animazioni di quest'OVA sono davvero di buon livello per il 1989 e ancora oggi godibili nei frenetici e violenti combattimenti, con un discreto splatter e alcune scene di distruzione ben curate nei dettagli. A ciò si aggiunge una discreta colonna sonora rock che apre l'anime e lo accompagna quasi onnipresente nel corso della sua durata.

Tuttavia la naturale inutilità di "Legend of Lemnear" permane. Sia esso un'enorme sfilata pubblicitaria per le bellezze di Urushihara o che altro, alla fine la sua visione trasmette il nulla più totale allo spettatore e viene ben presto accantonato, benché il fantasy non abbondi nell'animazione giapponese. Vedere Lemnear è esattamente come giocare a un videogioco dalla bella grafica ma dal gameplay scialbo e dalle poche emozioni, che una volta finito ti accumula la polvere sullo scaffale o corri a rivenderlo, perché non dalle sole chiappe e dai seni si può trarre qualcosa di importante. Ma questo probabilmente i crestori di Lemnear lo sapevano già, e c'era lì pronta Yamato Video ad aspettare l'OAV in saldo, e io lì pronto anni dopo a prendere la VHS a 5.000 lire dalle bancarelle.


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George Tennent

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Legend of Lemnear è una storia abbastanza classica. Una guerriera e un guerriero si trovano ad affrontare un potentissimo essere malvagio, dalla natura incerta: uomo drago o demone? Dalla loro parte c'è l'aiuto di una misteriosa profezia. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti di un perfetto fantasy.

Per essere un anime così datato, Legend of Lemnear si può considerare un capolavoro: molto buono l'aspetto grafico e le animazioni, ancora meglio le musiche, e l'eccezionale character design farà innamorare lo spettatore dei protagonisti meravigliosamente elaborati di questa breve storia.
Il punto debole è effettivamente la trama: l'anime è talmente breve (una quarantina di minuti) che non c'è spazio per sviluppare una trama, anzi peggio: gli eventi si susseguono talmente in fretta che non c'è quasi neanche il tempo di gustarseli.

Volendo dedicare un po' più di tempo alla sua realizzazione per farne una serie anche breve, Legend of Lemnear avrebbe potuto essere un capolavoro, invece si è autolimitato a un breve episodio.
In ogni caso la maggior parte dei titoli forti per la trama sono stati realizzati successivamente agli anni '80, per cui non si può fare pesare più di tanto questo aspetto.
Nonostante la povertà narrativa quest'anime non può mancare nella videoteca degli appassionati di fantasy.

sawatari Go

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sawatari Go

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Visto moltissimo tempo fa, e l'ho trovato un anime bellissimo, i combattimenti e il tratto tipici dell'epoca erano esaltati al massimo in quest'anime. Parliamo di una cacciatrice di tesori alla ricerca del potere delle "ali del Lemnear" antichissima reliquia divina lasciata sulla terra secoli prima, ovvio dire che il cattivo di turno le starà col fiato sul collo per impadronirsene per prima. Non dico cosa è il Lemnear per non fare spoiler, questo è un anime da vedere.