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Kyojin

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Voglio parlare di "Ga-Rei: Zero", ma andiamo con ordine.
Il comparto tecnico è, a mio avviso, di tutto rispetto, e lo stile grafico e i colori si conformano al tono e allo stile dell'anime, sebbene comunque mi dia un'aria troppo retrò per un anime del 2008, ma è una scelta che posso condividere. Le animazioni risultano comunque fluide, fatta eccezione per alcuni mostri/demoni, insomma, i Kasha, che danno l'idea di computer grafica appiccicata lì senza curarla troppo. Le musiche al solito fanno il loro sporco lavoro, e lo fanno bene, tanto che alle volte ci capiterà di soffermarci a pensare "Che bellina 'sta musica!".

La trama è abbastanza semplice, sostanzialmente lineare e interessante, mentre la sua narrazione e il suo sviluppo sono un minimo più peculiari. I primi due episodi, difatti, narreranno fatti attuali, mentre dal terzo in poi partirà un colossale flashback che ci riporterà ad oggi, spiegandoci come si è giunti alla situazione che avevamo visto, e illustrando la sua evoluzione. Personalmente la trovo una scelta abbastanza discutibile e di dubbia utilità, sebbene le prime puntate mi avessero fatto gioire assai per l'elevato tasso di mortalità. Ritengo che la medesima trama, impostata con uno sviluppo più lineare secondo un filo temporale, avrebbe potuto dar spazio a un crescendo su cui si poteva giocare molto bene, ma al solito, sebbene sia una scelta che non condivida, non la ritengo drammaticamente errata.

I personaggi: la caratterizzazione delle due protagoniste sarà ottima, e anche quella di molti comprimari, in quanto le loro azioni saranno ragionate, coerenti con chi sono e con il ruolo che ricoprono, e bene o male risultano, molti, abbastanza interessanti. Qualche stereotipo di contorno ovviamente c'è, ma sappiamo che caratterizzare venti personaggi in dodici episodi è abbastanza infattibile, e si rischia di far un macello. Le relazioni tra alcuni personaggi sono ben approfondite, tanto che assisteremo alla nascita di alcune e al loro evolversi nel corso degli anni, mentre altre saranno lasciate più a sé stesse.

In definitiva l'anime è piacevole, ben fatto e non presenta errori madornali o carenze agghiaccianti, e riesce a mantenere l'attenzione dello spettatore anche a orari improbabili, sebbene in alcune puntate, all'inizio del flashback, il ritmo abbia un lieve rallentamento e quasi un cambio di genere leggermente fastidioso.


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Ber

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Se volete una storia toccante, se non vi stanno antipatici i demoni e se siete disposti a perdonare qualche difetto qua e là, guardate "Ga-Rei: Zero".

Grafica e design
Questo è forse uno dei punti deboli della serie. I disegni sono molto standardizzati, non troppo dettagliati... insomma, non si impongono certo come memorabili, ma non disturbano nemmeno e ci lasciano godere della storia passando come un punto neutro. L'unico vero problema in questo senso si verifica nei primi episodi, nei quali assistiamo alla comparsa di vari demoni piuttosto casuali con i quali devono vedersela i nostri personaggi. La computer grafica con cui sono stati creati lascia davvero a desiderare, tanto che si staccano dal resto delle immagini e sembrano di plastica, nonostante si trovino in un anime. Insomma: troppo finti, sia nella figura che nel movimento. Fortunatamente, dopo le prime due o tre puntate, diventano apparizioni molto rare, dal momento che la trama si concentra su altro.

Personaggi
Forse anche in questo, come in molti altri anime, i personaggi rientrano in categorie predefinite, ma credo si possa spezzare una lancia a favore dei protagonisti di "Ga-Rei: Zero". Il rapporto tra Kagura e Yomi in particolare è qualcosa che resta dentro, nella gioia e nel dolore, e non sono da disprezzare nemmeno i comprimari, abbastanza divertenti ma mai al punto da diventare poco credibili.

Trama
Come in quasi tutti gli anime e i manga basati sulla pratica dell'esorcismo, anche qui abbiamo una parte del mondo che resta nascosta al più delle persone. Tra fantasmi e demoni, qui vivono la loro vicenda Kagura e Yomi, intrappolate tra il dovere e il destino, e legate indissolubilmente l'una all'altra da catene che possono diventare dolorose. Senza fare spoiler, basti dire che la trama è fondata interamente sulle due ragazze, e tuttavia riesce a evitare il sentimentalismo, suonando davvero sincera.

Ultime osservazioni
Per concludere, direi che "Ga-Rei: Zero" è un bell'anime. Non spicca per assoluta originalità, né per meraviglie tecniche, ma ci fa amare i suoi personaggi, ci fa immedesimare nella loro storia e ci tiene avvinti fino alla fine. Uscito come prequel del manga ("Ga-Rei"), chi come me l'avesse visto prima di leggere il seguito, probabilmente si sentirà spinto a scoprire come andrà avanti la vita della protagonista, e che persona si troverà a diventare.


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klunk

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
La storia racconta dell'amicizia fraterna fra Kagura e Yomi, entrambe appartenenti a famiglie di esorcisti, e designate eredi di queste. Le due ragazze prestano servizio presso un'agenzia governativa che si occupa di calamità sovrannaturali, durante le quali si verificano apparizioni demoniache che mettono in pericolo la popolazione. Proprio a seguito di un aumento di queste anomalie paranormali, le protagoniste si troveranno a dover fronteggiare la causa e la fonte del loro incremento, e a mettere in gioco tutto ciò di cui hanno più caro.

"Ga-Rei: Zero" è un anime sì di azione e combattimenti, ma anche un anime che tratta amore e amicizia conditi da una vena drammatica, il tutto immerso in un'atmosfera horror. Non poco direi, ma gli autori hanno saputo ben far coesistere le cose all'interno della trama. Questa si sviluppa a ritroso, dopo i primi due episodi, con una sorta di flashback, che dura per la maggior parte dell'anime e che introduce al finale. Potrà infatti lasciare spiazzati la visione dei primi due episodi, in cui non si riesce ancora a capire chi sia il protagonista dell'intera storia.
Molti sono i personaggi, alcuni stereotipati, altri no, ma tutti ben sviluppati e con una propria personalità ben delineata e con la propria storia.
I disegni sono ben fatti e le animazioni ottime, con combattimenti e azione farciti di scene truci e sanguinolente, che non stonano affatto con il carattere della storia. Non si può lodare invece la realizzazione in computer graphics di alcuni demoni, che sembrano usciti direttamente da un videogioco di molti anni fa.

A parte questa unica pecca, si tratta di un ottimo prodotto, non adatto a molti, perché da un lato è sentimentale e drammatico, e da un altro contiene molte scene horror splatter, ma a coloro che intendono vederlo posso dire che saprà farsi apprezzare.


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Izaya_Orihara

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Ga-Rei: Zero è un anime strano, non solo per i suoi contenuti, o per la trama, ma anche per come è stato ideato. Agli ideatori infatti è venuta la brillante idea di cambiare l'ordine cronologico delle puntate, posizionando gli ultimi episodi al posto dei primi due, per poi catapultarci in una lunga analessi durata vari episodi, finché non arriviamo al punto lasciato fermo nel primo/secondo episodio e continuiamo la nostra storia.
Ga-Rei: Zero è l'adattamento ad anime, per la precisione il prequel adattato ad anime, dell'omonimo manga ideato e disegnato da Hajime Segawa, che conta dodici volumi ed è tuttora concluso, anime in dodici episodi della stagione autunnale del 2008.

Vorrei iniziare questa recensione dicendo che Ga-Rei: Zero è un mix di vari generi, anche se una minima parte solo accennata. Troviamo infatti come generi principali "azione", "soprannaturale", "splatter", senza dimenticare il genere "drammatico", che può anch'esso essere elencato tra i generi più importanti di questa serie, per i suoi contenuti, e anche perché affiancato allo "splatter", che, si sa, porta varie morti anche importanti. Passiamo poi ad altri generi che per il momento in versione animata sono solo accennati, come lo "shoujo-ai", ovvero la relazione amorosa tra due o più persone del sesso femminile, e l' "ecchi", se così si può definire - infatti troviamo qualche scena di nudo o seminudo, ma nulla di pesante o eccessivo rispetto alle "vere" serie di genere "ecchi".

E' un anime strano per i suoi contenuti: infatti, non si è cercato di dare troppo peso alla trama, ma alla relazione che legava Kagura con Yomi, e alla caratterizzazione eccezionale legata ad ogni vicenda di questa serie che non potevo non menzionare. La lunga analessi, che è stata criticata varie volte, ha il compito di far comprendere meglio la relazione delle due ragazze, compresa la loro caratterizzazione, per poi spiegarci bene le vicende. La caratterizzazione di queste due ragazze la ritengo, non esagerando, ottima, in quanto sempre veritiera per le situazioni, o la storia. Kagura è una ragazza docile che non ha ancora capito il ruolo dell'esorcista e non riesce a "farselo piacere", non avendo il coraggio di uccidere quelle persone impossessate che in un passato prossimo, o remoto, erano normali cittadini oppure persone care. Yomi, a differenza di Kagura, si è già integrata nel suo lavoro e riesce a uscire da tutti i dolori che la pervadono, pensando al bene delle persone care a lei attorno. Non a caso, il potere dell'antagonista, che ha avuto come obiettivo anche Yomi, si concentra proprio sui sentimenti, che possono essere negativi o positivi. Ovviamente i sentimenti negativi si possono tramutare in odio puro, in follia. Ma non ci si dimentica mai dei sentimenti positivi che possono cambiare il tutto in amore e fratellanza. Una frase dell'antagonista che descrive il tutto sul finale: "Per un sentimento è cambiato tutto". Le altre caratterizzazioni date ai personaggi non sono granché, ma a fini della trama non valgono quasi nulla, e quindi non sono necessarie, se non quella di Izana, che non riesce a uccidere la sua "futura" sposa, oppure quella di alcuni personaggi, ma solo in determinate occasioni.

Il finale? Beh, credo abbastanza scontato, e anche pseudo inconcludente. Ma qui ci sbagliamo. La serie riporta soltanto lo 'Yomi arc' - infatti molti fan del manga ne saranno amareggiati, e questo probabilmente ha anche influito sul voto -, che è concluso. Dispiace anche un po' non sapere l'identità del nemico, i suoi scopi, etc., ma credo che abbiano fatto un ottimo lavoro adattando questo arco e non facendo rimanere nulla in sospeso che riguardasse solo e unicamente questo arco. Nonostante tutto, un bel finale, seppur scontato.

La serie è anche molto trash. Eh sì, anche questo è stato un aspetto che mi è piaciuto abbastanza e mi ha fatto appassionare a quest'anime; non ai livelli delle caratterizzazioni ovviamente. Zombie invisibili, mostri giganti, tizio che lotta con le valigie, davvero tutto ben realizzato. I mostri di rank B sono stati realizzati con un effetto grafico che, sinceramente, è stato realizzato davvero male.

Anche gli altri generi, come il "drammatico" e lo "splatter" sono ben realizzati; infatti non mancheranno scene tristi legate a tanto sangue in arrivo. Un altro reparto da menzionare per il suo ottimo livello è sicuramente quello riguardante le OST, sempre molto cupe, tetre, davvero ben realizzate per le situazioni riguardanti questa serie e sempre messe al punto giusto; invece l'opening e l'ending sono discrete. L'animazione è un po' deludente, però ha un miglioramento enorme che si vede nell'episodio 11. Lo stile dei personaggi è buono.

Voto: 7. Opinione generale: è una serie che consiglio un po' a tutti perché mi ha sorpreso e, se non fosse un po' per il finale, meriterebbe l'8. Comunque cercherò di recuperare il manga. Nonostante il voto, credo che le cose da scrivere su questa serie fossero tantissime, e qualcosa quindi me la sono pure scordata!


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falcus92

Episodi visti: 12/12 --- Voto 3
<b>Contiene spolier, non si può fare altrimenti</b>

Noioso, scontato, banale, inconcludente, ripetitivo, questi sono i termini che utilizzo qualora voglio riassumere "Ga-Rei: Zero" in poche parole. Sinceramente viste le grandi ovazioni che ho visto, e che ho letto qui, mi aspettavo un'opera che potesse competere con "Elfen Lied" o con "Higurashi no naku koro ni", visto che sono sia soprannaturali sia splatter. In realtà mi sono trovato con un sottoprodotto che avrei potuto anche evitare di guardare. Qualche settimana fa votai al sondaggio di Animiclick.it "La serie più sopravvalutata", votai per "Madoka". Sbagliai questa è la serie sopravvalutata.

Partiamo dal presupposto che dopo avere visto in due giorni l'anime la trama non mi è per niente chiara in quanto le spiegazioni non sono molto esplicite in quest'anime. Passeranno due o tre episodi per capire cos'è "Ga-Rei" e si dovrà aspettare l'episodio 12 per vedere la protagonista utilizzarlo - cioè la protagonista non ha l'oggetto in questione, fulcro della serie... Che senso ha?
Siamo in un mondo di esorcisti. Il governo cerca di salvare la vita dei civili utilizzando i poteri di queste persone particolari che riescono a vedere e sconfiggere i demoni.
I personaggi principali sono Yomi e Kagura. Kagura vive con il padre che dopo la morte della moglie prende in eredità questo Ga-Rei, una pietra che contiene il demone più forte. Yomi "appartiene" a un'altra famiglia di esorcisti.
Dopo la morte della madre Kagura va a vivere con Yomi per potere diventare più forte. In realtà questo è il motivo finale, inizialmente Kagura va a vivere con Yomi per un suo capriccio.

Quindi la trama si sviluppa tra un combattimento di demoni e un altro. In realtà quello che vediamo è la vita particolare di due ragazzine esorciste. Sarebbe potuta anche essere interessante se non fosse per il non-sense generale che è stato creato. Basta analizzare le prime tre puntate per capirlo. Nella prima puntata, che dovrebbe essere di presentazione del mondo in questione, lo spettatore rimane shockato perché quelli che sembrano essere i protagonisti vengono trucidati senza ricevere una minima presentazione. Nella seconda assistiamo all'avvento di nuovi protagonisti con termini non spiegati e con relazioni non rivelate. Nel terzo parte il flashback.
Non-sense. Probabilmente l'autore era anticonformista e voleva illustrarci la storia partendo da metà arrivando alla fine e ritornando all'inizio. Peccato che secondo me abbia fatto una confusione terribile.

A prescindere da ciò l'anime per me ha una grande falla: il titolo. Le cose fondamentalmente sono due, o si dà un titolo consono alla serie, o la serie si conforma al titolo. La Ga-Rei come spiegavo prima è una pietra che viene sigillata per fare ottenere all'esorcista di una particolare famiglia (quella di Kagura) un immenso potere. La protagonista e la bestia sacra saranno in relazione fra loro solo all'episodio 12. Nella restante parte lei è solo un'ereditiera e sarà il padre della ragazza ad avere il possesso della bestia. Ripeto, quello che si vedrà saranno solo relazioni fra le due ragazze o scene scolastiche o scene di combattimento, pure fatte male.

Ovviamente uno si aspetta che i problemi siano finiti qui. Niente di più falso. L'antagonista che viene propinato non è presentato, anzi neanche ci dicono i perché da persona buona sia diventato l'antagonista o perché abbia delle farfalle blu al suo seguito. Niente! Solo che era un ragazzo arrivato al vaticano che ha trovato una pietra ed è diventato cattivo.

Ma il problema peggiore sta nella grafica. I disegni sono fatti anche molto bene. Ma la CG è pessima. Ma io mi domando: perché fare elementi in CG se vengono fatti male? Disegnarli a mano è così difficile? Proprio i mostri sono orribili e dà fastidio guardarli.
L'unica nota positiva sono le OST, davvero ottime e ricercate. Peccato che i creatori non abbiano sviluppato la serie con lo zelo messo per le musiche.
Per me "Ga-Rei: Zero" è assolutamente sconsigliato. Anche le scene splatter non sono tantissime, per cui un appassionato come me può gioire.


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kaonsama

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Reduce dall'ultima puntata di "Ga-Rei-Zero", eccomi qui a scrivere qualche riga su questo splendido anime di dodici episodi. La storia? Beh, apparentemente semplice, complicata in realtà: Kagura, erede di una famosa famiglia di esorcisti (non alla "The ring") si trasferisce a casa di Yomi con la quale ha parecchie cose in comune quali le esperienze familiari. Kagura finisce per adempiere al suo destino di esorcista per mezzo di Yomi che la coinvolge nel suo pericoloso lavoro.
Questo dovrebbe essere il prequel del manga "Ga-Rei", e che bel prequel. Fino all'episodio cinque, quando ho cominciato a pensare a questa recensione, il mio voto sarebbe stato sei, al massimo sette. Ma poi il nove è stato obbligatorio.

Oltre all'opening fantastica, con delle immagini e animazioni davvero suggestive, il carachter design è molto curato con linee semplici e tratti delineati.
L'intera serie è un coinvolgente climax di eventi: dalla tranquillità e dall'ironia dei primi episodi, saltando ovviamente l'inizio (che, come "Venus Versus Virus", inizia mostrando alcune scene precedenti al finale), alla centrifuga di situazioni e avvenimenti a partire dall'ottavo episodio in poi che vedono tutti i personaggi costretti a schierarsi e decidere in fretta riguardo alla situazione a causa di un evento inaspettato.

Il sangue e le scene di violenza abbondano ma non disturbano, anzi, a mio parere donano alla serie quel tocco di realismo in più rispetto ad altri anime shounen o picchiaduro - senza andare a cercare chissà dove si faccia l'esempio di "Dragonball" in cui i personaggi vengono dilaniati, martoriati e pestati per trenta puntate e al massimo si fanno un taglietto sull'occhio. La cosa che mi ha stupito e affascinato è il brusco cambio della protagonista: considerando che questa è una recensione soggettiva, all'inizio vedevo più come protagonista Yomi (che sembra Azusa di "K-on" con qualche anno in più!) che si muoveva con esperienza per ciò che riguardava il suo lavoro, considerata anche un prodigio. Ma poi la protagonista indiscussa è Kagura e i sentimenti di entrambe.
La fine mostra anche qualche scena probabilmente riconducibile alla storia del manga, ma quella Natsuki coi capelli blu e la moto mi ricorda qualcuno.


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rossocenere

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Le premesse erano buone: disegni sul reale, una buona opening e una dose di speranza grande così. Me ne lavo subito le mani: non darò mai la sufficienza a un anime che non dà, non ha, non è nulla.
Un caos di avvenimenti: ci ritroviamo in compagnia di alcuni agenti i quali, lavorando, difendono la società da entità sovrannaturali, che hanno a che fare con la sfera dell'esoterismo e dello sconosciuto ai più. Dopo un primo episodio di sola azione mista a dialoghi confusi, apparentemente privi di senso, l'attenzione viene incentrata sulla futura antagonista della serie, per poi spostarsi in un flashback che avrà come unico fine quello di farti simpatizzare - non riuscendoci per nulla - con le due attuali protagoniste, mostrandoti il loro rapporto lasciando qua e là scene le quali dovrebbero essere emotive, coinvolgenti, ma che a lungo andare appariranno come patetici tentativi per commuovere. La situazione di stasi si sblocca solo dopo 7 episodi che navigano nella stessa prevedibilità, per poi concludersi con il finale più prevedibile, anch'esso pseudo strappalacrime; vengono oltretutto lasciate irrisolte alcune questioni poste nell'incipit.

Il reparto grafico, tuttavia, è chiaro e lineare come la trama stessa: poche imprecisioni, né anonimo né particolarmente originale, si avvicina alla realtà. I visi hanno tratti occidentali, eccetto gli occhi femminili tutti uguali, a mandorla. Le animazioni sono semplici, talvolta macchinose - quando c'è dell'impegno da parte dello studio, questo viene notato.
I personaggi non si evolvono, nonostante siano pochi non riescono a entrare in contatto con lo spettatore così come di consueto dovrebbe avvenire. Non è che siano poi così piatti, ma sono caratterizzati prendendo strade che si concludono con un vicolo cieco. Dead end.
Le musiche sanno distinguersi, forse, dal basso livello di tutti gli altri elementi. Non sono notevoli, ma riescono a dare quel pathos che, altrimenti, sarebbe inesistente. Un minimo di adrenalina scandita da musiche elettroniche sulla base di un ritmo incalzante, forte. Pochi i brani orchestrali.

In conclusione, "Ga-Rei: Zero" parla al pubblico tramite una sceneggiatura pazza, irregolare poiché troppo lineare, banale. Tale banalità comprende anche i personaggi, se non la morale dello stesso anime: un ragazzo dal bell'aspetto e dai lineamenti tetri che svolge la figura del tentatore, risvegliando un odio talvolta insensato nelle persone al fine di possederle. Il bene e il male, così, si affrontano, ci sono tradimenti, il bene vince il male.
Non riconosco la bellezza di quest'animazione che è arrivata alle mie orecchie da più voci: se non con "anime per ragazzini", potrei illustrarvi la mia considerazione su "Ga-Rei: Zero" descrivendovi la ricetta con cui è stato creato:
- appoggiarsi a un manga di una certa popolarità, cercando di garantirsi un numero minimo di spettatori;
- tentativo fallito nell'approcciarsi al pubblico secondo quegli elementi che, di base, dovrebbero piacere.
E che nessuno dimentichi l'ingrediente chiave: prevedibilità.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Io proprio non ci riesco a regalargli una sufficienza. Ga-Rei: Zero non è nulla, non ha nulla. Mi pare così evidente, che non comprendo affatto i motivi di questi osanna generali nei confronti di un anime privo di contenuti. Famiglie di 'esorcisti' che si tramandano la capacità di potere individuare ed eliminare i demoni (questi ultimi bruttissimi da vedere): fine. Tutto qui? Dovrei impressionarmi per questo? O magari dovrei assoggettarmi agli striminziti tentativi di strappare qualche lacrimuccia con una meschina shoujo-ai story allegata? Per due terzi la narrazione pecca di una linearità disarmante che non andrà mai a sfociare nei tanto attesi miglioramenti finali, rivelatisi inesistenti. Piuttosto, l'epilogo non fa altro che peggiorare la situazione, ostentandosi in tutta la sua scontatezza ed esentandosi dall'esposizione di qualsiasi delucidazione sulle convenzionali fantasticherie che compongono il succo di una storiella per ragazzini come questa.

Dunque, tra pietre misteriose che infondono malvagità e diabolici giovinetti 'acchiappa-farfalle', la pochezza di Ga-Rei: Zero passa clamorosamente inosservata, probabilmente perché scagionata dalla natura introduttiva di questa serie rispetto alla controparte cartacea. Scusante a mio parere infruttuosa e poco furba, poiché a visione conclusa non mi è certo venuta voglia di sprecare altro tempo nella lettura del manga.
Graficamente la fluidità delle animazioni si nota, ma il digitale non risparmia alcune penurie, molto buone invece le musiche.
Sarò anche poco impressionabile, ma non vedo come un titolo del genere possa lasciare il segno.

giaken

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giaken

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
"Ga-Rei Zero" per me è una serie eccezionale, nel senso etimologico del termine, cioè fa eccezione nel panorama "animistico" generale.
Gli autori sono infatti riusciti a fare una difficile quadratura del cerchio. Da un lato hanno inserito nel racconto una serie di elementi che potrebbero essere sviluppati in una eventuale seconda stagione; dall'altro hanno creato una struttura narrativa solida e organica che a mio avviso può essere considerata come completa in se stessa. Il finale è al tempo stesso "chiuso" e "aperto". E' un risultato non da poco, che si riscontra in pochissime serie. Evidentemente, la sceneggiatura è stata realizzata con un attento lavoro di redazione e, sopratutto, gli sceneggiatori una volta tanto hanno avuto il tempo necessario a curare la struttura del racconto nei minimi dettagli.
La qualità richiede tempo e per questa serie il tempo è stato evidentemente concesso: lo dimostra anche la maturità delle tematiche affrontate. La vita, la morte, l'amore , l'odio, l'incomunicabilità dei sentimenti umani ecc. ecc. In questo anime si parla - non banalmente - di consimili bagatelle, raggiungendo un livello di profondità dei dialoghi e nelle atmosfere che si riscontra non proprio spesso (farei un riferimento a "Mnemosyne").
Il progetto rimane però un anime d'azione: e qui le animazioni e il disegno fanno tutto il loro dovere, regalandoci scene di combattimento fluide e ben coreografate.

Ci sarebbe molto da dire sul rapporto fra i vari personaggi ma bisognerebbe spoilerare troppo e Spoiler-kami-sama è sempre in agguato.
Una nota bisogna però farla a proposito della relazione fra le due coprotagoniste, Yomi e Kagura. Possiamo parlare di yuri "vecchia scuola" - finale tragico, rapporto non esplicito ma sottotesto, ecc? Ma anche no, tutto è lasciato in una piacevole ambiguità, tanto per scatenare il dibattito fra i fans. In ogni caso, una serie da mettere assolutamente in scaletta, senza preoccuparsi di confronti fra anime e manga di origine. I manga sono manga e gli anime, anime: i confronti sono ontologicamente impossibili e scorretti, come mettere a confronto pomodori e carciofi. Buona visione a tutti.


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__Nergal__

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
In un Giappone infestato da demoni, il ministero dell'ambiente (?) si avvale di una squadra di esorcisti per debellare questa minaccia. Queste sono le premesse, tutt'altro che eccezionali, di 'Ga-rei: zero', ennesima serie basata su demoni ed esorcisti. La domanda ovvia che ci si pone è: "Vale la pena guardarlo o è il solito copia incolla di serie tutte uguali?". Secondo il mio parere, una visione, se la merita sicuramente, gli episodi sono pochi e la trama è molto scorrevole e piacevole da seguire.

Appena iniziata la visione si viene catapultati all'interno della battaglia, si parte subito bene, salvo poi accorgersi che i primi due episodi fungono da innesco per il flashback che ci accompagnerà per altri 10 episodi per poi ricollegarsi con il presente e concludere, per modo di dire, la storia.
Come sempre capita in casi come questo lo spettatore sa già cosa lo aspetterà, la domanda da porsi è il perché avviene ciò e soprattutto il come, la destinazione è nota, non resta che goderci il viaggio.

Le protagoniste sono due giovani ragazze, Yomi, la maggiore, e Kagura, la minore. La seconda è l'erede della più importante famiglia di esorcisti ma è ancora piccola per esercitare quella professione, spetterà a Yomi addestrarla e farle da sorella maggiore. Proprio l'aspetto familiare è la parte migliore della serie, un rapporto tra le due ragazze che si costruisce piano piano con il passare degli episodi, consolidandosi sempre più fino a diventare indissolubile.

La serie oltre a presentarsi piuttosto bene sotto la veste narrativa, non disdegna una grafica molto accattivante, dai colori accesi e dai disegni mai banali, i personaggi sono tutti ben caratterizzati esteticamente, anche se caratterialmente non si può dire lo stesso, perlomeno dei personaggi secondari, solamente accennati sotto il profilo psicologico in quanto non funzionali a livello narrativo.
Una menzione positiva la merita la colonna sonora, a partire dall'opening molto bella per finire con i vari brani molto rock che ci accompagneranno durante le battaglie contro i demoni.

Sui demoni bisogna soffermarsi un attimo. Esteticamente non sono affatto male, disegnati molto bene e anche con una certa varietà sia dal punto di vista prettamente del tipo di demone sia delle loro varie abilità anche se peccano un po' in quanto a numero. Molte volte ci troveremo di fronte gli stessi demoni già affrontati precedentemente e ciò rende un po' i combattimenti ripetitivi e, delle volte, anche troppo sbrigativi, specie sul finire della serie dove intere frotte di nemici vengono sconfitti quasi a occhi chiusi mentre giusto pochi episodi prima riuscivano a mettere in difficoltà tutto il team.

Come ben si può capire, 'Ga-rei: Zero' non è una serie esente da pecche, anzi, ma nel complesso riesce nello scopo d'intrattenere piacevolmente per 12 episodi lasciando il classico spiraglio nel finale su cui poi costruire una eventuale seconda serie; probabilmente da valutare in base al successo di questa prima.


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Elettra_

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Che furbacchioni questi giapponesi! Si sa che il primo episodio di una serie – e magari anche il secondo - hanno l’onere di convincere noi spettatori a vedere tutti gli altri. Gli autori di Ga-Rei Zero hanno, quindi, pensato bene di mischiare le carte con i primi due episodi che in ordine cronologico vanno collocati alla fine della storia.
Nelle prime due puntate il ritmo è serratissimo, assistiamo a scene d’azione condite con un po’ di splatter e non si ha nemmeno il tempo di riflettere su cosa stia succedendo né di capire cosa si stia vedendo. In particolare vi chiederete: Ma chi sono i protagonisti? Entrambi questi episodi, difatti, producono un effetto straniante, disorientano al punto che i personaggi che vediamo, e che sembrano essere quelli principali, in realtà sono solo delle comparse. Il primo episodio, soprattutto, lo definirei uno spot per promuovere tutta la serie.

Dopo il flash forward la vera storia inizia con il terzo episodio, nel quale il ritmo adrenalinico degli episodi precedenti è smorzato bruscamente, da qui i combattimenti subiscono un calo a livello di spettacolarità. A questo punto per rendere il tutto più piccante sono inserite un paio di scene yuri, ma davvero un paio contate non illudetevi, che creano un alone di fascino sulle due protagoniste. E il cui unico compito è strizzare l’occhio allo spettatore per convincerlo a continuare la visione nonostante il ritmo più lento della storia. Ma di cosa parla esattamente quest’anime?
Ga-Rei Zero è il prequel del manga Ga-Rei di Hajime Segawa, racconta le vicende di due ragazze: Kagura e Yomi, entrambe membri di famiglie di esorcisti che hanno il dono di vedere gli spiriti e l’arduo compito, tramandato da generazione in generazione, di “eliminare coloro che portano la morte nel mondo degli umani”. E se fosse proprio una delle due a portare morte nel mondo?

Kagura, così come suo padre ed i suoi predecessori, è destinata ad ospitare nel suo corpo uno spirito bestia, Ga Rei Biakurei. Tale spirito divora a poco a poco l’anima di chi lo possiede, condannandolo a una breve vita. Kagura è sempre stata rassegnata al suo destino, passando le giornate ad allenarsi insieme al severo padre, con il quale non ha mai avuto un vero legame. Dopo la morte della madre si trasferisce a casa di uno zio e di sua figlia adottiva, Yomi, che diventerà per lei come una sorella. Gli episodi centrali mostrano il rapporto tra le due adolescenti, relegando un po’ sullo sfondo i combattimenti - gli amanti dell'azione, quindi, potrebbero rimanere un po' delusi. Il legame che s'instaura tra le ragazze è raccontato molto bene, Yomi e Kagura si amano moltissimo, ma è unicamente un amore tra due amiche/sorelle, un amore che supera persino quello verso il proprio fidanzato o il proprio padre.

Personalmente il primo episodio mi aveva lasciata interdetta per i primi dieci minuti ricchi di scene di combattimento in stile videogioco, poi il secondo episodio mi ha conquistata e devo dire che non mi sono affatto pentita di averlo visto tutto. Ga-Rei Zero racconta del faticoso percorso per diventare un esorcista e di quanto sia doloroso e per niente scontato dovere sacrificare sé stessi e la propria felicità per questa causa. Racconta del difficile rapporto tra un padre e una figlia. Di come sia sottile la linea tra bene e male, come sia facile oltrepassarla quando si ha perso tutto, quando si è disperati. In quei momenti persino i buoni (ma in fondo chi è che decide chi sono i buoni?) possono commettere atti orribili.

Questo aspetto forse è quello che ho apprezzato di più, perché nella maggioranza degli anime c’è una divisione netta tra i buoni e i cattivi, qui grazie all’ambivalenza di Yomi questa linea scompare. Altro aspetto per cui quest'anime si distingue da molti altri è che sono principalmente le donne a combattere e non per questo i combattimenti sono meno cruenti o avvincenti.
Oltre alle protagoniste, gli altri personaggi sono caratterizzati in modo approssimativo, complice anche la brevità della serie. Ga-Rei Zero è a tratti uno sci-fi, a tratti una commedia sentimentale, a tratti un anime drammatico. E’ difficile racchiuderlo in un unico genere. Il fulcro della storia è l’evolversi dell'intensissimo rapporto tra le due ragazze, raccontato dall’inizio alla fine. Quindi poco importa se l’anime ci lascia con molti interrogativi e questioni in sospeso, non a caso è un prequel e tutto quello che non ci viene svelato s'intuisce che sarà narrato nel manga.

Bella l’opening Paradise Lost di Minori Chihara, così come l’ending Yume no Ashioto ga Kikoeru, e in generale tutta l’OST è apprezzabile. Il character design è molto accattivante - Yomi sembra la sorella maggiore di Mio di K-On, quindi se siete fan di Mio è probabile che apprezzerete anche Yomi -, i colori sono gradevoli e gli sfondi non sono da meno. Anche la regia mi è piaciuta molto, in particolare nelle scene d’azione. Per farla breve, a livello visivo Ga-Rei è un anime estremamente piacevole.
Gli ultimi episodi sono i migliori, ricchi di suspense, momenti intensi ed emozionanti, di combattimenti spettacolari e nonostante il finale sia, a mio parere, volutamente prevedibile, risulta comunque ricco di pathos e drammaticità.


 8
MaoMao

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Per me è un'opera.
Ciò che spiazza completamente è la prima puntata che, come a volte succede, sarebbe la penultima puntata. Dalla seconda poi inizia la vera storia delle due (stupende, bellissime ecc.) esorciste legate da un amore immenso.
Inutile dire che la storia va sul drammatico ed è molto toccante ma qualunque cosa succeda dà speranza e voglia di continuare e impegnarsi - la cosa importante.

Tecnicamente Ga-Rei: Zero è disegnato bene, ottime sono la caratterizzazione e le musiche. C'è molto sangue ma per questi generi è abbastanza normale se vuoi andare un po' sul reale.
Lo consiglio a chiunque e consiglio d'iniziare a vederlo dalla 2° puntata perché la prima potrebbe scoraggiarne la visione.
Voto 9.


 4
Shiva87

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Ero indecisa, come voto, tra 8,5 e 9, ma se quest'anime mi voleva convincere a comprare il manga, beh, c'è riuscito quindi il 9 se lo merita. Ga-Rei: Zero per me è davvero un bell'anime e una bella sorpresa. L'ho voluto vedere per le poche puntate e ne sono rimasta affascinata. La trama sembrerebbe banale, se non fosse per l'ottima caratterizzazione dei personaggi, per le musiche, e per l'approfondimento della trama.

E sì, perché Ga-Rei: Zero non è solo una storia di esorcisti che lottano contro gli spiriti, ma va ben oltre. E' soprattutto un anime che parla dei legami umani: amicizia, amore, famiglia, rapporti figlio-genitore, c'è tutto, e niente è raccontato superficialmente. Soprattutto il rapporto tra le protagoniste mi ha entusiasmato, me le ha fatte amare.
Mi meraviglio del voto così alto per una serie su cui davvero non avevo tante buone prospettive e invece. Momenti emozionanti, divertenti e tragici mi hanno accompagnato per tutto il tempo della serie. Bello. Lo consiglio vivamente.


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Il Font 94

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Secondo me Ga-Rei: Zero è un bellissimo anime, con una storia che ritengo fantastica, graficamente ottimo, emozionante, soprattutto verso la fine, e con dei personaggi ben caratterizzati.
Il mio voto la dice lunga sul mio punto di vista sull'anime, dare un 9 significa un qualcosa che non si vede tutti i giorni, e cioè che purtroppo non tutti gli anime hanno questo caratteristiche. Dopo questa introduzione parto con il vero e proprio commento.

Tra i pro ci sono la storia che trovo fantastica, strutturata in un modo impeccabile e che non manca di sorprendere e sbalordire. Bellissimo ritengo il fatto di fare vedere due episodi e poi fare rivivere un flashback, e da qui arrivare fino ai primi due episodi e andare oltre così da farti vivere quello che è successo prima e dopo i due episodi con cui inizia l'anime. Graficamente, Ga-Rei lo trovo ottimo, sopratutto essendo stato fatto nel 2008: sebbene non sia eccellente, la grafica è fatta davvero bene ed è molto curata.

Arrivato qui si dovrebbe stendere il tappeto rosso a chi ha pensato, scritto e diretto l'azione dell'anime: emotivamente eccezionale, addirittura negli episodi 8 e 12 quasi da strappalacrime. La caratterizzazione dei personaggi per me è ben fatta, in quanto in soli 12 episodi l'autore è riuscito a fare conoscere e a dare una precisa personalità a ogni suo personaggio, cosa abbastanza difficile in una serie da 12 episodi.

Purtroppo la serie ha anche dei lati negativi, innanzitutto il combattimento Kagura vs. Yomi, bello ma che dura 10 minuti se conti tutti i mini scontri. Alla fine ci sono pochissimi scontri, in quanto l'anime è molto sentimentale e poco action, più splatter che action. Poi ci sono la caratterizzazione di Kouji Iwahata - come si fa a fare l'autista -, il più macho di tutti gay, e infine il mega cliffhanger finale. Ma secondo me il difetto più importante di Ga-Rei è che fino al settimo episodio non mi ha regalato nessuna emozione, nel senso che non ho provato emozioni nel guardare gli episodi dal 2 al 6, mi sono sembrati nulli sotto il profilo emotivo, mentre poi il resto è stupendo.

Pro:
• storia;
• protagoniste;
• grafica;
• scelte registiche;
• combattimenti;
• primo episodio.

Contro:
• cliffhanger finale;
• mancanza di una seconda serie;
• vogliamo la seconda serie!


 5
npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Credo che le recensioni che quest'anime subirà nel tempo saranno fortemente influenzate dal fatto che chi scrive abbia o meno letto il manga da cui ha origine. Anzi leggendo le recensioni già presenti devo constatare che è già così. Questa serie di 12 episodi, infatti, può essere considerata alla stregua di un 45 giri lanciato sul mercato dal cantante di turno nella speranza di vendere più copie del suo album; allo stesso modo il fine di questo Ga-Rei: Zero è solo quello di pubblicizzare il manga.
Come si può valutare un lavoro del genere? Allo stesso modo, appunto, in cui si può valutare un 45 giri: prendendolo esclusivamente per quello che è, indipendentemente dal ruolo che svolge all'interno dell'album; e non fare viceversa, ossia giudicare il pezzo dopo aver ascoltato tutto l'album. E a questo 45 giri manca senz'altro la parte più importante: il ritornello.

La storia delle due sorelle "di fatto" Yomi e Kagura non dispiace affatto, anzi, nonostante venga raccontato in modo abbastanza confuso, specie per la presenza inutile dei due primi episodi, raggiunge livelli molto alti in termini di drammaticità e coinvolgimento emotivo. Il finale è un po' scontato, ma riesce comunque a lasciare fino alla fine il giusto livello di suspance su ciò che deciderà di fare Kagura.
Il dramma, per chi non ha letto il manga come me, è che nulla viene detto su troppi aspetti fondamentali della trama che vengono lasciati in sospeso in attesa o di un seguito, che spero vivamente ci sia, o della suddetta corsa all'edicola. Niente viene detto: sull'origine delle pietre, sul perché il mondo è invaso dai demoni, sul perché il "bimbo farfalla" vuole distruggere il mondo ecc. ecc.

Chi non ha letto il manga non può dunque ritenersi soddisfatto. La storia fra Yomi e Kagura, a quanto leggo, è la più bella di tutta la trama ed effettivamente risulta appassionante e commovente. Ma ciò a mio avviso non basta.
Una nota di merito va invece alla colonna sonora: in particolare il tema delle due sigle risultano essere decisamente orecchiabili.
In definitiva, mi limito ad assegnargli la sufficienza, anche se è un peccato date le buone premesse. Quando gli autori pubblicheranno l'album intero magari sarà possibile dargli il voto che realmente merita.


 1
Ironic74

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Gli anime che si rifanno ai manga, di solito, hanno due tipi di obbiettivi: quello di legarsi al successo dell’opera cartacea o quello di rilanciare o rendere più famosa quest’ultima. “Ga–Rei zero” riesce nell’impresa di ottenere il pieno soddisfacimento di tutti e due.
Questo titolo, infatti, è un gustosissimo prequel del manga e quindi può essere visto anche da chi, come me, non conosce per niente la storia.
L’attenzione dello spettatore viene subito catturata da un inizio davvero spiazzante; il finale del primo episodio infatti, che poi si rivelerà una parte distaccata, quasi uno spin-off, all’interno della stessa trama, ha la capacità di stupire e lasciare interdetti, capitalizzando al massimo l’interesse per le altre puntate. Senza indugiare in spoiler, c’è solo da dire che la storia vera e propria parte dalla terza puntata, e da qui in poi avrà le sue regolari opening ed ending, con il lungo flashback incentrato sull’amicizia tra Kagura e Yomi, le due giovani esorciste uniche eredi di famiglie dalla tradizione millenaria.

Questo titolo, come anche altri che hanno nel combattimento il fulcro della storia, rischia di essere apprezzato, ma anche per questo criticato, solo per le scene spettacolari e gli effetti speciali. Ma “Ga-Rei zero” si rivela essere molto più che un action trhiller a sfondo horror. Con un occhio attento infatti in esso possiamo ritrovare tutto l’insieme di valori e caratteristiche tipicamente giapponesi che solo l’animazione del Sol Levante ci può offrire.
Nel difficile cammino che la piccola Kagura deve percorrere per fare fronte al suo destino possiamo ritrovare il codice comportamentale del bushi-do, cioè la via giusta per diventare un nobile guerriero. Questo percorso è difficile anche perché non è basato soltanto sull’abilità e sulla forza fisica, ma soprattutto sulle qualità morali che il combattente deve possedere oltre al non piccolo particolare di dover sacrificare la propria personale felicità per l’adempimento del proprio dovere (il Giri). Il padre di Kagura incarna perfettamente la piena riuscita di questo percorso tanto difficile: un uomo che ha messo da parte tutte le sue emozioni, compreso il legittimo desiderio di vendicare la moglie, sull’altare della responsabilità che il proprio nome e quindi il suo potere comportano.

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, e appunto sul peso di esse e sui legittimi dubbi che posso venirsi a creare fa leva il “ Lato Oscuro” che vive latente in ognuno di noi, persino nella figura gentile e altruista di Yomi, che diventa l’esempio di come sia facile deviare da ciò che è giusto. Il passaggio della ragazza al male forse andava raffigurato meglio, sembra un po’ affrettato, ma il travaglio che lei vive dopo di questo e l’impotenza di fronte alla forza oscura che ormai la domina lasciano davvero impressionati, anche se alla fine sarà l’amore a decidere il suo futuro in un finale che, seppur scontato, è davvero molto intenso.
Alla fine di tutto quindi, Kagura avrà terminato il suo percorso sacrificando, sull’altare di ciò che è giusto, quello che per lei era più prezioso, anche se alla fine la domanda sorge negli stessi co-protagonisti: quanto di umano resta alla fine in chi ha compiuto questo passo tanto doloroso?

Quindi Ga-Rei: Zero è una storia drammatica, che ha delle parentesi simpatiche come è giusto per smorzare i toni e per umanizzare le protagoniste, ed è supportata da un impianto grafico buono con una perfetta, a mio parere, fusione di disegno tradizionale e CG. I colori sono equamente distribuiti tra i toni luminosi, che contraddistinguono la vita di tutti i giorni delle due adolescenti, e quelli cupi delle battaglie e delle missioni.
Una buona parte del voto positivo che do a questo titolo, poi, deriva da una colonna sonora davvero di qualità. Io penso, e non sono il solo, che buona parte delle emozioni che un anime riesce a darti derivi da una scelta azzeccata del comparto musicale che fa da sfondo agli avvenimenti, e “Ga-Rei zero” è uno di questi casi a cui vanno ad aggiungersi le due canzoni di inizio e chiusura molto belle, con una menzione speciale per la prima, “Paradise Lost”, giusta fusione di rock e j-pop.
Ga-Rei: Zero è un anime quindi di azione, ma che ha anche un notevole approfondimento psicologico, sicuramente non per tutti a causa di certe scene molto forti (fin dal primo episodio) che ne sconsigliano la visione a chi ha lo stomaco debole o è facilmente impressionabile. Gli do un bel 7 meritato e corro in fumetteria a comprarmi il manga.


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Vrasion

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Prequel di quello che ritengo un meraviglioso manga, Ga-Rei: Zero è senz'altro un anime capace di trasmettere parecchie emozioni e di far fare quattro risate al pubblico, senza però tralasciare innumerevoli colpi di scena e indimenticabili battaglie. La storia è incentrata su un mondo abitato da spiriti, che vengono esorcizzati da un organo ben preciso dello stato, sconosciuto alla gente comune. La protagonista, come per il manga, sarà Kagura Tsuchimya, che spiegherà nel dettaglio il suo passato e con esso i rapporti tra lei e Yomi, la sua adorata sorella.
I disegni sono ben fatti, la trama è ricca di colpi di scena e le musiche s'intrecciano perfettamente ai momenti più svariati. Eh già, Ga-Rei: Zero è proprio quel tipo di anime che fa per me! Se anche voi adorate anime di questo genere, guardatelo, non ne rimarrete delusi, parola mia. Buona visione.


 1
Doppelgänger

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Per proteggere la popolazione dalle minacce paranormali, il Ministero della Difesa giapponese ha approntato una squadra di esorcisti specializzati nello sterminio dei demoni, l' "Ufficio per la prevenzione dei disastri Soprannaturali".
Membro di spicco del gruppo è Isayama Yomi, figlia adottiva di un grande esorcista, il quale deciderà di prendere in casa Tsuchimiya Kagura, rampolla di un'altra famiglia di esorcisti, recentemente rimasta orfana di madre.

Ga-Rei: Zero fa da prequel al manga Ga-Rei, ma a dispetto di ciò ritengo, dopo averlo visto, che la visione sia perfettamente fruibile anche da quanti non l'abbiano letto (come me).
Quel che rimane è una serie composta da 12 episodi, che dopo un avvio piuttosto banale già dalla fine del primo episodio rimescola le carte in tavola, per poi proiettarsi più avanti indietro nel tempo, facendo sì che la serie sia quasi tutta un flashback rispetto alla puntata d'apertura. E per quanto sarebbe logico aspettarsi un prodotto di poco valore, realizzato più per indirizzare il pubblico al manga, devo dire che Ga-Rei: Zero mi ha sorpreso piacevolmente.
I personaggi vengono approfonditi a dovere, ci si concentra ovviamente su Kagura e Yomi; in particolar modo lo sviluppo di quest'ultima è davvero interessante.
Certo, il fatto che sia un prequel significa che certe questioni, quale per esempio l'obbiettivo di Mitogawa, rimangano aperte e non concluse, ma la vicenda principale si sviluppa completamente e senza problemi.

Graficamente il design si scosta leggermente da quello dell'opera originale, presentando volti più affilati e se vogliamo "moderni", il che comunque non è un male. Aggiungiamo un buon comparto d'animazioni e un considerevole uso di effetti speciali durante i combattimenti, e il quadro sarà più che soddisfacente.
Nulla da segnalare sul sonoro. Oltre all'ovvio ottimo doppiaggio, nessuna musica mi è sembrata particolarmente incisiva.

Concludendo, l'anime è di buona fattura, quindi la visione è consigliabile anche a quanti non conoscessero il manga. Perfetto se non sapete come riempire un periodo di assenza di anime che v'interessino fortemente.

Voto: 7,5


 1
Ciquinho

Episodi visti: 13/12 --- Voto 10
Allora, iniziamo subito con il narrare un poco la trama di questo anime. Le vicende narrate si svolgono ben due anni prima di quelle che poi saranno raccontate da Segawa nel manga. In particolare tutto s'incentra sul rapporto tra Kagura e Yomi, le due protagoniste. In sostanza accade questo: la mamma di Kagura muore uccisa da un demone misterioso dagli enormi poteri, e per questo la ragazzina resta praticamente orfana, visto che pur essendo ancora in vita il padre lui non può minimamente curarsene, impegnato com'è nel suo lavoro di esorcista, in quanto possessore anche della bestia sacra Byakuei, la più potente che ci sia. Per questo motivo Kagura deve trovare una nuova sistemazione e il destino vuole che sia Yomi a prendersi carico della ragazza. Diviene per lei come una sorella e il tutto sembrerebbe andare per il meglio. Ma è proprio quando tutto sembra filare liscio che giochi di potere e invidie interne alle famiglie porteranno Yomi ad abbandonarsi al male. Qui smetto per non rovinare a nessuno la visione della storia che vi terrà di certo con il fiato sospeso tra combattimenti, colpi di scena e forti emozioni.

In realtà chi ha letto il manga dal titolo Ga-Rei, senza però l'esplicativo aggiuntivi "Zero", saprà come andrà a finire, ma comunque maturerà una più profonda conoscenza dell'affascinante mondo di Ga-Rei. Chi invece non avrà letto il manga sarà preso certo dalla voglia di voler sapere come finirà la cosa, oltre che dalla fretta di correre in fumetteria a comprare il manga, anch'esso favoloso.
Per quanto riguarda la tecnica, è senza dubbio molto buona. Gli autori hanno optato per l'inserimento di effetti 3D, evidentemente creati attraverso l'uso del pc, nelle sequenze di combattimento con i demoni. Sono infatti proprio questi a essere stati realizzati digitalmente, mentre il resto dell'azione resta in 2D. L'effetto potreste, senza averlo visionato, ipotizzarlo come quantomeno bizzarro, invece si rivela ben integrato e non stona mai.

I fondali sono tutti molto colorati e dettagliati, anche se non aspettatevi quanto visto in serie come Clannad. A quest'anime ha lavorato lo studio AIC Spirits, e non certo la Kyoto Animation, il che si nota per esempio anche nel tratto. Scordatevi quindi disegni "moe" e tratti leggeri, qui i contorni son ben definiti, cosa che per il genere trattato è un ottima cosa. Una delucidazione però è obbligatoria: rispetto al disegno del manga qui le atmosfere sono certamente meno "gekiga".
Nelle animazioni lo studio AIC Spirits è impeccabile, esse sono sempre fluide e realistiche. Un vero spettacolo guardare i personaggi sferrare i loro attacchi o evitare un colpo. Inoltre l'anime riesce al contempo a essere cruento e moderato, mai eccessivo o grottesco, sebbene di sangue, arti mutilati e altre situazioni simili ce ne siano in gran quantità.
Le musiche si dimostrano azzeccatissime, per ogni circostanza o stato d'animo c'è sempre la melodia giusta. Inoltre, oltre che adatte al contesto, sono peraltro molto piacevoli, e l'opening, in particolar modo, è capace di elettrizzare.
Insomma è un piccolo gioiellino quest'anime, che di certo non vi lascerà delusi. E poi di certo correrete a comprare anche il manga!


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KenRen

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Ga-Rei: Zero è l'esempio perfetto di come sia possibile rovinare un'idea ottima e una trama neppure troppo banale con una sceneggiatura pessima. Ma partiamo con ordine.

La trama propone una fantomatica invasione, sulla terra, di demoni con diversi potenziali e forme, che vengono fronteggiati dalle truppe governative contro i disastri sovrannaturali, delle quali cui fanno i nostri protagonisti. I membri di queste truppe infatti hanno la capacità di vedere i suddetti mostri a occhio nudo e di combatterli grazie all'aiuto di particolari armi anti-demone costruite da uno strambo personaggio nudo di nome Michael. Questi soldati vengono definiti esorcisti e, nella maggior parte dei casi, discendono da famiglie che portano avanti questa tradizione da generazioni. Dalle famiglie d'appartenenza i soldati ereditano particolari spiriti guardiani, dalle forme demoniache, che li sostengono in battaglia.

La prima puntata è una sorta di intro, infatti non appare nessuno dei protagonisti ed è incentrata sulla semplice funzione di apripista per quello che sarà il tema di fondo del resto della storia. La seconda ci mostra invece le nostre due ragazze protagoniste che combattono tra di loro, e una delle due viene identificata come demone. Bene, da qui in poi comincia un flashback che dura fino alla penultima puntata; conosceremo infatti la storia del legame fra le due ragazze e gli avvenimenti accaduti nei tre anni precedenti, fino al ritorno al presente e all'epilogo teoricamente drammatico, benché non concluso, poiché la serie animata è solo la prefazione al manga.

Per quanto riguarda la parte tecnica dell'opera, i disegni sono sicuramente ottimi, i colori usati rendono giustizia al contesto delle immagini e la fluidità grafica è sicuramente di alto livello. Le musiche sono ben scelte e ben organizzate, svolgono appieno il loro ruolo nel coinvolgimento dello spettatore e soprattutto non sono mai né troppo invasive né troppo emarginate.

Ciò che mi ha lasciato ampiamente perplesso è il fatto che per più di metà serie l'anime è incentrato sulla costruzione e il consolidamento della relazione tra le nostre due protagoniste, mentre la storia di fondo viene per lo più messa da parte per poi spuntare prepotentemente in qualche occasione man mano che si ricongiunge col presente. In molte puntate i combattimenti sono una parentesi banale, trattata come una sorta di lavoro part-time dei personaggi, il che tiene poco coeso il tema principale, sbalzato tra una parte puramente incentrata sull'azione e sulla lotta ai demoni, e un corpo centrale di stampo troppo sentimentale. E una così grande discontinuità dei temi trattati in sole 12 puntate è una pecca troppo grossa nei confronti di tutto ciò che di buono si può trovare in questo anime.

A ogni modo, ottime credenziali si hanno nella scelta dei personaggi e dei dialoghi, oltre che nelle ambientazioni che di sicuro sono un ottimo credito per quest'opera. Ciò che però ancora una volta danneggia il tutto è l'eccessiva lentezza di alcuni passaggi e le pause troppe eccessive, che in molte situazioni fanno calare l'attenzione a vantaggio della noia per l'inconcludenza e la superfluità degli sviluppi. Tutto sommato però non si può dare un'insufficienza a quest'anime, che nel complesso riunisce tante buone idee e capacità degli autori.


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Manuel

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Sconcertante, appena ho finito di vederlo sono corso su internet per cercare spiegazioni, quindi inizierò col dirvi che tutto questo ben di dio è il prologo di un manga che inizia dove quest'anime finisce (ecco perché "Zero").
Sapendo questo non rimarrete delusi se nel guardarlo tutto non riuscirete a capire che fine fa un certo personaggio; pensavo ci fosse un continuo e invece è il manga che continua la storia, di cui spero comunque che ci sarà una versione anime.

Dunque, l'anime è decisamente splatter, drammatico, tragico, e pieno di musiche che, sia carine che adatte al momento, riescono a pompare adrenalina negli scontri, i quali sono gestiti molto bene tranne per il fatto che ci sono pochi mostri (a dire la verità soltanto due davvero diversi), anche se l'anime lasciava presagire che saremmo stati inondati da tantissimi demoni con caratteristiche diverse, ma così non sarà. Tuttavia questa pecca non riesce a intaccare la qualità di quest'ottimo prodotto. Anzi si può dire con certezza che invece di cadere nelle solite banalità dove compare un demone sempre più forte dell'altro - e il protagonista urla sempre di più per sconfiggerlo -, qui gli autori si sono concentrati sul dramma delle persone che devono difendere la terra dagli spiriti maligni e soprattutto dagli umani che vengono posseduti a loro volta, generando delle vere e proprie tragedie che solo negli anime si possono trovare.

La trama parla proprio di questo, le solite "agenzie" private con persone specialmente dotate che riescono a vedere gli spiriti maligni e devono difendere l'umanità, concentrandosi sugli avvenimenti intorno a Kagura e Youmi, due ragazze che s'incontreranno e condivideranno tanta felicità come tanto dolore, e quest'ultimo prevarrà, quindi preparatevi ad avvenimenti davvero poco felici.
Il disegno è stupendo, bellissimo, e l'anime è reperibile anche in alta qualità, quindi su questo punto non ci si può lamentare. Le animazioni sono davvero molto curate, alcuni scontri sono degni di nota, altri un po' ripetitivi, ma sempre sopra la media.

Ga-Rei è stato capace d'emozionarmi più di una volta, senza contare che la prima puntata è magnifica, non se ne trovano davvero di "inizi" di questo tipo, dove le classiche regole su "come si racconta un anime" vengono rase al suolo e ribaltate; io credo che chiunque, anche chi non ha amato questa serie, ha comunque DOVUTO guardare il secondo episodio, perché il primo è davvero ammaliante (o terrificante).
Una bellissima serie, eccede soltanto in sangue (e se questo vi dà fastidio non guardatela, perché perdereste molto di quello che ha da offrirvi), mentre per quanto riguarda il bilanciamento tra "avvenimenti felici ed infelici" direi che si può trovare un giusto equilibrio, la serie è per lo più incentrata sul dramma, ma verso la fine non è davvero tutto così scuro come si potrebbe pensare - e sto cercando di spoilerare il meno possibile.

Ho dato un nove perché non è il massimo del massimo, non è un opera completa (bisogna sempre ricordarsi che questo è il prologo di un manga, quindi la storia è incompleta) e soprattutto perché... voglio vederne il continuo al quale potrei dare finalmente un dieci pieno, se concluderà il tutto.
Consigliatissima.


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HaL9000

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Personalmente considero questa serie un po' altalenante. In alcuni episodi mi ha appassionato molto, in altri mi ha lasciato un po' perplesso.
Puntate drammatiche si sono alternate a puntate fin troppo leggere, e situazioni forti a scene che sembravano uscite pari pari da un videogioco “smanettone-sparatutto”.
E' comunque verso le ultime puntate che la storia si fa veramente più avvincente, verificandosi un salto di qualità sotto il punto di vista narrativo.
L'anime, a parer mio, più che essere incentrato sulla classica caccia al mostro, è imperniato sulle due protagoniste (Kogura e Yomi) sul rapporto che hanno con se stesse, sulle pressioni che si trovano a dover subire a causa della loro appartenenza a famiglie di “esorcisti” e, soprattutto, il rapporto che hanno tra di loro, il quale subisce bruschi cambiamenti durante la serie. Un rapporto, tra l'altro, che gli autori della serie hanno voluto ammantare di qualche ambiguità: ma forse ciò è funzionale alla trama.

Una cosa che mi ha colpito molto, e che è stata sottolineata più volte nella serie: ovvero come le persone, anche quelle mosse dai più nobili intenti, possano trovarsi almeno una volta nella loro vita, magari a causa di avvenimenti di cui non hanno colpa alcuna, in condizioni di immeritata e profonda prostrazione/disperazione, sia fisica che psicologica. A causa di ciò, e a causa dell'intrinseca debolezza umana, il Male (scritto volutamente con la maiuscola) può approfittarne per i suoi scopi, e scavare nella profondità dell'animo umano per cavarne fuori il peggio che essa ha da dare. E l'anima coraggiosa, forte e integerrima, può trasformarsi essa stessa in un demone, desideroso di far scontare rabbiosamente al mondo intero le ingiustizie e il dolore patiti.
E qui, mi perdonino gli appassionati di “Berserk”, ma vedo qualcosa in comune tra le due serie.
Piuttosto bello il finale, anche se per quanto mi riguarda, un po' lo avevo ”fiutato”.
Ottima la realizzazione tecnica.

nagisa_cureblack

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nagisa_cureblack

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
<b>[Attenzione! Contiene spoiler sul finale dell'anime!]</b>

Che dire! S-T-U-P-E-F-A-C-E-N-T-E!!! Buona qualità dei disegni, ottima storia, ottimi personaggi e anime pienissimo di sentimenti, dove non manca azione e humor (anche se quest'ultimo molto poco). Il rapporto che c'è tra Kagura Tsuchimiya e Yumi Isayama è stupendo e molto tenero! Uno dei pochissimi anime che mi ha fatto piangere all'ultimo episodio (a dire il vero gli unici anime che mi hanno fatto piangere ne sono solo 2: "Elfen Lied" e "El Cazador de la bruja")! Mi dispiace soltanto che alla fine Yumi sia morta...POVERINA!!:'(
P.S voto 10 (fosse stato per me il voto sarebbe stato 100 ma purtroppo...)

HTxTH

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HTxTH

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Di questo anime si può dire solo una cosa: ''VEDETELO ASSOLUTAMENTE''.
Perchè? Non solo per un Charcter Preciso e pulito. Non solo per le animazioni ottime e fluide. Non solo per la trama ottima e ben svolta. Non solo per l'azione e il dramma. Non è tutto questo che vi deve far capire il valore di GA-REI. Quello che vi colpirà sarà la sceneggiatura. Il modo in cui viene narrata la storia e in cui si svolge il susseguirsi degli eventi e che vi terrà incolalti allo schermo per 12 episodi. Il disegno pulito e mai confuso verrà accompagnato da una narrazione priva di sbavature,condita con sapiente regia, in cui tocchi di classe si sprecano. Insomma un prodotto che a gran voce si è meritato il titolo di miglior anime della Stagione 2008. Consigliato.


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Skoul_26

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Come prequel del manga ero pronto a trovarmi un lavoro mediocre e invece sono rimasto sbalordito per la realizzazione di questa miniserie che ci introduce perfettamente alla lettura del manga, in questa serie ci viene presentata Kagura, di come viene in possesso di Byakuei e di come Yomi diventa malvagia, la serie riesce a coglierti fin dal primissimo episodio, per l'enorme quantità di azione che contiene, spettri, sparatorie, sangue qua e là e combattimenti spettacolari. La serie riesce a inchiodarti allo schermo, finito un episodio è necessario guardare il successivo fino alla fine, molto belli anche i momenti sentimentali e il finale rimane la parte migliore!!
In definitiva è un' ottima serie, forse ci son alcune cose un pò inutili, ma nel complesso è davvero ben realizzato, consiglio ovviamente anche la lettura del Manga per proseguire questa storia e vedere come andrà a finire...

kayyam

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kayyam

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Una serie che mi ha sorpreso molto. Devo dire che sono arrivato alla fine del primo episodio poco convinto... sembrava un videogioco dove appaiono demoni di livello sempre superiore... e la resa dei kasha in 3D è infelice e stona tantissimo: un vero pugno nell'occhio, vista l'attenzione con cui è curato tutto il resto. Ma il finale dell'episodio mi ha fatto drizzare le orecchie... ehi, ma cosa diav-? da quando in qua succede che-? Troppo insolito. Allora sono partito con il secondo episodio... e da lì in avanti è stato puro piacere.

Narrazione impeccabile, senza sbavature o siparietti inutili, con uno sviluppo credibile dei personaggi. La struttura circolare e il lungo flashback che spiega il “trauma originario” mi ha ricordato un poco i primi felici capitoli di Berserk... e d'altra parte tra le Sesshouseki e i Bejelit c'è più di una somiglianza... per cui, se proprio bisogna parlare di un Berserk al femminile, darei la palma a Ga-Rei Zero (e non certo alla ben confezionata ma commercialissima Claymore). Funzionali e molto piacevoli anche le musiche. Davvero una bella sorpresa.


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Achille

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Be’, e dire che l’inizio era stato schokkante. Dopo il macello delle due puntante iniziali, che colpiscono davvero e fanno pensare al proseguo come a una mitragliata di colpi di scena e di tensione adrenalinica, si capisce che il primo episodio non c’entra niente col resto e serve a catturare l’attenzione e garantirsi la curiosità per i restanti 11 episodi (specchietto da uccellini? Si, e no…), e il secondo è il preludio del finale e sarà ripreso a conclusione della serie. Perciò saltiamo i primi due – che se ve li racconto non hanno più motivi di esistere – e passiamo al flash back centrale, dove si capisce che al padre della bamboccia Kagura gli rompe le palle occuparsi della figlia, perché è piagnucolosa, pucchosa, parla con una vocina vezzeggiata e tutto, e la scarica al suo compare, così la figlia cazzuta di questo la può usare come schiavetta per i suoi giochetti pervertiti con i Mikado o come bambolotta da palpare nei momenti di abbandono fancazzistico. E la bamboccia ci sta, perché si scopre dentro un’anima masochista-melodrammatica da sorellina minore innamorata della maggiore strafiga, ed entra nel club riservato dei casi umani ad alto tasso di contagio (difatti sono isolati come la morte dalle altre squadre e trattati come pazzi reietti… e mica a torto!) che giocano a chi ce l’ha più strano (l’armamentario) o a chi ce l’ha più lunga (la spada). Il tutto comandato da una babbea in carrozzella-gokart che parla con un filino di voce perché di notte con la grezza della sua assistente fanno le… vabbe’, s’è capito l’andazzo, no? Comunque, fra una scazzottata con dei non-morti che passeggiano per la città in cerca di sconti, un piagnisteo che ci sta sempre, godzilla senza gambe che vanno a fuoco in un 3d improponibile, una relazione con il tizio che vende pellicce di ermellini taroccati, maniaci sessuali vari ed eventuali senza scopi di lucro (vedi fabbro gigante capellone in perizoma), i complessi da figlia inutile abbandonata, e varie ingiustizie di trita memoria Dickensiana, si ritorna a dove eravamo rimasti… cioè tutto ’sto casino per ritrovarsi al secondo episodio. Meno male che i disegni sono carini, come le musiche e i colori, e tutto sommato non è spiacevole da guardare, e poi si fa un gran tifo per Yomi-chan quando li squarta tutti allegramente con brividi di piacere che mandano in estasi (si sa, dalle manette si passa alla frusta… e da lì agli spadoni il passo è breve…) e il finale non sarà ’sto gran pandemonio, ma dà un po’ di pathos ed è soddisfacente. Così, se volete qualcosa dalle guanciotte da strizzare, dalle liceali moe-moe con gli occhioni colorati grossi così, dal soprannaturale alquanto bislacco (tie’, buttiamoci kyuubi, tanto per, fa sempre scena…), dal sangue al gusto di marmellata, dalla tragedia (nell’accezione meno alta del termine) pucchosa strappalacrime, o se siete semplicemente fan dei Mikado, allora avete trovato la vostra mielosa terra promessa.


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Fuby B.

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Ga rei zero è senza dubbio uno degli shonen più belli che abbia mai visto. Come altri hanno già scritto,questi 12 episodi sono un prequel al manga... e che prequel!
In ga rei zero ci viene presentata Kagura, vera protagonista del manga e assistiamo alla sua crescita, sicuramente non priva di episodi dolorosi. In realtà però vera protagonista dell'anime non è Kagura ma Yomi, oneechan adottiva di Kagura, nonchè personaggio femminile tra i migliori che abbia mai visto. Sarà Yomi ad insegnare a Kagura a combattere per estirpare il mondo dai demoni, nonché ad essere se stessa e sarà Yomi a perdere la propria libertà pur di proteggere Kagura...
Insomma, questi 12 episodi ruotano attorno al bellissimo rapporto (anche un pò yuri) di Yomi e Kagura, condendolo con animazioni e disegni impeccabili, una bella colonna sonora, tanta azione e tanti altri personaggi, che se pur marginali, non peccano certo di banalità. Consiglio ga rei zero a tutti gli amanti del genere, che sicuramente non rimarranno delusi, ma anche a coloro che cercano un anime avvincente e che non sia scontato.

J.Taylor

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J.Taylor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
E sia! Sarò io a recensire quest'anime in modo approfondito. =D
Devo dire che prima della visione di quest'anime ero già un grande patito del manga ed ero addirittura scettico se vederlo o meno, dato lo stravolgimento della grafica, poiché era impossibile trasporre in animazione il tratto unico del manga, ma, appena ho visto anche solo il primo episodio, mi sono rimangiato tutto.
L'anime è addirittura superiore al manga originale. L'incredibile tratto di Segawa Hajime è sostituito ottimamente da una grafica stupenda, character's design più adatto e forse più maturo del manga e veramente un ottimo uso del 3d. L'altro aspetto tecnico superlativo di quest'anime è la soundtrack della quale mi sono subito innamorato e infine la grandissima attenzione ai dettagli.
Come avrete capito qualitativamente è straordinario e la trama, di cui parlerò adesso, non è da meno.
GA-REI -Zero- racconta il passato di Yomi e Kagura. Il manga, nonostante fosse ben descritto, non riesce a dare una pressione drammatica come l'anime.

<b>INIZIO SPOILER (Anime)</b>
Il primo episodio potrebbe lasciare ammaliati (per la qualità e per le fantastiche scene di azione pura e dissanguamenti XD) ma anche un po' disorientati, perché potremmo definirlo come un episodio pilota, nel quale sono descritti gli ultimi momenti di una squadra d'elite istituita per arginare lo strapotere che ha il Ministro dell'Ambiente nel campo di soppressione e prevenzione dei disastri naturali. Alla fine di quest'episodio l'intera squadra viene uccisa da Yomi.
Il secondo episodio presenta gli avvenimenti immediatamente successivi al primo e vede scontrarsi Kagura e Yomi, per motivi a noi non ancora chiari. Col 3° episodio comincia un lungo flashback che racconta come si sviluppa lo straordinario legame fra Kagura e Yomi per poi riallacciarsi coi primi due episodi solamente negli ultimi.
Durante questi episodi vengono anche descritti vari particolari sugli altri personaggi ed alcune puntate, nonostante potrebbero sembrare, ad un occhio disattento, anche "inutili", contribuiscono molto a creare il "pathos" della serie.
<b>FINE SPOILER</b>

Come hanno già detto prima di me, l'anime ha un finale aperto poiché è il prequel di un manga, difatti...

<b>INIZIO SPOILER (Manga)</b>
... le ultime scene dell'ultimo episodio sono anche le primissime pagine del manga.
<b>FINE SPOILER</b>

Di qui è naturale seguire il manga e ne vale veramente la pena almeno fino alla fine del...

<b>INIZIO SPOILER (Manga Vol1-3)</b>
... terzo volume col quale si conclude la parte di storia che riguarda Yomi, anche stavolta drammaticamente, ma ci sarà un altra persona (se lo volete sapere, parlo di Kennosuke, il ragazzo che si vede alla fine dell'anime) al fianco di Kagura stavolta, rendendole l'impresa meno ardua.
<b>FINE SPOILER</b>

Infine il manga prosegue come è giusto che sia, allontanandosi dal drammatico episodio di Kagura e Yomi, che però io ritengo veramente il cuore di questa serie, la parte più bella e importante.
Non ho parlato dei generi che l'anime riguarda perché la mia opinione è la stessa degli altri utenti, una serie equilibratissima fra azione, horror, pathos di sentimenti e drammaticità.
Consiglio vivamente la visione dell'anime che è senza dubbio uno dei migliori che mi è mai capitato di vedere e in seguito anche la lettura del manga; insomma, questa serie è semplicemente fantastica! ;)

<b>INIZIO SPOILER (Manga Vol8-9 grande come una casa)</b>
Mi sento in dovere di dirvelo ma consiglio a tutti di non leggerlo assolutamente, a meno che non vogliate rovinarvi buona parte del manga... Yomi ricompare nei volumi 8 e 9 ma per ora "è ancora tutto da vedere"! =D
<b>FINE SPOILER</b>

Valy87

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Valy87

Episodi visti: 9/12 --- Voto 10
Sbalordita. Ecco come mi ha lasciato questo anime fin dalla prima puntata. Grafica ottima in 3D, scene realistiche da film, sangue che schizza ovunque, potenza, pericolo, velocità. Personaggi sempre diversi perché molti ci lasciano la pelle nei combattimenti, eroine malvagie dalla forza bruta che combattono con la spada e con poteri paranormali, zombie che camminano e scene di vampirismo puro. Altro che "Hellsing"! Questo è un capolavoro dell'horror. Consigliato a chi cerca l'azione negli anime.