logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Utente148295

 0
Utente148295

Episodi visti: 8/8 --- Voto 7,5
Chissà perché si utilizza l'espressione "genio e sregolatezza"? Perché si tende ad associare questi concetti, considerando che il termine "genio" indica la caratteristica di un individuo o l'individuo stesso, come personale disposizione o talento tali da renderlo capace di creare nuove forme e visioni razionali in un determinato campo, tali da sconvolgere e convincere della bontà della propria visione l'intera popolazione umana.

Ecco, "Zaregoto" cerca di fare questo. Spiegare esattamente cosa sia un genio, e perché la volontaria rinuncia alle regole e ai canoni tradizionali. Il problema è che, prendendo ancora ad esempio la locuzione "genio e sregolatezza", l'anime e l'autore, Nisio Isin, preferisce esporla abbondando, quasi esagerando con la seconda qualità. Nonostante una buonissima animazione dello studio Shaft e una regia veramente fuori dal comune, la storia e il suo ritmo, pur permettendo allo spettatore di poter comprendere questo mistero, giunge all'ultimo episodio come Cartesio giunse alla "ghiandola pineale": un modo per dare una risposta in fretta, dopo aver montato un'oculata e solida base, che però stona con tutto il costrutto, perché cerca di arrivare oltre lo scibile e l'immaginabile.

Probabilmente, se l'autore si fosse trattenuto nei quaranta minuti dell'ottavo episodio, mi sarebbe anche piaciuta di più. Rimane comunque un'opera godibile, nella sua complessità, apprezzabile soprattutto da chi ha già visionato opere dell'autore e dello studio, come le "Monogatari Series", a cui si rifà molto, con dialoghi fiume, per dare la possibilità di comprendere ogni minimo dettaglio, seppur nascosto.

P.S. Dopo dodici stagioni de "La signora in giallo", a metà serie ero già arrivato alla conclusione del caso. Chiamatemi pure Jessica Fletcher.


 0
Cajst

Episodi visti: 8/8 --- Voto 8,5
"Kubikiri Cycle" è un'opera composta da otto OVA che adatta il primo volume della serie di light novel "Zaregoto", la prima scritta da Nisio Isin, autore, tra l'altro, di "Monogatari".

L'intera vicenda si svolge nella grande tenuta sull'isola della Piuma del Corvo Bagnato in cui vive Ilia Akagami, cresciuta come l'erede di una ricca famiglia, ma ormai qui esiliata. Ilia decide di circondarsi di persone geniali nei loro campi, tra cui Kunagisa Tomo, hacker e cyber-terrorista, che sarà accompagnata dal narratore della storia Ii-chan, suo vecchio amico e assistente. Quando un delitto verrà commesso, la vicenda assumerà i toni tipici di un giallo.

Superata la metà del primo episodio, non del tutto convincente, l'anime coinvolge lo spettatore e lo trascina, tra i pensieri del protagonista e le ambientazioni oniriche, fino alla risoluzione del caso, dato che il mistero, nella sua complessità, non è svelabile appieno da chi osserva le vicende, fino al termine della serie. Il ritmo è lento per lunghi tratti, ma la visione non risulta pesante, anche grazie all'atmosfera unica trasmessa dall'anime.

Buono l'aspetto sonoro, dove opening ed ending sono calzanti e le OST funzionano alla perfezione, ma è dal punto di vista visivo che "Kubikiri Cycle" colpisce davvero: colori accesi, ambientazioni uniche, character design non banale; peccato per qualche caduta di qualità nei fondali e nell'utilizzo della CGI, soprattutto nella prima parte della serie.

L’episodio finale merita un commento a parte: nonostante consista in un dialogo per la maggior parte dei quaranta minuti di cui è composto (a differenza degli altri, di durata standard), riesce a non rimanere statico e a non annoiare, grazie a una regia davvero ottima. Come già detto, l’anime adatta solo il primo volume di "Zaregoto", ma il finale riesce, in qualsiasi caso, a risultare piuttosto soddisfacente, senza lasciare vicende in sospeso e rendendo quindi l’opera sia proseguibile tramite un possibile adattamento futuro degli altri volumi che, ma spero di no, autoconclusiva.


 2
StoTizio

Episodi visti: 2/8 --- Voto 10
"Zaregoto" è una delle mie serie di novel preferite, nata dalla penna del mitico Nisiosin, e Shaft è il mio studio d'animazione preferito: un connubio perfetto che presenta esattamente quello che ci si deve aspettare da questi due grandi nomi. La scelta della colonna sonora, tra cui una bellissima opening e una classica ending delle Kalafina, così come le voci dei personaggi, calzano a perfezione con lo stile. Trama e personaggi sono interessanti, e rompono le normali cognizioni della letteratura gialla.
L'unica pecca della produzione è l'animazione, non al massimo per una produzione OVA, ma comprensibile, visto che Shaft si trova al lavoro sia ai film di "Kizumonogatari" che a "Sangatsu no Lion" in questa produzione parallela.