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Sofì De La Valliere

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Meiji Tokyo Renka" è sicuramente uno degli anime più belli che io abbia mai visto.
Il finale mi ha lasciata un po' spiazzata, perché non contiene il classico happy ending che tutti ci aspettiamo di vedere alla conclusione di un anime. Tuttavia il durante è riuscito pienamente a colmare l'amarezza del finale.

La storia è architettata e gestita bene in tutti gli episodi, non vi è infatti ripetitività e riesce a dare anche un tocco di ironia che, dal mio umilissimo punto di vista, non guasta mai. È impossibile non notare come Mei, studentessa liceale che, dopo aver scoperto di poter parlare coi fantasmi, viene automaticamente isolata dal mondo, riesca a raggiungere i cuori di tutti i personaggi maschili che vivono con lei la vita all'interno dell'epoca Meiji.
Ogni rapporto è ben studiato in concomitanza col carattere di tutti i personaggi, soprattutto quello con Ougai. La loro storia mi ha letteralmente sciolta. Fin da subito Ougai, generale medico d'esercito, decide di prenderla sotto la sua ala, dichiarandola sua fidanzata, in modo tale da proteggerla, in quanto ai suoi occhi fragilissima (non a caso la chiama scoiattolina proprio per questo). È meraviglioso vedere come cambi la sua opinione a riguardo nel corso della storia e di come lui stesso si accorga di quanto Mei invece sia forte e capace. Alla fine si innamorano entrambi l'uno dell'altra e non potevamo, penso, aspettarci nulla di meglio per loro.

Mei, nell'ultimo episodio, decide di tornare nella sua epoca originaria, e seppur questo lasci una certa amarezza in bocca, ritengo essere qualcosa di davvero maturo da parte sua. Per questo mi sento di dare un voto tanto alto a questo anime, perché non ricerca l'happy ending da noi tutti, me compresa, tanto desiderato, ma perché va oltre. Mei arriva a capire che, nonostante in quel periodo si sia trovata davvero bene e abbia conosciuto tante persone importanti, non è quella la sua strada. Comprende che rimanere lì sarebbe come uno scappare dalla realtà che l'aspetta nella sua epoca. Arriva a capire che quel viaggio nel tempo le è servito per rendersi conto della persona che realmente è e che, a causa delle persone e del vociferare che la circondavano, ha cercato di nascondere. È un happy ending, sì, ma di tutt'altro genere dal solito e scontato che, ripeto, io stessa adoro, ma che non sempre è necessario, almeno non in quel momento e in quel frangente, quando Mei ancora deve dare visione a sé stessa della persona che è anche nella sua epoca, e non solo in quella Meiji, che le è servita come "trampolino di lancio".

Una seconda stagione dove Mei e Ougai possano vivere serenamente la loro relazione e la loro vita insieme a tutti gli altri la gradirei tantissimo, anche se, da quanto ho capito, non verrà prodotta.
Quindi, per il momento dovremo accontentarci di quanto abbiamo potuto vedere nella prima.
Guardate questo anime, perché non ve ne pentirete.


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Kotaibushi

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4,5
È un anime a mio parere davvero scadente, niente di più di un reverse harem di basso livello con tonnellate di gag comiche.
Ho provato a dargli una chance, ma sono rimasto puntualmente deluso, la storia è vuota, praticamente inesistente, non viene mai sviluppato nulla di serio o almeno interessante. Il 90% degli episodi sono solamente scene ridicole o fintissimi sentimentalismi inutili. L'unica nota positiva che ho trovato è la presenza di figure storiche giapponesi realmente esistite in quel periodo.
Sui personaggi c'è ben poco da dire: sono blandi, noiosi e tutti stereotipati al massimo, nessuno riesce a catturare l'interesse, anche a causa della scarsa caratterizzazione fornita.
Voto finale: 4,5


 2
Shiho Miyano

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
«Meiji Tokyo Renka», serie di dodici episodi dell'inverno 2019, è tratta da una visual novel otome.
La storia narrata è quella di Mei Ayazuki, una liceale che non ha amici fra i suoi coetanei perché si è isolata dopo essere stata derisa, da bambina, per la sua capacità di vedere gli spiriti. Un incontro con un misterioso (e variopinto) mago, che scopriremo chiamarsi Charlie, fa sì che la ragazza si ritrovi a vivere nel periodo Meiji, inizialmente immemore della sua vita in età contemporanea. Il mago Charlie le assicura che potrà riportarla a casa, nel mondo odierno, ma... solo alla successiva luna piena. In questo mese Mei conoscerà diverse figure storiche e si troverà a poter aiutare diverse persone proprio grazie alle sue capacità paranormali.

Questa era la prima serie “reverse harem” che mi sia capitato di vedere, e a convincermi è stata la particolarità che il corteo di bei fanciulli sia in questa serie composto da personaggi ispirati da personalità importanti dell’era Meiji. Alcune a me già note, come lo scrittore Ogai Mori o il pittore Shunso Hishida, altri invece sconosciuti, come l’attore Otojiro Kawakami o il mercante e innovatore Tōsuke Iwasaki.

La serie ingrana lentamente, all’inizio a dar soddisfazione sono più che altro i mononoke “animalosi”, poi però lo sguardo sui cambiamenti in atto nella società giapponese in quel periodo, l’attenzione ai particolari di costume riescono a suscitare un po’ di interesse, e alla fine la serie l’ho trovata piacevole, non per i risvolti romantici che risultano piatti, noiosetti e poco credibili, ma che non sono in realtà (per fortuna) così pervasivi. La piacevolezza è nelle situazioni da “commedia demenziale”: il gruppetto di importanti personalità è, in questa versione, un coacervo di stranezze varie che strappano più di una risata.
Nessuno dei personaggi ha una caratterizzazione troppo studiata a livello di personalità e i momenti in cui si discosta dal tono brillante e si narrano “drammoni” risultano decisamente meno riusciti rispetto ai momenti allegri e “non-sense”.

Tecnicamente è gradevole ma senza particolare qualità, né nelle animazioni né nella regia di Akitarō Daichi («Kamisama Hajimemashita»), esteticamente bello ma senza grande personalità il character design di Junko Yamanaka (suo anche il chara della serie di «Detective Conan», brand per cui ha diretto anche diversi lungometraggi).

Una serie che non stupisce ma nemmeno delude: una sufficienza la strappa, anche in virtù dell’essere un prodotto senza pretese, ma nulla più.


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Miriam22

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
In una notte illuminata da una luna piena scarlatta, una timida liceale di nome Mei Ayazuki incontra un fantomatico mago a un festival, Charlie. Questi la sceglie tra il pubblico, e per gioco la fa entrare dentro una scatola. Al risveglio, la ragazza si trova catapultata nella Tokyo dell'epoca Meiji. In questo mondo, tra il tramonto e l'alba, appaiono i momonoke. Coloro in grado di vederli vengono chiamati tamayori: Mei stessa ha questo potere, ma per tutta la sua vita ha combattuto contro questa sua facoltà. Mentre cercherà di ambientarsi in questa nuova vita, la ragazza incontrerà diverse figure storiche del periodo, con le quali instaurerà dei forti legami.

Parliamo di un reverse harem, perciò avremo la consueta carrellata di bei personaggi maschili che in un modo o nell'altro si sentiranno attratti dalla protagonista, con l'unica differenza che la bella in questione sentirà fin da subito un interesse speciale solo per uno di loro.
La cosa che più ho gradito in questo anime è l'evoluzione e la crescita della protagonista. Mei, nella vita di tutti giorni, ha sempre dovuto combattere e nascondere questa sua caratteristica soprannaturale, ossia quella di vedere e sentire esseri ultraterreni. Questo suo conflitto l'ha resa insicura e fragile, portandola a vivere una realtà fatta di solitudine ed emarginazione. Lo vediamo proprio all'inizio della storia: Mei è schiva e solitaria, e teme sempre il giudizio e la derisione.
Il trovarsi in una nuova realtà, con persone completamente nuove, che non la conoscono né la giudicano, ma, anzi, addirittura la ammirano per questa sua straordinaria capacità, fa crescere in lei il seme di quell'autostima tanto agognata e il desiderio di poter finalmente stare insieme agli altri e degli altri godere la compagnia, se non addirittura offrire loro il proprio aiuto. Ovviamente tutto questo è facilitato dal fatto che, in questa nuova dimensione, vedere e sentire demoni, anime o quant'altro è ben visto e accettato dalla società.
Per ogni puntata, quindi, vedremo Mei alle prese con il caso di quel o quest'altro demone, tutti legati alla vita dei personaggi che la circondano. Ecco, peccato che i personaggi intorno a lei non siano stati sviluppati più del dovuto. Sul più bello, quando ti ci affezioni, ti incuriosisci e vorresti saperne di più... ecco che si cambia registro e si passa ad altro.

Il finale è inaspettato, perlomeno lo è stato per me, anche se, con il senno di poi, per l'evoluzione stessa del personaggio di Mei, non poteva finire altrimenti. Ad ogni modo, proprio dalle ultime battute si capisce esistere una probabile seconda stagione. Beh, la guarderei volentieri.
Comparto grafico e sonoro sono buoni, opening accattivante, ending niente di eccelso.