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Andrea

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Andrea

Episodi visti: 58/58 --- Voto 10
Non posso che parlar benissimo di questo cartone, per me uno dei più belli che abbia mai visto, sia per intensità sia per coinvolgimento.
Forse, proprio a livello di storia, la più bella tra i cartoni calcistici. Poi vabbè, manca quell'adrenalina e quella magia che ritroviamo solo in "Holly e Benji", o per meglio dire quella fantastica irrazionalità che continua ancora oggi a fare proseliti. In questa serie diciamo che ce n'è relativamente poca, ma devo dire che è un bene.

Dicevo della storia. Senza dubbio molto drammatica e coinvolgente, piena di avvenimenti e di intrecci amorosi/sportivi che la rendono appassionante anche per chi non ama il calcio. E in quest'ottica entra in gioco la bella Cindy, manager della squadra ed amica d'infanzia dei tre giovani. La sua ammirazione (forse qualcosa di più) per Kubo, crea non pochi turbamenti per il nostro Toshi, che non sentendosi all'altezza non riesce mai a dichiararsi. Senza dimenticare Jim, anch'esso innamorato da sempre di Cindy e deciso a conquistarla. Insomma, come dicevo, non solo calcio. Anzi. Lo sport infatti è il collante tra i personaggi, e pur mantenendo un ruolo principale nella vicenda, vediamo spesso puntate in cui non si gioca.

Quanto alla realizzazione tecnica, direi che è molto buona, salvo alcune puntate al di sotto degli standard. Ma se poi consideriamo che molte delle puntate sono affidate al Maestro Shingo Araki (così come la sigla), allora capirete da soli! Alcune poi sono semplicemente fantastiche! Il comparto musicale è a mio avviso buono, piuttosto calzante negli incipit e nelle scene cruciali.

Utente101130

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Utente101130

Episodi visti: 58/58 --- Voto 9,5
«Toshi, ti piace giocare a calcio, vero?»

"Aoki densetsu - Shoot!" Trasmesso su Italia 1 nel 1997 col titolo Alé Alé Alé o - o tratto dall'omonimo manga di Tsukasa Ōshima, racconta la storia di Toshihiko Tanaka, un giovane studente giapponese col sogno di raggiungere il campionato scolastico nazionale dopo che alle medie, a causa di una rissa di un suo compagno di squadra Kenji Shiraishi, la squadra della loro scuola venne squalificata dal campionato. Passati alcuni anni e arrivati alle superiori, il sogno può continuare.
Questo anime è narrato ottimamente; inoltre, grazie anche ai suoi splendidi personaggi, alle musiche suggestive e ai disegni tipicamente anni '90, riesce ad essere poetico e toccante...
La storia si divide tra le varie partite del campionato scolastico e la vita comune di ragazzi adolescenti: tra scuola, amori, uscite con gli amici e speranza nei propri sogni. Graficamente delizioso con i classici colori accessi degli anni' 90, la musica lo accompagna rendendo ancora più struggente i momenti più importanti della storia. Alcune scene sono capaci di commuovere come raramente accade in questo tipo di anime. A rendere il tutto ancora più bello c'è il triangolo d'amore tra Toshi, Kazuhiro e Kazumi, la manager della squadra.
Il calcio in questo anime viene raccontato in maniera semi-realistica senza particolari esagerazioni ma neppure in maniera reale al 100%.
Poetico, toccante e commovente, "Aoki Densetsu Shoot" riesce con naturalezza e in maniera sorprendente a toccare le corde del cuore…


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roooo83

Episodi visti: 58/58 --- Voto 8
Toshi, Jim, Kenji e Cindy sono grandi amici fin dall'infanzia uniti dalla stessa smisurata passione per il gioco del calcio. Dopo le scuole medie si sono persi di vista e si ritrovano inaspettatamente iscritti al primo anno del Liceo Kagegawa. Solamente Toshi, però, ha deciso di continuare a giocare a calcio, mentre Jim e Kenji hanno deciso di lasciarlo definitivamente. Cindy non si arrende all'idea di non potere più vedere il suo magico trio di amici tornare a giocare insieme e con non poca fatica riesce a convincere i due ragazzi.
Il club di calcio del Liceo Kagegawa è stato creato da poco tempo. Il capitano è un vero asso del pallone, Kubo, che indossa la mitica maglia numero 10. Kubo è un mito per Toshi, che fin dalle scuole medie sogna di poter giocare con lui. E' così che Toshi impara a conoscere i lati di un campione dentro e fuori dal campo e grazie ai consigli dell'esperto capitano affina la sua tecnica di tiro con il piede sinistro, che Kubo considera la sua arma segreta.
Il campionato dei liceo del distretto è cominciato e il Kagegawa, grazie al genio di Kubo, alla tecnica di Jim, alle parate di Kenji e alle prodezze del sinistro di Toshi, sembra andare a gonfie vele. Purtroppo, però, un evento cambierà la vita di tutti i protagonisti.

Il calcio è una delle mie più grandi passioni e difficilmente mi lascio sfuggire una serie che tratta questo magnifico gioco. Alla prima messa in onda di Alè Alè Alè Oh Oh sulle reti Mediaset nel lontano 1997, non ho potuto seguire la serie con continuità e quindi non sono riuscita a farmi un'idea sulla qualità dell'opera. Di recente ho recuperato tutti gli episodi e, anche se all'inizio la storia procede un po' a rilento, l'ho trovato in definitiva un anime avvincente e ricco di significati.
Alè Alè Alè Oh Oh ci mette un po' a ingranare, ma a primo impatto non si può non notare quanto Kubo sia il personaggio più carismatico di tutti, superando lo stesso protagonista che ahimè, devo ammettere, ho considerato la nota dolente per la maggior della storia.
Toshi è un ragazzo molto insicuro, timido, impacciato, però è innamorato del gioco del calcio e non pensa ad altro. Questi lati del suo carattere lo rendono diverso dai protagonisti degli anime calcistici in generale, che solitamente sono dotati di forte personalità e di una grande sicurezza dei propri mezzi e delle proprie capacità. Toshi dal canto suo, impara ad avere fiducia in se stesso grazie agli insegnamenti di Kubo, che lo conduce quasi per mano sulla via che porta a diventare un campione.

L'evento che scuote la vita della squadra del Kagegawa pensavo inizialmente che avrebbe dato una scossa per primo a Toshi, ma invece mi ha deluso perché ci ha messo più di tutti i suoi compagni a venire fuori dalla situazione. Tra tutti i protagonisti è quello che cresce più lentamente, basti pensare alla sua amicizia con Cindy. Entrambi sono innamorati l'uno dell'altra, ma nessuno dei due riesce a fare il primo passo e finiscono per litigare continuamente come due bambini dell'asilo. Una relazione apparentemente un po' infantile che migliora solo con il tempo. Tempo che serve al protagonista per farsi rivalutare sia da Cindy sia dallo spettatore. Ci mette un po' a farsi apprezzare, ma finalmente al momento propizio viene fuori il degno primo attore che mi aspettavo quando ho cominciato a vedere questa serie.

La parte cruciale della storia viene trattata con discreto tatto. Ognuno dei personaggi principali vive la vicenda in modo diverso e ognuno reagisce a modo suo. La forza dei protagonisti viene fuori in questo momento e lo spirito di sacrificio e la voglia di emergere in questo sport si fanno largo tra la rabbia e la tristezza dei loro cuori. Tutti iniziano a dare l'anima affinché il Kagegawa arrivi a competere nel campionato nazionale delle scuole superiori e a vincere questo torneo.
E' così che alle luci della ribalta viene fuori la grande testardaggine di Kenji, un portiere che non è esattamente un para-tutto alla Benji Price, ma sa farsi rispettare e tirare fuori il meglio di sé all'occorrenza con le sue uscite spericolate. Poi risalteranno Jim, il genio della tecnica, che con le sue giocate raffinate riesce a fare gol spettacolari e passaggi smarcanti da vero fuoriclasse; Kamo, centrocampista bravo di piedi e di testa, dotato di grinta e determinazione da vendere; e Dario, l'ultimo arrivato direttamente dal Brasile, molto bravo nelle marcature a uomo e ottimo finalizzatore. Questi quattro ragazzi, insieme a Toshi e agli altri giocatori, fanno si che il Liceo Kagegawa venga soprannominato “la squadra dei miracoli”. Ognuno a modo suo, danno il loro contributo perché il calcio è un gioco di squadra e in campo ci sono undici giocatori con il solo scopo di vincere la partita.

Purtroppo questa serie in Italia non è stata esente da adattamenti culturali e censure varie, a partire dai nomi italianizzati per la maggior parte dei personaggi. Diverse scene sono state tagliate, soprattutto riguardanti vicende tra Toshi e Cindy e tra Kenji e Natalia, la sorella di Toshi. Inoltre, diverse volte l'uso di alcool da parte dei protagonisti è stato camuffato come tè o addirittura sonnifero. Adattamento come al solito molto discutibile che rovina parte dell'opera e rende incomprensibili alcune vicende tra i personaggi.
Per fortuna ho visto la versione senza censure e ho potuto apprezzare appieno ogni sfumatura di questa bellissima storia di sport, amicizia, amore, dedizione e sacrificio. E' un anime che gli appassionati di calcio non possono lasciarsi sfuggire.
Un 8 è il mio voto finale.


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hallymay

Episodi visti: 58/58 --- Voto 8
Che nostalgia questo cartone animato, lo trasmettevano nel 1997, ma poi da allora non l'hanno più fatto! In effetti non ha avuto molto successo, tuttavia proprio come Slam Dunk questo anime rientra perfettamente nel genere degli anime sportivi anni novanta. Niente più immani sacrifici, niente colpi megagalattici, niente supercampioni capaci di imprese crudeli pur di portare la bandiera giapponese a sventolare sul tetto del mondo (sarà che i mangaka sportivi anni settanta e ottanta abbiano usato le loro opere come sfogo sciovinista?).
La storia narra le vicende del club sportivo di calcio di un liceo, che dopo la morte per leucemia del suo carismatico numero 10, Kubo, trova nel timido Toshi e nei suoi amici la forza per tornare ad essere competitiva. Alle sfide sul campo si uniscono le vicende personali dei ragazzi, sentimentali e di amicizia, e per quanto non sia demenziale come Slam Dunk di sicuro è meno anacronistico in molti aspetti di Holly e Benji, il suo scomodo predecessore.
Devo ammettere di averlo visto solo una volta, quindi ora come ora non saprei giudicare il comparto tecnico, ma è un anime che ricordo con immenso piacere! Meriterebbe 7,5 ma l'effetto nostalgia da un mezzo punto in più!


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Became

Episodi visti: 58/58 --- Voto 8
Quando fu trasmesso per la prima volta nel 1997, quest'anime mi piacque moltissimo, e rivedendolo oggi dopo più di 10 anni il mio parere non è cambiato. Il protagonista è Toshi che, iniziate le superiori, ritrova gli amici delle medie, con i quali formava un trio che aveva portato la squadra della scuola a vincere un qualche torneo regionale. I tre, ritrovatisi al liceo, si uniranno alla squadra del liceo e insieme vinceranno il torneo.

La trama non è molto originale, ci sono i soliti triangoli amorosi che non guastano e qualche colpo di scena che comunque rendono l'opera godibile. I personaggi sono ben delineati e belli per me sono anche il character desing e le animazioni, che si mantengono sugli standard di una produzione inizio anni '90. Il doppiaggio come al solito italianizza molti nomi, qualche canzone, e stravolge qualche dialogo per colpa di censure a livello video. Il punto di forza di questa serie sta nel realismo (scordatevi le piroette e i super tiri di Holly e Benji) e nei bei personaggi. Tra quelli che ho visto, questo è il miglior anime sul calcio!


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Apachai

Episodi visti: 58/58 --- Voto 6
Quest'anime lo vidi in giovane età su uno dei canali regionali che all’epoca trasmettevano anime di qualità tipo “Sanpei” o “I 5 Samurai”.
Vedendolo quasi parallelamente a Holly e Benji posso garantire che quest'anime è sicuramente più realistico sotto il profilo sportivo rispetto al più famoso “collega”, difatti per quanto pure qui i giocatori siano tutti bravi e tutti dei fenomeni, essi non infrangono a loro piacere le leggi della gravità.
La trama è semplice, i personaggi vivono la loro vita scolastica e giocano a calcio nella squadra del liceo, non fanno mega tornei nazionali dove ad ogni partita gli spettatori sono almeno un migliaio, non vengono convocati in nazionale per giocare partite giovanili con il resto del mondo, e in quest'anime la loro vita privata e le loro emozioni sono ben approfonditi.
I temi affrontati sono rivolti a un target adolescenziale, forse per questo motivo non ebbe molto successo tra i più piccoli.
Sarebbe bello vederlo di nuovo.
Le animazioni non sono eccezionali ma nemmeno da buttare.
Buona visione.

simona

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simona

Episodi visti: 20/58 --- Voto 6
Serie decisamente inferiore rispetto ad altre del suo genere, ma tuttavia godibile. La trama alterna vicende sportive e momenti sentimentali ed è marcata da un realismo non riscontrabile in altre serie calcistiche e mette senz'altro in evidenza, non solo la passione per il calcio ma bensì l'aspetto caratteriale dei personaggi facendo prevalere il valore dell'amicizia. In conclusione la serie non ha fatto storia ma tutto sommato è abbastanza godibile per chi ama il genere sportivo.


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KiraSensei

Episodi visti: 58/58 --- Voto 6
Serie decisamente carina, a quello che ricordo, incentrata sul calcio e su temi adolescienziali. Arrivò in Italia sulla scia del grande successo di "Holly e Bengy, 2 fuoriclasse", però non ricordo ebbe particolare successo.
All'epoca avevo circa dieci anni e non vedevo l'ora di tornare a casa da scuola per guardare Alè Alè Alè Oh Oh! all'interno del mitico Biu Bum bam.
In questo anime le partite sono più realistiche e la trama si concentra più sull'aspetto psicologico dei persnaggi e della trasposizione di questi sul campo.
In conclusione l'anime non è una perla, però secondo me merita una visione spassionata per chi ama gli anime sportivi..

Simone1987

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Simone1987

Episodi visti: 58/58 --- Voto 8
Un bel anime di genere sportivo, tuttavia ciò che più mi è piaciuto è il fatto che i protagonisti non sono delineati come calciatori (difatti giocare nella squadra del liceo non vuol dire essere professionisti... ) ma come ragazzi carichi di emozioni, sentimenti, speranze e delusioni. Sicuramente molto più realistico di Capitan Tsubasa, colpisce soprattutto per la vicenda fuori dal campo di gioco, infatti trasmettere valori preziosi come l'amicizia, l'amore, la passione ma anche il dolore e addirittura la morte non era certo impresa facile in un anime calcistico. Disegni non eccellenti ed anche un po stereotipati (fisici perfetti un una squadra di dilettanti non se ne sono mai visti... ), musiche poco rilevanti, dialoghi invece buoni.
Chi sa cosa vuol dire giocare a pallone in una squadretta sicuramente potrà rivivere attraverso quest'anime emozioni e sensazioni già vissute. Lo consiglio a tutti i ragazzi che amano il calcio ma che sanno che nella vita oltre il pallone ci sono tante cose importanti.


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Mifune

Episodi visti: 58/58 --- Voto 6
Grande Alè Alè Alè Oh Oh! Avevo visto questo anime su Italia 1 e devo dire che mi era piaciuto assai...
Con il tempo si cresce e quello che una volta piaceva, nella maggior parte delle volte, diventa brutto e infantile. Anche questa serie non fa eccezione. L'anime in se non è sicuramente un gioiello, animazione scarsa, regia banale e personaggi stereotipati. In compenso la trama è carina per essere un titolo sportivo. Quando arrivò in Italia il pubblico era abituato alle praterie sconfinate di Captain Tsubasa(Holly e Benji) e alle catapulte infernali. In questo anime, invece, il campo da calcio diventa un po' lo specchio della vita dei ragazzi e le partite hanno una parvenza più realistica. L'introspezione psicologica dei giocatori è appena più accentuata e si possono trovare anche un paio di scene abbastanza adulte(naturalmente censurate da Mediaset). In definitiva un prodotto medio che non sfigura nel palinsesto televisivo italiano.

Fra X

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Fra X

Episodi visti: 50/58 --- Voto 7
Serie sul calcio nel periodo in cui la Fininvest trasmise anche un pò prima "Forza Campioni" (rifatto poi solo sul satellite purtroppo). Devo dire che all' epoca questa serie non mi fece impazzire. Sarà che trattava temi anche un pò grandicelli visto poi pure il finale... però ho preferito l' altro citato. Pensavo fosse stato trasmesso pure più addietro, invece visto che le immagini riportano la scritta Mediaset sotto al logo di Canale 5 come minimo 97 ed infatti pare così. Non sò manco se riabbiano ancora i diritti. Non si sà mai visto che nel 2004 sul sat hanno trasmesso una serie dopo una 15 anni o giù di lì.
Come questa è diversa da quella che è la più famosa sul tema e cioè "Holly e Benji"/"Capitan Tsubasa". Adatta penso dai 14-15 anni in sù. Chissà, magari se la rivedesssi oggi, mi piacerbeb di più.