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alessiox1

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
“Atom: The Beginning” è un anime del 2017 prequel di "Astroboy", premetto che non bisogna aver visto "Astroboy" per poter godere dell'opera, e ora partiamo dalla storia.

L’opera ci porta in Giappone, qualche decennio avanti rispetto a noi, dove anni prima è successa una gigantesca catastrofe, ma non ci viene spiegata la natura di questo incidente (?), vediamo solo moltissimi palazzi distrutti e una gigantesca zona senza niente al centro (come se ci fosse stata un'enorme esplosione).
Dopo questa immane tragedia il Giappone per potersi riprendere e ricostruire tutto, ha dovuto utilizzare in maniera massiccia i robot, da allora si è investito moltissimo in questo campo, e i robot (androidi e non) hanno preso piede in moltissimi settori della società.
In questo contesto troviamo i nostri due protagonisti, due ricercatori nel campo delle I.A. e dei robot, ovvero Hiroshi Ochanomizu e Umatarō Tenma.
Essi hanno un proprio laboratorio ossia il laboratorio 7, esso si trova nella parte esterna dell'università circondato da una discarica di rifiuti elettronici (di cui alcuni sono loro vecchi congegni), attualmente loro stanno lavorando a un robot il cui nome è A106 ma che viene chiamato Six.
Hiroshi si occupa più che altro di sviluppare l’I.A. mentre Tenma il corpo e l’hardware dell’androide, tra essi ci sono dei contrasti dato che Tenma vuole dotare il robot di una potenza meccanica molto alta, in grado di permettergli di correre, saltare e dare pugni con una forza mostruosa mentre Hiroshi si oppone.
Hiroshi ritiene che la parte I.A. o software sia più importante rispetto alla parte hardware e che tutta questa potenza non abbia senso, un altro aspetto su cui sono in contrasto è il ruolo di Six e su come considerarlo: mentre Hiroshi vede Six quasi come un amico, Tenma lo vede solo come uno strumento per superare gli altri ricercatori e dimostrare le sue capacità, anche se, sotto sotto, tiene al robot.
I nostri due protagonisti devono recarsi al lavoro, essi svolgono un part-time, con i soldi guadagnati comprano le attrezzature e i pezzi di ricambio per il laboratorio, in quanto i soldi dell’ università non bastano.
Entrambi fanno le mascotte “robot” durante una parata, ma mentre Hiroshi si reca persona, Tenma decide di mandare Six al suo posto, dato che nessuno si sarebbe accorto della differenza dal momento che il robot era travestito da mascotte.
Durante la parata Six si accorge che un gigantesco robot che sfila si sta surriscaldando, e che potrebbe esplodere da un momento all'altro, mettendo a rischio tutte le persone che assistono alla parata, sfruttando la sua enorme potenza Six riesce a spegnere l’incendio utilizzando una gigantesca cisterna vicina al luogo della parata.
Il motivo del surriscaldamento del robot non era di natura accidentale bensì un sabotaggio, fatto da un androide di nome Mars di proprietà di una giovane e stimata ricercatrice di nome Dottoressa Holo, loro due avranno un ruolo molto importante soprattutto nella seconda parte dell'anime.

La serie ci mostrerà la crescita di Six e degli altri personaggi: nonostante sia una serie di soli 12 episodi, questo mutamento soprattutto su Six sarà notevole, per il resto non dovete fare altro che seguire la serie.
In "Atom" una parte fondamentale l’hanno i robot e le I.A., dato che uno dei personaggi principali è un robot, nell’opera vediamo un I.A. non troppo distante da quelle attuali, e ben diversa da quelle estremamente futuristiche di altre opere di fantascienza.
La società di "Atom" con i robot onnipresenti potrebbe essere una visione abbastanza realistica del futuro che ci aspetta, del resto la fantascienza spesso è la scienza del futuro.
I robot sono in ogni aspetto della società di Atom, e viene anche fatto notare la competizione tra uomo e macchina, e anche l’ostilità di qualcuno nei confronti dei robot.
Abbiamo anche lo scontro tra software e hardware per così dire, lo scontro tra potenza pura e intelligenza, che trova in Six il miglior compromesso possibile, anche se ovviamente più incentrato sul lato software.
Per quanto riguarda il comparto tecnico esso è ben curato, la computer grafica viene usata solo sui robot ed è azzeccata, non da fastidio durante la visione.
Come musiche l’opening e l’ending sono molto belle, mentre le colonne sonore sono abbastanza anonime.
La caratterizzazione dei personaggi è discreta, sui alcuni personaggi come Six, Hirsohi e sua sorella minore Ran Ochanomizu ritengo che sia stato fatto un buon lavoro, mentre su altri la caratterizzazione lascia molto a desiderare.
Ci sono personaggi anche molto importanti per la storia di cui non sappiamo praticamente nulla, anche se probabilmente questo è dovuto alla brevità dell’opera.

In conclusione ritengo "Atom: The Beginning" una serie molto interessante e piacevole, che riesce a mischiare abilmente ironia con temi più seri, e che fa anche riflessioni molto interessanti e particolari, un'opera che intrattiene lo spettatore soprattutto se siete fan di opere con robot e androidi.


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Rukia K.

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Com'è possibile intuire anche dal titolo, "Atom: the beginning" non è altro che una sorta di prequel del famoso "Astroboy" di Osamu Tezuka. Questa serie si è presentata fin da subito con un ottimo trailer che ha attirato parecchi fan della serie originale, ma si è poi dimostrata molto diversa da quello che tutti si aspettavano e per tale motivo molte persone hanno deciso di rinunciare a seguirla.

La storia è ambientata in un futuro in cui i robot sono diventati parte integrante della società e ognuno di essi è sempre più potente ed efficiente del suo predecessore. Ciò a cui nessuno aveva mai pensato, però, è di creare un intelligenza artificiale in grado di provare emozioni. I protagonisti di questa serie infatti sono due studenti universitari che ambiscono a creare un modello molto particolare. La costruzione di A106, conosciuto anche come Six, deriva dalla fusione tra il desiderio di Tenma di realizzare un robot potentissimo e quello di Hiroshi di creare un robot capace di provare emozioni umane e riflettere autonomamente.
La prima metà di "Atom: the beginning" è costituita prevalentemente da episodi autoconclusivi atti a mostrare le potenzialità di Six, mentre la seconda si fa via via più seria, specialmente con l'inizio del torneo dei robot dove possiamo comprendere ciò che prova Six. L'episodio che più da valore a questa serie è senza alcun dubbio l'undicesimo, dove viene rimarcata la grande differenza tra il protagonista e un robot comune. Attenzione inizio spoiler Nonostante Mars fosse ad un passo dalla vittoria, non ha potuto fare a meno di tentare di comprendere per quale motivo Six continuasse a chiedergli qual era la ragione che lo spingeva a combattere. Quando tutto sembrava ormai perduto, Mars ha tentato di formulare una risposta, ma dato che non era stato progettato per provare emozioni, nel tentativo di tradurre questi segnali è andato in cortocircuito determinando la propria sconfitta. Fine spoiler
Purtroppo non si può dire che i personaggi siano stati analizzati sufficientemente. A parte Six, l'unico che salta veramente all'occhio è Tenma, il cui atteggiamento e le decisioni sono diventati sempre più irrazionali a causa del senso di rivalità che provava nei confronti della dottoressa Holo. Hiroshi, al contrario, si è sempre dimostrato molto sensibile rendendo ancora più evidente la differenza di carattere tra lui e il suo collega.

Le OST non sono molte e non sono nemmeno così complesse, ma le musiche utilizzate nelle scene d'azione riescono a coinvolgere molto bene lo spettatore. La canzone adottata come sigla di apertura invece è assolutamente favolosa, soprattutto dal punto di vista tecnico.
In questa serie è stata utilizzata anche la computer grafica, ma dato che è stata adottata solo per i robot, non risulta per nulla invasiva.

Sicuramente non posso consigliare questa serie a chi si aspetta un capolavoro vista la lentezza di alcuni episodi e il modo in cui sono stati trattati molti personaggi. Ciononostante, è una serie carina che ogni tanto sa anche emozionare e per tale motivo ritengo possa meritare un voto più alto della sufficienza.