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ivan180378

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8
Era facile trovare negli anni '80 e nei primi anni '90 delle serie anime romantiche dal contenuto molto gradevole, con una sensibilità e un romanticismo davvero toccante, senza essere patetico. Oltre ai due grandi cult come "Maison Ikkoku" e "Kimagure Orange Road", non mancavano simpatiche "perle" come questo "Video Girl Ai", dove a un tenero romanticismo si affiancano sketch divertenti, in una alternanza correttamente dosata. Belle le musiche e i video di opening e di ending; bello il character design (io amo il character design anni '80).

Con la premessa, dico tutto: "Video Girl Ai" narra la storia di una ragazza vivace e molto carina, che esce da una videocassetta per consolare un ragazzo dolce e romantico dalle sue pene d'amore.
Molto dolci questi protagonisti, belli nel loro design e belli nei loro comportamenti che nelle serie anime moderne non si vedono più. Quanta nostalgia degli anni '80/'90! E quanta nostalgia di questi gradevoli anime.

Visione consigliata. Il mio giudizio è buono. Non posso dare di più, perché la realizzazione tecnica è semplice e le musiche, per quando piacenti, non sono memorabili a paragone di altre opere.


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megna1

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7,5
Sembrava passato un secolo, o addirittura mille anni, dalle folte e sgargianti capigliature anni '80 e dai dispersivi rumori delle band hair-metal. Eppure questo è solamente il 1992. Il mercato giapponese degli OAV è sempre più florido, e, oltre alle solite AIC, Ashi e Bandai, si vanno ad aggiungere alla già affollata scuderia anche nuove compagnie, come la vulcanica Production IG (all'epoca ancora legata alla Tatsunoko). E ringraziamo tutte le divinità del mondo, anzi, dell'universo, per il fatto che la trasposizione animata dell'amatissimo "'Video Girl Ai" sia stata affidata a loro.

Va beh, la trama in sé non si allontana molto dal solito stereotipo incontrato una miriade di altre volte nell'immaginario nipponico: ragazzo imbranato e timido, né belloccio né baldo (in questo caso geek fatto e finito, l'esatto contrario del muscoloso rubacuori dei telefilm americani), incontra ragazza determinata e carina al punto giusto 1) arrivata da una dimensione parallela 2) giunta da un altro pianeta 3) materializzatasi da un giornale/programma TV/manifesto pubblicitario; in questo caso da una semplice VHS noleggiata. Ma, stavolta, il bello sta nei meccanismi e nelle sfumature con le quali viene raccontata questa delicata fiaba fantascientifica. Tutti i personaggi sfoggiano capi firmati di palese derivazione occidentale, dalle tonalità tenui e alla moda, e vivono le loro avventure (e disavventure) sentimentali in una Tokyo dal sapore autunnale (così come l'ho vista io di persona), bagnata da vivaci pioggerelline e invasa da migliaia di ombrelli trasparenti, dipinta con fondali in acquarello che evocano un malinconico effetto seppia - tanto in voga oggi per ritoccare le foto dei ricordi passati. Il manga originale presentava un chara molto dettagliato e complesso, con un uso forsennato di retini, e il bravo Takayuki Goto avrà dovuto sgobbare non poco per portarlo in animazione senza sbavature - e devo dire che, a mio parere, c'è riuscito piuttosto bene.
Se si vuole muovere un difetto all'opera si dirà che il tratto rimane comunque meno particolareggiato e che sei episodi sono tutto sommato un po' pochini per rendere giustizia all'originale di Katsura. Ma, credetemi, poteva andare anche peggio. Vi immaginereste uno Yota con capelli verdi e una Moemi con legging rosa shocking, o peggio ancora Takashi con borchie e ciuffo colorato alla Beehive, magari pure con ombreggiature inesistenti e disegni mediocri, fatti fare al risparmio chissà dove? Quindi, meglio pochi ma buoni!


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kaio1982

Episodi visti: 6/6 --- Voto 9
Masakazu Katsura è sicuramente un ottimo mangaka, capace di donare al character design delle sue opere un tratto molto dolce e di gran classe. "Video Girl Ai" è un anime che prende spunto dal manga e lo fa in maniera superba.
La storia (suddivisa in soli sei episodi) parla di un ragazzo di nome Yota Moteuchi, di sedici anni, molto imbranato con le ragazze, ma innamorato follemente di una ragazza, Moemi Hayakawa. Yota passa il suo tempo davanti al videoregistratore guardando in solitario delle videogirl, perchè dal vivo è affetto da una forte timidezza. Durante la visione di una videocassetta in cui appare Ai Amano, all'improvviso la videogirl esce letteralmente dal televisore, materializzandosi in carne ed ossa. I due faranno presto amicizia e da quel momento in poi la storia si baserà sul quartetto Yota, Ai, Moemi e Takashi Niimai, di cui Moemi è innamorata, regalandoci una storia troppo breve, ma stupenda.
"Video Girl Ai" è un'ottima serie OAV, un piccolo capolavoro, che purtroppo sa di incompiuto. Dal punto di vista tecnico siamo su splendidi livelli, con chara bellissimo dei personaggi, colori e riflessi stupendi e un dettaglio generale alto; il doppiaggio è perfetto e le musiche dolci e molto azzeccate. L'unico difetto è appunto la durata, che secondo me con più episodi avrebbe espresso meglio la storia e i personaggi.


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Bradipo Lento

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8
Premessa importante: l'anime "Video Girl Ai" nasce come OAV per reclamizzare il manga omonimo, non per aggiungere qualcosa rispetto a quanto già pubblicato nei volumetti. Secondo l'intenzione degli autori, vedendo gli OAV si è invogliati ad acquistare il manga. Questo è il percorso che ho seguito io e che ho consigliato ad altri che, dopo aver visto l'anime, hanno fatto anche lo sforzo di imparare a leggere i manga pur di vedere come andava a finire la storia. La mia recensione e la valutazione che ho assegnato partono da questo punto di vista, e capisco la delusione di chi ha visto gli episodi dopo aver letto il manga: troppo riduttiva la parte narrata rispetto alla storia nel suo complesso.

Gli OAV si basano sui primi 10 capitoli del manga: Yota Moteuchi è un liceale di 16 anni innamorato della sua compagna di classe Moemi Ayakawa. Yota è troppo timido per dichiararsi a Moemi e, nonostante gli incitamenti che gli rivolge il suo miglior amico Takashi Niimai, passa il tempo struggendosi per lei. Finalmente Yota riesce a uscire con Moemi e sta per dichiararle il suo amore, ma lei gli confida di essersi innamorata di Takashi. Yota, piuttosto che pensare alla delusione subita, incita Moemi a dichiararsi: il loro colloquio viene interrotto proprio da Takashi che, giunto sul luogo dell'incontro tra i due, respinge Moemi dicendole che non è il suo tipo.
A questo punto Yota è sconvolto più per aver fatto subire una delusione d'amore a Moemi che per quanto gli è accaduto e scappa a casa. Lungo la strada si imbatte in uno strano videonoleggio, il Gokuraku. Dal gestore apprende che il locale è riservato ai puri di cuore e che lui può noleggiare una videocassetta tra quelle esposte. Yota ne sceglie una che ha in copertina una ragazza molto carina e un titolo accattivante: "Ti consolerò - Ai Amano".

Una volta a casa Yota inserisce la cassetta nel videoregistratore: sullo schermo appare Ai, la ragazza della copertina, che si dimostra molto dolce e promette di prendersi cura di lui. Dopo pochi minuti accade una cosa inaspettata: dallo schermo del televisore, con uno sfavillio di scintille, Ai si materializza nella stanza di Yota. Il ragazzo non sa che Ai è una videogirl, un'entità che ha il compito di aiutare le persone meritevoli. Le videogirl esistono solo nel nastro, diventano reali quando vengono "riprodotte" e hanno una vita limitata alla durata della videocassetta. Anche Ai segue queste regole: il suo compito è quello di consolare Yota dalle delusioni subite e rimarrà con lui soltanto per un mese.
La situazione pare idilliaca, ma c'è un piccolo problema: il videoregistratore di Yota è guasto e la Ai che è accanto a lui non è proprio come previsto, il suo carattere è un po' più burbero e mascolino ed è meno formosa di come apparisse nella copertina. Ai però vuole tenere fede al suo compito consolando Yota e cercando di convincere Moemi a mettersi insieme al ragazzo: inizia così una convivenza tra i due durante la quale Ai, mettendo in mostra i lati migliori del carattere di Yota, inizia ad affezionarsi a lui.
Le videogirl, però, non possono provare sentimenti per le persone che assistono: questo è il difetto più grave indotto dal registratore guasto di Yota. A questo punto interviene Rolek, il responsabile del Gokuraku, per ritirare per sempre la cassetta di Ai e far sparire la ragazza dalla circolazione. Yota, dopo aver scoperto che Ai è in pericolo, si ritroverà a combattere contro Rolek perché ha ancora bisogno di avere Ai vicino a sé e non è disposto a perderla prima della fine del mese che gli è stato concesso.

Gli OAV, anche se molto limitati, lasciano scorgere in pieno la storia che viene narrata nei manga: alla classica situazione degli amori adolescenziali con tutti i turbamenti che si portano con sé (tema iper-inflazionato) si aggiungono alcuni elementi nuovi che assomigliano tanto a un colpo di genio. La ragazza dolce e devota che, improvvisamente, si materializza nella vita di un ragazzo cambiandola per sempre (situazione già vista in Lamù, quando l'aliena entra nella vita di Ataru) è uno dei desideri nascosti di molti adolescenti timidi. Un elemento più innovativo, però, è quello di aver fissato un limite temporale agli eventi: sapere che la vita di Ai è limitata alla lunghezza del nastro aggiunge intensità agli eventi raccontati. Le vicende dei quattro protagonisti sono piacevolmente intricate, ma rispecchiano perfettamente la situazione tipica vissuta da un gruppo di ragazzi che vivono le loro prime storie d'amore.
Il ritmo è buono, le situazioni comiche sono ben amalgamate con momenti più sentimentali e riflessivi. Anche la colonna sonora è valida, con una menzione d'onore per la sigla finale "Ano hi ni": difficile non commuoversi ascoltandola dopo aver visto gli episodi più sentimentali.
La parte grafica invece presenta qualche pecca, i disegni appaiono di qualità più bassa rispetto a quella ottenibile all'epoca e la resa grafica è sicuramente peggiore di quella presente nel manga. Alcune imprecisioni del disegno: i tratti dei personaggi appaiono più "legnosi" e, soprattutto, perché Ai è diventata castana quando nel manga è bionda?
Abbondanti scene di nudo e situazioni erotiche: questo è lo stile di Katsura, o si ama o si odia. Le situazioni piccanti, però, non sono mai volgari e viste ai giorni nostri appaiono quasi innocue - ma vent'anni fa avrebbero avuto sicuramente un altro effetto.
Chicca degli episodi sono gli extra incorporati: il "Teatrino catodico" che compare in coda all'episodio, dopo l'anticipazione della puntata successiva, è paragonabile al materiale aggiuntivo presente nei DVD e Bluray odierni. Tra questi è impossibile non menzionare quello in coda al secondo episodio: alcuni spezzoni della puntata sono stati ridoppiati in dialetto ed è un vero spasso sentire parlare Yota in siciliano, Ai in veneziano, Moemi in aretino e Takashi in italiano aulico del medioevo.
Il finale proposto nell'anime, anche se è un po' forzato, appare plausibile e mette l'accento su quello che diventerà il tema portante nel manga: l'evoluzione del rapporto tra Ai e Yota.

In conclusione "Video Girl Ai" è una piccola serie ben fatta, con qualche difetto, ma sicuramente meritevole di essere vista: un ottimo risultato per quello che era nato solo come una sorta di "spot" pubblicitario.
Chi non ha mai sentito parlare di quest'opera di Katsura farebbe bene a darle un'occhiata, potrebbe appassionarsi al punto da voler leggere i manga di questa serie e dello spin-off "Video Girl Len" per vedere come procede la storia.


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Nyx

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Volendolo a tutti i costi raffrontare con la sua controparte cartacea l'anime di Video Girl Ai andrebbe stroncato brutalmente, i motivi di quanto appena scritto risulteranno più che evidenti per chi ha avuto il piacere di deliziarsi col manga di Masakazu Katsura. Spiegandolo in poche parole l'anime taglia intere fasi di narrazione, fasi di una certa rilevanza e, non contento di ciò, rielabora un finale completamente diverso dall'edizione originale.
Del resto i numeri parlano chiaro: sarebbe stato possibile inserire 13 volumetti in soli 6 episodi di 30 minuti l'uno? Evidentemente no.

Tuttavia sono del parere che si debba giudicare quest'opera in modo a sé stante. La domanda che mi pongo è la seguente: chi non ha mai avuto la fortuna di leggere il manga di quest'opera, come giudicherebbe quest'anime? Ed è tentando d'immedesimarmi in questo tipo di utenza che cercherò di esprimere il mio giudizio finale.
Cercando di ragionare in questi termini è facile arrivare a capire che Video Girl Ai riesce ad essere comunque un'opera godibilissima, capace di regalare momenti divertenti, emozionanti e molto profondi e una volta tanto il tutto è abbinato ad un doppiaggio italiano molto curato, molto ben riuscito.

Il protagonista principale è Moteuchi, un ragazzetto timido ma profondamente innamorato di una sua compagna di classe, una ragazza particolarmente carina, dolce ma... innamorata a sua volta di qualcun altro. La storia è un continuo intrigo d'amore ma niente da porre a confronto con altre opere di stampo sentimentale, questo perché, a scombinare le carte in tavola, sarà la comparsa di una "video girl". Che cos'è una "video girl"?
Qui affrontiamo la parte fantasiosa che è al centro dell'opera stessa. Le video girl sono ragazze non umane che esistono in una dimensione "parallela" dove una particolare organizzazione di semidei le ha create con uno scopo particolare. Non tutti possono entrare in contatto con una di queste creature, il cui compito sarebbe quello di "mettersi al servizio" del fortunato di turno per consolarlo da una delusione amorosa o semplicemente per "renderlo felice" ma... il primo requisito fondamentale per poter usufruire di questo "servizio" consiste nell'essere persone dal cuore puro! È il caso di Moteuchi che una sera, sulla strada di casa, vedrà comparire dinnanzi a lui un videonoleggio particolare, il GOKURAKU.
Le video girl "nascono" da particolari videocassette. La videogirl non è un essere umano ma un'entità "programmata" per agire in un certo modo ma... cosa accadrà quando a riprodurla sarà il videoregistratore "difettoso" del giovane?

Quelle che ho raccontato sono le premesse per una tra le più profonde e toccanti storie d'amore che abbia mai avuto il piacere di seguire. Purtroppo, come scritto in precedenza, nell'anime tutto ciò viene narrato in modo molto sbrigativo e si perde buona parte della profondità dell'opera se pur le fasi "fondamentali" restano invariate. L'ideale, onde evitare di restarne delusi, sarebbe guardarsi questi OAV prima di leggere il manga.
Il mio voto sarà un 7 ma probabilmente, non avessi letto il manga avrei assegnato qualcosa di più.


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Pan Daemonium

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
Anime deludente, non per il doppiaggio, per la tecnica, per il sonoro, ma per i soli 6 episodi. Pensate che il manga, da me letto, è di 13 tankobon. 6 episodi non rappresentano neppure 2 volumetti.
Com'è possibile? VGA è una delle più belle storie d'amore che siano mai state disegnate: non è possibile ridurre un tale manga a 6 episodi.
I doppiaggi italiani, comunque, sono ottimi ed apprezzabilissimi. La voce di Youta e di Ai sono bellissime ed azzeccatissime. Molto apprezzato, inoltre, lo spettacolino di dialetti. È un extra alla fine di un episodio: consiste in una serie di scene tratte dalle poche puntate in cui i doppiatori, di origini differenti, parlano nel loro dialetto peculiare: chi in siciliano, chi in toscano, chi in veneziano, chi in italiano aulico! Fantastico, non so se fosse presente anche in giapponese, ma in italiano hanno fatto un grande lavoro.
Per il resto voto scarso, se rapportato col manga.


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Shiryu of Dragon

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
Questa serie è costituita di sei OAV in totale ed è stata prodotta nel 1992, dunque poco tempo dopo che Masakazu Katsura terminò la serializzazione dell'omonimo manga. E' necessario partire con questa premessa: si nota a miglia di distanza che lo scopo di questi oav è più che altro promuovere l'opera a fumetti di Katsura perciò, il fatto che questa serie molto breve non renda giustizia a quello che è un vero e proprio capolavoro di espressività dall'origine del fumetto ai giorni nostri e che non renda l'idea di un fumetto dal fascino unico e irripetibile come Video Girl Ai, è un boccone che tutto sommato si può mandare giù. Anche se l'intenzione fosse stata diversa, non sono per niente convinto che sarebbero riusciti a realizzare una serie animata veramente in grado di rendere giustizia ad un fumetto del genere.

Ad ogni modo, per chi già conosce bene il manga, sconsiglio di guardare questi sei oav con la storia originale in testa, altrimenti è quasi sicuro che la visione diventi poco gradevole. Per chi invece non conosce ancora l'opera originale ma vuole vedere questa seria animata, sconsiglio di guardarla con il pensiero di farsi un'idea dei personaggi, dell'atmosfera e dei significati contenuti nella storia del manga perché, pur raggiungendo in linea generale il diciottesimo capitolo circa del fumetto (saltandone circa tre o quattro intermedi, dato che un personaggio non compare) la fedeltà di questi oav è ampiamente scarsa. C'è qualche differenza nello svolgersi dei fatti e in particolare il terzo episodio contiene un vero e proprio filler. Inoltre è chiaro che dovendo interrompere prematuramente rispetto alla vera storia, la parte finale è molto differente. Però, le differenze che per me, che conosco già l'originale a fumetti, si fanno notare di più sono gli atteggiamenti dei personaggi. Anche nei passaggi che sembrano rispecchiare la storia originale, Yota sembra reagire in maniera diversa di fronte ad Ai. Per fare un esempio: in qualche punto potreste notare che, dove in realtà nel fumetto faceva un'espressione seccata o contratta, in questa serie invece ride. Se non già per l'aspetto fisico, a causa della caratterizzazione Ai mi sembra quasi un'altra persona. Mi sembra anche che ci siano alcune frasi ed espressioni a far crollare la delicata impalcatura espressiva del manga. Niimai Takashi dà qui l'impressione di essere una persona più vivace e la sua figura perde spessore. Mentre per quanto riguarda Hayakawa Moemi, la ragazza per cui Yota fin dall'inizio perde la testa, come potete vedere nell'immagine ventinove di questo articolo, nell'immaginazione di Yota (si tratta infatti di un sogno che Yota farebbe nell'introduzione al secondo episodio) si trasforma in un essere orrendo, demoniaco e maligno da scacciare via. Questo è senz'altro uno dei punti di distacco dal manga che mi hanno maggiormente stupito e amareggiato.

Il character design è curato da Takayuki Goto (noto per aver collaborato nel progetto Shin Kimagure Orange Road con Izumi Matsumoto e Kenji Terada pochi anni dopo) e, anche se c'è da dire che il paragone con il tratto di Masakazu Katsura è assolutamente improponibile, ai miei occhi i disegni si lasciano guardare e a tratti sono comunque piacevoli.
Il doppiaggio italiano purtroppo mi ha lasciato una smorfia in faccia. Per quanto in linea generale l'interpretazione sia buona, nessuna delle voci assegnate mi è sembrata adeguata, almeno secondo l'idea dei personaggi che ho in testa io.
Tutto sommato però la serie si salva, così da meritarsi una valutazione comunque positiva. Dopo ognuno dei primi tre episodi hanno aggiunto delle scenette parodistiche (il "teatrino catodico") veramente spassose, mentre al termine del quarto e del quinto ci sono due extra: una breve intervista a Masakazu Katsura in persona e un commento di Noriko Sakai, che per l'occasione ha cantato la sigla di apertura della serie, "Ureshii Namida" ("Lacrime di Gioia"). A tal proposito, penso che siano soprattutto le musiche a impreziosire questo anime. Mi sembrano una più stupenda dell'altra. Anche mettendo da parte gli oav, la colonna sonora risulta molto dolce, ricca di pathos ed evocativa.

In definitiva consiglio, a chi già conosce bene l'opera di Katsura, di guardare almeno una volta questa piccola serie di oav. iAl contrario non so bene cosa consigliare a chi non conosce Video Girl Ai. Io ho conosciuto quest'opera prima attraverso il fumetto, e di certo al 100% so solo che questi oav non danno la stessa visuale. L'atmosfera qui è più leggera e meno profonda, più spensierata e molto meno psicologica, emotiva e sofferente. Tenete solo conto di questo, poi scegliete voi da cosa partire.

simona

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simona

Episodi visti: 6/6 --- Voto 9
Come è stato già detto, sei episodi sono pochissimi per raccontare quello che può essere considerato lo shojo per eccellenza, visto che racchiude in sé romanticismo, dolcezza e fantasia (elementi che solo poche altre opere hanno saputo coniugare così profondamente). La trama è semplice ma mai noiosa. Narra di uno studente innamorato di una sua coetanea e che per colpa della sua timidezza non riesce a dichiararsi. Una storia accattivante e coinvolgente che , con i suoi momenti d'amore toccanti riesce ad immedesimare lo spettatore nelle avventure dei protagonisti di questa storia. La caratterizzazione dei personaggi, anche se è secondo me un po' forzata, in alcuni momenti è davvero accurata. La stessa accuratezza vale anche per i disegni che, grazie al tratto inconfondibile di Katsura, sono veramente limpidi.


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Apachai

Episodi visti: 3/6 --- Voto 6
Che dire, per essere una serie oav del 1992 è davvero ben fatta a livello di grafica, purtroppo non ho intenzione di finirla di vedere in quanto questi oav servono solo a pubblicizzare il manga e visto che io non sono un lettore di manga e come se vedessi volontariamente una pubblicità di qualcosa che, forse, non comprerò mai.
Al contrario per chi ama leggere i manga consiglio vivamente di prendere questa mini serie oav come una pubblicità, un altro motivo è che informandomi ho scoperto che questi oav coprono a mala pena un sesto della storia proposta nel manga, e considerando che sono passati ormai quasi 18 anni non credo che completino la serie!
Non mi dilungo nella trama perchè altri recensori l'avranno sicuramente già fatto!
Detto questo auguro buona visione a chiunque voglia vedere questa serie.


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roooo83

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
Ma si può dico io, realizzare una serie OAV di soli 6 episodi per la storia d'amore più bella mai raccontata in un manga? Ovviamente no! E' uno spreco assurdo! Gli episodi raccontano una minima parte di quello che c'è dietro a Yota e Ai e certamente se si guarda l'anime dopo aver letto il manga, si rimane parecchio male, come è successo a me! Dire che Video Girl Ai è finito con la scena della scala di vetro è come dire che una storia è arrivata già al culmine! Ma non fatevi ingannare perchè Video Girl Ai è molto più di tutto questo! La scala di vetro è solo l'inizio di altre scene memorabili e commoventi, che sicuramente non avete trovato in nessun altra storia d'amore. Perchè tra Yota e Ai è amore con la A maiuscola e ogni gesto, ogni sguardo, sono pieni di significato. Un peccato mortale che non abbiano riportato tutto questo nell'anime, che sarebbe certamente diventato un capolavoro assoluto, e se vi dico che nemmeno Marmalade Boy può essere paragonato a questa splendida storia vi ho detto tutto. Spero davvero che un giorno si decidano a rifare tutto da capo, per mostrare anche sullo schermo le emozioni che ci hanno lasciato le pagine di Video Girl Ai...


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shuuchan

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Tratto da una delle migliori opere di Masakazu Katsura, "Video Girl Ai" riesce a farsi notare nella massa dei video d'animazione pur non essendo un capolavoro.
La trama parte da presupposti piuttosto deboli e si sviluppa in maniera zoppicante, quasi una consuetudine per le opere del "Maestro dei Retini". Ma in questo caso le sbavature della sceneggiatura sono nullificate dalla più intensa e romantica storia che Katsura sia mai riuscito a realizzare.
Il protagonista è Yota Moteuchi, un sedicenne un po' sfigato, innamorato cotto della sua bellissima compagna di classe Moemi, a cui però piace Takashi, il migliore amico di Yota. E nel giorno in cui, dopo un pomeriggio tra amici, Takashi respinge la confessione d'amore della ragazza, sulla via del ritorno Yota (dispiaciuto più per i sentimenti di Moemi che non per i suoi) si imbatte in uno strano videonoleggio, dal quale prende in prestito un video intitolato "Ai Amano - Ti consolerò". Una volta a casa, inserita la cassetta nel videoregistratore... magia! Dallo schermo sbuca davanti ai suoi occhi proprio Ai, in carne ed ossa. Ai è una videogirl, e il suo compito è quello di consolare i ragazzi che hanno subìto una delusione d'amore. Ma il videoregistratore di Yota era difettoso, e ha riprodotto Ai in maniera errata, instillandole dei sentimenti che dovrebbero esserle estranei. Cosa accadrebbe se Ai finisse per innamorarsi di Yota? E come potrebbe andare a finire tra loro sapendo che Ai, al termine della durata di riproduzione del nastro, deve sparire per sempre?
Come si può facilmente intuire il tema centrale dell'opera è il binomio amore/separazione (in questo caso quasi "morte", visto il destino ineluttabile di Ai). Gli episodi non brillano per originalità, e peraltro molte situazioni appaiono abbastanza inverosimili. Ma si riescono comunque a percepire, sinceri, i sentimenti dei protagonisti, ed è questa la forza dell'anime. Le puntate seguono fedelmente i primi due volumi del manga, permettendosi modifiche solo nel finale, interlocutorio e un po' spiazzante, ma decisamente efficace.
Tecnicamente l'opera ha soprattutto il pregio di mantenere a grandi linee il realistico character design di Katsura, cosa che ha sicuramente complicato il lavoro per gli animatori e gli intercalatori, che pure sono riusciti a meraviglia nel loro compito. Si nota anche una grande cura per i dettagli e la fotografia (impressionante per l'epoca), sebbene la regia sia un po' povera di idee. La colorazione è attenta, ma in certi casi le scelte di palette sono discutibili (i capelli grigiastri di Ai sono inguardabili, un biondo platino sarebbe stato più azzeccato). Per i cultori: abbondano i fan service.
La colonna sonora è discreta ma decisamente anonima, e difficilmente colpisce nel segno. Fa eccezione la romanticissima sigla finale, "Ano hi ni", che nel testo porta la firma dello stesso Katsura.
L'anime merita una visione, specie se si è apprezzato il manga. Consigliato a chi, come me, è un inguaribile romantico. ^^


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 6/6 --- Voto 10
Un cartone che spiega chiaramente "i disturbi adolescenziali" dei maschietti, alle prese ovviamente a volte con delle riviste, a volte con degli home video, per il semplice e innocente gusto del "fai da te", una storia dai molti doppi sensi, per il modo in cui è stata concepita, ma che stranamente si trasforma in una storia d'amore che ha parecchi punti ai limiti dell'impossibile.

Ma il ragazzo, Yota, il protagonista non può chiedere di meglio ad una magia che si realizza nel suo videoregistatore, rendendo realtà le cose che sogna, purtroppo la realtà che da lì a poco vivrà, cambierà di netto la sua esistenza.

Il ragazzo è però conservatore delle sue idee, visto che poco crede ai sogni che si realizzano, fa fatica ad inserirsi in nuovi contesti, viste le difficoltà trovate nel suo recente passato, migliorerà e saprà amare, ma solo col tempo, visto che prima si riteneva di non essere assolutamente capace di farlo.

Il coraggio di cambiare per essere migliori rimanendo comunque se stessi, questo è il messaggio dell'anime, il chiaro monito che vuole mandare.

In molti credo che si rispecchiano nel protagonista, dove a prima viosta potrebbe essere Ai, ma in realtà Ai sarà soilo lo strumento per cui la sua vita migliorerà e non farà portare più al protagonista quella maschera, o etichetta da sfigato che era stata appiccicata addosso alla sua persona.

In una realtà come la nostra, in cui, a mio avviso, segaioli da competizione ce ne sono parecchi, visti anche i sistemi che la rete offre ogni giorno (una volta erano sufficienti giornaletti anche usati da altri amici, abilmente nascosti nella gazzetta...) ci si imbatte in parecchi ragazzi che non credono nella verità di un amore che può giungere a far loro capolino da un momento all'altro.

L'acquisire sicurezza, il credere in ciò che si sa fare nella vita e il non arrendersi di fronte alle mille difficoltà nascoste anche in semplici problemi adolescenziali, il resto vien da sé se prendere della giovinezza strade buone o contorte, di qualsiasi natura esse siano.

La frustrazione si aggiunge a ciò detto, la fragilità dei ragazzi di oggi è notevole, basta un niente e ti ritrovi bulletto, pieno di anfetamina fino al collo e altre goliardie evitabili, perchè non si va alla ricerca di gente migliore e ci si ferma "al primo distributore" per praticità, comodità e altro, ovvero per ozio e pigrizia, perdendo di mira i valori che contano, non per gli altri, ma per la propria persona.

Ecco, questo anime, insegna una verità cruda ancor presente nei maschietti adolescenti di oggi, uno di quegli anime che si cerca di tenere lontani come la peste proprio perchè dicono una verità più radicata rispetto ad altri cartoni, che forse la dicono sotto il segno dell'allegoria, tipo Lamù, giusto per fare un esempio.

Ma non vuole essere neanche una punizione nei confronti dei ragazzi, quando si è tali si commettono errori, ma si trova quasi subito la forza di reagire, a meno che non ci si trovi in un contesto sbagliato dove nessuno, ma proprio nessuno ti porge la mano per tirarti fuori, e lì bisogna uscirne con le proprie forze, forze che il protagonista dell'anime usa, ed è grazie ad esse che ne esce l'uomo migliore.

Pochi episodi, ma intensi a tal punto da spiegare tutto questo, da vedere assolutamente, qualora ne si abbia la possibilità di vederlo trasmesso in TV oppure in home video, davvero disegnato, animato e diretto assai bene.

Uno dei capolavori in assoluto di Katsura.


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Aduskiev

Episodi visti: 8/6 --- Voto 6
Gli OAV di un manga possono essere di due tipi : o completano e arricchiscono la serie disegnata oppure servono solo a sponsorizzarla, mostrando in versione video uno scorcio di quel che dovrebbe essere. Questo OAV di Video Girl AI è del secondo tipo. Attenzione, questo non implica che sia brutto, semplicemente che va preso per quello che è. Io l’ho visto dopo aver letto il manga e ovviamente non l’ho apprezzato molto. Le scene che si ripetono in video sono sviluppate nei primi capitoli della serie e manca il finalone (veramente bello nel manga).
Parliamo del nostro autore, parliamo di Masakazu Katsura. Classe 1962, mangaka di talento, realizza uno shonen tra i più amati della storia, Video Girl AI appunto, tra il 1990 e il 1993.
Yota Moteuchi è un normale studente delle superiori, un po’ imbranato con le ragazze, follemente innamorato di una sua compagna di scuola : Moemi Hayakawa. Quando finalmente trova il coraggio di confessarle il suo amore, scopre che la ragazza è già invaghita del suo migliore amico. Con un gesto altruistico (e un po’ fuori luogo) aiuta la bella di turno a coronare il suo amore. Tornando a casa avvilito scorge una videoteca che non aveva mai visto : il Club Paradiso (Gokuraku Club). Il gestore lo convince a noleggiare una cassetta dal titolo “Io ti consolerò – Ai Amano”. Da qui iniziano le rocambolesche avventure di questo quartetto di personaggi, una storia che parla di adolescenti e di amore, come lo fanno molte altre storie. Questa però ci riesce in modo migliore. Nella serie OAV è infatti ben snocciolata la sofferenza che Yota prova dal rifiuto di Moemi e si scorge già quello che poi nel manga verrà illustrato in modo alquanto dettagliato, ossia che spesso, un placebo non è sufficiente. In bilico tra il “chiodo scaccia chiodo” e la convinzione che la sua nuova bella musa non sia reale, Yota deve cercare di scegliere come affrontare le sue decisioni amorose senza sprecare le chance che gli capitano a tiro.
Il disegno è davvero molto bello, nettamente superiore allo standard del 1992. Realizzato dalla Production I.G. (presto diverrà famosa per ghost in the shell e neo genesis evangelion), e diretto da quell’Hiroshi Watanabe che poco dopo dirigerà Slayers con la collaborazione di Mizuho Nishikubo. Sei episodi sono pochi, ma gli OAV si sa, sono fatti così. La sceneggiatura, per non far torto a nessuno viene affidata a tre personaggi diversi, che curano due episodi ciascuno. Da citare per la trasposizione italiana l’adattamento di Baricordi.
Insomma, qua ormai non è un mistero il fatto che a me, gli OAV non vanno proprio giù. Tuttavia dovendo dare un consiglio ai futuri fruitori di questa produzione, raccomando caldamente di guardare prima gli OAV e dopo il leggere il manga. Il prodotto in se resta comunque di fine fattura, soprattutto nella parte grafica e merita tranquillamente un otto.


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shigeta

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Gli Oav di Video Girl Ai in realtà mi hanno un po' deluso rispetto al manga.. Per il semplice fatto che concludono la storia troppo presto.. Nulla da dire sulla trasposizione animata, sempre un capolavoro, e sulla fedeltà al manga.. Ma La bellezza di Video Girl Ai sta proprio nello svilupparsi della trama, anche con le vicende degli altri personaggi secondari..
Ho amato tutta la storia di questo manga, ho versato fiumi di lacrime e mi ha fatto emozionare tantissimo.. Ecco tutto questo manca nella trasposizione animata. Mi ha lasciato quella sensazione di incompiutezza. Ma proprio perché è assolutamente fedele al manga si percepisce che la storia ha subito un'interruzione..
Il voto è più che sufficiente ma non raggiungerà mai la bellezza del manga..

brucioo

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brucioo

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8
Un anime sicuramente accattivante. Direi ottimo. Direi che non strettamente legato all'età che si vive nel momento in cui si guarda ma più legato allo stato d'animo e al carattere romantico o meno della persona che guarda l'anime.
Il difetto principale è secondo me la sua eccessiva brevità. Infatti, per me che ho letto anche il manga che è molto più lungo, è difficile avere il tempo di affezionarsi ai personaggi e capirli a fondo. Nonostante essi siano comunque stereotipati, hanno delle caratteristiche abbastanza personali e talvolta complesse e solo attraverso la lunga conoscenza si possono capire a pieno tali caratteristiche. Caratteristiche che conosco più grazie al manga ovviamente. Per esempio Ai non solo ama ma è l'amore stesso(il nome non è casuale). Ai nasce col solo intento di consolare. Consolazione che rappresenta un gesto d'amore, tanto più che Ai sfugge al controllo del suo stesso creatore. Questo fatto è sì, legato al fatto che Ai viene riprodotta con un videoregistratore difettoso, ma è in realtà una scusa per sottolineare come l'amore-Ai sfugga a qualsiasi controllo razionale umano e sovrumano(come si fa a non innamorarsi letteralmente di Ai nonostante sia un disegno e il lettore sia di carne ed ossa? Questo è il miracolo di Katsura: fa sbarcare il lettore in un mondo virtuale fatto di disegni e colori). Questo che è un concetto abbastanza trito all'interno di qualsiasi letteratura, perde di forza nella brevità della serie Anime mentre diviene una lotta romantica nel manga. Quindi l'anime riesce in realtà solo a sfiorare i temi ma nonostante questo lo ritengo molto ben fatto.
Ben riuscita è anche la trasposizione da manga a anime. Lo stesso Katsura ha sottolineato la difficoltà di rendere i cambi di espressione dei personaggi problema che nel manga non esiste in quanto non vi è movimento.
Alla fine nonostante i difetti il voto per me rimane alto perchè la base è un capolavoro e la sua realizzazione animata non elimina tutto quanto di bello vi è nell'originale.
Da vedere ma soprattutto da leggere!


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ALUCARD80

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Che katsura sia stato un pioniere fra i mangaka shojo è senza ombra di dubbio una cosa universalmente riconosciuta, così come la sua abilità e facilità di rapire il cuore di tutti i suoi fan, per lo più adolescenti, con storie romantiche, scolastiche, ilari e allo stesso tempo dolcemente drammatiche con un pizzico di erotismo unico nel suo genere. Video Girl Ai è uno dei suoi successi più grandi, che ha trovato un adattamento in anime piuttosto deludente rispetto alla versione originale cartacea.
Si narrano le vicende (o dovremmo dire le disavventure) di Yota, un ragazzo decisamente imbranato con le donne, che dopo l'ennesima delusione, prova a distrarsi, se così si può dire, comprando una videocassetta per adulti. Il titolo di questa pare adatto alla sua situazione, atto ad aiutare e consolare delusioni amorose. La trama comincerà a prendere una strana piega, fra il comico e il romantico, quando Yota comincerà a vedere il nastro in TV e si accorgerà che all'interno vi è una ragazza con cui è possibile parlare come fosse viva, interagibile, anzi a tutti gli effetti "vera".
Classico di Katsura, la storia è piuttosto struggente e sdolcinata, anche se letteralmente castrata dalla sua versione cartacea. L'aspetto tecnico è da ritenersi, se si considera l'anno, 1992, davvero ottimo. Fa sorridere pensare che si parla di videocassetta, oggetto che al giorno d'oggi nessuno o quasi usa più. L'anime ha cercato di trasportare la magia del manga ma ha perso molto, nonostante la veste grafica sia davvero pregevole e i colori dolci, mai aggressivi e pastellati, che creano un'atmosfera adatta alla vicenda. Il finale stravolge un pò le aspettative, usando metafore visive per sottolineare concetti banali e comunque incrollabili, come i sacrifici che si possono compiere per la persona amata, il dolore adolescenziale di una storia d'amore andata in frantumi, e altri stereotipi in classico stile shojo, e soprattutto, in classico stile anni 90.
Il rammarico più grande è la grossa differenza, come già citato, fra anime e manga, anche se l'inizio, ambientato classicamente in un ambito scolastico penso dia le stesse sensazioni e impressioni. Il finale non ha colpi di scena che facciano spalancare gli occhi allo spettatore, ma neanche una storia del genere ne necessita: i protagonisti sono l'amore, la dolcezza, il sottile erotismo e il calcolato fanservice di Katsura, a volte fin troppo smielato per i miei gusti, ma senza dubbio unico e inimitabile.


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Gackt

Episodi visti: 6/6 --- Voto 9
Purtroppo non ho mai letto il manga, ma sono stato positivamente sorpreso da questo anime. A quanto ho capito, tratta solo la prima parte del manga e questo un po' mi dispiace perchè avrebbero potuto animare per intero questa bellissima storia d'amore che (da come ho capito dai pareri entusiastici sul manga) ha avuto un successo enorme. Le animazioni e i disegni (molto simili a quelli del manga) riflettono il tempo in cui sono stati prodotti, ma di fronte a una trama di un certo spessore si sorvola di fronte a pecche di tipo tecnico. Avendo visto tre DVD da due episodi ciascuno, nel giudicarlo mi viene spontaneo considerare gli episodi a due a due. Quelli che mi sono piaciuti di più sono i primi due, che raccontano in modo dolcissimo (e con un fanservice non pesante) la delusione d'amore del povero Yota Moteuchi e dell'incontro con questa ragazzina uscita da una videocassetta, che potrebbero strapparvi anche qualche lacrima, soprattutto a fine del primo episodio. Nei seguenti due episodi l'ambientazione ancora scolastica tende a mantenere il romanticismo e la dolcezza dei primi due episodi, soprattutto durante l'incontro al cinema tra Yota, Moemi e Takashi, e alla rinuncia di Yota durante il quarto. Gli ultimi due episodi mi hanno un po' deluso, pur lasciando inalterato il mio parere positivo sul risultato complessivo. Infatti dall'ambientazione quotidiana si passa ad una più fantastica, con l'arrivo del creatore di Ai. L'atmosfera diventa distorta, e ogni evento diviene una sorta di metafora (come la scala di cristallo) purtroppo di difficile comprensione. Anche il finale, per esempio, non mi è stato chiaro finché non ho letto spoiler in internet, risultando incomprensibile per chi non ha mai letto il manga. Simpaticissimi i siparietti comici tra un episodio e l'altro, in particolare ho trovato divertentissimo il doppiaggio di alcune sequenze in dialetti regionali.
Una nota di riguardo merita la colonna sonora, davvero dolce e commovente, in particolare l'ending "Ano hi ni" (utilizzata in modo eccellente come insert song nel secondo episodio) e altri pezzi come Message (delle Nav Katze) e "Ashita wa Ashita" dello stesso autore Masakazu Katsura.
Video Girl Ai è insomma un anime che colpisce tantissimo per il romanticismo e la dolcezza; forse può essere apprezzato di più da chi ha letto il manga, ma rimane comunque un prodotto dalla trama di altissima qualità.


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Mifune

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Quando sei un adolescente Katsura è capace, con i suoi manga, di rubati letteralmente il cuore. La sua capacità di alternare scene romantiche e comiche con una punta di erotismo "platonico", è unica. I disegni poi sono in certi casi eccezionali, occhi espressivi, pelle candida e una capacità rara di cogliere i particolari. Per me, però, la caratteristica principale del sempai Masakazu Katsura è il talento di incastrare le vignette per dare un enfasi alle scene come se fossero montate in un video, cioè riesce alla perfezione ad utilizzare la semiotica del fumetto come pochi al mondo sanno fare. I manga di Katsura hanno il limite di essere pensati solamente per un pubblico adolescente ed è difficile poter apprezzare i suoi lavori in età adulta. Insomma, riusciranno i nostri eroi ad adattare il capolavoro del mangaka in maniera decente?

TRAMA
Yota è un tipico studente delle superiori, il suo problema principale è l'altro sesso, venendo così soprannominato da tutti "Motenai Yoda", ossia "senza donne". Un giorno dopo aver preso l'ennesimo rifiuto, tornando verso casa, si accorge di un negozio di videocassette. Entra e viene subito rapito da una cassetta per adulti dal titolo "Io ti consolerò - Ai Amano". Noleggia la cassetta e corre in casa per vederla, ma quando accenderà il videoregistratore la ragazza del video diventerà vera e lo aiuterà nelle sue diverse vicissitudini, cambiando per sempre la sua vita.

RECENSIONE
Regia:Hiroshi Watanabe, Mizuho Nishikubo
Sceneggiatura: Kuniaki Yamashita (ep 3,4), Mayori Sekijima (ep 2,6), Satoru Akahori (ep 1,5)
Musica: Tohru Okada
Character Design: Takayuki Goto
Direttore Artistico: Tatsuya Kushida
Direttore dell'animazione: Itsuro Kawasaki (ep 3,5), Jun Kamiya (ep 4,6), Mizuho Nishikubo (ep 1-2)
Direttore della fotografia: Akihiko Takahashi
Produttore esecuivo: Hiroshi Watanabe
Produttore:Mitsuhisa Ishikawa, Tetsuo Daitoku (Kisosha)

Tecnicamente l'anime di Video Girl Ai è fatto bene. Nulla da recriminare su questo aspetto puramente tecnico. Le animazioni funzionano ottimamente per il tipo di prodotto e i colori a pastello si intonano bene alla veste grafica. Il chara design è fedele al manga originale anche se non riesce a ricreare il maniacale affetto ai particolari che contraddistingue Katsura. Le pecche principali sono fondamentalmente due: l'impossibilità di una trasposizione ottimale del manga (visto la differenza di media) e una storia scarna che tace sulle situazioni principali. Questi OAV seguono la trama sino al quarto volume italiano, peccato che il meglio del manga si trovi nei capitoli successivi e tutte le situazioni puramente "katsuiane" non vengono minimamente toccate.

MY OPINIONE
Siamo fondamentalmente davanti ad uno dei migliori shojo del secolo scorso, quindi è consigliato a tutti i giovani che non hanno mai guardato indietro per riscoprire le origini delle loro serie preferite. Il prodotto è buono ma naturalmente si poteva fare molto di più. Io rimango fedele alla versione cartacea e al vero autore.

INFINE
Il voto è dedicato più a quello che rappresenta questo anime (e la sua controparte manga) piuttosto che per la qualità vera e propria del prodotto. Nessun capolavoro, nessuno scandalo, semplicemente una storia che ha fatto scuola.


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neoargo

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
Lessi il manga prima di vedere la serie tv. e per un attimo ci stavo per restare secco.
L'anime, ahimè, è breve e corto,ma godibilissimo al massimo, anche se non riprende per niente tutto quello che c'è dietro, ma arriva ad intaccare solo i primi due numeri del manga.
Di certo sconsiglio a chi è asciutto di VGA ma per chi ha già letto il manga e sa già quello che c'è dietro.
Solo solo per la colonna sonora che un capolavoro musicale..
Insomma, spero che un giorno possano fare un anime di VGA all'altezza del manga, perché credetemi il manga è letteralmente strappalacrime.


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Aquila_della_notte

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8
E' stato l'anime preferito di tutti gli adolescenti. Ricordo ancora quanto ci rimasi male alla fine della visione perchè non seguiva tutta la storia e arrivava solo fino ad un certo punto, se non sbaglio la versione animata si ferma al terzo volumetto originale. L'animazione è buona, la storia scorre scorrevole e l'OST è di quelle che rimangono impresse. Ho provato a vedere il primo episodio proprio poco tempo fa e come è accaduto con I"S non mi ha suscitato le stesse emozioni. E' evidente che in alcune persone Katsura "cattura" solo quando si ha un'età ben specifica, l'età dei primi sentimenti... Consigliato!


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klimtom

Episodi visti: 6/6 --- Voto 9
Video Girl Ai è il grande capolavoro di Masakazu Katsura. I 6 episodi che sono stati trasposti in OAV seguono i primi 20 capitoli (su 115!) del manga, coprendo dunque circa 2 tankobon e mezzo dei 13 dell'intera serie. Comunque, gli OAV interrompono la storia in un momento tale in quella che potrebbe sembrare una prima conclusione, senza lasciar trasparire come in realtà la storia sia lungi dall'essere conclusa! La colonna sonora "Ano Hi Ni" mi mette ancora i brividi quando la sento e contribuisce a rendere Video Girl Ai un MUST per tutti i patiti di anime e manga.