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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 3
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Data la brevità e l'assenza di dettagli nella sua brevità, credo che dovrò fornire la mia recensione in maniera abbastanza inusuale per quanto riguarda questo anime movie, ovvero recensire la trama mentre guardo il film ed analizzo le caratteristiche, gli elementi, i particolari e i dettagli.

Il tutto comincia nella famosa Epoca Sengoku. Qui assistiamo alla battaglia tra Oda Nobunaga e i suoi rivali. Primo elemento che salta all'attenzione dello spettatore è la presenza di armi moderne, fin troppo moderne per l'epoca Sengoku, nella quale questo film è ambientato. E già qui occorre fermarsi e porsi qualche domanda: a cosa di preciso mirano e/o puntano gli autori di questo anime movie? E questo porta quindi alla seconda domanda inerente a questo elemento: cosa ci fa tutta questa tecnologia ultramoderna che include robot nell'epoca Sengoku? Quindi emergono delle perplessità e anche parecchio scetticismo. Altro elemento decisamente poco pratico e che rende la trama decisamente disfunzionale sono le scene troppo brevi, che non permettono allo spettatore di concentrarsi al meglio sulla vicenda e questo penalizza ulteriormente la storia per il semplice fatto che essendo le scene troppo brevi sembra che non forniscano il tempo necessario allo spettatore per ricostruire gli eventi in ordine logico-cronologico; le scene sono messe a caso senza una sequenza precisa e ordinata. E questo ha delle ripercussioni anche sul terzo elemento ovvero i personaggi, i quali risentono dell'andamento della trama: mi sa che per esigenze di tempo e di tutto il resto questi non siano stati curati come si deve, né dal punto di vista estetico né da quello psicologico; anche se vengono mostrati i flashback sul loro passato e sul perché hanno deciso di dedicare la loro intera esistenza a queste cause, flashback che però sono troppo corti.

Successivamente la trama recupera almeno un po' di fedeltà storica, visto che si impiegano le armi tradizionali sia dei samurai che dei ninja dell'Epoca Sengoku e vi sono dispute tra i clan ninja sulle modalità di esecuzioni dei piani per rovesciare il casato Nobunaga oltre che ai combattimenti che terminano nella maggior parte a favore di questo samurai-robot all'apparenza invincibile. Alla fine, però con un atto estremo il protagonista si sacrifica e distrugge il suo avversario causando però una terribile esplosione. Tutto si conclude con l'apparizione di tre entità che gli dicono solamente che un giorno si rincontreranno.

Personalmente non mi ritengo soddisfatto di questa pellicola. Il che ci porta ad un'altra domanda, pur essendo essa retorica: sono stati loro a fornire la tecnologia supersviluppata ai soldati del casato Nobunaga?! Nessuno degli elementi posti in essere qui sembra dare un senso di profondità alla stessa, dall'ambientazione, passando per i personaggi, la colonna sonora e infine anche la trama stessa risulta essere del tutto assente, non costruita in maniera appropriata e adeguata. A mio avviso i produttori si sarebbero dovuti dare più tempo, pazienza e farsi venire in mente idee più profonde, coscienti, consapevoli e quindi più mature e soprattutto dare loro più spazio per creare scene più lunghe in termini di tempo e dare vita ad un sistema di storie ad incastro che generano la trama, ovviamente con più tensione e suspense, rabbia, collera, ira, furia, tristezza ed altre manifestazioni di pathos. Qui invece tutto questo è assente o minimizzato. Davvero un buco nell'acqua.
Voto:3


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God87

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Conosciuto e idolatrato nel mondo per i suoi fumetti robotici e horror, Go Nagai paga in realtà lo scotto di una distribuzione internazionale parzialissima delle sue opere, trovandosi sempre a venire acclamato per quei tre-quattro titoli che non rappresentano adeguatamente la mole spropositata di manga disegnati nell'arco di cinquant'anni di carriera, capace di spaziare dal western all'erotico, dal fantascientifico al comico, dal satirico al mitologico e altro ancora. Moltissimi sono, e sono stati, i suoi lavori non ritenuti adatti alla sensibilità occidentale, vagamente conosciuti solo per merito di quello spaurito numero di OVA celebrativi, oltretutto mediocri, prodotti nei primi anni '90 da Dynamic Planning. Oggi fortunatamente i tempi stanno cambiando, sopratutto grazie al contributo fondamentale dei fan che sovente recuperano dall'oblio, traducendoli amatorialmente, i lavori meno noti del'eclettico mangaka rendendoli finalmente disponibili in idioma comprensibile. E "Il Leone Nero" è di certo uno di quelli meno conosciuti e al contempo meglio realizzati da Nagai, pienamente degno di essere accostato agli esponenti migliori della sua "fumettografia".

Serializzato tra il 1978 e il 1979 in 4 volumi, ma in verità ideato e illustrato acerbamente dall'autore ancora prima del suo debutto professionale (per questo sarà costretto a ridisegnarlo meglio), "Il Leone Nero" è un'originale, avveniristica rielaborazione sci-fi del periodo feudale nipponico di fine 1500, anticipo di quelle contaminazioni steampunk/ucroniche che in decenni recenti toccheranno Seconda Guerra Mondiale (Kishin Corps), periodo vittoriano (Steamboy) et similia. Nobunaga Oda, il noto e feroce unificatore del Giappone, già villain in infiniti manga e videogiochi (pensiamo alla saga videoludica di Onimusha), ancora una volta scopriamo trarre la sua potenza da poteri non umani: in quest'occasione la sua forza militare si compone del potentissimo, spaventoso braccio destro Ginnai Doma, shinobi immortale, e di carri armati, lanciafiamme, computer, navicelle spaziali e futuristiche armi con cui mette a ferro e fuoco il paese. Sia lui sia Ginnai sono creature agli ordini dei Diavoli Bianchi, una civiltà extraterrestre tecnologicamente avanzata che vuole conquistare l'universo. Il protagonista Shishimaru, giovane e valoroso ninja del clan Iga, affrontando Ginnai prende presto atto di essere una semplice marionetta dentro un sipario immensamente più grande di lui e del suo villaggio, accettando presto di far parte della società segreta dei Leoni Neri, agli ordini di viaggiatori spaziali del tempo che vogliono salvare il cosmo dalle mire dei Diavoli Bianchi. Ha così inizio una storia incosueta per lo stile del mangaka, molto complessa nel suo intreccio, che contempla numerosi personaggi e continui salti nel tempo, in passato e futuro, nel quale le versioni ora giovani ora adulte di Shishimaru affrontano macchinazioni dei Diavoli Bianchi o i loro emissari, prelevati in ere diverse della storia e usati per cambiare quella attuale (tra essi, ad esempio, anche Ulisse e Billy the Kid!). Nonostante una narrazione talvolta confusionaria e il finale aperto, la consueta crudeltà dell'autore in scene truci e politicamente scorrette, le atmosfere drammatiche, diversi colpi di scena e un paio di intuizioni sbalorditive (più di un'idea anticipa il cult "Terminator") rendono la lettura de "Il Leone Nero" davvero coinvolgente, facendo rimpiangere l'assenza di una sua pubblicazione al di fuori del Giappone (in verità il manga è stato annunciato in Italia dalla defunta d/visual, ma mai pubblicato).

Chi non ha dimestichezza con l'inglese, l'unica lingua in cui è attualmente disponibile tradotto amatorialmente, può solo accontentarsi dell'OVA realizzato nel 1992, arrivato anche in Italia, con il rischio di una grossa delusione visto un buon lavoro rovinato da un finale tronco, tronchissimo, che conclude giusto l'introduzione alla trama principale. La storia, esile, segue in modo più o meno fedele i primi due volumi del manga saltandone il prologo: l'eroico Shishimaru, ancora lontano dal prendere coscienza della minaccia dei Diavoli Bianchi e dal diventare Leone Nero, per una questione personale vuole uccidere Ginnai, ritrovandosi presto, viste le ripetute sconfitte, ad allearsi con un altro gruppo di ninja. Non mancano modifiche all'intreccio originale: nel manga è il suo capovillaggio a ordinargli di ucciderlo, non è una vendetta privata nei riguardi della sua ragazza uccisa che, anzi, in verità è stato proprio lui a eliminare tempo prima; senza contare una kunoichi, nel gruppo di ninja, inventata per l'occasione per fargli da spalla romantica. Ma la sostanza non cambia, in 45 minuti tesissimi che mostrano una sequela infinita di combattimenti tra Shishimaru e compagni contro Ginnai, prima dentro poi fuori il castello del daimyo locale.

Un soggetto davvero tenue, ma che per merito di un'ottima costruzione del pathos, una sanguigna patina splatter e la curiosità sul come l'eroe sconfiggerà il nemico immortale, che si muove e uccide anche se fatto a pezzi, tiene avvinghiati alla visione. Tiene banco in primis la grande festa di sangue orchestrata dal regista, con fiumi di eccitante emoglobina e interiora volanti dati dalla gratuità con cui si mostrano i ninja venire "granduignolescamente" affettati dal mostruoso Ginnai. A seguire, quindi, l'OVA offre un grande comparto tecnico, dato da ottime animazioni che ben sfruttano il format home video; una virile rielaborazione degli sporchi tratti negaiani nel moderno chara design di Hideyuki Motohashi e, sopratutto, un'azzeccata rivistazione della caratterizzazione dell'eroe, non più insignificante come nel manga ma antipatico, scazzato, che detesta i suoi compagni di lotta e prosegue anche senza di loro la sua personale vendetta privata.

Un susseguirsi di morti splatterose e resurrezioni (da parte del cattivo), con un buon twist finale in quello che, sfortunatamente per chi non ha voglia di recuperare il manga in inglese, è giusto l'antefatto della storia. Peccato, perché il lavoro è fatto bene, la curiosità per gli sviluppi successivi è genuina, e viene davvero voglia di leggere il fumetto per scoprire come avanzerà la trama, chi sono i navigatori spaziali che hanno salvato Shishimaru dall'esplosione e come si concluderà la lotta tra gli eroi e Nobunaga Oda. Ma appunto, l'OVA evidentemente nasce per presentare l'opera de "Il Leone Nero", non per trasporla interamente - anche se c'è da domandarsi la logica del progetto, visto che sarebbero bastati uno o massimo due episodi della stessa durata per portare in animazione tutto il restante materiale.

Nonostante questo è un piacevole antipasto, il cui ultimo vanto è di enunciare, almeno in animazione, un'altra delle avveniristiche idee dell'autore originale, degne di anticipare un James Cameron qualsiasi. A Nagai l'onore di parlarci per la prima volta di un androide dalle fattezze umane, dotato di ogni genere di equipaggiamento bellico e capace di annichilire orde di nemici, che avanza implacabile e minaccioso sopravvivendo a ogni attacco nemico.

Koji_77

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Koji_77

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Un altra buona occasione per il maestro Nagai di fare un anime.
Purtroppo il prodotto è inconcludente come molti di quella serie (Hanappe Bazooka, Violence Jack, ecc), non offrendo nulla di nuovo e soprattutto lasciando tutto in sospeso nel momento più importante, proprio dove la storia finisce senza motivo.
L'anime, un po' splatter, ma come molti di Nagai, racconta di questa guerra tra ninja con a capo di un esercito per la conquista del Giappone un certo Jinnai il quale ucciderà tutti i ninja del gruppo di Shishimaru, il quale verrà salvato da... e non dico nulla altrimenti rischio lo spoiler, a questo punto Shishimaru vorrà vendicarsi ed essendo stato trovato ed accudito dai ninja di Koga questi ultimi lo aiuteranno ad allenarsi per diventare più forte e sconfiggere così il suo acerrimo nemico Jinnai.
45 minuti di un anime che non spicca per originalità, del quale esiste un manga datato 1978 di Nagai e che sembra essere più un episodio pilota che altro, ma come vedete sono passati 17 anni e non se ne è saputo più nulla per cui ne sconsiglio la visione tranne se non siete tanto fan di Nagai e volete per forza conoscere le sue "opere" animate