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Adrian1

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8,5
"Kojiro - Lo spirito del vento" è una serie di OAV prodotta nel 1990 dalla Toei Animation. La serie è basata sul manga omonimo di Masami Kurumada.
La storia è ambientata nel Giappone di fine anni '80 e segue le vicende di Kojiro, un giovane orfano che viene cresciuto dal clan dei Fuma, un gruppo di ninja molto potenti che vivono in un villaggio segreto. Le vicende iniziano con Kojiro che si reca alla prestigiosa scuola gestita dalla sua amica d'infanzia Imeko, e da qui inizia la storia...

Gli OAV sono una buona trasposizione del manga, la storia è ben raccontata e coinvolgente, i personaggi sono ben caratterizzati e le scene d'azione sono d'impatto. Soprattutto i personaggi principali sono molto interessanti.
La grafica è molto bella, grafica anni '90, con animazioni fluide, colori vivaci e disegni di Shingo Araki molto belli. Le musiche sono piacevoli.

La serie è ricca di riferimenti alla cultura giapponese, che la rendono ancora più affascinante.
"Kojiro - Lo spirito del vento" è una serie molto gradevole, assolutamente da vedere se si è appassionati di prodotti anni '80, inoltre alcuni elementi usati in quest'opera verranno usati anni dopo in altri manga e anime molto più famosi, come per esempio "Bleach": infatti, molte idee presenti in "Kojiro - Lo spirito del vento" le si ritroveranno in "Bleach", utilizzate probabilmente dall'autore Kubo, che ha avrà letto questo manga. Lo stesso accade in "Episode G: Assassin" di Megumo Okada, dove vi sono la presenza di vari nomi che provengono assolutamente da "Kojiro - Lo spirito del vento", ecc.

Questa prima serie di episodi OAV è seguita da una seconda, "Kojiro - La guerra delle spade sacre", e un film finale, "Kojiro - La ribellione dei Fuma".
In Italia questi OAV sono stati doppiati in Italiano e pubblicati da Yamato video, e sono andati in onda su alcuni canali regionali negli anni '90.


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alex di gemini

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8,5
La serie inizia in maniera relativamente banale, con Kojiro ninja giovane e un po' teppistello e che sembra Pegasus, che si reca alla prestigiosa scuola gestita dalla sua amica Imeko, che sembra la cugina di Pandora. Da tempo gli studenti sono tormentati da una banda di teppisti, così a Kojiro viene assegnato il compito di debellarli per sempre. L'impresa viene realizzata facilmente, ma si tratta solo dell'inizio di una faida ben più grave. I teppisti, infatti, erano soldataglia del clan ninja degli Yasha, decisi ad ottenere il potere sul Giappone, e vi è così la guerra tra il clan Fuuma, cui appartiene Kojiro, e i feroci otto generali di Yasha. Ma ben presto risulta evidente che l'uomo da battere sia Musashi, potente mercenario al solo degli Yasha e armato della potente spada Ogonken. E, manco a dirlo, sembra Phoenix. Himeko dona perciò all'amico la potente spada di famiglia, la Furin-kazan, così che i due possano lottare ad armi pari.

I primi sei episodi di "Kojiro" costituiscono la trasposizione di un manga minore di Kurumada, realizzato prima de "I cavalieri dello zodiaco", ma che non aveva avuto successo, meno ancora di "Ring ni Kakero". Ma con la fine de "I cavalieri dello zodiaco" si prese una meritata rivincita, venendo animato dal duo Araki-Himeno e raggiungendo il successo.
La storia presenta un intreccio di cultura occidentale, poiché si combatte con le spade, ma ancor di più giapponese, poiché i personaggi sono ninja fino al midollo. Il livello grafico e registico è ottimo, manco a dirlo, e le musiche sono molto belle, sigle comprese. Molto interessanti sono i caratteri dei personaggi, con Kojiro che manifesta il lato spaccone di Pegasus, mentre Musashi, pur essendo aggressivo come Phoenix, è decisamente più umano, legato alla sorellina, morente, Irina. E sarà proprio Irina, grazie alle sue facoltà divinatorie, ad avvertire tutti quanti di come una terribile sciagura si stia per abbattere sull'umanità, ma lo sapremo solo nei sei episodi della serie successiva.

Dopo tanti anni "Kojiro" non ha perso nulla del suo smalto, anche se mantiene una piccola pecca data dall'aver perso l'equilibrio perfetto tra Oriente e Occidente che caratterizza "I cavalieri dello zodiaco" e "Bt'X", dato che qua si segue decisamente la morale giapponese dei ninja, e certe cose potrebbero risultare di difficile comprensione per la nostra mentalità. Per esempio, è impressionante come le morti dei compagni non abbiano conseguenze su Kojiro e i suoi, come se non fossero mai avvenute. In ogni caso si tratta di un peccato veniale, espiato dalla toccante scena finale.

Voto: 8,5


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koji_77

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Anime di Kurumada, del quale conosciamo la più famosa opera "i cavalieri dello zodiaco" che ormai ci accompagnano da 20 anni o quasi con il loro plot alquanto ripetitivo...

Questa è la partenza, dove molti personaggi sono, nel chara design, praticamente identici ai futuri saints, primo tra questo Pegasus, ovvero Kojiro.

L'anime è vecchiotto, ma il design per l'epoca era nella media, un tratto un po' "tondeggiante" con questi "occhioni espressivi" che sembrano sempre voler dire qualcosa (famoso poi per i saint che hanno dato fama ad Araki); la colonna sonora non è eccezionale e nonostante a tratti passi inosservata la sigla iniziale non mi dispiace. Le animazioni a volte un po' statiche ma tutto riconducibile agli... ovvero al 1989, credo...

La trama non è particolarmente innovativa e neanche lo era all'epoca, però piacevole... Il nostro Kojiro fa parte di un clan di guerrieri molto antichi, il clan dei Fuma, il quale verrà convocato in una scuola superiore dove alcuni esercitano pressioni per prendere il dominio sull'istituto e su quelli circostanti, soltanto in seguito capiremo che dietro a tutto c'è il clan Yasha che vuole dominare gli studenti di tutta la zona.
A quel punto, in aiuto di Kojiro, arriveranno i suoi "fratelli" dl clan dei Fuma ed inizierà uno scontro senza esclusione di colpi tra arte della spada, arti ninja, capacità esper e quant'altro.
Già in questa serie vediamo trasparire un po' di quello che sarà poi il cosiddetto cosmo dei cavalieri.

La caratterizzazione dei personaggi non è male, ognuno di loro ha un'abilità e delle peculiarità proprie e la definisco un tantino migliore e leggermente più "reale" rispetto alla seconda serie, "la guerra per le spade sacre", molto meno reale e campata in aria, ma che ancor di più si avvicina al fattore movente dei saints, ovvero il cosmo (inteso come forza interiore).

Il doppiaggio italiano non mi è dispiaciuto affatto; certo avendo le video cassette non ho potuto confrontarlo con l'originale, però conoscendo gli standard italiani credo che si possa definire un doppiaggio più che discreto.