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Fabbrizio_on_the_Road

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
Credo sia doveroso fin da subito specificare che il prodotto in questione non è un inedito, bensì uno special televisivo che è stato doppiato e distribuito anche in Italia, con il titolo “Kimba, il coraggio di cambiare il futuro”. Inoltre, risulta attualmente l’ultimo lavoro sul celebre leoncino bianco di Tezuka dopo il lungometraggio del 1997 che cercava di riassumere la seconda parte della storia del manga originale. Questo special invece cerca di reinventare la storia e i personaggi storici in una veste più moderna e fantascientifica: il risultato è apprezzabile, ma non sbalorditivo.

Sicuramente non delude sotto il profilo tecnico, piuttosto alto per un film televisivo. Appare chiaro fin da subito però che lo special si rivolge fondamentalmente ai più giovani, con dei colori molto accesi e un character design che strizza l’occhio ai bambini. Anche i temi sono abbastanza semplici, ma qui si ritrova qualcosa di più classico e maggiormente nelle corde dell’opera originale, come l’ecologia, il rapporto uomo-animale ecc. La storia non brilla quindi per originalità, ma nel complesso è una visione abbastanza piacevole, anche se forse, proprio per la semplicità dei contenuti, sarebbe stato meglio far durare il film un po’ meno.

Complessivamente, è quindi un buon film televisivo, abbastanza vicino al Kimba originale nei temi e diverso nell’estetica e nel contesto. Una visione piacevole, seppur non indimenticabile.


 5
whitestrider

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Kimba, il leone bianco" è una delle opere più note di Osamu Tezuka, insieme a "La Principessa Zaffiro", "Astro Boy" e "Black Jack". Il manga fu pubblicato nel lontano 1950, e poi ebbe diversi adattamenti animati nel corso del tempo, negli anni '60, a fine degli anni '80 e infine con un film nel 1997. Risale al 2009 invece questo film (che in realtà sarebbe uno special televisivo), realizzato presumibilmente in concomitanza con il 60° anniversario dalla sua prima pubblicazione in Giappone.

Qualunque sia il motivo della sua realizzazione, bisogna purtroppo dire che, se dal punto di vista delle animazioni e dei disegni è ottimo, la storia rappresenta il vero punto debole. Siamo di fronte a una storia semplice, infatti, forse un po' troppo, effettivamente, a partire da vari personaggi (quasi tutti gli umani) e da diverse trovate poco efficaci dal punto di vista della plausibilità della trama. Il problema è che si è voluto creare una storia originale e moderna, utilizzando però personaggi creati più di mezzo secolo prima. Non che non sia possibile aggiornare alcuni classici, ma bisogna farlo in maniera intelligente (si vedano gli OAV di "Black Jack"), con una trama originale ma senza esagerare con la modernità o con idee fin troppo originali, pena il rischio di realizzare un'opera fin troppo ambiziosa, che però finisce per non convincere del tutto. Ed è proprio quello che è successo in questo caso: per quanto la seconda parte di questo special sia avvincente e concitata, non si può comunque passare sopra ai vari difetti della trama.

Peccato, perché come già detto dal punto di vista tecnico è un anime sicuramente molto valido, ma dal punto di vista della trama non riesce a convincere del tutto, appunto. Da vedere se, e solo se, si è fan sfegatati delle opere di Tezuka, o se non si ha proprio altro da vedere.


 3
God87

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Chi non conosce Kimba?
Nato negli anni '50 dalla magica penna del "dio dei manga" Osamu Tezuka, il piccolo leoncino bianco è in tutti i sensi il primo, inimitabile protagonista animale di una serie televisiva. La formula del suo enorme successo (si contano diverse trasposizioni tv - la prima delle quali vanterà anche il primato di primo anime in technicolor - e due film) sarà proprio l'idea di utilizzare come protagonisti assoluti lui e altri animali, facendoli parlare e creando per loro numerose avventure all'insegna del rispetto e dell'amore per la natura.
La sua fama, strepitosa in Giappone, arriverà addirittura a guadagnarsi una menzione nel pubblico mainstream internazionale per "merito" della nota diatriba tra gli eredi di Tezuka e la Disney, rea di averne saccheggiato numerose idee nella creazione del lungometraggio Il Re Leone.

Passano oltre 50 anni dalla creazione di Kimba, e la Tezuka Productions nel 2009 decide di commemorarlo con una nuova produzione, completamente inedita e stand-alone, legata al passato unicamente attraverso alcuni personaggi ripresi dalla terza serie televisiva The New Adventures of Kimba The White Lion.
Quale regista migliore a cui affidare il revival se non Goro Taniguchi, ancora a riposo dopo la conclusione del memorabile Code Geass di pochi anni prima?

La strepitosa collaborazione tra la genialità di Osamu Tezuka e la regia di Taniguchi porterà un nutrito numero di fan a ipotizzare un capolavoro, e l'attesa salirà ancora di più quando si verrà a sapere che ai disegni ci sarà "nientepodimeno" che Yoshitaka Amano, amatissimo pittore/chara-designer della grandiosa saga videoludica Final Fantasy.
Come sempre un elevato, seppur inevitabile, numero di aspettative non può non nuocere al prodotto stesso e anche Jungle Emperor Leo Special non sfuggirà alla regola. Ma se è vero che non potrà reputarsi né un capolavoro né tanto meno un'opera significativa nella carriera del grande regista, dire che è una produzione dimenticabile sarebbe ingeneroso nei suoi confronti.

Pur con i suoi limiti, JELS è un gradevole racconto di amicizia tra il piccolo Kenichi e Kimba; una secca accusa a chi, con la scusa del progresso scientifico, non rispetta l'ambiente; una metafora sulla ribellione della natura quando qualcuno prova a minarne gli equilibri naturali.
Temi ovviamente già affrontati in un'infinità di produzioni similari, ma questa storia così priva d'originalità, semplice e lineare, è ben confezionata (con tutti i limiti che può avere una produzione televisiva) e ottimamente diretta, con addirittura qualche interessante seppur sporadica graffiata d'autore.

Inizialmente potrà far storcere il naso a molti, con i suoi semplici dialoghi e le atmosfere bambinesche, ma pur riassumibile come versione medium-budget di una qualsiasi opera miyazakiana, JELS denota subito la cura del suo script - tempi morti assenti -, incuriosisce nel lento costruirsi del suo interessante climax, e tiene sempre desta l'attenzione con buoni personaggi.
Ha, banalmente, tutto quello che serve per fare passare in modo piacevole la sua durata di quasi due ore.

Quello che non convince, invero, è il suo stile di disegno, senza infamia né lode per gli spettatori occasionali (l'apporto di Amano non si sente), sacrilego per chi ha un minimo di nostalgica memoria verso il tratto originale di Osamu Tezuka, così semplicistico, così adorabile, così espressivo, qui inesistente.
Un difetto che comunque non impedisce all'opera di guadagnarsi un voto più che positivo: era esagerato aspettarsi chissà cosa da questa produzione semplice e commemorativa, anche con il nome di Goro Taniguchi dietro la regia. Diamole atto di essere piacevole, di non annoiare, di riuscire addirittura, coi suoi limitati mezzi, quasi a commuovere.
Non una cosa che riesce a tutti.