logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 4
Rick1111

Episodi visti: 20/50 --- Voto 3
"Disincanto", è una serie comedy-fantasy creata da Matt Groening, già creatore dei Simpson e di Futurama.
A differenza delle due precedenti serie, qui Groening gioca un po' fuori dagli schemi, facendo qualche cambiamento allo schema classico seguito per le altre due. La serie infatti, anche se basata per lo più su episodi autoconclusivi, presenta una trama di contorno, che tiene legati gli episodi (o molti di essi, perché non tutti aggiungono qualcosa alla trama, anzi, forse sono più quelli che non aggiungono niente che il contrario), eliminando, quindi, lo status quo che si ripristina ad ogni puntata, come accade per esempio nei Simpson.
Altro punto in cui Groening prova a mischiare un po' le carte è il lato comedy. Come sappiamo, oggi non puoi fare più una comicità spinta ed essere trasmesso in TV (senza che esca qualcuno che se ne lamenti), e infatti questa serie è di Netflix, quindi c'è una certa comicità che avvicina un po' la serie ai Griffin, anche se non arriva comunque a quel livello.

Detto ciò, passiamo alla recensione vera e propria. Il fatto che la serie sia stata stroncata in parte dalla critica la dice lunga, considerando il calibro dell'autore. Probabilmente quelli che ne hanno parlato positivamente, lo hanno fatto solo ed esclusivamente per via del nome Groening, o almeno, io non ci trovo altra spiegazione. La serie, infatti, è pessima, davvero pessima.
Il tutto si potrebbe racchiudere nella seguente frase:

É una serie comedy che non fa ridere.
Questo è un po' il sunto della serie. Ma volendo essere un po' più specifici, la serie ha diverse cose che non vanno. Quello che si propone la serie, è di mettere in ridicolo tutti i comportamenti e le usanze tipiche del medioevo, comprese quelle che ricadono nel fantasy medievale, un po' come accade nel film "Un milione di modi per morire nel west". Il problema è che anche se li mette in ridicolo, non riesce proprio a strapparti via una risata, proprio no. Le ultime stagioni dei Simpson, note per la loro monotonia e noiosità, sono più divertenti.
Per il resto, anche se c'è una trama di contorno, che da un po' di valore aggiunto, non basta ciò a far risalire una serie comedy che non fa ridere. Anzi, il fatto che praticamente le uniche parti interessanti sono quelle che riguardano le scene d'azione legate alla storia, fa risaltare ancora di più il fatto che non faccia ridere (si lo so, sono ripetitivo, ma è la verità).

Detto ciò, la recensione non può che essere negativa, ma per completezza parlerò anche del resto.
I personaggi principali sono tre: Bean, ovvero la protagonista, che potremmo definire in poche parole come un Bender del medioevo. Infatti è quello che è: alcolizzata e scorretta. Nota positiva è il fatto che, siccome la serie è più fuori dalle righe di Futurama, i vizi del personaggio (ma in realtà di tutti i personaggi) sono messi ancora più in risalto. Poi c'è Elfo, che è un elfo ingenuo e innocente, preso un po' di mira dei suoi compagni. Il terzo personaggio principale è Luci, un demone scorretto e sopra le righe, ma in fondo anche leale verso i suoi due compagni. Elfo e Luci si pongono un po' come l'angoletto e i diavoletto sulle spalle rispetto a Bean. Insomma, personaggi senza infamia e senza lode.

Passando alla grafica, lo stile è quello tipico Groening. Sicuramente iconico, ciononostante, basilare. Quindi, niente di che (ma questo, come tutte le serie americane, che anzi, sono mediamente peggiori in quanto a stile grafico). Passando alle animazioni, sono buone, ma non eccellenti. Capita spessi di trovarsi di fronte ad alcuni errori grafici, generalmente di movimenti macchinosi, ma anche cose più strane (come la cintura di Dio, che cambia di forma e dimensione).

Ultima cosa che voglio aggiungere riguarda le scene action, visto che prima le ho accennate. Le scene action sono ovviamente basilari e solo accennate, visto che si parla di una serie comedy, quindi nessun problema, ma il fatto che rubino la scena alle parti divertenti la dice lunga.

Per concludere, serie bocciata senza ombra di dubbio per il semplice fatto che non intrattiene, non fa ridere, tutt'altro, è sostanzialmente noiosa, tanto da far sembrare gli episodi lunghi ore. I personaggi, che, come detto, sono senza infamia e senza lode, non risollevano di certo la serie (fossero stati personaggi fatti molto, molto bene, avrei potuto dire che magari la serie valeva la pena per loro, ma non è così). Il tutto contornato da animazioni non proprio sufficienti.
Il mio voto alla serie è tre, solo per il fatto che, alla fine, è apprezzabile la voglia di Matt Groening di ritrovare una sua autorialità, modificando un po' il paradigma che contraddistingue le sue serie, ovvero comicità nei limiti del politically correct e episodi autoconclusivi legati ad uno status quo, che vengono sostituiti da una comicità più spinta (ma non troppo) e da una storia che non riparte sempre da capo, ma che va sempre avanti (pur essendo basata per la maggior parte su episodi autoconclusivi che non vanno a modificare lo status quo delle cose). Detto ciò non mi sorprenderei minimamente se ci fossero recensioni con giudizi più bassi del mio.

Sconsigliato vivamente.

Utente970

 2
Utente970

Episodi visti: 10/50 --- Voto 5,5
Tentativo da parte di Groening, non solo di trovare ispirazione cambiando ancora un volta epoca (prima il presente, poi il futuro e ora il passato), ma anche di stare appresso ai prodotti che sono venuti dopo i Simpson, con il loro modo di fare molto più violento e volgare. Da questo confronto ne è uscito fuori un prodotto che, in questa prima stagione, pare ancora indeciso sulla strada da intraprendere.

La protagonista è una rozza, dissoluta e indipendente principessa alcolizzata (modello Bender), che farà certamente contente le femministe. Un personaggio troppo menefreghista, insieme al padre tiranno, per far tifare per lei o anche per darle la minima credibilità nelle poche scene serie e sentimentali, siano esse dedicate alla madre pietrificata o altro. Il demonietto consigliere e l'elfo fuggiasco che le staranno appresso sono buone spalle comiche, l'unica cosa che probabilmente in futuro reggerà la baracca. Gli episodi singoli raramente andranno oltre la sufficienza, alzando l'asticellla d'interesse solo verso gli ultimi episodi, che avranno una trama più lunga/collegata, ma anche un finale enormemente aperto.

Per ora "Disincanto" offre un fantasy lercio e pieno di morti, con una violenza gradevolmente più pupazzosa dei concorrenti, in cui fa sorridere veder contrapposta una "Elfolandia" da carie dentaria, che riporta alla mente i programmi tv di Maggie Simpson. Si apprezza persino il tentativo di sottolineare come, a dispetto di classici disneyani, in quell'epoca ben poco vi fosse di favolistico e ideale, tuttavia, mi è parsa onestamente solo una produzione con poche idee veramente proprie, per giunta in parte riciclate ed espanse, tipo la nuova regina mezza lucertola, che ricorda alla lontana il Dr.Zoidberg e altri alieni. A mio avviso è una serie nata già vecchia e per ora deboluccia, può ancora migliorare, ma al momento dubito si farà ricordare come le precedenti opere di Groening.