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Focasaggia

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
«ID:Invaded» è un anime, a cura dello studio di animazione NAZ, che racchiude molte sorprese sapientemente dosate durante la serie non riuscendo però a regalare un finale all'altezza.

Un investigatore che risolve casi complicati in un modo veramente particolare e originale. Ci si immerge, si entra dentro quello che viene definito "pozzo", una sorta di luogo del crimine ricostruito grazie a una realtà virtuale, indagando su di essa si svelerà l'identità del criminale di turno. Elementi comuni a tutte le indagini saranno due nomi: Kaeru e John Walker che sembrano nascondere segreti importanti. Visivamente l'impatto sarà molto più ostico di quanto spiegato in queste poche righe, potrà incuriosire, appassionare o infastidire a seconda dei gusti.

Curioso e particolare certamente, ma alla lunga può stancare, quando si comprendono le meccaniche del tutto qualcosa deve accadere per rendere vivo l'interesse dello spettatore e quel qualcosa accade, per caso, incidentalmente, una piccola scintilla che porta a qualcosa di esplosivo, pochi episodi molto profondi, ricchi di contenuti, di emozioni, di risvolti psicologici convincenti e originali. L'anime fallisce in seguito non riuscendo a reggere tali ritmi senza sfociare in un qualcosa di confusionario. Si affronta un nemico poco riuscito nella caratterizzazione date le ottime premesse e l'approfondimento psicologico visto negli episodi precedenti, si perde quell'impronta originale per qualcosa di più classico.

"One man show", Kenjirō Tsuda il doppiatore di Sakaido (fra i tanti a cui ha prestato la voce si segnalano Mifune di "Soul Eater", Hyakunosuke Ogata di "Golden Kamuy" e Joker di "Fire Force") riuscirà a sorreggere le parti migliori praticamente da solo, piangeremo con lui, ci arrabbieremo con lui, sorrideremo con lui, e grazie alle ottime musiche il tutto verrà amplificato. Oltre al protagonista pochi i personaggi riusciti, da segnalare Tamotsu Fukuda e alcuni fra i vari assassini.

Le animazioni a cura dello studio NAZ ("Hamatora", "Infinite Dendrogram") sono buone, così come i disegni. Per quanto riguarda il comparto audio si devono segnalare le ottime musiche soprattutto quelle che si ascoltano durante alcuni episodi, nel quarto saremo deliziati da "Samurai 45" di Miyavi, poi "Revenge" di Kazuya Nagami dell'episodio nove e nel dodicesimo "Butterfly" sempre di Miyavi fino ad arrivare a "Memories of Love" dell'episodio dieci, un piccolo capolavoro di montaggio.

Consigliato a chi ama le storie di fantascienza e di mistero.


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Cajst

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

Scrivo questa recensione con un pizzico di delusione per le aspettative che questa serie aveva creato fino ad un certo punto della trama per poi, secondo me, disilluderle almeno in parte.

"ID: Invaded" è un anime poliziesco/fantascientifico: grazie alla tecnologia del Mizuhanome è possibile ricostruire il "pozzo" di un assassino seriale a partire dalle tracce del suo istinto omicida, tracce reperibili sulla scena del crimine. Questi pozzi rappresentano degli spaccati della psiche di questi serial killer e in essi si immergerà, alla ricerca di indizi sull'identità del colpevole, il detective Sakaido, ora incarcerato per aver ucciso l'assassino di sua figlia.

All'inizio della serie sembra di trovarsi di fronte alla classica trama che procede per puntate autoconclusive o per brevi archi narrativi, ma si è subito smentiti: alcuni dei personaggi incontrati diventeranno ricorrenti e le situazioni presentate serviranno ad avvicinarci di più ai protagonisti, mentre la storia proseguirà intrecciando vicende del mondo reale e indagini nella realtà virtuale del Mizuhanome.

È proprio quest'ultima caratteristica ad essere vincente. I pozzi sono tra loro molto diversi, in relazione alla natura della persona in questione, e la loro rappresentazione risulta d'impatto, nonostante la risoluzione dei casi e l'individuazione del colpevole appaia a volte affrettata.

La fretta, infatti, è uno dei principali aspetti negativi di "ID: Invaded", che certamente avrebbe meritato un numero di episodi maggiore: nella seconda metà della serie l'intreccio si complica e, in alcuni passaggi più veloci, si potrebbe faticare a restare dietro agli eventi. La visione, in qualsiasi caso, non ne risente troppo, regalando anche momenti molto forti, come il toccante flashback sul dramma di Sakaido.
Sull'altare del ridotto numero di puntate vengono sacrificati anche tutti i personaggi non strettamente indispensabili, primi tra tutti i membri della squadra investigativa del "magazzino", di cui non ci sarà dato di sapere assolutamente nulla, ma quasi certamente è meglio così: la serie, dato l'esiguo numero di episodi, decide di concentrarsi sulla caratterizzazione dei "detective geniali", facendo, a mio avviso, un ottimo lavoro.

Arriviamo al vero punto dolente, il villain. La misteriosa figura di "John Walker" rappresenta il fil rouge che lega i casi e porta avanti la trama; appare come un antagonista con ottime potenzialità, enigmatico ed interessante, ma, sfortunatamente, la sua identità appare così scontata fin dall'inizio che pensavo potesse essere un tentativo di trarre in inganno lo spettatore. Così non sarà. Ciò che è peggio, però, è che, una volta scoperto chi si cela dietro la sua figura, John Walker apparirà privo di carisma e, soprattutto, di motivazioni, riducendo il confronto finale ad uno scontro fisico, peraltro poco interessante.

La sensazione è di avere di fronte un'opera che promette tanto e, sul più bello, non riesce a star dietro alle altissime aspettative che aveva creato nello spettatore. Nonostante questo giudizio, dettato dalla piccola delusione per il finale, "ID: Invaded" è un anime godibile e ne consiglio la visione. Però è un peccato... non gli bastava poi molto per spiccare nettamente dalla massa di serie a cui, stagione dopo stagione, siamo abituati, quelle belle ma non indimenticabili.


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Ataru Moroboshii

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
Mizuhanome è un complesso macchinario in grado di ricreare a partire da alcune particelle mentali una sofisticata simulazione dell'inconscio di una persona. Questa tecnologia viene utilizzata dalla squadra omicidi per entrare nell'inconscio degli assassini e carpirne le informazioni. La ricostruzione dei mondi interiori, detti pozzi, avviene sotto forma di un rompicapo giallo in cui l'utente nei panni di un detective geniale deve ogni volta risolvere l'enigma della morte di una ragazza di nome Kaere all'interno di quel mondo onirico pieno però di indizi sull'identità, i pensieri e le frequentazioni dell'assassino a cui queste particelle mentali appartengono.

Ci troviamo finalmente davanti ad un uso sensato del genere Isekai ma benchè questa novità possa essere rara nel panorama degli anime (se si esclude "Paprika, Sognando un Sogno") dal punto di vista mondiale "ID Invaded" arriva in ritardo di 10 anni: dopo "Inception", Source Code", "Dejavù" e altri numerosi emuli, e dopo varie tecnologie sci-fi in grado di ricostruire inconsci, momenti del passato e mondi interiori lo spettatore non può che pensare in ogni momento a sviluppi di trama già visti e stravisti. Fortunatamente ad una tecnologia simile non corrisponde per forza un risultato uguale ed "ID Invaded" riuscirà a trovare una sua propria strada lontano dai suoi predecessori del cinema americano.

L'anime per via degli interessanti e variegati mondi interiori mostrati e per via di un ottimo montaggio risulterà essere particolarmente scorrevole e leggero da vedere, a fare da contraltare c'è però una trama troppo accelerata che mettendo, specie nella seconda parte, troppa carne al fuoco non permette di comprendere ottimamente i vari passaggi logici che regolano il Mizuhanome e i mondi onirici da questo generati. Il risultato è un rush finale bello da vedere ma decisamente caotico, in un certo modo "ID Invaded" ricalca gli stessi pregi e difetti del sopra citato "Paprika".

A deludere le aspettative c'è sopratutto un misterioso villain della serie decisamente poco carismatico, talmente che la delusione non si ha solo personalmente ma si nota anche dalle reazioni dei detective alla scoperta. A carte scoperte e senza il sostegno di un buon villain "ID Invaded" esaurisce le sue cartucce prima del tempo e ci lascia con questa parte finale in cui l'action prende il posto dell'investigazione troppo presto. Questi detective geniali risultano così fin troppo geniali come se in un romanzo giallo l'assassino venisse rivelato ai 2/3 del libro.

Al contrario del gran Villain e dei suoi stereotipati sodali, i protagonisti sono invece dei personaggi tridimensionali e carismatici, anche se il poco tempo e l'ampio cast costringe a concentrarsi prevalentemente sui detective geniali. sopratutto la vita, le debolezze ed i pensieri del protagonista Narihisago, alias detective geniale Sakaido verranno rivoltate come un calzino mostrandoci un personaggio piacevolmente controverso. È un peccato che i tempi troppo stretti non abbiano permesso l'introspezione degli altri interessanti personaggi: una più approfondita analisi della psicologia di questi detective ambigui oltre ad essere interessante sarebbe stata un valore aggiunto in un anime che parla di inconscio, ferite e assassini seriali. Peccato infine per il poco sfruttato elemento alla "Homunculus" che ci ha donato l'attività del serial killer, Il Perforatore.

Nel complesso, "ID Invaded" è un ottimo investimento di tempo per tutti, pur non essendo un vero capolavoro.


 3
alessiox1

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
«ID: Invaded» è un anime del 2020, una storia originale di genere fantascienza, thriller, cyberpunk.

La storia ci porta in un Giappone quasi contemporaneo, forse leggermente nel futuro, qui esiste un reparto investigativo molto particolare che, usando una tecnologia sperimentale, riesce a raccogliere sulle scene del crimine delle "particelle mentali" che contengono lo spirito omicida dei serial killer; usando queste particelle, creano delle realtà virtuali, che loro chiamano “pozzi”, dove fanno entrare virtualmente un criminale/investigatore.

Il criminale/investigatore in questione, e protagonista dell'opera, è Akihito Narihisago, lui era un poliziotto -poi diventato un criminale appunto (non dirò troppo su di lui per non fare spoiler)- quando entra virtualmente in questi pozzi, il suo avatar ha un aspetto simile al suo. Il suo avatar si chiama Sakaido, non ricorda nulla del suo passato quando si trova dentro al pozzo, sa solo di essere un detective geniale e che deve risolvere un crimine: ogni volta che entra in un pozzo, trova una giovane ragazza morta, di cui lui ricorda il nome, ovvero Kaeru, e oltre a lei trova spesso anche un altro elemento: un personaggio che chiama “John Walker” e che sembra collegato a tutti gli ultimi casi di serial killer in Giappone, per sapere il resto dovete vedervi l'opera.

Passiamo ora a parlare della caratterizzazione dei personaggi, per quanto riguarda questo aspetto ritengo che sia stato fatto un ottimo lavoro, è uno dei punti di forza dell'anime, soprattutto se parliamo del protagonista, ma anche di altri personaggi principali, è facile empatizzare con loro, hanno, quasi tutti direi, reazioni umane e abbastanza credibili, pur quanto alle volte si trovino in situazioni molto particolari.
Parliamo ora dell'aspetto tecnico, le animazioni non sono male diciamo, non sono né il punto debole dell'opera, né il punto di forza, diciamo senza infamia e senza lode.
Parlando invece delle musiche, mi sono piaciute molto, sia per quanto riguarda l'opening e l’ending che i diversi brani della OST sempre pronte al momento giusto, con la giusta tonalità, aspetto pienamente promosso.

Passiamo ora a discutere della trama, l'idea di usare una tecnologia sperimentale e molto avanzata, per usi di polizia, mi fa ricordare in primo luogo un'opera come «Minority Report» e in secondo luogo (ma molto vagamente) «Akira» per la sua natura a metà tra la tecnologia e il soprannaturale, in sé non è male, e non è neanche una cosa banale, anzi, direi che la possiamo definire abbastanza innovativa, solo che praticamente non si capisce dove vuole andare a parare la trama, diciamo che quest'opera è uno di quei pochi casi, dove la sceneggiatura dei singoli episodi è molto buona, ma è la trama in generale a non capire dove vuole andare.

Passando invece alla sceneggiatura, come dicevo in precedenza, è stato fatto un ottimo lavoro, infatti se prendiamo singolarmente i singoli episodi, sono tutti ben fatti, sono i vari aspetti, soprattutto dalla seconda metà della serie, in particolar modo alcune relazioni tra i personaggi e certi flashback.
Un punto dolente è il villan, purtroppo non è molto incisivo, e praticamente sembra messo lì tanto per, non capiamo cosa vuole, e perché ha fatto quello che ha fatto, a meno che non ci sia una seconda stagione, dove viene detto che lui era una pedina di qualcosa di più grande, non ha molto senso.
Qualche considerazione sul finale, senza fare ovviamente spoiler, in sé il finale non è male, però secondo me ha più senso se c'è una seconda stagione, perchè molte cose non sono concluse affatto, e ci sono degli interrogativi che rimangono aperti, e certe lacune da colmare, e rimane sempre il problema della trama, che non si capisce dove vuole andare a parare l'opera.
Soffermiamoci invece sul lato tecnologico, ho trovato interessante questa versione anime alla «Minority Report», prendere realtà virtuale, la mente umana, i sogni, poteri psichici e metterli tutti assieme è molto interessante, poi il fatto che il pozzo sia usato anche per salvare persone in contemporanea, onestamente fa molto «Inception».
L'anime magari in modo indiretto fa discutere sul concetto di giustizia, e sul concetto di bene o male, ma come dicevo prima, lo fa appunto in modo indiretto, a differenza di molti altri anime di genere thriller.

In conclusione: un anime molto interessante, che consiglio, a cui però manca quel pizzico in più per poter essere considerato un capolavoro, che però rimane pur sempre un ottimo anime da vedere.
Voto finale: 7,5


 2
maxcristal1990

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Attenzione la recensione contiene lievi spoiler

Saikado, detective di professione, finisce per andare in prigione per aver ucciso l'assassino della sua famiglia. In questo mondo, rilevando le "particelle" di un intento omicida da una scena del crimine, è possibile entrare in un "pozzo nell'inconscio" dei serial killer, Saikado essendo uno dei pochi che ci possa entrare, visto che può entrarci solo un serial killer, tenterà di risolvere i misteri di questi assassini.

Anime molto particolare, difficile da spiegare la trama. In pratica ci sono questi mondi paralleli collegati all'istinto omicida dei serial killer. Tutti questi assassini, creati volontariamente da "John Walker", uccidono usando un loro metodo particolare in tutti gli omicidi, nel mondo reale. Il compito di Saikado sarà entrare nel pozzo di questi, risvegliarsi come detective geniale e, dopo essersi ricordato solo come si chiama, risolvere il mistero della morte di questa ragazza di nome Kaeru, collegata a tutti gli assassini "guardandolo capirete nello scorrere degli episodi il motivo".

Il mio personaggio preferito è stato in tutti i sensi Hondomachi, anche lei dopo aver commesso un omicidio riesce ad entrare nel pozzo e diventare detective geniale.

Animazioni di ottima qualità, musiche nella media e dialoghi abbastanza lunghi! Un altra nota positiva è stata la bravura del doppiatore del protagonista, 10 e lode a questo tipo devo dire. Consigliato.


 3
MegaRoby

Episodi visti: 13/13 --- Voto 10
Quest'anime secondo me è del tutto originale, sia la trama che i personaggi ed è fatto molto bene, con un'ottima trama e degli ottimi personaggi.

La trama, può apparire inizialmente un po' confusionaria, ma tutto si spiega e si dipana lentamente, episodio dopo episodio, ogni episodio è pregno di significato e informazioni essenziali per capire la trama e lo svolgimento degli avvenimenti, che possono sembrare un po' slegati, ma che in realtà servono tutti per arrivare al finale; ottima trama coinvolgente.

I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati ed hanno un ottimo background, fantastico anche il lato psicologico di ognuno di essi, belli ed originali anche i characters design; ogni personaggio cattura lo spettatore grazie alle sue molteplici sfumature perfettamente integrate con la trama, arricchendola e spiegandola maggiormente.

Il lato tecnico è ottimo, belle e fluide le animazioni, non ci sono cali di frame rate, ottimo anche il comparto audio con colonne sonore azzeccate.

In conclusione un ottimo anime con un ottimo svolgimento, consiglio la visione a tutti.