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Swordman

Episodi visti: 10/10 --- Voto 6
Codesto “Zenonzard” in origine è, o meglio, era, un gioco di carte collezionabili da giocarsi su cellulare. La sua peculiarità stava nel fatto che i giocatori durante i match potevano contare sull’aiuto di un’intelligenza artificiale che suggeriva mosse e strategie e che ne imparava ed escogitava di nuove, mediante processi di machine learning, cosicché, almeno in teoria, col tempo giocatore e AI sarebbero dovuti diventare sempre più affini e sinergici nello stile di gioco.

Proprio l’idea del dualismo tra giocatore e assistente “artificiale” sta alla base della serie di web anime realizzata nel frattempo per promuovere il gioco. Qui si racconta infatti di vari personaggi che, per un motivo o per l’altro, gravitano intorno al gioco del The Zenon (lì popolarissimo), ognuno affiancato da un Codeman, androidi avanzatissimi quasi indistinguibili da un essere umano. Ed è proprio sul ruolo che questi Codeman assumono, e di come costoro trovino una propria ragione di vita (non necessariamente benevola tra l’altro), che si focalizza l’anime. Praticamente un manifesto pro intelligenze artificiali.
Nel frattempo però, i server del gioco hanno chiuso i battenti. Segno che questa serie non ha giovato poi molto alle sorti del game vero e proprio.
In effetti, più che mostrare le meccaniche delle partite, l’obiettivo sembra più essere stato quello di mostrare i molti personaggi che un potenziale giocatore poteva poi ritrovare usando l’applicazione. Ne escono dunque molti mini-episodi piuttosto brevi che non vanno molto oltre il dare una panoramica generale e il fare da prologo a un qualcosa di più grande.
Farebbe parziale eccezione l’arco dedicato al dichiarato protagonista di turno della serie, un cero Souta, che parte dall’essere un grullo liceale un po’ insicuro, per poi beccarsi come partner una bellissima Codeman (Elietta Lash) avente la voce di Saori Hayami, e diventare ben presto una star di The Zenon con tanto di fila di fan-girl che vogliono da lui farsi autografare le poppe. Anche qui, però, non è che alla fine si costruisca qualcosa di consistente.
Ci sono molti personaggi insomma, anche potenzialmente interessanti, ma hanno un tempo di apparizione davvero molto breve. Così è anche per la bella Codeman avente voce di Yoko Hisaka che, ahimè, ha quasi il minutaggio di un battito di ciglia.

Cionondimeno, non si può non notare che come produzione questo “ZenonZard” ha comunque una buona estetica e un accattivante comparto musicale, che creano insieme un buon mix piuttosto gradevole che si fa apprezzare specialmente nel primo episodio.
Non siamo quindi di fronte a qualcosa di imprescindibile, ma almeno un tentativo con la prima puntata lo si potrebbe anche fare, senza, ovviamente, farsi troppe illusioni o aspettative.

Astro2000

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Astro2000

Episodi visti: 10/10 --- Voto 4
L'ennesimo polpettone con dei flashback al periodo della persecuzione contro le streghe (di cui difficilmente si può capire un nesso logico). Ancora una volta si ha una trasposizione da manga ad anime con l'unico scopo, forse, di invogliare il pubblico ad acquistare la serie cartacea.
L'inizio è promettente (episodi da 0 a 2), con Sota ed Eili alle prese con i loro destini incrociati e la conoscenza l'uno dell'altra. L'anime dopo il terzo episodio diventa un susseguirsi di personaggi e situazioni strampalate che hanno lo scopo di rendere nota allo spettatore la presenza del "resto del mondo". L'anime ritorna ad essere piacevole solamente con l'ultimo episodio, con la riapparizione (finalmente) dei due personaggi iniziali.
L'anime dovrebbe trattare di un triangolo "amoroso", ma qui non vi sono le minime tracce di ciò che si potrebbe lontanamente definire "amore".
L'unica nota positiva: disegni molto ben curati.