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Turboo Stefo

Episodi visti: 17/13 --- Voto 7
Nel 2001 vede la luce una serie basata sul videogame Comic Party, un “simulatore d’appuntamenti” dove il giocatore viene invitato a compiere varie scelte che influiranno sulla trama e sui rapporti tra le protagoniste. In questo modo ogni giocatore potrà scegliere la propria ragazza preferita per vivere una storia d’amore video ludica. Quest’impronta si sente anche nella controparte animata, visto che tutti i comprimari saranno di sesso femminile (escluso Taishi) e sembrano simpatizzare più o meno dichiaratamente per il protagonista, ma questo è solo un piccolo particolare in quest’opera che prende maggiormente vigore grazie al messaggio che intende mandare.
Dopo la prima serie di 13 episodi hanno visto la luce 4 oav di brevissima durata, che possono essere considerati come un episodio a sé stante, visto che la durata complessiva raggiunge circa i 20 minuti, per poi arrivare alla creazione di una nuova serie chiamata Comic Party Revolution.

Kazuki viene invitato dal suo amico Taishi al Tokyo Big Sight dove si tiene l’annuale Comic Party, la convention dove vengono vendute le doujinshi e i manga di produzione privata. L’esperienza vissuta e l’insistenza dell’amico lo spingeranno ad accettare la proposta di cominciare a disegnare manga, ma questo è solo l’inizio di un’avventura che ricalca i tipici problemi dovuti alla crescita, difatti saranno presenti anche problemi di cuore con l’amica d’infanzia Mizuki e ovviamente la difficile vita scolastica.
L’opera nei primi claudicanti passi predilige uno stile più pacato e tranquillo, dedicato a raccontare in modo piuttosto grossolano sia come si crea un manga sia lo spirito delle convention dedicate a questi prodotti. Procedendo questo lato diventa secondario, perché verrà data maggiore importanza al rapporto tra i personaggi e soprattutto si andrà a sottolineare l’importanza di dare interamente se stessi nelle proprie passioni, ignorando quello che possono pensare di noi gli altri e rialzandosi sempre dopo i momenti difficili: un messaggio gradevole dedicato a tutti, che ben si collega al tema delle doujinshi, ma che risulta universale. Una volta riuscito a mandare il messaggio allo spettatore, l’anime giunge a giusta conclusione lasciando tutto molto aperto.

Il tutto è condito da un’aria spensierata e gioviale, accantonata solo in un paio di episodi per motivi narrativi, e regala qualche sorriso grazie ai numerosi personaggi dalla caratterizzazione semplice ma varia. Indubbiamente i momenti di maggiore ilarità si avranno con gli exploit dell’eccentrico Taishi, che si rende protagonista di gag che giocano moltissimo sui luoghi comuni di manga e anime.
Da sottolineare anche la presenza di tante piccole citazioni che purtroppo risultano comprensibili solo a chi conosce una quantità spropositata di anime.

La presenza dei 4 mini oav finali è del tutto fine a se stessa, la trama è completamente scollegata dal resto della serie, si tratta di un improbo Comicon alle terme, dove si gioca con mille cliché e si regala qualche scena di fanservice con le protagoniste in costume da bagno. Peccato che anche qui le citazioni (una su tutte l’astronave a forma di sega che rimanda sempre a una decorazione nei paraggi del Tokyo Big Sight) sono godibili solo da pochi, ciò regalerà comunque qualche risata.

Le animazioni morbide sono poco sfruttate, è raro che si vedano movimenti particolarmente ampi. La pecca è il carachter design che risulta abbastanza anonimo, cavalca lo stile di fine anni ‘90, con occhi grandi e capigliature cespugliose e non regala particolare originalità nei personaggi memorabili. Ottime invece le “caricature” dei due stereotipati otaku perennemente presenti, mentre la regia segue la scia dell’anonimato e non regala nulla di particolare.
La colonna sonora, allegra e delicata, non è mai invasiva e risulta un buon contorno per le varie situazioni, ma i pregi si fermano qui e i brani non si faranno ricordare a lungo.

Il doppiaggio italiano è discreto, non si macchia di alcun errore e risulta ben fatto. Ottimo è anche l’adattamento, che denota una certa cura nella scelta dei termini, risultando comprensibile per chi non conosce nulla delle Doujinshi.

Comic Party nel complesso risulta un’opera originale e fresca che, sotto la superficie quasi completamente anonima, riesce a regalare una storia divertente dalla discreta profondità. Questo è grazie al messaggio d'inseguire i propri desideri, come farà Kazuki, e al modo in cui invita a comprendere anche le passioni altrui, come farà Mizuki.


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HypnoDisk

Episodi visti: 4/13 --- Voto 6
Comic Party racconta la storia di un ragazzo che, trascinato in una fiera di doujinshi, cioè manga amatoriali, si appassiona all'arte del disegno e decide di creare lui stesso un doujinshi supportato da alcuni amici otaku.

Quando ho letto la trama, ero rimasto incuriosito, perciò decisi di iniziare a vederlo su Man-Ga, ma arrivato al quarto episodio ho capito che, nonostante abbia una storia molto interessante, o perlomeno, è la prima volta che vedo un'opera che parla di doujinshi e mangaka, non lo era invece la serie, almeno per me. Mi aspettavo infatti di vedere la crescita di un mangaka in fasce, e in effetti è proprio quello che ci dà Comic Party, però in un modo diverso e superficiale da come mi aspettavo. Perciò ho deciso di interromperlo.

Il chara design è tipico di molti anime moderni, con i personaggi disegnati in piccole proporzioni, e le ragazze tutte basse e magroline. Io personalmente non amo molto questo tipo di design, soprattutto per le ragazze, e questo ha contribuito alla sua interruzione, anche se quello di Comic Party è carino. I protagonisti sono simpatici ma privi di attrattiva. Per concludere, dando un parere su i soli 4 episodi da me visionati, Comic Party è un anime che si mantiene sulla sufficienza stiracchiata, ma non lo boccio, semplicemente non è per me.