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 3
BiancoGatto

Episodi visti: 48/48 --- Voto 5,5
"Yashahime" è il sequel animato di "Inuyasha", solo dell'anime, ma non del manga.

Punti di forza: se cercate un anime che vi intrattenga con una trama poco complessa, o anche se siete curiosi di vedere come si sviluppano nel futuro le vicende dell'anime di "Inuyasha", "Yashahime" può essere una buona scelta. "Yashahime" è un anime sulla falsariga dell'anime di "Inuyasha", ed è simile sia come grafica che come sviluppo, che raggiunge una qualità abbastanza buona.

Punti deboli di "Yashahime": il problema maggiore di cui soffre "Yashahime" è un legame costante con "Inuyasha", che si manifesta con una ripresa piuttosto pedissequa dei topoi principali e della struttura stessa delle puntate di "Inuyasha"; praticamente, l'originalità di questo anime è davvero blanda.
Come in "Inuyasha" gli episodi presentano solitamente un nuovo nemico che viene introdotto e ucciso in un unico episodio, e la storia va avanti così per moltissimi episodi, anche se tutte le puntate sono collegate fra di loro da un sottile filo conduttore, che costituisce la trama principale, in "Yashahime" la protagonista incontra via via altri personaggi che si uniscono a lei per cercare la Farfalla dei Sogni, incontrando diversi nemici sul suo cammino. Praticamente, è una scopiazzatura della narrativa di "Inuyasha", sotto tutti i punti di vista. Purtroppo il risultato è un prodotto poco originale e non privo di difetti.

Conclusioni: "Yashahime" è una serie non impegnativa che potrà far piacere ai fan di "Inuyasha", da guardare senz'altro, poiché ha una buona veste grafica e animazioni ben realizzate. Grafica e animazione dunque sono davvero di buon livello, abbastanza pregevoli. Tuttavia, la sua scarsa originalità, il suo continuo utilizzo di elementi di "Inuyasha" (ripetitivi), la sua narrativa non particolarmente buona e l'utilizzo di molti cliché ne fanno un prodotto con vari difetti (quelli da me elencati sono solo alcuni).
Consigliato ai fan di "Inuyasha", quelli che invece non conoscono nulla di "Inuyasha" allora è meglio che lascino stare, poiché non comprenderebbero molte delle dinamiche tra i personaggi, soprattutto quelli che provengono dal vecchio anime di "Inuyasha".

Il mio voto per questo anime va dal 5,5 al 6, quindi sulla sufficienza o quasi.


 4
Rumiko

Episodi visti: 24/48 --- Voto 8
Spin-off della più nota serie "Inuyasha", "Yashahime" ne riprende alcuni tratti caratteristici, pur discostandosene in aspetti importanti, fino a diventare un'opera originale e autonoma.

La storia ruota intorno alle due "principesse" mezzodemone del titolo, nonché a una simpatica ragazza "demone per un quarto", i cui rapporti di parentela con i personaggi della serie principale verranno chiariti nel corso della stagione.

Anche qui ritroviamo il tema del viaggio nel tempo, della ricerca di sfere dai poteri immensi, di rapporti interpersonali non sempre semplici. Forse proprio in questo secondo aspetto, "Yashahime" insiste particolarmente: la famiglia, le relazioni che ne legano i membri, le scelte dure che si è portati a compiere al suo interno sono tutti topoi che vengono introdotti e - solo parzialmente, trattandosi della prima stagione - approfonditi.

Un altro elemento interessante è la caratterizzazione dei personaggi, con un risalto particolare alle sfumature: non esistono personaggi completamente positivi, così come anche i "cattivi" hanno le loro sfumature. Questo rende i protagonisti assai interessanti e, di conseguenza, lo spettatore molto partecipe delle loro vicende.

Infine, abbiamo il tema della crescita: non solo fisica, ma anche psicologica delle tre protagoniste; non solo nel loro relazionarsi con il mondo esterno, ma anche all'interno del loro stesso gruppo.

La trama, pur non essendo al livello di "Inuyasha", è assolutamente godibile e ricca di discreti colpi di scena. Posto che, come è ovvio, ci sono episodi più riusciti di altri, è molto difficile annoiarsi.
Molto furba la scelta di iniziare la stagione con un super "effetto nostalgia" zeppo dei personaggi di "Inuyasha": una furbizia positiva, comunque, considerando che - a poco a poco - le ragazze (e la serie) impareranno a camminare sulle proprie gambe.

Mi piace molto anche il character design, che riprende bene lo stile della Takahashi (che infatti ha collaborato all'opera) e le sigle, soprattutto le opening: diventeranno, almeno per gli addetti ai lavori, un tormentone.

Nel complesso, "Yashahime" risulta un prodotto assolutamente godibile, nella fascia medio-alta degli anime in circolazione. Lo consiglio assolutamente ai fan di "Inuyasha", per i quali è imperdibile, ma anche a chi cerca un anime al tempo stesso leggero eppure ricco di spunti.


 3
Kiya91

Episodi visti: 24/48 --- Voto 6,5
Da qualche tempo non è insolito imbattersi in progetti che coinvolgono a vario titolo “next generation” di opere che hanno avuto particolare successo negli anni.
Alla fine è arrivato il turno anche per una serie alla quale sono particolarmente affezionata: “Inuyasha”. In modo del tutto inaspettato, infatti, è stata annunciata una stagione animata con protagonisti i figli della “vecchia guardia”, e la notizia mi ha lasciata perplessa: da un lato ho cominciato a farmi un sacco di aspettative all’idea di rivedere i personaggi che mi hanno fatto scoprire il mondo dei manga, dall’altro ho iniziato ad avere anche un sacco di preoccupazioni, poiché spesso questi spin-off sono solo opere commerciali imparagonabili alla storia originale.
Ahimè, “Yashahime” non si è dimostrata una degna erede della serie che l’ha generata. I difetti di quest’opera sono purtroppo tanti e riguardano aspetti diversi che andrò in ordine ad elencare.

I personaggi principali
Le tre protagoniste sono le gemelle figlie di Sesshomaru (Setsuna e Towa) e l’unica figlia di Inuyasha (Moroha). Towa è cresciuta nell’epoca presente, e le vicende sono viste spesso dal suo punto di vista; nonostante il suo personaggio sia dunque pensato per far immedesimare gli spettatori, fallisce completamente nel tentativo. Inizialmente viene rappresentata come una ragazzina che vuol essere alternativa alle rappresentazioni più stereotipate delle liceali giapponesi, ma finisce banalmente per ricalcare il cliché della protagonista-maschiaccio ma ingenua e buonista fino allo stucchevole. Le altre due, invece, sono prive del background che meriterebbero in quanto protagoniste; un episodio scarso a testa per raccontare il loro passato è troppo poco, soprattutto alla luce dell’importante numero di episodi che ha avuto la serie a disposizione.

La gestione degli episodi
Come accennato poco sopra, la storia si compone di ben ventiquattro episodi, ma i tempi sono stati gestiti malissimo: minuti e minuti di eventi al limite del filler e poi sviluppi veramente importanti come la caratterizzazione e l’evoluzione dei personaggi vengono appena accennati e non adeguatamente trattati. Anche le spiegazioni sono confusionarie a causa di questa incomprensibile velocità, e gli antagonisti sono così poco approfonditi, che le loro azioni sembrano prive di valide fondamenta.

I rapporti di forza
Altra nota dolente sono gli scontri: non parlo solo di scene d’azione banali ma degli esiti dei combattimenti. È evidente, infatti, che il gruppo delle tre non sia poi così forte: Towa è priva di qualsiasi tecnica e la velocità con cui impara/inventa poteri demoniaci è al limite del ridicolo, Sestuna è una cacciatrice di demoni addestrata, ma anche lei non ha particolare familiarità con il suo lato demoniaco (poiché all’inizio sigillato) e come la gemella è una mezzo-demone, Moroha infine è demone solo per un quarto, con addirittura il suo potere limitato da Kagome. Nel corso degli episodi le vediamo scontrarsi con demoni che dovrebbero essere molto più forti di loro, ma, nonostante questo, vengono battuti in men che non si dica dagli stessi due attacchi in croce che le nostre eroine sanno fare.
Certo, anche Inuyasha era un mezzo-demone che andava vincendo i combattimenti da bravo protagonista, ma poteva contare su una spada in partenza già molto potente e che comunque subiva continui power-up; ogni vittoria era inoltre sudata e la difficoltà del combattimento era proporzionale al livello del nemico, la cui forza si inscriveva in una gerarchia di poteri demoniaci ben definita.
In “Yashahime”, invece, esclusi Sesshomaru e Kirinmaru, tutto il resto del globo terracqueo sembra abitato da demoni talmente scarsi e privi di esperienza, da farsi battere dalle prime adolescenti sprovvedute che passano.

La storia
La sceneggiatura è sicuramente il problema principale. La storia parte imbastendo misteri e intrecci, ma nel corso degli episodi ben pochi nodi vengono al pettine e spesso regna solo la confusione più totale.
È di pochi giorni fa l’annuncio di una seconda stagione, ma questo non è sufficiente per giustificare una massa di episodi inconcludenti. Mi auguro che la futura stagione chiarisca molte delle incongruenze seminate in giro, o forse sono solo io che devo arrendermi al fatto che non saprò mai perché chiunque (amici, nemici, sconosciuti e passanti) chiami le tre protagoniste “principesse”, manco ce lo avessero tatuato in fronte.

I vecchi protagonisti
Su quest’ultimo punto devo rimandare le lamentele in attesa del seguito, ma non posso negare che quel poco che ho visto sia stato deludente sotto ogni punto di vista.

Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler

L’unico episodio dedicato alla sparizione di Inuyasha e Kagome mi ha letteralmente fatto cadere le braccia.
Sesshomaru invia i nostri a far visita alla tomba del Generale Cane, e i due restano veramente lì per più di dieci anni senza riuscire a uscire? Miroku e Sango non si chiedono che fine hanno fatto? Nessuno prova a salvarli? Inuyasha potrà anche uscire indenne da un decennio passato letteralmente in mezzo al nulla, ma Kagome la do per persa... Moroha viene portata alla tribù di Koga, ma non conosce Miroku e famiglia, davvero Sango non si è mai preoccupata delle sorti della figlia della sua amica? Anche Sestuna viene tenuta all’oscuro da Kaede su chi siano i suoi genitori e sull’essere la cugina di Moroha, per quale motivo?

Fine parte contenente spoiler

La seconda stagione, quindi, dovrà chiarire molti punti oscuri, se non vuole essere bocciata malamente.

Con così tanti problemi la serie non va oltre la sufficienza, considerando anche che in vari episodi le animazioni e gli intercalari sono inguardabili.
L’unica nota di merito è rappresentata dalle OST e dalle sigle, che fanno guadagnare alla valutazione un altro mezzo punto, ma a mio avviso oltre non si può andare.
Voto: 6 ½.


 7
SahelMelis

Episodi visti: 24/48 --- Voto 3,5
"Inuyasha" è stato il mio primo anime e non potevo esimermi da questa recensione!
Premessa: in realtà "Yashahime" è stata una visione piacevole, ma questa deve essere una recensione obiettiva e non soggettiva, quindi non ho messo 3 solo per Kaoru Wada alle musiche.

Immaginate un concentrato di banalità e confusione e metteteli tutti in un anime.
Protagonista Mary Towa Sue? Check. Il topos degli shonen per cui c'è una donzella apparentemente forte ma che va sempre protetta, cioè Setsuna? Check. Power-up a caso nati dalla rabbia per la perdita di qualcuno? Check. Finte scene di morte con tanto di discorsi banali e mani che cadono? Check. Il cattivo nobile alla "Fire Emblem"? Check. La cattiva ovviamente super-cattiva? Check. Minions dal design banale che capirai creperanno subito? Check.
Potrei continuare all'infinito.

Tra il riciclo dei capitoli più noiosi del manga, la storia confusionaria e un plot che è stato solo interessante in quei momenti di flashback riguardo l'antagonista e il capostipite della famiglia, "Yashahime" è una serie che non si reggerebbe in piedi, se non ci fosse l'amore della fanbase di "Inuyasha". Anche la grafica è sub-par, ma è una cosa comune negli anime di oggi.

E poi voglio dare una nota di demerito particolare a un personaggio che già disprezzavo in "Inuyasha", e che in "Yashahime" è addirittura peggiorato: Sesshomaru. Tutte le lodi immeritate che questo personaggio si becca dagli altri nella serie per me sono incomprensibili, cos'ha fatto a parte scappare da una parte all'altra, mugugnando al massimo un "Stai zitto!"? So che i fan lo difendono dicendo che ha grandi schemi e sensibilità dietro i suoi piani, ma, spiacenti, io vedo solo un vigliacco che nell'ultimo episodio ha lasciato crepare l'unica figlia decente, tanto c'è Tenseiga e può tornare in vita.

Metto 3,5 solo per il comparto musicale, che è fantastico, e per la presenza di Riku, l'unico personaggio non legato a un pedigree particolare, che è diventato l'unico motivo per cui ho guardato la serie. So che ci sarà una seconda serie e che probabilmente diventerà il love interest di Towa, pentendomi di queste parole...

Il mio consiglio? È una serie passabile, ma discostatevi dai paladini che provano a difendere ogni plot hole, non è sicuramente indicata a un target dai vent'anni in su, credetemi. La me di dodici anni però forse l'avrebbe apprezzato, come apprezzai "Inuyasha" allora.