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Voldokill

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9,5
Because I want to protect that smile of yours, and a loop in time without sadness will once again engulf me, a lonely observer.

È il riassunto perfetto di questa storia ricca di un sentimentalismo carico di dramma, dove qualcosa che può sembrare banale, come un'amicizia tra un ragazzo, con sindrome della seconda media, e una ragazza, totalmente l'opposto di lui, che incarna alla perfezione lo stereotipo della moekko, sia in realtà un legame molto più forte di qualsiasi altro legame che ci possa essere, più forte dell'amore romantico, più forte dell'amore di un genitore verso un figlio, più forte del tempo che scorre, un legame infinito e immortale.

Ho sentito molti definirlo un anime romantico.
Partiamo col dire che il tutto è immerso in un ambiente fantascientifico, e la trama che si viene a costruire è senza dubbio intrigante, indipendentemente dal tipo di relazioni che si vengono a formare tra i personaggi. Ma oltre alla suspense che lascia la storia principale, l'anime trasmette profonde e intense emozioni. La relazione romantica che si delinea nel corso degli eventi è molto dolce, con una nota amara, dovuta alla consapevolezza di non poterla vivere come si vorrebbe. Ma un sentimento ancora più forte di questo è quello di un'amicizia che il ragazzo farà di tutto per salvare, sacrificando da una parte la relazione romantica che potrebbe vivere, dall'altra sacrificando sé stesso, andando oltre il tempo e la morte, fino a consumarsi l'anima. È questo ciò che lo rende un anime ricco di sentimento, un sentimento funesto, colmo di dolore, dove la vita viene segnata da un destino crudele.
Per questo non mi piace definirlo un anime romantico, perché ciò che va colto non è la solita storia banale romantica, ma piuttosto qualcosa che nemmeno un amore romantico potrà mai appagare in egual misura: un amore incondizionato che, al contrario di quello tra una madre e il figlio, si sviluppa più tardi nella vita.
Un amore bellissimo, eterno, forse davvero l'unico che merita di scampare alla morte, ed è stata questa la scelta dell'anime.


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MephistNecromancer

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Dopo aver fatto un rewatch dell'intera opera di "Steins;Gate", mi sento in dovere di riaggiustare la mia vecchia recensione della prima serie di "Steins;Gate", visto che sento di poter dire un po' di più e di dovermi rimangiare alcuni dei difetti che avevo citato.

"Steins;Gate", opera del 2011, è secondo me la migliore opera che tratta viaggi temporali.
La storia inizia con il protagonista, il pomposo Rintaro Okabe, il quale ama autoproclamarsi "scienziato pazzo" con il nome d'arte "Kyoma Hoin", che si reca a una conferenza scientifica dell'università presso la quale studia con il suo amico Itaru Hashida, detto "Daru". Sulla via della sala conferenze incontra una ragazza di nome Kurisu Makise, la quale rivolge a Okabe qualche enigmatica parola prima di andare via. Poco tempo dopo, con grande orrore, Rintaro rinverrà il cadavere senza vita proprio di Kurisu e, scosso, manderà al suo amico Daru una e-mail per avvisarlo dell'accaduto. A seguito di questo evento, Rintaro scoprirà che la situazione è molto più confusa e strana di quanto sembra: Kurisu in realtà non è mai morta, facendo sembrare il tutto una specie di sogno confuso. Da questo momento in poi, il tutto si sposterà sull'attività di ricerca "scientifica" del laboratorio di Okabe, il quale è alle prese con un "gadget futuristico" che si ritiene in grado di viaggiare nel tempo.

Allora... iniziamo: l'opera, come già ribadito, tratta di viaggi temporali, ma cos'è che la rende diversa dal banale "prendo una macchina del tempo e vado indietro" alla Trunks di "Dragonball"? Il fatto che ogni cosa, anche la più insignificante, va a modificare pesantemente la struttura stessa della linea temporale, in un "effetto farfalla" che può sconvolgere profondamente tutto. Ciò che fa differire le linee temporali fra di loro è il cosiddetto "punto di convergenza", un avvenimento specifico nel quale tutte le linee temporali sufficientemente simili convergono senza mai fallire, a meno che le differenze non siano marcate al punto da permettere alla linea temporale minore di separarsi completamente da quella originale. Premetto che è una cosa difficile da spiegare in poche parole, visto che nemmeno io sono riuscito a capire bene tutto fino a che non l'ho riguardata.
L'avventura del gruppo protagonista, al quale si aggiungono Mayuri Shiina, amica d'infanzia di Okabe, e altri personaggi, gira intorno a dei viaggi temporali gestiti in maniera sublime. Non è affatto facile gestire trame con salti e viaggi temporali senza risultare forzati, e "Steins;Gate" riesce alla perfezione a far risultare tutto ciò realistico e addirittura molto plausibile. Lo sviluppo dei personaggi e dei loro rapporti, Okabe e Kurisu specialmente, è una delle chicche che più ho adorato, oltre al complesso intreccio e soprattutto ai colpi di scena, che sono dei veri e propri macigni. La storia si divide in due grossi filoni: la prima parte dell'anime, più calma, spensierata e leggera, semina bene tutti i concetti che fioriranno nella seconda parte, la quale è molto più cruda, cattiva e oscura.

Lato tecnico? I disegni sono belli, le musiche sono dannatamente azzeccate, l'opening e l'ending, specialmente l'opening "Hacking to The Gate", una delle mie opening preferite di sempre, sono fantastiche.

"Steins;Gate" ha un singolo tarlo che rende la visione non per tutti: non è un'opera facile da seguire. Ci sono concetti fisici, matematici e anche filosofici che si sviluppano nella storia, e ciò potrebbe far storcere il naso alle persone che si aspettano qualcosa di più leggero e meno impegnato.
Un'altra cosa da citare è che la prima parte è un po' lentuccia, infatti, prima che la trama inizi a ingranare, ci vuole un pochino. Questa cosa l'ho sentita solamente quando ho guardato la serie per la prima volta, al punto che credevo che l'anime avrebbe beneficiato tantissimo di una puntata di meno, ma, rivedendola con mente più lucida, mi sono reso conto di sbagliarmi.

Dopo averla riguardata, stavo valutando di mettere l'intera opera "Steins;Gate" al top della mia classifica di anime, ma è una cosa che probabilmente non riuscirò mai a decidere, tuttavia ciò che so senza dubbio è che merita il massimo dei voti. È consigliata a chi è un fan delle trame con intrecci complessi, concetti ben spiegati, e di anime "impegnati".


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Brandobaldo

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Steins;Gate" è un'opera che all'apparenza può sembrare banale, scontata. Qualcuno potrebbe pensare dopo la visione dei primi episodi che sia la solita commedia, tirata avanti da un protagonista esilarante: Rintaro Okabe, un ragazzo carismatico con la sindrome della seconda media, che per divertimento fonda un laboratorio con i suoi amici, alla ricerca di invenzioni stravaganti e complotti inesistenti. Un anime pensato per far scappare una risata. Mi duole dire che l'apparenza inganna, e non mi ha mai ingannato così tanto. Tratto dall’omonima visual novel uscita nel 2009, "Steins;Gate" è uno degli anime che ha segnato fortemente la mia vita.

Si tratta di un'opera che trascende i limiti del tempo e dello spazio, nel vero senso del termine. Un'opera di una profondità disarmante, ma che ahimè davvero pochi capiscono realmente. "Steins;Gate" tratta un tema estremamente interessante: il tempo. Cos'è il tempo? Il tempo scorre? Si può fermare? Esistono più universi? Queste sono domande a cui la scienza di oggi non sa dare una risposta univoca. "Steins;Gate" invece lo fa, delineando chiaramente la definizione di ciò che noi oggi chiamiamo "tempo". Lo fa mettendo in chiaro alcuni principi: primo tra tutti, modificare lo scorrere del tempo porta cambiamenti radicali che non si possono decidere, non si possono controllare. Modificare lo scorrere del tempo ha conseguenze che si ripercuotono su tutti, i nostri amici, il mondo circostante, ma, soprattutto, noi. Un'opera che spazia quindi dalla fantascienza fino alla filosofia, toccando temi come l'etica e l'esistenzialismo.

Naturalmente Okabe non è solo, ha dalla sua parte i suoi fedelissimi amici: Shiina Mayuri, Itaru Hashida, Makise Kurisu e molti altri che tenteranno di aiutarlo nelle sue imprese.

L'inizio della serie è particolarmente turbolento e confusionario, tant'è che i meno pazienti potrebbero scegliere di metterlo in pausa dopo le prime puntate. Però, dopo una riflessione a mente fredda avendo visto l’intera serie, si comprende la lentezza iniziale. Lo spettatore nella prima metà della serie è invitato ad assimilare ciò che sono i punti cardine della trama e a porsi molti interrogativi, come: "Cos’è realmente il SERN? Cosa comporta cambiare lo scorrere del tempo? Quali sono le conseguenze? Qual è il vero rapporto tra Okabe, Kurisu e Mayuri?" Nella seconda parte invece il ritmo della narrazione diventa frenetico, avviene il capovolgimento della trama, la risposta a tutte queste domande e molti colpi di scena che sconvolgono lo spettatore.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

La caratterizzazione dei personaggi riprende in pieno quelli che sono gli stereotipi del Giappone moderno. Abbiamo un ragazzo con la sindrome della seconda media, un otaku pervertito, una tsundere e una moe. Ciò che però stupisce di più è però l’evoluzione psicologica dei protagonisti, primo tra tutti Okabe. I cambiamenti che ha effettuato alla linea temporale hanno trasformato radicalmente la sua esistenza. La sua vita passa dall'essere quella di un "comune" ragazzo ad essere quella di uomo che cerca di porre rimedio ai suoi sbagli, quella di un uomo che vorrebbe tornare indietro, che vorrebbe non aver mai scoperto la reale natura del tempo. Rintaro a causa del Reading Steiner è costretto a ricordare le sue sofferenze, è costretto a scegliere tra due persone che ama, scopre che il mondo è sull’orlo del baratro, scopre che lo spostamento tra le varie linee temporali lo indebolisce sempre di più, e tutto ciò lo porta a un'inevitabile riflessione psicologica e ad una ben chiara presa di coscienza. Qui la narrazione porta a ulteriori interrogativi: "Cambiare il passato rende il futuro migliore? Esiste il mondo perfetto?"

Mayuri si trova invece a fare i conti con un passato doloroso e con il cambiamento improvviso di "Okarin", che le provocherà non pochi problemi e la porterà a una grande evoluzione personale.

Kurisu invece deve affrontare le aspettative che le si pongono davanti e il conflitto non molto amichevole con il padre.

Due personaggi degni di nota sono sicuramente anche Suzuha Amane, che fa di tutto per proteggere il mondo da cui proviene dal suo inesorabile destino, e Moeka Kiryu, che si rivela essere una persona molto fragile e facilmente manipolabile.

L'opera è arricchita anche dai riferimenti alla vicenda di John Titor, all'IBM 5100, alla teoria del multiverso, all'effetto farfalla, al millenium bug e ad altre citazioni che rendono la narrazione sempre più realistica, trattandosi pur sempre di fantascienza.

Fine della parte contenente spoiler

Il comparto tecnico della serie non sfigura. Lo studio White Fox ha curato i disegni e le animazioni per un risultato finale che, ricordando di essere nel 2011, è eccellente.

La colonna sonora riprende in larga parte la stessa della visual novel, con l’aggiunta delle stupende sigle di apertura e di chiusura cantate da Kanako Ito e da Yui Sakakibara.

Menzione d’onore per il doppiaggio italiano della serie, che credo sia a mani basse uno dei migliori di sempre per un anime.

Per concludere, "Steins;Gate" è un capolavoro senza tempo, che va capito e assaporato anche nei suoi difetti.


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-forsaken-

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
“Steins;Gate” è una di quelle serie capaci di cambiare ritmo continuamente, passando dalla commedia, all’azione, al sentimento, al dramma senza mai snaturarsi o abusare dei propri personaggi. Oltre a essere complesso come modo di scrivere, consente anche allo spettatore di individuare ciò che maggiormente lo coinvolge. Questo garantisce anche un bacino d’utenza più ampio; siamo ben oltre una semplice storia di fantascienza che parla di viaggi nel tempo.

Ciò che colpisce di “Steins;Gate” sono soprattutto le caratterizzazioni dei personaggi e i rapporti interpersonali che li legano. Ad emergere vi è sicuramente il “triangolo” Mayuri, Okabe e Kurisu, dove da un lato vediamo un’amicizia pura e viscerale, che ricorda a tratti sia il legame tra un padre e una figlia sia quello tra due fratelli che si accudiscono a vicenda. Dall’altro vi è invece l’amore sentimentale, mascherato da continui battibecchi che consentono di non ammettere a sé stessi e agli altri ciò che è fin troppo chiaro.

Come detto da altri prima di me, la serie fa un po’ di fatica a prendere piede e risulta a tratti noiosa all’inizio. Ingrana davvero solo quando Okabe apprenderà del triste destino di Mayuri e farà di tutto pur di salvarla. A quel punto il livello rimarrà sempre alto, toccando il suo vertice con la storia di Suzu. Conoscere il suo triste destino, pochi attimi dopo averla vista partire con la speranza di cambiare il passato, fa venire la pelle d’oca.

Ovviamente il tipo di storia di cui tratta “Steins;Gate” si presta inevitabilmente a riflessioni da parte dello spettatore, anche solo banalmente il domandarsi quali conseguenze potrebbe portare il butterfly effect. Non inteso come eventi in sé, quanto piuttosto alla natura stessa delle persone, la loro felicità e i loro valori personali.

Menzione d’onore anche alla colonna sonora, che è molto orecchiabile specie nei pezzi più malinconici e ricorrenti. I disegni e le animazioni sono buoni, ma raramente raggiungono punti particolarmente alti.

Consiglio a tutti questa serie così eclettica, i suoi personaggi sono davvero memorabili e vi rimarranno in testa per un po’ dopo averla vista. La comicità e il dramma sono ben equilibrati; chi ama le storie sentimentali non rimarrà assolutamente deluso! Per me “Steins;Gate” è soprattutto una bellissima storia d’amore.

Utente152597

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Utente152597

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Capolavoro assoluto, un anime che è ottimo sia come entry point all'animazione giapponese sia come anime da guardare dopo ore di esperienza simile (anche se, se sei un appassionato di anime, "Steins:Gate" è quasi un obbligo).
I personaggi sono dei piccoli capolavori, con la loro personalità, il loro modo di pensare, i loro obbiettivi e il loro modo di fare, in particolare Moeka e Ruka meriterebbero di essere studiate nei corsi dedicati al character design. È incredibile la capacità di saper spaziare tra i temi, da quelli puramente umanistici a quelli più scientifici, di quelli delle scienze dure come la fisica e la matematica. La trama è perfetta, senza sbavature, piena di plot twist e mai banale.
Ultima ma non per importanza, è qui che nasce la leggenda del "Tutturuuu".

Utente147304

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Utente147304

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7,5
Attenzione: la recensione contiene piccoli spoiler

"Steins;Gate" è l'adattamento della visual novel del 2009 sviluppata da Nitroplus e 5pb. Il fatto che sia una visual novel più tardi ci sarà utile, ma prima vorrei parlare di cosa mi ha colpito di "Steins;Gate", perché tra le mani abbiamo un esperimento molto interessante.

"Steins;Gate" è secondo me uno dei migliori anime per introdursi nel mondo dell'animazione giapponese. Si parte da una trama interessantissima che coinvolge i viaggi nel tempo a 360 gradi e si aggiungono al contesto personaggi tipici della cultura otaku. Cosa succederebbe se a una trama che colpirebbe davvero chiunque aggiungessimo personaggi così poco adatti al contesto e così "giapponesi" (tsundere, sindrome di chuunibyou ecc.)? La risposta è "Steins;Gate".
I protagonisti inizialmente si riveleranno completamente incapaci di affrontare il butterfly effect dovuto ai viaggi nel tempo, perché non abituati a tali situazioni. Il realismo di come si comporterebbero personaggi del genere in un contesto così distante dalla loro comfort zone è il punto forte della serie. Se è vero che si parte da stereotipi, dall'episodio 12 in poi si aggiungeranno sempre più tasselli per dare una vera identità a tutti i membri del laboratorio e non solo.
Rintaro Okabe però è il centro di tutto. La storia ci viene raccontata dal suo punto di vista, noi ne sappiamo quanto lui, condividiamo con lui il Reading;Steiner ma anche tutte le sue sofferenze. Lui è l'eroe che all'insaputa di tutti deve portare a termine una missione che ci sarà chiara solo al termine. Il dono del Reading;Steiner si rivelerà essere la sua più grande fonte di sofferenze, perché tutte le difficoltà le affronterà da solo.
I colpi di scena da metà serie in poi diventano sempre più frequenti, e più andremo avanti più ci accorgeremo che il tempo non ha così tanta importanza, come ci dice anche la serie. Fin dall'inizio di "Steins;Gate" ci verranno buttati addosso elementi che non possiamo capire e che capiremo in seguito. "In seguito" però assume un significato molto particolare, perché non ci si riferisce necessariamente alla cronologia degli eventi.

Parlando dei difetti della serie, invece bisogna fare riferimento alla sua natura videoludica.
Videogiochi e serie TV sono medium diversi nel linguaggio, e adattare un'opera non significa semplicemente rimanere fedeli alla storia originale. I più grandi problemi risiedono nel ritmo e nell'eccessivo centrismo del protagonista, anche nella sceneggiatura.
Molti utenti hanno ammesso che la prima metà di "Steins;Gate" è notevolmente sottotono rispetto agli episodi successivi. Alcuni hanno anche messo in pausa la serie o smesso definitivamente di guardarla per tale motivo. Confermo questo disappunto per gli episodi iniziali, che perdono tempo con eventi quasi del tutto inutili sia per progressione della storia che per approfondimento e caratterizzazione dei personaggi. Infatti, il carattere di ogni personaggio può essere ricondotto a uno stereotipo tipico dell'animazione giapponese, semplice da identificare anche in pochi episodi. Per questo penso non ci sia alcun bisogno di reiterare alcuni aspetti del loro carattere per metà serie. Il bello delle personalità e le corrispettive background story vengono fuori quando il registro della serie cambia, quando essi si trovano in pericolo, quindi nella seconda parte.
Oltre a sketch comici inutili, a rendere ancora più fastidiosa la visione dei primi episodi sono anche i finti colpi di scena come il messaggio anonimo che riceve Okabe mentre fa la spesa, messaggio che poi lo porterà a tornare in fretta al laboratorio e... ad aspettarlo ci sono solo Kurisu e Mayuri che si fanno la doccia.
In un videogioco, che sia visual novel o meno, tutto ciò è più tollerabile, poiché nelle prime ore di gioco ci si abitua man mano al gameplay o a immaginare le voci e le movenze dei personaggi nel caso di una visual novel. In una serie TV invece tutto è più immediato, e non c'è alcun bisogno di un inizio così lento e privo di "ciccia".

Per quanto riguarda il centrismo del protagonista, mi riferisco a come Okabe Rintaro sia la chiave per la risoluzione di più problemi all'interno della serie in maniera del tutto ingiustificata.
Kyoma Hooin è l'unico personaggio in possesso del Reading;Steiner, abilità che gli permette di conservare i ricordi quando si sposta da una linea temporale all'altra. Conclusa l'opera, l'unica cosa che saprete di questa abilità e del perché solo Okabe ne sia in possesso è una febbre che ha contratto da ragazzino. In qualche modo la sua abilità è nata da un'influenza che ha avuto in passato. La spiegazione è confusa, accennata ma mai conclusa. Avrei preferito di gran lunga l'onestà di dire: "Okabe sa farlo perché è il protagonista".
Altro caso in cui Okabe è decisamente troppo dotato è la sua maieutica dei ricordi, la sua abilità di estrapolare ricordi dalle persone, nonostante quei ricordi appartengano ad altre linee temporali. Riguardo alla condivisione di ricordi da una linea temporale all'altra, ci sono moltissime teorie, ma "Steins;Gate" riduce questo processo mentale a: "Te lo ricordi?". Basta che Okabe accenni parole simili al diretto interessato e di colpo Faeris, Rukako, Kurisu ecc. ricorderanno immediatamente eventi di un'altra linea temporale.
Tutto ciò può andar bene con un videogioco, videogioco che spesso significa catarsi, immedesimazione e controllo di un personaggio che cambierà il mondo. In una serie TV invece tali elementi vanno giustificati, in primis perché la narrazione e gli eventi in sé hanno molta più rilevanza, essendo la componente gameplay del tutto assente, e poi perché i deus ex machina nel mondo dei videogiochi non sono ancora del tutto spariti, anzi vengono spesso utilizzati anche in videogiochi di successo.
Il problema non risiede solamente nella differenza di linguaggio tra videogame e serie TV, ma anche nella differenza di cultura. In un videogioco ci fa sentire meglio sapere di essere la persona che ha cambiato il mondo, anche a costo di infrangere qualche regola, proprio per la funzione catartica del videogame. In "Steins;Gate", serie TV del 2011, noi non siamo Rintaro Okabe e la catarsi non c'è, quindi tutti gli errori nella scrittura li perdono, ma solo in parte.

Per quanto riguarda i personaggi, non mi è piaciuto affatto Itaru Hashida, che non va oltre il suo stereotipo. Mayuri è quasi totalmente riconducibile a una deredere e Kurisu a una tsundere, ma non per questo ci si ferma allo stereotipo. Entrambe vengono approfondite coll'avanzare della storia... Daru no. Viene lasciato così com'è e questo crea una contraddizione per quello che è l'esperimento "Steins;Gate". Anche i personaggi esterni al laboratorio hanno un background che parte da uno stereotipo, Daru è l'unico a non averlo. Non ne capisco il motivo.

Il comparto tecnico si appresta su un discreto livello, senza mai scivolare ma senza mai eccellere. Il character design è molto particolare, l'atmosfera fumosa a causa della troppa luce e del perenne canto delle cicale dà molto carisma alla serie. Le canzoni sono carine, ma solo "Gate of Steiner" e "Hacking to the Gate" sono memorabili, le altre sono facili da dimenticare.

Una bella serie, lontana dal capolavoro. Secondo me è un controsenso considerare "Steins;Gate" una delle migliori serie di sempre a causa della sua natura da visual novel. È sbagliato considerare un capolavoro un prodotto che spesso non si preoccupa del linguaggio che sta utilizzando, ovvero quello delle serie TV. Nonostante ciò consiglio a tutti la visione, e anche il rewatch, di questa serie.


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Felpato12

Episodi visti: 25/24 --- Voto 10
Tra tutte le serie di animazione che ho visto, posso dire con certezza che "Steins,Gate" è sicuramente quella che più di tutte mi ha preso e appassionato dal primo minuto e che ha cambiato la mia esistenza. Anche perché il capolavoro della Nitroplus e 5pb., che nasce come visual novel nel lontano 2009 e diventa serie animata nel 2011, è a tutti gli effetti una lezione di vita, impartita, spesso e volentieri, nel modo più duro possibile.

L'anime si incentra sulle vicende di un gruppo di amici, nonché membri di un laboratorio di gadget futuristici di nome: Rintaro Okabe, Mayuri Shiina e Itaru Hashida. I primi due, amici sin dall'infanzia, sono uno scienziato 'pazzo' affetto da sindrome adolescenziale e una ragazzina vivace e più intelligente di quel che sembra, mentre il terzo che si è aggiunto dopo al gruppo è un super-hacker e un otaku incallito. Tra tutte le invenzioni strambe create da Okabe ce n'è però una che cambierà per sempre la sua vita, le D-mail, ovvero dei messaggi capaci di arrivare nel passato. A questo punto entra in gioco il Sern, un'organizzazione di ricerca globale segreta, che mette gli occhi sull'invenzione di Okarin, in quanto precorritrice della macchina del tempo. Spinto dalla curiosità, Okabe fa andare avanti l'esperimento per testarne l'efficacia e scoprire i mutamenti che si vanno a verificare. Numerose D-mail vengono inviate, le linee di universo cambiano e Okabe è l'unico ad averne ricordo in quanto possessore del Reading Steiner. Come è bene immaginare, i cambi di linee temporali e il Sern alle calcagna porteranno numerosi problemi al gruppo di amici che nel frattempo fa la conoscenza di Kurisu Makise, una ragazza prodigio famosa per i suoi trattati scientifici nonostante la giovane età di appena diciassette anni, che non fa altro che litigare con Okabe, anche se i due, alla fin dei conti, si trovano a meraviglia. Questo è l'innesco di una storia che vede il nostro protagonista viaggiare continuamente nel tempo, per salvare le persone a lui care.

La trama è sicuramente il punto di forza maggiore della serie. I numerosi salti temporali di Okabe ci proiettano dinanzi a delle situazioni che hanno dell'assurdo, con il passato che cambia in continuazione e quindi il presente che viene alterato. Tre settimane di vita che lui si ritrova a rivivere più e più volte, ma sempre in maniera diversa. Potrebbe tutto ciò risultare complicato da comprendere, perché parliamo sempre di viaggi nel tempo, eppure la storia va avanti con grande linearità, spiegando tutto con semplicità e chiarezza, facendo sì che l'opera risulti estremamente comprensibile e godibile, a differenza di ciò che a mio avviso succede in "Steins;Gate 0". I viaggi nel tempo, a dispetto di ciò che si possa pensare, non sono però il perno della storia, ma fungono soltanto da tramite, e permettono ad Okabe di comprendere due cose di grande importanza: la prima, che il futuro è incerto e cercare di alterarlo è sopra le capacità umane, motivo per il quale bisognerebbe godersi il presente che, come ci disse maestro Oogway, è un dono; la seconda invece è il valore dell'amicizia, che può essere ancora di salvezza nei momenti più bui. Questi sono dunque i due insegnamenti che vengono duramente impartiti ad Okabe e a tutti coloro che vedono la serie.

Tutto ciò però non sarebbe possibile senza dei grandi personaggi, tra i quali alcuni spiccano più di altri, in particolar modo: Moeka Kiryu, una ragazza fragile che si è fatta facilmente irretire da un certo FB, il che rispecchia ciò che accade in Internet ancora oggi; Mayuri Shiina, una ragazza ingenua ma dal cuore grande e su cui poter sempre fare affidamento; Suzuha Amane, meglio conosciuta come soldato part-time, disposta a tutto pur di proteggere gli amici e le persone a lei care; Kurisu Makise, la ragazza prodigio in grado di costruire la macchina per il salto temporale e in tutto e per tutto tsundere scontrosa nei confronti di Okarin, per cui prova però un affetto sincero; infine, ovviamente Rintaro Okabe, protagonista indiscusso della serie, colui che viaggia più e più volte nel tempo, colui che per raggiungere il proprio obiettivo è disposto a riprovare anche mille volte, colui che più di tutti trova sempre la forza di rialzarsi nonostante la criticità della situazione, ma anche colui che comprende l'impossibilità di lottare e vincere contro il destino, a patto che non si inganni il mondo intero...

Infine, a coronare quella che sarebbe una serie di alto livello già così, ci sono delle musiche da urlo, dalle due opening tratte dalla canzone "Hacking to the Gate" all'ending, passando per tutte le musiche che ci accompagnano in questo viaggio meraviglioso, come "Fake Verthandi", tanto per citarne una, che, parere personale, rendono la serie un vero e proprio capolavoro del panorama nipponico degli ultimi quindici anni.

El Psy Congroo.


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Fabbrizio_on_the_Road

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
“Steins;Gate” è la trasposizione animata dell’omonima visual novel e fa parte di un franchise estremamente articolato e complesso, fatto di numerosi videogiochi, anime e manga. L’opinione che mi sono fatto su quest’opera e che cercherò di descrivere si basa unicamente su questa serie animata del 2011 presa di per sé, dato che non ho visto/letto/giocato a nessuna delle altre opere collegate.

Nel complesso si tratta di una serie interessante ed emozionante, che colpisce fin da subito per l’originalità della storia e dei personaggi, ma anche per una realizzazione tecnica complessiva di buon livello. Tuttavia, ammetto di non essere rimasto completamente soddisfatto da tutti gli aspetti che compongono questa serie. Per quanto concerne la trama, ad esempio, ci sono stati dei momenti decisamente brillanti e sorprendenti, ma anche situazioni dove la confusione dominava la scena. Anche il finale francamente non mi ha colpito molto, speravo in qualcosa di più inaspettato, anche se definirlo deludente sarebbe ingeneroso.
A queste considerazioni se ne aggiungono altre decisamente più personali. I viaggi nel tempo mi affascinano molto, e il modo in cui sono stati articolati e gestiti l’ho apprezzato parecchio. Il tema del complotto invece non mi appassiona per nulla, l’idea che un ente sovranazionale possa dominare il mondo e scatenare le peggiori disgrazie è sicuramente la cosa che mi ha fatto storcere maggiormente il naso in questa storia. Un altro punto che non ho gradito completamente è l’eccessiva staticità degli eventi. I personaggi in questa storia si muovono molto poco e tutte le vicende sono strutturate in un numero esiguo di luoghi. Questo naturalmente è legato alla natura stessa dell’opera, che essendo basata sui viaggi nel tempo, riesce a raccontarsi meglio basandosi appunto più sugli spostamenti temporali che non su quelli spaziali. Personalmente però anche in questi casi preferisco delle storie un po’ più avventurose. Nulla da ridire sui personaggi, che sono caratterizzati molto bene.

Anche sul piano tecnico mi sembra che lo studio White Fox abbia fatto un buon lavoro. Ottima la colonna sonora e in particolare la sigla di apertura, che mi sono gustato per tutte le ventiquattro puntate, cosa per me abbastanza rara, visto che in genere dopo qualche episodio tendo a saltarle. Un altro punto decisamente a favore è la componente filosofica dell’opera, che al termine delle vicende ci regala una morale splendida sul tema del tempo.

In conclusione, “Steins;Gate” è una gran bella serie, che convince soprattutto per la buona realizzazione tecnica, per i personaggi, per i temi affrontati e per alcune ottime soluzioni narrative. Tuttavia, devo ammettere che sul fronte della storia mi sarei aspettato una gestione più comprensibile delle vicende e un finale più accattivante. Rimane comunque una visione di spessore, particolarmente consigliata agli amanti della fantascienza.


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Erjon94#####

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Steins;Gate" si presenta già dal primo episodio come una serie accattivante e piena di colpi di scena, senza mai cadere nel ripetitivo. Il fulcro del mondo di "Steins;Gate" sarà Rintaro Okabe, personaggio equivoco, paranoico e pieno di sé, lui stesso auto-dichiaratosi scienziato pazzo.

L'anime tiene bene, intraprendente e intrattenente, non ha bassi o momenti morti, in quanto, andando avanti, verranno svelate poco a poco tutte le carte, dando allo spettatore quel senso di appagamento e di affezione sempre più forte che si crea fino al climax finale in un crescendo piacevole, lineare (la crescita di interesse) e coinvolgente.
Laddove a un primo sguardo mi era sembrato il solito anime con ragazze adolescenti troppo formose e con protagonisti maniaci pronti a cadere nel banale e scontato mondo delle battute sessuali, così non è stato, la serie si incanala da subito sul binario dei viaggi nel tempo e prende poco a poco quel significato etico forte tra giusto e sbagliato su cui si svilupperà la serie, scansandosi in poco tempo dallo squallore di una comicità superficiale. Non mancano battute di carattere sessuale: ci sono, ma poco invadenti e riempitive, in quanto spesso smorzano quella tensione e serietà che rischierebbero di appesantire troppo la serie (un po' sì, troppo no).
L'idea stessa della trama è affascinante: tramite il viaggio nel tempo viene incanalato un susseguirsi di eventi, ognuno a sé stante e unico, ma tutti legati da un fattore comune che, oscuro all'inizio, si svelerà forte e decisivo, dando una svolta alla serie. Ricordandomi un po' il film "Edge of Tomorrow", crea delle situazioni nuove e inaspettate, dando una forte accelerata alla crescita del protagonista e della sua assistente "Cristina", che saranno i due maggiori interpreti. Nella parte in cui collaborano Kuriso e Kyoma, esce forte quella componente culturale dove non vige la solita "uguaglianza" all'occidentale, ma l'idea simbiotica di aiuto reciproco, ove ognuno con le proprie azioni e capacità contribuisce alla realizzazione di un bene comune superiore.
Il carattere predominante di tutti i personaggi sarà il sacrificio per un ideale, lo steins:gate.

Arriviamo ai personaggi.
Okabe, il protagonista dal carattere eccentrico in piena crisi adolescenziale, è caratterizzato molto bene, si vedrà già da subito una caratterizzazione minuziosa del personaggio, che avanzerà con il progredire della visione, arrivando, alla fine, ad un abisso tra il protagonista del primo e dell'ultimo episodio. Personaggio memorabile, per me ai livelli di Onizuka. Questi tipi di personaggio, come Onizuka ("GTO"), Ritsu ("Mob Psycho 100"), Kyoma, Hakirota ("planetes"), risultano unici nell'immaginario occidentale, personaggi scanzonati quasi delinquenti e spesso perditempo che sanno stupirti, sanno prendere decisioni importanti e reggere le responsabilità, sanno fare breccia per sempre nel cuore di chi è disposto ad ascoltarli o a leggerli.
Kurisu è una ragazza di diciassette anni, genio indiscusso delle materiale logiche-mnemoniche, che gira il mondo per tenere conferenze. Ci viene presentata morta (un modo strano di conoscersi), per poi risorgere: questo evento segnerà l'inizio della serie. Il personaggio è ben strutturato, in un primo momento rimane sulla difensiva, battibeccando ad ogni accezione fantasiosa dell'incalzante Kyoma, nel corso dell'opera il personaggio seguirà la crescita del protagonista, dando un grande spessore al personaggio che, poco a poco, prenderà sempre più importanza nella bilancia decisionale della serie.
Daru, il super Hakka, è un personaggio pervertito che, dopo un incontro importante, inizierà anche lui una leggera maturazione, diventando il soggetto serio e imperturbabile del gruppo; per come si svolge la trama, non gli verrà mai dedicato spazio, se non a margine dei due protagonisti.
Mayuki, "Tutturu!" È un personaggio di tenerezza, comprensione, supporto, vero portatore della fiaccola del sacrificio personale per le persone amate.

È un serie consigliata ad un pubblico adulto, sconsigliato a chi cerca botte da orbi.


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AntOtaku

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8,5
I personaggi sono ben costruiti e le ambientazioni, per quanto limitate esse siano, sono ben fatte.
Il character design funziona nella maggior parte dei casi, dando a ogni personaggio una personalità ben delineata, anche se a volte anche troppo delineata.
La narrazione all'inizio è lenta, ma si riprende nella seconda metà. Alcuni elementi horror presenti vengono sfruttati al massimo per incutere a volte panico allo spettatore e a Kyoma Hooin.

La storia è impressionante, e lo è anche il modo in cui nella prima metà della serie continuano a dare allo spettatore pezzi di puzzle senza però farli riallacciare in alcun modo, se non intorno al quindicesimo episodio, dove finalmente l'intreccio della trama di "Steins;Gate" inizia a risolversi. Va però ammesso che i primi episodi possono risultare noiosi, per la lentezza un po' eccessiva della risoluzione della trama.

Considerazioni finali: ottima storia, belli i personaggi, intrigante e leggermente horror, "Steins;Gate" è un ottimo anime sia per i fan della fantascienza che per chi, semplicemente, ha voglia di cambiare genere e provare qualcosa di nuovo.


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Torom

Episodi visti: 25/24 --- Voto 9,5
Questa serie è nell'Olimpo dei miei anime preferiti e di quelli a mio avviso meglio concepiti e realizzati della storia.

Tutto in questo anime fa trasparire cura, attenzione al dettaglio e raffinatezza. La trama si fa avvincente fin dalla prima puntata, per poi intensificarsi verso la metà della serie e terminare in un crescendo di emozioni e colpi di scena. La tematica dei viaggi nel tempo e degli universi paralleli è vecchia, è stata vista e trattata in tutte le salse, eppure la salsa in cui la propone "Steins;Gate" sa di fresco e per nulla di stucchevole. E se ne vuole ancora, ancora e ancora.

I personaggi sono belli. Semplicemente belli. Sanno farsi amare, tutti, ognuno per le sue peculiarità estetiche e caratteriali, e perché ognuno contribuisce a modo suo ad arricchire la vicenda. Non tutti hanno una crescita evidente quanto quella del protagonista Okabe, ma tutti hanno il loro spessore e la loro ragion d'essere. Kurisu Makise è uno dei personaggi femminili più belli e meglio riusciti che io ricordi in un anime, nonché esteticamente stupenda pur nella sua grande semplicità.

Le relazioni interpersonali sono trattate con gusto e delicatezza, non sono statiche, ma evolvono insieme alla psiche dei personaggi, e sanno emozionare a dovere. Le situazioni sentimentali, seppur affette dal tipico alone di imbarazzo nipponico, sono dipinte in modo più realistico, profondo e anche scherzoso.

Le musiche sono stupende e coinvolgenti. Le due sigle sono tra le più belle e meglio azzeccate che io ricordi in un anime.

Il character design è bellissimo, i personaggi sono tutti disegnati bene e gradevoli da vedere. La colorazione e le animazioni non sono niente di trascendentale, sono molto semplici, ma rendono comunque giustizia alla bellissima storia raccontata.

Il doppiaggio italiano è stellare. Non conoscevo Rachele Paolelli, che ora è tra le mie doppiatrici preferite grazie alla sua splendida Kurisu Makise. Allo stesso modo non conoscevo David Chevalier, che conferisce stupendamente ad Okarin tutto il suo carattere. Eva Padoan è dolcissima su Mayushi, come lo era già stata su Al in "Last Exile". Non ho ascoltato il doppiaggio giapponese, quindi non saprei se le voci sono fedeli, ma è un aspetto che mi interessa poco, perché, essendo una lingua che non capisco, non riesco neanche a coglierne le sfumature della recitazione, e quindi mi lascia del tutto indifferente. Pertanto guardo sempre solo gli anime doppiati in italiano, e mi interessa solo che i personaggi risultino riusciti nella nostra lingua.

Avrei dato 10, ma mi fermo a 9,5 (generosissimo in ogni caso, per me che non vado mai oltre l'8), perché la prima metà della serie è un pochino troppo lenta. Dopo l'inizio col botto della prima puntata, ogni volta che sembra accadere qualcosa che la faccia decollare, il ritmo rallenta di nuovo, e questo accade per una decina di puntate. Ma il decollo alla fine avviene, e come se avviene. La serie è comunque bellissima tutta, malgrado i cali di ritmo appena citati, e non posso che fare a meno che consigliarla praticamente a chiunque. Io sono sicuro che la rivedrò più volte senza mai annoiarmi.


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Randagio

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
I viaggi nel tempo sono un tema abusato nelle opere di fantascienza, spesso considerato un deus ex-machina (ad esempio in "Erased"). Di solito la spiegazione che viene fornita riguardo ai salti temporali è misera e si basa semplicemente sulla teoria del multiverso. "Steins;Gate", pur basandosi sulle stesse premesse, cerca di approfondire più a fondo questa tematica, perdendosi però alcuni dettagli per strada: innanzitutto il potere del protagonista non viene mai spiegato, è semplicemente messo lì perché era l'unico modo per mandare avanti la storia. Non dirò di che potere si tratta, per non incorrere in spoiler, ma sappiate semplicemente che lungo tutta la storia non ne verrà mai chiarito il funzionamento.
Prima di entrare nella sezione spoiler, parliamo un po' dei personaggi della serie, molto ben caratterizzati. Partendo dal protagonista: Rintaro Okabe (Kyoma Hooin per gli amici) è uno scienziato completamente pazzo, fondatore del laboratorio di gadget futuristici. I comportamenti del personaggio sono a dir poco bizzarri: parla da solo, si inventa complotti, combatte contro una misteriosa organizzazione inesistente ecc. Insomma, più che uno scienziato sembra un terrapiattista. In realtà però tutti questi deliri sono una semplice maschera a una personalità fragile e gentile, che darebbe qualsiasi cosa pur di salvare un amico. L'altro main character, nonché mia nuova waifu personale, è Kurisu Makise, brillante scienziata diciottenne con la personalità un po' tsunderina. In realtà la ragazza nasconde un passato difficile, suo padre infatti era un famoso ricercatore, che però, sentendosi superato dalla figlia, iniziò a trattarla male. Questo perché già da giovanissima Kurisu veniva considerata molto superiore al padre, tanto che, nelle discussioni di carattere scientifico che avvenivano tra di loro, ne usciva vincente sempre lei. Quindi il padre iniziò a invidiarla e il loro rapporto si frantumò. I vari comprimari sono: Itaru Ashida (detto "Daru"), un otaku sovrappeso che ha un ottimo rapporto con le ragazze 2D (con quelle 3D, che in realtà sono 2D, ma va beh, non proprio), Shiina Mayuri, classico personaggio kawaii con il cervello di un criceto che però possiede comunque un certo spessore, Suzuha Amane, ragazza apparentemente allegra ma non posso dire altro se no faccio spoiler (ve ne parlo dopo, tranquilli), Fairies (odio i personaggi gatto che fanno 'nya'), Ruka Urushibara, ragazzo che vuole essere una ragazza, e lo diventa, e poi torna ad essere un ragazzo (boh, va beh!), infine Moeka Kiryuu, che non vi dico chi è, anche se si capisce abbastanza facilmente già dalla sua prima apparizione.
Finita la lunga carrellata di virgole e personaggi, passiamo al paragrafo contenente spoiler.

Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler

Partiamo da quello che ho lasciato in sospeso: Suzuha. Devo dire che si capisce che non è una ragazza qualunque, ma sicuramente la rivelazione della sua identità non è il plot twist più fallimentare dell'anime. Riguardo Moeka, invece, il colpo di scena è totalmente prevedibile, se lo sarebbe aspettato anche un bambino.
Comunque la serie soffre molto di una premessa completamente insensata: il Sern (sarebbe Cern, ma va beh) conduce esperimenti su esseri umani, ma è in grado di verificarne i risultati. Questa cosa non ha senso, poiché, se il corpo gelatinoso delle cavie viene spedito nel passato, si dovrebbe creare un'altra linea temporale rispetto a quella originale, dove il corpo non è mai stato rinvenuto. Dato che il Sern non è in grado di viaggiare da una linea temporale all'altra (lo conferma la serie stessa), non dovrebbe essere in grado di verificare i risultati degli esperimenti, visto che i corpi gelatinosi si trovano, appunto, in una linea temporale diversa da quella del Sern. È un ragionamento abbastanza complesso, spero di averlo esposto con chiarezza.
Un altro piccolo problema con la serie è il suo finale: personalmente avrei preferito che l'anime finisse con la morte di Kurisu Makise, sarebbe risultato tutto più romantico. Comunque non è un difetto, è più un semplice parere personale. Invece, ho apprezzato molto l'etica dietro ai viaggi nel tempo. Inizialmente i nostri protagonisti spediscono le d-mail un po' a casaccio, senza considerare le conseguenze delle proprie azioni: Fairies salva la vita di suo padre (cambiando così totalmente il proprio quartiere e facendo sparire l'IBN 5100), Rukako decide di diventare una ragazza (con un ragionamento sulla carne e sulle verdure al limite del demenziale), Okabe salva Kurisu dalla morte, e soprattutto Moeka riesce a rubare l'IBN 5100. Tutto questo porta a un'unica conclusione: la morte di Mayuri. Così Okabe si rende conto che il passato non andrebbe mai cambiato, perché le conseguenze di queste modifiche sono imprevedibili (il cosiddetto effetto farfalla). Quindi lo scienziato decide di annullare tutte le d-mail e riportare il mondo alla linea temporale originale.

Fine paragrafo contenente spoiler

In conclusione, "Steins Gate" è una serie con degli ottimi personaggi e una storia tutto sommato intrigante, ma risente di alcuni buchi di trama, così come il 99% dei brand basati sui viaggi nel tempo. Nel complesso, pur non essendo un capolavoro, lo reputo senza dubbio uno dei migliori anime dell'ultimo decennio.

Voti (li odio, ma li metto lo stesso per riassumere con i numeri la recensione): trama 5,5 (troppi buchi e un finale che non ho apprezzato più di tanto); personaggi 10 (veramente profondi e ben scritti); tematiche 8,5; sonoro 9 (opening ed ending bellissime, alcune OST memorabili); grafica 8 (non si nota che è un anime di nove anni fa). Voto complessivo: 8 (non è la media matematica degli altri voti).


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benetnash86

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
È davvero una serie super avvincente, non avevo pensato in un primo momento che questo anime fosse in grado di prenderti così tanto, e invece è davvero fantastico: personaggi accattivanti, storie super intricate, viaggi nel tempo, teorie del complotto, e chi più ne ha più ne metta!

Tutto l'anime si incentra sul tema dell'amicizia, e alla fine si sviluppa anche una bellissima storia d'amore, davvero avvolgente...

Non manca proprio niente, non perdetelo.
Voto: 10

P.S. L'unica cosa che davvero mi ha deluso? Che "Steins;Gate 0" non sia stato tradotto in italiano... una vera disdetta!


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soter

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Steins;Gate" è una serie anime del 2011 tratta dalla visual novel uscita in Giappone un paio di anni prima.

Risulta difficile parlare della serie senza lasciare spoiler, anche perché nella serie stessa sin dal primo episodio avvengono episodi che sono essi stessi spoiler di ciò che potrebbe avvenire in futuri. Il condizionale, come mai prima d'ora, risulta d'obbligo.
La tematica principale della serie è infatti quella dei viaggi nel tempo e della modificazione degli eventi in una realtà composta da più linee temporali. Dimenticate però le storie di fantascienza improbabili da quattro soldi, "Steins;Gate" è molto di più. La teoria fisica sulla quale si basa la serie è l'interpretazione a molti mondi di Everett, affascinante teoria basata sulla meccanica quantistica, che prevede l'esistenza di un multiverso.

Parliamo ora dei personaggi. Abbiamo Okabe, il protagonista principale della serie, che, autodefinitosi scienziato pazzo, svolge esperimenti di dubbia utilità e riuscita all'interno del suo "laboratorio" con i suoi "assistenti". Daru e Mayuri sono i suoi due assistenti iniziali, rispettivamente un hacker-otaku leggermente pervertito e una amica d'infanzia di Okabe che lavora in un maid cafè. Kurisu Makise, una giovane scienziata prodigio, sarà l'assistente numero 4 e si rivelerà punto cruciale dello svolgimento della trama. Non mi dilungo con altri personaggi, perché, parlando di alcuni di essi, vorrebbe dire rovinare la visione a chi vedrà l'opera. Sappiate però che praticamente non esistono comparse, ognuno avrà un ruolo importante nel districarsi degli eventi. Interessante come in un ambiente apparentemente apatico come quello della scienza si imporranno, prima come luce flebile, poi come faro, i sentimenti dei personaggi.
Non mancano i riferimenti al mondo reale, chicche per chi mastica qualcosina del campo, come l'IBM5100 o Titor o il Cern.

"Steins;Gate" è entrato a gamba tesa nella Top 5 (minimo) di tutte le opere che ho visto/letto, compresi libri e film non giapponesi. Assolutamente un must dell'animazione giapponese, non a caso premiata qui su AnimeClick.it dagli utenti come serie del decennio.
Vedetela assolutamente, stra-consigliata a tutti. Una di quelle serie che lascia veramente qualcosa anche dopo il termine della visione.


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Eramioquelnome

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9,5
Capolavoro è un aggettivo che si può scrivere a cuor leggero per descrivere questo anime.
Il tema è quello dei viaggi nel tempo: l’anime parte leggero, ma piano piano sale una tensione per un nemico che fino all’ultimo non capisci se sia reale o meno. La trama è ottima, la narrazione impeccabile dal ritmo incalzante, i personaggi ben approfonditi, è impossibile non affezionarsi.
Disegni e animazioni li ho apprezzati molto.

Difetti? Non è un anime leggero da guardare mentre si fanno le faccende di casa, ma una storia bella e complessa da seguire fin nei minimi dettagli.

Insomma, davvero un capolavoro! Da guardare assolutamente!
Ovviamente è necessario un QI perlomeno nella media.
Non do dieci poiché ne do solo uno, e il posto è già preso, ma lo poteva meritare tranquillamente. È ai livelli di “Death Note” o “Neon Genesis Evangelion”. Buona visione, non rimarrete delusi!


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maxcristal1990

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Okabe si autodefinisce scienziato pazzo: nonostante prenda tutto con poca serietà e non badi alle conseguenze delle sue azioni, presto cambierà modo di pensare, quando capirà che lui è in grado prima di cambiare il passato, comunicando a sé stesso informazioni, e poi anche di tornarci. Nonostante viaggi continuamente tra linee temprali diverse, tutte hanno una fine tragica. Costretto a rivivere diverse volte lo stesso periodo per salvare dalla morte Mayuri, una sua amica di infanzia, cercherà di ottenere lo Steins Gate, progetto di un futuro ancora non definito.

È un bellissimo anime che fin da subito suscita mistero e psicodramma. Ho deciso di vederlo perché eletto miglior anime del decennio dall'utenza, e posso dire di non essermene pentito. La storia è molto bella e coinvolge molti personaggi, ognuno con le sue particolarità e personalità; la mia preferita sicuramente è Christina. Nonostante si ripetano durante le puntate più e più volte le stesse cose, non annoia, visto che possiede questo lato psicologico che ti intrattiene costantemente e lo rende sempre imprevedibile. La fantascienza non manca, il surrealismo è al massimo. La cosa che mi ha colpito di più è come vengono spiegate le linee temporali, in un modo estremamente dettagliato. Non ho notato nodi, nonostante la trama non sia molto semplice, ha veramente pochi difetti anche nella scorrevolezza.

Parere tecnico: animazioni nella media, song normalissime e dialoghi abbastanza difficili, visto che spesso bisogna leggere le mail, durante gli episodi, che sono scritte nel telefono del protagonista quando comunicano. A questo proposito, per facilitare la visione e non perdere il filo delle discussioni, consiglio di guardare il doppiaggio in italiano.
Nel complesso, consigliato, perché è soprattutto la storia a prendere molti punti.

Utente114448

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Utente114448

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Una recensione di solito dovrebbe partire dalla trama, ma anche solo un accenno significherebbe 'spoilerare' i primi episodi, e toglierebbe il gusto di assaporare istante per istante quest'opera che per me è un capolavoro assoluto. Un capolavoro, oltre all'intreccio, deve delineare figure coerenti che si relazionano all’interno della trama, e magari che possano essere empatiche con lo spettatore. Inizialmente, una volta presentato il protagonista Okabe Rintaro, scienziato "pazzo" (a suo dire), ci potrà sembrare di incontrare tutti i prototipi nipponici di anime/manga gravitanti attorno al protagonista: la tsundere, la megane, la moe, l'hentai, l'osananajimi, quando invece ognuno di essi evolve per differenti vie, con implicazioni complesse e caratterizzate nel modo e nel momento giusto.

Non è la solita storia pseudo-tecnologica con viaggi nel tempo, i riferimenti scientifici, filosofici e culturali sono numerosi e realistici: da John Titor (ovvero un utente/i di vari forum ad accesso libero all'inizio del XXI secolo dichiaratosi un militare statunitense proveniente dall'anno 2036, essendo stato reclutato in un progetto governativo di viaggi nel tempo) all’IBN 5100 (o IBM), il SERN (ovvero il CERN) e il suo Large Hadron Collider; dalle D (DeLorean) Mail, ai buchi neri di Kerr, agli echi distopici di Orwell, agli ammiccamenti ai concetti di essere e tempo di Heidegger, riferimenti che da un lato hanno attirato chi, come me, è appassionato di tecnologia e di distopia spazio-temporale, dall’altro non danno fastidio né diventano poi così centrali nell'economia della storia.

L'animazione è spettacolare, con inquadrature dove prevale l’utilizzo di ambienti interni ombrosi alternato all'esterno, che invece si presenta sempre con una luce esasperata e colori enfatizzati.
Voto: 10.


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Nemesis Ra Algol

Episodi visti: 25/24 --- Voto 8,5
"Steins;Gate" è sicuramente un anime eccellente sotto parecchi punti di vista, ma non è un capolavoro per tutta una serie di motivi, che mi affretto a spiegare in questa recensione.

Premetto fin da subito che la qualità generale è eccellente su svariati punti, dalla trama alla grafica, passando da alcuni protagonisti, per poi vantare una regia da serial TV sci-fi televisivo thriller e horror psicologico. Tuttavia l'anime soffre la debolezza e il carisma concreto che è quasi del tutto assente in alcuni personaggi principali, e persino in quelli che dovrebbero essere quelli chiave. Difetto questo molto grave, assieme a quello di una sceneggiatura per nulla concreta.
Trovo assurdo che, con una trama e una regia tanto da cardiopalma e seria, poi nei fatti quello che viene rivelato e annunciato dai personaggi chiave alla fine non viene rappresentato affatto concretamente in questa serie. Per esempio si parla di catastrofi immani terrificanti in date precise del futuro in più di un'occasione, per poi non mostrarle per nulla né esplorarle direttamente. La conseguenza è che di tutto quello che viene annunciato, pur essendo di grande effetto, se poi però nei fatti non accade nulla di eccezionale, di fatto risulta inutile aver parlato con annunci shock illusori.
"Steins;Gate" ha una trama davvero interessante e una regia a tratti magistrale e raccapricciante.
La prima parte è decisamente banale seppur godibile, poi però la serie decolla e mostra tutto il suo carisma e spessore narrativo. Il livello si alza a tal punto, che alcune scene sono realizzate con una cura talmente raffinata e sofisticata, da lasciare letteralmente impietriti e sconvolti. Ad esempio la parte cui vengono scoperti alcuni esperimenti sugli esseri umani con i viaggi nel tempo da parte scienziati reali, e per davvero dotati di attrezzature ben note, è raccapricciante. Di immane trasporto emotivo è invece seguire Okabe che tenta di rimediare a quelli che all'inizio sembravano stupidi esperimenti privi di scienza logica, per poi rivelarsi un loop thriller temporale, decisamente magistrale e sconvolgente. Poi ecco che arriva la parte centrale e più forte, capace di generare un enorme senso di trasporto e angoscia, grazie anche alla grande cura riposta in molte scelte registiche.
Il finale invece è molto banale e delude parecchio, recuperando parzialmente solo grazie all'episodio OAV del 2012, chiudendo decorosamente.
Purtroppo però la presenza della loli Faris Nyan Nyan (il nome è una garanzia...), di Mayuri Shiina ("Tutturuuu") e dell'inutile Ruka Urushibara ne abbassa ulteriormente il valore e serietà.

Certo Mayuri Shiina non è un personaggio irrilevante al fine di quest'anime, ma purtroppo i Giapponesi moderni non perdono mai il vizio di non saper e voler separare uno stile serio da uno perfetto per otaku giapponesi. Questo perché in soldoni, specie per le altre due ragazze da me menzionate, il fine è sempre quello di infilare loli e moe kawaii, anche se l'anime è dannatamente serio, sofisticato e drammatico, come in questo caso, e per questo è ancora meno accettabile.
Itaru Hashida è una via di mezzo. All'inizio è del tutto irrilevante, banale e immaturo, insomma sembra il classico otaku nerd pervertito da mezza tacca. Poi però, per merito più della trama a lui legata piuttosto che al suo valore, migliora e diventa più sensibile, rilevante è credibile.
Suzuha Amane anche lei la inserisco tra i personaggi di media importanza. Questo nonostante lei sia un personaggio chiave. Di tutto quello legato a Suzuha, nonostante sia nei fatti fondamentale per l'intero anime, alla fine il ruolo e tutto quello che rappresenta viene sprecato proprio a causa dell'assenza effettiva nella sceneggiatura delle scene assenti ma determinanti per "Steins;Gate". Anime che viene nei fatti privato di quello che l'avrebbe reso un capolavoro, ovvero le scene annunciate e mai mostrate.
I protagonisti veri sono: ovviamente Rintarō Okabe, ragazzo dall'apparenza svampita, ma dannatamente serio quando le circostanze lo richiedono; importantissima è anche Kurisu Makise, che rappresenta lo stile perfetto di ragazza, da prendere come esempio se si vogliono realizzare anime seri per davvero. Ecco, Rintarō e Kurisu sono quel valore aggiunto determinante per poter rendere anche la commedia toccante, intrigante, piacevole e ben mischiata a momenti seri e drammatici.

Dal punto di vista tecnico "Steins;Gate" è eccelso. I fondali sono dettagliatissimi, dotati di un rapporto saturazione-colore-dettagli capace di aumentare il realismo e conseguentemente il coinvolgimento dello spettatore. Il sistema di illuminazione utilizza tecnologie 3D altamente avanzate, per esempio i famosi effetti bloom e parte degli screen space reflection. Molto familiari specie a chi come me ha la fortuna di giocare su potenti PC con tutti i settaggi a Ultra in 4K a 60 FPS Rock Solid. Anche le animazioni sono perfette, così come le OST di sottofondo e l'eccelso doppiaggio italiano.
Il character design nel dettaglio è sicuramente curato e abbastanza rifinito, mentre come al solito la cura riposta nei tratti dei visi femminili, dei loro capelli e relativi riflessi speculari fa una magra figura dinanzi a un “Megazone 23 part 2” del 1986.

Concludo infine rammaricato dal fatto che la produzione delle serie TV (mentre i film e alcuni OAV sono invece anche oggi seri, e va giustamente specificato questo) degli anime attuali moderni è vincolata e schiava dell'utenza che nutre. Prima le serie si sono ridotte gradatamente a ventisei episodi, poi a ventidue-ventiquattro, per poi arrivare ai disastrosi ultimi undici anni, in cui iniziarono le serie da dodici episodi, cucite perfettamente per gli otaku giapponesi, nel mondo e italiani. Utenti nei fatti troppo assuefatti e pigri per potersi lamentare di anime concretamente e mediamente scarsi, frettolosi, e conseguentemente contagiando anche quelli seri come "Steins;Gate". Anime che avrebbe avuto bisogno di trentadue-trentacinque episodi per mostrare e narrare quanto invece viene solo banalmente annunciato a voce."Steins;Gate", con più episodi, sarebbe stato libero di inserire per bene scene concrete e spettacolari, del futuro apocalittico descritto solo da Suzuha a parole. Scene eccezionali che avrebbero permesso a "Steins;Gate" di essere un capolavoro eterno!
Naturalmente ci sono delle piacevoli eccezioni, per esempio "Kiseiju - L'ospite indesiderato" o "Mobile Suit Gundam Unicorn" e tanti altri degli ultimi undici anni, ma purtroppo la tendenza non è dalla parte di autori di anime per produrre serie TV serie, ma prodotti frivoli, scarsi, sfuggevoli e di facile fruizione.


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Daq17

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Potrò sembrare troppo generoso, ma a parer mio questo, in cinque/sei anni che vedo anime, è quello che mi è piaciuto di più in assoluto, il mio anime preferito.

La trama è particolare, insolita: Kyouma Hooin, il cui nome originale è Rintaro Okabe, studente universitario autoproclamatosi scienziato pazzo, conduce piccoli esperimenti e crea invenzioni in un appartamento di Tokyo con i suoi due amici, Itaru Hashida, detto Daru, e Mayuri, detta Mayushii. Un giorno, durante una calda giornata di luglio nel 2010, Okabe, dopo aver assistito a un omicidio di un personaggio fondamentale che non cito, rimane coinvolto in un fenomeno impossibile: una delle sue invenzioni è in grado di inviare messaggi del telefono nel passato. Da lì in poi, tramite tutto ciò che lui farà e si susseguirà, Okabe capirà che l'uomo non deve avere il potere di influenzare il passato, né ora né mai.

Io ho apprezzato su tutta la linea questo anime, anche la presenza di vari riferimenti a teorie di fisica moderne e a esperimenti reali. A parer mio, è un capolavoro, che riesce a combinare in un'unica storia tratti di commedia, fantascienza (e scienza vera e propria), sentimenti d'amore e thriller, senza rovinare il prodotto finale in sé. Quindi il mio voto è 10, consigliato assolutamente.


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ALUCARD80

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9,5
Non si esce da “Steins;Gate” facilmente.
Vi è mai successo di pensare che alcune delle cose che sono capitate durante la vostra vita siano sembrate semplicemente “inevitabili” - forse per qualche motivo incomprensibile - o forse, per uno strano scherzo del destino, siano state una conseguenza di qualcosa che non è stato né deciso né influenzato dalle vostre azioni? Probabilmente è capitato a tutti, e questo ragionamento è stato un semplice pensiero dettato dall’ironia o da un momento di profonda frustrazione.
...O forse è stato deciso da “Steins;Gate”.

Bene, cominciamo dall’inizio, perché stiamo per parlare di uno degli anime migliori mai visti in assoluto.
Rintaro Okabe, studente dotato di grande fantasia, perditempo e ancora un po’ infantile, gioca a fare lo “scienziato pazzo”: si fa chiamare con lo pseudonimo di “Hooin Kyoma”, e assieme a due suoi amici, Mayuri e Daru, una calda estate colma del frinire delle cicale, di un cielo azzurro sgombro da nuvole e invasa da un sole che spacca i sassi e fa ribollire l’asfalto, decide di cimentarsi in quello che è la sua grande passione: inventare oggetti che prima o poi cambieranno la vita dell’essere umano, ma che in pratica risultano essere inutili e buffe invenzioni. I tre prendono in affitto una stanza e la trasformano nel loro “laboratorio segreto”, dove si trovano ogni pomeriggio; chissà, magari, un giorno, diventeranno famosi!
Sembra l’inizio di qualche divertente e scanzonata avventura estiva, una di quelle che te la ricorderai per tutta la vita, una di quelle che, fra vent’anni dirai: “Te lo ricordi, quante scemenze facevamo da giovani?”
Niente, alla fine, è più prezioso dei ricordi che conserviamo nel cuore, soprattutto quelli legati alle persone a cui vogliamo più bene, perché i ricordi sono l’unica cosa capace di viaggiare nel tempo e rimanere con noi anche dopo anni e anni. Ma, per l’essere umano, il tempo è qualcosa di incomprensibile, una misura ancora incompresa, e, secondo alcuni scienziati, la misteriosa, oscura e complicatissima “quarta dimensione”.
Fra le strampalate invenzioni di Rintaro & Compagni v’è anche un bizzarro forno a microonde, che, modificato a dovere, permetterà al cellulare del nostro eroe di mandare delle mail... nel passato!
Quella calda estate cambia radicalmente il giorno in cui Rintaro, assieme a Mayuri, si reca alla postazione radio, dove un famoso scienziato tiene una conferenza legata alle leggi dello spazio-tempo. Ma qui s’imbatte in una scoperta terribile: in uno dei magazzini lontani ritrova il corpo senza vita di una misteriosa ragazza dai capelli rossi, in un lago di sangue! Chi davvero è quella ragazza lo scoprirà prestissimo, ma soprattutto, quel che non sospetta, né lui né i suoi amici, è che sta per accadere qualcosa di assolutamente pazzesco e fuori da ogni logica, qualcosa che cambierà la loro vita per sempre, dando il via alla più grande rivoluzione mondiale di sempre. Già, lo scienziato pazzo Hooin Kyoma” presto guadagnerà nuove reclute che lo aiuteranno nelle sue invenzioni, una fra tutte una certa Kurisu Makise, personaggio perno di tutta la vicenda.
Ma, se è vero che, grazie al collegamento con il forno a microonde, il suo cellulare permette di mandare mail nel passato, allora significa che si può tentare di influenzare ciò che è già accaduto! Cosa può comportare una cosa del genere?

“Steins;Gate” è uno di quei racconti tratti da una complicata e avvincente visual novel, messo su schermo in modo davvero magistrale.
Quando si ha a che fare coi viaggi nel tempo è facile cadere nei soliti cliché, in paradossi scontati o, peggio ancora, in una sceneggiatura prevedibile per via delle situazioni causa-effetto. Ebbene, ogni cosa in questa storia è costruita passo per passo, completamente coerente, fluida al punto giusto, complicata quel che basta per mandare in tilt il cervello dello spettatore senza però fargli perdere il filo della trama, e animata in modo più che sufficiente, con un climax studiato che raggiunge vette davvero uniche in più di un’occasione.
Dietro questi esperimenti presi inizialmente con troppa leggerezza, i protagonisti capiranno di avere fra le mani qualcosa di davvero mostruoso e rivoluzionario; ben presto entreranno in gioco poteri superiori e multinazionali senza scrupoli, aggravando il quadro generale della situazione.
La prima parte del racconto rispecchia tutta la goliardia e l’allegria dei giovani coinvolti, fra battute, un po’ di fanservice, gag più o meno banali, e propone un’atmosfera di coesione e spensieratezza che si rimpiangeranno amaramente nella seconda metà, quando, episodio dopo episodio, tutto sprofonderà lentamente in una disperazione opprimente, un vortice di dolore e di amarezza che ci ricorderà in modo violento e spietato uno dei più importanti insegnamenti della vita stessa: accetta ciò che ti è accaduto e ciò che hai vissuto, fanne tesoro e non fuggire da questo, perché sono le cose più dolorose e gli eventi che ti rimarranno dentro tutta la vita che ti permetteranno di maturare e divenire ciò che sei ora, e ti insegneranno a diventare adulto.

Oscar Wilde una volta disse: “La vita è l’insegnante più difficile: prima ti fa l’esame, poi ti spiega la lezione.” Nessuna verità più grande di questa.
Colpi di scena spesso sorprendenti, intrecci emotivi fra i protagonisti, personaggi in linea di massima sviluppati accuratamente e approfonditi episodio per episodio, e soprattutto il monito più importante, quando si tratta di viaggi nel tempo: non scherzare mai con il tempo, non pensare mai di poter giocare a fare Dio, perché, in un modo o nell’altro, finirai per rimetterci.
E, mentre tutto precipita, fra animazioni curate, un senso d’oppressione sia nei momenti bui che in quelli fin troppo assolati, le “cose” si ripetono, e ancora, e ancora, e ancora, e Rintaro Okabe prima si smarrisce e poi ritrova sé stesso, accompagnato da una bellissima colonna sonora e da momenti di grande animazione di un impatto emotivo che raramente abbiamo potuto ammirare prima.
Altro pezzo da novanta l’opening “Hacking to the Gate”, capace di gettarti nel “mood” ancora prima che l’episodio inizi.

La parte finale è costruita in modo magistrale, semplice, eppure giusta, corretta, scorrevole e anche sorprendente, capace di elargire un senso di completezza nonostante l’intreccio complesso e caotico.
Ho letteralmente divorato “Steins;Gate”. Sapevo che parlava di viaggi nel tempo, e sapevo che era una sfida difficile, ma questa sfida è stata vinta al 100%. E non finisce qui: l’anime propone anche la versione “beta” dell’episodio 23, ovvero da dove si dipanerà la seconda stagione, “Steins;Gate Zero”.
Se siete gente che si emoziona e commuove, allora preparate i fazzoletti. Si ride, ci si arrabbia e ci si stupisce, ma, soprattutto, si soffre.
Mi raccomando, membri del laboratorio, state sempre attenti alle trame dell’organizzazione segreta... e non dimenticatevi la parola d’ordine:
El. Psy. Congroo!


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Daniele Piantoni

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Parto dal presupposto che questo è il primo anime in assoluto che recensisco.
Di anime nella mia vita ne ho visti tanti, ma mai nessuno come "Steins;Gate", che è diventato il primo nella mia top 10 ancora prima di finirlo. Pochi anime si avvicinano alla perfezione assoluta, e questo è uno dei pochissimi ad arrivarci, ma partiamo con ordine.

Trama: vede le vicende di questo laboratorio per gadget futuristici riuscire a creare per caso un microonde che riesce a mandare messaggi nel passato, e fin qui storcerete subito il naso, ma non lasciatevi ingannare né dall'incipit né dal comportamento slice of life dei personaggi nei primi episodi, soprattutto del protagonista affetto da un'evidente sindrome di terza media. Questo è necessario perché noterete subito tanti elementi frammentati che piano piano verranno al pettine e vi faranno capire di star guardando un prodotto di un altro livello.

Senza soffermarmi troppo, per evitar ogni tipo di spoiler che in questo caso ucciderebbero proprio la visone, passiamo ai personaggi: il lavoro svolto è perfetto, ogni secondario sembra un protagonista, con una narrazione e spiegazione esaustiva che si incastra perfettamente con la trama e soprattutto un'evoluzione dei personaggi che trasforma l'anime slice of life in una spirale contorta e cupa all'inverosimile.

Animazioni: unica pecca del lavoro, le animazioni e le inquadrature sono fantastiche, ma nulla che faccia pensare di ricordare questo anime per questo motivo; sono sufficienti per farti concentrare sul resto, direi.

Audio: qua ci superiamo, con un'opening fantastica e delle soundtrack azzeccate per ogni momento.

Commento finale: non lasciatevi ingannare dall'inizio lento, anzi approfittatene per tenere conto dei dettagli, e capirete il livello dell'opera che state visionando. Un inizio che piano piano arriverà a portare l'anime in una spirale cupa e psicologica che rende "Steins;Gate" il miglior anime di tutti i tempi, secondo la mia opinione, in quanto nulla, e dico nulla, viene fatto senza una ragione.


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Mattew

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
E' un anime fantastico. Guardandolo, ho provato un mix di emozioni indescrivibili che passavano dalla felicità, tramutandosi successivamente in varie sfumature di tristezza. Devo dire che quest' anime mi ha insegnato molte cose e mi ha dato una visione completamente diversa del mondo. Quest'anime è veramente meraviglioso in tutto e per tutto!
E che dire delle opening e delle ending, bellissime anche quelle!
Lo consiglio a chiunque non l'abbia ancora visto!

Aki97

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Per anni diverse persone a me vicine (chi più, chi meno) mi hanno ripetuto quanto avrei dovuto guardare “Steins;Gate” e quanto mi sarebbe piaciuto, perché è esattamente il genere di opera che apprezzo. Alla fine mi hanno presa quasi per sfinimento, la curiosità ha prevalso sul procrastinare ancora, e, devo dirlo, sono quasi sorpresa di quanto io abbia apprezzato questa opera.

Il protagonista della vicenda è Rintaro Okabe, un autoproclamato “scienziato pazzo” che insiste nel farsi chiamare Kyoma Hooin. Okabe ha fondato un laboratorio quanto mai bizzarro per lo studio e la realizzazione di “gadget futuristici”, di cui fanno parte altri due membri: un’amica d’infanzia di Okabe, Mayuri “Mayushii” Shiina, e un suo collega universitario, Itaru “Daru” Ashida.
Il primo episodio, che apre in maniera magistrale questa serie, vede Okabe e Mayuri recarsi al Radio Kaikan di Akihabara per assistere a una conferenza sullo sviluppo della macchina del tempo. A causa di alcune circostanze, Okabe si troverà a vagare in solitudine nel palazzo, dove farà una macabra scoperta: in una stanza dell’ottavo piano, una persona è morta accoltellata. Si tratta di Kurisu Makise, una nota scienziata giapponese che, grazie al suo genio, pur ancora diciottenne lavora per un centro di ricerca americano.
Turbato dalla scoperta, Okabe invia una e-mail a Daru per avvisarlo dell’accaduto, e proprio in quel momento prova una sensazione a lui sconosciuta. Non capendo cosa succede, rintraccia Mayuri, e parlando con lei constata che i suoi ricordi della mattinata non combaciano con quanto la ragazza gli racconta.

Un elemento che ho avuto il piacere di constatare con una seconda visione, e che è un pregio riscontrabile per tutta la durata dell’anime, è che sin dal primo episodio si mettono parecchie carte in tavola per porre le basi per situazioni ed eventi che accadranno molto più avanti nella storia. Lo spettatore è introdotto alla trama in maniera energica e naturale non solo attraverso il particolare comportamento di Okabe, ma anche grazie alle interazioni dei personaggi, fra di loro e con l’ambiente. Soprattutto riguardando l’episodio a posteriori, è possibile rendersi conto di quanto molti scambi di battute siano da un lato un modo efficace per stabilire le personalità del cast e i loro rapporti interni, e dall’altro anche una strizzata d’occhio a eventi futuri che, se si è attenti, possono costituire dei notevoli indizi per chi guarda.
In generale, uno dei più grandi pregi di questa serie è che non nasconde niente allo spettatore, anzi gli fornisce tutti gli strumenti per potersi creare delle teorie sui suoi sviluppi futuri: se costui è attento e riesce a mettere insieme i pezzi, a teorizzare, è molto probabile che gli sforzi verranno ripagati, e le ipotesi si riveleranno corrette. “Steins;Gate” non è assolutamente un anime che ricerca il colpo di scena ad ogni costo, anzi, benché ve ne siano anche di grossi, si tratta di eventi che seguono una logica precisa, e che sono in ultima analisi coerenti con tutto il resto della trama. Questo non perché si tratti di cliché, ma proprio perché ogni cosa ha una spiegazione logica, che si incastra alla perfezione con tutto il resto.
Tutto questo, ovviamente, richiede del tempo per essere costruito, ed è per questo che alcuni potrebbero trovare alcune parti lente: non mi sento di negare questa possibilità (anche se io, personalmente, non mi sono mai annoiata durante la visione), ma ci tengo a precisare che si tratta di passaggi necessari. In primo luogo, perché lo spettatore deve essere messo nelle condizioni di poter seguire la trama, e si rendono quindi necessarie alcune spiegazioni anche a livello scientifico o di funzionamento del mondo di ambientazione della storia. In secondo luogo perché, per l’appunto, attraverso tanti piccoli momenti di interazione, studio, introspezione ed esplorazione dell’ambiente da parte dei vari personaggi, si tessono le premesse per eventi futuri che, quando arrivano, deve essere possibile ricollegare al resto senza bisogno di ulteriori, innaturali momenti di spiegazione. I cosiddetti “spiegoni” sono proprio quel che "Steins;Gate" non fa e non ha necessità di fare, fatte salve le parti (non troppe) in cui vengono esposte teorie scientifiche.
Ritengo quindi che, nel complesso, l’anime abbia delle tempistiche molto ben gestite, vista anche la complessità di certi argomenti che ne fanno parte, e questo non vale solamente per quanto riguarda la trama, ma anche i dialoghi. Si trova per tutto il corso degli episodi un buon bilanciamento di situazioni comiche e situazioni drammatiche, e nessuna di queste risulta forzata, proprio perché la storia non ha bisogno di utilizzare espedienti artefatti per scatenare una reazione nello spettatore, ma si avvale di ciò che l’anime stesso costruisce e sviluppa. Quando Okabe si trova di fronte a una scelta drastica, ne sentiamo il peso emotivo non solo perché razionalmente possiamo immaginare tale peso, ma perché abbiamo avuto modo nel corso degli episodi di conoscere il mondo in cui Okabe vive e le persone che lo circondano, e pertanto, al suo pari, anche noi ci troveremo investiti dalla situazione. Allo stesso modo i momenti di comicità nascono spontanei come naturali interazioni che si verificano all’interno di un gruppo affiatato e variegato, fra battibecchi, battute, prese in giro.
Non posso quindi che lodare l’estrema cura con cui la trama e i suoi sviluppi sono stati costruiti in maniera estremamente coerente e convincente, pur dovendo sottolineare come ci siano un paio di particolari che non vengono spiegati, oppure ‘hint’ che non vengono poi approfonditi a dovere. Si tratta perlopiù di dettagli secondari, ma proprio a causa dell’alto livello complessivo della serie, questi dettagli risaltano maggiormente rispetto al resto.
C’è poi anche la questione dell’episodio finale. Tale episodio non è problematico di per sé (in realtà io l’ho trovato un’ottima conclusione della storia), però mi rendo conto che lo sviluppo conclusivo possa essere percepito come un po’ affrettato, specie senza il bagaglio di conoscenze che porta “Steins;Gate 0”, una sorta di spin-off che segue le vicende della linea di universo beta, e che però è posteriore di parecchi anni rispetto a “Steins;Gate”.

Guardando poi al cast dei personaggi, c’è da dire che, pur non essendo questa la punta di diamante della serie, esso si difende comunque molto bene: al suo interno è possibile trovare alcuni “archetipi” che chi è sufficientemente navigato in ambito di opere giapponesi non farà fatica a riconoscere.
La menzione d’onore va sicuramente ad Okabe, non solo in quanto protagonista: la sua caratterizzazione è riuscita ad avere nello scienziato pazzo e sciroccato Kyoma Hooin uno dei suoi punti distintivi, ma non l’unico, e sicuramente Okabe non viene ridotto a una macchietta, a un mero espediente da utilizzare per creare gag e situazioni comiche. Si tratta anzi di un suo modo peculiare di vivere e affrontare le situazioni, di interagire con gli altri, che, pur risultando comico (magari anche fastidioso), alla fine diventa quasi naturale da seguire. Ed è proprio per questo che hanno ancora maggiore forza i momenti - sempre più frequenti con il procedere degli episodi - in cui questo lato della sua personalità viene messo da parte, portando alla luce aspetti più drammatici, seri, profondi. Sarà sorpreso lo spettatore, al pari dei personaggi che hanno a che fare con lui, e personalmente la trovo una sorpresa più che gradita.
Nei comprimari si ritrovano altri degli archetipi precedentemente citati: l’otaku, l’amica d’infanzia, la tsundere, la idol, e così via. Pur riconoscendo che, come costruzione e approfondimento, tali personaggi non vadano troppo oltre il loro archetipo, mi sento anche di affermare in loro difesa che essi non risultano mai eccessivamente pesanti, forzati o non credibili. L’anime fa, nel complesso, un buon lavoro di caratterizzazione, donando a ciascuno il suo momento di luce sotto i riflettori, consentendo a tutti (chi in maniera più riuscita, chi meno) di dimostrare che hanno senza dubbio qualcos’altro da comunicare oltre al loro archetipo di appartenenza. C’è inoltre da dire che questo cast così archetipico è, per quanto mi riguarda, parte integrante della riuscita di questo anime, aggiungendo quella componente un po’ demenziale che riesce ad alleggerire nei momenti giusti una serie piena di temi molto seri e costellata di avvenimenti e scene, dal punto di vista sia visivo che emotivo, anche molto pesanti.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, la valutazione non è propriamente omogenea. Dal punto di vista registico e di montaggio, si trovano alcuni espedienti veramente d’impatto, che comunicano bene il messaggio, il mood, il carico emotivo di momenti importanti, ma che anche nella quotidianità riescono a partecipare con successo a quella costruzione del mondo e della storia attraverso i piccoli dettagli portata avanti dalla scrittura e dalla sceneggiatura. Intriganti la opening e la ending, che verranno più volte coinvolte nella narrazione e collegate agli avvenimenti all’interno della serie, risultando più che dei meri stacchi, delle sequenze isolate di inizio e fine.
C’è però anche da dire che in termini di pure animazioni e realizzazione tecnica, l’anime non è invecchiato molto bene, e questo aspetto è probabilmente il suo punto a sfavore più grande. Per quanto la qualità non cali in termini di framerate, questo va spesso a scapito delle proporzioni e in generale dei fisici dei personaggi in azione, che tendono a risultare un po’ sgraziati (se non proprio “derp”), anche quando la scena in corso è tutto sommato tranquilla.
Nota di merito molto positiva invece per quanto riguarda la colonna sonora, memorabile, che accompagna perfettamente le vicende narrate, accentuando i momenti drammatici oppure creando un senso di straniamento in alcune circostanze. Alcuni pezzi sono un piacere da ascoltare anche al di fuori del contesto dell'anime, e personalmente non è sempre facile, specie nelle opere di animazione, trovare dei brani strumentali che siano così belli da sentire anche tolti dall'opera di appartenenza.

Tutto sommato sono quindi molto felice di aver recuperato quest’opera, anche se con anni di ritardo, e in effetti ha moltissimi degli elementi che di solito ricerco e apprezzo negli anime. L’unico lato negativo veramente grosso che comporta, suppongo, è che da questo momento in poi sarò ancora più esigente nei confronti di opere con un elemento di time travel importante al loro interno. È un ‘trope’ veramente difficile da utilizzare bene, dal momento che basta la minima disattenzione per creare delle voragini nella trama. “Steins;Gate” riesce a farlo in maniera magistrale, riuscendo al contempo a gestire i viaggi nel tempo, una trama avvincente, un rapporto fra dramma e comicità bilanciato, e un buono (seppur non eccezionale) sviluppo dei personaggi.


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filod'arianna

Episodi visti: 25/24 --- Voto 10
A quest'opera ho deciso di dare il 10, nonostante non vorrei scialacquare votazioni così totalitarie, ma è un anime coinvolgente, ben orchestrato e con una regia tale, da farmi credere che meriti il massimo.

Il 2010 e i viaggi nel tempo sono l'ambientazione, il protagonista è un giovane scienziato eccentrico che, sperimentando su normali oggetti di casa, scopre come inviare messaggi nel passato; questo innescherà una serie di eventi a cascata che lo costringeranno a ripercorrere il cammino a ritroso, per impedire un futuro distopico sia per l'umanità che per le persone a lui care.
Altri protagonisti sono l'amico hacker di lui, l'amica d'infanzia e una scienziata. Altri entreranno in gioco e tutti saranno parte dell'orchestra degli eventi.

Buono il comparto comico, che introduce un buon terzo dei venticinque episodi (ventiquattro + un OAV, che è conclusivo). Okabe, lo scienziato protagonista, con la sua sola caratterizzazione arricchisce l'intera serie: partito un po' come personaggio fumetto, verrà spogliato delle sue maschere ed esprimerà pienamente la sua vera personalità. Dramma e thriller la faranno da padroni: dopo i primi undici episodi, precisamente il dodicesimo sarà lo spartiacque che farà abbandonare in buona misura la parte comica e introduttiva per entrare pienamente nell'opera.
L'aspetto sentimentale ruota molto intorno al tema dell'amicizia, non manca la storia d'amore, pur se prenderà piede molto in là, e non è quindi il tema centrale su cui ruota tutto (lo sarà, ma non da subito). Diciamo che si costruiranno parallelamente due comparti sentimentali, quello dell'amicizia e quello di coppia, e assumeranno entrambi un ruolo chiave ma in momenti diversi.
L'aspetto scientifico è ricco di spiegazioni, e dove nascono delle domande verranno offerte le risposte: nonostante non sia un'esperta di questo genere, non mi sono rimasti dubbi rispetto a cosa s'è ha voluto esprimere.

L'animazione l'ho trovata soddisfacente e ho adorato le inquadrature nei momenti di maggior tensione psicologica e narrativa.


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Renton79

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Steins;Gate" è un anime che si può dividere in due parti.
La prima, a tratti lenta ma mai noiosa, ci aiuta a conoscere bene i personaggi principali della storia. Il laboratorio scientifico di gadget futuristici diretto dallo "scienziato pazzo" Okabe è un luogo dove i componenti si ritrovano per portare avanti i loro esperimenti, ma è anche un luogo dove si formano amicizie, ci si aiuta nei momenti di difficoltà e tutto scorre in modo molto realistico. Non mancano momenti molto ironici, cosi come dibattiti su opinioni divergenti tra i vari protagonisti. L'argomento chiave resta comunque quello fantascientifico e cioè la possibilità che si possa viaggiare nel tempo. Vengono citate tante teorie di noti scienziati - molto viene preso dalla leggenda metropolitana di John Titor - e, guardando l'anime, non posso fare a meno di pensare alla trilogia di "Ritorno al futuro". Nonostante alcune tematiche non siano innovative, l'anime risulta essere degno di nota per la caratterizzazione dei personaggi principali, per l'incalzare degli eventi che tengono incollato lo spettatore alla visione e per la genialità con cui i protagonisti cercano di risolvere i problemi creati.
La seconda parte dell'anime è un vero capolavoro, numerosi sono i colpi di scena, aumentano i momenti di azione e ci si immedesima con Okabe che cerca in tutti i modi di far tornare tutti i tasselli al loro posto.

Bella la colonna sonora, non trascendentale ma fa il suo dovere.
Consiglio la visione agli amanti del genere: certo, alla visione primi episodi si potrebbe equivocare, ma vale la pena di andare avanti, e vedrete che l'anime vi prenderà un sacco!


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superkaze

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
"Steins;Gate" parte lentamente, ed è la prima cosa che mi rimane, soprattutto dopo aver superato i primi episodi. Il fattore umoristico/commedia poteva forse andar bene nel 2011, quando è stata realizzata la serie, ma vederlo ora nel 2018, a distanza di sette anni, perde di presa e risulta stucchevole per la ripetitività di certi meccanismi che, anziché rinforzare un personaggio, tendono a banalizzarlo. La vera svolta avviene intorno al decimo episodio, in cui si iniziano a vedere le drammatiche e ineluttabili conseguenze nel voler cercare di cambiare l'ordine delle cose. Davvero interessante e ben costruito l'intreccio che si genera tra gli episodi, con richiami a singole scene che assumono rilevanza. Una serie che va seguita fino all'ultimo episodio, concentrandosi sull'elemento fantascientifico.
Riguardo l'ambientazione del 2010 devo dire che sarebbe stata molto più apprezzabile se vista in quegli anni, quando il "CERN" della nostra linea temporale doveva ancora annunciare molte scoperte, e quando quindi rappresentava ancora una entità misteriosa che lo spettatore poteva percepire con vero timore.


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Trancho

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Inizialmente mi era sembrato noioso e confusionario, guardando la prima puntata, così avevo lasciato perdere. Ritrovandolo, decisi di continuarlo, e dopo qualche puntata non ho potuto che spararmi tutta la serie, che mi ha spinto a scrivere la prima recensione, diventando il mio anime preferito.
L'ottima trama è strutturata veramente bene, con dei bei colpi di scena e una storia d'amore originale, che ci faranno guardare una puntata dopo l'altra. Mi è piaciuta anche la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto di Okabe e Kurisu.
E' un anime capace di sorprenderci e farci emozionare, con tratti di comicità inseriti come si deve. Lo consiglio!

Tatsuna

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Consiglio di leggere questa recensione con “Gate of Steiner” in sottofondo, in quanto l'ho scritta interamente con tale sottofondo nelle cuffiette.

“Tieni duro. Stanno per cominciare le tre settimane più lunghe e importanti della tua vita.”
- Okabe Rintaro.

“Steins;Gate” è una serie TV anime di venticinque episodi realizzata nel 2011, prodotta dallo studio White Fox, basata sull’omonima visual novel concepita da 5pb e Nitroplus.

Da dove cominciare. Probabilmente l’idea migliore è iniziare dal voto, in quanto è ciò che spicca di più: la verità è che sono un patito delle produzioni giapponesi da che ero molto piccolo, all’epoca dell’Anime Night su MTV, e l’unico 10 che abbia mai dato è di proprietà di “Neon Genesis Evangelion”, la serie TV. Nonostante la mole di anime/manga guardati e letti, sono pochi quelli che mi hanno fatto pensare di assegnare tale voto - che per me de facto rappresenta la perfezione assoluta -, forse su tutti solo “Fullmetal Alchemist” e “Cowboy Bebop”. Null’altro, ma neanche questi ultimi due sono riusciti a raggiungere il tanto agognato score perfetto. Fin quando non è arrivato “Steins;Gate”.

Di cosa parla “Steins;Gate”? Tratta le vicende di Okabe Rintaro, un ragazzo di diciotto anni autoproclamatosi scienziato pazzo, proprietario d’un “laboratorio” di gadget futuristici cogestito da due sue amici: l’amica d’infanzia Mayuri Shiina e l’hacker del gruppo, Itaru Hishida - chiamato Daru. La vita di Okabe viene sconvolta quando, a una conferenza sulle macchine del tempo, si imbatte nel cadavere di una giovane donna, Kurisu Makise; e soprattutto nel momento in cui, dopo aver spedito una mail col cellulare, scopre nei giorni successivi non solo che Kurisu è ancora viva, ma anche che la conferenza non s’è mai tenuta. Makise diventerà un membro del laboratorio - che investigherà sui fatti accaduti, cercando di capire in che modo una mail sia stata capace di cambiare il corso degli eventi e scoprendo delle malefatte del SERN, una società ispirata all’esistente CERN.

Okabe è palesemente affetto dal chuunibyou, una sindrome molto comune in Giappone che si manifesta in persone adulte che perdurano atteggiamenti infantili e fantasticano su elementi lontani dalla realtà, come superpoteri. Nel caso del nostro protagonista, la sua forma di chuunibyou non è patologica, ma è recitata: lo stesso Okabe ammette che tutti i suoi voli pindarici sull’Organizzazione e sulle teorie del complotto sono modi per nascondere sé stesso e la sua vita solitaria. È importante sottolineare lo sviluppo non solo di Rintaro, ma di tutti i personaggi della serie, che vengono approfonditi e di cui scopriamo i turbamenti, vedendoli lottare e crescere. Ci tengo infatti a evidenziare come in questo anime nessuno dei secondari sia fine a sé stesso. Tutti hanno un’utilità - anche quei personaggi che apparentemente svolgono solo una funzione di supporto, di circostanza o peggio ancora comica hanno un ruolo ben preciso nella storia.

Abbiamo per esempio Suzuha, membro 008 del laboratorio, una ragazza che si scoprirà soltanto in seguito venire dal futuro, per salvare il mondo; oppure Faris, così soprannominata, membro 007 del laboratorio, un’eccentrica ragazza, fautrice della cultura moe nel setting di Akihabara della serie, sconvolta dalla morte del padre quand’era piccola, e in effetti una delle poche che collabora alle strampalate teorie di Rintaro, generando non pochi momenti esilaranti; e ancora, Ruka, membro 006 del laboratorio, un ragazzo dalle sembianze femminili, che lotta costantemente contro la sua natura da uomo e che desidererebbe essere una donna, anche per poter essere libero di esprimere più liberamente i suoi sentimenti nei confronti di Okabe; Moeka, membro numero 005 del laboratorio, una misteriosa ragazza che entra in contatto con Okabe casualmente ma che si rivelerà essere un importante tassello della trama a causa dei suoi rapporti col SERN; Daru, membro 003, un giovane hacker appassionato della cultura moe, parte integrante di quel poco di comicità fastidiosa presente in tutti gli anime, ma che si rivela un supporto psicologico importante per Okabe nonché un fedele alleato grazie alle sue abilità informatiche; infine, Mayuri, membro 002 del laboratorio, “l’ostaggio di Okabe”, con cui condivide un forte legame. Entrambi soli, anche se per motivi diversi, si sono dati manforte per tutta la vita e, seppur non abbiano gli stessi interessi, tengono l’uno all’altra più di qualsiasi altra cosa. Peraltro proprio Mayuri è protagonista di alcuni dei momenti più drammatici e belli della serie, una persona genuina e speciale, che personalmente ho adorato. Tutti questi personaggi sono secondari, altresì sono parte integrante della storia e ognuno di loro lascia qualcosa allo spettatore.

Il piatto forte nello sviluppo dei personaggi, però, è nei protagonisti. Il membro 004, Kurisu Makise, è con tutta probabilità una delle migliori protagoniste femminili della storia degli anime, un personaggio che definire “tsundere”, come viene spesso etichettata nella serie stessa, sarebbe del tutto ingeneroso nei confronti di una ragazza di cui scopriamo tutti i dolori che provengono dall’essere un genio, l’astio provato dal padre nei suoi riguardi, geloso della sua intelligenza, un padre da cui voleva essere solamente accettata e che le aveva insegnato ad amare la scienza. Makise rappresenta il non-plus-ultra, a mio parere, dei personaggi femminili negli anime, che purtroppo sovente sono alla mercé del becero fanservice e poco altro, soprattutto quando i protagonisti sono maschili e il target dell’opera è shounen. I suoi botta e risposta con Okabe, che la definisce assistente e la soprannomina Christina (freddura sul suo cognome Kurisu + tina), poi, sono poesia pura e tra le scene più divertenti e godibili che abbia mai visto in un anime. Il rapporto stesso che condivide con Rintaro è una pietra miliare: poche volte ho visto una relazione sentimentale gestita così bene in un anime non-shoujo, e invece proprio in “Steins;Gate” c’è un’evoluzione particolare che porta i due a legarsi indissolubilmente e a innamorarsi, in uno sviluppo sentimentale che ho letteralmente adorato e di cui ricordo indelebili alcune scene che mi hanno davvero toccato il cuore.

Ho già accennato a Okabe, ma sarebbe meschino non focalizzarsi sul superlativo character development attorno a lui. Rintaro si nasconde sempre dietro la maschera di Hououin Kyouma, il suo alter-ego scienziato pazzo, ma è in realtà una persona molto fragile, sensibile nei confronti degli altri e soprattutto pronto ad aiutare ogni membro del laboratorio, che considera suo dovere proteggere. Il motivo stesso per cui ha aperto il laboratorio, come rivela a Makise, è stato la speranza di farsi degli amici. Ma la crescita di questo personaggio è pazzesca: se all’inizio abbiamo uno scellerato ragazzo troppo invischiato nei suoi deliri per guardarsi attorno, Okabe, man mano che va avanti, affronta situazioni di qualsiasi tipo e si chiude sempre più in sé stesso, essendo l’unico a possedere il Reading Steiner, abilità da lui così soprannominata che gli consente di attraversare varie linee temporali mantenendo i ricordi delle altre linee. Avrà sempre meno tempo per dedicarsi al suo alter-ego e agli strambi nomi che dà alle sue operazioni, e affronterà più volte la morte di persone care a lui, costringendolo a tornare indietro nel tempo per modificare il corso delle cose. Rintaro è costretto anche a disfare dei desideri precedentemente espressi dagli altri personaggi, pur di risolvere i problemi legati alle linee temporali, ma, anziché farlo e basta, senza preoccuparsi dei loro sentimenti, si confronta sempre con loro e affronta con quelle persone i loro problemi, cercando di aiutarli. Un personaggio dannatamente maturo, che cade, si rialza, mette in discussione sé stesso e la realtà, e finalmente, santiddio finalmente, un uomo con palle, abbastanza da rendersi conto di essere innamorato e di rivelarlo alla persona che ama, e di avere il fottuto coraggio di prenderla e baciarla. Non come la stragrande maggioranza dei protagonisti delle produzioni giapponesi che sono sempre inetti a tal proposito. Okabe è un ragazzo segnato dalle esperienze che ha vissuto, regge il peso del Reading Steiner sulle spalle, tutto da solo, armandosi il più possibile di tenacia e determinazione pur di salvare le persone a lui care, anche se questo significa perdere la capacità di stupirsi, emozionarsi, di fronte a scene tragiche. Uno sviluppo pazzesco che ha arricchito non poco l’esperienza visiva di questo anime.

“Steins;Gate” può inizialmente sembrare banale, i primi episodi sono tutti composti da risate, segmenti comici (di questo ne parlerò tra poco) e momenti che hanno la funzione più che necessaria di conoscere i protagonisti e soprattutto di farli legare tra loro. Man mano che avanza la trama, tutto diventa più cupo, grigio, il drama si intensifica fino a diventare un mix di generi, che rendono questo anime una produzione ricca di contenuti nonché diversificata. A proposito di ciò, sul web mi è capitato di leggere che l’inizio lento sia un minus di questo anime, ma non sono per niente d’accordo. “Inizio lento” è un’espressione idiomatica che serve a indicare un’opera che non riesce a centrare il bersaglio nei primi frangenti, per poi eventualmente recuperare terreno più tardi. In “Steins;Gate” niente è lasciato al caso, e i primi episodi sono delle perle, soprattutto perché sondano per bene il terreno per il passaggio dalla serenità al caos. Un plauso in particolare ai momenti comici: probabilmente chi avrà letto le mie precedenti recensioni lo saprà, ma trovo il comedy giapponese molto blando, a parte rarissime eccezioni (es. “Danshi Kouksei No Nichijou”, piccolo gioiello del campo), e, più che farmi divertire, tende a snervarmi. “Steins;Gate” invece mi strappa sempre una risata in un modo o nell’altro, non utilizza mezzucci da quattro soldi per creare ilarità, e questa comicità è piazzata sempre al posto giusto, al momento giusto, per smorzare i toni drammatici. Kudos davvero.

È un’opera che spazia veramente in tanti argomenti: la solitudine, l’amore, l’amicizia, il disagio sociale, il disagio con sé stessi, l’accettazione personale, i lutti, le incomprensioni famigliari, il non riconoscersi con il nostro sé biologico, l’ossessione morbosa nei confronti di chi ci dà speranza, e potrei anche continuare, ma mi rendo conto di essere prolisso. C’è da dire che per quanto riguarda il drama ha ben pochi rivali, soprattutto se ci riferiamo agli anime degli anni ‘10, cioè della stessa epoca. Alcune scene sono veramente devastanti e piene di emozioni. Per quanto questo anime abbia tutti gli elementi per piacermi - fa infatti della caratterizzazione dei personaggi il suo forte e punta su una trama in cui si salva il mondo intero, argomenti a me molto cari -, è obiettivamente innegabile che sia una produzione di assoluto livello. Anche la soundtrack è magnifica, di cui ho apprezzato in particolare “Gate of Steiner” e “Believe Me”, due tracce al piano davvero belle e azzeccate.
È molto complicato parlare di un'opera che mi ha lasciato così tanto da darle 10, ma ci tenevo a dire la mia, in quanto lo ritengo uno degli anime più completi della storia.

Detto questo, è arrivato il momento di chiudere qui questa recen... *squilla il telefono*
“Sì? L’Organizzazione sta cercando di tracciarmi? Assolutamente. Cominciamo subito con l’Operazione Odino. Vi chiamerò io non appena potrò, se sarò ancora vivo. El. Psy. Kongroo.”


 1
Sly Cooper

Episodi visti: 25/24 --- Voto 8,5
Nella mia recensione non voglio scrivere un noioso riassunto della trama, ma più che altro voglio dire cosa questa serie trasmette, insegna e come si evolverà.

Per prima cosa bisogna dire come "Steins;Gate" riesca a iniziare in maniera slice of life, sembrando una serie leggera, presentando tutti i personaggi nelle loro attività quotidiane tranquille e a tratti noiose, ma già allora con un velo di tristezza che non sfuggirà ai più attenti, per poi nella seconda parte diventare un'opera fantascientifica con un po' di thriller, con e-mail spedite nel passato, viaggi nel tempo e in varie linee d'universo, e soprattutto incentrata sull'emotività dei protagonisti.
Difficile trovare una serie che approfondisce così bene come "Steins;Gate" i personaggi, fra l'altro tutti realistici. Ogni personaggio, anche se secondario, è visto nella sua interezza, facendo sì che nella seconda metà della serie si mostri per quel che è.

Tutta la serie è pervasa da una malinconia e da una solitudine che i personaggi, in primis Rintaro Okabe, ottimo protagonista, nascondono e affrontano, chi come Mayuri e Faris con dei passatempi, chi con la maschera da scienziato pazzo di nome Kyoma Hooin, come nel caso del protagonista.
Nel "laboratorio" dove passano la maggior parte del tempo i personaggi, all'inizio si trovano solo Rintaro Okabe, Itaru Hashida (l'hacker del gruppo nonché miglior amico di Rintaro) e Mayuri Shina. Con il passare del tempo invece si riempirà di nuovi membri sempre interessanti, che avranno tutti un'importanza per la trama, ma solo grazie, nei primi episodi, a Kurisu Makise, altro ottimo personaggio, riusciranno a creare una macchina del tempo, riuscendo a contrastare la solitudine di cui ho parlato prima.
Chi mi ha colpito maggiormente sono senz'altro Rintaro Okabe, che si assumerà la responsabilità di cercare di aiutare Mayuri a superare un lutto e di farle di nuovo vivere la vita con il suo già citato alter ego, e Mayuri, che, dal canto suo, invece farà da "ancora morale", cercando di non fargli superare alcuni limiti; difatti i guai inizieranno quando non le presterà ascolto. Per quanto riguarda Kurisu Makise, è sicuramente il personaggio che più ho amato, e sarà il motore che farà susseguire gli eventi nel corso della serie.

Le musiche sono di buon livello, con una opening ottima e una ending sufficiente.
L'animazione è sempre di buon livello e con colori consoni all'atmosfera, sempre con tonalità non chiare che non renderanno però il tutto deprimente.


 6
MažasVergas

Episodi visti: 25/24 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Mi ricordo di quando, cercando un buon anime da guardare, vedevo il titolo "Steins;Gate", premevo e dall'immagine dicevo: "Un anime sul paranormale? No, grazie!"
Un giorno mi decisi a provare il primo episodio e lo guardai tutto, senza capirci molto e pensando che fosse abbastanza noioso, quindi abbandonai la serie per circa due mesi, e alla fine decisi di continuarlo.
Andando avanti con gli episodi, l'anime mi prendeva sempre di più, fino al famigerato episodio 12, quando Mayuri muore per la prima volta e tu sei tipo tra il "Ma che ca***" e il "No! Non potete farmela morire così!", ma alla fine si continua ad andare avanti con un ritmo ancora più veloce - ricordo che mi vidi tutti gli episodi dal 13 al 24 in una giornata. Piansi pure quando Okabe dovette dire "addio" a Kurisu e poi si baciavano. E soprattutto, quando lo avrete finito, sentirete in voi una specie di vuoto e vi sentirete tristi, perché ne volete di più e non smetterete più di pensare a questo anime; anche nella vita di tutti i giorni mi trovo spesso a pensare: "Cavolo, se potessi ritornare indietro e non fare quella determinata azione!" Oppure pensare a come sarebbe la storia in una linea di universo nella quale non è successa quella cosa.

In sostanza, la trama è assolutamente bellissima, anche se a volte vi capiterà di capirci poco.
Il vero punto di forza sono assolutamente i personaggi.
Okabe è assolutamente uno dei migliori personaggi di tutti i tempi, ed entrerete di sicuro in empatia con lui. Anche la sua evoluzione nel corso della trama assume dei connotati così realistici, da farlo quasi sembrare una persona vera che sta maturando.
Makise è una delle migliori "tsundere" del mondo degli anime; ho messo tsundere tra virgolette perché è un personaggio talmente originale, che non so nemmeno se definirlo tale.
Anche Mayuri è un personaggio molto interessante, specialmente per il suo background. All'inizio sembrerà inutile e una tipica ragazzina moe degli anime, ma, andando avanti con gli episodi, diventerà anche lei fondamentale per la trama.
Poi ci sono tantissimi altri personaggi, ognuno dei quali caratterizzato benissimo e, soprattutto, nessuno userà le d-mail per motivi futili, ma saranno sempre cose importanti, come il far resuscitare il padre o il cambiare sesso perché non si trovava bene nel suo corpo da maschio. Una menzione speciale va a Moeka, che vi ritroverete ad odiare, poi ad amare, poi ad odiare e infine ad amare di nuovo, e a Suzuha, con un background impeccabile e con un carattere eccellente.

I disegni e il comparto tecnico sono molto buoni. Ogni personaggio è caratterizzato benissimo anche dal proprio aspetto, quindi non troveremo mai dei personaggi praticamente identici, anche se questo è realizzato meglio nei disegni della visual novel. L'unica cosa che mi fa storcere un po' il naso sono i disegni dell'ambientazione, che mettono a volte un senso di vuoto, e il cielo, con dei colori abbastanza tristi, specialmente nelle scene al tramonto, dove è tipo grigio-marrone, ma fortunatamente questi difettucci sono stati corretti in "Steins;Gate 0".
La colonna sonora è eccellente, anche se le tracce audio spesso sono poche, e spesso l'unica cosa di sottofondo sono i rumori della natura o dell'affollato quartiere di Akihabara, perché sì, l'anime è interamente ambientato in luoghi reali, quindi, se andate ad Akiba, potreste divertirvi a cercare punti che avete visto nell'anime, come la famosa stazione radio.
Infine, le sigle di chiusura e di apertura sono bellissime, spesso vi ritroverete a cantare "Hacking to the Gate" sotto la doccia!
Il doppiaggio italiano è di pregevolissima fattura, e, non mi odiate per questo, lo preferisco a quello giapponese, specialmente per alcune voci come quella di Mayuri o di Ruka.

In conclusione, voglio assolutamente dirvi che questo anime è formidabile e incoraggia a una seconda visione, dato che, rivedendolo, potreste trovare chicche che potreste capire solo se avete visto tutta la serie.

EL.Psy.Congroo.


 3
WatchMan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9,5
Ogni volta che mi approccio a un genere sci-fi dico sempre a me stesso che è impossibile farmi impressionare, soprattutto quando pensi di aver visto una buona fetta del genere ed esserti quindi abituato ai vari plot twist, ma puntualmente vengo smentito.

"Steins;Gate", tratto dall'omonima novel, offre un ottimo spunto su un argomento abusato come i viaggi nel tempo, con una sceneggiatura ben pianificata e dagli ottimi colpi di scena, condita da personaggi caratterizzati ad hoc ai quali è difficile non rimanere affezionati.

Sostanzialmente possiamo dividere la serie in due parti: la prima parte consiste nel farci trasportare nella vita quotidiana dei membri del laboratorio di gadget futuristici, di come entrano in contatto e si creano dei legami fra di loro attraverso gag spassosissime; nella seconda parte si entra in un circolo vizioso fatto di momenti critici e cupi dal quale sembra impossibile uscire, fino al tanto declamato finale dal sapore amaro, che prende consapevolezza di sé in modo naturale e convincente.

Rintaro Okabe è un megalomane che vive di monologhi, conosciuto anche come lo scienziato pazzo Kyoma Hooin. Inseme ai suoi compagni Daru e Mayuri, scopre che è possibile alterare il tempo grazie al microonde telefonico e, con l'aiuto di Kurisu, cercherà di comprendere i vari meccanismi della macchina del tempo, ma dovranno stare attenti al SERN, un'organizzazione segreta che non può permettere che altre persone siano a conoscenza dei viaggi nel tempo.
Tra di loro c'è una buona sintonia e le situazioni divertenti sono all'ordine del giorno. Si prendono costantemente in giro, pizzicandosi a vicenda con dei soprannomi e dandosi dei pervertiti a vicenda. Mayuri pare essere l'unica con un po' di coscienza, nonostante parli di sé in terza persona, e il suo marchio di fabbrica di quando entra in scena ("Tutturu!") diventerà presto contagioso.
Man mano che avanziamo, il gruppo si allarga, e faremo la conoscenza di altri elementi fondamentali che non sono buttati a casaccio, bensì hanno uno sviluppo e un approfondimento necessario ai fini della trama.
Dopo un inizio bomba la serie tende a stare sulle sue fino al tragico climax che colpisce quando meno te lo aspetti, e continuerà a sbalordire per i vari colpi di scena durante il mutamento degli eventi, arrivando a un finale spiazzante.
Okabe potrebbe apparire svitato e superficiale all'inizio, e si lascia trasportare facilmente dal suo “alter ego” senza pensare alle conseguenza, ciononostante capirà l'importanza dei suoi errori e farà di tutto per proteggere i membri del laboratorio.

La cosa divertente è che la serie poggia su un avvenimento accaduto realmente e che riguarda John Titor.

In conclusione, "Steins;Gate" è certamente un ottimo sc-fi dai plot twist encomiabili, che passa da momenti allegri a toni tragici con ottime transazioni, seguito da personaggi spassosi e un finale che incornicia splendidamente quanto pianificato e che congiunge tutti i pezzi al proprio posto.


 3
indianpaleale

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene spoiler

È difficile per me riuscire a stendere una recensione chiara e concisa di questo anime senza rimanere in preda alle emozioni. “Steins;Gate” è stato per me l’opera della vita. Pare esagerato letto in questa maniera, ma dire qualcosa di diverso sarebbe contraddire la mia vera opinione riguardante ciò.
Ma procediamo con ordine.

“Steins;Gate” è un adattamento anime del 2011 di una visual novel. Già questa informazione implica il fatto che si tratti di un’opera complessa, con diversi finali e scelte da compiere, ricca di dettagli, alcuni ovviamente andati persi durante la trasposizione, che rimane tuttavia eccelsa.

Cosa rende “Steins;Gate” così speciale? In poche parole, tutto.

Si potrebbe dividere la serie in due parti quasi distinte: la prima, dal primo episodio al dodicesimo, cerca di farci entrare nell’atmosfera demenziale, comica, spensierata della quotidianità di un gruppo di amici che si divertono per gioco a compiere esperimenti scientifici. Successivamente, la storia prenderà una piega inaspettata, drammatica, triste e romantica, con un finale “agrodolce”, che lascia dentro di sé una sorta di vuoto. Ogni singolo personaggio nella storia ha un ruolo fondamentale per gli eventi, e risulta inevitabile sentire la mancanza del gruppo, una volta conclusa la visione.
Rintarō Okabe, in particolare, è il miglior personaggio della serie. Autoproclamatosi scienziato pazzo, Okabe è un vero e proprio “chūnibyō”, un ragazzo che vive di fantasie proprie, infantile e a tratti quasi maleducato. Ama giocare a fare Dio, a compiere scelte azzardate senza preoccuparsi troppo delle conseguenze che possono capitare. Ma proprio questa sua superficialità lo porterà, nella seconda parte della serie, a un circolo vizioso di autodistruzione del proprio essere dovuto al fatto che, per colpa delle sue scelte, la sua amica di infanzia Mayuri sarà destinata a morire infinite volte, nonostante lui cerchi di salvarla. Questo vortice di dolore, dovuto anche al fatto che nei numerosi cambi di linea temporale sia l’unico a ricordare ogni cosa, porterà alla luce il vero essere di Okabe, maturo, generoso, coraggioso, “che ha a cuore l’amicizia più di chiunque altro”.
Menzione speciale anche all’altro personaggio fondamentale della serie, l’intelligentissima Kurisu Makise, aka Cristinah, anche lei costruita alla perfezione nel suo carattere da tsundere stereotipato ma per nulla banale.

Uno dei tratti vincenti dell’anime è proprio l’estremo realismo che ci si trova davanti: una ricostruzione perfetta del quartiere di Akihabara di Tokyo; la vita quotidiana dei personaggi che studiano, mangiano, fanno il bucato, giocano a carte e si confidano tra loro, scherzano usando terminologie popolari tipiche degli anime, come se si stesse assistendo a una specie di strambo documentario su un gruppo di otaku, nonostante il tema sia la fantascienza. Questo non fa altro che aumentare l’affetto e l’immedesimazione nei vari personaggi.

La grafica, nonostante non sia strabiliante, è perfetta per la storia, con questa atmosfera grigiastra e annebbiata che la contraddistingue da tutti gli altri anime. Anche il comparto sonoro è ottimo.

Concludendo questa lunghissima recensione, posso solo dire che “Steins;Gate” sia un’opera da vedere e rivedere anche solo per cogliere i piccoli dettagli che escono durante ogni visione. Ha davvero lasciato qualcosa in me di indistruttibile, un vortice di emozioni incomparabile. Consiglio a tutti di vederla almeno una volta. E con questo passo e chiudo. El Psy Kongroo.


 2
MusmaTau

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ho iniziato a vederlo solo perché ne avevo già sentito parlare, leggendo giusto due righe di trama.
All'inizio sembra quasi demenziale come serie, ma, andando avanti, si percepisce chiaramente la profondità dell'opera, dovuta alla mirabile evoluzione dei personaggi, alla trama che non smette di sorprendere e al fantastico argomento dei paradossi temporali. E' uno di quegli anime che si sbranano in massimo un paio di giorni, una puntata tira l'altra.
Concludo dicendo che è una delle migliori opere, perché completa, con ogni tassello al posto giusto: l'ironia, la fantascienza, l'amore, la morte, tocca davvero tutti i temi e lo fa in modo egregio.


 4
doratos

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Dopo due mesi dalla visione e a pochi giorni dal debutto di "Steins;Gate 0", ho maturato il mio pensiero e mi accingo a recensire quest'anime, evitando qualsivoglia spoiler, considerato dal sottoscritto come uno dei prodotti multimediali migliori, nella loro completezza, di sempre.

Partendo dalla trama, nel titolo in questione non risulta essere estremamente complessa o originale a chi magari di romanzi fantascientifici ne ha letti tanti, ma ha il pregio che tutto ciò che tratta lo fa egregiamente, rielaborando vari schemi tradizionali del genere in modo originale, stupendo lo spettatore più volte e allontanando le tipiche banalità e consuetudini su cui poteva continuamente incappare, e riesce a dare una completa risoluzione ai misteri introdotti.
Da varie teorie esistenti, nozioni fisiche e leggende metropolitane che hanno infestato il web, ne vengono partorite delle altre "possibilmente realistiche", sostenute da altrettanti fenomeni, per dare un "senso" a ciò che viene manifestato ai nostri occhi e a quelli dei protagonisti, regalando pane per i denti dei più fantasiosi sognatori scientifici. Se pensate che si concentri soprattutto sul genere thriller-fantascientifico sempre adrenalinico e incalzante, vi sbagliate. Qui il vero scopo dell'opera è emozionare lo spettatore.
L'anime, per riuscire in questo intento, inizia necessariamente con un ritmo lento (crescerà durante le puntate) e si concentra soprattutto sul farti entrare nel clima familiare, raccontando le vicissitudini dei personaggi nella loro "normale" quotidianità e spensieratezza giapponese, mossi dalle loro curiosità e costretti ad affrontare situazioni che vanno al di là delle loro ingenue intenzioni, portando lo spettatore a provare una straordinaria empatia verso i personaggi, mentre i misteri pian piano prendono piede, facendosi sempre più intensi e disturbanti.

Le caratterizzazioni e le scelte dei personaggi non sono mai fini a sé stesse, ma sono utili ai fini di una trama dove tutto è coinciso, e sono coesivi tra loro.
Parliamo di personaggi fuori dal normale, racchiusi dentro quelli che possono sembrare dei semplici stereotipi, ma che hanno una profonda radice psicologica realistica, e che si ritroveranno in situazioni avverse o favorevoli alle loro stranezze, che permetteranno di approfondire le loro sfaccettature e a rendere la visione della "normale quotidianità" tutt'altro che noiosa, con dialoghi sempre interessanti e divertenti.

Una nota va agli elementi cult dell'opera: si passa dai motti dei personaggi e riferimenti dal web, a prodotti popolari reali e a oggetti caratteristici e geniali, come il microonde telefonico, divenuto la bandiera dell'anime, che non possono mai mancare.

Tutto questo viene gestito da una magistrale regia che riesce a catturare al meglio gli eventi che si susseguono, dalle luminose gag alle situazioni quasi horror, incupendo l'ambiente circostante e cambiando più volte lo stile, e lasciando anche qualche chicca extra-episodio (come l'opening velocizzata o rallentata in base al ritmo dell'episodio).

Per finire, il doppiaggio italiano è fatto benissimo, e la OST e le sigle sono eccellenti.

In poche parole, un anime da vedere assolutamente.

Dr.muccapollo

 2
Dr.muccapollo

Episodi visti: 25/24 --- Voto 10
E' forse l'anime più bello ed emozionante che abbia mai visto.
Per chi ama questo genere è l'anime perfetto. All'inizio sembra un anime moscio e noioso, ma dopo un paio di puntate diventa molto avvincente. Dalla puntata 12 diventa un vero proprio capolavoro. La storia rispecchia benissimo le teorie sul tempo e sulle macchine del tempo. I personaggi sono una decina, ma tutti, e dico tutti, hanno un'utilità ai fini della trama. Alla fine diventa anche più triste, ma anche per questo è un anime molto bello.


 1
fuccio

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9,5
E' un anime stupendo, con una storia molto contorta, difficile da raccontare, ma, dopo un inizio che lascia un po' spiazzati, si fa fatica a vederlo come un anime demenziale. Dopo i primi episodi si riprende alla grande e regala una seconda metà davvero da tenerti incollato allo schermo. La prima metà più spensierata e comica muta gradualmente in modo più serio, lasciando lo spettatore in un limbo fino alla conclusione, o le varie conclusioni... Essendo tratto da una visual novel (l'ho giocata e l'ho trovata molto bella, e la consiglierei anche a i non appassionati del genere), mantiene anche l'anime la struttura delle diverse storyline possibili.


 1
MadHitomi

Episodi visti: 18/24 --- Voto 8,5
E' bellissimo, ha una trama stupenda, molto complicata ma allo stesso tempo decisamente intrigante.
Molte cose nei primi episodi non sono ben chiare, e si dovrà aspettare un po' prima di connettere tutte le informazioni. E' pieno di colpi di scena, possiede anche scene comiche da parte del protagonista, il fantomatico scienziato pazzo Okabe Rintaro, con un carattere decisamente fuori dal comune, e con il suo attaccamento che sarà un filo costante nella storia per la sua amica di infanzia e ostaggio volontario, Mayuri, soprannominata 'tutturu'.
La storia studia ogni personaggio in modo da provocare nello spettatore uno stato di empatia, davvero consigliato a chi, come me, ama questi generi pieni di mistero, ragionamento e, sì, anche scene di combattimento.
Se devo trovare dei difetti, direi che in alcuni casi ci sono termini un po' troppo difficili, che, se si perde il filo del discorso, non si riescono a capire, oppure anche il disegno dei personaggi, in quanto preferisco altri tratti somatici, ma non sono bruttissimi.
Detto questo, mi mancano sei episodi, e so per certo che non mi aspetto nulla di quello che sto per vedere.


 2
Ataru Moroboshii

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Sarà perché di anime sui viaggi nel tempo ormai il panorama abbonda oppure perché mi sono perso qualcosa. Ma non riesco ad essere d'accordo con il giudizio medio su quest'opera. L'inizio è divertente con le sue citazioni alle più improbabili teorie del complotto, e con i due studenti universitari, aspiranti scienziati autodidatti che si confrontano con una vera accademica a proposito della loro brillante invenzione: una macchina del tempo costruita con un cellulare e un forno a microonde (i Simpson l'hanno già fatto!). L'incipit è buono e l'atmosfera da start-up è originale per un anime. Il problema è che con l'andare del tempo la trama non acquista consistenza, si rimane sempre sul banalotto, con sviluppi estremamente lineari, personaggi dai ruoli nascosti che però sono chiari come il sole, e con una trama che verso la fine si sfalda completamente: se si parla di viaggi nel tempo, è facile incappare in paradossi logici, ma qui davvero non si fa alcuno sforzo per evitarli! inoltre scelte poco azzeccate rendono anche le parti non temporali poco plausibili. Il ritmo lento e alcuni personaggi inutili infilati solo per fanservice inoltre non aiutano. Di contro i personaggi principali sono caratterizzati molto bene, garantendo, almeno all'inizio, un certo spessore alla storia. Il sedicente scienziato pazzo poi è in grado di reggere anche da solo il palco. Purtroppo però a lungo termine questo non è un rimedio per la noia provocata da una trama imbastita con poca cura e poco rispetto verso l'intelligenza dello spettatore.


 2
Bluebell98

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Coerenza, chiarezza, pathos, coinvolgimento: è con queste parole che potrei descrivere l'anime che mi accingo a recensire, ovvero "Steins;Gate".
Uscito inizialmente nel 2009 sotto forma di visual novel e adattato in versione animata nel 2011, "Steins;Gate" rappresenta uno dei migliori anime sci-fi degli ultimi tempi, in grado di coinvolgere appieno lo spettatore grazie a una storia al tempo stesso semplice e in apparenza banale, ma che, con il progredire della narrazione, si fa sempre più appassionante.

Ma partiamo con ordine, dalla trama. Ci troviamo nella Akihabara dei giorni nostri, precisamente nel piccolo studio in cui ha sede il "Laboratorio di gadget futuristici", i cui membri sono il nostro protagonista, Rintarō Okabe (meglio conosciuto come Kyōma Hōōin), Daru e Mayuri. La storia prende avvio quando Okabe, recatosi a una conferenza incentrata sulle macchine del tempo, scopre, in una stanza al settimo piano del palazzo ospitante la conferenza, il cadavere di Kurisu Makise, giovane ed emergente scienziata. Okabe invierà un'email a Daru per informare quest'ultimo dell'omicidio, e sarà proprio questo messaggio a far innescare tutto. In particolare, la storia si focalizzerà sul "microonde telefonico", un apparecchio in grado di poter inviare email nel passato.

A prima vista, ciò può sembrare l'incipit dell'ennesima opera di fantascienza, magari piena zeppa dei cliché tipici del genere. "Steins;Gate", invece, rielabora tutte le convenzioni in modo originale, realizzando una trama chiara e coerente. La coerenza è uno dei principali pregi di quest'anime: a differenza di molte altre opere dello stesso genere, "Steins;Gate"si mantiene coerente in ogni linea di universo che viene esplorata, senza incappare in buchi di trama, forzature o spiegazioni non argomentate. Ogni mistero, dal più insignificante al più oscuro, ci viene spiegato, senza lasciare nulla al caso e senza lasciare quesiti aperti allo spettatore.
I personaggi sono il secondo punto di forza di "Steins;Gate": folli, ognuno con la sua particolarità o stranezza, ma allo stesso tempo umani, capaci di grandi sacrifici e grandi cambiamenti, specialmente nelle decisioni più gravi e sofferte da prendere.
Personalmente considero "Steins;Gate" una sorta di viaggio del protagonista Okabe. Il passaggio dalla sua condizione iniziale di "scienziato pazzo", che prende alla leggera la sua invenzione più grande, alla condizione finale di ragazzo consapevole delle scelte che ha fatto e dei rischi che ha corso, è una delle più grandi evoluzioni personali che mi sia capitato di trovare in un'opera di animazione.
Gli altri personaggi non sono da meno: nonostante non abbiano un'evoluzione così marcata come quella di Okabe, sono caratterizzati in modo ottimo, e nessuno di loro si trova nella narrazione per caso, ma ha un ruolo ben preciso. Menzione d'onore per Makise, una delle poche tsundere che la sottoscritta abbia adorato alla follia in tutti gli anime che ha visionato.
"Steins;Gate", inoltre, può anche essere considerato un anime di divulgazione scientifica, o comunque di teorie pseudo-scientifiche circolanti all'inizio degli anni 2000. Da John Titor al SERN, dalle ipotesi fisiche alle citazioni filosofiche mai inserite a caso, questo anime rappresenta un'ottima visione non solo per gli appassionati di fantascienza, ma anche per gli amanti della fisica o delle teorie di Titor. Il tutto, anche in questi casi, spiegato in modo comprensibile anche per uno spettatore completamente ignorante in questi campi.

Infine, per quanto concerne la grafica, essa mantiene standard piuttosto alti per tutta la durata dell'anime, arricchito da una colonna sonora molto ben fatta (opening ed ending soprattutto).

In conclusione, ritengo di dover dire ancora una volta che "Steins;Gate" è una delle opere migliori che siano mai state create, e merita di essere vista almeno una volta nella vita: sarà un viaggio che difficilmente scorderete.
El Psy Congroo.


 2
BlackLotus

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
E’ uno degli anime più belli che io abbia mai visto: niente è lasciato al caso, tutto è collegato e i personaggi sono tutti utili ai fini della trama.

La trama è incentrata sulle avventure di un gruppo di amici che, modificando un apparecchio a microonde, riesce a creare un congegno in grado di mandare messaggi nel passato. Tuttavia le loro sperimentazioni non passeranno inosservate, i ragazzi infatti non sono gli unici in grado di manipolare il tempo: al medesimo risultato è giunta anche un’organizzazione segreta, soprannominata SERN, che, con i suoi esperimenti, è riuscita a far viaggiare nel tempo addirittura degli esseri umani, pur causandone la morte come effetto collaterale. Scoperti dalla misteriosa organizzazione, per Rintaro Okabe e i suoi amici inizierà un’estenuante caccia all’uomo a cui i ragazzi tenteranno di sfuggire in tutti i modi, anche alterando il tempo.

Il comparto tecnico è molto buono, cosi come il sonoro; le musiche sono messe al momento giusto e tutte molto azzeccate.
I personaggi sono un bel po’, ma tutti caratterizzati al meglio; in pochi episodi riesci ad affezionarti al nostro protagonista pazzo. E non esistono personaggi inutili, messi lì per far scena, tutti hanno un ruolo.
All'inizio è un po’ confusionario, ci vogliono un bel po’ di episodi per iniziare a capire, ed entrare nell'ottica dell'anime, ma quando succede, inizi a divorarti tutti gli episodi. Soprattutto gli episodi finali, in cui abbiamo una crescita fantastica di Okabe, che all'inizio si mostrava freddo, e pensava solo a sé stesso, ma verso la metà iniziamo a vedere che tiene ai suoi compagni, e che cerca in tutti i modi di aiutarli.

Dunque, io vi consiglio di visionarlo: se vi piacciono i trip mentali, viaggi nel tempo e fantascienza, non c'è di meglio.


 2
gros chat

Episodi visti: 25/24 --- Voto 10
I viaggi nel tempo sono una cosa impossibile, giusto? Sbagliato! Ne sa qualcosa Rintaro Okabe, brillante scienziato nonché protagonista di questo splendido anime, che costruisce, in maniera del tutto casuale, una macchina in grado di inviare le cosiddette "D-mail", ossia messaggi trasmessi nel passato che risultano avere, nel corso del racconto, pesanti ripercussioni sul presente e sul futuro. Con l'aiuto dei suoi assistenti, Okabe riuscirà a sviluppare ulteriormente le capacità della sua invenzione, comportando cambiamenti ancor più evidenti sul corso del tempo.
L'anime procede presentando continui colpi di scena, tra paradossi temporali e realtà alternative, in una continua e affannosa rincorsa alla ricerca della soluzione a tutti i problemi. I personaggi sono ben caratterizzati, ed è difficile non provare empatia per loro; la storia sa dosare bene momenti comici e momenti drammatici, risultando sempre emozionante.

elle05

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9,5
Un anime eccezionale e curato in ogni singolo dettaglio, "Steins;Gate" è tra quelle opere che solitamente incontrano il benestare di più di un'ampia fetta di pubblico, guadagnandosi una posizione di indiscussa rilevanza.

In "Steins;Gate" nulla viene lasciato al caso, ogni più insignificante particolare con il senno di poi si rivela un prezioso indizio che contribuisce alla costruzione di un finale emozionante e mai scontato. Personaggi magnifici, ritratti nelle loro più varie sfumature psicologiche, si rivelano pian piano di fronte alle difficoltà nella loro spoglia natura, libera dalle maschere di cui quotidianamente si cingono. I personaggi vengono così proposti come persone comuni, tuttavia non si limitano a fare ciò che è nelle possibilità di chi è "normale", e vanno al di là di questa restrizione; pur non essendo eroi e non essendo dotati di qualche sorta di superpotere, riescono ad affrontare lo straordinario, l'anormale, l'ignoto, mantenendosi nelle modeste vesti di esseri umani, con tutte le connesse fragilità, le quali, però, vengono annullate nel momento in cui l'uomo trova la forza di sprigionare forse l'unico talento che gli appartiene, ossia la capacità di sfruttare l'intelligenza, l'amore e l'istinto, i suoi tre piani d'espressione, con il fine di sormontare l'ostacolo che lo intralcia.

Se in gran parte degli anime chi sconfigge gli impedimenti che gli si manifestano è colui che possiede un dono speciale, sovrumano e sovrannaturale, in "Steins;Gate" l'unico dono è l'essere uomo. In tal senso, l'anime ridà fiducia alle possibilità dell'uomo, troppo spesso sottovalutate, elevandosi a manifesto della straordinarietà umana.

A concretizzare quest'aspetto interviene un'atmosfera sempre ordinaria, immersa nella semplice e scarna realtà dei nostri anni, in una grande metropoli, in un angusto appartamento in affitto. Un'atmosfera ora vivibile e piacevole, ora tesa e inquieta, che risulta comunque sempre godibile. Riassume un po' il senso stesso della vita, con i suoi attimi di felicità e tristezza, fiducia e paura, calma e tormento; una vita che rimane pur sempre il più bello dei doni.

Intellettualmente, "Steins;Gate" è formidabile: propone teorie immaginarie, ma le fa aderire a una solida base rigorosamente scientifica, tantoché l'elemento puramente fantastico (distaccato dalla scienza) non è mai contemplato. "Steins;Gate" è un anime intelligente, scientifico, razionale, che tuttavia non perde mai quella componente di emozione indispensabile per ottenere un capolavoro. Infatti, nonostante uno spiccato intellettualismo, tema centrale è anche l'emozione: stupore, tensione, fiducia, dolore, determinazione, tristezza, felicità, odio, rabbia, nostalgia e amore dominano la scena dal primo all'ultimo episodio e penetrano nel cuore di chi lo guarda, lasciandogli impresso un bellissimo ricordo. Forse il principale pregio dell'opera è proprio questo: cervello e cuore, anima e ragione, con "Steins;Gate" non si scindono, ma si uniscono.


 2
Cernunnos96

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Uno degli anime più belli che mi sia capitato di vedere, se non il più bello.
La storia racconta le vicende di un piccolo gruppo di "inventori di gadget futuristici", Rintarou Okabe, Mayuri Shiina e Itaru Hashida, che riescono a costruire una macchina in grado di inviare delle mail nel passato, cambiando quindi le sorti del presente. Tutto ciò è solo un'infarinatura di quello che accadrà in "Steins;Gate", infatti è pieno di colpi di scena, momenti ansiogeni, commoventi ed esilaranti che sapranno tenere lo spettatore incollato allo schermo per molto tempo.
Appena visionati i primi quattro episodi, ero restio a continuare, dato che non capivo nulla di quello che succedeva e continuavo solamente per scoprire cosa sarebbe accaduto ai protagonisti. Ma, appena ho iniziato ad entrare nell'ottica dell'anime e capire le menti dei personaggi e le azioni che si sarebbero realizzate, me lo sono letteralmente mangiato in un solo giorno.
Per quanto riguarda il comparto tecnico/sonoro, devo ammettere che è ben sviluppato. Le musiche sono eccellenti e azzeccate per ogni situazione, e i disegni sono ben realizzati e molto realistici nei movimenti.
Ora sto passando il momento in cui mi sento vuoto dentro per la fine di questo anime, elemento che mi fa intuire che diverrà il mio anime preferito. Consigliato a tutti gli amanti dei trip mentali!


 5
Hatake Rufy

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Steins;Gate è nato da un videogioco sviluppato da 5pb e Nitro plus, e in seguito adattato in un manga disegnato da Yomi Sarachi; successivamente fu prodotta la serie anime dalla White Fox nel 2011, arrivando poi sugli schermi italiani nel 2014.

La trama è ambientata nel 2010 e vede protagonisti un gruppo di amici che cercano di costruire una macchina del tempo, in un appartamento a Tokyo; il gruppo è formato da Okabe Rintarou, il leader del gruppo, la sua migliore amica Mayuri Shiina e l'hacker Itaru Hashida. Okabe e Mayuri si dirigono in un edificio in centro città dove assisteranno a una conferenza, e nello stesso luogo si imbattono nel corpo senza vita, in una pozza di sangue, di una ragazza di nome Kurisu Makise; mentre Okabe manda un messaggio dell'accaduto al suo amico, un fenomeno strano fa scomparire le persone attorno a lui, senza che poi qualcuno ricordi nulla. Dopo, il nostro protagonista incontra di nuovo Kurisu, ma questa volta è viva e vegeta.

La storia ha uno sviluppo molto in crescendo e fluido, ed è capace di trasmettere molto a livello riflessivo ed emotivo; ciò che sorprende di quest'anime è la capacità di trascinarti negli eventi, a livello di uno sci-fi, e grazie anche a un retroscena più oscuro di quel che sembra. Anche i personaggi sono coinvolgenti nel loro modo di fare, ad esempio il protagonista sembra molto strano e si definisce uno scienziato pazzo, mentre il suo amico hacker fa sempre riferimenti da hentai in qualsiasi argomento. Tutti questi aspetti della trama e dei personaggi rendono alcuni momenti degli episodi molto coinvolgenti sotto ogni punto di vista. Un altro lato positivo di questa storia è il romanticismo, che non è presente subito, ma nasce col tempo come una normale relazione; difetti non ne ho visti molti, anche perché ogni puntata ha sempre qualche dettaglio importante che fa la differenza. Il finale è perfetto, grazie a un gioco di mente e di inganni che stravolge completamente tutto e tutti nel finale.

Veniamo dunque al comparto visivo: i disegni sono molto precisi e particolari, i colori usati regalano un'ambientazione leggera in stile sci-fi, con una grafica ottima e animazioni molto fluide. Il comparto sonoro non è da meno, infatti il doppiaggio giapponese è come sempre molto piacevole, e la colonna sonora si dimostra di alto livello grazie anche alle sigle molto carine.
In conclusione, consiglio senza dubbi quest'anime, in quanto lo considero personalmente uno dei migliori mai visti e completo di tutto sotto ogni punto di vista.
Voto finale: 10


 3
OkabeRintaru

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Una delle migliori produzioni anime degli ultimi anni, sia per quanto riguarda il comparto puramente tecnico che per la storia e i temi trattati.
Il viaggio nel tempo, che è il fulcro dell'arco narrativo, è da sempre uno dei temi più ostici e complessi da trattare. In tutte le produzioni sul genere, infatti, l'effetto paradosso è contemplato e, molto spesso, trattato in maniera approssimativa. In "Steins;Gate", invece, viene addirittura "addomesticato", e giustificato con la teoria del multiverso e delle linee temporali. Ogni azione volta a modificare il passato crea inesorabilmente una nuova linea temporale, lasciando immutata quella di partenza. E questo mette in luce il dramma del protagonista. Il "mad scientist" - Rintarou Okabe -, lo scienziato folle che ha trovato il modo di viaggiare nel tempo, finisce per deviare così tanto dalla linea temporale di partenza, da perdersi letteralmente nel labirinto dello spazio-tempo. La folle ricerca dello "Steins;Gate", la linea "perfetta" dove si spera risieda la sua felicità, lo metterà di fronte a scelte e rinunce dal peso drammatico, e a scontrarsi sempre di più con l'ineluttabilità del tempo: il passato non si può cambiare, il futuro sì. Ma a quale prezzo? Forse è la stessa ricerca della "felicità" ad essere solo un'illusione, perché noi facciamo di tutto per raggiungerla, quando invece, sin dal principio, era a un passo da noi. Questo è il messaggio che io, personalmente, ho ricevuto dalla visione di questo anime: un'opera, a mio avviso, magistralmente narrata, in cui si amalgamano perfettamente la spensieratezza di un gruppo di ragazzi, la genialità e l'ironia di uno scienziato pazzo, l'amicizia, l'amore per una donna, il sacrificio, la voglia di cambiare/salvare il mondo, e i viaggi nel tempo. Ed è difficile non emozionarsi di fronte a tutto questo.
Consigliarne la visione è un eufemismo... questo anime va visto da tutti. Amanti di "Doctor Who" e non.


 7
Vagabond90

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Steins;Gate" è un prodotto che nasce come visual novel e successivamente trasposto in opera cartacea. Nel 2011 gode anche di una trasposizione animata, composta da ventiquattro episodi, realizzati dallo studio White Fox.

Okabe Rin è un normale studente universitario del primo anno, con Q.I. a sua stessa detta di 170, che affitta una stanza nel quartiere di Akihabara, e ne fa il suo laboratorio-quartier generale per deliri di onnipotenza e tentativi di esperimenti pazzoidi. Volutamente e consapevolmente sui generis sono i comportamenti tenuti dal giovane Okabe, che con fare donchisciottesco si auto-elegge scienziato pazzo, e l'unico in grado di sovvertire la struttura di controllo del mondo, le cui redini sono tenute attualmente dalla sua antagonista e fantomatica quanto ignota "organizzazione". Al suo fianco, gli eletti ad assisterlo nelle sue strampalate imprese: il coetaneo Daru, un ragazzo nerd sovrappeso con una passione per le battute scollacciate e i doppi sensi, particolarmente abile come hacker, e Mayuri, più piccola di due anni e amica di infanzia di Okabe, sempre un po' stralunata e dai modi dolci, rispettivamente membri 02 e 03 del laboratorio dello scienziato pazzo. Con il proseguire della storia, al terzetto iniziale si aggiungeranno una serie di personaggi comprimari, sempre abbastanza ricorrenti.
Inconsapevolmente Okabe e soci arriveranno a una scoperta sensazionale, e in questa saranno coadiuvati dalla brillante e giovane scienziata Kurisu, che Okabe nomina unilateralmente come sua assistente (e membro 04 del laboratorio) e ribattezza con i nomignoli più demenziali, con la quale da subito si instaura un rapporto di complicità, nonostante il bisticciare continuo da cane-gatto.
Le scoperte portate avanti da Okabe e compagni faranno anche gola all'apparato del SERN (nome che scimmiotta chiaramente lo svizzero CERN), il più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo, che sarà l'antagonista e principale oppositore.

L'azione si svolge in sole tre settimane tra la fine di luglio e la seconda metà di agosto, anche se si converrà insieme sul fatto che non saranno tre settimane esattamente "convenzionali", in cui a paradossi temporali multipli si intrecceranno le vicende personali dei protagonisti...

Lo scenario di fondo come già detto è il quartiere di Akihabara, fotografato come crocevia dinamico e continuo di persone, che alla vocazione primaria di quartiere moderno pieno di negozi di elettronica affianca la più recente contaminazione da parte della sottocultura moe. Nonostante tuttavia sia pieno di insegne luminose e colori cangianti, Akihabara appare monocolore, un quartiere sbiadito e pallido, sotto il sole battente e l'afa soffocante degli ultimi giorni di luglio. Il luogo più ricorrente in assoluto è il laboratorio, e poi ce ne sono pochi altri, ma di solito le ambientazioni interne sono sempre nella penombra o ben isolate dall'esterno, dove il caldo imperversa; questi accorgimenti consegnano realismo e dipingono uno scenario claustrofobico, anche quando ci si trova nelle ambientazioni esterne.

Volendo si potrebbero distinguere due grandi archi narrativi nella serie: nella prima metà c'è un telos, ovvero un fine continuo teso alla scoperta scientifica per il piacere della scoperta scientifica in sé, nel secondo gli equilibri si sono inevitabilmente rotti per un dramma e Okabe è costretto a un'interminabile corsa "contro il tempo" per rimediare a delle scelte fatte. Qui si rivelerà tutto il suo carisma e il suo spirito di abnegazione, oltreché la volontà di mettersi al servizio delle persone a cui tiene, al di là dell'impalcato di fissazioni da sindrome adolescenziale.

La cosa piacevole di "Steins;Gate" è che riesce a coniugare diversi generi e sottogeneri senza far risultare la cosa pesante o forzata, cosa che invece avviene spesso e volentieri in tante altre serie coeve.
Anche se il genere prevalente è quello fantascientifico, di fatto noi assistiamo alla vita di tutti i giorni dei protagonisti, seppure nelle loro bizzarrie e aspetti comici. Commedia, fantascienza e romanticismo sono ben bilanciati e dosati un episodio dopo l'altro, e questo anche grazie a un'ottima caratterizzazione dei personaggi, sia nei loro tic nervosi ma anche nel loro lato umano o divertente. Sembra come se la fantascienza sia diventata una questione "domestica", di cui discutere comodamente a casa in poltrona tra amici come se nulla fosse tra un argomento e l'altro, anche se la trappola è continuamente dietro l'angolo. E a quel gruppo di amici ci si affeziona piacevolmente.
Il finale non fa che riconfermare quanto visto di buono durante tutto l'arco narrativo della serie e le dà giusto compimento.


 2
Giada-chan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Steins;Gate" è un anime del 2011, un vero e proprio capolavoro! Coinvolge dal primo episodio all'ultimo senza mai creare noia in chi guarda, i personaggi sono molto ben caratterizzati e spronano lo spettatore ad affezionarsi.

La storia è veramente una gioia da seguire e si evolve pian piano con chiarezza e complessità allo stesso tempo; contemporaneamente alla storia evolveranno anche i personaggi, con stravolgimenti nel modo di comportarsi di alcuni e con conferme nel modo di comportarsi di altri. Il protagonista Rintarou è presentato e "messo in scena" in modo che catturi sempre l'attenzione dello spettatore, con battute e ragionamenti degni di uno "scienziato pazzo", come egli si definisce fin da subito nell'anime, e solo questo basta a dargli caratterizzazione profonda che permette di inquadrare da subito il ruolo del personaggio, ruolo che troverà conferme con il proseguire delle vicende. Gli altri personaggi sono lo stesso ben caratterizzati, ognuno ha un qualcosa che lo distingue e un ruolo che solo esso può svolgere.
Nel capolavoro della storia, perché solo così può essere definita, viene inserita, o meglio mescolata, una storia d'amore che rende più forte dal punto di vista emotivo determinate vicende.

Dal punto di vista grafico, l'anime è stupendo e davvero piacevole per lo sguardo. I disegni sono molto belli e dal punto di vista "scenico" risulta essere davvero magnifico, in quanto capace di creare sempre l'atmosfera adatta al tipo di scena. Tale pregio è rafforzato dal comparto sonoro sempre adatto e mai fuori luogo o fastidioso, con un'opening davvero magnifica, senza dimenticare l'ending che merita di essere menzionata.

Concludo dicendo che l'anime è consigliato davvero a tutti, la sua bellezza non può non colpire e la profondità di tale opera stupirà sicuramente ogni suo spettatore.
Quindi, voto finale: 10.


 4
chomp96v2

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Steins;Gate", serie del 2011 da ventiquattro episodi più un OVA, ambientato dopo la fine della serie, si trova in streaming gratuito e legale sul portale VVVVID nella sua versione doppiata e sottotitolata; è forse l'anime più bello e coinvolgente che abbia mai visto, e adesso andrò a spiegarne i motivi.

Trama: 10 e lode
Quando ci stanno di mezzo i viaggi nel tempo, solitamente si ha a che fare con due tipi di prodotti, la 'commercialata' mediocre oppure, come in questo caso, un capolavoro assoluto; raramente ci si trova nel mezzo. La storia ha inizio col nostro scienziato pazzo per autodefinizione Rintaro Okabe, che va a un convegno sulla macchina del tempo; dopo aver discusso col professore che teneva la conferenza su quest'ultima, accusandolo di essere un imbroglione e di aver usato tesi non sue, ha un altro dibattito con una ragazza, Kurisu Makise, che a differenza dell'uomo in precedenza dimostra l'impossibilità di creare una macchina del tempo. Successivamente, camminando per la struttura, vede Kurisu distesa a terra in un lago di sangue; in questo momento manda una mail a Daru, suo amico, in cui racconta la morte della ragazza. In quel momento accadde qualcosa; il giorno dopo la ragazza è ancora viva, com'è possibile? Beh, lo scoprirete solo guardandolo.

Personaggi: 10 e lode
Il migliore di tutti, lo scienziato pazzo Rintaro Okabe, probabilmente il personaggio meglio caratterizzato degli ultimi anni, riesce a trasmettere molteplici emozioni, con le sue frasi ad effetto e il suo carisma fuori discussione; alterna momenti comici a momenti drammatici, risultando sempre estremamente empatico con lo spettatore. Da solo merita la visione della serie.
Kurisu Makise, l'assistente di Okabe, meglio conosciuta col nome 'Cristina' datole da quest'ultimo, è il secondo miglior personaggio della serie, grazie ai suoi lati nascosti mascherati dalla sua apparente serietà; è la spalla perfetta per il nostro protagonista.
Una menzione d'onore va fatta a tutto il cast in generale, perfettamente caratterizzato dall'amico Daru, dall'amica di infanzia Mayuri, passando per tutti i personaggi secondari.

Grafica e sonoro: 9
Il comparto tecnico della serie è di pregevolissima fattura, con una grafica che si mantiene sempre su alti livelli senza cadute di stile, con una regia eccellente e brani della colonna sonora memorabili, forse solo un po' poveri numericamente parlando.

Guardo un altro episodio e poi smetto: 9 e mezzo
L'unico vero "problema" della serie è che tarda a ingranare, infatti la svolta della serie avviene più o meno alla sua metà, ma arrivati a quel punto non ci si fermerà più fino alla fine, con un susseguirsi di colpi di scena che ci terranno incollati allo schermo, concludendosi con uno dei migliori finali degli ultimi anni.

Voto finale: 10 pieno
Se non si fosse capito, siamo di fronte a un capolavoro assoluto come se ne vedono pochi, e non vederlo per un appassionato di anime è una macchia indelebile sul proprio curriculum, per cui, se non lo avete fatto ancora, fareste meglio a rimediare.

El psy congroo


 1
klunk

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Rintaro Okabe è un giovane ricercatore, si fa chiamare Kyoma Hooin e il suo sogno è diventare uno scienziato pazzo. Passa le sue giornate nel suo laboratorio a inventare strampalati gadget futuristici, perlopiù oggetti senza senso, assieme a due fedeli amici, Mayuri, sua amica d'infanzia, e Daru, un hacker. Il tempo trascorre sereno fino al giorno in cui, dopo aver modificato un forno a microonde collegato a un cellulare, Okabe si accorge che è in grado di inviare e-mail nel passato. Questo lo porterà a vivere numerose avventure, ma anche disavventure, nel vortice dello spazio-tempo.

Un anime quindi di fantascienza, ma anche una commedia sentimentale, molto "realistico" dal punto di vista scientifico, con teorie sul paradosso spazio-temporale che mostrano come cambiare anche leggermente il passato possa portare a enormi ripercussioni, nonché drastici cambiamenti, sul presente.
Ci sono però anche altri personaggi non certo secondari, prevalentemente femminili, che si riveleranno fondamentali per lo svolgimento della storia, prima fra tutte Kurisu Makise, giovane e intelligentissima ricercatrice, un po' "tsundere", che Okabe nomina sua personale assistente e che si diverte a chiamare Cristina.
Il ritmo della narrazione non presenta mai lacune e non ristagna, non c'è mai spazio per la noia, anzi l'interesse è sempre vivo e si è sempre invogliati a vedere l'episodio successivo.

Passando al lato prettamente tecnico, i disegni sono molto belli, classici se vogliamo, ma molto dettagliati e adatti a una storia di questo tipo. Molto buona è anche l'animazione, nulla di sconvolgente certo, ma a mio parere fa alla grande il suo lavoro.
Mi sono piaciute anche le musiche: ottima la sigla di apertura, intitolata "Haking to the Gate", come ottimi sono i brani della colonna sonora che accompagnano lo svolgersi delle vicende di questa bella e interessante storia.

Insomma, tutto risulta ben fatto e messo al punto giusto: storia, personaggi, disegni, animazione e musiche, come detto finora, eccellenti. Un anime come pochi se ne sono visti, in grado di appassionare, intrigante, e che mi sento di consigliare a tutti.


 1
Saretta 96

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ho cominciato a vedere la serie per caso, anche perché questi generi non mi attirano molto. Inizialmente le puntate sono molto spente e lente, quasi ti fanno passare un po' la voglia di continuare a vederlo, ma dopo la sesta/settima puntata cambia tutto! L'anime si rivoluziona completamente e comincia letteralmente a catturare i suoi spettatori avvolgendoli nel mistero e nella voglia di sapere cosa accadrà. Da quel punto in poi non si può più fare a meno di guardarlo fino alla fine. I personaggi sono ben pensati e hanno tutti un carattere ben delineato e forte. Il doppiaggio italiano è davvero azzeccato e molto bello. Le atmosfere sono ricreate adeguatamente e con la musica giusta. I disegni sono curati per tutta la durata della serie. La trama è sviluppata in maniera impeccabile. Che altro dire? Mi ha davvero affascinato e lo consiglio vivamente a tutti, amanti o no di questo genere.


 2
-YureiKenshin-

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ho appena finito di vedere la serie. Volevo guardarlo in modo "serio" da gennaio, in quanto ho seguito solo saltuariamente la programmazione su Rai4 dell'anno scorso. Ho sempre creduto che questo anime fosse solo sopravvalutato, ma ora comprendo perché tutti tessono le lodi di questa stupenda storia piena di colpi di scena. In alcuni momenti stavo quasi per piangere (cosa che mi capita molto difficilmente), e ciò è tutto dire... Mi viene difficile trovare le parole per descrivere in modo appropriato ciò a cui ho assistito in questa settimana e mezza. "Steins;Gate" è diventato il mio terzo anime preferito, e da lì non si schioderà per nessuna ragione.

Le animazioni sono molto buone, talvolta il doppiaggio era poco sincronizzato col labiale, ma sarà comunque capitato quattro volte sull'intera serie. Opening ed ending non mi convincevano quando le ho sentite al tempo della programmazione su Rai4, ma ora le ascolto in loop. Esse, oltre ad avere testi pieni di significato che strizzano l'occhio ad Okabe e altro che non dico per evitare spoiler, sono cantate in maniera sublime da Kanoko Itō e la sua bellissima voce.

Preciso che io ho guardato "Steins;Gate" con il doppiaggio originale, ma ricordo abbastanza bene anche quello italiano: entrambi molto ben fatti a livello di scelta delle voci, anche se a parer mio quello giapponese è un pelo più "empatico", nel senso che sono state scelte voci ben calzanti al carattere e modo di fare di ciascun personaggio; quindi anche il doppiaggio è decisamente promosso.

La cosa che mi ha spiazzato maggiormente e che non mi aspettavo è stata proprio la crescita di Rintaro, un personaggio estremamente poliedrico e che subisce una crescita molto netta dopo certi eventi; una crescita dovuta anche a certi stati d'animo non proprio felici. Dopo venir sconquassato da dilemmi fortissimi ovviamente non poteva più comportarsi come un tempo.
Così come ho avuto una fortissima empatia con Mayuri, un personaggio provvidenziale nella sua semplicità d'animo, che talvolta fa luce ad Okabe su ciò che per lui è troppo vicino da vedere: è indispensabile lei, e non buttata a caso (come nessuno dei personaggi di "Steins;Gate", dopo tutto).

Diciamo che la serie parte lentamente, in quanto deve calare lo spettatore nel contesto entro il quale si svolgono le vicende, e ciò richiede il suo tempo per essere fatto bene: difatti, i primi dieci episodi sono tutti molto calmi, con Okabe che fa lo stupido per tutto il tempo (proprio questo sarà il carattere che sarà costretto a rigettare più avanti). Ma dopo l'undicesimo episodio si entra nel vivo della storia e i colpi di scena si susseguiranno fino alla fine, in un climax crescente che terminerà solo al ventiquattresimo episodio, fatalità l'ultimo.

Un'altra cosa che mi ha portato veramente quasi al pianto sono stati alcuni dialoghi che ho voluto recuperare dagli episodi, perché esprimono veramente un pathos fortissimo e che sono probabilmente fra i più belli che abbia mai incontrato in un anime: non mi sognavo nemmeno lontanamente certi livelli di profondità ed emotività da quest'anime.

Quello che segue è il monologo che Kurisu fa in presenza di Okabe, per motivi che non posso dirvi in quanto spoiler:

"Ho... dei vaghi ricordi anche su di te... che eri pronto a tutto pur di salvare Mayuri... di quanto insistevi nel farlo... anche se eri solo e ferito.
Però hai continuato a provarci... a chiamare il suo nome, a piangere.
Hai continuato a cercare di salvarla.
E ogni volta che vedo quell'espressione, penso a quanto lei sia importante per te... e se per qualcuno sia davvero possibile... riversare così tanto affetto su di un'altra persona."

Come vedrete, questo dialogo rappresenta un bellissimo quanto reale spaccato di Okabe, dopo certi eventi, espresso attraverso la schiettezza di "Kuristina".

Invece quella che segue ora è una confessione di Mayushi davanti alla tomba di sua nonna, che va sempre a trovare:

"Ultimamente non sto trascorrendo molto tempo a parlare con Okarin. Di solito, quando lo vedevo... riuscivo a capire a che cosa stesse pensando.
Nell'ultimo periodo non ci riesco più.
Però... sembra che stia soffrendo davvero... come se fosse sempre sul punto di piangere. E mi rendo conto che nei suoi pensieri ci sono io.
Non voglio essere un peso per lui... Mi dispiace! Sto ancora parlando di cose tristi!"

Esso rappresenta la disarmante forza nascosta dietro l'apparente ingenuità di Mayushi; qui stavo veramente per piangere. Qualche episodio dopo questa scena riceverete l'ennesima riconferma di quanto Mayushi rappresenti per Okabe un punto fermo, in un mondo in continuo movimento dove realtà e realtà assumono per il nostro protagonista contorni sempre più sfumati e incerti. Mayushi è capace di rassicurare Okabe, fargli capire che "sta facendo la cosa giusta", nonostante la sua facciata di spensieratezza e semplicità.

In definitiva, per me "Steins;Gate" è stato un fulmine a ciel sereno. Non pensavo di trovare in esso tutto quello che in realtà ho incontrato... e che ho provato. E' l'anime che mi ha preso più in contropiede fra tutti quelli che ho visto. "Steins;Gate" è un "must see": ha molto da dire, molto da insegnarvi e sicuramente ha in serbo per voi molto più di quel che vi aspetterete da lui. All'inizio ero solo scettico, ma ho finito con l'innamorarmi di questa storia.

Vi lascio con il testo della seconda ending che compare durante l'ultimo episodio; esso racconta e descrive una cosa che accade durante la serie: quando lo leggerete durante l'ultimo episodio, avrete già capito a cosa mi riferisco.

"La tentazione di quell'attimo che ha unito i nostri sogni permea il cielo blu dopo la tempesta.
Chissà perché la felicità continua a nascondersi
Il seme del dolore ci mette alla prova
I gesti di gentilezza perduti nell'incomprensione
Mi fanno rabbrividire nelle notti più buie
Percorrendo la strada lunga e tortuosa ho capito quali sono le cose che non devo perdere
Dopo essere passati attraverso la sofferenza, i nostri occhi si cercano
Questo legame forgiato dal destino, in un mondo in cui tutto sembra andare in pezzi, è l'unica cosa che durerà per sempre"


 2
dante01

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Steins;Gate" è un anime del 2011 di genere fantascienza-thriller. Ho cominciato a vedere questo anime senza troppe pretese, ma devo dire che mi ha stupito molto, infatti presenta molti spunti di riflessione e diverse chicche degne di attenzione.
Ma procediamo con ordine: la grafica è moderna, con colori e linee ben definite; anche dal punto di vista della dinamicità i disegni rendono molto bene e i movimenti risultano abbastanza naturali. I personaggi sono molto ben caratterizzati e agiscono secondo una linea logica e di pensiero che non cambia senza apparente motivo ogni tre episodi – ovvio, direte voi, ma non ci contate troppo, i personaggi trattati coerentemente dal punto di vista psicologico non sono molti. Senza contare che ognuno ha un background completo e peculiare che porta lo spettatore a provare un'istinitiva simpatia per il personaggio buono o cattivo che sia. E infine la trama, che senza fare spoiler è difficile da spiegare, ma i continui colpi di scena e le invenzioni sempre più assurde sono riuscite a tenermi incollato allo schermo. La trama è di per sé coerente e ben spiegata, non lascia dubbi esistenziali o interrogativi, ma riesce a soddisfare pienamente la curiosità dello spettatore.

In poche parole, il mio giudizio finale è che "Steins;Gate" è un anime degno di nota che consiglio vivamente, anche se non andate pazzi per il genere (come me, del resto); l'unica pecca è il fatto che rallenta leggermente dopo la metà, ma niente di preoccupante, dato che si riprende con un finale col botto che si completa con uno splendido OAV che consiglio anch'esso vivamente.


 5
teox

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Per me è un anime fantastico! L'inizio della serie effettivamente l'ho trovato un po' lentino ma essenziale per comprendere e approfondire i personaggi, e soprattutto fondare le basi per quello che accadrà da metà serie in poi. I personaggi sono fantastici e, non me ne vogliate, ma il carisma del protagonista mi ha ricordato molto Kama in "Tengen Toppa Gurren Lagann". Il tema trattato non è nuovo, soprattutto per un appassionato di fantascienza come me, comunque raccontato in modo originale e dettagliato. Pian piano ci si affeziona sempre di più ai personaggi e la curiosità di vedere l'evoluzione e l'epilogo della storia ti divora sempre più. Musiche e disegni per me fantastici, e il finale è stupendo e a tratti commuove.
Voto: 10, soprattutto per il finale. Tutturu!


 2
Benihime

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Nel corso della visione di questa serie ho cambiato opinione diverse volte. All'inizio, fatta eccezione per i primissimi episodi e l'incipit adrenalinico, trovavo questo anime di una noia mortale. La trama risultava ripetitiva, i protagonisti continuavano a fare esperimenti con il microonde telefonino senza che questi avessero particolari ripercussioni, ma soprattutto senza che nessuno dei personaggi si preoccupasse dell'eventuale pericolosità di queste azioni, e ciò li faceva apparire stupidi e infantili.
In aggiunta, per la prima decina di episodi tutti i protagonisti risultano irritanti. Okabe è completamente svitato, è presentato come il personaggio completamente scemo e sicuro di sé (a tratti mi ricordava il fastidiosissimo Black Star di "Soul Eater"), Mayuri è la classica bambolina tonta e con la vocina acuta di cui bisognerebbe pensare "oddio che carina" e in realtà è solo snervante, Daru è il ciccione arrapato fissato con i videogiochi erotici, per non parlare poi dell'acida tsundere, la megane autistica, la moe scema, e il travestito ipertimido e smidollato.
La trama comincia effettivamente ad evolvere solo dopo una decina di episodi e con essa abbiamo un po' di approfondimento psicologico dei personaggi. Con mio grande stupore ho visto che (con qualche eccezione) ogni personaggio rivela un lato più profondo di quanto non appaia, ha alle spalle eventi travagliati e dietro quelli che sembravano desideri semplici o capricci si nasconde la voglia di una vita diversa, di cancellare gli orrori del proprio passato: il dolore dovuto alla non accettazione di sé, alla morte in un persona cara, alla solitudine, alla voglia di essere amati. Con questo non voglio però dire che i personaggi siano la carta vincente di questo anime, ma mostrano di avere tutti un ruolo che non sia essere lo scodinzolante harem del protagonista (diciamocelo: non si capisce perché tutte queste donne siano piacevolmente amiche di una coppia di maschi falliti e svitati che vive in una topaia) e di avere una propria dignità e un proprio spessore.

Il punto di forza è infatti la trama, che parte definitivamente con il colpo di scena dell'episodio 12. Viene finalmente messo in tavola a pieno il tema del viaggio nel tempo, della pericolosità di manomettere il corso degli eventi e le sue conseguenze. Finalmente abbiamo un susseguirsi rapido di eventi organizzati in una precisa direzione, cominciamo ad avvertire la tensione e la voglia alla fine di ogni episodio di vedere il successivo. Tutti i personaggi dovranno compiere delle scelte e fare delle rinunce, primo tra tutti Okabe, che oltre a patire per le rinunce personali sentirà il peso di doverle imporre agli altri. Non essendo esperta del genere non saprei dire se il tema del viaggio nel tempo sia trattato con originalità, ma è senza dubbio trattato con completezza, a ogni domanda porta viene data una risposta chiara. Il tutto complessivamente è appassionante.
L'unica pecca in questa parte della trama è che viene completamente liquidata la faccenda degli esperimenti del Sern, nella quale mi sarebbe piaciuto introdurmi un po' di più.
Infine, anche se questa è una considerazione strettamente personale che non ha influito sul voto finale, mi sarebbe piaciuta una piccola finestrella finale del tipo "vent'anni dopo".

Complessivamente mi sento di dare un 7 abbondante. Se la prima parte dell'anime fosse stata "asciugata", rendendola più beve e dal ritmo più veloce, probabilmente avrei potuto dare anche un 8, e con l'ausilio di un protagonista meno irritante pure un 9.


 6
Kida_10

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Steins;Gate" è una serie composta da ventisei episodi prodotta nel 2011, che ha raggiunto più che meritatamente la notevole fama di cui gode.

Protagonista della vicenda è Rintarou Okabe, giovane ragazzo a cui piace fingersi uno scienziato pazzo, che trascorre le giornate a fare strani esperimenti nel suo "laboratorio" insieme a Mayuri Shiina, l'amica d'infanzia, e Itaru Hashida, un hacker appassionato di informatica e ossessionato dalle ragazze moe. Involontariamente Okabe costruisce un forno a microonde in grado di "viaggiare nel tempo" o, per meglio dire, di spedire i messaggi nel passato (chiamati D-mail), riuscendo in questo modo ad alterare l'ordine degli eventi. Dopo aver spedito erroneamente il primo messaggio e aver cambiato linea temporale, Okabe si ritrova inconsciamente in un mondo che solo all'apparenza è identico al suo originale; qui si unirà al team Makise Kurisu, una ragazza di diciotto anni nonché famosa e stimata scienziata, grazie alla quale le ricerche potranno progredire. Per aiutare i membri del gruppo a realizzare i propri desideri, Okabe farà spedire ad ognuno di loro una D-mail, senza rendersi conto della gravità di queste. Proseguendo con gli esperimenti, Kurisu riuscirà anche a inventare una macchina in grado di portare i ricordi delle persone indietro per un massimo di quarantotto ore, permettendo in questo modo il viaggio nel tempo da parte di una persona. Solamente Okabe tuttavia è in grado, grazie alla sua particolare abilità, il "reading steiner", di mantenere i ricordi delle altre linee temporali, e quindi di rendersi conto effettivamente di tale viaggio.
Purtroppo il futuro riserva sempre delle spiacevoli sorprese, e arriva un giorno in cui Mayuri perde prematuramente la vita; nel tentativo di salvarla, Okabe ritorna indietro nel tempo, ma per quante volte cerchi di evitare la sua morte il risultato non cambia. Dopo svariati tentativi, Okabe si rendo conto che l'unico modo per salvare l'amica è quello di ritornare alla linea temporale originale, annullando l'invio di tutte le D-mail mandate in precedenza; quando la soluzione sembra a portata di mano, ecco che il protagonista si trova di fronte ad una scelta che deciderà il destino delle persone a lui più care, e che allo stesso tempo potrebbe scatenare una catastrofe di dimensione mondiale.

La trama è originale, complessa e straordinariamente coinvolgente; l'argomento principale, quello dei viaggi nel tempo, è trattato in maniera impeccabile e, nonostante la complessità, alla fine tutto risulta chiaro e comprensibile. Nulla viene lasciato al caso, ad ogni domanda viene data un'esauriente risposta e una spiegazione più che esaustiva; alla fine, tra un colpo di scena e l'altro, ogni tassello del puzzle prende posto, formando una delle storie più belle e articolate di sempre.

Ad accompagnare un capolavoro di trama troviamo, giustamente, dei capolavori di personaggi; al primissimo posto il protagonista Okabe, per gli amici Hououin Kyouma, lo scienziato più divertente e spiritoso di sempre; raramente un personaggio è riuscito ad appassionarmi e a coinvolgermi in maniera tale sin dalla primissima puntata, obbligandomi a continuare la visione dell'opera tutto d'un fiato.
Seconda ma non meno importante, Makise Kurisu, a tutti gli effetti la co-protagonista della serie, che riesce in maniera eccellente a innescare gran parte delle scene più divertenti, ma sempre mantenendo il suo atteggiamento da finta dura.
Tutti gli altri personaggi, che in un modo o nell'altro entreranno a far parte del team di Okabe, sono ottimamente caratterizzati, coerenti dal primo all'ultimo episodio.
Gli autori sono riusciti a creare una squadra di personaggi affiatata e decisamente vincente sotto ogni aspetto, grazie alla quale i colpi di scena non mancheranno mai, vista la sua l'imprevedibilità.

Tecnicamente è stato svolto un lavoro di prima qualità, a partire dalla regia che è ha gestito ottimamente tutti gli sbalzi temporali, riuscendo a mantenere la trama coerente, pulita e facile da seguire. La narrazione, seppur lenta, non annoia mai, probabilmente grazie anche al continuo alternarsi di momenti riflessivi che richiedono concentrazione da parte dello spettatore ad altri di leggerezza e comicità.
Graficamente nulla da segnalare: animazioni fluide, ottimo design dei personaggi, ambientazioni dettagliate ed effetti speciali di buon livello.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, ottime le sigle di apertura e chiusura, così come le musiche che fanno da sottofondo, ma la vera ciliegina sulla torta è stata la scelta dei doppiatori (giapponesi ovviamente). Per quanto riguarda il doppiaggio italiano non sono informato, ma credo che la voce del protagonista sia tra le più azzeccate di sempre; se poi si aggiunge un'ottima interpretazione, il risultato è assicurato.

"Steins;Gate" si è rivelata un'opera geniale, appassionante e a tratti persino commovente. Personalmente è uno degli anime che è riuscito a coinvolgermi maggiormente, sia per quanto riguarda la trama che per quanto riguarda i personaggi e i loro rapporti personali.
In conclusione, un vero e proprio capolavoro, di cui consiglio assolutamente la visione, insieme a quella dell'OAV e del film prodotti successivamente.


 6
selene90

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Steins;Gate" è un thriller fantascientifico del 2011. La trama gira intorno a Okabe Rintaro, uno scienziato pazzo con la passione per i viaggi nel tempo e i macchinari, e con la mania di dare strani e buffi soprannomi alle persone che gli sono vicine. Okabe, durante i suoi esperimenti, riesce fortuitamente a creare una rudimentale macchina del tempo. Sebbene l'invenzione, sull'immediato, mandi in visibilio lui e il suo piccolo team, la creazione si rivela un'arma a doppio taglio: lo scienziato, infatti, attira l'attenzione di un'associazione misteriosa, il SERN, interessata al macchinario. Inoltre, Okabe si ritrova nella situazione di dover riparare a errori e continui cambiamenti che i viaggi nel tempo tentati hanno portato e portano tuttora nel mondo circostante e, in particolare, tra i personaggi a lui più vicini. Il tentativo di Okabe e dei suoi amici è ora quello di evitare, tra colpi di scena e scoperte sensazionali, la devastazione che una scoperta del genere potrebbe portare sull'umanità intera.

L'anime si presenta subito come un thriller molto avvincente. Nonostante il primo episodio non abbia caratteri molto suggestivi, si intuisce subito che la trama non cadrà mai nella banalità più assoluta e che l'intreccio narrativo sarà sempre più complesso, mano a mano che la storia procederà. La domanda che viene più spesso da porsi è: "Cosa accadrà ora?". Le (ahimè) poche puntate sono un susseguirsi di domande e di risposte fenomenali che non lasceranno spazio a dubbi irrisolti.

Al di là di una trama soddisfacente che affronta con estrema efficacia temi di cui si è a lungo abusato, anche i personaggi e il comparto tecnico meritano una nota di merito.
Cominciando da un protagonista fuori dalla norma, uno scienziato pazzo che risulta divertente, dinamico e pronto a tutto, ma che si dimostra, a lungo andare, anche intelligente e giudizioso, fino ad arrivare ai personaggi secondari. Personalmente, sono rimasta molto colpita dall'assistente, Kurise Makise, alias Christina: la classica tsundere che spicca per essere l'unica persona "normale" in mezzo a un branco di personaggi fuori dalla norma e che, per forza di cose, si ritrova a ricoprire il ruolo di personaggio di spicco. Sarà per la sua storia che il finale dell'anime risulterà ancora più intrigante e che colpirà nel segno, evitando una chiusura forzata o mediocre.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, l'anime ha un'atmosfera molto cupa, tanto è vero che gli unici colori accesi presenti sono i capelli rossi di Kurise e il vestito azzurro di Mayuri. Per il resto si tende molto a restare immersi in colori privi di vita, è tutto molto spento e quasi lugubre e, sebbene possa non colpire per questo, ritengo sia una scelta sensata che si ricollega alla predilezione delle tematiche affrontate.
I disegni sono piuttosto buoni, anche se non sono la migliore qualità della serie. Le OST idem, sono abbastanza epiche e accompagnano in modo armonioso i vari momenti.

In conclusione, ritengo che "Steins;Gate" sia un anime che rasenta la perfezione, che si potrebbe vedere e rivedere senza mai stancarsene, che riesce a unire in un perfetto connubio filosofia e scienza, amore e morte, commozione e divertimento. Un 10 assicurato.


 7
Falco27

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Premetto di non essere un esperto di anime, ma semplicemente un appassionato, ma ho trovato questo anime veramente spettacolare, definendolo un capolavoro, non solo nel suo genere, ma in assoluto.
L'anime comprende solo ventiquattro episodi + un OAV e un film, e per apprezzarlo a fondo l'ho dovuto vedere due volte.

Di esso mi hanno colpito diversi aspetti:
- La struttura dell’anime "disegnata" dagli episodi. Anche se per molti i primi episodi possono sembrare lenti e noiosi, da un altro punto di vista posso affermare che è una caratteristica dell'anime. Diciamo che si spezza in due parti (prima e dopo l’episodio 12). Nella prima parte l'anime si concentra nel far conoscere bene i personaggi, ma l'aspetto che mi ha colpito di più è che per capire bene "il cosa" tratterà l'anime lo spettatore dovrà vedere questa prima parte senza perdere nessun dettaglio (ed è questo il motivo che mi ha spinto a guardarlo una seconda volta). La seconda parte è a dir poco spettacolare ed emozionante, ricca di colpi di scena per nulla scontati, i quali da me considerati come tasselli che andranno di volta in volta ad arricchire la trama.

- I personaggi. Sempre sulla base di com'è strutturato l'anime (prima e seconda parte) si ha la caratterizzazione dei personaggi. Non solo conosceremo ognuno di loro, ma ognuno avrà un processo di maturazione, in particolare il protagonista: Rintaro Okabe, personaggio meritevole di stima non solo da parte dei suoi colleghi ma anche da parte dello spettatore. In un primo momento, esprime un lato comico a causa della cosiddetta "posa" tale da autodefinirsi scienziato pazzo, ma poi uscirà il suo lato serio, caratterizzato da un lato veramente umano e molto attaccato all'amicizia (che a me ha commosso). Tra tutti gli anime che ho visto è risultato il personaggio più positivo, senza cadere in sdolcinatezza.

Attenzione: questo paragrafo contiene spoiler

- Generi trattati. Questo è l'aspetto che lo rende particolare, non solo nel suo genere ma in assoluto, e tale da renderlo un capolavoro. Tocca almeno tre generi: fantascienza, thriller, sentimentale. Sono stato colpito proprio dall'ultimo genere, in quanto, di solito, gli anime, ma anche i film, di tipo fantascientifico o thriller non hanno un lato sentimentale, oppure non è stato trattato nel modo che vedrete nell'anime. Anche se anticipo, qualcosa (ma tanto si capirà dal primo episodio) la storia tra Okabe e Kurisu risulterà migliore rispetto ad anime che sono solo sentimentali come genere.

Fine parte contenente spoiler

Chiarito il concetto sugli episodi, l'unica vera pecca sono i disegni, in particolare quelli che riguardano Kurisu, in quanto nel manga risulta molto più bella e definita, e comunque questo aspetto non mi porta a togliere nemmeno mezzo punto all'anime.
Spero che facciano una seconda serie, perché ho avuto quel senso di mancanza alla fine degli episodi del tipo: "Perché è finito, è stato troppo bello". Vedetelo!


 6
cattau5

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Steins;Gate" è un anime del 2011 derivato dall'omonima visual novel del 2009 creata e sviluppata dall'azienda giapponese 5pb. L'opera è un thriller di stampo fantascientifico, con numerosi tratti comici e, con il prosieguo della storia, sentimentali.
"Steins;Gate" ha come principale tema quello dei viaggi nel tempo: un espediente piuttosto particolare, che si può trovare in molti anime, manga, ma anche in film o serie non giapponesi; tuttavia, non sono numerose le opere in cui questo argomento è usato in modo efficace, e il rischio di rovinare la trama e di confondere lo spettatore è molto alto. "Steins;Gate", in questo caso, non fallisce. Anzi.

La trama gira intorno a Okabe Rintaro, personaggio davvero particolare: il nostro protagonista, infatti, si autodefinisce uno scienziato pazzo, si fa chiamare da tutti con un nome inventato "Hououin Kyouma" e adora andare in giro con un camice da laboratorio. Rintaro è uno studente di diciotto anni, ma passa il tempo in un piccolo appartamento dove, insieme agli altri protagonisti, crea delle invenzioni da lui chiamate "gadget futuristici". Gli altri personaggi principali sono, per l'appunto, suoi colleghi, membri del "laboratorio di gadget futuristici": l'amica d'infanzia di Rintaro, Mayuri Shiina, solita a parlare in terza persona e a salutare canticchiando un "Tuturu!", il grande hacker Itaru Hashida, chiamato dagli amici "Daru", e Makise Kirisu, scienziata americana che si aggiungerà ai membri del laboratorio negli episodi iniziali.

La trama parte piuttosto lentamente: i primi cinque o sei episodi possono risultare anche noiosi agli occhi di qualcuno. E' qua che mi vorrei soffermare: la peculiarità di "Steins;Gate" è che ogni minimo particolare è importante o risulterà utile per la trama, anche se inizialmente viene visto come elemento non importante. E' importante dunque non lasciarsi sfuggire ogni minimo particolare e seguire con attenzione la serie, per evitare di non capire più niente con il prosieguo della storia. I primi episodi, anche se possono risultare noiosi o non del tutto comprensibili, risultano anche i più importanti per lo sviluppo della trama.
Partendo dal decimo episodio, la storia decolla: si aggiungono nuovi personaggi e la trama si riempie di intrecci che terranno incollati allo schermo lo spettatore per tutta la durata della serie, soprattutto per il finale.

Una cosa che mi è piaciuta di questa serie è come i vari aspetti psicologici dei personaggi sono stati affrontati: ogni personaggio ha una sua personalità ben definita, che nel corso della storia muterà, soprattutto se si parla del protagonista, a mio parere, uno dei personaggi maschili più ben caratterizzati che abbia mai visto. Altro punto forte è il livello di suspense e tensione che questa serie è capace di offrirti: come ho già detto, i primi episodi, benché importanti, possono risultare noiosi, ma quando la trama ingrana, sarà difficile staccarsi dallo schermo. La grafica in sé è molto curata e i disegni sono fatti in modo egregio; spiccano il sonoro e le musiche, a mio parere molto belle e adatte alle scene proposte. Particolare attenzione meritano i collegamenti con la realtà e i diversi riferimenti culturali e scientifici che "Steins;Gate" contiene: la serie può così risultare interessante ai più curiosi e anche ai non amanti del genere.

"Steins;Gate" è un'opera davvero grande e ben realizzata, una delle migliori, o forse la migliore, del suo genere: il mio voto è 10, proprio perché l'unico difetto sono i primi episodi, molto importanti ma un po' lentini, che possono risultare anche noiosi, e anche perché è capace di prenderti e incollarti allo schermo come poche opere riescono.


 7
Eversor

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Tra tutti gli anime che mi sono capitati sott'occhio, penso che questo sia certamente uno dei migliori, non solo per la storia che viene narrata, il mistero dietro questi misteriosi viaggi, ma anche per la profondità con cui essa riesce a penetrare nell'animo umano. "Steins;Gate", uscito nel 2011 e composto da ventiquattro puntate (più un film conclusivo), racchiude in sé tutte le migliori qualità affinché si possa parlare di un buon anime, anzi, di un capolavoro. Come vedremo successivamente, riesce a mescolare alla perfezione la tensione di un thriller, il gusto di un buon sentimentale, il brivido dell'azione e, soprattutto, la scintilla di fantascienza. Insomma, un'opera davvero completa che riesce a catturare il meglio da ogni genere, al fine di creare un anime veramente interessante.

La storia incomincia quando Okabe Rintarou, alias Hōōin Kyōma, si reca con la sua amica d'infanzia, Shiina Mayuri, a una conferenza riguardante la costruzione di un'ipotetica macchina del tempo. Purtroppo quest'ultima risulterà alquanto deludente, ma, in tale occasione, Okabe avrà l'occasione d'incontrare Makise Kurisu, una ragazza prodigio, tanto intelligente quanto bella.
Purtroppo non passa molto tempo che quest'ultima viene ritrovata morta, uccisa in una stanza dell'edificio in cui si era appena conclusa la conferenza. Ma per Okabe non è ancora finita questa strana giornata, perché, mandando un messaggio al suo amico Hashida, si ritrova coinvolto in uno strano fenomeno che, per un breve periodo, sembra condurlo in una Tokyo dispersa e vuota. Tale manifestazione dura solo qualche minuto, ma, una volta tornato alla realtà, Okabe si accorgerà che la suddetta "realtà" era molto diversa da quella che aveva lasciato: la conferenza non si era svolta, uno strano aggeggio meccanico si è schiantato contro l'edificio da cui erano appena usciti e, come scoprirà il giorno seguente, Kurisu non era affatto morta.
Fatta questa premessa, è doveroso precisare che il nostro Hooin Kyoma non è un semplice studente, o meglio, lo è, ma il suo atteggiamento è tutto fuorché normale. Ha fondato un laboratorio "segreto", in cui può liberare tutto il suo estro creativo da scienziato pazzo, elaborando, insieme ad Hashida, marchingegni futuristici dalle dubbie funzionalità pratiche. Tra questi spicca uno strano microonde che, come si vedrà nel corso della seria, sembra misteriosamente funzionare. E quindi? In effetti non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse per la capacità di mandare messaggi indietro nel tempo.
Una scoperta sensazionale che, però, porterà Okabe e il resto del laboratorio (che si allargherà man mano con l'entrata di nuovi membri, tra cui Kurisu) in mezzo a disavventure sensazionali, strane organizzazioni e, infine, viaggi temporali.

Passiamo ora all'analisi dell'opera in quanto tale, anche se, lo dico subito, non credo di aver ravvisato qualche difetto evidente. Sarà forse il fatto che mi sia piaciuto a tal punto da non permettermi una visione oggettiva, ma rimango comunque fermo sul mio giudizio iniziale: "Steins;Gate" è senza dubbio uno dei migliori anime che abbia mai visto.
Innanzi tutto partirei dall'aspetto psicologico, in quanto questo è molto presente in tutta la serie, arricchendo così una storia già di per sé intrigante e dandogli una dimensione ancora più seria e profonda. I dubbi, le perplessità e le paure che attanaglieranno i vari protagonisti nel corso della serie vengono esplicitati in maniera chiarissima, creando, a parer mio, alcuni momenti davvero toccanti. I personaggi mostrano così delle personalità proprie e per nulla stereotipate che danzano all'interno della vicenda, intessendo così una fitta rete di relazioni e sentimenti.
Proprio sui sentimenti tocca il mio secondo punto, in particolare sulle questioni amorose. Non ci sono i classici "triangoli amorosi" che ultimamente vanno molto di moda (e che, se ben fatti, non sono affatto male), ma questo non riduce la qualità della storia tra Okabe e Kurisu. I due si conoscono e, quasi nello stesso momento, incominciano a scontrarsi, ma sarà solamente una prima impressione, perché, come si potrà ben vedere nel corso della serie, i due saranno gli unici a supportarsi reciprocamente durante le difficoltà. La ragazza, nonostante i continui salti nel tempo di Okabe e la conseguente cancellazione degli avvenimenti successi nell'altra linea temporale, non smetterà mai di stare accanto al ragazzo e lo supporterà, lo inciterà a continuare.
Non è amore a prima vista, bensì una relazione che si costruisce mattone dopo mattone, nonostante le intemperie della vita e le difficoltà che si troveranno davanti. Credo che sia proprio questo il bello: un amore non semplice e per nulla scontato, che emoziona e commuove.
Per quanto riguarda la trama, devo ammettere di averla trovata incredibilmente bella, perché, nonostante l'apparente complessità e tortuosità di alcune vie, riesce alla fine a districarsi in maniera eccellente.

E la grafica? Altro punto a favore per "Steins;Gate". Non è proprio quella classica e, soprattutto nella realizzazione dei personaggi, si possono riscontrare alcuni tratti originali (soprattutto nel viso). Nonostante ciò rimane comunque di ottima fattura, insieme, ovviamente, all'audio.
In particolare ho apprezzato moltissimo sia l'opening che l'ending, capaci così di iniziare e concludere ogni bellissima puntata. Bene il doppiaggio e ottima la regia, capace di destreggiarsi abilmente in quel labirinto che è "Steins;Gate".

Da guadare! Assolutamente. Non saprei che altro dirvi per invogliarvi a incominciare questa serie, se non che è stata portata anche in Italia e questo vuol certamente indicare un ottimo incasso e le grandi aspettative anche per un Paese come il nostro.
E dunque, per chiunque voglia gustarsi quest'opera, c'è la possibilità di farlo anche in italiano.
Un anime è bello quando rimane nel cuore, quando, una volta concluso, fa nascere un dolce senso di malinconia nel cuore, per il semplice fatto di dover abbandonare i personaggi con cui, indirettamente, si è vissuta una fantastica avventura insieme. Prima della grafica, prima della storia, prima di tutto, io giudico a istinto e "Steins;Gate" è riuscito a catturarmi fin dalla prima puntata.
I continui colpi di scena e i viaggi da una linea temporale all'altra riescono a tenere alta la tensione, evitando così momenti di noia o quiete. Senza contare poi che, oltre all'azione, avrete anche l'occasione di farvi quattro risate. Insomma, un'opera completa che merita di essere vista e apprezzata.

Voto finale: 9


 4
Gdgemi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Steins;Gate" è sicuramente uno dei migliori prodotti usciti in questi anni. Verremo trasportati in una Akihabara contemporanea dove un piccolo gruppo di amici, capitanati dallo scienziato pazzo Okabe/Okarin/Hoouhun eccetera, tenterà di realizzare una macchina del tempo usando un microonde e un telefono. La folle idea della componentistica della macchina è già di per sé un'idea folle, che all'inizio vi farà anche ridere, ma che poi verrà spiegata così bene da farvi crederci. La storia iniziale non è niente di complesso. Potrebbe sembrarvi quasi uno slice of life di un gruppo di ricercatori che tentano di fare un esperimento scoprendo via via cose nuove, ma da metà dell'anime l'intera storia verrà sconvolta da un colpo di scena incredibile. Troveremo un protagonista disperato che tenterà in tutti i modi di rimediare ai suoi errori e tornare sulla "retta via" da lui abbandonata per quasi uno scherzo del destino.

Un forte fattore psicologico ci guiderà durante tutta la narrazione, all'inizio molto lenta, ma che poi diventerà frenetica, facendoci immedesimare nel personaggio, riuscendo a farci provare le sue stesse emozioni e paure. I personaggi sono ben caratterizzati, dal più utile al più inutile, e ognuno ha i suoi problemi che l'hanno portato ad essere quel che è, tranne Daru, lui è semplicemente un otaku. Memorabile il comportamento totalmente folle del protagonista, che talvolta nasconde le sue emozioni in alcuni gesti senza senso, come parlare da solo al telefono vaneggiando di una certa agenzia. Le animazioni e la regia sono impeccabili.

Le scene sono fluide e le inquadrature degne di un film di Hollywood, che rendono il tutto sempre più realistico. Il design dei personaggi è molto carino, ma con delle bocche femminili esageratamente piccole che, in alcuni casi, fanno sembrare il personaggio non propriamente intelligente. La soundtrack è veramente buona e azzeccata, con ottima opening ed ending. Il doppiaggio italiano è buono, con alcuni personaggi (come il protagonista o Daru) non del tutto azzeccati, ma in generale è promosso anche in questo campo.

La storia non vince troppo in originalità, ma in quanto a personaggi il comparto è estremamente variegato e, sebbene a prima vista possono sembrare stereotipati, ebbene non lo sono. Ottima la gestione del fattore tempo. Infatti, nonostante la storia abbia continui sbalzi nel tempo, la linea che segue il protagonista è ben chiara, e tutto viene spiegato a riguardo. Consiglio la visione a un pubblico over 15, non tanto per scene cruente o di sesso (quest'ultime completamente assenti), ma per il forte fattore psicologico che non tutti potrebbero capire.

Voto: 8,8

Chri SF

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Steins;Gate" è un capolavoro, una delle migliori serie fantascientifiche, un'opera d'arte fondata sul tempo e sulle linee temporali, che ti fa capire che rifacendo all'infinito una cosa apparentemente diversa, ma in fondo uguale, non porta nessun cambiamento. Quindi ci vuole qualcosa di diverso che rivoluzioni tutto, proprio come quest'opera!

Questa serie si basa sulla fantascienza, che in seguito sembrerà molto più "scienza" che "fanta". Difatti "Steins;Gate" riuscirà a farti sembrare tutto reale, riuscirà a farti entrare nel proprio mondo, a fartelo vivere attraverso personaggi, ambientazione e atmosfera legati alla perfezione.
Il personaggio più riuscito e più pazzo (sì, perché anche lui si autodefinisce scienziato pazzo) è proprio il protagonista Okabe Rintarou. Dentro di lui c'è un mix di follia, comicità, intelligenza e genialità. Insomma, è strano e caratterizzato alla perfezione. Altri personaggi interessanti e non meno importanti sono "la rossa" (carina e intelligentissima), "l'amica tutturu" (molto intuitiva e perspicace), "l'hacker" (molto cicciottello) e la bella "guerriera part-time". Ci saranno anche altri personaggi perlopiù di contorno.

Molto bello e curato è anche il comparto visivo, così come il character design. Riescono a creare un'atmosfera leggermente cupa e malinconica adatta perfettamente alla trama e ai momenti di massima tensione; interessanti sono anche gli strambi "gadget futuristici", curiosi e bizzarri come il loro nomi.
Il punto forte di questo capolavoro è quindi la storia e l'intreccio, fondati sul ritorno indietro nel tempo, costruiti alla perfezione, che si discostano da molte altre opere diventando perfetti. Le prime puntate sono leggermente pesanti, ma servono e sono necessarie per introdurre il tutto; superate queste, verrete trasportati, nel vero senso della parola, nel vivo dell'azione di questa commedia sublime.

Lo consiglio veramente a tutti, perché è un'opera unica, una delle migliori, che non si può assolutamente ignorare, anche per i non amanti del genere. Un capolavoro è e un capolavoro resterà. Assolutamente.


 4
KenRen

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
E' davvero tanto tempo che non do un 10 pieno a un anime, ma questo lo merita tutto!
Partiamo dal concetto che, benché avere un'infarinatura dei temi trattati non sarebbe una brutta idea (viaggi spazio/temporali, buchi neri o comunque fisica astronomica), l'anime coinvolge e crea curiosità su questi ultimi, ma senza farli diventare incomprensibili. La storia è ricca di colpi di scena, stati d'animo contrastanti, cambiamenti repentini del filone logico dettati proprio dall'instabilità delle tempistiche; fondamentalmente la storia è talmente tanto fusa coi temi che tratta, che alla fine dà un senso di irrequietezza tale da proiettare lo spettatore al centro dell'azione.
I personaggi sono estremamente caratterizzati, capitanati da un protagonista estremamente poliedrico nel suo campo e decisamente esuberante, nonché dotato di una simpatia contagiosa. Il termine che lui stesso si affibbia di scienziato pazzo è proprio il più azzeccato per il nostro egocentrico viaggiatore del tempo.

La trama è particolarmente intricata: un gruppo di ricercatori e pseudo tali fortuitamente inventa un metodo di collegamento tra presente e passato tramite l'invio di messaggi che cambiano la realtà a loro contemporanea; questi cambiamenti comportano una distorsione della realtà che non passerà inosservata alla cosiddetta "agenzia" spesso menzionata dal nostro scienziato pazzo. L'opera si comporrà quindi di una continua fuga per evitare lo stato delle cose da loro stessi messo in moto, nonché di un viaggio psicologico ed emotivo dei vari personaggi che man mano entrano nella storia.
Tra citazioni fisiche e metafisiche, teorie di relatività complessa e pseudo fantascienza, "Steins;Gate" può essere giudicato dagli amanti del genere un capolavoro!


 4
Blackspace

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Steins;Gate" è un anime del 2011 di genere fantascientifico e thriller. Esso ha come protagonista l'autoproclamato "scienziato pazzo" Rintaro Okabe, che nel suo laboratorio riesce casualmente a creare, grazie all'amico hacker Daru, una macchina del tempo; sarà questa a causare la serie di eventi che formano l'anime, primo tra tutti l'entrata in scena della brillante e promettente scienziata Kurisu Makise, che si dimostrerà uno dei personaggi più importanti nella "guerra" contro il CERN, centro di ricerca scientifica disposto a tutto pur di ottenere la macchina del tempo.

"Steins;Gate" si dimostra un anime, a mio parere, davvero bello. Riesce a usare un classico tema come quello del viaggio nel tempo (anche se, cosa a suo vantaggio, più utilizzato in libri, film, ecc. che in anime) in un modo geniale e senza farlo pesare per nulla sulla storia. Le spiegazioni che verranno date durante le puntate sono davvero buone e, sopratutto per i meno esperti, che comunque riusciranno a capire i discorsi, non lasciano dubbi allo spettatore in quanto risultano ben credibili. Questa è solo una delle caratteristiche di "Steins;Gate" che lo rendono non solo un vero anime fantascientifico, ma anche una piccola perla.

La trama scorre abbastanza bene, anche se (quasi come una ricerca scientifica, per rimanere in tema) all'inizio parte un po' a rilento, non tanto per i fatti narrati, quanto perché essi sembrano essere più una "spiegazione"; bene o male comunque le prime dieci, dodici puntate, non sono né pesanti né noiose. Dopo la dodicesima circa la storia migliora, aumentando l'azione di molto, dosando così bene l'umorismo che non darà mai fastidio e che comunque continuerà nella giusta dose in seguito. I colpi di scena non mancano, né mancano i momenti drammatici e coinvolgenti. Spesso si possono intravedere anche dei tratti quasi filosofici, e sopratutto si possono vedere trattati non solo il tema del viaggio nel tempo, ma anche temi più delicati come la possibilità di una Terza Guerra Mondiale o, più nello specifico nel caso dei personaggi, la morte di un caro o la solitudine.
In generale poi la storia si evolve molto bene senza mai andare nel banale o annoiare, per finire, poi, con un finale perfetto (non ne vedrei uno più adatto) romantico, a voler significare che c'è qualcosa oltre lo spazio e il tempo, qualcosa che supera entrambi.

I personaggi sono tutti ben caratterizzati ed è impossibile non amarli tutti (come si fa a non amare un tipo che si autoproclama "scienziato pazzo"?). I personaggi estremizzano degli stereotipi, il che non fa che renderli più "veri" di molti altri che si possono trovare. Per quanto, come detto, si hanno delle estremizzazioni, i personaggi sono molto più profondi, con storie spesso complesse, sopratutto quelli che possono parere a prima vista piatti. I personaggi, in conclusione, sono davvero fantastici e ben caratterizzati, con un certo spessore e grande varietà, ma con una bella armonia.
Il disegno e la grafica sono sui toni del grigio, ma questo tratto in un qualche modo non è che una caratterizzazione; infatti si adatta bene alla storia. I disegni sono in alcune parti davvero ben fatti, eccellenti quasi, mentre sfortunatamente alcuni disegni sono poco dettagliati. Però la caratterizzazione dei personaggi, del loro design e dell'ambiente risulta reale come deve essere, dato che si svolge ai tempi nostri, e ben fatta. Sicuramente le animazioni danno il giusto contributo.
Infine, l'opening molto caratteristica e l'ending sono di buona qualità. La prima, proprio perché più caratteristica, potrà essere realmente capita col seguire dell'anime. Le musiche aggiuntive sono davvero belle e mettono in risalto l'anime, rendendo il tutto piacevole più di quanto non sia già.

In conclusione, "Steins;Gate" è un ottimo anime, innovativo, e sicuramente da non perdere, con qualche pecca certo, ma sicuramente un ottimo anime che a me è piaciuto davvero tanto, forse anche perché mi è risultato difficile trovare un anime come questo; fantascienza nel vero senso della parola: non solo spiegazioni, ma anche una bella storia e bei personaggi. Lo consiglio a tutti, agli amanti del genere e non, per una bella visione che vi prenderà sicuramente, o almeno potrà darvi una piacevole visione passatempo.


 5
AkiraSakura

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Rintaro Okabe è un bizzarro inventore di aggeggi senza alcuna utilità pratica il quale si è autodichiarato "Mad Scientist", ovvero "Scienziato Pazzo". Un giorno, insieme a Daru, il suo geniale assistente hacker, riesce a creare uno strano congegno in grado di mandare e-mail nel passato. Questo fatto incuriosirà l'inizialmente scettica Makise Kurisu, una giovanissima e brillante fisica teorica, che si unirà ai membri dello strampalato "laboratorio" di Rintaro al fine di scoprire la causa dell'insolito fenomeno, forse correlato alle oscure cospirazioni legate al CERN di Ginevra...

"Steins;Gate" è uno sci-fi in grado di fondere assieme una vasta moltitudine di generi, spaziando dalla commedia al thriller psicologico attraverso una sceneggiatura complessa, ricca di colpi di scena e priva di quelle pesanti incongruenze di script le quali danneggiano la maggior parte degli anime affini. Alla regia abbiamo Hiroshi Hamasaki, il quale aveva dimostrato la sua grande abilità dirigendo il fosco ed ermetico "Texhnolyze"; la perizia registica di "Steins;Gate" è infatti notevole, sopratutto quando l'anime diventa un thriller fantascientifico a base di viaggi nel tempo e worldline alternative. La caratterizzazione del protagonista è molto curata: il "Mad Scientist" viene approfondito a trecentosessanta gradi, ha il suo lato oscuro e molteplici sfaccettature relativamente complesse; la sofferenza derivante dalla perdita di una persona cara lo farà maturare moltissimo: da otaku pieno di sé e ossessionato dalla tecnologia, Rintaro diventerà un uomo consapevole dell'importanza dei legami con le altre persone. Anche Makisu Kurise a mio avviso è ben caratterizzata, anche se rimane vincolata alla caratterizzazione da tsundere tout court senza alcuna crescita sensibile (il personaggio verrà comunque approfondito nel film "Steins;Gate: Fuka Ryouiki no Deja vu"). Per quanto riguarda i comprimari, essi sono i classici archetipi provenienti dal mondo otaku: la loli, il geek grasso con gli occhiali e il cappellino, la ragazzina con le orecchie da gatto, il trap, la tettona con gli occhiali e così via.

Le prime dodici puntate di "Steins;Gate" sono una vera e propria commedia otaku tout court, nella quale sono presenti numerosissimi riferimenti alla "cultura" moe, alle "ragazze" a due dimensioni dei giochi erotici, al culto del cosplay e dei cosiddetti "Maid Café". E' bene evidenziare che la serie sia molto accomodante nei confronti degli attuali otaku giapponesi, consumatori ossessivi-compulsivi cresciuti a pane, internet e "Haruhi Suzumiya". L'ottima regia e le simpaticissime gag dei personaggi rendono comunque la prima parte dell'anime godibilissima, anche se in questo frangente la trama viene palesemente subordinata al fanservice. Solamente dopo il dodicesimo episodio la serie decollerà: tenetevi forte, perché da qui in poi "Steins;Gate" diventerà un vero e proprio viaggio sulle montagne russe, pieno di picchi emozionali notevoli, paradossi spazio-temporali, colpi di scena da brivido, puro sentimento il quale cercherà di contrastare la fredda tirannia del tempo e dello spazio. Viaggi nel tempo e amori in grado di superare le barriere delle leggi del mondo sono tòpoi sviscerati innumerevoli volte in numerossisimi altri media, dai quali "Steins; Gate" riesce a differenziarsi grazie al suo stile unico, risultando brillante, appassionante e ben costruito. I temi dello sci-fi classico vengono sviluppati con mezzi differenti dal solito (il "CERN", il "telefono a microonde"...); le atmosfere sono molto particolari: l'alchimia creata dalla commistione tra il grigiore delle ambientazioni, i ricercati effetti di luce e le suggestioni della OST contribuiscono a esaltare il sapore misterioso e avvincente dell'opera. Le sigle di apertura e chiusura sono splendide, rockeggianti e curate nei dettagli: due perfette alchimie di suoni e di immagini le quali si adattano benissimo a un anime "contemporary otaku-oriented" dalla qualità più elevata del solito.

Personalmente parlando, avrei molto gradito un approfondimento del versante distopico e post-apocalittico della serie, magari con ambientazioni e risvolti narrativi addizionali. Infatti, il numero di puntate in cui effettivamente "Steins;Gate" diventa "Steins;Gate" è molto basso: una maggior dose di sci-fi "alternativo" avrebbe reso a mio avviso "Steins;Gate" un anime indubbiamente migliore.


 4
Nyx

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6,5
Raramente un anime riesce a colpirci sin dal suo primo episodio, questa è una cosa abbastanza scontata, ma, quando accade che per poter gioire di qualche spunto interessante bisogna attendere almeno sette episodi... beh, a prescindere da come verrà sviluppata la narrazione futura, possiamo senza ombra di dubbio affermare che qualcosa non è stato fatto a dovere.
In quest'opera i primi episodi ci spiazzeranno completamente. La descrizione dell'anime cataloga "Steins;Gate" nel genere "fantascienza, thriller", ma per i primi sei episodi la componente preponderante sarà l'idiozia. Sembra di avere a che fare con una commedia non particolarmente brillante, quindi neanche in grado di farci ridere. A peggiorare le cose non ho gradito la caratterizzazione di diversi personaggi, in primis il protagonista e le sue stramberie da quattro soldi: la sua fissazione nello storpiare i nomi e la "patologia" di mettersi a chiacchierare al cellulare da solo lo rendono un perfetto imbecille e, ovviamente, fanno perdere serietà all'opera stessa. Mi chiedo inoltre se fosse veramente necessario (in un'opera di questo tipo) creare un'assistente moe (intontita) che saluta con un imbarazzante "tutturuuu" ogni benedetta volta, mi chiedo inoltre per qual motivo vi sia un'altra "decerebrata" apparentemente nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, ma quasi completamente incapace di esprimersi a parole e "costretta" a usare continuamente gli SMS o le e-mail del cellulare, e, non ultima in ordine di stupidità, una cameriera neko (ragazza vestita da gatto). Queste sono caratteristiche (o meglio caratterizzazioni) assolutamente fuori luogo in un anime di questo tipo.
Ognuno di questi personaggi avrà un suo scopo rilevante all'interno della storia; nel prosieguo della narrazione alcune caratterizzazioni andranno maturando considerevolmente, soprattutto quella del protagonista, ma inizialmente la loro impostazione "frivola" svalorizza l'opera, facendola scivolare in un contesto sciocchino e facendo completamente perdere di vista il fattore fantascientifico, per non parlare del fattore thriller, quest'ultimo presente solo nelle battute conclusive.

Insomma, parliamoci chiaro! Leggendo il genere di appartenenza sarebbe lecito aspettarsi un'opera che viaggia su ben altri binari, e invece... invece ci si arriverà pian pianino, probabilmente troppo lentamente, sicuramente troppo tardi, vanificando e anzi rendendo tediose gran parte delle prime puntate. In pratica la storia dà il meglio di sé dal tredicesimo episodio in poi: arrivati a quel punto la trama ha ormai preso la "giusta strada". Solo a metà tragitto l'anime si trasforma in ciò che avrebbe potuto e dovuto essere quasi sin da principio.
Bisogna avere pazienza e sopportare le fasi iniziali (nonché qualche altro episodio mediocre) e solo allora "Steins;Gate" ci offrirà quel che ci si sarebbe potuti aspettare da un'opera di questo tipo. Bisogna stringere i denti ma ne sarà valsa la pena. Una volta entrata nel vivo la narrazione ci porterà a esplorare le interessanti vicende e le possibili controindicazioni dei viaggi nel tempo, e lo farà in modo convincente e intrigante offrendo validissimi spunti di riflessione.

Mi aspettavo qualcosa di più dal finale, ciononostante non posso neanche affermare di non averlo gradito, penso solo che con un po' più di "coraggio" si sarebbe potuto tirar fuori qualcosa di più appagante, pensando anche che a soli due episodi dalla fine sembravamo già esser di fronte a quello che sarebbe potuto essere un ottimo finale. Così non è stato, ma va reso merito all'autore di esser riuscito a trattare l'argomento senza ingarbugliare la trama al limite del comprensibile. Resta invece tutto quanto quasi sempre di agevole lettura. E non è pregio da poco!

In conclusione, la trama portante di "Steins;Gate" è più che valida, si fossero potute evitare tante fasi inutili e tediose l'opera ne avrebbe di certo giovato moltissimo; bisogna aspettare che la storia ingrani, e non tutti potrebbero avere la pazienza di farlo. Un capolavoro mancato? Può anche essere definito in questo modo. Di sicuro siamo di fronte a un'opera che va vista nella sua interezza per poter esser giudicata, e, arrivati a quel punto, si tratta di un anime che può suscitare reazioni diverse. Sono del parere che le enormi potenzialità di "Steins;Gate" non siano state sfruttate al meglio, ma mi sento di consigliarne la visione a chiunque sia, anche solo vagamente, interessato ai viaggi nel tempo. La raccomandazione è quella di non lasciarsi demoralizzare dalla prima parte della storia... il resto saprà ripagarvi del tempo impiegato.


 4
Marco Onizuka

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Da tempo un anime non riusciva a coinvolgermi così tanto, davvero. Le prime puntate non promettono molto, visto che sembra quasi che si perda tempo, tra varie gag e discorsi, e qualcosa non ingrana, ma poi dall'ottava puntata circa in poi è una continua corsa, un continuo susseguirsi di colpi di scena che mi hanno tenuto incollato alla TV, tanto da vedermi anche sette puntate in un giorno solo, ed è una cosa che non mi accadeva da davvero tanto.
Magistralmente narrata, questa storia mi ha conquistato proprio per la sua narrazione particolare, che si districa tra presente, passato e futuro: c'è tutto ciò che un amante dell'argomento 'viaggi nel tempo' ama, persino tantissimi riferimenti a John Titor. Altro grande vanto di questa strepitosa serie è offrire innumerevoli spunti di riflessione appunto sul tempo, su quanto sia complesso e intricato il suo meccanismo, su come la nostre azioni possono farci prendere strade diverse, sul numero infinito di possibilità che esistono e soprattutto sul destino. E' deciso o no? Può cambiare o no? Sarà il protagonista ad accompagnarci in questa lotta, tra incredibili vicende che lasciano a bocca aperta, tra scelte difficili da prendere, tra estenuanti momenti vissuti più e più volte, dove non ci sono più regole, dove può accadere di tutto. Ottimi sono i personaggi, che inizialmente possono stare antipatici, ma poi è inevitabile affezionarcisi, specialmente al grandioso protagonista, davvero ben riuscito come pochi. Le OST sono nella media, una o due sono abbastanza memorabili.
Un anime senza regole, senza freni, un anime che commuove, che emoziona, che sorprende, un anime senza tempo.


 4
KeyFlame

Episodi visti: 25/24 --- Voto 10
Sono molte le occasioni in cui parto con il presupposto che l'anime che stia per vedere si possa rivelare solo un banale passatempo o un qualcosa che presto, comunque vada a finire, dimenticherò. L'essere prevenuta è uno dei miei tanti difetti, ma, in questo caso, è stato di grandissima utilità. Ho iniziato a vedere "Steins;Gate" senza sapere quasi niente, né della trama né dei personaggi. Solo una frase che, andando su Wikipedia, mi ha inizialmente convinta a provarlo: «Cambia il passato senza cambiare lo scenario, inganna te stesso, inganna il mondo, questo è ciò che devi fare per raggiungere lo Steins Gate.»
Chiaramente all'inizio capii poco e niente di ciò che voleva intendere la frase, e non sono mai stata più felice di ciò. Ma torniamo all'inizio, e per farlo occorre scrivere uno spunto su ciò che offre la trama più o meno nei primi episodi di questa fortunatissima e strabiliante serie anime di ventiquattro episodi + un OAV.

Rintarou Okabe è l'eccentrico e particolare protagonista della serie, autoproclamatosi "scienziato pazzo", che utilizza la maggior parte del proprio tempo nell'invenzione di oggetti futuristici che tuttavia non trovano alcuno impiego pratico. Vive nel suo "laboratorio" insieme all'amico hacker Daru e, spesso, all'amica di infanzia cosplayer Shiina Mayuri. Un giorno, dopo aver inviato un'e-mail circa la morte di una ragazza, Makise Kurisu, scopre di esser tornato indietro nel tempo per mezzo di una rudimentale macchina del tempo da lui inventata, che permette di spedire messaggi nel passato. In seguito a ciò, Makise Kurisu risulta essere viva e inizia a interessarsi all'esperimento fortuito.
Verrà in seguito catturata l'attenzione di altri personaggi che proveranno ad inviare delle e-mail nel passato con il conseguente cambio di linea temporale e di modifiche di quello che era e di quello che sarebbe dovuto essere.
Questa è in sostanza la base dell'anime, una traccia a mio parere brillante e ricca di spunti; difatti "Steins;Gate", essendo un anime di fantascienza, prende come riferimenti fatti realmente accaduti ed eventi realmente presenti in natura, come "l'effetto farfalla", del quale avevo solo sentito parlare in precedenza, ma che solo ora capisco bene di cosa si tratti.

Il livello tecnico e grafico è ottimo, con un uso massiccio di sfumature grigie e un design dei personaggi interamente particolare sotto ogni punto di vista. E parlando dei personaggi, non posso non dire quanto questi siano sviluppati seguendo non i soliti stereotipi banali, ma utilizzando delle caratteristiche alquanto interessanti che coinvolgeranno lo spettatore sino all'ultimo fotogramma. Ad esempio, il protagonista (che insiste a farsi chiamare Hououin Kyoma) è uno dei più assurdi e geniali personaggi che abbia mai incontrato. Convinto che un'organizzazione complotti contro di lui, parla spesso al telefono da solo creando delle situazioni irreali, creando dei siparietti abbastanza comici.
Makise Kurisu è invece una ragazza geniale di diciotto anni, trasferitasi in America per lavoro e tornata in Giappone solo per l'estate. A prima vista appare fredda e calcolatrice, ma è in realtà imbranata e di buon cuore. Questa è teoricamente la descrizione di una tsundere, ma in realtà la sua psiche va ben oltre al di là di un semplice stereotipo, che tuttavia non voglio spoilerare per non rovinare la sorpresa.
La opening e la ending sono fantastiche, in quando perfettamente attinenti al tema dell'anime, anche se la scelta di tenere unicamente queste per una serie di ventiquattro episodi è un po' forzata, ma tuttavia ben riuscita.
I primi episodi risultano un po' lenti, poiché principalmente utili a introdurre e presentare i personaggi (come forse ho già detto, tutti diversi tra loro), ma subito dopo il ritmo diventa sempre più incalzante, fino a che lo spettatore non riuscirà praticamente a staccarsi dallo schermo. La cosa che più mi ha colpito di quest'anime è l'uso massiccio degli intrecci tra i vari protagonisti e l'utilizzo di elementi esistenti: l'IBN5100, la terza guerra mondiale e Jonh Titor.

Per finire, "Steins;Gate" è un anime completo di tutto (umorismo fresco, sentimento graduale, tensione, suspense...) e allo stesso tempo indimenticabile. Lo consiglio a tutti coloro che cerchino qualcosa di impegnativo, ma lo sconsiglio a chi cerca invece qualcosa di più leggero.
Non sarò mai sazia di un capolavoro come questo, che infatti guarderò nuovamente durante la messa in onda su Rai4, prevista per gennaio dell'anno prossimo.


 3
Atmozfear

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"I più grandi sciocchi sono quelli che possiedono la conoscenza; si può dire che questo sia l'ultimo avvertimento da parte di Dio a coloro che si oppongono."

Con queste frasi si apre "Steins;Gate", uno tra i più apprezzati anime del 2011. La serie sviluppata da Nitroplus è un adattamento dell'omonimo videogioco uscito due anni prima.
La trama si svolge a Tokyo nel quartiere di Akihabara, dove il giovane protagonista Okabe Rintaro, autoproclamato scienziato pazzo, assieme ad altri due amici membri del suo "team di ricerca" (una ragazza di nome Shina Mayuri amica di infanzia di Okabe e il super hacker Itaru Hashida, suo compagno di studi), ha allestito un laboratorio di gadget futuristici. Uno dei loro più recenti esperimenti tuttavia sconvolgerà presto le loro vite, specialmente quella di Okabe. I tre infatti, non proprio a conoscenza del suo funzionamento, riescono a creare una macchina in grado di spedire messaggi nel passato. Da lì a breve ulteriori membri vengono reclutati all'interno del team di ricerca, tra cui Makise Kurisu, ragazza prodigio che aiuterà notevolmente a comprendere il funzionamento della macchina. Tuttavia, come già viene trattato in molti altri film riguardanti questo genere, alterare anche una minima cosa nel passato può provocare enormi cambiamenti nel futuro, figuriamoci poi salvare una vita... Questo infatti è il meccanismo di innesco delle prove che attendono Okabe e compagni da lì a breve. Grazie al cosiddetto "effetto farfalla" i cambiamenti della linea temporale faranno sì che il gruppo venga presto scoperto da un'organizzazione segreta con il medesimo scopo di creare una macchina del tempo. Comincerà da qua la disperata lotta di Okabe per riportare tutto alla normalità, tuttavia non senza numerosi sacrifici.

Come già intuibile, quest'anime tratta temi principalmente fantascientifici, ma riesce ad accorpare in sé eventi comici, psicologici, drammatici, sentimentali e anche molto pressanti, degni di un thriller. Insomma, un bel mix di generi, alquanto innovativo e che a mio parere è più che riuscito. Spesso durante gli episodi si svolgono scene di vita quotidiana che ho notato spesso criticate nelle altre recensioni. A mio parere invece si intonano benissimo con la serie, in quanto le viene dato un tono molto verosimile; di conseguenza mi sembra giusto cercare di far sembrare la trama più realistica possibile, inserendo scene di vita di tutti i giorni. Chiaro, poi un minimo di fanservice si nota in questi punti, ma secondo me non risulta mai eccessivo o odioso, ed è forse l'unico lieve difetto di un anime praticamente perfetto. Tutto ciò riesce a far immedesimare lo spettatore nei panni del protagonista, ponendolo davanti a difficili scelte e complicate situazioni, facendo pensare "Cosa farei io? Come agirei al posto suo? E' la cosa giusta?" Il che è un elemento che ho apprezzato davvero molto.

Tecnicamente i disegni sono curati molto bene e la colonna sonora è veramente di alto livello, riuscendo a proporre pezzi sempre adatti alle situazioni proposte e che allo stesso tempo riescono a colpire lo spettatore.
Consiglio la visione a tutti, specialmente, essendo temi abbastanza maturi, a persone dai sedici anni in su, ad amanti anche non del genere, perché gli argomenti trattati variano molto e non si soffermano sul tema fantascientifico. In definitiva, la valutazione per cui opterei sarebbe un quasi 10, ma non esistendo come voto, ed essendo una delle serie che mi è piaciuta di più, il mio verdetto finale è 10.

Utente1336

 1
Utente1336

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
"Steins;Gate" è una serie anime di ventiquattro episodi tratta dall'omonima visual novel.
Nella serie viene narrata la storia di Okabe, persona decisamente fuori dal comune, che si autodefinisce "scienziato pazzo" e che scopre, insieme al suo gruppo di amici, un metodo per viaggiare nel tempo.
La storia di "Steins;Gate" si dimostra fin da subito interessante, se non fosse che impiega veramente troppo tempo a ingranare. La serie si può suddividere tranquillamente in due parti. La prima parte (episodi 1-12) presenta veramente troppe lungaggini, con scene di cui la maggior parte noiose e inutili. Tuttavia si mantiene sempre interessante. La struttura di questi episodi è ripetitiva, con l'inizio che riprende dal cliffhanger dell'episodio precedente, poi venti minuti di quasi nulla alternato a discorsi e scene più interessanti, e poi cliffhanger finale. Dall'episodio dodici (episodio con un cliffhanger finale tra i migliori della serie) in avanti la storia ingrana veramente, diventa ancora più interessante, misteriosa, complessa ma non troppo e, specialmente nella parte finale, appassionante. Ed è in questa parte della storia che il protagonista dovrà fare i conti con le conseguenze delle sue azioni.

Ottimi i personaggi della serie, anche se inizialmente devo dire che facevo fatica a sopportarli. L'impatto con il primo episodio, poi, è spiazzante: personaggi dai modi di dire e di fare assurdi (tra "scienziati pazzi", hacker pervertiti e ragazzine fissate col cosplay ce n'è per tutti!), discorsi tra i protagonisti a dir poco folli. Proseguendo con la serie, però, i personaggi principali vengono caratterizzati al meglio e lo spettatore riuscirà a farseli piacere, anche grazie al loro mix di battute e gag, e ai momenti più drammatici.
Molto buone le animazioni e ottima la fotografia, dai toni sempre molto cupi e grigi. Buono il character design, abbastanza fedele a quello della visual novel da cui l'anime è tratto. Dispiace, invece, che nella versione animata non abbiano utilizzato il particolare effetto texture usato invece nella visual novel.

In conclusione, "Steins;Gate" è una buona serie, con un'ottima trama, curata e sempre interessante, degli ottimi personaggi e una discreta qualità tecnica, ma la storia impiega veramente troppo a ingranare e tutta la prima parte della serie è, in alcuni casi, davvero soporifera.


 3
stevedast

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Assolutamente geniale. "Steins;Gate" è la storia di un ragazzo, Okabe, che esegue esperimenti nel suo piccolo appartamento adibito a laboratorio. Lo fa insieme a due suoi amici, la dolce Maturi, sua amica di infanzia, e l'hacker informatico pervertito (spesso gli viene dato l'appellativo di "hentai", appunto, pervertito) Itaru. Il gruppo ingloberà nel corso della storia anche altri personaggi, che parteciperanno alla fantastica e rivoluzionaria scoperta di Okabe, la possibilità di viaggiare nel tempo. Non saranno capaci di viaggiare realmente nel tempo, bensì di spedire messaggi nel passato innescando effetti a catena, il cosiddetto "effetto farfalla".

L'anime è davvero ben studiato, non ci sono puntate particolarmente noiose e ti lascia sempre con il fiato sospeso a fine puntata. Scorre piacevolmente grazie al particolare carattere del protagonista, Okabe, capace di dar vita a scene buffe e davvero divertenti. Per quanto non rientri nel genere d'azione, essendo particolarmente psicologico, l'ultima parte diventa decisamente più movimentata.
Ogni personaggio è caratterizzato molto bene: ognuno ha un suo modo di pensare e di agire ben particolareggiato (infatti non sono molti, a malapena una decina). Proprio per tale caratterizzazione profonda dei personaggi questo anime è capace di emozionare tantissimo e di lasciare che lo spettatore si immedesimi in loro, arrivando a percepire le loro stesse emozioni e paure.

Il finale... perfetto! Non si poteva chiudere meglio. Assolutamente attuale e moderno, fa riferimenti a teorie esistenti come quella della relatività, analizzandole ed elaborandole in maniera davvero originale.
In conclusione, questo anime è stato capace di emozionarmi e prendermi come pochi altri. Le prime puntate lasciano un po' spaesati, ma subito dopo diventa tutto chiaro. Nulla è lasciato al caso. Lo consiglierei a chiunque, anche se potrebbe apprezzarlo a fondo solo un pubblico abbastanza maturo dai diciotto anni in su. Buona visione!


 3
stefy66

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"L'universo ha un inizio ma non una fine. Infinito. Anche le stelle hanno un inizio, ma quando hanno terminato la loro energia si distruggono. Finito. I più grandi sciocchi sono coloro che posseggono la conoscenza, questo ci ha insegnato la storia. Questo è l'ultimo avvertimento di Dio a coloro che si oppongono."

Premetto che questa è la mia prima recensione qui su AnimeClick.it e voglio incominciare con "Steins;Gate", dato che è il mio anime preferito.

Trama
"Steins;Gate" è ambientato ai nostri tempi (nel 2010 esattamente) nel quartiere di Akihabara a Tokyo. Qui vi abita uno scienziato, Okabe Rintarou, che si fa chiamare Hououin Kyouma. Insieme ai suoi amici/colleghi trascorre il tempo creando gadget nel suo laboratorio/appartamento. In realtà, questi gadget sono di scarsa utilità, ma casualmente riesce a creare un microonde collegato a un telefono capace di inviare messaggi indietro nel tempo. Da qui in poi la trama si evolverà in maniera ottima, andando a pescare le più disparate situazioni e andando a scavare nei ricordi dei personaggi principali e secondari dell'opera, fino a raggiungere una spaccatura evidente nell'episodio 12. Non lasciatevi ingannare dai primi cinque-sei episodi, che sono abbastanza tranquilli, la trama di "Steins;Gate" vi travolgerà come un fiume in piena.

Personaggi
Okabe Rintarou è sicuramente il personaggio più caratterizzato di "Steins;Gate". Sembra quasi che abbia una doppia personalità: da una parte esibizionista e sicuro di sé, dall'altra serio e fragile sulle decisioni da prendere. Nei primi episodi lo vedremo nelle vesti di un vero e proprio scienziato pazzo che tira fuori fantasie dalla sua mente. Ma da un certo punto in poi lo vedremo alle prese con situazioni difficili e irreversibili che metteranno a dura prova il nostro protagonista. In seguito abbiamo Mayuri Shiina, l'amica d'infanzia di Okabe. La ragazza è un membro del laboratorio, ma in realtà capisce davvero poco di scienza e sta al fianco di Okabe solo per semplice amicizia. E' una ragazza solare e lavora in un Maid Cafè. Nonostante le apparenze, nasconde un passato difficile. Abbiamo anche Daru, il "super hacker" del laboratorio, la cui conoscenza informatica sarà di grande aiuto agli altri membri del laboratorio. Infine, ultima ma non meno importante, Makise Kurisu, una ragazza di origine americana considerata un genio da molte riviste specializzate nel settore. Inizialmente non vorrà credere alla storia della macchina del tempo, ma poi deciderà di aiutare gli altri a completare l'ambizioso progetto. Mano a mano che la storia proseguirà si aggiungeranno al cast altri personaggi secondari: una di questi, Suzuha Amane, avrà un ruolo importante nel proseguimento della trama.

Grafica e sonoro
La grafica fa il suo dovere, le animazioni sono molto buone e i filtri riescono bene a far risaltare l'atmosfera estiva che si respira a Tokyo.
Per quanto riguarda le musiche, l'opening è ben fatta e anche l'ending ha una musica adatta al contesto.

Per concludere, posso dire che "Steins;Gate" è stata una sorpresa per me. Non mi aspettavo di vedere un anime così realistico, particolare e completo allo stesso tempo. Lo reputo il mio anime preferito (alla pari del mio indimenticabile primo anime: "Fullmetal Alchemist"), perché penso che abbia tutto quello che un anime deve avere (trama ottima, personaggi caratterizzati benissimo e finale che cerca di accontentare tutti). Non mi sarebbe dispiaciuto di vedere la fine nell'episodio 22, ma il finale vuole far capire che l'uomo, pur di raggiungere i suoi obiettivi, può vincere anche la sorte.

"Apriti, Steins;Gate!"


 4
Shiyu

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Steins;Gate" è un anime come pochi altri, pregno di divertimento e significati spesso nascosti.
L'anime inizia con la storia di Okabe Rintarou e i suoi amici, che si riuniscono senza un motivo particolare, ma sono unificati dall'interesse per le curiose creazioni di Rintarou, il quale si definisce un "Mad Scientist". La storia inizia in maniera piuttosto leggera, ma la svolta avverrà quando una delle invenzioni di Rintarou comincerà a funzionare in maniera inaspettata, spedendo sms nel passato.
Da questo semplice spunto, la storia si dipana in una maniera fantastica, avvincente, piena di colpi di scena e misteri che si scopriranno mano mano che si procede con le puntate, aggiungendo al cast sempre più personaggi e rivelandoci particolari inaspettati e imprevedibili, che renderanno difficile staccarsi dallo schermo.
Visivamente superbo, sostenuto da un'ottima colonna sonora e una trama mozzafiato, è indubbiamente un titolo consigliatissimo.


 3
Zenzero

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Recensisco questo anime un po' in ritardo rispetto alla visione, sperando quindi di non dimenticare niente di quello che mi ero prefisso di scrivere a tempo debito, cioè alla fine della visione.

Inizio dalle prime puntate, che ci mostrano un tipo molto strambo, una sua amica con il solito carattere debole e un genio dell'informatica (ovviamente grasso). Questo trio è la base di un gruppo di ricerca, che "lavora" in un laboratorio (una stanza di un appartamento) alla ricerca di non si sa cosa. Tutto sembra più o meno essere lineare, così a parole, ma purtroppo, proprio all'inizio, avviene un fatto che manda una normale trama a farsi benedire, e da lì inizia un rocambolesco susseguirsi di azioni che porta a un climax da cui si dovrà tornare indietro... Il tutto è ben aiutato dal presentarsi sempre di nuovi personaggi, più o meno importanti, ma tutti, dopo la prima comparsa, sempre (o quasi) presenti negli avvenimenti.
Questa premessa è scritta per far capire che non si tratta di un semplice anime, uno di quei tanti dove sappiamo si arriverà a una inevitabile conclusione, ma che invece siamo davanti a un qualcosa che cambia aspetto ogni puntata e, giuro, la conclusione (con annessi episodi precedenti) non è assolutamente scontata.

Infine due parole sui vari personaggi. Come non affezionarsi ai protagonisti? Rintaro Okabe, che, da irritante e idiota nella prima metà, si evolve diventando più serio e responsabile, rimanendo però sempre un idiota; la bella Kurisu Makise, la mia preferita, che sopporta qualsiasi cosa, ma non riesce a distaccarsi da quegli strani individui, soprattutto anche grazie alla tanto dolce e gentile, quanto ingenua e insopportabile, Mayuri (eccetto qualche puntata verso la fine dove è stata davvero eccezionale); Daru, il genio dell'informatica, sempre interessato alle donne; la piccola Suzuha. Gli altri diciamo che, a mio avviso, sono molto più secondari e meno interessanti.

Il compartimento grafico è decisamente all'altezza, le musiche dimenticabili ma non fastidiose, come in altri anime che sono usciti ultimamente.
In definitiva, una gran bella opera, complessa e appassionante, con vari intrecci e bellissimi rapporti tra i vari personaggi. Da vedere assolutamente, mettendoci un minimo di attenzione per non perdere il filo!


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Ryu88

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Coinvolgente, esaltante, meraviglioso, un prodotto che ti tiene con il fiato sospeso dal primo all'ultimo minuto, che non lascia spazio alla noia, che affronta argomenti difficili in maniera chiara e semplice, riuscendo a non lasciarti domande e dubbi alla fine - in sole sue parole: "Steins;Gate".
Anime del 2011 diretto più che magistralmente da Takuya Satō e Hiroshi Hamasaki, questo è un prodotto veramente ottimo, su cui all'inizio non avrei scommesso così tanto. Un mix di azione, mistero, fisica e filosofia, come dimostrano le frequenti citazioni di Heidegger, Schopenhauer, ecc. a cui si uniscono forti sentimenti che legano in maniera sublime i moltissimi avvenimenti che si susseguono nel corso delle ventiquattro puntate. Lo spettatore è catturato fin dai primi istanti da tutto questo e più va avanti con gli episodi, meno riesce a smettere di vederli.

I personaggi sono perfetti psicologicamente, curati maniacalmente nei dettagli. Anche sul piano tecnico il lavoro è perfetto: sia le animazioni, sia la regia, sia le musiche contribuiscono a esaltare sia la trama che i personaggi. Non dimentichiamoci infine del doppiaggio, parte più che fondamentale di una serie anime: i doppiatori sono semplicemente perfetti; grande professionalità e talento si notano già dalle prime battute, e mano a mano che si va avanti la cosa non può che migliorare, raggiungendo risultati veramente notevoli.
Consiglio quest'anime a tutti, anzi, credo che sia una di quelle serie che non dovrebbe mancare nel repertorio di ogni vero fan di animazione giapponese, perché ultimamente di prodotti così ben realizzati se ne trovano sempre di meno.
Voto finale? 9.5


 2
Byakuya

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Sarà capitato un po' a tutti di leggere di "Titor", quello che nel 2000 su vari blog diceva di venire dal futuro, che nel 2036 ci sarebbe stata una guerra mondiale che avrebbe sterminato 5 miliardi di persone, mettendo in mezzo il CERN di Ginevra e le teorie sui buchi neri, sull'oligopolio che si instaurerà per dominare il mondo tramite le macchine del tempo... quello che su dieci previsioni fatte ne ha azzeccate un paio per puro fattore C. Bene, sembrerebbe proprio una storia da Spielberg, eppure né Hollywood né nessun altro si è mosso per portare sul grande schermo questa stravagante storia. Aspettate un attimo, non proprio tutti sono stati con le mani in mano. Anzi, per la verità, due aziende giapponesi (5pb. e Nitroplus) hanno deciso di sfruttare questa storia per crearne una tutta loro, riplasmando gli elementi di cui disponevano per darne un senso del tutto innovativo, una nuova storia che si svilupperà inizialmente come un videogioco ADV per Xbox 360 e PS3, e che successivamente diverrà semplicemente uno degli anime più amato e seguito degli ultimi tempi, "Steins;Gate".

Rintaro "Hōōin Kyōma" Okabe adora definirsi uno scienziato pazzo, vive in una stanza che ha adibito a laboratorio per la ricerca e la costruzione di quelli che lui chiama gadget avveniristici, servendosi dell'aiuto di Mayuri, una cosplayer che lavora in un caffè moe, e di Itaru "Daru" Hashida, un hacker smanettone. Un giorno Rintaro, partecipando a una conferenza scientifica sullo studio di una possibile macchina del tempo, fa la conoscenza della brillante Kurisu Makise, una giovane e bellissima scienziata prodigio che, attratta dalla bizzarria di Rintaro, si lascia incuriosire dagli esperimenti che questi conduce, entrando di fatto a far parte della sua equipe come membro ufficiale. Fortunosamente i quattro, apportando delle modifiche a un forno a microonde per realizzarne un nuovo gadget avveniristico, inciampano nella epocale scoperta di una rudimentale macchina del tempo, scoprendo che possono inviare sms nel passato e cambiare conseguentemente le sorti del futuro. Ma questa scoperta è troppo grande per loro, il butterfly effect e le attenzioni dei potenti sono concrete minacce che si nascondono dietro a ogni angolo...

Siamo in un thriller-psicologico, un'opera sci-fi curata fino agli spasmi maniacali, una perfezione nei dettagli e nell'evoluzione degli eventi che rasenta la follia. Un anime dove non sono le immagini a essere forti, ma sarà la trama stessa a farvi accapponare la pelle; dovrete riuscire a star dietro a tutto senza trascurare niente, anche perché una volta visti i primi venti minuti, sarete presi come ostaggi dalla vostra stessa empatia. Non c'è traccia di perdita di tempo, tutto va a 3000, ovviamente nemmeno l'ombra di un filler o break pubblicitari. Ventiquattro episodi, ventiquattro tesori; assolutamente da vedere, assolutamente da ricordare. Penso che nemmeno Woody Allen (se facesse cartoni animati) sarebbe stato capace di fare di meglio, e lo dico con molta naturalezza.


 2
alex di gemini

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Un anime ispirato alle vicende di John Titor? Per quanto sia convinto che sia una delle più grandi bufale di internet, sono comunque affascinato dalla sua storia e non mi è servito altro per fiondarmi su "Steins;Gate".
Per quanto il primo episodio sia spiazzante, non certo uno che ti cattura subito, la serie continua per tutto il suo corso in maniera entusiasmante e accattivante davvero. Ottima la grafica e l'idea di creare atmosfera con colori smorti, di creare una storia diversa dal solito, piena di elementi scientifici di difficile comprensione, ma anche, allo stesso tempo, estremamente accattivante perché molto reale, vicina alla vita di tutti i giorni. Molti gli accenni alla cultura moe e al Giappone moderno, quartiere di Akihabara.

Una serie, però, per molti, ma non per tutti. Da una parte le molte tesi scientifiche, pur non essendo campate per aria, rischiano di annoiare più di uno spettatore e, parere mio personale, se non si conosce la storia di Titor si finirà col divertirsi la metà. Inizialmente sembra una storia leggera, in cui una banda di matti scienziati da salotto cercherà di compiere le sue scoperte, apparentemente da prendere poco sul serio, contro un'organizzazione che sembra inventata da Kyoma. Ma poi le scoperte e l'organizzazione si riveleranno tragicamente reali.

Questa parte contiene alcuni lievi spoiler

Il gran numero di episodi, poi, in cui il protagonista continuerà a girare in tondo per salvare Mayuri rischieranno anch'essi di spazientire. Ma anche entrare in sintonia con i personaggi non sarà facile. Sono molto ben caratterizzati, ma possiedono tutti una doppia faccia, un vero io, che emergerà solo col tempo. In ogni caso è ben difficile non affezionarsi a loro. Kyoma, per esempio, sembra un megalomane che non combinerà mai niente, oltre a essere irritante per il suo voler imporsi sugli altri - almeno il Leonetto di "Nana supergirl" aveva il desiderio di arricchirsi. Ma poi mostrerà di avere un cuore d'oro e responsabile e di essere serio, a dispetto delle sue telefonate a telefono spento parlando con non si sa chi. O Daru, il super hacker detto 'supah haka', che si rivelerà realmente un genio e che, con la sua voce e il suo atteggiamento, sarà esilarante in ogni situazione. O Mayuri, così dolce, innocente, ma anche tanto forte. Ma la migliore è sempre l'affascinante e triste Makise, la giovane scienziata dai bei capelli rossi, che sembrerebbe l'ultima persona a poter andare d'accordo con Kyoma, ma che invece farà una squadra perfetta con lui. Ho sempre sentito con forza la sua tristezza e a metà serie capiremo che la causa sarà il conflitto e l'assenza di affetto di suo padre.

Fine parte contenente spoiler

Forse starò esagerando, ma non posso non vedere anche uno dei capolavori di Asimov, il romanzo "La fine dell'eternità", anch'esso ambientato nel mondo delle macchine del tempo. Per quanto siano diversissime, le storie si rivelano più simili di quanto non sembri, anche nella morale secondo cui non è affatto utile possedere la macchina del tempo.
Opening e ending sono carine e fanno il loro dovere.
Come voto finale, anche con un po' di generosità, do 8 invece di 7 e mezzo.
L Psy Congrue a tutti!

Morghotal

 2
Morghotal

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Meraviglioso. Non ci sono parole per descrivere un tale sconvolgente mix di mistero, azione, sentimento. Un'opera che nella sua interezza dimostra una schiettezza e una veridicità quasi allarmanti. Paradossalmente, il nemico nella serie non risulta essere il Sern, la misteriosa organizzazione di chiaro riferimento al CERN realmente esistente e i suoi esperimenti coi buchi neri, no! Il vero nemico è il tempo, il destino, l'inesorabile susseguirsi degli eventi. Uno solo è l'obbiettivo di Houhin Kyouma, "lo scienziato pazzo prescelto da Dio", così come ama definirsi: ingannare il mondo e riscrivere l'intero corso dell'esistenza. Di certo non si è mai visto un protagonista che sia solito parlare da solo al telefono o fantasticare su assurde congetture che sfiorano il maniacale. Il titolo, "Steins;Gate", ha un significato nascosto che solo alla fine sarà rivelato. Le sigle iniziali e finali sono epiche, una volta interiorizzate non è possibile farne a meno, sono una parte integrante ed essenziale dell'opera. Da sottolineare il fatto che negli ultimi due episodi le parole delle sigle cambiano, scelta che a mio parere è eccezionale dato lo svilupparsi degli eventi e il messaggio che vogliono dare. A mio parere è un capolavoro degno dell'attenzione di chiunque: sconsiglio vivamente di scartarlo già dai primi episodi, perché è da circa metà che l'anime "esplode" nel vero senso del termine. Meraviglioso, intrigante, coinvolgente, in un mix di paradossi temporali, mondi paralleli, destini invalicabili e un amore che travalica il tempo. Se "zero" è passato, allora "uno" è il futuro, dunque il presente è un'illusione, un inganno che ci è stato imposto.
"Ed ora eccomi, osservatore solitario senza più incertezze, che per quella promessa è pronto a usare ogni trucco per ingannare il tempo". Siete pronti al viaggio senza inizio e senza fine? Aprite allora lo "Steins;Gate". Che il vostro viaggio sia eterno. L Psy Congrue.


 2
dtotaku

Episodi visti: 25/24 --- Voto 10
Scoperto totalmente per caso, mi sono approcciato a "Steins;Gate" in cerca di qualcosa che non fosse il solito shonen pieno di combattimenti e ideali triti e ritriti. Posso semplicemente dire che è diventato il mio anime preferito.
La storia, infatti, potrà pure basarsi su un incipit assolutamente non innovativo come i viaggi nel tempo, ma il modo in cui viene sviluppata la rendono in grado di tenere lo spettatore attaccato allo schermo fino all'ultimo secondo, tanto da obbligarlo a rivedere nuovamente tutta la serie una seconda volta, come io e molti hanno fatto, per capire al meglio tutti quegli aspetti che a una prima visione erano sembrati strani o incomprensibili. I primi episodi di "Steins;Gate", infatti, sono di difficile comprensione, i fatti sembrano sconnessi fra di loro e sembra non esserci un senso negli avvenimenti; tutto quello che succede, però, si rivela fondamentale in preparazione a quella che sarà poi la serie vera e propria, in cui suspense e svolte inaspettate sono le parole chiave. Oltre a questo aspetto, la serie si basa su dei personaggi veramente molto forti, che sembrano ricalcare gli stereotipi degli anime, ma che si rivelano invece molto più complessi e interessanti, in grado di attirare senza problemi le simpatie dello spettatore. Il fanservice è veramente insignificante, se paragonato ad altre serie, per quanto alcuni abbiano addirittura potuto lamentarsi del fatto che il protagonista sia circondato da donne... donne che, tra l'altro, non sono neanche le solite maggiorate che ormai popolano gli anime e i manga di qualsiasi genere.
Per quanto riguarda l'aspetto grafico, adoro i disegni e il character design, veramente curati. Anche la realizzazione dei fondali è veramente eccezionale, la serie riesce a trasmettere in modo egregio le atmosfere estive di Akihabara. Le musiche sono adeguate alla serie e veramente molto piacevoli.
Anime assolutamente consigliato a tutti, merita appieno il mio voto.


 2
Rieper

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Viaggiare nel tempo è possibile? Tanti film e tanti libri ne hanno parlato, oramai se n'è perso il numero, eppure rimane un argomento assai discusso ancora oggi. Ma allora cosa può fare questo "Steins;Gate" di nuovo in quello che è il tema più trattato nell'ambito dell'intrattenimento multimediale?

Akihabara, estate dell'anno 2010. Rintaro Okabe, autoproclamatosi scienziato pazzo, conduce degli esperimenti sul viaggio nel tempo assieme ai suoi due amici, utilizzando teorie che a un primo impatto verrebbero catalogate come sconclusionate e infantili – difatti, tramite l'utilizzo di un microonde e un telefono cellulare. Oltre a essere irreale in sé, la teoria dei viaggi del tempo è messa in dubbio ancor di più nel vederlo all'opera, eppure un giorno qualcosa cambia. Per puro caso riesce non tanto a viaggiare nel tempo, quanto a modificarlo tramite messaggi inviati nel passato tramite il suo telefono cellulare. Ma non tutto va come deve e molto presto Okabe si accorgerà di quanto male possa fare l'alterazione del tempo al mondo che lo circonda.
Questa introduzione alla trama non rende minimamente giustizia alla miriade di eventi che avranno luogo ad Akihabara; nei primi episodi troviamo uno scorrere di situazioni comiche e spensierate, quasi a trovarsi in uno slice of life fantascientifico. Eppure, sotto la superficie narrativa si riesce a scrutare qualcosa di più, un qualcosa di decisamente più profondo del semplice modificare il tempo per esaudire qualche desiderio o impedire qualche scelta poco gradita. Causa ed effetto diventano due anelli di una catena d'eventi estremamente complessa e affascinante, che tuttavia va presa con le pinze.

Magari potrebbe dare l'idea di qualcosa di già visto, eppure narrativamente "Steins;Gate" non stanca mai lo spettatore, che anzi ne rimane quasi ipnotizzato nella sua inizialmente celata, ma successivamente chiarissima, complessità. Non avremo semplicemente un tizio che va avanti e indietro nel tempo: avremo situazioni di vita quotidiana, di fantascienza, di segreti e di colpi di scena capaci di mantenere l'interesse a livelli che raramente vengono raggiunti da altri anime. E se questo non dovesse bastare... beh, allora dovremmo chiederci cos'altro si può volere di più da un'anime che tratta un tema sfruttato in così tante pellicole e pagine. Parliamoci chiaro, gli autori non avrebbero potuto creare qualcosa di meglio di ciò che il sottoscritto ha avuto il piacere di visionare negli ultimi giorni, e, fidatevi, ce ne vuole.

Colori sfumati e decisamente smorti fanno da padrone in quello che è il comparto tecnico di questo anime. E' una caratteristica che a primo impatto può non essere gradita all'occhio ma, come succede per ogni opera, ci si abitua, e il risultato è nonostante tutto davvero ottimo. La cura nei dettagli degli sfondi e negli oggetti d'uso comune è fenomenale per essere un'anime e non un film d'animazione. Le animazioni fanno il loro lavoro in modo egregio con qualche salto qualitativo in determinati momenti della storia, tuttavia senza cali in negativo, per fortuna. Anche il comparto sonoro svolge un buon lavoro, mentre opening ed ending risultano alquanto anonime, un peccato per un anime di questo livello.

C'è l'obbligo di far notare che la noia è una caratteristica non presente nei ventiquattro episodi di "Steins;Gate": anche se all'inizio non si ha ben chiaro dove si voglia andare a parare, l'interesse non fa che crescere, fino al culmine di metà serie dove... beh, tocca a voi scoprirlo! Ci sarebbero ancora tante cose da dire su questa gradita opera, ma ritengo che una ventina di minuti ad episodio la delineino meglio di centinaia di pagine del sottoscritto, perciò buona visione. Anime estremamente consigliato.


 2
Elam

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Sono soddisfatto: finalmente un titolo che si distingue in mezzo a molti anime fotocopia!
“Steins;Gate” tuttavia non merita a mio parere il voto massimo, per via della mancanza di mordente delle prime puntate. Non ci troviamo di fronte ad un anime sci-fi mozzafiato e adrenalinico, quanto piuttosto ad un anime in cui i risvolti sentimentali e relazionali sono il cardine dell'intera vicenda, con una spruzzata di teorie del complotto (il SERN) e di scenari apocalittici (la terza guerra mondiale), che però, pur andando ad intaccare la vita dei protagonisti, rimangono sullo sfondo della vicenda senza diventare lo scenario principale della storia (al contrario di manga come “20th Century Boys” in cui la fanno da padrone).

Il protagonista strampalato, forse un po’ troppo per i miei gusti maturi, ha un potere speciale che gli permette di conservare i ricordi delle linee temporali mutate; questo, di per sé, vanificherebbe tutti i tentativi di approcciarsi seriamente alle teorie dei viaggi del tempo, e i più schizzinosi potrebbero già allontanarsi da quest'anime proprio per questo motivo. Del resto, se si volesse fare un paragone con “Back to the future”, andrebbe sottolineato che anche in quel film alcune cose erano tirate per i capelli; la coralità dell'opera faceva però sorvolare sui particolari. Allo stesso modo, pure “Steins;Gate” necessita di un approccio corale e non minuziosamente scientifico (le teorie, di fatto, non vengono mai chiaramente spiegate), con cui si richiede allo spettatore di immergersi nella storia strampalata di Okabe Rintaro senza pretendere di assistere a combattimenti con scambi di energia, spade ed evoluzioni marziali dei protagonisti. A questo genere di storia (giustamente indicata come commedia sentimentale) do sicuramente un punto per aver scansato l'ambientazione scolastica, per aver dato qualche anno in più ai protagonisti (non troppi però, non aspettatevi trentenni) e per aver trattato un argomento, che potrebbe essere ostico se affrontato troppo scientificamente, in un ambiente urbano, per molti versi domestico e oserei dire intimo. Darei un premio a quest’anime solo per l'idea del microonde telefonico! Concordo con chi ha scritto che l'episodio 22 sarebbe stata la degna conclusione, anche se l'aggiunta degli episodi 23 e 24 accontenta chi cerca il lieto fine.


 7
Jenovian

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Sorprende, diverte, preoccupa, commuove: tutto questo provoca "Steins;Gate", un anime in cui si trovano tutte queste emozioni che a turno fanno capolino, con molti dei protagonisti del "gruppo di ricerca", che diventano personaggi a cui è difficile non affezionarsi, nonostante inizialmente possano sembrare stupidi e irritanti, come Rintaro Okabe nelle prime puntate.
Il tutto parte da una questione molto complessa e allo stesso tempo molto semplice: cosa succede una volta creata la macchina del tempo? E quali le conseguenze? Queste sono le premesse per godere di una storia che, come già detto, emoziona. I dilemmi morali su scelte difficili, bilanciati da momenti comici e una dose di fanservice, perfettamente in equilibrio. La personalità dei protagonisti via via va delineandosi creando un intreccio narrativo splendido, che scorre senza intoppi, dando vita a uno dei migliori anime recenti.
Consigliato a chi ama le storie di fantascienza, i thriller, senza per questo rinunciare a una dose di commedia.


 9
falcus92

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Tuturuuuu!
Intrigante, coerente e micidiale. Come al solito, prima di iniziare un anime che si avvicina al genere che io preferisco ci penso molte volte, perché, avendo gusti complicati, sono a conoscenza che potrebbe essere un grande flop; quando poi si comincia a parlare di viaggi nel tempo, butterfly effect e paradossi, la questione è peggiore. Attualmente, dopo "Doctor Who" (che, ovviamente, non è un anime, ma è assolutamente fantastico) oserei mettere questa serie come emblema per identificare il genere "viaggi spazio-temporali". Generalmente è difficile rimanere coerenti e senza sbavature; "Stein;Gate" ci riesce alla perfezione.

Rintaro Okabe, che si fa chiamare Kyoma Houoin (perché? Per nessun motivo!), è uno scienziato, si autodefinisce pazzo, ha una mania per i viaggi del tempo e va a tutte le conferenze su questo argomento. E' anche abbastanza pratico con le costruzioni di invenzioni strampalate, aiutato da Mayushi e dal super hacker Daru (questo trio rappresenta il gruppo di ricerca per oggetti avveniristici). Un giorno, mentre si trovava ad una conferenza, scopre che una scienziata famosa viene accoltellata; dopo aver mandato un messaggio al suo compagno Daru, però, qualcosa cambia: tutto ciò che era intorno a lui è diverso da prima e la scienziata non è morta. Di lì a poco viene a scoprire che il telefono di Daru era collegato all'oggetto avveniristico "microonde telefonico" e che questo ha cambiato il passato inviando una e-mail cinque giorni prima del 28 luglio (data in cui muore la famosa scienziata). In poche parole si ci ritrova davanti una macchina del tempo. Purtroppo Kyoma non è l'unico a possederla: una notissima organizzazione di nome SERN ne possiede una e vorrà, nel futuro, assoggettare tutta l'umanità. Scoperti dall'organizzazione, utilizzeranno questi salti nel tempo per poter risolvere tutti i vari problemi. La storia è molto contorta e i primi tre episodi sono molto sibillini.

Innanzitutto, i lati positivi di questa serie sono tre: i personaggi, il tempo e il lato tecnico.
Del tempo ne ho già parlato prima: tutto è coerente, i passi in avanti, i passi nel passato e tutti i vari cambiamenti hanno un rigore logico e sono tutti coerenti fra di loro. Ad un certo punto avevo temuto che potessero perdersi, visto il gomitolo temporale che si era formato, ma in realtà hanno risolto tutto in modo eccellente.

I personaggi comunque rimangono il punto di forza. Leggevo che qualcuno osava criticarli perché troppo "stereotipati"... Mai cosa più falsa! Allora, abbiamo la tsundere, l'hikikomori, il Chrona della situazione, il maschiaccio, ma, in realtà, tutti questi personaggi non sono né marcati né si agganciano perfettamente allo stereotipo sopracitato.

Attenzione: questa parte contiene alcuni spoiler

La tsundere, che dovrebbe essere "Christina", secondo il modello dovrebbe innamorarsi in base a qualche evento del protagonista, dovrebbe maltrattarlo e alla fine dovrebbe rinunciare al suo amore per lasciarlo a quella più carina e gentile. In "Stein;Gate" è tutto il contrario: Kurisu vince nella lotta contro la carina e dolce, tranne in una occasione non maltratta mai il protagonista e si innamora di lui in base al susseguirsi di avvenimenti. Lo stesso si potrebbe dire per l'hikikomori, rappresentato da Daru: non lo è secondo lo stereotipo (frequenta i Maid Cafè!)

Fine della parte contenente spoiler

Questo fatto di non avere personaggi stereotipati, ma con caratteristiche che conosciamo, li rende fantastici ed interessanti. Per non parlare poi di Kyoma: è veramente uno scienzato pazzo, parla da solo al telefono, si inventa la storia su di una agenzia, dà i nomi di personaggi della mitologia nordica alle missioni, dice cose senza senso... e la cosa peggiore è che ammette che non hanno un motivo! Ovviamente, come tutte le cose folli, l'ho adorato! Questo personaggio, inoltre, subisce notevoli evoluzioni in base agli eventi e ciò lo rende molto profondo e stupendo.

L'altro punto di forza è la parte tecnica. Siamo ad anni luce da "Chaos;Head": se vi ricordate, lì avevo criticato tutto, dalla storia ai disegni; in "Stein;Gate" v'è una evoluzione enorme. Innanzitutto sono da sottolineare i colori smorti: ho visto una casa con almeno quindici sfumature di grigio! Poi il tratto non è per niente marcato ed i visi, nonostante siano poco particolareggiati, sono anche gradevoli da osservare. Le OST non sono tantissime, ma le poche presenti sono anche gradevoli; la regia inoltre è eccellente: ci saranno episodi lenti che riescono a raggiungere ottimi livelli grazie alla stupenda regia (un po' come succedeva per "Tasogare Otome x Amnesia" ).

Il piccolo problema che non permette l'eccellenza sono i primi dodici episodi che si rivelano lenti. Personalmente, questo inizio l'ho ritenuto fondamentale ed importante perché si studia la macchina e non si passa subito all'azione. Capisco che a molti possa aver disturbato il fatto che si parlasse per venti minuti e per i restanti tre minuti succedesse qualcosa di sconvolgente, ma il vedere passo passo cosa sia successo ha reso questa storia sci-fi molto realistica e vicina, nonostante la sua impossibilità.

Ovviamente, la consiglio a chi piace il genere sci-fi, a chi ha visto "Mirai Nikki" (qui manca, più o meno, la parte splatter, però tutta la questione del tempo c'è!) e a chi vuole qualcosa di impegnativo.
Ah! Si conclude con le parole Segrete: 'L Psy Congrue'!


 1
Barbex

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Dopo aver rimuginato a lungo sul voto da dare a "Steins;Gate", ho pensato che con tutte le volte che ho arrotondato i vari 8,5 per difetto stavolta mi potrei anche sbilanciare un pochino. O forse no, forse l'otto è più giusto; considerate quindi però che è un bell'otto abbondante.

Tutturuu!
La trama affronta un argomento che mi affascina, l'alterazione del tempo, tema in qualche modo caro in Occidente, ma che non avevo ancora visto in un anime, o, almeno, non trattato in questo modo. Il protagonista è Okabe Rintarou, autoproclamatosi scienziato pazzo Hooin Kyoma, intendendo più che l'immagine legata a "scienziato pazzo", "tizio non a cento che tira fuori frasi e parole senza molto senso". Egli vive in affitto insieme a Daru, hacker cicciottello, e Shiina Mayuri (o meglio Mayushii, combinando nome e cognome), ragazza che dire ingenua è poco, ha in un certo senso della bambina. La loro casa è un laboratorio in cui creano i cosiddetti "gadget avveniristici", oggetti di dubbia utilità che dovrebbero essere rivoluzionari; tuttavia riescono un giorno a dar vita a un microonde piuttosto particolare, che si rivelerà essere una piccola macchina del tempo.
Qui entra in scena Makise Kurisu, una vera scienziata, ragazza prodigio che viene a contatto con il gruppetto dopo che Rintaro aveva cercato, invano, di contestare le sue teorie durante una conferenza. Avviene da lì a poco ciò che sarà il fulcro della storia: egli vede infatti Kurisu venire uccisa e manda un messaggio a Daru per dirglielo, ma succede qualcosa di imprevisto e, a fine puntata, lei è ancora viva.
Ci sono ovviamente altri personaggi che si uniranno a questi, alcuni più importanti, altri meno.

Anticipo subito una cosa: l'anime si fa veramente bello dopo più di metà delle puntate. Le prime sono generalmente statiche, anche se a mio avviso in qualche modo intriganti; la puntata va avanti tranquilla e solo alla fine ci sono colpi di scena, e nell'episodio successivo sarà più o meno uguale, con i primi minuti dedicati a smorzare la tensione. Ci sono poi alcuni episodi noiosetti riguardanti i personaggi secondari, che non dico siano evitabili, in quanto si rivelano poi utili, ma non coinvolgono neanche così tanto.
In sostanza, com'è in qualche modo prevenibile, smanettando con il tempo si creano casini che devono poi essere riparati, ed è così che vanno questi episodi: tema che ritornerà presente nel finale, ma reso meglio. Casini che si amplificano, se si pensa che un organo potente come il SERN è l'unico ad aver compiuto studi avanzati sulla manipolazione temporale, e che non vuole interferenze.

Per il lato tecnico, i disegni dei personaggi non mi sono sembrati sempre esaltanti e la scelta di usare le stesse sigle per 24 episodi, seppur esse siano buone, è discutibile; ma stiamo parlando comunque di un anime del 2011, non aspettatevi certo cose orrende.
Caratteristica di "Steins;Gate" è di essere una serie "scientifica", ovvero di trattare di cose seppur inventate (è sempre un anime, sapete com'è) nel modo più verosimile possibile, con tanto di teorie e ragionamenti vari a supporto. Ho gradito molto questo suo aspetto.
Inoltre, come ho già anticipato, le ultime puntate sono particolarmente emozionanti e coinvolgenti: si scoprono legami inaspettati, alcuni personaggi vengono fuori di prepotenza, viene fatta luce sulle varie incognite e si ritorna così ai primi episodi, o meglio, al primo. La cosa non si fa intrigante se vi dico che deve ingannare sé stesso per salvare il mondo e chi più gli sta a cuore? Eh eh eh.

Infine posso sentirmi di consigliare a chiunque quest'anime, con l'avvertimento di avere pazienza all'inizio. Forse sono stato condizionato dai miei gusti, poiché i viaggi nel tempo mi hanno sempre affascinato ("Ritorno al futuro" è uno dei pochi film più vecchi di me che ho apprezzato tanto), ma in ogni caso "Steins;Gate" è sicuramente un anime di valore.


 1
Shoji

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Non so voi, ma molte volte la propensione a continuare un anime fino alla fine è direttamente proporzionale a quanto mi piace l'opening, in questo caso "Hacking to the gate". A parte un'orecchiabile sigla, l'anime si presenta con una trama che, in sostanza, è la stessa di altre decine di anime, ovvero salvare qualcuno da un evento spiacevole saltando qua e là nel tempo.
Il protagonista, che personalmente dà una cattiva immagine degli scienziati (parlo con cognizione di causa), si chiama Rintaro Okabe, un aspirante scienziato pazzo che, oltre a inventare strani apparecchi multifunzione, si cimenta nella costruzione di una macchina del tempo. Il personaggio non colpisce particolarmente per astuzia, coraggio o qualche altra dote. La sua vita cambia quando incontra la bella e molto intelligente Kurisu Makise, la geniale ragazza che poi metterà la materia cerebrale per la creazione della macchina per i salti temporali. Tra vari nerdismi e scenette comiche basate su allusioni sessuali, molto divertenti quando riguardano Ruka Urushibara (il ragazzo dai caratteri troppo femminili), sconvolge, a mio avviso, la semplicità e l'ingenuità dell'amica d'infanzia dello strano scienziato Hooin (nickname usato da Okabe per chattare su internet), la sfortunata Mayuri Shiina. La ragazza pare dapprima una po' frivola, dai sentimenti perbenisti troppo facili e dall'agghiacciante "tutturuuuu" che segue ogni sua frase. Tuttavia, come capita molto spesso, il sorrido non è sempre l'evidenza di uno stato d'animo sereno e, durante il corso dell'anime, si possono ben apprezzare i turbamenti e le malinconie che invadono i pensieri di Mayuri.
Sulla trama non mi esprimerei troppo, sostanzialmente perché non ci sono molto novità introdotte ed è comunque già nota. Ho trovato invece molto riduttivo il modo in cui sono stati liquidati gli esperimenti fatti in precedenza dal Sern (fantomatico ente governativo che vuole controllare il mondo), oltre alla frivolezza con cui si modifica il passato senza pensare alle conseguenze che nell'anime, tutto sommato, non sono devastanti. Carino, invece, richiamare la recente leggenda della formazione di buchi neri con il superacceleratore del Cern.
Se volessi consigliarlo, lo farei, in quanto l'anime risulta molto piacevole e scorrevole, tranne un paio di episodi un po' lenti in cui comunque l'ironia non manca mai, anche se intervallata da momenti nostalgici. Alla fine "Stens;Gate" si concluderà con un gradevole incontro amoroso fra due dimensioni temporali così lontane, ma unite da ricordi che superano anche il confine così misero del tempo.


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Devil

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno! Il vostro futuro è come ve lo creerete, perciò createvelo buono!". E' con questa frase che si concludeva la saga cinematografica di "Ritorno al futuro", e le parole espresse dall'eccentrico Doc diedero così una fine e un senso a tutte le peripezie spaziotemporali che lo videro protagonista, assieme al fido amico Marty McFly. E' sicuramente un messaggio romantico e pieno di speranza, per cui ognuno di noi deve farsi carico delle proprie responsabilità per cercare di costruirsi un futuro felice e il più libero possibile da ogni sorta di preoccupazione. Ma probabilmente il giovane Rintaro Okabe non sarebbe stato d'accordo con le parole del vecchio scienziato, se mai le avesse udite, vista la sua personale esperienza nel campo narrato nella serie anime "Steins;Gate". Un'esperienza che difficilmente si sentirebbe di ripetere, visti gli accaduti.

"Steins;Gate" è una serie ispirata all'omonimo gioco per Xbox 360, pc e PSP, che oltre a un anime ha ispirato anche diversi manga e vari drama cd. Perno centrale di questo titolo è il viaggio nel tempo con tutte le varie conseguenze che esso comporta a ogni minima variazione. L'anime vede protagonista il giovane Rintaro Okabe, autoproclamatosi "Mad Scientist Kyouma Hououin" vista la sua grande passione per il mondo della scienza e in particolar modo per le teorie riguardanti il viaggio nel tempo. Un giorno, insieme alla sua amica Mayuri Shiina, si reca a una conferenza dove un esperto del campo avrebbe esposto una teoria per il viaggio spaziotemporale. Allo stesso dibattito è presente anche una giovane scienziata di nome Kurisu Makise, che viene ritrovata uccisa a causa di una coltellata in pieno petto. Rintaro, scioccato per l'accaduto, durante il suo ritorno a casa spedisce una mail al suo amico Daru riferendogli il terribile accaduto e in quello stesso momento si sente improvvisamente stordito, come se fosse proiettato al di fuori dello stesso tempo, per poi ritornarci qualche secondo dopo. Sembrerebbe essere tutto normale se non ritrovasse, qualche giorno dopo davanti a sé la stessa Kurisu, viva e vegeta senza ricordare praticamente nulla del precedente accaduto. Da lì in poi deciderà di dare tutto se stesso per lo studio e la creazione di una sua personalissima macchina del tempo, assieme ai fidati amici Mayuri e Daru e con tanti altri personaggi che man mano si uniranno allo strambo nonché originale progetto del ragazzo.

"Steins;Gate" si presenta nelle prime puntate con una struttura di tipo slice of life, con le rocambolesche vicende dei protagonisti alle prese con teorie di fisica quantistica, chimica, cospirazione, nonché alla ricerca di tutti quegli strumenti che potrebbero essere utili al loro progetto. Lungo la loro strada incontreranno vari personaggi, che man mano verranno presentati accuratamente e nella stessa maniera verranno analizzati, apparendo più o meno spesso e godendo di un'iniziale caratterizzazione buona e sufficiente. Inizialmente "Steins;Gate" sembrerebbe sfruttare un numero discreto di personaggi-stereotipo tipici di molte produzioni anime (complice anche un tratto non proprio eccellente ma giusto per qualche personaggio), come l'otaku un po' sovrappeso amante di hentai e modellismo, la ragazza-gatto frivola e sempre su di giri, la tsundere, la hikikomori sempre incollata al suo cellulare e via discorrendo, ma pian piano che la vicenda prenderà forma quegli stessi personaggi dimostreranno di non essere solo mere figure fini solo a se stesse, ma dimostreranno di avere una profondità non indifferente. Nella stessa maniera lo stile devierà su toni molto più drammatici e cupi, portando la serie in una grande introspezione psicologica veramente accurata e ben strutturata. Saremo perciò spettatori e allo stesso tempo scopritori di lati inediti e sensazionali di molti personaggi secondari che godranno di episodi interamente dedicati a loro.

"Steins;Gate" si dimostra essere non solo una serie basata sui viaggi nel tempo ma un titolo che fa della psicologia, dell'introspezione caratteriale e della sua evoluzione il suo maggior vanto, unite a una trama costellata da infiniti colpi di scena, originale e mai noiosa. Proprio il tema trattato, che è ricco di riferimenti alla teoria delle stringhe, alla teoria dei multiversi, al cosiddetto "Effetto Farfalla" concepito dalla Teoria del Caos, a varie nozioni di chimica e fisica nonché a un'inedita attenzione riposta al mito del web di John Titor, sedicente viaggiatore del tempo giunto nell'anno 2000 da un futuro distopico, rende "Steins;Gate" un'opera non particolarmente fruibile a tutti. Specialmente chi ha difficoltà a familiarizzare con meccaniche tipiche dei viaggi temporali, con i vari paradossi che comporterebbero e a specifiche soluzioni per evitarli, potrebbe perdersi nel mare di eventi che caratterizzano la serie. "Steins;Gate" necessita di una grande attenzione da parte dello spettatore, che dovrà anche rimandare indietro più e più volte certe scene per capire appieno il modo in cui certi eventi si sono svolti. Se i temi e lo schema non allontaneranno lo spettatore di turno, esso godrà di una serie imperdibile, bella sotto ogni aspetto e che lascerà un bel ricordo nei suoi 24 episodi, che scorreranno più o meno lentamente - anche se in questo titolo la concezione di "tempo" è molto relativa.
Lasciando trama e personaggi e andando ad analizzare il lato tecnico della serie, la prima nota di merito va alle splendide animazioni dalle quali la serie è caratterizzata. Per tutti gli episodi il titolo ha goduto di animazioni ottime, di tonalità cromatiche stupende che hanno dato una vitalità propria a tutti quei scorci urbani che si son visti, a quei tramonti suggestivi che hanno reso certe scene indimenticabili. Inoltre il tono cupo e oscuro che è stato usato più volte ha conferito quell'alone di angoscia che certi momenti richiedevano e che grazie all'ottima resa è riuscito a colpire in maniera decisamente efficace.
Le musiche di sottofondo non le ho trovate particolarmente d'impatto, a differenza invece delle due sigle, che con la loro carica elettronica (specialmente l'opening "Hacking to the Gate") mi sono rimaste in mente per intere giornate.

In conclusione "Steins;Gate", per la sua grande profondità, per la sua cura rivolta ai personaggi e alla trama, nonché a un eccellente lavoro tecnico, risulta essere uno dei titoli migliori dell'annata 2011. La sua complessità di temi non lo rende un titolo mainstream e adatto a tutti, ma coloro che cercano una serie atipica, originale e con un'introspezione non indifferente potrebbero trovare ciò che cercano.

okaberintarou

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Ho iniziato a vedere questa serie per caso, senza sapere molto sul contenuto, e devo dire che mi ha davvero entusiasmato. Dopo un inizio che può sembrare sottotono, la serie piano piano ingrana e poi continua con una serie di ottimi colpi di scena che ti tengono incollato allo schermo fino alle ultime entusiasmanti puntate, che riescono, nonostante la brevità della serie, a dare
una spiegazione a tutto quello che è successo.
Fra i personaggi spicca per la sua caratterizzazione senza dubbio il protagonista, che parte sembrando solo un mezzo sciroccato anche piuttosto insignificante e finisce, dopo una serie di disavventure, per crescere immensamente ed entrare di diritto nella top 5 dei miei personaggi maschili preferiti.
Oltre a essere una storia di fantascienza "Steins;Gate" ha senza dubbio il suo punto di forza nella relazione più o meno stretta del protagonista con i vari altri membri strampalati del suo laboratorio di ricerca.
Dal punto di vista tecnico le animazioni e i disegni non raggiungono vette indimenticabili, soprattutto di Kurisu rispetto al disegno della novel (che mi sono messo a giocare) ne esce peggiorata; le musiche riescono a prenderti nei momenti salienti e il doppiaggio è sicuramente ottimo.
Nel complesso per me "Steins;Gate" è il miglior anime del 2011 ed entra anche a far parte dei miei preferiti in assoluto.


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Nobume

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Più che soffermarmi su quella che è la figura apparentemente più presente dell'anime ovvero il viaggio del tempo, provo a incentrarmi su quella che maggiormente mi ha colpito e neanche so se più in positivo o in negativo: la figura dello scienziato pazzo. Ciò che il protagonista crede di essere, ribadisce fino alla fine della storia senza mai alcuna esitazione, e forse è su questo che ruotano le vicende.

Okabe Rintaro è un ragazzo che studia per diventare uno scienziato, ma nei non pochi casi in cui salta lezioni se ne sta nel suo appartamento/studio insieme ai suoi colleghi, i quali lo aiuteranno a coltivare la sua passione nonché convinzione di essere in grado di costruire un oggetto fuori dal comune. In questo caso con tanta fortuna avranno tra le mani una macchina del tempo, chiamata "gadget futuristico sperimentale", ovvero un microonde collegato a un telefono che inizialmente trasforma banane in 'gelanane' che tornano al loro posto (tutto vi verrà chiaro dopo la visione dei primi episodi, ovviamente). Da qui inizieranno a susseguirsi nuove amicizie ed esperimenti che porteranno sempre un livello maggiore di tecnologia e avanzamento di quell'opera; ciò porterà a un'obbligatoria scissione del lato scientifico da quello umano di Okabe, che inizialmente paiono combaciare perfettamente ma poi appunto assumono una divisione netta quando gli eventi si faranno critici.
"Steins;Gate" è un anime i cui viaggi nel tempo probabilmente faranno crescere una persona nel dolore, ma anche nella consapevolezza che seppur pazzi si può aver paura, seppur scienziati si può restare senza molta razionalità e idee. Peccato che la figura del protagonista rimarrà piuttosto confusionaria sino al termine, anche perché non si comprende mai bene per cosa/chi lotti con tutto quell'ardore e tenacia, forse per questo lascio solo un sette e magari non un 8-9. La separazione delle sue due personalità si è fermata nel momento in cui l'autore non è riuscito a far luce sui suoi sentimenti verso altre persone, che hanno portato Okabe a prendere una decisione piuttosto che un'altra.

"Steins;Gate" rimane comunque un buon prodotto dalle idee, seppur non rivoluzionarie, concepito bene. I personaggi che condiscono le puntate non risultano mai banali, anche se appaiono vari componenti comuni, anche se più in versione ironica (tsundere, moe, otaku...). Mi è piaciuta molto la componente grafica con colori e disegni, seppur cupi, non estremamente per il genere, infatti rimane adatto a una qualsiasi scena anche quella più umoristica. Un po' meno ho gradito la parte musicale: in ventiquattro puntate, benché non ami i cambiamenti continui, avrei scisso con musiche differenti le due linee della trama.

Perciò "Steins;Gate" è un anime consigliato un po' a tutti, non è una visione pesante, anche se alla metà circa potrà sembrarlo, ma in questo genere di opere ci vogliono spiegazioni, e per realizzarle necessitano puntate un po' 'piatte'.


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mapobeat

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Ultimamente si parla sempre di più dei viaggi nel tempo, e di come questi potrebbero rivoluzionare il nostro stile di vita condizionando l'umanità negli anni a venire. In "Steins;Gate" si inizia da un microonde e da un casco di banane per poi arrivare al termine dei 24 episodi potendo ammirare un'opera a tratti drammatica, dalla grandissima capacità di coinvolgere.

Tanti stereotipi voluti, inseriti in un contesto originalissimo, con un protagonista caratterizzato alla perfezione: "Steins;Gate" è un anime particolare, indubbiamente, o si ama il genere, oppure è meglio lasciarlo perdere.
Siamo nel 2010, il SERN (l'equivalente del nostro CERN) compie degli esperimenti sui viaggi nel tempo utilizzando cavie umane. Un gruppo di amici verrà a conoscenza di tutto questo, dopo aver realizzato "quasi per caso" una macchina in grado di mandare messaggi nel passato, e Okabe, leader del gruppo, nonché scienziato pazzo un tantino megalomane, si troverà a dover lottare disperatamente per cambiare un futuro apparentemente ineluttabile.

La prima cosa che colpisce è il filtro applicato alla maggior parte delle scene: i toni grigi e la luminosità a tratti accecante accompagnano lo spettatore per tutta la durata della serie, trasportandolo in una dimensione fantascientifica in cui è possibile creare, partendo da oggetti semplicissimi, un congegno in grado di controllare il tempo. Purtroppo, la grafica non eccelle: vi sono molti alti e bassi, i disegni sono semplicissimi, e le animazioni sobrie. Questo un po' dispiace, poiché essendo "Steins;Gate" un anime piuttosto recente, si poteva fare di più sotto quest'aspetto. Lo stesso vale per le musiche, buone ma non degne di nota.
Non vi sono molti personaggi secondari o comparse, poiché si è cercato di caratterizzare al meglio i membri appartenenti al gruppo di ricerca. Nonostante tutto ciò, la maggior parte di essi sono stereotipati, e restano confinati nel proprio ruolo, senza mai fare scelte "fuori dal comune" e senza maturare granché. Questo non mi ha dato però fastidio, anzi, mi è parsa come una scelta voluta, tant'è che senza tutti gli stereotipi presenti non sarebbe stato possibile realizzare i tanti siparietti comico-demenziali che alleggeriscono la serie in particolare nei primi episodi.

La prima metà di "Steins;Gate" è piuttosto monotona e non vi sono molti colpi di scena. Il ritmo si fa più serrato nella seconda parte dell'anime, in cui tutti i nodi vengono al pettine e il clima disteso cambia a favore di un'atmosfera più cupa e matura. E' stata proprio questa parte a convincermi ad assegnare un voto abbastanza alto: ogni cosa viene chiarita nel finale, buono, ma un po' troppo prevedibile.
In conclusione assegno 7 a "Steins;Gate", un anime particolare, riflessivo, che spicca rispetto alle altre produzioni del 2011 per la sua innegabile originalità, ma che presenta alcuni difetti dai quali non posso prescindere: la grafica mediocre, la sceneggiatura a volte un po' piatta, e alcune scene un po' sottotono, presenti soprattutto nella prima parte della serie.


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Orphen90

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Dopo avere subìto un fortissimo trauma a causa della visione di "School Days", su cui già mi sono espresso con un'apposita recensione, ho deciso di riprendere questa serie, che proprio per vedere "School Days" avevo lasciato in un angolino a prendere la polvere.

"Steins;Gate" non può essere considerato un seguito o un'opera collegata al mediocre "Chaos;Head", come ho letto spesso prima di cimentarmi nella visione, ma anzi è da considerarsi completamente a sé stante.
L'anime è sicuramente tra i più coinvolgenti da me visti negli ultimi mesi e riesce a tenere incollati allo schermo per quasi tutta la sua durata.
Il mistero che circonda la storia non viene mai del tutto risolto fino alla fine, numerosi colpi di scena vi metteranno in testa dubbi e domande che cercherete di risolvere con la visione dell'episodio successivo, che a sua volta però non farà altro che aprirvi nuovi dubbi e misteri.
Il cast dei personaggi è assolutamente perfetto e pensato egregiamente dai disegnatori, così perfetto da provare una sorta di nostalgia una volta che terminerete la visione di quest'opera.

Non fatevi trarre in inganno, quest'opera è sicuramente fantascientifica e sicuramente ha un'alta percentuale di elementi thriller, ma a mio avviso il punto forte di questa serie ruota soprattutto intorno alla sfera psicologica del protagonista, che se nei primi episodi vi sembrerà banale e sempliciotta, con il passare degli episodi vi sorprenderà per la sua complessità, e vi farà provare non poca compassione, perché a pochi augurereste vicende così poco piacevoli. Da non escludere inoltre le altre sfere psicologiche, forse poco approfondite, dei personaggi che si presenteranno nel corso della serie. Catalogare quindi "Steins;Gate" solo come serie fantascientifica e thriller mi sembra un po' riduttivo, e penso che se ci affiancassimo anche il genere psicologico nessuno avrebbe nulla da ridire.
In mezzo a tutto questo splendore però solo una cosa mi ha impedito di assegnare a "Steins;Gate" un 10 radioso: una "forzatura" nel finale della storia, ovvero negli ultimi due episodi. Se l'anime si fosse concluso all'episodio 22 molto probabilmente non avrei avuto alcun dubbio a promuoverlo con il massimo dei voti e forse anche con una bella lode, ma purtroppo non è stato così. Detto questo va comunque detto che gli ultimi due episodi sono perfetti e coerenti con la storia e poco tolgono al fascino della serie, ed è probabile che molti preferiranno il finale dell'episodio 24 a quello dell'episodio 22.

"Steins;Gate" in conclusione è un anime veramente affascinante con un ottimo comparto tecnico soprattutto per quanto riguarda la grafica, veramente ben curata. Qualcosa di più poteva essere fatto per quello sonoro, che comprende solo un'opening e un'ending, e che durante gli episodi si farà notare un paio di volte, ma nel complesso si ha la sensazione che in fondo nessuna musica sia necessaria agli eventi che si presenteranno. Forse non sarà un "best seller" nel mondo degli anime, ma sicuramente perderselo sarebbe un peccato.


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sintetico82

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Tutturuu!

Come non potere affezionarsi al saluto di Mayuri? Beh, come non affezionarsi ai vari personaggi di quest'anime.
"Steins;Gate" ha una storia davvero ben strutturata, dove ci si affeziona ad ogni singolo personaggio della storia, una storia davvero fitta di colpi di scena e che non annoia mai. Il ritmo placato iniziale dell'anime cresce di episodio in episodio innescando una curiosità estrema nello spettatore, o almeno l'ha scatenata in me, anche se, come già detto da altri, i viaggi nel tempo non sono una novità; è come vengono reinterpretati in quest'anime che li rende nuovi.
Insomma, "Steins;Gate" è davvero una gran bella serie che non vi lascerà delusi né nella realizzazione grafica, musicale, né nella sceneggiatura, ecc.

"Inganna il primo te, inganna il mondo".


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irishman

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Questo è decisamente un anime che ho amato moltissimo, sarà che sono cresciuto con i libri di Verne e con tonnellate di Topolini sul comodino (e Topolino di viaggi nel tempo ne fa diversi), ma le avventure associate alle scoperte (fanta)scientifiche sono un mix che apprezzo molto.
Tra l'altro ho avuto la fortuna di visionare questa serie nel periodo in cui era esplosa la notizia bomba secondo cui i neutrini avevano una velocità maggiore della luce, per cui anche questo ha contribuito ad accendere il mio interesse per questa serie.
Il compito degli autori non era facile: il loro intento era quello di mostrarci una trama fondata sulla tematica dei viaggi del tempo, e il rischio di sparare "panzane" a raffica era dietro l'angolo, ma mostrando una coerenza e un ritmo narrativo ottimale questo rischio è stato evitato, e la storia si dipana sui binari impostati dagli autori senza sbavature.

Anche le varie "sotto-storie" che fanno da condimento del canovaccio principale si incastrano alla perfezione con quest'ultimo, dimostrando tramite la sofferenza del nostro scienziato pazzo che ogni scelta che viene compiuta ci preclude molte altre strade e ci porta a conseguenze impreviste, talvolta anche tragiche, in una sorta di rivisitazione del mito di Er di Platone.
A dimostrare ancora una volta l'originalità e la creatività che gli autori hanno profuso in questo lavoro c'è l'escamotage stesso dell'invenzione di Rintaro Okabe, che è molto lontana dalla Delorean di M.J.Fox, e porta una ventata di originalità estrema nel filone dei viaggi temporali, e se volete scoprire di cosa parlo vi invito caldamente a guardare quest'anime, non ve ne pentirete.

Detto della trama, che chi ami un minimo la sci-fi non potrà non apprezzare, passiamo agli altri aspetti che compongono quest'anime.
L'impatto grafico è assolutamente di ottimo livello, gli sfondi urbani di Tokyo in cui è ambientata la storia sono dettagliati e pulsanti di vita e attività, mentre il laboratorio dove avverranno le scoperte dei nostri eroi è "vero" e "caldo" come fosse una parte della nostra casa, tanto che dopo qualche episodio lo conosceremo a menadito.
Il chara design è anch'esso su ottimi livelli, proponendo personaggi assolutamente interessanti e ben caratterizzati seppur vicini ad alcuni stereotipi, eccetto il protagonista, Rintaro Okabe, che ho trovato di geniale originalità, nel suo proporsi come scienziato pazzo e malvagio, a suo dire.
La colonna sonora forse non è memorabile rispetto ad altri anime visti in passato, ma fa comunque il suo onesto lavoro di accompagnamento e non risulta mai sgradevole e fastidiosa.
Insomma, concludendo, trovo "Steins;Gate" un ottimo lavoro che mi sento di consigliare a chiunque ami un anime che proponga spunti sci-fi, ma fa anche un significativo occhiolino al filone thriller.


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smilzoboboz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Come raramente succede, da un videogioco è uscito un gran bel lavoro.
Una delle cose che più ho apprezzato di quest'anime è la coerenza durante lo svolgimento della trama. Non capita mai che situazioni intricate vengano "risolte" con qualche trucchetto magico. Nonostante gli argomenti trattati siano triti e ritriti, a ogni puntata l'attesa e la curiosità non fanno altro che crescere, anche perché la trama si intrica quasi senza limite fino a un punto di rottura per cui tutto "crolla" e pian piano, assieme al protagonista, si viene portati a capire cosa e perché è successo e succederà.
Musica e animazione sono di alto livello, i personaggi ben caratterizzati.
Consiglio a chiunque, con attenzione particolare agli appassionati di fantascienza, quest'anime.


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Blake

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Un'opera che sicuramente non fa rimpiangere il predecessore "Chaos;Head": "Steins;Gate" è un titolo al quale non potete rinunciare se siete amanti della fantascienza. In quest'opera non troverete scene d'azione o fantastici poteri paranormali: quest'anime rappresenta semplicemente un'ipotetica situazione che potrebbe verificarsi qualora venisse inventata una macchina del tempo.
Se avete già visto "Chaos;Head", in questo titolo ritroverete gli stessi elementi di mistero, ansia e stupore; se non lo avete visto, potete sempre cercare di immaginarvelo. Si tratta comunque di un anime capace di "rapire" dal primo istante. Per ogni mistero svelato se ne propongono di nuovi.
Molto ben curate sono le analisi dei comportamenti e delle emozioni dei personaggi, stravolti dal continuo cambiamento del tempo. Non si tratta di un anime semplice da seguire, pertanto vi consiglio di iniziarlo solo se avete il tempo di guardarlo senza troppe interruzioni.
I disegni, sebbene per un anime del genere non siano troppo rilevanti, sono comunque a un buon livello, con una dominanza di colori cupi che - prima fra tutti nel caso della stanza dove i protagonisti si riuniscono - si accostano perfettamente all'atmosfera che regna per tutta la durata della serie. Unico punto a sfavore di quest'opera è il finale troppo veloce. Il fatto che una soluzione simile fosse stata proposta anche in "Chaos;Head" mi fa pensare che si tratti di una scelta voluta, sebbene non riesco a immaginare chi preferirebbe un finale in fast forward rispetto a uno più esteso e curato. Nonostante ciò una conclusione comunque arriva e anche abbastanza soddisfacente, quindi ritengo che quest'anime meriti un ottimo voto. Consigliato.

grandebonzo

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Alterare il presente modificando il passato: un'idea balzana dalle infinite e devastanti possibilità, capace di stuzzicare la fantasia di chiunque miri a una supremazia potenzialmente illimitata: questo il concept, a dire la verità piuttosto inflazionato, da cui prende le mosse "Steins;Gate", uno degli anime rivelazione del 2011.

Le vicende ruotano intorno a Okabe Rintaro, alias Hooin Kyoma, scienziato pazzo, come ama autodefinirsi, che tenta di finanziare le sue attività di ricerca mediante lo sviluppo di 'gadget avveniristici', oggetti improbabili il cui ineluttabile destino è quello di ingombrare lo sgabuzzino dell'angusta stanza in cui vive in affitto.
Incredibilmente, da un'astrusa idea del brillante ricercatore, viene casualmente alla luce una sensazionale scoperta: un telefono cellulare collegato a un forno a microonde; dipinta così, l'invenzione parrebbe essere abbastanza inutile, se non fosse che, in particolari condizioni, l'apparecchio è inspiegabilmente in grado di inviare SMS indietro nel tempo.
La trama a questo punto comincia a farsi corposa, complicandosi progressivamente in linee temporali alternative che si intrecciano e si sovrappongono, e confondendosi in molteplici sotto-trame che metteranno a dura prova anche lo spettatore più attento; a questo riguardo, risulteranno di fondamentale importanza i primi episodi, che, dopo avere terminato la visione della serie, sarà indispensabile rivedere per inquadrare la storia nella sua totalità.

"Steins;Gate" è dunque opera di fantascienza, con la dovuta precisazione che, a prescindere dall'incipit poco plausibile, l'anime mira comunque a un certo realismo, sia negli eventi descritti, che vengono supportati da teorie fisiche la cui bontà lascia non pochi dubbi, sia nelle relazioni interpersonali, dove invece la caratterizzazione dei personaggi risulta davvero convincente.
Tra questi, a spiccare è indubbiamente il protagonista, i cui risvolti caratteriali appaiono finemente tratteggiati: scanzonato e bizzarro da una parte - si abbandona spesso ad atteggiamenti parossistici, parla da solo al cellulare con ipotetici, misteriosi interlocutori, ama affibbiare nomi assurdi a persone e cose -, serio e ostinato quando la situazione volge al peggio, dove mostra una determinazione che a prima vista non gli si addice.
Personalità altrettanto ben delineate sono quelle femminili di Makise Kurisu, genio della fisica e assistente di Okabe, e di Shiina Mayuri, amica di infanzia del protagonista, solare amante del cosplay, ingenua all'apparenza ma capace di sorprendenti intuizioni.
Le altre donne che gravitano intorno al laboratorio, seppur importanti ai fini narrativi, fanno invece prendere all'anime una fastidiosa deriva harem, che, a braccetto con qualche lacuna logica - come le fin troppo numerose coincidenze, a dispetto dell'osannato 'effetto farfalla', e come certe spiegazioni incompiute che non risolvono diversi punti oscuri - può in alcuni frangenti far storcere il naso. Intendiamoci però, queste critiche sono solo il pelo nell'uovo di una science fiction tutto sommato solida, il cui valore non viene perciò messo in discussione.

Ben orchestrato è pure il finale, che chiude con coerenza il complicato intreccio, anche se, da dichiarato amante degli epiloghi tragici, non mi sarebbe dispiaciuto qualcosa di più coraggioso, che non dovesse fare i conti con i gusti del pubblico; gusti a cui "Steins;Gate" strizza palesemente l'occhio, con richiami frequenti a una subcultura otaku fatta di leggende metropolitane, dating sims, giochi di ruolo, maid café, moe-style, 2channel, ecc.
Molto buono è il comparto grafico, che ha il pregio di mantenere una certa costanza qualitativa per l'intera durata della serie (costituita di ventiquattro episodi), sorretto da animazioni che, senza particolari virtuosismi, svolgono adeguatamente il loro compito. Da sottolineare l'ampio utilizzo di filtri freddi, luci diafane e artifici grafici volti a riprodurre effetti di calore, che, insieme all'accuratezza dei fondali, ricreano magistralmente le atmosfere estive di Akihabara, area urbana al centro di una sempre afosa Tokyo.
Tolta la discreta opening, colonna sonora e OST sono invece tutt'altro che memorabili.

Suspense, fantascienza e una ben calibrata dose di emozioni sono dunque il biglietto da visita di questo "Steins;Gate", anime che, eccezion fatta per qualche perplessità sulla sceneggiatura, si è rivelato, almeno per quanto mi riguarda, un piacevole intrattenimento.


 5
nardook

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Non ho letto il manga né giocato al videogioco (da cui è tratto l'anime), ma "Steins;Gate" a mio avviso è semplicemente stupendo.
La storia parte in modo molto banale, ma è proprio questo forse uno dei punti dei forza. Non mi dilungo sulla trama che è già descritta. Voglio più che altro dire la mia su altri aspetti: i personaggi li trovo davvero spassosi. Nell'anime non vi è quel tipo di comicità demenziale, sono semplici situazioni quotidiane, è il comportamento dei protagonisti a strappare qualche sorriso; esso mi ha ricordato molto l'anime planet, se qualcuno l'abbia mai visto.
L'ambientazione è moderna, nel presente, i disegni li trovo molto piacevoli e reali, le musiche sono piacevoli, ma forse su questo punto di vista si sarebbe potuto mettere un po' di impegno in più.
L'opera, infine, l'ho trovata praticamente divisa in due metà: la prima metà più tranquilla e piacevole, la seconda molto più tesa a mo' di thriller.
"Steins;Gate" mi ha letteralmente drogato, è stata la prima volta che appena finito di vedere l'ho ricominciato da capo. Se vi piacerà la prima puntata non vi deluderanno le altre.
Ciao ciao!


 8
npepataecozz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Con Steins; gate si torna, ancora una volta, a parlare di un tema da sempre molto caro agli scrittori di fantascienza: il viaggio nel tempo e la possibilità di utilizzarlo per manipolare a proprio piacimento la struttura degli eventi. Ma se l'argomento scelto non rappresenta di certo una novità assoluta, il particolare modo con cui esso viene affrontato è estremamente innovativo e fornisce spunti di riflessione del tutto nuovi rispetto a quanto visto o letto finora sul tema.
La particolarità di questo anime è stata quella di riuscire a mescolare gli elementi della tradizione con le notizie d'attualità: concetti consolidati come butterfly effect e paradossi temporali, su cui si son basati molti film del passato, fra cui il pluripremiato "Ritorno al futuro", vengono mantenuti e approfonditi; ad essi, però vengono aggiunti da un lato la storia e le teorie del fantomatico John Titor e dall'altro gli esperimenti del CERN (qui trasformato in SERN) sui buchi neri. Ne vien fuori un mix che, a mio avviso, è perfettamente riuscito.
E' possibile creare una macchina del tempo mettendo delle banane in un forno a microonde? Se a farlo è lo scienziato pazzo Hououin Kyouma (vero nome Rintaro Okabe) allora sì. Inizialmente costui riuscirà a spedire nel passato solo degli SMS; questi, però, risulteranno essere già più che sufficienti per avere effetti devastanti sul presente: usati con troppa superficialità da Kyouma e compagni che cercheranno, a turno, di ricavarne dei vantaggi personali, finiranno per provocare dei cambiamenti molto più estesi rispetto a quelli che ci si aspettava (il butterfly effect, appunto). Kyouma, però, è l'unico in grado di percepire questi cambiamenti: gli altri, infatti, non ricorderanno più il "mondo precedente" e non noteranno nulla di diverso rispetto al solito.
C'è però qualcun altro interessato al lavoro di Kyouma: la SERN, che nello stesso periodo sta conducendo esperimenti umani per testare il viaggio nel tempo. Volendo conservare il monopolio in materia, si interesserà personalmente nel mettere a tacere l'inaspettata concorrenza.
Steins; gate può essere sostanzialmente divisa in due parti, ciascuna composta da dodici episodi, che potremmo definire, seguendo il gergo matematico, "a differenza zero": la storia inizia e si conclude nello stesso momento temporale, tanto che se ne fossimo stati parte dal nostro punto di vista essa non sarebbe mai nemmeno cominciata.
Nei primi dodici episodi Kyouma e compagni si dilettano a spedire SMS nel passato. Si tratta di episodi caratterizzati da un ritmo molto lento che, in certi momenti, può provocare addirittura insofferenza nello spettatore. Col senno di poi, però, essi devono essere ampiamente rivalutati in quanto accanto ad una serie di gags più o meno divertenti (a me, ad esempio, son piaciute), vengono inseriti tutta una serie di particolari attentamente studiati che poi risulteranno essere indispensabili per la comprensione della storia.
Nella seconda parte, invece, domina l'azione e risulta essere poco adatto ad uno spettatore distratto: ogni episodio rappresenta un anello di una catena di eventi che presuppone l'esatta comprensione delle dinamiche temporali descritte. La conoscenza delle teorie di John Titor, in particolare, aiuterebbe molto nella decifrazione degli eventi in quanto vengono riportate in questo anime quasi nella loro interezza.
Infine Steins; Gate più che di viaggi nel tempo sembra una storia di viaggi "tra" il tempo: più che andare avanti e indietro come Marty in Ritorno al futuro, Kyouma si sposta tra le diverse linee temporali ipotizzate, ancora una volta, da John Titor e che assomigliano molto a veri e propri "universi paralleli".
Suspanse e azione, scienza e filosofia, qualche risata e qualche lacrimuccia sono le principali componenti di questo anime che può essere considerato a tutti gli effetti come un vero e proprio capostipite della nuova generazione di racconti sui viaggi nel tempo. Le uniche pecche sono l'estrema lentezza dei primi episodi e qualche incoerenza temporale qua e là non adeguatamente spiegata o giustificata. Ma Steins; gate resta un anime di grandissimo valore, ragion per cui lo consiglio vivamente a tutti coloro che hanno voglia di scervellarsi, come accadeva ai vecchi bei tempi, sui cambiamenti del continuum spazio-temporale.


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DoomKaiser

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
È difficile apprezzare quest'opera dalle prime battute ed è molto facile abbandonarla dopo qualche episodio, infatti ho continuato a vederla inizialmente solo per i siparietti comici del protagonista e delle varie situazioni bizzarre, ma devo dire che successivamente vengono messe solo come contorno in modo da evincere il pathos delle scene salienti; ma andiamo con ordine.

Steins;Gate si svolge ad Akihabara, un quartiere di Tokyo famoso per essere ritrovo nonchè centro nazionale della tecnologia e della cultura Anime/Manga giapponese. Il nostro protagonista, Okabe Rintarou ma da lui autodefinitosi "Hououin Kyouma, The Maddo Scientist", va ad assistere ad una conferenza sulle macchine del tempo, dove però in seguito scopre un omicidio... allarmato avvisa l'amico Daru quando ad un certo punto, dopo lo schianto di una sorta di satellite sull'edificio dove si è compiuto il misfatto, le persone in strada scompaiono e nessuno sembra ricordare la conferenza tenutasi poco prima, ma peggio, troviamo addirittura la persona uccisa viva e vegeta...

È possibile dividere la serie in 2 archi di episodi: troviamo i primi dodici episodi più calmi e pacati ma altrettanto intricati e misteriosi, dove si presentano i vari personaggi, si fa conoscenza del motivo di vari avvenimenti, si cerca di capire quali nemici ci possano essere e si cazzeggia in allegria. Nel secondo arco di episodi invece il ritmo cambia e i momenti comici vengono sostituiti da azione, dramma e desiderio di rivalsa... si cerca di fare tutto per un unico specifico obbiettivo, si fanno anche sacrifici, seppur dolorosi, atti al raggiungimento del fine ultimo portando quasi alla follia nel dover sopportar tutto senza potersi confidare con qualcuno, senza poter raccontari fatti tali da essere creduti, senza nessuno che capisca cosa si prova.

Passiamo al lato tecnico, ci troviamo di fronte una colonna sonora non troppo invadente ma capace di contornare le varie situazioni, dalla melodrammatica alla misteriosa, senza mai né dar emozioni forti, né annoiare. Per quanto riguarda il Character Design, troviamo similitudini solo negli occhi dei personaggi, per il resto troviamo personaggi stereotipati (l'amica di infanzia, la tsundere...), ma vi è anche un'analisi psicologica profonda anche se visualizzata in un secondo momento alla loro comparsa. Come animazioni invece non ne ve ne sono degne di nota, ma è anche vero che questa non è un'opera dove i combattimenti sono all'ordine del giorno. Particolare è l'uso del grigio negli sfondi, atto a contornare l'atmosfera urbana di un pomeriggio estivo, con toni cupi, ma che non sfociano nel tetro. Complotti, viaggi nel tempo, cazzeggio e dramma, ecco come definire Steins;Gate in sintesi


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Argento

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Steins; Gate è esattamente il contrario di un viaggio in aereo. L'aereo dal mio punto di vista dà il meglio di sé al decollo e all'atterraggio. Le due cose più divertenti del viaggiare in aereo. Mentre Steins;Gate secondo me è gestito esattamente al contrario. La serie parte con quello che secondo me è una delle peggiori "prima puntata" che io ricordi. Statica e rarefatta come poche. Quasi satura della consapevolezza d'essere scientificamente curata (le teorie ovviamente), dava la sensazione di un prodotto che si prendeva talmente sul serio da dimenticarsi il suo scopo principale: l'intrattenimento. Per quanto riguarda la parte finale di questa serie tv trovo sia troppo concentrata in proporzione alla parte centrale, che, invece, è un vero e proprio loop ed è anche la parte che ho apprezzato di più. La parte finale soffre quasi della brusca accelerazione degli eventi, perdendo quasi il senso di dramma ed oppressione che la ripetitività ossessiva delle puntate centrali era riuscita a creare.

La storia ruota intorno all'autoproclamatosi scenziato pazzo Rintaro Okabe. Un ragazzo che di primo acchito sarei indeciso se definire pazzoide o psicopatico. Artefice di spassosi deliri di onnipotenza, imbarazzanti teorie sui complotti e siparietti comici veramente demenziali. Okabe passa tutto il suo tempo con la sua amica di infanzia Mayuri è con il "super hacker" Daru. Una ragazza appassionata di cosplay che lavora in un maid café e un otaku (nella sua forma negativa) che frequenta solo ragazze 2D. I tre passano tutto il loro tempo nel "Laboratorio dei Gadget Futuristici", costruendo strambe invenzioni quasi tutte prive di senso.

La serie inizia un giorno in cui Okabe si reca all'Akihabara Radio Hall building per assistere ad una conferenza sui viaggi nel tempo insieme a Mayushi e lì incontra una giovane scienziata: Kurisu Makise la quale di li a poco muore assassinata. Okabe per caso trova il cadavere e decide di fuggire da li insieme a Mayushi. Avvertendo via mail (tramite il cellulare) l'amico Daru dell'omicidio proprio mentre un oggetto identificato si schianta contro il palazzo e una frazione di secondo dopo nessuno ricorda più la morte di Kurisu Makise. Solo Okabe ricorda quell'evento, peccato che la ragazza sia ancora viva e i due si incontrino di nuovo.

Di come Kurisu Makise diventi l'assistente dello scienziato pazzo Okabe, e di come un cellulare collegato ad un forno a microonde, possa diventare una macchina in grado di inviare e-mail indietro nel tempo è meglio che lo scopriate da soli.
Quello che vi posso anticipare e che i ragazzi non sono gli unici ad essere interessati allo ricerca di viaggiare nel tempo. Fin dagli anni settanta l'ente chiamato Sern* con sede a Ginevra porta avanti tali esperimenti in modo assolutamente segreti. E con risultati che i ragazzi non dovranno mai scoprire. Pena pagarne le conseguenze.

Dal punto di vista psicologico la serie è basata tutta su Okabe, è lui il personaggio a tutto tondo che evolverà dal punto alfa al punto beta. Passera dall'essere infantile (personaggio umoristico) alla coscienza adulta e della responsabilità (personaggio drammatico). Come detto in precedenza all'inizio è solo. Le uniche due persone con cui interagisce davvero sono Mayuri e in maniera minore Daru. Pian piano riesce ad avvicinare il prossimo e a farsi dei nuovi amici: Ruka ragazzo dalle fattezze femminili, Feyris collega di Mayuri al maid cafè, Moeka una ragazza bellissima (però è una hikikomori) e non ultima il "soldato part-time" Suzuha Amane che lavora part-time nel negozio di riparazione TV a tubo catodico sottostante il "Laboratorio dei Gadget Futuristici"

Dal punto di vista tecnico mi è piaciuta molto la fotografia con il filtro grigio che ben rispecchia una torrida distesa di cemento che trasuda afa come la Tokyo estiva. Mentre dal punto di vista dei disegni, devo dire che sono molto curati, anche se con alcuni percepibili cali qualitativi in determinate scene. Le animazioni sono abbastanza scarne, ma qui il tutto è direttamente proporzionale agli investimenti della produzione per cui non intacca la qualità della storia e, comunque, tecnicamente veleggia brillantemente nella media serie del 2011. La colonna sonora non mi ha lasciato ricordi particolari, ma fa il lavoro sporco senza essere mai invadente. Mentre ho apprezzato molto la sigla di chiusura. Nulla di eccezionale ma efficace il giusto.

Tirando le conclusioni, va considerato che è un anime di genere. Potrebbe essere necessario vederlo più di una volta per tirare le somme di tutti gli eventi e dei salti temporali e i relativi rapporti effetti cause. D'altronde stiamo pur sempre parlando di tornare indietro nel tempo. Realisticamente non mi sento di dare più di un sette alla serie come voto generale, ma se siete appassionati del genere, se riuscite a percepire le citazioni di "Ritorno al Futuro" e "Terminator", o solo riuscite ad immedesimarvi nei drammi dei personaggi e ad entrare nel mood giusto: alzate pure il voto di un punto.
Alzatelo anche se siete di quelli che credono che se ci si sbatte le cose possano cambiare!

I LOVE CRT

*nel nostro mondo si chiama Cern ed ha davvero sede a Ginevra. Famoso per il suo acceleratore di particelle che teoricamente potrebbe creare davvero un buco nero sulla terra.


 5
Ironic74

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
I viaggi temporali fanno parte di quelle suggestive sfide che l'uomo, sempre pronto ad arrivare lì dove sono giunti prima i suoi sogni, fantastica di vincere nonostante sia consapevole che l'odierna ricerca scientifica la releghi ad un ruolo di mera appendice romanzesca,almeno con la tecnologia attuale. Era il 1895 quando H.G. Wells pubblico la sua celebre " La macchina del tempo", trascinando l'immaginario collettivo in una nuova dimensione in cui vedere il passato o conoscere il futuro era possibile; più di un secolo e una valanga di speculazioni dopo , il fascino di un viaggio temporale rimane sempre intatto anche se oggi lo possiamo definire maturato con l'assimilazione definitiva di teorie come il paradosso temporale e il Butterfly effect. La serie di 24 episodi "Steins;gate" si incastona con perfetta sagacia in questa riproposizione del nuovo millennio del viaggiatore spazio-temporale, ponendo le sue basi proprio sull'origine di tutto questo: la leggenda tutta " made in internet" di John Titor.

Dimenticatevi la DeLorean o il mitico Tardis del Doctor Who, in questa moderna saga animata,basata sulla visual novel del binomio 5PB e Nitroplus, i riferimenti sono ben altri, per la felicità della bistrattata sotto cultura di ultimissima generazione, nata e cresciuta sul web; non a caso i protagonisti sono assidui frequentatori di 2channel, piattaforma testuale molto famosa in Giappone, e molti altri saranno i riferimenti al mondo geek sparsi per tutta la serie.

Ambientata nel quartiere Akihabara a Tokyo, è la storia di Rintaro Okabe, un nerd del nuovo millennio, e del suo strampalato laboratorio frequentato da altri personaggi che come lui sono ai margini della società. Al limite tra il gioco e la sperimentazione vera e propria, il sedicente scienziato pazzo Kyoma(alias lo stesso Okabe) inventa improponibili gadget futuristici dalla funzionalità dubbia fino al giorno in cui per errore arriva a fare la scoperta del secolo: riuscire con un cellulare a mandare sms dal presente al passato. Steins; gate da questo punto in poi fa sua tutta la storia e le teorie di John Titor,dalla ricerca dell'IBM 51100 alle worldline, dalla venuta dall'anno 2036 alla terza guerra mondiale fornendone una propria particolare spiegazione. Intrigante e quanto meno atipico episodio nel quadro generale dell'universo animato nipponico, in cui il genere fantascientifico negli ultimi anni è stato caratterizzato da una sterile e pedissequa ripetizione di se stesso con poche eccezioni ma esperimento a mio avviso non pienamente riuscito per una serie di motivi. Il primo è di sicuro il fatto che la trama inizi a decollare pienamente solo a partire dal 15esimo episodio, dopo essersi trascinata lentamente tra pochi spunti di interesse e tanta monotonia (la storia si svolge praticamente solo in un esiguo laboratorio) fino ad oltre la metà della serie. Il secondo, anche questo poco trascurabile motivo, è l'accentramento della storia solo sul personaggio principale, unico meritevole di un approfondimento psicologico a tre dimensioni, verso cui tutte le altre figure vengono ridotte a poco più di un mero supporto stereotipato, con l'eccezione forse della coprotagonista femminile Kurisu Makise che però a lungo andare non riesce ad uscire anche lei, dopo premesse interessanti, dal ruolo di tsundere con la quale viene anche etichettata direttamente in più di un episodio. La terza, ma non certamente ultima, pecca è costituita a mio avviso da un lato tecnico-grafico altalenante, con momenti in cui le immagini sono fluide ed altri no, ed un disegno approssimativo in più di un'occasione.

Attenzione, questa non è una stroncatura verso quello che sta già diventando un piccolo cult tra gli appassionati; "Steins; gate" riesce nella non facile impresa di gestire in maniera lineare e soddisfacente tutta la carne messa al fuoco senza mai perdersi nel classico bicchiere d'acqua e ponendo anche al centro delle azioni un protagonista una volta tanto descritto a tutto tondo, nelle sue molte sfaccettature, senza ridurlo ad una facile macchietta di un Kamina in camice da scienziato. Sul lato tecnico non ci sono solo difetti, anzi una menzione particolare va fatta sulla scelta dei colori e delle luci,capaci di creare un'atmosfera fosca perfettamente adeguata ad una trama densa di misteri.
Un titolo quindi che, nonostante la sua lentezza iniziale e i difetti succitati,è da consigliare nella consapevolezza di non trovarsi di fronte ad un capolavoro ma ad un'opera originale, che si eleva dal mare di banalità e omologazione in cui la produzione nipponica veleggia da un po' di tempo a questa parte

Diablos

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Steins;Gate è risultato, per il sottoscritto, ( e sicuramente per molte altre persone che decideranno di vederlo) un Capolavoro!

Tratto da un Visual Novel, l'anime offre in maniera del tutto curata: temi, aspetti, prospettive, insegnamenti, scelte, personaggi e colonne sonore molto interessanti, il tutto abbastanza complesso, destinati e non me ne vogliate, ad un target che cerca e sa riconoscere l'originalità su cui poggia l'intera struttura. Difatti, allontanandosi finalmente dal classico anime commedia-scolastico-sentimentale, Steins;Gate riesce dove ogni altra storia ha fallito, ossia coinvolgere lo spettatore dall'inizio alla fine, immergendosi nella trama a 360 gradi! Ma che cosa ha Steins;Gate da renderlo così particolarmente affascinante? I viaggi nel tempo? La teoria del caos? Personaggi ben costruiti da attirare le simpatie dello spettatore ? La risposta è no! Non sono i contenuti della trama che rendono l'opera avvincente tanto da reputarla come miglior annata del 2011, bensì è lo stile con cui si portano avanti determinati concetti e morali che favoriscono una piacevole narrazione ricca di momenti divertenti quanto drammatici. Fatte queste premesse è dunque valutare l'opera seconda un'attenta ed esplicita analisi:
- Trama: "Okarin" perno principale della storia, con l'aiuto dei suoi membri, riesce dopo un accurato studio scientifico, nella realizzazione di una "piccola" macchina del tempo. I personaggi che ruotano attorno ad essa, spinti dalla curiosità, dai desideri, dall'ambizione, e dalla frenesia del momento iniziano a testare il suo potenziale riuscendo ad inviare e-mail nel passato dando così il via a tutto un susseguirsi di cambiamenti nel presente che porterà a delle conseguenze inaudite ed inimmaginabili. Attraverso i vari colpi di scena, presenti nei piccoli fili temporali ciascun personaggio non potrà fare a meno di conoscersi meglio instaurando profondi rapporti.
- Personaggi: Essi godono di una cospicua caratterizzazione, molto diversi fra loro, non mancherà dunque di trovare un personaggio da amare o da odiare che rispecchia i propri canoni soggettivi. A me personalmente piacciono tutti, ognuno con la propria personalità è riuscito a darmi un qualcosa di altrettanto bello ed emozionante! Che dire inoltre dello scienziato pazzo, Okabe Rintaro o la geniale Makise Kurisu? E impossibile rimanere indifferenti quando si hanno di fronte due Personaggi del loro calibro.
- Colonne sonore: La Opening e la Ending sono ottime dal punto di vista della narrazione, non sono altro che un prologo che da il via a questo stupendo thriller fantascientifico. Per quanto riguarda le melodie, inizialmente, l'interlocutore non riuscirà a coglierne mezza, ma più ci si addentra nell'opera più esse risultano evidenti come nel caso di Gate of Steiner e l'Operation Skuld; inoltre è bene sottolineare le canzoni dell'artista Itou Kanako: Sky Kuraddo No Kansokusha e Another Heaven presenti nell'anime rendendolo più piacevole.
- Disegno: Sicuramente non il miglior pregio. Quanto già stato detto dall'utenza Steins;Gate nella sua atmosfera fosca, prevalgono tonalità di grigio chiaro e scuro, alternando disegni buoni e talvolta mediocri, tuttavia non ci ritroviamo personaggi con occhi enormi e capelli luccicanti, ossia il classico standard! Ebbene si la particolarità la si nota anche sul lato prettamente tecnico.

Voto: 10 sull'intera struttura, con tanto di applauso nel finale. Lo consiglio a tutti, certamente per chi ama un genere di questa portata come nel mio caso, dove l'antagonista principale è il tempo, non potrete che rimanere sbalorditi di fronte a tanta originalità! Sorvolare o Trascurare Steins;Gate sono verbi che non esistono per l'utenza come me! Invece per tutti quelli che non conoscono o non amano questo genere, dovrebbero comunque dargli un'occasione concedendogli del "tempo"! Vivere significa non dover ripetere, tanto più errori passati, vedere Steins;Gate non sarà un errore bensì un'esperienza visiva del tutto nuova capace di renderlo unico nella sua più totale completezza.

Tacchan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Steins;Gate è risultato essere, per il sottoscritto, una delusione.

L'ottimo spunto iniziale viene man mano vanificato da un tipo di narrazione che non ho apprezzato: l'episodio tipo di questa serie offre una struttura piuttosto standard, che varia sfortunatamente soltanto in poche occasioni. Entrando nel dettaglio i 24 minuti, 22 circa togliendo le sigle, sono suddivisi in un paio di minuti introduttivi utili a smorzare il climax lasciato dall'episodio precedente, circa 18 minuti ricchi di fan service e cazzeggio vario, altri 2 minuti in cui succede qualcosa di rilevante che incuriosisce lo spettatore, in questo modo motivato a proseguire nella visione.

Mi spiego meglio con un esempio e perdonatemi il minispoiler, sarà indolore, promesso: in un episodio i protagonisti passano 20 minuti a decidere se mandare o meno una D-Mail. Negli ultimi 2 minuti la mandano, questa ha delle conseguenze rilevanti, ma l'episodio finisce. In quello successivo in un minuto circa si prende atto delle conseguenze, di nuovo iniziano siparietti e cavolate varie che continuano fino agli ultimi 2 minuti, dove viene mandata un nuova D.mail. Ancora l'episodio finisce in crescendo, ma quello dopo lo smorza subito e reinizia con la vita quotidiana del gruppetto dei protagonisti. E indovinate? Gli ultimi due minuti offrono un nuovo fatto rilevante, che poi non ha seguito se non negli ultimi 2 minuti del successivo…

Questa struttura permette ovviamente di mantenere un discreto livello di curiosità nello spettatore e di fare avanzare a piccoli pezzi la trama, ma alla lunga diventa irritante, tanto che a momenti ho rischiato di dropparlo. Fortunatamente ad un certo punto accadono degli eventi che movimentano un po' le cose e vengono finalmente proposti 2/3 episodi che riescono a risultare interessanti per la loro intera durata. In realtà, con mio sconforto, la struttura narrativa da me tanto odiata viene solo momentaneamente parcheggiata, per poi essere riproposta in seguito.

Ho parlato di fanservice e la cosa merita una piccola precisazione: nel 90% dei casi il termine si riferisce ad un fan service di tipo sessuale, in pratica si parla di personaggi femminili che mostrano seni, biancheria o comunque offrono inquadrature e posizioni allusive. In Steins;Gate siamo invece nel restante 10% dei casi e il termine riacquista la sua connotazione originale: il fanservice è il proporre situazioni, stereotipi e parole che mirano ad attirare le simpatie dello spettatore grazie ad artefici di vario tipo, in genere slegati dalla trama. Steins;Gate in questo è un maestro: cerca d'ingraziarsi l'appassionato che vive la sua passione per anime e manga sul web: si parla di "leggende metropolitane" internettiane, di siti come 4chan e viene usato un linguaggio in cui chi, come il sottoscritto, passa molto tempo sul web, si riconoscerà. Inoltre sceglie con attenzione i propri personaggi, caratterizzandoli in modo molto marcato e facendoli aderire ad un particolare archetipo: la tsundere, la hikikomori, il ragazzo effeminato, il maschiaccio, la cosplayer dolce e carina, la ragazzina rappresentativa della cultura moe.
Più interessante il protagonista che, grazie ad una personalità contorta ed esplosiva, riesce a rendere vivi anche i momenti di tranquillità. Il problema è che anche lui, alla fine, ha iniziato a stufarmi. Steins;Gate si dimostra inoltre curioso per alcune piccole chicche, come la serie di aggeggi futuristici o i nomi che il protagonista assegna alle varie teorie o invenzioni che elabora.

La trama ha potenzialità e in effetti offre diversi motivi di interesse, l'argomento dei viaggi del tempo è affrontato in modo piuttosto originale e diverso dal solito, è un peccato che si evolva in modo tanto frammentario. Il ritmo narrativo sarebbe potuto essere ben più incalzante, in questo modo mi sarei risparmiato diversi momenti di noia e probabilmente mi avrebbe maggiormente coinvolto. Avrei volentieri rinunciato a metà degli episodi proposti e non mi sarebbe nemmeno spiaciuta l'eliminazione di qualche personaggio che ritengo inutile, come per esempio a quello del ragazzo/a sacerdote.
Credo che Steins;Gate perda troppo tempo e cerchi volutamente di rallentare il ritmo, la trama viene spesso accantonata e messa da parte nel surgelatore. Viene lasciato quindi spazio al gran numero di ragazze che circondano il nostro protagonista, tutte bene o male con un debole per lui. Tale caratteristica lo fa in qualche modo avvicinare al genere harem.

Ammetto che probabilmente questo titolo potrebbe piacere a molti, ancor più se riuscirete ad apprezzare i continui riferimenti alla cultura internettiana filonipponica. Per me si tratta di una delusione: avrei preferito maggiore attenzione agli aspetti fantascientifici e che si dimostrasse un po' più frenetico e incalzante. Non a caso la parte che ho più apprezzato è quella più drammatica e movimentata.

Steins;Gate in conclusione propone ottime idee, una trama con potenzialità, ma si dimentica spesso delle proprie premesse e si perde in dettagli e situazioni che ho trovato eccessivamente ripetitivi. Si conclude in modo adeguato chiudendo il cerchio in modo soddisfacente, ciò nonostante non riesco a considerarlo nulla di più che un'occasione sprecata.


 6
pein_perversus

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Trama & Commento: 9,5 - Steins;gate, tratto da una novel (a cui non ho giocato e quindi non aspettatevi un paragone), è un anime consigliatomi da un amico ma che avevo già intenzione di vedere dato che ho apprezzato molto chaos;head prodotto dalla stessa casa di animazione. La storia si svolge in una alquanto afosa estate a Tokyo dove Okabe, o meglio Hooin Kyoma scienziato pazzo (mad scientist), come preferisce definirsi lui stesso, vive in un bilocale rinominato laboratorio insieme a Daru, un ragazzo un po' sovrappeso esperto di PC e di anime un poco pervertito. A loro si unisce spesso anche Mayuri, innocente ragazza amica di infanzia di Okabe. Insieme passano il tempo inventando improbabili oggetti chiamati gadget del futuro, in realtà piuttosto inutili, fino a quando, per caso, mettendo insieme un telefonino e un microonde scoprono che con quell'apparecchio si possono inviare messaggi indietro nel tempo andando a modificare il presente.
I ragazzi però non sono gli unici a disporre di qualcosa di simile ad una macchina del tempo, infatti essi scoprono che anche il SERN, un laboratorio che si trova a Ginevra e studia le particelle (ricorda qualche cosa?) ha tentanto addirittura di spedire persone nel passato senza però successo e che con quella tecnologia intendo dominare il mondo. Ai protagonisti poi si aggiungeranno molti diversi personaggi che li aiuteranno o li ostacoleranno nella riuscita del loro intento, cioè creare una vera macchina del tempo.
Dopo la prima puntata, molto confusa (ma tutto verrà poi spiegato alla fine), l'anime comincia in modo molto tranquillo, vengono presentati i vari personaggi e parte della loro storia, al laboratorio si aggiungono nuovi membri tra cui Kurisu, diciottenne scienziata prodigio, Moeka, che parla quasi soltanto attraverso un cellulare tramite SMS e che è alla ricerca di un vecchio computer che poi anche i protagonisti stessi cercheranno per decriptare i file del SERN, e altri come Suzuha, ragazza che si comporta in modo sospetto verso Kurisu. Ma i toni più allegri e divertenti della prima parte iniziano a scomparire progredendo con la trama; con l'evoluzione del microonde telefonico che ora riesce anche a mandare ricordi nel passato creando quindi un vero salto nel tempo (viene anche citata la ragazza che salta nel tempo) i piani del SERN si fanno concreti e okabe sarà costretto a modificare il passato per far tornare tutto alla normalità il prima possibile per evitare l'inevitabile.
La trama si rivela molto ricca di colpi di scena nella sua seconda parte, ad ogni salto nel tempo si scopre qualche cosa di insospettabile, i personaggi si intrecciano tra loro ma poi tutto viene sempre resettato tant'è che alla fine la storia inizia e si conclude nell'arco di un giornata (escludendo gli ultimi 5 minuti dell'ultima puntata) ma tutto viene vissuto da Okabe, anche se poi nessuno ne avrà memoria tranne lui stesso. Inoltre per arricchire e dare importanza al tutto le teorie utilizzate sono spiegate dettagliatamente e risultano anche credibili essendo alla base anche di moderne teorie sui viaggi nel tempo.

Personaggi: 9,5 - Il personaggio principale è Okabe, e la sua caratterizzazione è qualcosa di immenso. Egli pare molto eccentrico, parla da solo al cellulare fingendo conversazione, scoppia a ridere in modo scomposto, inventa parole senza senso in continuazione (lo stesso steins;gate non è che una fantasia inventata da Okabe), da soprannomi strambi ai suoi amici senza che loro possano opporsi. Ma questa è solo l'apparenza; il vero Okabe è una persona tutt'altro che rivolta verso se stesso soltanto. Egli, nella sua "finta pazzia" è in grado di rassicurare gli altri in un modo spontaneo e semplice facendo tornare il buon umore e dando conforto a chi soffre. Ma in Okabe c'è anche più di questo: il dramma che si trova a vivere, ripetendo centinaia di volte il passato e vedendo sempre atroci scene, non lo cambieranno; Okabe resta Okabe anche contro tutte le avversità, e se per caso si dimentica chi è, uno schiaffo lo fa tornare in se; è coerente fino alla fine, con paure e dolori che ogni uomo prova, ma non si arrende, la sua determinazione e l'amore che ha verso gli altri lo porteranno a sacrificarsi. A sacrificarsi per qualcuno che nemmeno lo ricorderà... Gli altri personaggi risultano comunque caratterizzati, alcuni, come Fayris, si evolvono grazie ad Okabe imparando ad accettare ciò che la vita offre, altri invece con lui instaurano un rapporto di amicizia molto forte. Infatti in questo anime, oltre ad esistere le caratterizzazioni singole, particolare rilevanza è data alle relazioni tra i vari personaggi, soprattutto tra Okabe e Kurisu che è di apparente sopportazione reciproca ma che diventerà invece molto importante.

Grafica: 9 - La grafica dell'anime è buona e ricalca fedelmente quella della visual novel migliorandone anche alcuni aspetti per quanto riguarda i personaggi; essi hanno occhi dai contorni precisi, i capelli sono abbastanza reali e non partono in improbabili conciature, i vestiti dei personaggi sono particolari ed arricchiscono la godibilità delle immagini. L'anime è comunque profondamente ambientato nella realtà vista non come colorata ma dominata da colori spenti. a padroneggiare sono l'azzurro quasi irreale, del cielo d'estate contrapposto agli edifici color cemento, colore che si riflette anche sui personaggi stessi. Comunque anche gli sfondo risultano di buon livello con una discreta cura dei particolari

Musiche: 7,5 - Le musiche non si notano molto, ma sono comunque appropriate a un anime più riflessivo che di azione. Bene la opening, la ending niente di eccezionale

Animazione: 7,5 - La nota dolente, se vogliamo così definirla, di questo anime sono le animazioni in realtà abbastanza povere. Pur essendo un anime del 2011 si preferisce mantenere animazione semplice e pulita; non ci si getta mai in mirabolanti prove, ma nemmeno mai questa scade nell'impacciato(assolutamente mai). Insomma si fa quel che si deve fare senza regalare sequenze particolarmente alte a livello tecnico, preferendo per il genere qualche cosa di, come detto, semplice.

TOT: 9
anime che consiglio a tutti sia per la potenza della trama, sia per i personaggi e per la loro caratterizzazione. In poche parole un anime molto avvincente.

OMEGA_BAHAMUT

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Tratto dall'omonima visual novel dello studio già responsabile del ben poco apprezzato Chaos;Head, Steins;Gate propone un emozionante Thriller di ambientazione contemporanea (la storia è infatti ambientata ad Akihabara nell'anno 2010), capace di far leva in modo innovativo sull'ormai abusata tematica dei viaggi temporali (anche se tale eccedenza di opere si ha in ambito cinematografico e letterario, non nel mondo degli anime).
Il protagonista centrale delle vicende, l'autoproclamatosi "mad scientist" Okabe Rintaro, durante uno dei suoi strani esperimenti riesce fortunosamente a dar vita ad una rudimentale macchina del tempo, capace di inviare nel passato dei brevi messaggi testuali (che verranno ribattezzati D-Mail) grazie al funzionamento contemporaneo di più apparecchiature comuni modificate.
La scoperta, iniziale fonte di eccitazione sia per il protagonista che per il suo piccolo team, si rivela però essere ben presto un'arma a doppio taglio; non solo infatti l'uso sconsiderato del mezzo appena acquisito getta il mondo sinora conosciuto in un incontrollato susseguirsi di mutamenti radicali, ma attira anche l'attenzione del SERN, l'unica altra organizzazione al mondo in possesso di una macchina per i viaggi temporali.
Si avvia così, tra un colpo di scena ed un altro, una incessante quanto rischiosa corsa contro il tempo (letteralmente parlando!), con lo scopo di arrestare sul nascere un futuro di devastazione non solo per le loro stesse vite, ma addirittura l'intera umanità.

L'opera, a mio parere una delle migliori dell'annata 2011, si presenta inaspettatamente matura ed efficace, riuscendo a costruire e supportare un intreccio narrativo talmente complesso da portare lo spettatore a domandarsi sempre ciò che accadrà di lì a poco.
Una nota di merito in tal senso è senz'altro da dare alla cura con la quale sono stati costruiti i personaggi chiave della vicenda, i quali, spesso, dietro una patina di apparente banalità riescono abilmente a celare storie tutte particolari, capaci una volta svelate di alimentare la vicenda ed innescare il passo successivo.

Dal punto di viste prettamente tecnico, l'anime si presenta caratterizzato, nella sua atmosfera perennemente fosca, prevalentemente da tonalità grafiche tendenti al grigio, alternando fasi di disegno eccellente con altre un po' più carenti (è il caso di particolari del corpo o la rappresentazione del cielo, che a volte ricorda vagamente il gradiente preinstallato di Windows). In ogni caso la percezione che se ne ha è assolutamente positiva e quanto basta.
Splendida OST (anche se devo dire che la scelta di tenere un'unica ending ed un'unica opening per tutti e 24 gli episodi va un po' stretta), perfettamente in tema con le scene chiave soprattutto nei momenti topici.

Voto: 9 e mezzo - Un must della stagione, consigliato a tutti gli appassionati di fantascienza e thriller, capace di tenere lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine (a tal proposito va senz'altro sottolineato lo splendido finale).
Nota: è attualmente prevista la realizzazione di un film continuativo dell'opera, anche se non è chiaro se esso sarà ambientato dopo gli eventi della serie o sfrutterà il principio delle worldline per creare una storia a sé stante.


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-Kaze-

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Un anime recentissimo che mi ha veramente impressionato spiccando tra gli altri che ho visto. La trama è piena di colpi di scena, non è banale ed è molto originale ed elaborata. Ogni personaggio ha un ruolo fondamentale con caratteristiche differenti l'uno dall'altro.

Si parla del controllo del tempo, della realtà che cambia al mutare anche solo di piccole caratteristiche, e di un gruppo di ragazzi che per caso riescono a costruire una "macchina del tempo". Riuscendoci, però, entrano in contrasto con la SERN organizzazione accusata di voler conquistare il mondo nel futuro da John Titor, personaggio che dice di provenire dal 2036. All'inizio della serie la SERN non interviene sui ragazzi, ma dopo inizierà ad agire causandogli molti problemi che faranno evolvere la trama.

La cosa che mi ha impressionato è il carattere del protagonista che ricorda uno "scienziato pazzo", sempre a delirare e a parlare di una associazione inesistente anche se in realtà durante la serie si capisce che lo fa intenzionalmente.

Sicuramente è un anime che non deve andar perso e che otterrà la sua fama.

uskebasi

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uskebasi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Le più moderne teorie sul viaggio del tempo sono lo sfondo di questo anime uscito nel 2011.
Una trama ben articolata, complessa, ricca di colpi di scena e degli inevitabili paradossi che i viaggi temporali portano inevitablmente nel loro DNA. Rintarō Okabe, giovane scienziato autodefinitosi "pazzo", scopre casualmente il modo per mandare SMS nel passato. Una catena di esperimenti e di inaspettati cambimenti nella realtà lo porteranno nel mirino di una potente organizzazione chiamata SERN che mira ad utilizzare la manipolazione del tempo per governare il mondo. Ma le modifiche alla realtà che il giovane scienziato apporta, conducono la sua linea temporale ad accadimenti disastrosi e inaccettabili. Inizierà così una corsa "all'indietro" per eliminare ogni traccia del suo passaggio e delle sue alterazioni.

L'anime basa l'approfondimento psicologico dei personaggi sulla figura spaccona ed esagerata di Okabe e sul suo rapporto con gli altri membri del gruppo, prima fra tutte Kurisu Makise, la cui esistenza segnerà indelebilmente le scelte nel passato nel presente nel futuro dello scienziato.

Ottima grafica e buona colonna sonora per un prodotto che sa tenere vivo l'interesse attraverso le 24 puntate. Consigliato a tutti.

sergione78

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sergione78

Episodi visti: 22/24 --- Voto 9
Un anime che ho iniziato quasi per caso e che, invece, si è rivelato davvero piacevole ed interessante da seguire.
Il tema dei viaggi nel tempo e dei vari paradossi temporali a mio avviso è trattato con una discreta dovizia di particolari, e ciò va tutto a beneficio della visione, che non ne risulta troppo appesantita. Ho trovato davvero azzeccati i riferimenti alla vicenda di John Titor (che però è stata adattata alle esigenze di trama) e i vari siparietti comici con battute ecchi mai fuori contesto.
La realizzazione tecnica è eccellente (ma oramai lo sono quasi tutte) e la caratterizzazione dei personaggi ottima, in particolare lo scienziato pazzo.
Non riscontro particolari difetti che possano intaccare il mio giudizio su questo anime, che risulta essere pienamente positivo. Ne consiglio pertanto la visione a tutti, ed in particolare a chi cerca un plot che si discosti finalmente dalla "solita" commedia scolastica.


 8
Dartes

Episodi visti: 13/24 --- Voto 9
Steins;Gate è un anime recente, del 2011, che mi ha colpito particolarmente. È del genere mistero/fantascienza, e tratta di un argomento molto particolare, ovvero la manipolazione del tempo.
Narra della storia di un gruppo di amici, guidati da Rintaro Okabe, nella zona di Akihabara, che riescono a creare un oggetto in grado di inviare messaggi nel passato, e la cosa più stupefacente è che sono stati in grado di farlo partendo da un banale microonde. Mentre si concentrano sulla loro nuova scoperta vengono "scovati" da un'organizzazione segreta di nome SERN, che indaga anch'essa sullo stesso settore, e che è giunta più avanti del gruppo di amici. Infatti questi riescono a teletrasportare nel passato anche persone, però causandone la morte. Il gruppo di amici dovrà fuggire da questa organizzazione che li "braccherà" continuamente, senza tregua.

Io lo trovo semplicemente geniale ed innovativo, un anime che arriverà, secondo me, ad un discreto livello di fama. Una cosa che mi ha colpito molto è la personalità dei personaggi che vi compaiono, e anche la normalità con cui il tutto si svolge, nonostante si parli di un argomento che è tutto fuorché normale.
Il livello tecnico, come in tutti gli anime recenti, è molto alto, con un'ottima regia; per quanto riguarda la qualità video, è ottima, con immagini nitide e ben definite, con un doppiaggio azzeccato. Opening ed Ending nella norma, nulla di più, magari un po' troppo semplici e "vuote".

Concludendo posso dire con certezza che è un anime che vale davvero la pena di vedere, anche se magari di un genere non adatto a tutti i palati.