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daich

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Ci sono delle volte in cui l'animazione Giapponese riesce ad andare oltre i suoi schemi narrativi per raccontare storie più inerenti alla realtà.
Quello che colpisce subito di "The Tibetan Dog" sono la maestosità dell'ambientazione, la profondità dei fondali e la fluidità delle animazioni: componenti che esaltano gli spazi degli altipiani del Tibet, dove si svolge il film.

Co-prodotto con la Cina (cosa rara), il film rispecchia il pragmatismo cinese più che l'idealismo giapponese. Pragmatismo rappresentato dalla figura del padre, che ha abbandonato la moglie morente per andare a svolgere la sua attività di medico/veterinario in Tibet.
Di tutt'altra natura il personaggio di Tenzing: un dolce bambino che fa amicizia con un enorme mastino tibetano.

La regia di Masayuki Kojima (Monster) è essenziale, mentre la sceneggiatura risulta un po' debole, ma adatta alla semplicità generale della storia.
In definitiva: "The Tibetan Dog" riesce a emozionare con pochi elementi ben calibrati e una buona storia d'amicizia e perdono.
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Annecy 2011.


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npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
A chi, tra quelli che hanno visto questo film, non è tornato in mente almeno per un secondo la storia di "Belle e Sebastien"? Le somiglianze sono, in effetti, davvero notevoli: entrambi i titoli narrano dell'amicizia tra un bambino e un cane enorme; in entrambi i casi l'animale viene ritenuto aggressivo, dunque pericoloso e per questo da catturare e/o abbattere; in entrambi i casi questo straordinario legame nasce a seguito dall'assenza della figura materna, morta nel caso di Tenzin e lontana da casa nel caso di Sebastien; in entrambi i casi il cane si rivelerà essere un eroe buono, pronto al sacrificio per proteggere il suo piccolo amico. Si potrebbe continuare ancora a lungo, ma preferisco non farlo per non influenzare ulteriormente il mio giudizio già abbastanza condizionato dalle suddette somiglianze.
Non m'è sembrato che questo "The Tibetan Dog" sia un titolo nato con grandissime ambizioni: si tratta di un prodotto destinato non a un pubblico adulto ma a un pubblico composto da bambini, anche se, come succede sempre con i film della Disney, poi anche i più grandicelli guardano questi titoli più che volentieri. "The Tibetan Dog" non è, però, certamente un anime destinato a rimanere troppo a lungo nei ricordi dello spettatore: ha un'originalità molto prossima allo zero e una trama piacevole ma non proprio memorabile.
Esso narra le vicende del piccolo Tenzin che, come anticipato prima, a seguito della morte della madre, è costretto a trasferirsi in Tibet presso il padre, il medico di una piccola comunità che vive nella prateria. E qui farà amicizia con un grosso e dorato mastino tibetano comparso all'improvviso e che per questo attirerà su di sé moltissimi sospetti: dopo il suo arrivo, infatti, cominceranno a compiersi orrendi delitti ai danni della popolazione e del bestiame, compiuti, con tutta evidenza, da qualche grossa bestia. Il cane risulterà, in effetti, coinvolto in tutto questo, ma in un modo diverso rispetto a come tutti si aspettano.
Insomma, l'intento della coproduzione cino-giapponese era quello di creare un racconto pieno di eroismo e buoni sentimenti in un contesto un po' insolito. Quest'obiettivo è stato certamente raggiunto; peccato che non basta riproporre una storia di successo con qualche modifica qua e là per creare un film da celebrare e consigliare. Sufficiente, ma niente di più.


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GeassOfLelouch

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Il Mastino Tibetano" (The Tibetan Dog) è un film che nasce da una collaborazione fra Cina e Giappone e uscito nei cinema alla fine del 2011.
Questo piacevole lungometraggio tratta dell'avvento di un mastino tibetano, che entra a far parte nella vita di una popolazione tibetana che vive nelle praterie.
E' lì dove fa l'incontro con il piccolo Tianjin, appena arrivato dal padre Lageba in seguito alla morte della madre in città. All'inizio il bimbo farà fatica ad ambientarsi alla vita di campagna nella quale avrà il compito di far pascolare il gregge del padre medico. Tianjin dovrà anche fare i conti con l'ostilità di un gruppetto di bimbi locali prima, e poi con il gran problema delle accuse che pendono su Doogee, così ha chiamato il mastino dorato Yunjin arrivato da poco. Infatti da diverso tempo alcuni villaggi sono stati attaccati e distrutti da un animale gigante da tutti soprannominato "demone" o Luocha, che ha ucciso con brutalità molti uomini e animali senza essersene cibato.
E tutto inizierà quando viene ritrovato ucciso Fajie, fratello del capo di una banda di banditi Jialuo, il cui fratello cercherà il colpevole in Doogee prima di trovare il vero assassino.

A livello grafico è encomiabile la cura nei fondali, negli scenari e anche nei piccoli dettagli, come i fili d'erba piuttosto che le pietruzze sparse sui monti. L'occhio ne resta appagato. Mentre a livello di disegni dei personaggi si vede subito il tocco tipico di Naoki Urasawa quando guardiamo in volto i personaggi, soprattutto i banditi che hanno le tipiche espressioni facciali di altre sue opere sia cartacee sia trasposte in anime.
Anche le scelte dei colori sono azzeccate e ci fanno immergere in un mondo incontaminato dalla natura, da lunghe distese di verdissimi prati, profonde scarpate e ovviamente da gelidi scenari nelle alture prossime alle alte montagne.
Il sonoro non emerge affatto, a differenza della grafica, sia come BGM sia come canzone finale, l'unica che risalta visto che è passata durante i titoli di coda. A corredo di ciò il doppiaggio è sottotono e presumo sia stato fatto da "seiyuu" cinesi, considerati i dialoghi in linguaggio "bizzarro" e differente dal giapponese. Aldilà della provenienza infatti non sembra rendere giustizia al comparto grafico e a una buona sceneggiatura che scorre bene.

Sulla trama possiamo dire che non è nulla di particolare e altro non ci si poteva aspettare da un film che parla principalmente di animali, ma è comunque interessante conoscere alcune usanze del popolo tibetano, come usi e costumi. La trama primaria non è esente da forzature, come il combattimento finale di Doogee e della compagna Nari contro Luocha, piuttosto che la scelta registica consueta di rendere il tutto un grande flashback già vista molte volte (esempio disneyano che mi salta in mente: Balto).
Sfatati i difetti dell'intreccio, possiamo considerare che "The Tibetan Dog" resta comunque godibile e senza pretese. Doogee incarna tipicamente l'eroe ed è mosso da ideali di giustizia e vendetta al contempo. Avrà modo di riscattarsi dalle accuse infamanti mosse contro di lui e di essere amato dalla popolazione che lo incrocerà, incluso il branco del re Mastino Tibetano.
Già, perché quest'enorme "cane-leone" dalla testa piccola e la chioma enorme, entrerà nelle vite del popolo tibetano che rispetta la natura e di Tianjin che salva a più riprese e s'affezionerà a lui. Tutto parte con un salvataggio del bimbo da parte di Doogee da un orso bruno, gesto che poi il ragazzino ricambierà curandolo e salvandolo dalla caduta da una scarpata mentre lottava con Nari del branco del re Mastino Tibetano.
Oltre all'aspetto naturalistico e ai buoni insegnamenti della natura, sono sempre presenti sia la magnanimità dell'uomo verso il prossimo sia la natura della sua controparte crudele, malvagia e vendicativa.
Infine per quanto concerne il character design i personaggi risultano spesso solo abbozzati, non troppo approfonditi, e si dà più importanza alle loro azioni, mancate reazioni o espressioni facciali, appunto perché l'unica protagonista è la natura.

Concludendo, consiglio a tutti questo movie dalla grafica da sballo che fa da contorno a una storia immersa in uno scenario incontaminato, dove in apparenza il protagonista è Tianjin, quando non è nient'altro che la voce narrante.
Voto: 7.