The Executioner and Her Way of Life
Una piacevole scoperta, lo devo ammettere.
Quelle poche righe di trama disponibili rendevano l'anime già interessante, ma guardarlo lo ha reso ancora più interessante. Diciamocelo chiaro: finalmente un anime dove le persone evocate non sono osannate come degli eroi che salveranno il mondo. Anzi, in un passato molto lontano, quattro degli umani evocati hanno provocato dei veri e propri cataclismi, venendo catalogati come i "Quattro Human Error" della storia. Per questo motivo, Menou lavora segretamente per ucciderli il prima possibile. Ma quando tenta di uccidere Akari, appena evocata dal Giappone, scopre che è impossibile, in quanto la ragazza può riavvolgere il tempo ed essere considerata come una specie di essere immortale.
Qui comincia il viaggio delle due ragazze alla ricerca di un modo per uccidere Akari.
Mi sarebbe piaciuto saperne un po' di più su Akari, ma se ogni volta che usa il suo potere, dimentica qualcosa della sua precedente vita, la cosa è un po' impossibile. Di Menou si sa un po' di più, perché racconta lei stessa allo spettatore la sua storia. Gli altri personaggi sono un po' abbozzati, sfortunatamente.
Il potere di Akari di riavvolgere il tempo potrebbe far desistere molti dal guardare questo anime, sia chi non se la cava granché con i viaggi nel tempo e le linee temporali sia chi ha già avuto a che fare con anime che si ingarbugliavano a forza di percorrere più linee temporali (tipo "Sagrada Reset", un vero e proprio incubo!). Ma qui, invece, la cosa viene gestita egregiamente. Lo spettatore vede sempre e solo la linea temporale che si sta seguendo, dove ogni evento che accade viene mantenuto e i personaggi ne conservano memoria. Si viene a sapere che ci sono stati innumerevoli riavvolgimenti del tempo dalle parole di Akari, che conserva vaghi ricordi di precedenti linee temporali, dove certi avvenimenti sono dei capisaldi e quindi accadono sempre. Ma non si entra mai nel dettaglio, evitando così confusioni e dover cancellare intere vicende che, a conti fatti, non valgono più, perché il tempo viene riavvolto. Anche il fatto che gli altri personaggi non si accorgano di quando il tempo viene riavvolto contribuisce a far scorrere bene la storia.
Una seconda stagione servirebbe davvero, considerando il finale aperto, ma purtroppo dubito la realizzeranno mai. In alcune schede, questo anime viene inserito nel genere "yuri", e purtroppo gli yuri non ottengono mai una seconda stagione, perché non trovano molto riscontro.
Sento di consigliare questo anime a chiunque, in particolare perché esce dagli schemi del classico "sono stato evocato in un altro mondo", proponendo una storia fresca, che sa lasciare lo spettatore stupito.
Quelle poche righe di trama disponibili rendevano l'anime già interessante, ma guardarlo lo ha reso ancora più interessante. Diciamocelo chiaro: finalmente un anime dove le persone evocate non sono osannate come degli eroi che salveranno il mondo. Anzi, in un passato molto lontano, quattro degli umani evocati hanno provocato dei veri e propri cataclismi, venendo catalogati come i "Quattro Human Error" della storia. Per questo motivo, Menou lavora segretamente per ucciderli il prima possibile. Ma quando tenta di uccidere Akari, appena evocata dal Giappone, scopre che è impossibile, in quanto la ragazza può riavvolgere il tempo ed essere considerata come una specie di essere immortale.
Qui comincia il viaggio delle due ragazze alla ricerca di un modo per uccidere Akari.
Mi sarebbe piaciuto saperne un po' di più su Akari, ma se ogni volta che usa il suo potere, dimentica qualcosa della sua precedente vita, la cosa è un po' impossibile. Di Menou si sa un po' di più, perché racconta lei stessa allo spettatore la sua storia. Gli altri personaggi sono un po' abbozzati, sfortunatamente.
Il potere di Akari di riavvolgere il tempo potrebbe far desistere molti dal guardare questo anime, sia chi non se la cava granché con i viaggi nel tempo e le linee temporali sia chi ha già avuto a che fare con anime che si ingarbugliavano a forza di percorrere più linee temporali (tipo "Sagrada Reset", un vero e proprio incubo!). Ma qui, invece, la cosa viene gestita egregiamente. Lo spettatore vede sempre e solo la linea temporale che si sta seguendo, dove ogni evento che accade viene mantenuto e i personaggi ne conservano memoria. Si viene a sapere che ci sono stati innumerevoli riavvolgimenti del tempo dalle parole di Akari, che conserva vaghi ricordi di precedenti linee temporali, dove certi avvenimenti sono dei capisaldi e quindi accadono sempre. Ma non si entra mai nel dettaglio, evitando così confusioni e dover cancellare intere vicende che, a conti fatti, non valgono più, perché il tempo viene riavvolto. Anche il fatto che gli altri personaggi non si accorgano di quando il tempo viene riavvolto contribuisce a far scorrere bene la storia.
Una seconda stagione servirebbe davvero, considerando il finale aperto, ma purtroppo dubito la realizzeranno mai. In alcune schede, questo anime viene inserito nel genere "yuri", e purtroppo gli yuri non ottengono mai una seconda stagione, perché non trovano molto riscontro.
Sento di consigliare questo anime a chiunque, in particolare perché esce dagli schemi del classico "sono stato evocato in un altro mondo", proponendo una storia fresca, che sa lasciare lo spettatore stupito.
“The Executioner and Her Way of Life” è un anime di dodici episodi, tutto al femminile, ambientato in un mondo parallelo dove esiste la magia.
La protagonista è Menou, una sacerdotessa del Faust (l’istituzione religiosa di questo mondo) che lavora come esecutore. Il suo compito è eliminare i “dispersi”, persone evocate illegalmente dal Giappone che acquisiscono poteri magici, a volte così eccezionali da poter alterare il mondo. Per evitare il ripetersi dei disastri passati, il Faust ha adottato la strategia di eliminare i dispersi subito dopo l’evocazione, prima che padroneggino il loro “Concetto Puro”.
Incontriamo Menou proprio prima di un incarico. Il suo compito è eliminare due dispersi evocati illegalmente da un avido nobile. Come al solito le sue abilità e la capacità di conquistare la fiducia dei bersagli le permettono di avvicinarli e ucciderli poche ore dopo l’evocazione, evitando ripercussioni. Peccato però che il secondo disperso si rivela essere un caso più problematico del previsto. Akari, una studentessa giapponese, possiede il concetto puro del “Tempo” ed è in grado di riavvolgerlo, cancellando anche le ferite che ne causerebbero la morte.
Inizia così il viaggio di Menou e Akari alla ricerca di un metodo efficace per uccidere la ragazza, durante il quale si troveranno a scoperchiare parecchi vasi di Pandora in cui i poteri di Akari saranno cruciali.
A differenza di molte altre opere dove ci sono salti temporali, in questo caso si evitano tutte le incongruenze e la confusione legate allo spostarsi tra le varie linee temporali, perché quella che seguiamo è già la route “giusta”. Delle altre linee la stessa Akari conserva solo delle vaghe sensazioni di déjà-vu. Questa scelta rende la narrazione più lineare, sacrificando però un po’ del fascino del viaggio nel tempo, perché delle altre linee ci viene mostrato solo qualche frammento. La scelta è tuttavia coerente, perché la stessa Akari ha solo qualche vago ricordo, quindi lo spettatore ha praticamente il suo stesso punto di vista.
I personaggi di Menou e Akari sono caratterizzati discretamente. Di Menou sappiamo un po’ di più e durante la serie vengono svelati molti dettagli del suo passato. Abituata ad eliminare subito i suoi bersagli, il viaggio prolungato con Akari la porta a confrontarsi con sentimenti che rischiano di ostacolare il suo dovere. Akari inizialmente sembra una ragazza un po’ ingenua e svampita, soprattutto per la facilità con cui si fida di Menou. In realtà il suo personaggio è quello che regala gli sviluppi più inattesi, catturando la curiosità dello spettatore. Interessanti anche i personaggi secondari, soprattutto Momo (l’assistente di Menou) e la principessa Ashuna, che vivacizzano la storia con i loro scontri e battibecchi.
In sintesi, è una buona serie, non eccelle ma incuriosisce e intrattiene. Il modo insolito in cui è usato il viaggio nel tempo tiene indirettamente viva l’attenzione, spingendo lo spettatore a concentrarsi sulle scelte e le motivazioni di Akari. Il finale è aperto, quindi è lecito aspettarsi un seguito.
La protagonista è Menou, una sacerdotessa del Faust (l’istituzione religiosa di questo mondo) che lavora come esecutore. Il suo compito è eliminare i “dispersi”, persone evocate illegalmente dal Giappone che acquisiscono poteri magici, a volte così eccezionali da poter alterare il mondo. Per evitare il ripetersi dei disastri passati, il Faust ha adottato la strategia di eliminare i dispersi subito dopo l’evocazione, prima che padroneggino il loro “Concetto Puro”.
Incontriamo Menou proprio prima di un incarico. Il suo compito è eliminare due dispersi evocati illegalmente da un avido nobile. Come al solito le sue abilità e la capacità di conquistare la fiducia dei bersagli le permettono di avvicinarli e ucciderli poche ore dopo l’evocazione, evitando ripercussioni. Peccato però che il secondo disperso si rivela essere un caso più problematico del previsto. Akari, una studentessa giapponese, possiede il concetto puro del “Tempo” ed è in grado di riavvolgerlo, cancellando anche le ferite che ne causerebbero la morte.
Inizia così il viaggio di Menou e Akari alla ricerca di un metodo efficace per uccidere la ragazza, durante il quale si troveranno a scoperchiare parecchi vasi di Pandora in cui i poteri di Akari saranno cruciali.
A differenza di molte altre opere dove ci sono salti temporali, in questo caso si evitano tutte le incongruenze e la confusione legate allo spostarsi tra le varie linee temporali, perché quella che seguiamo è già la route “giusta”. Delle altre linee la stessa Akari conserva solo delle vaghe sensazioni di déjà-vu. Questa scelta rende la narrazione più lineare, sacrificando però un po’ del fascino del viaggio nel tempo, perché delle altre linee ci viene mostrato solo qualche frammento. La scelta è tuttavia coerente, perché la stessa Akari ha solo qualche vago ricordo, quindi lo spettatore ha praticamente il suo stesso punto di vista.
I personaggi di Menou e Akari sono caratterizzati discretamente. Di Menou sappiamo un po’ di più e durante la serie vengono svelati molti dettagli del suo passato. Abituata ad eliminare subito i suoi bersagli, il viaggio prolungato con Akari la porta a confrontarsi con sentimenti che rischiano di ostacolare il suo dovere. Akari inizialmente sembra una ragazza un po’ ingenua e svampita, soprattutto per la facilità con cui si fida di Menou. In realtà il suo personaggio è quello che regala gli sviluppi più inattesi, catturando la curiosità dello spettatore. Interessanti anche i personaggi secondari, soprattutto Momo (l’assistente di Menou) e la principessa Ashuna, che vivacizzano la storia con i loro scontri e battibecchi.
In sintesi, è una buona serie, non eccelle ma incuriosisce e intrattiene. Il modo insolito in cui è usato il viaggio nel tempo tiene indirettamente viva l’attenzione, spingendo lo spettatore a concentrarsi sulle scelte e le motivazioni di Akari. Il finale è aperto, quindi è lecito aspettarsi un seguito.