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FlowerS

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Dal primo episodio di "Mieruko-chan" sono stata incollata davanti allo schermo fino alla fine dell'anime.
Vorrei iniziare parlando di quanto siano ben caratterizzati dal punto di vista stilistico i personaggi: Mieruko è stata disegnata con i capelli lunghi di un nero acceso che sfuma verso un viola scuro, questi colori riflettono perfettamente il suo stato d'animo perennemente angosciato, così come le sue espressioni. La sua amica Hana, invece, al contrario, ha uno stile dolce, allegro, tipico di un normalissimo school-anime. Tutti e tre i personaggi principali di questa serie sono molto ben caratterizzati dal punto di vista psicologico, possiamo infatti metterci nei panni di tutte e tre le ragazze e capire perfettamente le loro reazioni: dalla paura di Mieruko, alla spensieratezza di Hana e l'alienazione totale di Yuria.
"Mieruko-chan" è un anime che riesce a farti ridere e allo stesso tempo angosciare, come se fosse un vero e proprio horror (personalmente, non è facile che io mi angosci così tanto guardando un anime), per non parlare del fatto che riesce ad aprirti nuovi modi di guardare il mondo, introducendo la figura del 'sensitivo' e scavando a fondo nel suo modo di approcciarsi alla vita di tutti i giorni, una figura che nel quotidiano la maggior parte delle persone ignora completamente.

Non credo di essere eccessiva dando un voto di 9/10, spero che presto ci sarà una nuova stagione in cui possiamo vedere un'evoluzione dei personaggi e della trama stessa.


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CippyWolf

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
“Mieruko-chan” è una serie composta da dodici episodi, di genere horror/commedia.

La trama ci presenta la cara Miko Yotsuya, che improvvisamente e inspiegabilmente inizierà ad avere la capacità di poter vedere dei fantasmi e degli esseri non meglio specificati.

La storia potrà sembrare abbastanza banale, ma il prosieguo non sarà per niente scontato, non soffermandosi solamente su questa premessa, ma cercando di spiegare il come proteggersi, conviverci e specialmente risolvere tale annosa situazione.
Quello che maggiormente ha catturato il mio interesse è il realismo, che pervade gran parte delle reazioni con cui la protagonista affronterà tali avvistamenti, che spesso saranno improvvisi e inaspettati, sia nella loro apparizione che nella loro metodologia, permettendo allo spettatore di empatizzare con la nostra Mieruko e pensare a come reagirebbe un profano di fronte a tali evenienze.
Il focus della serie però non sarà solo quello di spaventare, perché riuscirà ad intrattenere anche con qualche inquadratura sexy e più di qualche situazione ammiccante, che saranno puramente fanservice, essendo totalmente scevre dalla trama in sé, ma nate solamente per sollazzare lo spettatore. Personalmente, non l’ho trovato un difetto, perché non appesantivano la visione, ma anzi permettevano di rilassarsi e staccarsi dalla sezione horror, che avrebbe potuto incupire e rallentare troppo la visione.
Oltre a queste due anime, con l’arduo compito di fare da collante, ci sarà la comicità, con scene studiate ad hoc, inerenti spesso alla duplicità del vedo/non vedo, di tali presenze, quindi l’ilarità scaturita principalmente dal dualismo dato dalle reazioni della protagonista e di tutti i vari comprimari rispetto alla presenza. Quindi spesso, a seconda di come si vorrà interpretare quel dato fantasma o momento, la serie riuscirà a creare una certa nota comica o un senso di horror, in base al punto di vista di chi sta vivendo quel momento, e specialmente di come agirà lo spettro preso in oggetto.
Infine, per non far mancare nulla, si avrà anche il tempo per qualche scena più emotiva e sentimentale, inerente al passato di alcune particolari presenze e personaggi a loro collegate.

Molto del merito della buona riuscita di tale miscuglio va ai vari personaggi che animano questa storia, ognuno ben definito e particolareggiato, sia visivamente che interiormente, che si evolveranno e si muoveranno in base alle loro caratteristiche e non per fini di trama, cosa che spesso rovina l’immersione dello spettatore e fa scadere nel ridicolo l’intero contesto, facendo venire meno il realismo in trasposizioni di questo genere.
Gran parte delle caratteristiche che faranno da perno per definire l’animo interiore dei vari comprimari avranno una loro spiegazione e saranno ben sviluppate rispetto alla narrativa, e non mancheranno di essere il motore per qualche sviluppo della trama, che a sua volta permetterà di motivare e/o recedere su un dato sentimento interiore.

Parlando dell’aspetto tecnico, graficamente ho adorato questa serie, devo ammettere di essere caduto stregato dal design scelto per l’intero anime, da quello dei personaggi più morbido e accattivante a quello dei vari spiriti e mostri, che risulterà spesso orripilante e per l’appunto spettrale, riuscendo a incutere timore già per la loro presenza, e questo permetterà un contrasto vivido tra le due diverse rappresentazioni, giocando anche con dei colori molto accesi e saturi per i personaggi, rispetto a quelli più tetri e cupi per le presenze. Anche le sigle saranno molto belle a vedersi tecnicamente, la prima super-colorata e movimentata, la seconda più simpatica e assurda, ma entrambe ben inerenti alla storia.
Per la parte sonora, continuando con le sigle, le ho completamente adorate, non solo per la loro sonorità, ma anche per il fatto di avere un testo collegato anch’esso alla storia e alla serie in sé, ricalcando e giocando con il tema portante, oltre ad essere orecchiabili; molto difficilmente verranno a noia, nonostante gli ascolti ripetuti.
Altro macro-tema inerente al suono sono le interpretazioni dei seiyuu, specialmente con la protagonista, a cui ha prestato la voce Sora Amamiya. Credo abbia svolto un ottimo lavoro, facendo spesso risaltare i sentimenti della protagonista, solamente modulando la voce: per esempio, l’avere un tono quasi normale e trattenere il tremolio e il timore nel timbro, di grida soffocate e dialoghi all’apparenza normali e pacati, immedesimandosi con quel sentore di terrore nascosto e rifuggito nel proprio animo, nonostante si voglia urlare ai quattro venti lo spasmodico desiderio di gridare aiuto liberamente, senza paura di ripercussioni.

In conclusione, “Mieruko-chan” è una serie che riesce ad avere una trama di fondo molto interessante e ben strutturata, in cui riesce a racchiudere dentro di sé elementi horror, comici, emotivi e del fanservice sexy, senza perdere di credibilità o d’interesse in nessuna delle sue parti; unico appunto che le si può addurre è la mancanza di una conclusione, ma, essendo la trasposizione di un manga ancora in corso, l’alternativa era chiudere i fatti narrati con un finale raffazzonato e per forza di cose inconcludente, quindi, nonostante ciò, personalmente passa in penombra tale condizione, specialmente rispetto a tutto il bello che è stato mostrato in ogni singolo episodio.


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menelito

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Ok, quindi... ci sarà una seconda stagione, suppongo? Non ci viene ancora detto praticamente nulla sul perché può vedere quegli spiriti e sulla loro vera natura, così come mancano troppe informazioni su quelli che immagino siano personaggi chiave, tipo la cartomante.
Le animazioni e le espressioni dei personaggi umani non sono il massimo, ma ho molto apprezzato il design di alcune delle "creature".
Ma, al di là dei difettucci di scrittura e di realizzazione estetica, devo ammettere che questa serie ci ha regalato alcune scene tanto toccanti quanto inaspettate; quindi, in attesa di ulteriori sviluppi, salvo i finali di alcuni dei primi episodi, il design degli esseri non-umani e l'idea di base che mi ha catturato fin dall'inizio.

Diciamo che è una gemma da "sgrezzare" con una seconda stagione più esaustiva rispetto alla prima in quanto a sviluppo della trama: senza un upgrade in quel senso rimarrà nel limbo delle eterne incompiute.
Non ho tanta fiducia ma ho speranza. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.