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luxskill

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Sono partito a vedere quest'anime grazie a un video di YouTube, quindi non avevo grandi aspettative, ma quest'anime è riuscito a sorprendermi per il meglio grazie a tutto il suo insieme.

La trama è molto semplice, con dei ragazzi che passano un normale anno scolastico con qualche evento fuori dall'ordinario, come gite, ma il vero punto sono gli intrecci tra i personaggi che vanno a dare il senso alla storia.
Oltre a un character design stupendo, la vera peculiarità è la caratterizzazione dei personaggi, che sembrano quasi reali, e tu spettatore riesci a capire le loro emozioni.

Per essere del 2012, le animazioni sono ben fatte e sono molto valide pure oggi, e quindi danno una bellezza in più all'anime, ma la vera bellezza sono i colori, che sono a dir poco stupendi.
Le musiche sono stupende, ho amato particolarmente la prima opening, ma soprattutto le OST, che danno la giusta atmosfera.


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menelito

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Fansub non ineccepibile in diverse scene, ma di base accettabile; protagonista maschile principale che è un po' un idiota (ma ne ho visti di peggio); una certa lentezza nel compimento della trama e (a mio avviso) prolungamento un po' esagerato dei momenti strappalacrime. E coi lati negativi ho concluso.

Per il resto la qualità c'è, la storia è a tratti commovente e piuttosto ispirante; i personaggi creano un bel gruppo coeso dando vita ad una bella immagine di amicizia che non mancherà di essere messa alla prova da diversi eventi più o meno difficili per tutti. Particolare il fatto che la scena che più mi ha commosso e più mi è piaciuta è uno scambio di battute alla fine fra la senpai strampalata e il suo kohai, e non una delle tante scene romantiche (perché pure quelle non mancano, visto che si vanno a formare diverse coppie nell'arco della serie).

Leggera discontinuità nella qualità grafica, in quanto il livello non è sempre paradisiaco, ma alcune scene hanno una fluidità davvero niente male (per esempio, sotto la pioggia) e certi fotogrammi in particolare sono molto ben curati. Comunque in generale tutto è permeato da colori molto caldi (tendenti al giallo/arancione), in una parola "alba", questo mi fanno venire in mente questi colori.
Degna di menzione la prima sigla, la musica non è nulla di particolare ma il balletto (peraltro molto semplice) del gruppo di personaggi del Sakurasou è un qualcosa che in qualche modo scalda il cuore e riassume in buona parte ciò che questo anime dona all'osservatore.

Bene il finale poco aperto, hanno lasciato uno spiraglio giusto appena per poter fantasticare sul prosieguo delle vite dei protagonisti e non sentirci come tagliati definitivamente fuori dalla storia, ma allo stesso tempo le risposte più importanti sono state trovate, quindi sipario molto soddisfacente.
Concludo sottolineando che, nonostante alcuni difetti già citati, me lo sono divorato in poco più di un giorno, il che qualcosa vorrà dire (oltre al fatto che presto perderò diverse diottrie). Worth it.


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IToldYouIWasAStranger

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
La trama si è svolta in modo fluido e chiaro fin dal primo episodio, ho apprezzato di buon grado i disegni, la caratterizzazione dei personaggi, la partecipazione più attiva (in alcune situazioni) di personaggi che, a mio avviso, parevano quasi marginali alla trama e alle vicende.
È stata sicuramente un'esperienza diretta e un'immedesimazione con i personaggi e gli intrecci che si sono svolti, ci sono stati colpi di scena moderatamente emotivi e risoluzioni efficaci; tuttavia trovo che la conclusione sia stata alquanto netta, mi sarei aspettato qualche episodio (o addirittura almeno una serie o uno spin-off) in più, ma mi è sembrato l'unico aspetto che non abbia concesso a questa serie un voto più alto. Per il resto è stata una serie che consiglierei a molte persone, soprattutto per il significato che ha da condividere e per i vari messaggi che ha trasmesso nel corso della vicenda.

Ale

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Ale

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
E' un anime bellissimo: stavo cercando un altro anime, di cui non ricordo il nome, e mi sono imbattuto casualmente in questo capolavoro.
La trama è carina e non troppo complessa, i personaggi sono unici e ben riusciti, la storyline è ben definita, e alla fine mi ha strappato anche qualche lacrima. Se volete iniziare un romance, una commedia o un highschool, beh, questo è l'anime che fa per voi, lo consiglio un sacco... e nell'episodio 24 sorpresina!
Spero arrivi presto la seconda stagione, non vedo l'ora di vedere cosa succederà ai residenti del Sakurasou e a quelli che non ci sono più.


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Angelinox

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9,5
Ho guardato questo anime anni addietro, ma tuttora lo considero una perla rara.
E' un prodotto ovviamente indirizzato a un pubblico che non disdegna i sentimentalismi del genere, ma quello che più mi ha colpito è l'atmosfera che si percepisce durante l'intera visione.

La trama di "Sakurasou no Pet na Kanojo" non ha nulla (o quasi) di originale, questo è evidente, ma risulterà un dettaglio di poco conto: riuscirà comunque a catturare come pochissimi anime riescono a fare. Questo soprattutto grazie alla caratterizzazione molto curata dei personaggi; è impossibile non provare empatia almeno per uno di loro, e l'atmosfera che contribuiscono a realizzare all'interno del dormitorio sarà quella di una famiglia della quale chi guarda si sentirà quasi parte. Ognuno di loro ha le proprie passioni o in generale le proprie speranze per il futuro, trovandosi a dover fare i conti con i propri limiti o con una realtà dei fatti che spesso non va a braccetto con i propri desideri.
Il romanticismo è ovviamente uno dei temi centrali dell'anime, fra triangoli amorosi, amori non corrisposti e/o conflittuali. Potrà risultare infantile il modo in cui viene trattato in alcuni casi, se rapportato all'età dei personaggi, troppo maturo e un po' forzato in altri, ma riesce comunque a centrare il bersaglio e ad emozionare. I picchi che si raggiungono in alcuni casi sono davvero elevatissimi.

Il comparto tecnico è di prim'ordine, con disegni e fondali accurati, con musiche che rimangono davvero in testa per molto, moltissimo tempo. Inoltre, credetemi, non salterete mai opening ed ending, sono semplicemente meravigliose.

Se devo trovare una nota dolente, devo dire che la narrazione subisce una netta flessione di contenuti, oltre che di ritmo, nella seconda parte, riprendendosi poi nel finale. Peccato, perché la prima parte è qualcosa di assolutamente perfetto, a mio modo di vedere.

In definitiva, mi sento assolutamente di consigliare questo anime, anche se non credo che sia proprio per tutti. Ma, se sei capace di coglierne il valore, è una storia che sa dare molto.
Non gli do 10 solo perché non si mantiene sempre sugli altissimi livelli delle prime quattordici puntate, per il resto credo che un 9.5 sia più che meritato.


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Franceschiello

Episodi visti: 24/24 --- Voto 2
Dunque, io sono capitato qui per caso, ho visto la trama e ho detto: "Oh, questa trama è uguale a quella di altri migliaia di anime che puntano sul fanservice per essere popolari, non mi intriga per niente e mi ha già fatto capire prima di iniziare a guardare gli episodi come sarà esattamente ogni singolo personaggio". Quindi stavo per chiudere la pagina, ma poi io ho visto il voto superiore ad 8 e ho detto: "Wow, un voto così non ce l'ha neanche "Code Geass R2" o "Tiger & Bunny", ma non sarà diverso da come mi aspettavo? Che non abbia fanservice o personaggi scontati o episodi inutili e noiosi?" Quindi ho iniziato a guardarlo con le migliori intenzioni e beh... mi sono trovato esattamente quello che mi aspettavo, e cioè un prodotto che a stento merita il 2, magari per la qualità delle animazioni, altrimenti sarebbe un secco 1.

Ora, a parte questa recensione, come si può anche lontanamente pensare di dare un voto sufficiente a questa serie, che non solo non porta niente di innovativo rispetto alla miriade di anime simili, ma che riesce anche a peggiorare le cose, tentando un approccio quasi adulto e serio alle situazioni proposte? Almeno in altre serie piene zeppe di fanservice si tendeva all'esagerazione e lo si poneva come unica caratteristica, rendendo evidente come gli episodi non aspirassero a nulla, se non a far vedere qualche chiappa qua e là. In "Sakurasou no Pet na Kanojo" si inserisce prepotentemente e senza senso un'illusione di un qualcosa di serio, rovinando anche l'unica cosa in cui riesce bene, e purtroppo molti sono caduti in questo miraggio di una qualità superiore, ed è per questo che ha ricevuto quei voti.
Beh, non cascateci più, vi prego, e andatevi a guardare "Tiger & Bunny", per esempio, invece di questo.


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winterbird

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5,5
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è un anime che ha dalla sua la realizzazione grafica ottima, una piacevole colorazione e una eccellente morbidezza nei movimenti dei personaggi, e anche la sigla iniziale è particolarmente attraente e abbastanza originale.

...e adesso cominciano i dolori.
"Sakurasou no Pet na Kanojo" ha personaggi stereotipati alla massima potenza, ma che nonostante ciò riescono a dimostrarsi del tutto privi di un vero e proprio carattere; insomma, non possono definirsi personaggi a tutto tondo né vi è una logica fluente nella maggioranza delle loro azioni: lo stesso protagonista non riesce a decidere o a capire o almeno a presumere qualcosa di sé e delle proprie emozioni, e non perché sia confuso come qualsiasi adolescente riguardo questo o quello... ma piuttosto perché non è stato pensato sufficientemente bene, non ha cioè un carattere suo e una fetta di idee proprie cui aggrapparsi o contro le quali entrare in lotta nel corso della serie. Tasto ancor più dolente è la protagonista femminile, la cui incapacità non meglio spiegata di occuparsi di sé stessa parte e rimane a livelli semplicemente assurdi, così come assurda sarà la decisione altrui che porterà il protagonista a doverla avvicinare.

Per finire, si ha un po' l'impressione che viga l'obbligo, in quello stranissimo dormitorio, di finire in coppia fissa con qualcuno degli inquilini (necessariamente!).

Ci sarebbe altro da dire, ma a parte la presenza innecessaria ed esasperante di ecchi in ogni dove e in ogni quando, è meglio non sottolineare altro, per non fare spoiler inutili.

Se si sta pensando di vedere una serie anime bella a causa dei bellissimi disegni (come accaduto alla sottoscritta), si potrebbe rimanere parecchio delusi e faticare tantissimo per evitare di lasciarla da parte prima di arrivare a metà.


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Sguaida

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8,5
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

Un anime a mio avviso riuscitissimo.
Premessa: penso che catalogarlo come anime ecchi sia piuttosto sbagliato. C'è un certo riferimento in tutto l'anime a questioni simili, va detto, ma niente di esplicito e di manifesto, e sicuramente non è niente che salti in primo piano quando lo si vuole descrivere. Toglierei quindi quella categoria dalla sua descrizione, non gli rende per niente giustizia.

Cosa ho apprezzato? Bene, in primo luogo il modo in cui ci si è avvicinati alle preoccupazioni dei giovani personaggi e a come sono state trasmesse allo spettatore. Personalmente mi sono immedesimato tantissimo in questo o in quell'altro interprete che veniva respinto, che fosse nella propria audizione o durante la confessione dei propri sentimenti. La frustrazione, il senso di sconfitta, la volontà di riprovarci nuovamente, tenendo duro e continuando a impegnarsi, mi sono arrivati forti e chiari, facendomi appassionare alla serie, coinvolgendomi e avvincendomi davvero tanto. E, quando una tematica arriva dal personaggio allo spettatore, allora è un buonissimo segno. Una caratterizzazione psicologica dei personaggi quindi davvero azzeccata.
In secondo luogo, ho apprezzato il modo in cui sono stati abbinati emozioni dei personaggi e ambiente circostante. I momenti più tristi e quelli più frustranti, ma d'altro canto anche quelli felici e spensierati, sono sempre stati accostati e accompagnati da ambientazioni appropriate. Un ulteriore modo per appassionare e avvicinare lo spettatore alla serie, era un trucco che anche gli scrittori e i commedianti utilizzavano. E devo riconoscere che anche questo è un elemento davvero riuscito. Pure la scelta dei colori e delle tonalità si rifà a questo principio: stupenda la scena dei due ragazzi, nell'ultima puntata, che osservano il ciliegio. Quelle tonalità pastello, tenui e pacate, oltre ad essere adattissime a quel momento, hanno davvero mostrato la delicatezza dei sentimenti dei due. Sono davvero rimasto impressionato da questa ottima scelta grafica.
Una unica nota di demerito: io apprezzo enormemente i lieti fini. Arrivare alla fine dell'anime e non trovarmi un finale da favola vero e proprio mi ha un po' deluso. Poco, eh, perché alla fin fine sembra che i due siano consapevoli l'uno dei sentimenti dell'altro e anche dei propri, però io avrei preferito qualcosa di più manifesto, di più definitivo, che non lasciasse scampo a dubbi. Mi sono adattato, però nel mio giudizio qualcosina la serie ha perso.

Per concludere, direi che questa serie vale davvero la pena di essere vista. Un anime dolce ma non smielato (mi piacciono i lieti fini, ma non le "tirate" esagerate), fresco, romantico e divertente, ma anche capace di situazioni più "adulte" e introspettive, che contribuiscono a rendere davvero particolare e interessante un anime davvero ben realizzato. Promosso.

Nessuno

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Nessuno

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Non mi sono mai preso la briga di lasciare una recensione dei tanti anime che ho visto e che mi hanno appassionato. Tuttavia, per "Sakurasou no Pet na Kanojo" farò un'eccezione.

A volte capita nell'esistenza di ognuno di rimanere intrappolati, come cristallizzati, lungo il percorso della vita. Ci si vorrebbe arrendere, mandare tutto a monte perché i nostri sforzi non sono stati ripagati nonostante abbiamo dato il massimo; ma è quando si vede passare avanti persone che senza il minimo sforzo riescono a compiere imprese ad altri nemmeno immaginabili che il sangue inizia a ribollire. Ciò avviene non tanto a causa della gelosia per i traguardi altrui, che in una certa misura può essere anche stimolo per fare meglio, ma perché si raggiunge la consapevolezza di non essere in fondo qualcuno di speciale, di essere solo una persona fra tante, una goccia in uno stagno.

Questo è il significato ultimo, secondo me, dei primi quindici episodi di quest'anime entusiasmante, che gira intorno alle avventure quotidiane di sei compagni di una scuola d'arte che per varie eventualità si trovano a dormire nello stesso dormitorio. Quattro dei protagonisti (Misaki, Jin, Ryūnosuke e Mashiro) sono persone che brillano nei loro campi di applicazione. Il protagonista, Sorata, e la sua amica Nanami, al contrario, sono assolutamente persone normali che si trovano a confrontarsi con la statura intellettuale dei sopracitati.

Cercando di non anticipare nulla a chi si appresta a vederlo, a prima vista ciò che potrebbe sembrare semplicemente una lotta titanica fra l'uomo comune e questi giganti si rivela in realtà un percorso nel quale persino quei mostri di talento rivelano i propri punti di debolezza, ed esternano una profondità psicologica e un'evoluzione che inizialmente sembrava non tangerli, tutti presi dallo studio, loro unico punto fisso in una vita sostanzialmente piatta.

Ecco che ci si affeziona ad alcuni personaggi (talvolta un po' stereotipati), come ad esempio Jin, il latin lover che nasconde dietro i volti di una infinità di donne con cui va a letto il viso della donna che davvero ama; quindi Misaki, il cui comportamento sempre solare tradisce un'evoluzione per cui esso si trasforma da normale metodo comunicativo a scudo contro le delusioni amorose, e via così per tutti i personaggi.

Una menzione d'onore va a Nanami. Lei fra tutti è davvero il personaggio più "mediocre". Non nel senso dispregiativo del termine, bensì è il personaggio che non possiede grandi qualità, non ha davvero una caratteristica che la rende unica, se non la caparbietà che a dirla tutta contraddistingue tanti altri personaggi dell'anime. E' proprio lei che sul finire dell'anime perderà ogni cosa a cui ha aspirato. Non posso che pensare che l'autore fra le righe abbia inserito un finale che rispecchia molto di più la realtà come monito allo spettatore, indorando questo finale più o meno celato con un altro molto più esplicito, in cui alcuni potrebbero carpire un messaggio di speranza: essere un perfetto signor nessuno talvolta non dipende da noi, né da quanto passione o lavoro ci mettiamo; tuttavia diventare qualcuno per le persone che ci stanno accanto può in qualche modo riscattarci, facendoci trovare il nostro posto nel mondo.

Mi rendo conto che di primo impatto possa sembrare un finale quasi scontato. Ciononostante, consiglio caldamente questo anime a chi, un po' come me, non ha smesso di sognare, a chi della quotidianità ricca di avventure ha fatto il proprio desiderio ultimo e infine a chi ancora non ha trovato il proprio posto in questo mondo.

Termino parafrasando ciò che dice Sorata in una delle prime puntate, che mi ha lasciato davvero soprappensiero. Egli passa le giornate annoiato pensando che siano tutte uguale fra loro. Ciò che non capisce però non è che sono le giornate ad essere tutte uguali ma è lui ad essere uguale a tutti gli altri.

Buona visione!


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MrFranky

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una commedia romanica del 2012, tratta dalla omonima light novel.
Si tratta di una commedia romantica che racconta la vita degli inquilini di una casa, appunto la Sakurasou, che ospita gli studenti più eccentrici della scuola superiore di cui è dormitorio.
Il protagonista, Sorata Kanda, è l'unico inquilino normale della struttura. Normale perché gli altri sono, appunto, tutti eccezionalmente brillanti nei loro campi e sicuramente risaltano rispetto allo studente medio, fino al punto di apparire mezzi strambi. La storia all'inizio presenta un Kanda intenzionato a voler fuggire in un dormitorio "tradizionale" (si trova lì perché aveva portato un gatto nel suo precedente dormitorio, cosa vietatissima e che gli costa l'espulsione), ma, complice l'arrivo di una nuova ragazza, Mashiro Shiina, pian piano capirà che non serve andarsene ed è qualcos'altro quello che sta cercando.

Analizziamo meglio i personaggi: Kanda è l'esempio della persona come tutte, si sforza e si batte per qualcosa, ma non sempre i risultati sono quelli sperati, e nel mentre i suoi brillanti compagni riescono facilmente in tutto (a chi non è mai capitato di essere invidioso di qualcuno più capace?). Durante il corso della storia sarà spesso costretto a confrontarsi con questa invidia che prova, che talvolta sfocia anche in un certo disprezzo, al quale segue un desiderio di vederli fallire. Kanda ha un ottimo sviluppo nella storia, indotto soprattutto, a mio parere, dalla vicinanza con l'amica Nanami, il personaggio migliore e più bello della serie, che condivide con lui la "normalità" e, quindi, la possibilità del fallimento.
Mashiro Shiina: nei primissimi episodi ho amato la tenerissima Mashino, che vive su un altro pianeta, al punto da non sapere vestirsi da sola o da non provare il minimo imbarazzo anche in situazioni parecchio osé. Si tratta infatti, sotto molti punti di vista, di una bimba che non sa badare minimamente a sé stessa, e alle cui necessità deve provvedere Sorata. Il vero problema è che questa sua condizione non migliora minimamente e dopo venti puntate uno si chiede come si può essere attratti da chi non è capace di vestirsi o di prepararsi da mangiare. Rimane un personaggio particolarissimo e gradevole, ma, come personalità e sostanza, sparisce se confrontato a Misaki, Nanami o allo stesso Kanda. I suoi sentimenti per lui sono evidenti, ma il modo in cui si sviluppano, anche a causa di questa eccessiva caratterizzazione "assurda", ne risente parecchio.
Nanami Aoyama: si tratta della migliore amica di Kanda, buona (anche se un po' tsundere), generosa e volenterosa, è la solita ragazza perfetta nella sua normalità e, ovviamente, innamorata del protagonista. Nanami, pur essendo in un cast di personaggi davvero notevoli e ben caratterizzati, risalta su tutti. Infatti è impossibile non innamorarsi della passione e dell'impegno che mette per arrivare a realizzare i suoi sogni, all'inizio da sola contro tutti, e poi, pian piano, con l'aiuto di tutti gli inquilini del Sakurasou. Il suo finale lascia parecchio con l'amaro in bocca, ma tuttavia ce lo aspettavamo. Nanami alla fine è quella che più di tutti dà, ma meno di tutti riceve. In questo non ho apprezzato le scelte di sceneggiatura: persino Kanda, che, pur sforzandosi molto, di certo non raggiunge il livello di dedizione e impegno che Nanami mette nelle sue azioni, ottiene molto di più di quanto lei non avrà alla fine. Probabilmente sto parlando da fanboy, ma è davvero brutto che tutte le sfortune accadano a un solo personaggio, che è poi il migliore e il più vicino alla maggioranza di noi. Questo non fa altro che aumentare la nostra empatia nei suoi confronti, ma l'amaro in bocca per come si sono sviluppate le sue vicende non va proprio via...
Jin, latin-lover e studente eccezionale, Misaki, geniale creatrice di anime e innamoratissima di Jin, l'estremamente asociale Ryunosuke, genio del computer che preferisce comunicare via mail che a voce, e la sensei Chihiro, affascinante e insoddisfatta donna di mezza età, responsabile del Sakurasou, completano il quadro degli abitanti della casa. Non li approfondisco tutti nei particolari, ma, fidatevi, ognuno di loro meriterebbe una recensione a parte.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, si è evitato completamente il rischio che, nonostante le ventiquattro puntate, la serie finisse per stancare lo spettatore per questioni di ripetitività. Ho avvertito una novità e una freschezza continue, complice lo sviluppo dei personaggi e le varie situazioni che finiscono sempre per coinvolgerti senza annoiare mai. Il comparto visivo è eccellente per un anime che non puntava certo su scene visivamente sensazionali per impressionare (come ovvio in una commedia romantica tradizionale, in cui sono situazioni, dialoghi e personaggi a farla da padrone). Le animazioni sono ottime e i disegni dei personaggi e degli sfondi mi sono piaciuti molto, in particolare il Sakurasou ha un atmosfera unica e peretta.

Valutzione finale
Pro: personaggi fantastici; tematica del talento e del successo contrapposta al fallimento espressa in maniera sublime; visivamente molto curato.
Contro: la relazione Mashiro/Kanda sviluppata malissimo, nonostante fosse evidentemente la coppia principale fin dal primo episodio; alcune azioni, comportamenti o caratterizzazioni dei personaggi possono sembrare assurde ai più realisti.

Totale: 9. Una delle migliori commedie romantiche degli ultimi anni, illuminata dai personaggi e dalle tematiche che esprime; entrambi gli aspetti sono veri punti di forza. Sono presenti piccoli difetti veniali, che gli tolgono il 10.

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler, d'ora in poi non mi farò problemi a rivelare trama, eventi e conclusione

Per gli amanti di Nanami come me, il problema è che fino al penultimo episodio il rapporto tra lei e Kanda si evolve come se dovesse sfociare in qualcosa che, fin dal primo episodio, si sapeva che era impossibile. Le esperienze che condividono li avvicinano al punto da far condividere loro gioia e dolore, fallimento e successo, e creano un'empatia tale che il rapporto Kanda/Mashiro passa inesorabilmente in secondo piano. Quest'ultimo è infatti sviluppato molto meno, sembra che alla fine si innamorino, perché doveva essere così (e, intendiamoci, fin dal primo episodio si sapeva che doveva essere così). La vicenda tra Jin e Misaki ha tratti un po' assurdi anche per i più romanticoni, ma credo siano difetti perdonabili.


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Nagisa98

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è un anime di ventiquattro episodi realizzato nel 2012 dallo studio J.C. Staff e basato sull'omonima light novel scritta da Hajime Kamoshida e illustrata da Keji Mizoguchi.

La trama vede come protagonista il liceale Sorata Kanda, il quale viene cacciato dal dormitorio della sua scuola per aver raccolto un gatto randagio, e mandato al Sakurasou, che accoglie gli studenti più strani e problematici. Un giorno, al Sakurasou arriva Mashiro Shiina, brillante pittrice incapace di badare a sé stessa. Sorata dovrà accollarsi il compito di prendersi cura della ragazza, proprio come se fosse un "cucciolo".

Al primo impatto, la serie potrebbe sembrare l'ennesima commedia sentimentale, piena di personaggi stereotipati, accadimenti assurdi e senza, dunque, un briciolo di originalità. In tutta sincerità, quest'affermazione, in minima parte, non può essere completamente smentita: la pazzia di Misaki, per esempio, è al limite del verosimile, e le situazioni rocambolesche in cui trascina tutti i suoi coinquilini sembrano alquanto improbabili. Non mancano neanche i soliti stereotipi tipici del genere: la sorella minore attaccata al fratello maggiore, la ragazza strampalata (Misaki appunto, che sarebbe una specie di Minori Kushieda molto, molto esagerata) o la professoressa trentenne ancora single (di questo stereotipo non ne posso proprio più, davvero). A condire il tutto anche un po' di fanservice ecchi, che in casa J.C. Staff è sempre un ospite abituale.
Tuttavia, dopo aver elencato i difetti, non posso non fare altrimenti con i pregi che caratterizzano la serie e che fanno in modo di poter sorvolare sui lati negativi. Prima di tutto, ci sono le tematiche care a tutti gli anime che hanno come protagonisti degli adolescenti: non solo le relazioni sentimentali, ma, in particolare, il perseguimento e la realizzazione dei propri sogni, con tutti gli ostacoli disseminati lungo il percorso che porta al raggiungimento dei propri obiettivi. Gli abitanti del Sakurasou si dedicano, infatti, al lavoro che vorrebbero svolgere in futuro: c'è la pittrice, la doppiatrice, lo sceneggiatore, il programmatore di videogiochi e così via. La problematica che però viene aggiunta nell'anime riguarda le capacità, il talento del singolo: c'è chi ha, come Mashiro o Misaki, abilità straordinarie fin dalla nascita, e chi, come Sorata o Nanami, pur impegnandosi al massimo, non riesce ad ottenere quello che desidera. Durante la serie sarà dunque perenne il confronto con coloro che hanno dalla loro il talento naturale, visti quasi come persone irraggiungibili, il che porterà Sorata ad avere qualche piccola incomprensione con Mashiro non poche volte.
Sempre le benvenute sono, poi, le tematiche che riguardano l'amore, l'amicizia e la bellezza della gioventù: il Sakurasou non è solo un dormitorio per studenti problematici, ma il luogo in cui ragazzi diversi, ma con vari punti in comune, si sono incontrati e hanno vissuto i momenti più belli della loro adolescenza; in cui persone come Misaki e Ryuunosuke, essendo dei geni un po' incompresi da tutti, sono riusciti a trovare amici che li accettano per quelli che sono; in cui Mashiro è riuscita ad esternare i propri sentimenti.

Dei personaggi ho ampiamente parlato prima, dato che in questo genere di anime sono un po' il fulcro della storia. Mi sembra però doveroso fare un piccolo appunto su alcuni di loro: Misaki, da come l'ho descritta prima, sembra che abbia totalmente lati negativi, ma, in realtà, è una dei miei preferiti. Sarà certamente molto rumorosa, talmente strana da sembrare un'aliena, ma quello che ammiro di lei è la sua spontaneità, con cui fa tutto quello che le viene in mente, ma con cui, soprattutto, esprime i propri pensieri, i sentimenti che prova per i suoi amici. Vorrei parlare poi di Nanami, che è quella che sicuramente ha dato più di tutti e ricevuto indietro meno. Ci ha, però, costantemente riprovato più e più volte. Da questo punto di vista, Sorata è davvero molto simile a lei, ed è impossibile rimanere indifferenti dinanzi a cotanto impegno. Mashiro resta invece un punto interrogativo: è un po' complicato arrivare a odiare il suo comportamento posato e la sua voce calma e quasi impercettibile. Forse è proprio questo che la rende affascinante agli occhi dello spettatore, il suo essere un po' come una bambina in continua crescita e che scopre il mondo a poco a poco.

Il lato tecnico è ottimo: il disegno non è proprio perfetto, ma è comunque piacevole; le animazioni sono superbe, così come gli sfondi e la fotografia - una gioia per gli occhi i colori brillanti al punto giusto, forse a coincidere con l'importanza che si dà loro nella storia. Le OST sono orecchiabili, ma non così memorabili, a differenza delle stupende sigle: da ricordare in particolare l'opening "Kimi ga Yume wo Tsuretekita", ma soprattutto l'ending "Days of Dash".

Insomma, "Sakurasou no Pet na Kanojo" non ha l'originalità dalla sua parte, ma le vicende, le tematiche affrontate e le caratterizzazioni che si nascondono dietro i soliti stereotipi la rendono un'opera da non perdere. 8 e mezzo.


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Kamisamagre

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
E' un anime adorabile. Non è il solito sentimentale, dato che una dei protagonisti è una famosissima pittrice con un animo un po' diverso dal normale. Il protagonista principale è Sorata Kanda, liceale che viene cacciato dai dormitori regolari della sua scuola per finire in una specie di "casa" popolata da studenti singolari a dir poco. Questo è il pretesto per un anime che alle prime puntate soprattutto vi farà rotolare dalle risate, sia per il lato che nella scheda definiscono ecchi (e qui aprirò una parentesi più tardi) sia per i dialoghi ricchi di battute, veloci e spontanei, con toni sarcastici del protagonista, che a me hanno fatto veramente ridere a crepapelle. Poi c'è anche la componente romantica, che controbilancia e conferisce all'anime, nonostante la sua leggerezza, una vera trama, profonda a tratti e anche commovente verso la fine. Qui tutto è trattato in modo diverso dal solito, così come si rivelano diversi dai soliti stereotipi i personaggi. Anche se all'inizio possono sembrare il donnaiolo, l'asociale, lo 'sfigato', la stramba, la rigida studiosa e quella che non fa nulla e non dice mai niente, si rivelano mano a mano lati dei loro caratteri nascosti, diversi dalle apparenze e alle volte molto inaspettati. Ecco la sua trama consistente, con del batticuore aggiunto che rende l'anime interessante anche alle amanti degli shoujo che vogliono cambiare un po' aria e vedere l'amore da una prospettiva diversa e più colorata (come l'opale di Sorata, per chi lo ha giá visto).

Adesso la precisazione su quel dannato ecchi. Non è il solito anime in cui si mettono solo in vista attributi femminili di ragazzine con poco pudore. Le scene di "nudo", se proprio lo si può chiamare così, sono soprattutto di Mashiro, che come vedrete non intende farsi guardare o altro. Per lei non è una vergogna né ha secondi fini maliziosi. Anzi, affronta tutto sempre con la sua espressione impassibile, mentre Sorata dà di matto. Quindi non pensate a un vero e proprio ecchi, perché di malizia ce n'è poca in realtà, a parte qualche battutina, ma affrontate sempre con leggerezza e senza mai scendere in basso come in altri anime ecchi disgustosi. Quindi io non metterei neanche ecchi tra i generi... quando guarderete l'anime capirete meglio forse quello che sto cercando di dire.
Comunque, un anime bellissimo per me e super consigliato.

Jasmine

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Jasmine

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
E' un anime abbastanza carino e tenero, fatta eccezione per l'ecchi non necessario, che personalmente detesto con tutta me stessa. La trama è debolissima, ma i colori e l'elaborazione grafica sono di mio gusto (ce ne sono di migliori, ma è comunque ben apprezzabile).

Un problema che non si capisce bene se venga risolto o meno è la natura sessuale del genio informatico del dormitorio, che dovrebbe sì essere un maschio... ma è disegnato in modo tale da rientrare esteticamente più tra i personaggi femminili che maschili. C'è troppa perversione - è esasperante -, ma graditissima è la presenza nella grafica tipicamente manga di elementi d'altro tipo d'arte, quella pittorica (filo-impressionista sembra) per la quale bisogna ringraziare il personaggio della "pet girl" - che sinceramente dubito non sia neanche capace di spogliarsi e vestirsi da sola. Il personaggio principale di questo shounen è un po' troppo privo di spessore, non ha idea di cosa provi fino alla fine, lasciandoci senza una direzione e in balia totale della successiva variazione di vento. Le emozioni e i rapporti interpersonali sono trattati troppo superficialmente: sono d'accordo che non si tratta né di un josei né di uno shoujo, ma è comunque un cosiddetto "slice of life" e qualcosa di questa vita dovrà pur essere rappresentato come si deve, o no?

Insomma: l'ho visto solo ed esclusivamente a causa dei disegni dei personaggi femminili, dei colori e della realizzazione grafica degli ambienti (che mi ha ricordato un po' quella del lungometraggio dei Digimon che uscì quand'ero piccolina). Particolare simpatia l'ho provata più che altro verso i gatti che appestavano il dormitorio.
Penultimo commento: ci sono situazioni che non vengono spiegate, ma sono citate per dare una parvenza di senso logico alle difficoltà relazionali - che poi non sono tali, quindi non si capiscono proprio - tra alcuni dei personaggi.
Ultimo commento: non si capisce perché non possa esserci almeno un personaggio che non faccia il filo/cui non venga fatto il filo; persino la responsabile, irresponsabile, ha una sorta di pseudo-relazione e tiene sul filo un tizio non ben identificato.


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Hatake Rufy

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una commedia sentimentale che segue le vicende di alcuni ragazzi stabiliti in un dormitorio. Il protagonista è Sorata Kanda, che, dopo esser stato cacciato dal dormitorio ufficiale della scuola, per aver introdotto un gatto randagio, viene trasferito nel Sakurasou, un dormitorio dove vengono stabiliti gli studenti strani che causano problemi. Stringe subito amicizia con Nanami Aoyama, una ragazzina del dormitorio, che nasconde di essere innamorata di Sorata; dopo un breve periodo, Sorata si adatta al Sakurasou, ma dovrà fare i conti con la nuova arrivata, Mashiro Shiina, una giovane artista molto famosa che però non riesce a gestire i propri affari quotidiani. Il protagonista sarà costretto ad occuparsi della nuova ragazza e la serie si concentrerà sul loro rapporto.

Lo sviluppo della storia è in crescendo, il protagonista avrà gatte da pelare e anche alcuni momenti che riscalderanno il cuore; dovrà imparare a conoscere sé stesso e Mashiro, così da riuscire a prendersi facilmente cura di lei. La storia vedrà lo sviluppo anche degli altri ragazzi del dormitorio, che dovranno accettare molte situazioni scomode e imparare a crescere; il Sakurasou ha il compito di far crescere i suoi ospiti e indirizzarli sulla strada giusta. Ognuno di loro ha un sogno da realizzare e ben presto capirà cosa significa crescere e prendere decisioni importanti per la propria vita. Il rapporto tra i due protagonisti è il punto forte della serie: lei strana, lui incapace, un rapporto buffo e strano, inizialmente scontato forse, ma messo su come si deve e in maniera coerente. L'ambientazione è abbastanza credibile, un dormitorio dove conoscersi e divertirsi: insomma, creare una famiglia è l'obiettivo del Sakurasou.

Il comparto visivo è piuttosto soddisfacente, con ottimi disegni e un'ottima dose di colori, sempre vivaci e luminosi; il sonoro invece non ha tutta questa considerazione, visto che comunque non sono un granché le opening, ma è molto credibile come sempre il grande lavoro svolto dai Giapponesi nel recitare: alcune scene riscalderanno il cuore.

In conclusione, quest'anime è un buon prodotto che va assolutamente consigliato e seguito; potrebbe non piacere molto a chi non segue il genere, però una prova potreste sempre farla (mi riferisco a chi pensa in negativo già in partenza). Chiudo con un otto pieno!


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Kida_10

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una serie della stagione autunnale 2012 composta da ventiquattro episodi di durata canonica, tratta dall'omonima light novel scritta da Hajime Kamoshida e disegnata da Keji Mizoguchi. La light novel si è conclusa l'8 marzo 2014 con il tredicesimo volume, ragion per cui la trasposizione animata non copre tutte le vicende, ma solamente sino al sesto numero.

Il Sakurasou è uno dei tanti dormitori riservato agli studenti della scuola superiore affiliata con la prestigiosa Università delle Arti Suimei. A differenza dei normali alloggi, il Sakurasou è vecchio e trasandato, permette di tenere animali domestici, e soprattutto ospita le persone più bizzarre dell'intero istituto. Kanda Sorata è, a differenza dei suoi coinquilini, un normalissimo studente, alloggiato al Sakurasou solamente per accudire una piccola gattina trovata in uno scatolone. Nonostante tutto, la sua vita trascorre normalmente all'insegna della monotonia, almeno fino al giorno in cui una nuova studentessa dai capelli biondi si trasferisce nella camera vicino alla sua direttamente dall'Inghilterra; il suo nome è Mashiro Shiina, e non è una persona qualunque...

"Sakurasou no Pet na Kanojo" è un'opera incredibilmente divertente, spontanea e appassionante. La trama di base è semplice ma efficace, e si compone di una grande quantità di sotto-trame incredibilmente riuscite. La narrazione è veloce e fluida, i ritmi sono sempre piuttosto elevati, le risate non mancheranno, così come i momenti tristi e drammatici. Il primissimo punto di forza di questa serie è indiscutibilmente il gruppo di personaggi, un insieme di menti geniali, perverse e incredibilmente ingenue. Il gruppo dei protagonisti funziona alla perfezione, riesce a coinvolgere, a divertire e a commuovere come se niente fosse. Nonostante i toni siano prevalentemente allegri e scherzosi, non manca un buon fattore introspettivo e una notevole evoluzione da parte di ognuno degli abitanti del Sakurasou.

Tecnicamente, è un lavoro perfetto: animazioni fluide e godibili, fondali dettagliati e colorati magnificamente, design dei personaggi variegato e molto aggraziato. Il comparto sonoro propone un doppiaggio impeccabile, delle OST adeguate in grado di creare sempre la giusta atmosfera, opening ed ending energiche e simpatiche. Oltre ad essere una semplice tragicommedia romantica, l'opera si incarica di riflettere su delle tematiche importanti, e prima fra tutte analizza l'inevitabile divario che si crea fra persone talentuose e non. L'impegno è veramente sufficiente per realizzare i propri sogni? La risposta è incerta, ciò che è sicuro è che la strada verso il successo è sempre in salita, e che di sacrifici devono farne anche le persone più dotate.
Il finale è perfetto così com'è, dona un senso di completezza al tutto mostrando l'inizio di un nuovo ciclo, e allo stesso tempo lascia aperta la possibilità per una seconda stagione.

In conclusione, "Sakurasou no Pet na Kanojo" è un'opera incredibile sotto ogni punto di vista, una commedia divertente e allo stesso tempo un dramma toccante. Una storia di amicizia, amore, successi e fallimenti, narrata con incredibile maestria. Quando un anime si fa coinvolgente e appassionante a tal punto, per me rappresenta la perfezione, anche se ovviamente non è scevro da difetti. Consiglio vivamente a tutti la visione di quest'opera, ventiquattro episodi spesi bene.


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Sendayoku

Episodi visti: 14/24 --- Voto 9
Premetto che, nel momento in cui scrivo, non ho ancora finito di vedere l'anime, quindi se cercate una recensione completa e perfetta, vi prego di passare oltre. Normalmente non farei mai una cosa del genere (recensire qualcosa prima ancora di averlo finito), ma non riesco a resistere oltre.
Mi sono approcciato a quest'anime impaurito, avendo visto molte opere del genere che scadono nel banale, ma anche fiducioso, visti i voti più che buoni qui sul sito.
Essendo questa la mia prima recensione in assoluto, la dividerò in punti.

Grafica
Graficamente l'anime si presenta in modo eccelso, decisamente sopra la media, con dei personaggi dal design accattivante, dei colori caldi e accoglienti, e un impatto d'insieme davvero mozzafiato; credo sia uno dei pochissimi anime non basati sul combattimento che mi ha colpito così tanto, sul piano visivo.

Musica
Sulla musica ho da dire poco o niente: molto belle sia l'opening che l'ending, e soundtrack carina, seppur non particolarmente ispirata, nonostante sia perfettamente adeguata ad ogni situazione che si presenta.

Trama e personaggi
Siamo arrivati allo "spannung" di questa recensione: in questo punto non parlerò di come la trama sia ricca di colpi di scena, e tantomeno mi dilungherò in un'analisi psicologica dei vari personaggi. Mi limiterò solo a dirvi questo: in tutta la mia carriera di videogiocatore-nerd-otaku senz'anima, non ho mai trovato un'opera che mi emozionasse e mi prendesse davvero, che mi facesse scendere una lacrimuccia o che mi facesse venire i brividi... fino a che non ho visto quest'anime. Non so spiegarmi il motivo, non reputo assolutamente quest'anime il migliore che abbia mai visto, anzi, però è riuscito ad emozionarmi, a farmi innamorare dei personaggi e anche a farmi divertire, e credo che almeno per quest'anno sia l'anime migliore che ho visto e che vedrò.


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Ascanaus

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Inizialmente guardai questo anime principalmente perché ero attratto dalla sua grafica, avendo visto un video per caso su YouTube, però non ebbi nessuna pretesa quando cominciai l'anime, immaginandomi il classico anime scolastico, comico, sentimentale. E forse "Sakurasou no Pet na Kanojo" è davvero il classico anime di commedia sentimentale, ma, oltre a questo, questo anime vuole far trovare un'identità e un senso di appartenenza non solo ai personaggi dell'anime, ma anche a noi: rilevante è stata la prima domanda di Mashiro a Sorata su quale colore pensassero di essere. Forse è proprio questo lo scopo di questo anime: trovare il nostro colore.

Analizziamo per bene ogni reparto di questo anime.

Trama: Kanda Sorata è un "normale" ragazzo che viene spedito dai dormitori regolari del suo liceo a un dormitorio speciale, nominato Sakurasou, per aver adottato un gatto randagio. In questo dormitorio vi è la presenza di personaggi strani e divertenti allo stesso tempo, e l'unico desiderio di Sorata è quello di lasciare il dormitorio. Questo finché non incontra Shiina Mashiro, una brillante pittrice venuta dall'Inghilterra in Giappone per produrre manga, ed ella si stabilirà nel Sakurasou. Però con il passare del tempo Sorata nota che Mashiro è completamente incapace a far tutto, dal vestirsi al lavarsi, e questo creerà durante l'anime più di qualche scena comica (anche se alcune davvero demenziali), e decide di occuparsi di lei. Però, dopo il suo incontro con Mashiro, Sorata cambia completamente idea prima sul dormitorio (il quale ammette che ama) fino al concetto del talento umano: infatti viene schiacciato dal talento artistico di Mashiro, talento che Sorata comincia a invidiare e a odiare durante il corso dell'anime, dato che Sorata non riesce a realizzare un suo videogioco, e questo fa notare l'immaturità di Sorata. Una cosa che ho notato è che questa invidia fino a metà dell'anime non si poteva notare più di tanto, poiché i primi dieci episodi circa erano un susseguirsi di episodi comici senza una vera trama di sotto. Però da metà serie in poi si nota un drastico cambiamento dei personaggi, che diventano tutti più scontrosi e invidiosi l'uno dell'altro, e vengono qua anche le prime delusioni. Delusioni che però vengono sempre affrontate a testa alta da tutti i personaggi che le subivano e, nonostante i momenti di depressione iniziali (forse anche troppi), essi si rialzeranno e continueranno secondo il loro intento. Questo fa notare anche una netta maturazione dei personaggi durante il corso della serie, da Mashiro a Sorata, e alla fine dell'anime ero quasi incredulo su quanto fossero cambiati i vari personaggi durante la serie. Il finale forse è l'unica cosa che non mi è piaciuta di questo anime: troppo arrangiato e anche a tratti irrealistico, che oltretutto apre la strada a nuovi personaggi per una ipotetica seconda stagione (quindi finale aperto).

Personaggi: i personaggi principali sono gli abitanti del dormitorio Sakurasou, Kanda Sorata, Shiina Mashiro, Aoyama Nanami, Kamiigusa Misaki, Mitaka Jin, Akasaka Ryunosuke e la professoressa Sengoku Chihiro. Ognuno di essi ha personalità molto forte e molti di loro sono anche molto divertenti e seri allo stesso tempo (per esempio Misaki); particolare la personalità di Mashiro, che da vuota è passata ad avere sentimenti. Compaiono inoltre personaggi secondari come Rita, compagna di pittura di Mashiro quando era in Inghilterra, e la sorella di Sorata, che personalmente considero veramente inutile e odiosa.

Grafica e colonna sonora: la grafica è la prima cosa che mi ha spinto a guardare questo anime e devo dire che, se non per certe imprecisioni in alcuni episodi, è davvero splendida. I colori usati sono accesi e ti trasmettono allegria, e il disegno è davvero ben fatto. L'animazione è fluida ed è accompagnata da OST orecchiabili, ma nulla di che, che sono poste nelle giuste situazioni. Le sigle di apertura e di chiusura mi sono piaciute tutte e quattro (soprattutto la prima di apertura e di chiusura che ho davvero adorato).

Voto finale: 9. Penso che sia un voto corretto vedendo anche altre recensioni. Penso che questo anime sia uno dei migliori che abbia mai guardato sia per il lato comico, ma soprattutto per l'evoluzione dei personaggi che mi è piaciuta assai (soprattutto quando alla fine considerano le persone che ci abitano il Sakurasou, e non l'edificio stesso). Il mio personaggio preferito è stato assolutamente Mashiro, che mi ha colpito sin dal primo episodio, ed è il personaggio la cui maturazione mi è piaciuta di più. Un po' mi dispiace per una mancata seconda stagione, anche se fattibile, probabilmente perché non ha riscontrato tutto questo successo in patria, ma io continuo a sperare in una seconda stagione per far concludere al meglio questa fantastica opera.


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ArchBacchus 126

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Sakurasou no Pet na Kanojo" è stata una piacevole scoperta, è un'anime strano che raccoglie più generi, riuscendo però a creare un miscuglio omogeneo e godibile.

La trama è molto più profonda di quello che sembra, non sono solo le avventure dei ragazzi del Sakurasou, è la storia di sei ragazzi che sono nel momento cruciale della loro vita, di come nonostante le delusioni e i fallimenti arrivano alla maturazione compiendo quelle scelte che cambieranno il loro destino.
Il lato tecnico è sublime. I disegni sono semplici ma molto belli, rispecchiano perfettamente il momento della scena. Gli occhi sono fantastici, capaci di rispecchiare l'umore e i sentimenti delle persone (sono molto simili a quelli di "Toradora!", infatti sono stati prodotti tutti e due dallo studio J.C. Staff). In più, nei momenti importanti il tutto migliora, regalando scene bellissime e molto curate. Ottime anche le animazioni, veramente belle.

I personaggi sono splendidi, tutti diversi da loro, caratterizzati in maniera ineccepibile (tra tutti va segnalata Misaki, uno dei personaggi migliori di sempre secondo me. Completamente fuori di testa, sempre allegra e spassosa. Ammetto che ogni volta che appariva riusciva a strapparmi una risata). Degna di nota la maturazione dei personaggi, evidente in tutti. Molto belle anche le interazioni: nel corso della storia saranno capaci di sostenersi tra loro, ma allo stesso tempo non mancheranno i litigi. La parte emotiva la fa da padrona, tutti i limiti e i pregi caratteriali verranno a galla portando a situazioni emozionanti e divertenti.
Il doppiaggio è molto curato, spiccano le prestazioni delle doppiatrici di Misaki e Mashiro, capaci di centrare l'obbiettivo e recitare in maniera molto coinvolgente.

La storia è sviluppata molto bene, i colpi di scena sono imprevedibili e congeniali allo sviluppo dei personaggi. I fallimenti raccontati sono dei pugni nello stomaco, ti fanno stare male, riesci a sentire la frustrazione dei personaggi. Molto bello il discorso sui meriti. Ammetto che mi sono sorpreso quando l'opera sembra dire che non serve a nulla impegnarsi se non hai talento, e che alla fine a ottenere risultati sono solo coloro che sono baciati dalla fortuna, che sono nati con qualcosa di soprannaturale, perché è vero che spesso la vita non è meritocratica. E la reazione dei personaggi è realistica, chiunque reagirebbe così. Questa scelta aiuta molto nell'immedesimarsi nei protagonisti.
Il fanservice è presente, sono infatti molte le scene ecchi. Ma presenta una particolarità: infatti, se all'inizio sono tante le scene di "nudo", con l'andare avanti della storia esse spariscono completamente.

L'opera presenta anche delle imperfezioni. Ad esempio non ho apprezzato il finale: è un buon finale, ma mi sarei aspettato qualcosa più d'impatto, oltretutto le premesse c'erano. In più alcune scelte non mi sono piaciute. Non avrei gestito cosi Misaki, la storia della sorellina di Sorata non ha senso (è forzatissima, in più nessuno crede a quell'errore). Altro errore è stato il non finale nella storia d'amore di Sorata: non si capisce con chi starà alla fine, è più un "dovrebbe finire cosi" che un finale netto. Non sono gestite al meglio le storyline principali, principalmente perché le varie storie d'amore (tranne quella principale di Sorata) hanno la loro conlcusione già a metà dell'anime, e alcune complicazioni (quella tra Misaki e Jin) sono semplicemente dei riempitivi per aumentare il numero di puntate (infatti di fatto non cambia nulla). Tra i personaggi principali ci sono l'insegnante Chihiro, che di fatto non appare mai e comincia ad avere un ruolo semi-importante nelle ultimissime puntate. Di fatto, se non ci fosse stata, la storia non avrebbe subito ribaltoni. Come ho detto in precedenza, la trama è molto profonda, ma bisogna dire che ho trovato una profondità leggermente forzata all'inizio, forse complice il fatto che il clima iniziale dell'opera è molto leggero. Comunque sia, le pecche sono abbastanza marginali e non rovinano l'opera.

Concludendo, l'opera è sicuramente consigliata, la storia è avvolgente, i personaggi sono perfetti, è facile immedesimarsi nelle loro avventure, le reazioni e i risvolti personali sono realistici e fatti in maniera ineccepibile. Sono felice di poter dire di essere diventato parte del Sakurasou e di aver fatto in modo che la sua storia non sia ancora finita.


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DoppioZero

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ultimo anime da me visto, consigliato da un'amica. E' uno degli anime preferisco.
Diciamo che, all'inizio, per le prime sette puntate circa, ero molto perplesso e pensavo: "Ma cosa è questa cosa?!" Poi, man mano, mi sono ricreduto sempre di più, arrivando all'apice nell'episodio 23 (che sfortunatamente perderà molto con il 24). All'inizio sembra davvero una bufala, altamente surreale, con punte ecchi spaventose, come la giovane Mashiro Shiina, che se ne frega altamente di cascare nuda sopra al protagonista, o la demenza che la porta a dimenticare di mettere le mutande. All'inizio si viene subito colpiti dalla "stranezza" dei personaggi: quella pazza di Misaki, che è sempre pronta a fare casino, il donnaiolo Jin, e chi più ne ha più ne metta. Ma piano piano (aiutato parecchio dalla prima opening, davvero molto simpatica, che ascolto pure mentre scrivo questa recensione), ho iniziato a vedere l'anime sotto occhi diversi: abbiamo uno sviluppo particolare (sebbene riprenda situazioni utopiche), abbiamo lo sviluppo di varie situazioni amorose, e ripresa di vari problemi adolescenziali... come detto prima, piano piano mi sono ricreduto del tutto, toccando l'apice nell'episodio 23 (che per me poteva essere benissimo la conclusione). Ricreduto perché, nell'episodio succede che durante... eh no, non ve lo dico! Poi, si distrugge tutto nell'episodio 24, finendo, davvero, in maniera "triste", ma non perché drammatica, strappalacrime o cose simili, ma perché si creano grandissime aspettative che vengono poi deluse molto amaramente... Speravo in una seconda stagione, ma a quanto pare è stato completamente abbandonato...
Non riesco a dare 10 perché il mio cervello non riesce a dimenticare l'episodio 24, davvero, altrimenti se lo meriterebbe al 100%! Divertente, simpatico, sentimentale, con personaggi che non si incontrano facilmente in anime dello stesso genere.


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Nobu-chan

Episodi visti: 13/24 --- Voto 1
Prendo un grande respiro prima di recensire quest'anime. Spinta da un voto così alto, senza alcun possibile pregiudizio, ben disposta d'animo, inizio a guardare la prima puntata. L'opening mi prende, sembra simpatico, anche se leggermente demenziale, ma vabbè, suvvia, non si può mica giudicare dalla copertina. E così guardo tutto il primo episodio... Rimango un po' perplessa. Vado avanti. Spasmodicamente e con grande forza di volontà subisco episodio dopo episodio, ricontrollando più volte il titolo, non riuscendo a credere che sia davvero quello che Animeclick.it mi propone con un voto addirittura superiore all'8. Persisto, stringo i denti per tredici episodi... Ci dev'essere un solo motivo per cui qualcuno trovi degna di esser guardata questa serie. Non c'è. Desisto, sconfitta, ma con un bruciante desiderio di salvare il prossimo da questa tortura.

Siete razionali? Logici? Ammirate i personaggi psicologicamente profondi? Tenete in minima considerazione la coerenza? Bene, con molta calma chiudete questa scheda e cancellatela dalla lista degli anime da vedere.

Senza sprecare troppe parole, se questo anime fosse una ricetta, sarebbe più o meno questa: prendete un'accozzaglia di personaggi assurdi che agiscono senza logica; inserite una protagonista noiosa, a cui un 'dissennatore' ha risucchiato ogni minima emozione e razionalità, lasciandoci un involucro così interessante da poter rivaleggiare con un sasso morto, sasso che probabilmente durante la competizione di espressività le è caduto in testa danneggiandole il cervello, dato che la nostra liceale da sola non sa neppure che a scuola bisogna andarci indossando qualcosa! Inserite quindi in modo totalmente insensato (controllate il passaggio precedente) un ecchi volgare, patetico e forzato (troppo facile con una protagonista che si dimentica dell'esistenza dei vestiti ogni paio d'ore, non trovate?). Ora prendete un ragazzo normale, che viene bollato come immaturo o strano, perché in seconda liceo non ha ancora un preciso e dettagliato progetto di vita fino alla fine dei suoi giorni, che vive con una banda di personaggi sconvenienti, che lo catapultano in situazioni al limite del credibile e sulla soglia del ridicolo (sì, ma non c'è da ridere, solo da piangere), che ogni giorno sembrano più dementi (ma ciò è giustificato dal fatto che sono in un dormitorio per ragazzi ritardati), ma nonostante ciò sono dei geni (?!). Ora prendete (sì, a furia di prender gente che passa immagino verrete denunciati per sequestro, ma suvvia, è una ricetta in via del tutto ipotetica!) una ragazza dal carattere ben definito, ad esempio... la vostra eroina del vostro anime sentimentale preferito, ammiratela e... rimettetela al suo posto, non nella ciotola in cui state preparando "Sakurasou no Pet na Kanojo"! Perché questo è ciò che fa Sorata, il nostro protagonista, con la sua migliore amica innamorata di lui. E va a scegliersi il corpo nudo di Mashiro, che tanto lo guarda imbambolata, chiedendosi perché un ragazzo si preoccupi tanto di una sedicente ragazzina nuda. Mescolate spasmodicamente con colori accesi che potrebbero causare ai più deboli frequenti crisi epilettiche, poi buttate via il tutto e andate a mangiare da McDonalds', che ha nelle sue ricette meno spazzatura e più qualità di "Sakurasou no Pet na Kanojo".

Purtroppo non riesco davvero a trovare una sola cosa da salvare in quest'anime. I personaggi sono assurdi, faticosi da seguire e senza spessore. La trama arranca a fatica, episodio dopo episodio, basandosi su situazioni paradossali, demenziali e su una buona dose di equivoci, causati per la maggior parte dalla protagonista, totalmente alienata dalla società, che spara frasi a vanvera naturalmente equivocabili. Provare empatia con i personaggi è davvero al limite dell'impossibile.


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Moscow-Reggio

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Sakurasou no Pet na Kanojo", ovvero "La ragazza-cucciolo del Sakurasou": un titolo inoffensivo, che nei primissimi episodi conferma questa inoffensività, poiché, seppur tra buone gag, appare come la più classica e scontata delle commedie scolastiche.

In sintesi, Sorata Kanda è un normalissimo studente che vive temporaneamente nel dormitorio Sakurasou, in cui alloggiano invece altri studenti decisamente fuori dall'ordinario; un giorno arriva qui la bella Mashiro Shiina, studente d'arte dal talento smisurato che però non sa minimamente prendersi cura di sé: così Sorata si ritrova a doverla accudire in ogni cosa, persino il vestire. Questo l'incipit della storia, che farebbe pensare a un'insulsa commedia piena di forzature ed ecchi. Ma, come detto, questo è solo l'incipit e, come tutti i grandi anime, "Sakurasou no Pet na Kanojo" inizia a distaccarsi dal contesto introduttivo dopo pochissimi episodi e inizia gradualmente a spiccare il volo rivelando le proprie intenzioni e introducendo i veri temi che caratterizzeranno la serie dall'inizio alla fine.

L'anime in particolare spicca il volo grazie a un cast di personaggi unico sotto ogni punto di vista: pur partendo da alcuni stereotipi (il donnaiolo, il "normale", l'estroversa un po' pervertita, il nerd informatico che non esce mai, la brava ragazza, la bella professoressa in cerca di marito), ogni personaggio si arricchisce di sfumature e caratterizzazione che lo rendono assolutamente unico. Il motore di tutto l'anime sono proprio loro, i personaggi, all'apparenza strampalati all'inverosimile (in linea con una certa tendenza del genere secondo cui una maggiore eccentricità rende i personaggi meglio caratterizzati), ma che sotto la superficie nascondono i propri drammi, grandi o piccoli che siano, le proprie insicurezze, i propri sentimenti, buoni o cattivi che siano: da questo punto di vista pochissimi altri anime vantano una gamma di situazioni così realistiche e una caratterizzazione così eterogenea e "umana" come quella dei personaggi di questo anime, in netta contrapposizione con l'eccentricità è la "sovrumanità" che circonda all'inizio la gran parte di loro. Misaki, Jin e Ryounosuke sono straordinari, molto probabilmente i personaggi migliori, e vi entreranno nel cuore, ma anche i due "normali" Sorata e Nanami si fanno apprezzare molto: la seconda è innamorata del primo ed è costretta a lavorare sempre per mantenersi e pagarsi gli studi da sola a causa di screzi col padre; appare forte, testarda e non si affida agli altri, ma in almeno due occasioni mostrerà tutta la sua fragilità. Il primo, il protagonista, colpisce per la sua grande umanità: è un ragazzo di buon cuore che però, misurandosi con gente molto più dotata, non sa che strada prendere, tenta e purtroppo fallisce, si rialza, ci riprova, fallisce ancora e dopo lo sconforto si rialza. Lui e Nanami sono certamente due personaggi in cui tutti si possono riconoscere per la loro estrema verosimiglianza; e se da una parte loro soffrono la mancanza di talenti particolari, soprattutto Sorata, dall'altra Misaki e Ryo soffrono per il motivo opposto: ovvero sono talmente dotati da rimanere soli, sia perché la loro eccentricità li porta a isolarsi nel proprio mondo, sia perché gli altri, gelosi del loro talento, tendono a isolarli.

Questi sono i temi cardine per quasi tutto l'anime: le differenze tra persone, la gelosia verso qualcuno più dotato, l'esclusione e la solitudine di quest'ultimo, il complesso di inferiorità, la ricerca della propria identità, la delusione e la rabbia per il fallimento, la paura di non farcela e l'amarezza che ne deriva di non essere mai abbastanza (bravo, intelligente, dotato...). Eppure, nonostante la loro diversità, questi sei ragazzi, più la professoressa, sapranno stringere tra loro un'amicizia di rara intensità, troveranno negli altri coinquilini amici sinceri e dimostreranno quali cose straordinarie sono capaci di fare insieme, prima al festival scolastico e poi, soprattutto, nell'arco finale, in cui capiranno l'importanza del trovare e difendere un luogo, che sia fisico (il Sakurasou) o figurato (gli inquilini del Sakurasou), magari imperfetto ma caldo, accogliente e familiare, in cui sono conservati i loro ricordi, in cui costruirne di nuovi e che potranno chiamare "casa" (o "famiglia"). Il modo con cui questo anime riesce a raccontare e comunicare le vicissitudini di questi sei ragazzi è straordinario, alternando momenti di forte pathos e drammaticità a momenti decisamente leggeri e divertenti, e come ho ribadito difficilmente si potrà trovare un anime più "umano" di questo.

Ho scritto di sei ragazzi, professoressa esclusa, che compongono il cast principale, ma ne ho citati cinque... Perché poi c'è lei, la "ragazza-cucciolo", la bellissima Mashiro Shiina, che merita una sezione a parte. Lei è di gran lunga la più dotata, è una pittrice di sedici anni il cui precocissimo talento è riconosciuto a livello mondiale, che però si trasferisce in Giappone dall'Inghilterra per intraprendere la carriera di mangaka; una ragazza che ha sempre e solo dipinto, talmente brava e dedita a questo che non sa fare altro, neanche mettersi le mutandine e prendersi minimamente cura di sé; vive completamente fuori dalla realtà, chiusa nel proprio mondo in cui esiste solo il disegno; una forma particolare di autismo, senza dubbio, tesi rafforzata dal fatto che non riesce minimamente a capire i sentimenti delle persone: è talmente al di sopra degli altri, nel proprio universo, da non riuscire a capire cosa fosse il sentimento di gelosia che Rita, sua unica amica in Inghilterra e pittrice, provava per lei; per questo suo essere così "oltre", non solo non comprende gli altri, ma li ferisce senza volere, e anche lei è costante vittima di un isolamento da parte di tutti. Eppure anche Mashiro durante questa serie inizia a conoscere sentimenti nuovi: anzitutto grazie al fatto che al Sakurasou nessuno la isolerà e anzi conoscerà amici veri che la accetteranno senza riserve, ma soprattutto grazie a Sorata, per il quale inizierà a provare delle cose che non aveva mai provato prima, che non comprende e che inizieranno a cambiare alcune sue priorità, ad aprire delle fessure nel suo guscio e a farla avvicinare piano piano agli altri. Mashiro è dolcissima, è uno di quei personaggi di cui è impossibile non innamorarsi.

Insomma, questo è un anime da vedere e rivedere, che va in crescendo e che raggiunge il picco negli ultimi cinque episodi, dal 19 al 24, in cui sarà impossibile rimanere impassibili. La serie animata adatta i primi sei volumi della light novel da cui è tratta, light novel che si è da poco conclusa col tredicesimo volume, quindi una seconda stagione da ventisei episodi sarebbe l'ideale per chiudere in bellezza questa serie che già si è affermata come un'opera di rilievo del genere non solo per la sua bellezza, ma anche per una certa influenza, visto che, sebbene sia molto recente, ha già ispirato altre opere che le sono seguite, basti pensare a "Bokura wa Minna Kawaiisou" o, in misura molto minore, "Silver Spoon": il primo è un anime del 2014 tratto da un manga iniziato nel 2010, comunque posteriore a "Sakurasou", la cui prima light novel risale al gennaio 2010; il secondo è un manga del 2011 di Sua Maestà Hiromu Arakawa, da cui è stato tratto un anime nel 2014, ed entrambe sono opere validissime. Lo slice of life scolastico/sentimentale il cui contesto di base è il dormitorio/studentato in cui convivono personaggi particolarmente eccentrici e strambi non sembra chissà quale innovazione, perché, sebbene temi, genere e tipologia di personaggi siano del tutto diversi, certe idee di base le pose già "Maison Ikkoku", mentre "Honey & Clover" è l'opera a cui "Sakurasou" vagamente assomiglia di più (con "Love Hina" invece trovo che non condivida praticamente nulla); tuttavia "Sakurasou" è un anime molto diverso da "Honey & Clover", innanzitutto per la tipologia dei personaggi e per le tematiche, ma in parte anche per il genere: la formula che adotta è del tutto differente, possiede in sé qualche elemento di rottura e dunque tra gli anime scolastici degli ultimi anni riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo, motivi per cui credo che da qui ad alcuni anni saranno molte altre le opere che prenderanno ispirazione, attingeranno a piene mani o carpiranno anche solo qualche idea da questo anime, soprattutto nel genere degli slice of life. E a tal proposito, un unico appunto: nella scheda dell'anime, alla sezione "Genere", togliete quell'"Ecchi" e aggiungeteci appunto "Slice of Life", perché "Sakurasou" è innanzitutto uno slice of life, mentre le scene ecchi si limitano ai primi episodi e sono anche poche e leggere.
Sul comparto tecnico nulla da dire, animazioni nella norma, i disegni sono carini, così come buono è il sonoro, soprattutto le sigle, sia opening che ending.


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Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una light novel di Hajime Kamoshida, della quale il primo volume fu pubblicato nel 2010. Nel 2012 venne prodotta una serie anime dallo studio J.C.Staff diretta da Atsuko Ishizuka.

La storia ha una trama semplice con personaggi altrettanto semplici e contenente alcuni momenti umoristici, utili a trasmetterti molta felicità; fidatevi che questo anime ve ne trasmetterà molta, proprio come ha fatto con me. Non reputerei questo anime un ecchi, anche se piccole scene del genere le contiene: sono comunque molto divertenti e brevi nella maggior parte dei casi, inoltre più andiamo avanti con la storia meno ne vedremo.
Partiamo col dire che il Sakurasou è un dormitorio della scuola superiore frequentata da Sorata, il nostro protagonista. Questo non è un dormitorio come tutti gli altri, infatti vi risiedono solo gli studenti che hanno maggiori problemi rispetto agli altri, come per esempio problemi economici, problemi sociali, o come nel caso di Sorata, un ragazzo di buon cuore, perché non poteva separarsi dai suoi gattini, dato che nei classici dormitori è proibito tenere animali. Sorata non riesce a convivere con i tipi strambi del nuovo dormitorio, che lui ritiene essere un posto per dei pazzi, quindi decide di far adottare tutti i gatti e andarsene da lì il più presto possibile. Tuttavia con il tempo questo suo pregiudizio cambia, anche grazie all'arrivo di Mashiro Shina, una ragazza con un grande talento nella pittura, ma molto imbranata, tanto da non riuscire neppure a vestirsi, dato che la sua vita l'ha sempre dedicata alla sua passione per l'arte. E sì, avete indovinato, toccherà infatti al povero Sorara darle una mano e insegnarle anche le cose fondamentali; questo tuttavia porterà molte persone come sua sorella a farsi un'idea sbagliata di come stanno veramente le cose...
Andando avanti nella storia il protagonista conosce sempre meglio i suoi coinquilini, e rimane stupito dal fatto che tutti hanno una grande abilità nel fare qualcosa, e si danno da fare con il portare avanti i sogni in cui credono. C'è chi vuol diventare un doppiatore, chi uno sceneggiatore, chi creare anime di successo, e chi è già un genio dell'informatica che ha smesso di frequentare la scuola perché si riteneva troppo intelligente. Sorata si accorge allora di essere l'unico a non essersi rimboccato le maniche, ma lo sconvolge ancora di più venire a conoscenza che anche una ragazza come Mashiro sia una grande lavoratrice, che passa quasi tutte le notti a disegnare le tavole dei suoi fumetti.
Così la storia continua ad andare avanti tra i disastri di Mashiro, l'impegno nel lavoro di Sorata e tutti gli altri fatti che accadranno ai nostri personaggi del Sakurasou.

Gli ambienti della storia sono classici, i soliti che troviamo in molti anime scolastici, realizzati molto bene e molto realistici. Tutto colorato con colori vivaci, così come i nostri personaggi, molto vivaci; ecco perché le ambientazioni sono molto azzeccate.
Le colonne sonore sono piacevoli, in particolare le opening e le ending, ovviamente vivaci e orecchiabili anche queste; vi consiglio di provare ad ascoltarle.
Il character design non è il massimo dell'originalità, lo ammetto, ma è comunque ben pensato.

L'anime dà molti messaggi come per esempio il classico "non giudicare mai un libro dalla copertina", ma ti fa anche capire, grazie al lavoro di Sorata, che per i migliori risultati occorre molta pratica e impegno. Consiglio questo anime a tutti, perché merita veramente molto. Adesso voglio spiegarvi perché questo anime trasmette molta felicità: oltre alle scene comiche il motivo è semplice, grazie ai personaggi e al loro modo di fare; tutti si aiutano, tutti sono uniti e tutti credono in qualcosa, portando avanti idee senza arrendersi mai e, seppur possa sembrar banale, vedere dei personaggi in questo modo fidatevi che vi trasmetterà molte emozioni. Guardare per credere!
L'unica pecca è che non ha un finale totalmente conclusivo, dato che l'anime uscì e si concluse proprio quando non erano ancora uscite tutte le light novel.


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StefanoHab

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Quello che agli occhi di uno spettatore italiano potrebbe sembrare più uno scioglilingua che non il titolo di un anime (ce ne sono di peggiori, d'accordo, ma quelli almeno li contraggono spesso in una parola sola, vedi "WataMote" o "OreImo"...), in realtà altri non è che la presentazione dei due veri protagonisti della storia: "La ragazza cucciolo del Sakurasou".
I veri protagonisti, infatti, sono proprio loro: da un lato, una splendida ragazza dal corpo statuario, la cui assoluta mancanza di un qualsivoglia senso pratico e capacità di vivere come una persona "normale" è giustificata unicamente dall'inarrivabile genialità artistica del suo cervello; dall'altro, uno studentato che rimanda romanticamente ai fiori di ciliegio, il "Sakurasou", dove vengono parcheggiati tutti quegli studenti che, come appunto la protagonista Mashiro, hanno un talento e un quoziente intellettivo troppo oltre le normali capacità umane, tali da essere considerati un pericolo in grado di turbare la tranquilla quiete pubblica di tutti gli altri studenti, quelli ordinari s'intende.

Già da questa presentazione, notiamo subito come il tema principale della storia sembra proprio essere "la diversità". Attenzione, non parliamo di diversità che potremmo definire "normale"; di storie che trattano i vari aspetti di questa macrotematica, come il razzismo, la disabilità, le menomazioni fisiche, l'omosessualità, la malattia, il pregiudizio e la discriminazione in generale, ne siamo pieni fin sopra al collo. Questa volta parliamo di qualcos'altro: la diversità di chi è lontano da noi perché è "migliore" di noi.
Non so se ci avete mai riflettuto a fondo: quante volte vi è capitato di "discriminare" una persona non perché la consideravate diversa (altro colore di pelle, altro orientamento sessuale, altra situazione sanitaria, eccetera) ma piuttosto perché volevate essere come lei? Per pura e semplice invidia, in sostanza? Se è vero che l'ignoranza è davvero beata, dovremmo dedurne che più una persona sia intelligente e abbia talento, più sia destinata a soffrire e a dover affrontare la solitudine, sempre più isolata da quelle persone che la odiano perché, nel suo essere così speciale, si trasforma in un efficace specchio per la loro mediocrità. E in effetti è proprio questo quello che succede, anche nella nostra realtà di tutti i giorni.

L'anime non si fa attendere nel presentarci una carrellata di personaggi uno più strambo dell'altro, che hanno tutti qualche qualità particolare che li fa spiccare rispetto agli studenti comuni: Misaki è una disegnatrice di anime dal talento superiore, nonché una ragazza dall'energia straordinaria e una videogiocatrice in grado di battere chiunque al mondo con una mano sola; Jin è un incredibile latin lover e uno sceneggiature di caratura superiore, per quanto sia ossessionato dal complesso di inferiorità nei confronti della simpatica Misaki; Ryunosuke è un genio assoluto dell'informatica e un programmatore talmente in gamba che sembra quasi naturale che abbia scelto la filosofia tipica dell'hikikomori come sua personale way of life.
Su tutti, la protagonista Mashiro viene presentata come una delle artiste contemporanee più talentuose di sempre, che solo una mente così tanto folle e stravagante poteva portare alla scelta di concentrare il suo impegno sulla creazione dei manga (anche se io qui ci vedo di brutto lo zampino dell'autore; non vi sembra un po' di parte essere un disegnatore di manga e creare una storia dove la protagonista preferisce accantonare l'arte per dedicarsi ai manga? Sono un recensore malizioso, lo ammetto).
Proprio in mezzo a questa gabbia di matti vediamo spiccare un ragazzo che, paradossalmente, ha come miglior talento proprio quello di "non avere talenti" e risulta essere il personaggio principale della storia in virtù di questa sua "diversità" dal mondo che lo circonda. Del resto, se vivi in un mondo di geni o di pazzi e sei una persona normale, quello "strano" sarai tu, non certo loro.
Sorata (che non è un poco felice insulto all'altrui consanguinea in dialetto pugliese, ma semplicemente il nome del nostro protagonista) viene infatti spedito in questo dormitorio di menti geniali e fuori dal mondo non perché anche lui sia provvisto del loro stesso cervello, ma semplicemente perché a essere speciale, più che la sua testa, è il suo cuore: il ragazzo accoglie nella sua stanza del dormitorio ordinario dei gatti randagi, perché non riesce a ignorare la loro sofferenza nell'essere stati abbandonati alla strada. Peccato che nel posto in cui sta sia assolutamente vietato portare gatti e compagnia bella, motivo per cui il direttore lo metterà di fronte a una scelta: o tu ti liberi dei gatti, oppure noi ci liberiamo di te. Il che tradotto, significa se non butti fuori i micini a calci nel posteriore, ti spediamo dritto dritto al Sakurasou.
Così Sorata fa la sua scelta, e sarà questa scelta a far risaltare la vera forza della sua personalità: sceglie il Sakurasou. Antepone, almeno temporaneamente, la felicità dei gatti (cioè, gli altri) alla sua. Sarà questo il leitmotiv da cui poi si snoderà tutta la trama.
Ecco allora il vero talento che distinguerà Sorata da tutti gli altri personaggi: un cuore d'oro e quella capacità di adattarsi alle situazioni, in modo da supplire, con l'impegno e la forza di volontà, alla mancanza di quelle abilità fondamentali che normalmente servirebbero per avere successo in certe situazioni. Proprio questa caratteristica ci fa normalmente parteggiare per personaggi di questo tipo. Vi siete mai chiesti perché uno dei supereroi più amati di sempre sia Batman? Semplice: non ha superpoteri, il suo essere così forte e in gamba non deriva da qualche dono divino sceso dal cielo ma semplicemente dalla forza d'animo che gli ha permesso di diventare quello che è. Stesso discorso per un personaggio come Rock Lee di "Naruto", anch'esso considerato uno dei più simpatici e amabili proprio in virtù di quella sua straordinaria forza che si è sviluppata a dispetto della sua non conoscenza delle arti magiche, cose che invece tutti gli altri personaggi della serie hanno. Qui sta il punto: quello che è straordinario diventa banale, mentre il banale diventa straordinario.

Eppure Sorata, a dispetto del suo continuo lamentarsi di volersene andare, non ha davvero intenzione di lasciare il Sakurasou. Nel profondo del suo cuore si è ormai totalmente affezionato a quel nuovo gruppo di amici che considera un po' come la sua "famiglia" allargata. È diventato parte integrante di quel microcosmo sociale che l'ha accettato a dispetto della loro diversità, quando invece sono stati proprio quelli come lui a rifiutarlo. L'attesa nel trovare un padrone per i mici, quindi, non è altro che un pretesto e una banale scusa per rimandare a tempo indeterminato l'allontanamento da quel mondo di cui si è innamorato, ma di un amore che non ammetterebbe per nessuna ragione al mondo, né a sé stesso né agli altri.
Proprio per via della sua "normalità nella anormalità", il giovane protagonista viene scelto per diventare la nuova "balia" di una parente della sensei dello studentato. Questa parente è Mashiro, una ragazza che, come detto prima, si scoprirà essere una straordinaria pittrice, dotata di una capacità artistica e immaginativa al di fuori del comune, ma che proprio per questo risulta essere totalmente distaccata dal mondo che la circonda e non riesce nemmeno a compiere quelle che sono le azioni più semplici per un essere umano, come mettersi mutande, pantaloni e scarpe prima di uscire di casa. Forse qui gli autori hanno un pochino calcato la mano, ma che storia intrigante ne sarebbe uscita fuori, altrimenti? Del resto, non mi pare che nessuno si sia mai lamentato dello scarso realismo di questa situazione.

Quella che però poteva sembrare come una bizzarra e sotto sotto romantica storia di "comune assistenza" tra un ragazzo "normale" e una ragazza "anormale", tuttavia, verrà complicata da storie parallele come l'introduzione del personaggio di Rita, pittrice inglese che giungerà in Giappone per poi finire fin troppo coinvolta nell'intreccio della storia, oppure il complicato rapporto che lega con un filo rosso il destino di Jin con la giovane Misaki, conditi da riflessioni sul futuro e su come mantenere i rapporti nonostante le distanze.
Su queste storie, si ergerà poi la sofferta vicenda personale di Nanami Aoyama, uno dei personaggi chiave della vicenda e una ragazza dalla personalità forte racchiusa in un guscio fragile. Nanami, come Sorata, non possiede nessuna abilità particolare; ma se Sorata ha dalla sua quella capacità di sacrificarsi per gli altri pur di vederli felici, Nanami è dotata invece di una forza interiore semplicemente straordinaria. Anche lei riesce a sacrificare sé stessa, ma lo fa in nome di qualcosa di più grande, dei valori in cui crede e dell'obiettivo che ha deciso di raggiungere. Nanami sarà un tassello importante nella crescita personale del protagonista, un esempio da seguire per chiunque si senta abbattuto dalle avversità della vita, per quanto rifletta una concezione della vita molto giapponese che per certi versi è piuttosto distante dal modo di pensare occidentale, e italiano in particolare. E saranno proprio i sentimenti di Nanami, mai velati sin dall'inizio della vicenda, a costruire strade parallele a un intreccio che si rivelerà sempre più intrigante puntata dopo puntata.
Sarà Mashiro, tuttavia, la ragazza che, proprio grazie alla sua abilità nel vedere al di là delle apparenze, riuscirà a scalfire quella corazza che la società ha costruito intorno a Sorata, finendo per mettere il ragazzo a tu per tu con il suo vero io. Sorata scoprirà aspetti della sua personalità che ancora non conosceva; sia in negativo, come l'invidia e la rabbia nei confronti di chi riesce facilmente a fare cose per noi impossibili nonostante il nostro impegno, sia quella forza d'animo che gli permetterà di affrontare la vita con coraggio e di costruirsi da solo la propria strada verso il successo.

Sulla colonna sonora non ho granché da dire, mi è sembrata del tutto e per tutto negli standard. Normalmente tendo a ignorare le opening e le ending, ma ho apprezzato il fatto che in questa serie siano cambiate a metà stagione, per adattarsi al mood che i nuovi avvenimenti stavano prospettando sull'anime. Carina la seconda ending, dalla melodia pacata e decisamente rilassante, per quanto comunque un po' infantile.
Unico appunto sul tema sonoro principale, la bellissima "Days of Dash": non mi riferisco qui alla versione standard ma piuttosto al suo arrangiamento con il pianoforte, che ne fa in assoluto una delle colonne sonore più dolcemente malinconiche che abbia mai ascoltato uscir fuori da quei tasti in avorio.

Adesso mi vedo costretto a introdurre un paragrafo con degli spoiler per poter completare la mia analisi sull'opera; se non avete ancora visto l'anime, vi consiglio di rimandare almeno la lettura di questo paragrafo. Se volete potete saltare al paragrafo finale, che conclude la recensione ed è "quasi" senza spoiler; fate vobis.
Non mi capacito della scelta finale di Sorata. O meglio, me la sono spiegata in un modo che non era esattamente quello che speravo. Intendiamoci, che alla fine la sua relazione con Mashiro dovesse sfociare in qualcosa di romantico era chiaro come il sole ancor prima che i due si incontrassero, nella scena in cui il protagonista guarda la foto che gli era stata data dalla sua irriverente sensei. Eppure non sono riuscito a trovare una ragione che fosse "realmente" convincente per quella sua appassionata espressione di sentimentalismo prima del passaggio del treno (elemento tipico in questo genere di situazioni).
Certo, da un punto di vista puramente fisico-sessuale è perfettamente comprensibile come Sorata abbia completamente perso la testa per una ragazza che è ben più di quella che potremmo definire "una bella figliuola" (e infatti ancora non capisco perché non abbia mai considerato la carriera di modella oltre a quella di artista; probabilmente avrebbe guadagnato i miliardi, ma tant'è). Eppure, non so voi, ma io difficilmente credo che riuscirei mai a innamorarmi di una tizia che non conosce il significato della parola "bucato" e che fa il bluff di regalarmi un biscotto solo per poi mangiarselo lei; c'è un termine tecnico per definire una persona del genere, ma non mi sembra il caso di utilizzarlo in sede di recensione. Capisco che un effetto collaterale di una personalità così, ehm, "svampita", sia anche quello che la porta a "dimenticarsi" l'importanza delle mutandine o anche solo del semplice mettersi qualcosa addosso, cosa che potrebbe risultare piacevole per il mandrillo di turno che si troverà a farle da balia; eppure Sorata, secondo i noti dettami del più irrealistico stereotipo di protagonista dell'harem giapponese, non sembra affatto contento di questa situazione e nasconderà a stento il suo disagio anche quando sarà "costretto" ad abbracciare Mashiro durante un discorso sul sesso.
Quindi... Perché?
L'unica spiegazione plausibile che secondo me si può trovare in questa scelta, e mi duole parecchio dirlo, mi sembra essere nient'altro che la banale prosecuzione della trama, per la serie: "le cose dovevano andare così", senza un se e senza un ma. L'autore o chi per lui, a mio avviso, non solo non è riuscito a osare, ma non ha saputo nemmeno creare delle situazioni che, a dispetto delle resistenze dei protagonisti, facesse affiorare i loro sentimenti poco a poco. Al contrario: a me è parso che si sia perso un sacco di tempo utile nello sviscerarsi della narrazione sui sentimenti di Nanami, che guarda un po' sarà l'unica (a parte Miyahara) a rimanere sentimentalmente insoddisfatta alla fine, senza perdere occasione per dipingerla come la donna perfetta da sposare, ovvero quella matura che si fa un mazzo tanto per le cose in cui crede e che è disposta a rinunciare alla sua felicità pur di farti felice, in sostanza. I sentimenti di Mashiro, invece, sono sempre rimasti rinchiusi nel suo impenetrabile guscio emotivo, salvo poi esplodere solo nelle ultimissime puntate.
Perché sono esplosi, quei sentimenti? L'anime non lo spiega in maniera precisa. Lo lascia intendere nel corso degli episodi, fino ad arrivare a una Mashiro che si tocca il cuore e che si stupisce del sentimento d'amore che improvvisamente ha fatto capolino. Ma quella piega amorosa improvvisamente intrapresa dalla protagonista non mi sembra sia mai stata realmente introdotta in un qualche modo che fosse incontrovertibile. Poi non so, magari il cieco sono io, ma tant'è.

Questa è una cosa che mi dà fastidio, sinceramente. Rendermi conto che determinate scelte narrative non sono state dettate dagli avvenimenti in sé ma piuttosto da scelte fatte a monte e ricreate a tavolino dagli autori. Eppure, quella scena della dichiarazione al passaggio del treno emoziona, inevitabilmente. E parecchio anche. Da qui si deduce come l'impianto emotivo della storia sia davvero ottimo e riesca a rendersi intrigante pur a dispetto di quei banali stratagemmi narrativi che vengono inseriti quando non si sa bene che piega far prendere alla storia. Anche scene in episodi come quello del discorso di Misaki non fanno che ricalcare questo concetto; le parole emozionano chi le ascolta e strappano le lacrime in un modo fin troppo naturale, premendo sapientemente sulle giuste corde nell'animo del pubblico (chi ha detto "ti piace vincere facile?"). Persino questo concetto è diventato parte stessa della trama, quando l'emozionalità delle parole di Misaki vengono considerate come un espediente per impedire la chiusura del Sakurasou. Ma niente mi toglierà dalla testa che tutto questo candore e questi fiori di ciliegio che volano, in realtà, non siano altro che un modo come un altro per rimanere all'interno di quel rassicurante recinto a cui un'infinità di romanzi/film/cartoni/anime di ogni tipo ci hanno ormai abituati.
Una scelta troppo banale per un anime del genere, a mio avviso. E sarà forse per la legge del contrappasso che un espediente davvero scontato, quella di utilizzare il personaggio di Miyahara per riuscire a dare il contentino alla trama senza far piangere nessuno, alla fine sia stato gettato al vento invece di essere approfondito a dovere. L'ho trovato un po' paradossale, dato che io invece me lo stavo aspettando, vista la piega generale che stava ormai prendendo la storia.
E il finale, come nella miglior tradizione per gli anime di questo tipo, rimane aperto. Talmente aperto che molti, compreso il sottoscritto, considerano l'uscita di una seconda serie come qualcosa di quasi inevitabile. Ma anche se l'opera si fosse conclusa davvero così non sarebbe un male, in fondo; un nuovo ciclo che rinasce sulle ceneri di quello vecchio, e la vita che continua e va avanti nonostante tutte le avversità. Questo il messaggio che vuole trasmetterci il finale, un messaggio che potremmo fare nostro anche senza la promessa di una qualche continuazione.

"Sakurasou no Pet na Kanojo", in sostanza, aveva le carte in regola per poter osare giusto un pochino di più, per andare al di là dei ranghi imposti da una trama figlia della società dei buoni sentimenti. Non l'ha fatto, pazienza. Il risultato finale è ottimo lo stesso.
Insomma, se non ci fosse stata questa sensazione di "incompletezza", probabilmente avrei assegnato anche un bel 9 alla storia piuttosto che un "semplice" 8, perlomeno sempre rimanendo all'interno del suo genere di riferimento. Se i difetti di credibilità di quest'opera siano veniali o meno, saranno però le priorità dello spettatore a decretarlo. Per il resto, è un anime che a mio avviso andrebbe visto da chiunque sia rimasto attratto dalla sua trama o abbia voglia di una storia che sappia come conquistarlo per un po' di tempo.
Consigliato.


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BigBis92

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è un anime ricco di spunti, con una bella trama di fondo: l'idea di far divenire un dormitorio una casa famiglia dove tutti possono ritrovarsi seduti insieme la sera è un qualcosa che adoro ed è molto originale. L'idea di usare una scuola d'arte come sottofondo per le vicende dei protagonisti è un qualcosa di nuovo e originale che, grazie anche alla bellezza e la chiarezza dei colori nei disegni, tende ad attirare il telespettatore. Più guardavo l'anime, più mi stavo addentrando e più ne diventavo dipendente, la curiosità si stava impadronendo di me. Anche se viene etichettato come anime ecchi, questa componente risulta esser borderline e non pesa sulla dolcezza del contenuto televisivo. I sentimenti la fanno da padrone, soprattutto la frustrazione, la quale si impossesserà sia di Nanami che di Sorata. Da inguaribile romantico sono rimasto parzialmente soddisfatto dall'ultima puntata, in cui non si ha un vero ending per alcuni protagonisti. Vorrei concludere con una frase di Pirandello per descrivere questo anime: "La pazzia è una forma di normalità". Spero in una seconda stagione.


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npepataecozz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Devo confessare che l'andare a stare in un dormitorio era una di quelle esperienze che mi sarebbe piaciuta fare durante gli anni dei miei studi; era quello il periodo in cui cominciavo ad avvertire distintamente il desiderio di una vita più indipendente, e il fatto di dovermi confrontare nella vita di tutti i giorni con persone di diversa cultura o estrazione sociale era un qualcosa che mi stimolava moltissimo. Purtroppo questo mio desiderio era destinato a rimanere tale; e il fatto di non essermi potuto misurare in un'ambientazione del genere è rimasto sempre un mio grande rimpianto.
Partendo da questo presupposto è facile comprendere come gli anime ambientati in contesti simili accolgono in genere il mio gradimento; essi costituiscono la rappresentazione animata di una mia fantasia che non si è mai potuta realizzare. Ne consegue che anche questo "Sakurasou no Pet na Kanojo" è un anime che, potenzialmente, rientra nel gruppo di quelli che generalmente riscuotono le mie preferenze. Non a caso, però, ho detto potenzialmente; nella pratica, infatti, questo titolo non è riuscito assolutamente a soddisfarmi, in quanto alterna parti fatte molto bene con parti davvero soporifere.

Ma andiamo con ordine e partiamo con la trama. Per non essere costretto ad abbandonare un cucciolo di gatto bianco, Sorata Kanda è costretto a trasferirsi dal normale dormitorio istituito presso la sua scuola al Sakurasou, un dormitorio destinato a ragazzi problematici. Data la "particolarità" dei suoi strampalati coinquilini il ragazzo si prefigge di trovare al più presto un padrone per il gatto per poter così abbandonare il Sakurasou, ma non ottiene grandi risultati. La situazione si complica quando in questo particolare dormitorio si trasferisce anche Mashiro Shiina, una bellissima ragazza che si rivela essere un genio della pittura; oltre al suo impareggiabile talento nel disegno, però, viene alla luce anche la sua assoluta incapacità a badare a sé stessa: ha difficoltà a vestirsi da sola, a tenere in ordine le sue cose, se esce si perde per strada, e così via. Insomma la ragazza ha bisogno di un badante; e chi meglio di Kanda può assolvere questo compito?

Composto da ventiquattro episodi, "Sakurasou no Pet na Kanojo" può essere, nella mia analisi, diviso in tre parti.
La prima, a mio avviso, è la peggiore di tutte, in quanto a dominare la scena sono solo un grande caos e una grandissima confusione. I personaggi fanno solo baccano senza risultare né divertenti nelle loro gag né profondi nelle loro riflessioni; a rendere il tutto ancor più stomachevole è la solita morale di fondo secondo cui solo il lavoro può dare un senso alla vita, per cui se si è insoddisfatti di sé bisogna per forza lavorare di più.
La seconda, al contrario, è la parte migliore. Se si fanno notare alcuni episodi davvero divertenti, ciò che però la rende particolarmente gradevole è lo spazio lasciato all'introspezione dei vari personaggi che, oltre ad acute riflessioni sulle loro condizioni di vita, si lasciano andare, finalmente, a comportamenti assolutamente umani come l'esser gelosi verso coloro che, per loro natura, riescono a raggiungere il successo senza alcuno sforzo apparente.
La terza parte, quella dedicata alla lotta per evitare l'abbattimento del dormitorio, pur non essendo scadente quanto la prima, rappresenta comunque un evidente passo indietro rispetto all'ottimo risultato ottenuto nella seconda: noiosa e infantile per lunghissimi tratti, essa è piena zeppa di luoghi comuni davvero fastidiosi.

In definitiva, il mio giudizio non è dei più favorevoli, ed è un vero peccato, in quanto, a mio avviso, questo anime era riuscito a introdurre elementi di autentica rottura al classico buonismo con cui sono impregnati in genere gli anime di questo tipo; poi, però, un po' la gran confusione e un po' la solita classica propaganda orientale sul lavoro hanno finito per rovinare tutto.
Per questi motivi, se da un lato almeno la sufficienza voglio concedergliela, dall'altro non chiedetemi di assegnargli nemmeno mezzo voto in più: non lo meriterebbe.


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Natsu95

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

"Quando si consiglia a una persona, si è quasi sempre saggi... è per sé stessi che si è spesso degli idioti": è la frase che delinea a grandi linee quest'anime che assomiglia molto a uno del genere "slice of life".

Sorata, il protagonista principale, decide (malvolentieri e quasi costretto) di trasferirsi in un dormitorio dalla fama d'essere "il dormitorio dei soggetti problematici": inutile dire che gli equivoci come i fraintendimenti saranno così tanti da creare un vero guazzabuglio divertente e davvero ben riuscito. Insieme alla stravagante e matta Misaki, la determinata Nanami, la stralunata Mashiro, il maturo Jin e l'asociale Ryuunosuke ne combineranno delle belle ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette, in senso letterale.

Ottima grafica e personaggi ben definiti costruiti attorno a un edificio che scopriranno essere il loro punto di partenza, ma anche il grande ritorno per ripartire da tutto ciò che non è andato a buon fine. Per chi come me dovesse riconoscersi nelle difficoltà della vita incontrate dai personaggi, consiglio di non cedere allo scoramento e di resistere per vedere il seguito: lo menziono poiché le immedesimazioni dei personaggi sono così forti e ben esperite da riportare alla mente delle situazioni che possibilmente lo spettatore ha vissuto in qualche maniera. Solitamente preferirei anime più leggeri che sviino dalla realtà, e quindi ne trarrei una valutazione negativa; ma per essere sinceramente oggettivi l'opera è stata ben realizzata per calare lo spettatore nella visione parallela di uno specchio della propria vita ricondotta alla filosofia del "non importa quante volte si cade, l'importante è rialzarsi: solo allora comprenderai di avere molto e di essere molto più fortunato e migliore di quanto pensi".

Lo svolgimento è proficuo e gradevole in ventiquattro episodi che non sembrano molti; piacevole lo sviluppo sentimentale tra Misaki e Jin, tra Rita e Ryuunosuke, mentre un vero peccato per il mancato sviluppo della coppia principale che avrebbe dovuto esser tale sin dalla metà del complessivo degli episodi; in concomitanza, una professoressa-responsabile stoica, volitiva e assai poco presente, da cui ci si sarebbe atteso di più come incisività.

La nota più che positiva e sempre in auge sono i rimproveri isterici di Sorata a chiunque, e personalmente è qualcosa di cui ho riso tantissimo. Voto: 9


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Eversor

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una commedia uscita nel 2012, che narra le vicende del povero Kanda Sorata, studente delle superiori, costretto a trasferirsi al Sakurasou, dormitorio per ragazzi problematici, a causa della sua testardaggine nel tenere dei gattini trovati per strada.
La vita, in questo fantomatico dormitorio, appare subito movimentata: l'energica e geniale Misaki è, per certi versi, l'anima pulsante del Sakurasou, affiancata dall'amico d'infanzia (o forse qualcosa di più) Jin, classico "Don Giovanni" che passa le notti tra una tipa e l'altra, ma segretamente innamorato di Misaki. La combriccola non è affatto finita, in quanto non bisogna dimenticare Ryuunosuke, programmatore intelligentissimo, ma letteralmente segregato nella propria stanza, e la strana professoressa Sengoku Chihiro, in teoria responsabile degli studenti lì presenti, in pratica totalmente disinteressata (si vedrà che non sarà così) alle sorti dei suoi allievi.
Insomma, la vita al Sakurasou è un vero caos; tra feste e brutti risvegli, la vita di Sorata sembra tutt'altro che tranquilla e spensierata, senza contare la sua preoccupazione per un futuro ancora ignoto, fatto di pochi sogni e vuote speranze. Eppure, la situazione non potrà che farsi ancora più turbolenta, grazie all'arrivo di due nuove reclute: la prima è Shiina Mashiro, una bella ragazza bionda di origini inglesi, che, oltre al fatto di incantare con il suo bel visino e quegli occhioni rossi, è dotata di un incredibile talento per la pittura. Quest'ultima si è recata in Giappone per imparare a realizzare buoni anime e ben presto il suo intento verrà raggiunto, ma, a parte disegnare, è completamente inaffidabile e imbranata. Ciò porta Sorata a curarsi di lei, avvicinandosi man mano a quella strana ragazza così riservata, non senza problemi e difficoltà.
La seconda arrivata è Aoyama Nanami, compagna di classe di Sorata, costretta a lavorare duramente per mantenersi gli studi e i corsi da doppiatrice. Il suo sogno l'ha portata a iscriversi alla scuola di Sorata, ma, non trovando l'appoggio dei genitori, è costretta a mantenersi con le proprie forze. Nanami è segretamente innamorata di Sorata, ma, per tutto l'anime, troverà difficoltà nel dichiararsi, anche perché la presenza invadente di Shiina sarà un vero è proprio peso.

Esordisco nella mia valutazione annunciando che "Sakurasou no Pet na Kanojo" è un'opera che mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta, non solo per la regia e la grafica, ma anche per la storia in sé. Innanzi tutto i personaggi possiedono una caratterizzazione davvero esemplare, in quanto vengono descritti tutti i loro tormenti, le loro aspettative e i sentimenti che provano verso i loro compagni. In secondo luogo nessuno cade nei classici cliché, forse un po' troppo sfruttati in altri anime contemporanei a questo. Nonostante il triangolo amoroso tra Aoyama, Shiina e Sorata, questo non cadrà mai nel demenziale o nel banale e manterrà per tutta la serie aspettative profonde e valenze alle volte anche drammatiche.
Un punto focale di tutto l'anime è costituito dal futuro e dalla realizzazione dei propri sogni: Sorata, anche grazie a Shiina e Aoyama, si decide a partecipare a un concorso per diventare creatore di videogame, mentre Aoyama ha la ferma intenzione di raggiungere l'obiettivo di doppiare anime.
Tuttavia, come ben presto si vedrà, non esiste un vero è proprio lieto fine; soprattutto Aoyama e Sorata, molto simili in questo, combatteranno e si impegneranno duramente, ma, nonostante ciò, più volte dovranno fare i conti con dolorosi fallimenti. A questi si contrappongono però i "fenomeni", come Shiina e Misaki che, senza eccessivo sforzo, riescono a ottenere ciò che vogliono.
Mi soffermerei su quest'ultimo punto, perché mi ha notevolmente colpito. Amici, vero, ma anche rivali. La gelosia si farà presto strada tra le mura del Sakurasou e toccherà ai nostri protagonisti riuscire a superare anche questa difficoltà.

Per quanto riguarda il piano tecnico, lo considero impeccabile: la grafica è notevole, le musiche molto belle e la regia è stata in grado di coinvolgere lo spettatore per tutte e ventiquattro le puntate. I colori passano da tonalità brillanti a sfumature più scure, creando così un arcobaleno di colori, che muta in base ai sentimenti dei protagonisti e si fa partecipe degli impulsi reconditi nel cuore dei giovani studenti.

Un altro tema importantissimo è l'amore. L'amore tra i due amici d'infanzia, Jin e Misaki, che, nel corso della serie, si trasformerà e alla fine saranno in grado di esprimere reciprocamente i loro veri sentimenti. L'amore tra Ryuunosuke e l'energica biondina inglese, amica di Shiina, capace di conquistare, a fatica, il cuore cibernetico del nostro solitario programmatore.
E infine l'amore tra Shiina e Sorata, e Aoyama e Sorata: li metto insieme perché il giovane Kanda costituisce un po' il filo connettore di questo intreccio amoroso. Shiina è timida, incapace e riservata, ma riesce ad aprirsi a Sorata, mentre Aoyama, seppur molto pratica e intraprendente nella vita, non riuscirà mai veramente a dichiararsi al compagno. Come già detto, questo conflitto risulta molto ben strutturato, in quanto non cadrà mai nel classico "aiutiamoci a vicenda e vediamo chi lo conquisterà per primo" (cosa che odio), ma alle volte assumerà valenze drammatiche e tristi.
Personalmente appoggio Aoyama e tiferò sempre per lei... Sorata dimostra fin da subito un predilezione per la bionda, ma ho sempre apprezzato maggiormente le situazione più complicate, dove i due imparano a conoscersi man mano. È vero che Shiina, grazie a Sorata, impara ad aprirsi e mostrare sentimenti ed emozioni mai provate, ma Aoyama è quella che combatte, lotta e, nonostante tutto non riesce ad avere il successo sperato. I due compagni di classe sono simili, ma, nonostante ciò, il loro amore sembra non poter sbocciare.

In conclusione, dopo essermi dilungato abbastanza, vi consiglio la visione di quest'anime, capace di unire scene divertenti a momenti toccanti, che vi faranno piangere. I personaggi mutano, si evolvono, sembrano realmente vivi e, come tali, i loro sentimenti sono come una vera e propria esplosione nel cuore dello spettatore.

Voto finale: 9


 1
mk00

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Anche se la mia esperienza di anime è tanto limitata e probabilmente mi sfuggono dettagli, mi ritrovo concorde con tanti altri utenti nell'attribuire una valutazione alta a quest'opera.
Dal punto di vista grafico i disegni sono incentrati non tanto a cercare il dettaglio grafico e la perfezione nei visi, ma soprattutto a descrivere in ogni passaggio la componente emozionale dei personaggi. Cioè, pur in presenza di un disegno raffinato l'obiettivo è quello, anche con pause e silenzi, di rendere l'aspetto interiore di ciascuno di loro.
E' una serie che in alcuni punti, potrei dire, commuove persino e in cui si mescolano aspetti adolescenziali, quell'aspetto di competizione che tanto caratterizza la società nipponica e anche un senso dell'onore, del rispetto e della solidarietà specie nei momenti di delusione e sconforto. Fanno la loro presenza (simpatica) anche gag legate soprattutto alla involontaria comicità e ingenuità di Mashiro.
La parte ecchi è, secondo me, in netto secondo piano, direi che nasce solo per stuzzicare un sorriso nello spettatore in qualche situazione con Mashiro o Misaki, ma senza dilungarsi troppo.
Il concetto che emerge qui è quello dell'amicizia e solidarietà in varie forme: mi riferisco ai rapporti fra i vari personaggi, inclusa (a modo suo) la sensei, e il rapporto anche fra studenti e gatti (che in fondo sono la ragione stessa di esistenza di questa storia).
Voto: 9. Sono molto contento di averlo visto.

Arashi84

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Capita spesso che nel corso della vita alcune tappe e certi periodi siano associati a un determinato luogo: una casa, un parco, un bar, un'aula di scuola, qualsiasi posto i cui sentimenti di chi ci ha vissuto si sono rincorsi, sfiorati, abbracciati e allontanati, trovando infine forma e colore sotto la veste dei ricordi. Questi luoghi, questi "contenitori di emozioni", diventano dei veri e propri territori sacri in cui è possibile scorgere ad ogni angolo il proprio "io" passato. Essi però non sarebbero altro che meri recipienti se ad accompagnarne l'amore non ci fossero le persone che li hanno resi speciali. La casa è il luogo del cuore, è il posto in cui tornare, le persone che la abitano sono la casa stessa.
Questo è quello che succede ai protagonisti di "Sakurasou no Pet na Kanojo", simpatica commedia scolastico/sentimentale che dietro il guscio di un'allegra e spensierata frivolezza, nasconde la volontà di mostrare qualcosa di più complesso.

Sorata Kanda dimora presso il Sakurasou, il dormitorio per studenti problematici del suo istituto. In mezzo a geni dell'animazione, della sceneggiatura e dell'informatica, Sorata è l'unico "normale", cacciato dal dormitorio primario semplicemente per aver adottato un gattino. Lo scopo principale del povero ragazzo rinchiuso in una gabbia di matti è andarsene via al più presto. Purtroppo o per fortuna, però, il suo proposito è ostacolato dall'arrivo di Mashiro Shiina, una ragazza che gli è letteralmente affidata in custodia. Artista talentuosa, Mashiro è totalmente inetta per ciò che riguarda le relazioni sociali e le incombenze della vita quotidiana, così Sorata si trova costretto ad accudire quella specie di cucciolo dagli occhi dolci. Prendersi cura di un cucciolo non è semplice, ci vogliono impegno, costanza, pazienza e la forza di passare notti insonni, ma si sa, una volta che il cucciolo inizia a crescere e capire, l'amore che è in grado di dare compensa ogni sforzo.

"Quale colore vorresti essere?" chiede Mashiro a Sorata durante il loro primo incontro, una domanda che porterà alla prima riflessione del nostro protagonista. Nel periodo della vita in cui non tutti sanno ancora chi sono o chi saranno, è possibile stabilire il proprio colore? Dal punto di vista di Sorata, c'è chi viene benedetto sin dalla nascita da colori forti e brillanti, mentre altri devono accontentarsi, nonostante tutto, di rimanere incolore, pallidi e indefiniti. Il punto principale su cui le vicende di "Sakurasou no Pet na Kanojo" si snodano è proprio questo: la ricerca di un'identità che definisca tutto il proprio essere, da quello intimo e personale a quello che si relaziona con gli altri, in amicizia, amore e in ambito scolastico e/o lavorativo. Non è facile trovare la propria strada e ancor più difficile lo è per chi non è stato baciato da un talento naturale, per chi nonostante tutto l'impegno profuso non riesce a raggiungere il proprio obiettivo. Tutto questo purtroppo, complice l'immaturità e la voglia di percorrere il proprio cammino troppo velocemente, si riflette nelle frustrazioni di Sorata, nell'invidia e nella rabbia mal direzionate. Allo stesso tempo, anche gli altri personaggi affrontano sentimenti simili, avvicinandosi e allontanandosi dalle persone più care per paura di ferire ed essere feriti. Nonostante le emozioni negative, però, c'è sempre qualcosa che dà la spinta per rialzarsi è andare avanti, per migliorarsi e maturare; la speranza e la voglia di mettercela tutta sono sempre a portata di mano, ma spesso si è incapaci di coglierle senza l'aiuto di una mano amica. E' qui che entra in gioco il secondo elemento chiave della serie, ossia l'amicizia e il mutuo sostegno. Non si vive da soli, non si cresce senza l'aiuto degli altri, non si definisce sé stessi senza il continuo confronto tra il proprio io e quello altrui, e così Sorata, Mashiro e tutti gli altri abitanti del Sakurasou definiscono loro stessi in base alle esperienze, belle e brutte, vissute assieme agli amici. E' fortemente percepibile in ogni episodio il caos dei sentimenti adolescenziali, le esagerazioni di cuore e anima, gli eccessi di ogni piccola sensazione, l'esasperazione di ogni situazione e la forza di vivere guardando al futuro con il cuore colmo di speranza, anche e soprattutto dopo una dolorosa caduta. Accanto a queste riflessioni si accostano ovviamente i sentimenti amorosi, così simili ma così diversi per ognuno dei protagonisti, perché in fondo, conoscere e accettare sé stessi è il primo passo per riuscire a comprendere, accettare ed essere meritevoli dell'altrui amore.
Seppur questi concetti permeino tutta la storia, la prima parte dell'anime ha un carattere allegro e spensierato, condito da un lieve fanservice e situazioni sempre emozionanti e da batticuore. La parte finale, invece, vede giungere al pettine tutti i nodi, non senza un eccesso di melodramma che ha posto troppa enfasi su certe scene. Credo che sia questo il più grosso difetto di "Sakurasou no Pet na Kanojo", una parte conclusiva troppo enfatica e "rumorosa" unita a dei personaggi dal comportamento non sempre apprezzabile e coerente in toto. Purtroppo sono presenti anche alcuni odiosi cliché come ad esempio quello della "sorellina".

Graficamente parlando, "Sakurasou no Pet na Kanojo" presenta un chara fresco e frizzante, i colori sono accesi e brillanti, le animazioni fluide. La colonna sonora non è particolarmente esaltante ma ben si adatta all'atmosfera generale della storia. Buono il doppiaggio, specie per quanto riguarda Mashiro e il suo passaggio da "cucciolo asettico" a ragazza ricca di sentimento, e l'allegra Misaki, vera anima della storia.

Ammetto che non mi aspettavo nulla dalla visione di questa serie, invece mi sono ritrovata davanti a una storia che, seppur non sia esente da difetti, è riuscita a emozionarmi e commuovermi, riportando mente e cuore agli anni in cui anch'io cercavo di definire me stessa, tra la frustrazione, le incomprensioni e il dolore. Ma soprattutto mi ha ricordato le persone e i luoghi più importanti della mia adolescenza, i momenti felici, quelli in cui si guardava al futuro con ottimismo, quelli in cui una porta chiusa in faccia era un dramma ma al contempo era "solo" un dramma. Gli inquilini del Sakurasou maturano nel corso della storia, arrivando però non a un punto di arrivo, bensì di partenza, dal quale costruiranno il loro futuro senza dimenticare il passato che li ha resi ciò che sono. Forse nella vita reale gli anni del liceo non sono né così incasinati né così carichi di avvenimenti, però, se avete vissuto (o state vivendo) anche solo un decimo di ciò che è stato il Sakurasou, di certo potrete dire di aver assaporato l'adolescenza nella sua essenza più profonda, e forse oggi, da adulti o quasi, guardandovi dentro riuscirete anche a scorgere il vostro colore.


 2
mayedda

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una serie anime di ventiquattro episodi uscita nel 2012.
Questo anime mi ha completamente coinvolta. Ho iniziato a guardarlo un po' per caso, nel senso che non avevo nemmeno letto la trama, cosa che faccio raramente prima della visione di una nuova serie, e già dalla prima puntata mi aveva colpito. Si lascia guardare molto facilmente, nel senso che, benché abbia ventiquattro episodi, ci si mette davvero poco a guardarli, visto che il ritmo della storia permette di tenere alta l'attenzione sul prosieguo degli avvenimenti.

La storia è incentrata su un gruppo di compagni di scuola che sono stati ospitati un po' per forza nel dormitorio Sakurasou; edificio considerato un po' da tutti come luogo destinato agli studenti particolari, in realtà poi si rivela essere per i sette inquilini molto di più, una casa, una famiglia, un luogo in cui si sono consumati belli e brutti ricordi, e anche il posto in cui gli stessi sono riusciti a maturare.

Ho trovato la caratterizzazione dei personaggi molto originale, cosa che difficilmente vediamo negli anime sentimentali, scolastici. Gli inquilini del Sakurasou sono tutti molto particolari, alcuni sono dotati di veri e propri doni e abilità, come il disegno, l'informatica o lo studio, altri invece sono più normalizzati, se così si può dire, e quindi senza una particolare qualità, ma la vicinanza tra queste due fazioni caratteriali porterà l'un l'altro a confrontarsi continuamente, spingendo i più deboli a migliorarsi e i più dotati a capire che avere un solo dono molto spesso non basta nella vita.

La grafica è degna di un anime moderno, sono belli sia i disegni dei personaggi che delle ambientazioni. Ma il culmine grafico secondo me viene raggiunto con il dipinto di Shiina nelle puntate 22, 23 e 24. Gli sfondi sono molto elaborati, pieni di particolari, e niente è lasciato al caso. Personalmente ho gradito i quadri nel quadro, o meglio tutte le rappresentazioni grafiche inserite nell'anime, i dipinti di Shiina, i manga e la serie anime che vengono disegnati, e il bellissimo murales che viene pitturato nella camera di Sorata.
Anche le opening e le ending sono gradevoli da ascoltare, e ho apprezzato anche il testo delle sigle.

Nella serie ci sono dei momenti molto comici ed esilaranti, e altri invece in cui si cade vittime della commozione. Tuttavia, per la trama e la storia in generale che viene raccontata, si possono trovare molti spunti di riflessione e vengono toccati molti valori come l'amicizia, l'amore, la compassione, la gelosia, la famiglia, e l'identità.
"Ci sono cose che non puoi cambiare, non importa quanto duramente lavori. La vita è ingiusta."
Questa è una delle battute detta da uno dei personaggi di questo anime, e credo che riassuma buona parte di quello che vuole far arrivare ai telespettatori l'autore. Sì, perché i nostri protagonisti, o almeno quelli poco dotati, affronteranno delle vere e proprie delusioni, dovute al fallimento e all'insuccesso. Per tutta la serie si vedranno i nostri inquilini rincorrere un sogno, e farlo in modo veramente attivo, lavorando duramente, rinunciando a moltissime cose, se non a tutto per alcuni, e alla fine vedersi rifiutare solo perché il giudizio viene da persone sconosciute che hanno giudicato una performance di dieci minuti. Fallimenti che per alcuni comporterà uno sconvolgimento dei piani di vita e porterà quelle stesse persone a provare sentimenti forti, di gelosia, demoralizzazione, amarezza e infine rabbia. Questo in fin dei conti è un po' quello che nella realtà avviene, molti provano ogni giorno a rimboccarsi le maniche per riuscire in qualcosa, che sia un progetto, o un sogno da realizzare, e purtroppo viene interrotto da un esito negativo o insoddisfacente. Quelle stesse persone cercano di convivere ogni giorno con le proprie delusioni e fallimenti, e sperano che tutto migliori o si sistemi. Molto spesso però, proprio come dice la battuta, ci sono cose che non puoi cambiare, e non importa quanto duramente lavori, e così la vita ci sembra ingiusta.

Il mio voto è 10 perché il discorso finale di Misaki alla cerimonia di diploma è stata la ciliegina sulla torta: ha catturato me e credo anche tutti coloro che hanno avuto la fortuna di guardare quest'anime.


 1
Momoko Ke

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Uno dei migliori anime mai visti - magari proprio perché è il genere di anime che mi piace seguire. E' semplice, divertente, interessante, senza nulla di soprannaturale (per fortuna, basta con questi demoni!); la storia prende molto ed è ben strutturata, segue un filo logico e i profili psicologici dei protagonisti sono chiari e ben definiti. Ognuno di noi, indipendentemente dal proprio carattere (timido, asociale, giocherellone), può impersonarsi in un personaggio (io per esempio adoro Misaki Kamiigusa).
L'anime insegna anche a inseguire i propri sogni, sapendo comunque far aprire gli occhi di fronte alla dura realtà. Ci sono numerosi ostacoli da superare per raggiungere i propri obiettivi, ma è fondamentale capire che però tutto è sostenuto da una solida amicizia che non crollerà mai. E' un anime che fa venir voglia di incominciare a reagire nella vita e a impegnarsi per realizzare i propri sogni. E' un anime ricco di ottimismo, ottimo.


 8
Oasis

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Chi scegliere tra la disadattata mangaka geniale e la doppiatrice di anime tosta e dal cuore tenero?

Il talento è un dono piovuto dal cielo e molto spesso la genialità degli altri è uno stimolo per noi stessi: un incentivo a impegnarsi con volontà e ferrea determinazione, nel tentativo di trovare la nostra personale realizzazione. Tuttavia, nel nostro intimo, siamo normali esseri umani. E gli umani provano invidia, gelosia e 'sano' egoismo. Dopotutto si nasce soli e si muore altrettanto: l'alfa e l'omega dell'esistenza umana hanno una sola compagna, la solitudine. L'egoismo è dunque una parte di noi stessi con la quale si deve fare i conti tutti i giorni.

Ecco perché gli abitanti del Sakurasou, eccentrici come il loro dormitorio (e di conseguenza la serie di cui sono protagonisti), mi sono piaciuti quando hanno invidiato, fino a odiare, i propri compagni baciati dal dono di riuscire a realizzare i loro desideri senza quasi rendersene conto. La rivincita del duro lavoro, continuamente sbeffeggiato dalla sorte e dal giudizio altrui, che trova un minimo di soddisfazione nel rancore umano e naturale della gelosia. Certo, tutto poi si risolve - e, aggiungo io, 'giustamente' - per il meglio, poiché il talento dell'uomo o la donna geniale distrugge chi gli si avvicina troppo, ma non lo fa mica apposta...

"Sakurasou no Pet na Kanojo" è, oggettivamente, una bella serie moderna, capace di miscelare le capacità tecniche della nuova generazione dell'animazione all'intensità delle storie made in Japan. Il character dei personaggi è ben fatto e variegato, mentre il ritmo della serializzazione si mantiene sostenuto per buona parte degli episodi. Parliamo dunque di un prodotto di ottima fattura, dove anche il fanservice, utilizzato in dose massicce all'inizio (vedi il primo episodio), pian piano scema con l'emergere della trama effettiva, fino a diventare un contorno appetibile ma assolutamente non invadente (dalla metà della serie quasi scompare del tutto).

Ho individuato l'apice della serie nel fantastico episodio 21 che, da solo, riassume la chiave di lettura che ho provato a esporre all'inizio. Il finale, gli ultimi tre episodi, è invece completamente aperto (la serie ripercorre sei delle dodici light novel e mezzo realizzate da Kamoshida e Mizoguchi), virando verso il 'buono' (non mancano però spunti di indiscusso valore come la prima parte del discorso di Misaki Senpai durante la cerimonia del diploma).

In sostanza, ho particolarmente apprezzato il concept alla base della storia, soprattutto perché l'evoluzione animata lo ha reso quasi alla perfezione. Inoltre, una menzione d'onore va al tentativo di far percepire, anche se di sfuggita, il dietro le quinte di un'industria che ci regala sempre tante emozioni: l'entertainment nipponico costituito da anime, manga e videogame. I protagonisti sono infatti un'animatrice (nel senso di produttrice di anime), una mangaka, una doppiatrice di anime, uno sceneggiatore di anime, un programmatore e un aspirante produttore di videogame: la summa di chi lavora per noi appassionati. Ovviamente le singole figure professionali non sono state indagate fino in fondo, poiché la storia si concentra più sul lato slice of life/romantico delle relazioni tra i personaggi, uniti a modo loro dall'arte che si declina nelle loro specializzazioni (nell'anime è personificata dall'Accademia Suimei, ma ancor di più dal dormitorio Sakurasou).


 1
Cy93

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è considerato da molti il miglior anime della stagione autunnale del 2012, e credo che merita a pieno questo titolo. E' un anime che va assolutamente visto per almeno tre motivi principali: la caratterizzazione dei personaggi, l'intreccio della trama e la regia.

Parte fin da subito in quarta senza dare troppe spiegazioni sulla storia (che non accenno nemmeno, per non spoilerare e non rovinare niente della visione) e veniamo subito immersi nella storia senza troppe presentazioni, né convenevoli. All'inizio prende i toni di un ecchi, e ci si potrebbe fare l'idea sbagliata che si tratti del solito ecchi, ma mai convinzione sarebbe più errata. L'elemento ecchi viene usato solo come sfondo, per caratterizzare i personaggi, e come elemento comico della trama. E devo dire che questo utilizzo dell'ecchi mi ha soddisfatto a pieno, davvero ingegnoso, come nessun altro anime fino ad ora aveva fatto. Non c'è niente di volgare in "Sakurasou no Pet na Kanojo", nessuna scena di tette o mutandine, niente di tutto ciò, solo personaggi bizzarri al punto di non avere pudore! Quindi l'ecchi è usato come "elemento caratterizzante" della trama, non principale, una trovata geniale che si sposa perfettamente con la storia, che vede sei adolescenti che convivono insieme.

Ma il bello di "Sakurasou no Pet na Kanojo" sono i temi profondi che affronta e come questi temi vengono introdotti. Come ho detto all'inizio, non abbiamo il solito anime con mille spiegazioni e la solita presentazione della vicenda, ma un anime che parte in quarta e man mano che si procede con gli episodi vengono svelati temi profondissimi, come la solitudine di un ragazzo dotato, genio, l'invidia di chi non riesce ad essere all'altezza dei propri compagni, il senso di amicizia, l'amore e l'incomprensione dovuta a situazioni diverse che combaciano, in una storia che ha tutto da raccontare e trasmette mille emozioni, ma lo fa in modo sorprendente, tenendo col fiato sospeso, nel modo giusto. Più si va avanti e più l'intreccio si fa ricco di temi, e quello che sorprende è che questi temi sono sempre stati presenti fin dal primo episodio; tutto combacia, non ci sono imperfezioni. Man mano che si procede con la visione tutto diventa più chiaro, come se facesse parte di un grande disegno, e la caratterizzazione dei personaggi diventa sempre più familiare. Se si parte con un inizio brusco, senza rendersene conto, a metà storia quei personaggi sono diventati parte di noi al punto che viene il desiderio di voler rivedere gli episodi iniziali per capire mille piccoli messaggi che all'inizio non hai captato.

Tutto ciò è merito di una regia eccezionale, che mai come in quest'anime meriterebbe un Premio Oscar. Per di più, se aggiungiamo anche un disegno pulito, bello da vedere, dolce, e un'amicizia, l'amicizia tra i protagonisti, che pervade tutto l'anime e fa davvero piangere, talmente è espressa bene specialmente nella parte finale, "Sakurasou no Pet na Kanojo" si rivela davvero uno dei migliori titoli del 2012.


 2
.Anxiety*

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è un anime del 2012, tratto dall'omonima light novel. L'anime dura ventiquattro episodi, ed è una commedia sentimentale.
La trama gira intorno a Kanda Sorata, un ragazzo cacciato dal dormitorio della sua scuola perché non vuole liberarsi di un gatto trovato per strada, che è costretto a trasferirsi al Sakurasou, ovvero un "dormitorio alternativo" per ragazzi non proprio normali. Infatti nel dormitorio, che ha una cattiva fama per i suoi abitanti stravaganti, conoscerà dei veri e propri pazzi, che lo porteranno a prefissarsi l'obiettivo di scappare dal Sakurasou. Ma quando gli tocca il compito di occuparsi di una ragazza di nome Mashiro, genio dell'arte ma senza praticità nelle situazioni sociali, le cose cambieranno.

Partendo dal fatto che adoro le commedie sentimentali, analizziamo i punti.
La grafica è eccezionale. Inizialmente è stata proprio questa a invogliarmi a guardare l'anime: disegni ben fatti, cura dei dettagli esauriente. L'esplosione di colori vivaci e l'esaltazione del bianco rendono il tutto ancora più bello.

"Sakurasou no Pet na Kanojo" contiene i personaggi migliori che una commedia romantica potesse avere. In un periodo in cui gli harem sono dominanti, si vedono tre situazioni sentimentali differenti, con personaggi diversi l'uno dall'altro, ma sempre vicini. E' proprio l'unione dei membri del Sakurasou che rende fantastica la storia, in cui ogni personaggio è collegato all'altro nonostante le situazioni differenti citate prima.

Dal punto di vista musicale l'anime si comporta bene, a partire dalle opening ed ending simpatiche e ritmate. "DAYS of DASH" è probabilmente la migliore canzone dell'opera, cantata da Suzuki Konomi (autore tra l'altro di "Choir Jail" di "Tasogare Otome x Amnesia" e l'opening di "WataMote", due tra le mie soundtrack preferite di sempre). Le OST sono piacevoli, a volte tristi, a volte felici, ma mai deludenti.

Ultimamente di commedie sentimentali scolastiche se ne vedono troppe, e tra tutte direi che questa è l'unica che non mi ha deluso o annoiato mai per tutti e ventiquattro gli episodi. Do un 10 senza pensarci due volte perché è un anime che riesce a elevarsi dalla massa comune di commedie piene di ecchi e fanservice buttati a caso. Ovviamente lo consiglio a tutti.


 1
sao

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Grafica
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico di "Sakurasou no Pet na Kanojo" non ho niente da ridire: l'impianto grafico è di alta qualità, anche se i personaggi in materia di disegno sono abbastanza standard.

Personaggi
I personaggi sono il punto forte di questo anime. Di Sorata Kanda, il nostro protagonista, non mi stupisce il fatto che né sul lato sentimentale, né su quello personale, riesca a prendere decisioni (d'altronde, come tre quarti dei protagonisti di questo genere di anime); forse sarà l'unico che vi deluderà un po'. Di Shina Mashiro vi innamorerete sicuramente... perché? Questa candida e geniale ragazza dal cuore tenero è autistica o quasi, di conseguenza, non sapendo badare a sé stessa, vi assicuro che vi scioglierà (Shina è la coprotagonista, anche se sono sicuro che già lo sappiate). Kamigusa Senpai (detta Misaki) è forse il mio personaggio preferito: è ilare, e devo dire anche un pochino pervertita; rimane comunque un personaggio serio e ben sviluppato. Jin-san rubacuori è il migliore amico di Sorata e durante lo svolgimento vi appassionerete di più a lui. Nanami Aoyama è seria e laboriosa, si impegnerà su ogni singola cosa che farà e cercherà di raggiungere il suo obbiettivo ad ogni costo.

Trama
La trama è ben sviluppata, pur essendo semplice; sicuramente vi aspetterete il solito scolastico/sentimentale, ed è quello che troverete, anche se "Sakurasou no Pet na Kanojo" si distingue dalla media degli anime di questo genere.

Ultime osservazioni
Ho scelto di dare una votazione così alta perché è quello che si merita: vi divertirà, vi terrà con il fiato sospeso facendovi pensare al peggio, vi commuoverà o forse vi deluderà e basta, questo sta a voi decidere. Comunque, consiglio vivamente la visone di questo anime.


 3
Rygar

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
La stagione autunnale è stata ricca di serie appassionanti e interessanti: una di queste è "Sakurasou no Pet na Kanojo" (tradotta da qualche fansub come "La cucciolotta di Villa Sakura"), un'opera apparentemente semplice e senza pretese, che in realtà ha sondato con discreta abilità la psicologia adolescenziale, costellata da ripetuti insuccessi (spesso sfociati in fallimenti), focalizzandosi in particolar modo su ciò che rende "problematico" un ragazzo.
"La cucciolotta di Villa Sakura" è una serie della stagione autunnale 2012 composta da ventiquattro episodi di durata canonica. Tale opera deriva dall'omonima light novel del 2010, che ha a sua volta ispirato un manga nel 2011.

Trama: il povero Sorata Kanda è apparentemente un ragazzo comune e, a causa di alcune vicissitudini, è costretto a vivere in un alloggio/dormitorio chiamato Villa Sakura. Questo luogo ha la triste fama di ospitare studenti alquanto "particolari" (per non dire anomali, o peggio) e l'essere bollato come coinquilino di Villa Sakura non gli va particolarmente a genio, dal momento che non solo non si sente anormale o fuori di testa come gli altri inquilini, ma, a differenza di loro, non sembra aver alcun talento particolare. A complicare ulteriormente la sua vita ci pensa la sua insegnante Chihiro, che lo costringe a dover fare da tutore a Mashiro, una ragazza dotata di uno straordinario talento artistico, ma quasi del tutto incapace di badare a sé stessa, rendendo la già triste e tormentata vita di Sorata un vero inferno. Come andrà a finire per questo povero ragazzo? Riuscirà a sopravvivere in quel luogo di svitati? Scoprirà anche lui di possedere qualche talento? Insegnerà un po' di buon senso a Mashiro?

Grafica: quest'anime è un fiero figlio del 2012 per ciò che concerne il comparto grafico. Tutto è estremamente gradevole alla vista, piacevole e ben curato: ottime ambientazioni, perfettamente dettagliate, animazioni egregie e fluide, character design piacevole e ben curato.

Sonoro: il comparto sonoro è senz'alcun dubbio all'altezza della serie: opening nel complesso carina e orecchiabile, ending più vivace e dinamica, OST molto gradevole all'udito, effetti sonori nella media, doppiaggio eccelso.

Personaggi: la caratterizzazione (spesso) estremizzata di alcuni personaggi potrebbe infastidire alcuni spettatori, tanto da apparire irrealistica per certi versi. In ogni caso la caratterizzazione di ciascun personaggio è estremamente marcata e risalta parecchio. C'è una discreta dose d'introspezione ed evoluzione individuale. L'interazione del gruppo è buona.

Sceneggiatura: essendo un anime principalmente scolastico e di "vita quotidiana", non sono presenti artifizi narrativi o gestioni temporali particolari. Il tutto è piuttosto fluido e lineare, di tanto in tanto sono presenti dei flashback. Il ritmo è abbastanza spedito e non ci sono forzature nei vari episodi. È presente un moderato quantitativo di violenza e fanservice. I dialoghi sono abbastanza buoni.

Finale: insomma, non è poi così male, ma non mi è piaciuta moltissimo la scelta sentimentale di Sorata. Speravo in una scelta di maggior buon senso, ma tant'è. Nel complesso il finale è abbastanza buono.

In sintesi, "La cucciolotta di Villa Sakura" è un gran bel prodotto, sicuramente divertente, fruibile da tutti e piacevole. Consigliato a chiunque non disdegni un'opera adolescenziale con un qualcosa in più rispetto alla media.


 3
Darkechelon

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Nonostante sia contrario a dare 10 (perché sinonimo di perfezione), stavo quasi per darlo a questa serie... perché? Di certo non è perfetta, ma è riuscita a diventare uno dei miei anime preferiti in assoluto, nonostante non sia assolutamente il mio genere. Non so se devo ricredermi sul genere, o se è soltanto questo anime a essere una perla rara, ma sta di fatto che, senza il minimo accenno di azione e senza una trama particolarmente intrigante, è riuscito a tenermi incollato davanti allo schermo fin dalla prima puntata, e praticamente ho guardato tutti i ventiquattro episodi in meno di ventiquattro ore, e non è una cosa che faccio di frequente.

In "Sakurasou no Pet na Kanojo", infatti, non è la trama di fondo la cosa che ti colpisce di più, ma la caratterizzazione dei personaggi, l'amicizia che si crea tra loro, le loro stranezze, gli sbagli che compiono e quelli che ammettono, i diverbi, gli amori, il modo in cui si evolvono dopo ogni esperienza e il modo in cui rincorrono i loro sogni, gli innumerevoli sorrisi che riescono a strapparti e la commozione che spesso ti trasmettono. Non è la prima serie che guardo a suscitarmi queste emozioni, però con questi "soli" ingredienti è riuscita a non farmi annoiare neanche per un secondo, non cadendo mai sulle solite banalità, ma riuscendo perfino a essere istruttiva a tratti, e a mio avviso è quasi impossibile per chiunque non immedesimarsi almeno una volta in uno dei personaggi.
Tra tutti, oltre al protagonista Sorata, mi ha colpito molto Nanami, direi che quasi me ne sono innamorato, e, dispiacendomi a ogni suo fallimento, sono arrivato perfino a pensare cose del tipo: "Lei non merita tutto questo, non merita di essere triste"; sinceramente questa cosa mi ha sorpreso non poco, perché quasi la vedevo come una persona reale.
Un'altra nota va fatta assolutamente per Mashiro, la ragazza genio dell'arte ma incapace totalmente di badare a se stessa; probabilmente ciò che sto per dire non sarà gradito dal 95% di quelli che hanno visionato l'anime: sinceramente è l'unico personaggio che non mi va a genio, perché in una storia così "normale" mi sembra un personaggio troppo surreale. Certo, il personaggio in sé è fondamentale, e non nego che spesso trasmette un'infinita tenerezza, ma è eccessivamente incapace oltre i limiti del reale, e, nonostante questo, riesce a diventare una "rivale in amore" di Nanami... chissà, magari non mi va a genio anche per questo! Certo, probabilmente è il personaggio che si evolve di più in tutta la storia, ma anche nella fase finale in cui "migliora" non riesce a convincermi del tutto.

In conclusione, direi che anche tecnicamente è un ottimo prodotto: ottimi disegni, ottimo chara design e ottima OST. Mentre, come è mia abitudine, ho sempre saltato l'opening e la ending, quindi non so darne un parere.
Sinceramente, consiglio a tutti di cominciarlo, nessuno escluso, perché fin dal primo episodio si capisce se l'anime piace, e, come ho già detto, non è per niente il mio genere, ma mi ha preso – eccome! – fin dall'inizio. Merita un bel 9,5.


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WIND

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Questo è stato uno dei primissimi anime che ho visionato, nonostante le trame a sfondo scolastico non mi piacciono granché, visto che sono spesso farcite di contenuti adatti a un pubblico un tantino più giovane, tipicamente nella stagione adolescenziale.
Ma "Sakurasou no Pet na Kanojo" non è nulla di tutto ciò: ventiquattro episodi mai monotoni, divertenti e tristi a tratti, ti colpiscono pian piano con la loro dolcezza, affrontando temi maturi in modo molto semplice. La trama non è il massimo dell'originalità, se vogliamo, ma questo non deve trarre in inganno per nessun motivo. Le musiche sono a mio avviso molto belle, così come il comparto grafico, ma quello che più mi ha colpito è la parte sentimentale,di profonda amicizia e di complicità che nasce e si sviluppa tra i vari componenti del dormitorio Sakurasou.
Mi sento di consigliare a tutti questo anime: non rimarrete delusi, anzi vi dispiacerà una volta giunti all'ultimo episodio. Il finale, credo, apre senza dubbio a una seconda stagione. In definitiva, 9 è il mio voto.


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irishman

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Questo "Sakurasou no Pet na Kanojo" è stato decisamente il miglior anime, o quanto meno uno dei migliori, a mio parere, della non esaltantissima stagione autunnale 2012, nonostante sia stato inserito nella mia "wish list" più per l'impatto estetico della locandina, davvero gradevole, che non per un reale interesse sulla trama.
Invece, nonostante quest'ultima non si sia discostata più di tanto da temi abbastanza cari agli anime cosiddetti "scolastici", è riuscita a catturare l'attenzione in modo più che adeguato, grazie all'ottimo lavoro svolto dagli autori.

La serie si divide abbastanza nettamente in due filoni: il primo decisamente più allegro e spensierato, che non mancherà di strappare valanghe di risate agli spettatori, grazie ai comportamenti strampalati di Mashiron, il secondo decisamente più serioso e, a tratti, commovente, che vede i nostri eroi giungere all'apice della loro maturazione, con quell'amara sensazione di perdita di spensieratezza che accompagna la ben più dolce consapevolezza di sé, acquisita, appunto, grazie a tale maturazione.
Se il ritmo, i meccanismi che fanno interagire i personaggi tra loro, è davvero riuscitissimo e devastante, nel senso positivo del termine, nella prima fase dell'anime, qualche scricchiolio in più lo si avverte invece nella seconda parte, ed è proprio in questa distonia tra i due filoni che l'anime perde l'eccellenza che si era ampiamente meritato grazie alla perfezione del primo troncone di episodi, pur assestandosi comunque su un voto di tutto rispetto, come già avrete visto.

Un ottimo lavoro è stato svolto sicuramente sui personaggi. Ebbene, la chiave di questo innegabile successo è il rapporto conflittuale tra il talento debordante delle due inquiline veramente sopra le righe del Sakurasou e gli altri membri, che, viceversa, a parte il genio informatico Ryunosuke, sono dei normalissimi ragazzi alla ricerca dei loro sogni.
Da un lato, infatti, abbiamo la mattatrice della serie, Mashiron, artista dal genio universalmente riconosciuto, nonostante i suoi evidenti e drammatici problemi comportamentali, e la esuberantissima Misaki, precoce talento dell'animazione nipponica, che ha già prodotto una serie anime nonostante l'età da liceale. Dall'altra parte abbiamo invece un ragazzo, Sorata, uno dei tantissimi che ancora non sa cosa fare della sua vita, la dolcissima Nanami, che lotta con tutte le sue forze per realizzare il suo sogno, anche se priva del talento debordante delle sue compagne, Mitaka, che cerca di aggirare la propria normalità, offuscandola con il suo successo con il gentil sesso, e infine Ryunosuke, che, sebbene abbia anch'egli talento da vendere nel settore informatico, non si innesta anche lui nello schema conflittuale tra i talentuosi e i "normali", rimanendo per due terzi della serie confinato nella sua stanza.
Il conflitto tra queste due parti è il filone conduttore della serie ed è stato realizzato in modo impeccabile, mostrandoci come, nonostante le due talentuose del gruppo siano sinceramente e lealmente devote all'amicizia con gli altri membri del gruppo, il peso del loro talento rischia di schiacciare continuamente i loro amici che ne sono privi, ed è solo con un grandissimo impegno da parte di tutti che l'amicizia tra loro riuscirà a superare tutte le crisi che si pareranno davanti.
Questa conflittualità emergerà un po' tra tutte le parti in causa, ma, naturalmente, esprimerà il massimo del suo potenziale "distruttivo" laddove, oltre all'amicizia, inizia a germogliare un sentimento più forte ancora.

Se la caratterizzazione dei personaggi, come detto, è stata realizzata più che adeguatamente, un ottimo lavoro è stato svolto anche dal punto di vista grafico. Anche il chara design dei personaggi è azzecatissimo: il profilo e le espressioni dei nostri eroi sono davvero in linea con i loro stati d'animo, con Misaki che sprizza energia e voglia di vivere da tutti i pori, Nanami che lascia trasparire le proprie ansie e preoccupazioni, Mitaka che pare voler nascondere la propria "normalità" dietro i suoi occhiali. Anche scenari e fondali in cui i personaggi danno vita al plot è all'altezza del resto e la qualità del comparto grafico è sempre elevata, per raggiungere punte di valore eccelso in momenti particolarmente suggestivi o evocativi, in cui la scena richiede effetti speciali, che spesso si avvicinano al fotorealismo. Anche le animazioni sono di livello ottimale, specialmente nelle scene citate sopra; solo in alcune occasioni si assiste a un leggero decadimento, ma si tratta comunque di situazione rare, che non intaccano la bontà del comparto grafico.
Altrettanto riuscito è il sonoro. Le musiche, che si tratti delle sigle, veramente bellissime, sia opening che ending, che dei motivi di accompagnamento alle situazioni dell'anime, sono sempre coerenti con le immagini a schermo e sono improntate più allo scherzoso e spensierato, per la prima fase dell'anime, mentre nella seconda tendono più al malinconico ed evocativo.

In conclusione, siamo di fronte a un prodotto davvero consigliato, perché, pur non brillando per originalità, riesce a emergere dalla massa di prodotti similari, a sfondo scolastico, con trovate davvero esilaranti, personaggi davvero credibili e dai rapporti profondi, nonché per una notevole ricercatezza per i dettagli.
Il motivo per cui, a malincuore, ho ritenuto opportuno escludere questo "Sakurasou no Pet na Kanojo" dall'olimpo dei capisaldi dell'animazione è che questo lavoro tende purtroppo a calare nella seconda fase, come detto, e che tra l'altro termina con un finale abbastanza aperto, che di norma, almeno per il mio gusto, risulta un po' fastidioso.
Questo però non deve farvi pensare che questo anime non meriti, perché comunque è stato capace di emozionarmi e divertirmi, e per questo vale pienamente il tempo che gli dedicherete.


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9th

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una serie anime in ventiquattro episodi che ci racconta della vita quotidiana e delle avventure degli inquilini, appunto, del Sakurasou, un dormitorio molto particolare. Nello specifico, il punto iniziale della trama sarà il trasferimento di una studentessa dall'estero, Shiina Mashiro.

Personaggi: tutti i personaggi di questa serie, dal nostro protagonista Kanda fino all'ultimo dei personaggi secondari, sono davvero realizzati in modo convincente. Ognuno di essi rappresenta un particolare tipo di ragazzo: c'è chi ha il talento, chi si impegna per raggiungere la vetta, chi tende a isolarsi dal gruppo... Ed è proprio questo uno dei punti di forza della serie: pur non essendo delle figure che spiccano per originalità, i personaggi sono così realistici che è davvero facile immedesimarsi in loro.

Trama e temi sviluppati: la trama è piuttosto valida, anche se va detto che non brilla per particolare originalità. Ci sono varie situazioni che gli inquilini del Sakurasou dovranno affrontare, ci sono gli intrecci amorosi e ci sono i momenti di felicità di gruppo. Ma la cosa che rende la serie così appassionante è il modo in cui viene raccontata e i significati nascosti che presenta. Perché, oltre a essere incredibilmente dolce, con quei toni, anche nella scelta dei colori, molto pacati, è soprattutto istruttiva. Nel corso dei ventiquattro episodi ci verranno infatti mostrati dei giovani ragazzi alle prese con il proprio futuro, con le proprie ambizioni, con le proprie vittorie e delusioni. Il tutto condito da un'atmosfera carica di amore che è tipica di questo genere di storie. Insomma, ci si ritrova a crescere assieme ai nostri amici del Sakurasou senza nemmeno accorgersene.

Lato tecnico: dal punto di vista tecnico nulla da dire. Le animazioni sono buone e fluide, le scelte artistiche si adattano perfettamente al tipo di storia e le musiche di sottofondo, seppur non memorabili, sono godibili e mai fastidiose.

Per concludere, consiglio vivamente la visione di questa serie, perché riesce davvero come poche ad affrontare un tema come quello dei sogni dei giovani in maniera leggera, ma allo stesso tempo profonda.


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killer_bee

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Kanda Sorata è uno studente delle superiori, la cui vita cambia da un momento all'altro da quando per un incidente si trova costretto a trasferirsi al Sakurasou, un dormitorio per ragazzi problematici. L'arrivo al dormitorio della nuova inquilina Shiina Mashiro, una bellissima ragazza venuta dall'estero (che nasconde più di una sorpresa!), porterà Kanda a intraprendere un lungo percorso, che lo farà cambiare e crescere.
Proprio qui sta il potere di questa serie: vieni trasportato letteralmente nella storia, all'interno del frenetico dormitorio, dove pian piano osserverai da vicino ogni personaggio che tenta di ricercare la propria via da seguire, tra gioia e dolore, rabbia e allegria. Non mancheranno i momenti drammatici e romantici per i più sentimentali, come me, come non mancheranno gli attimi di estrema felicità, gli attimi in cui sarai talmente arrabbiato da voler spaccare lo schermo del PC e quelli che ti stamperanno un sorriso malinconico sul viso. Dire che Sorata e Mashiro sono i protagonisti è molto limitativo, in quanto ogni personaggio non è più o meno importante di un altro, ciascuno ha il proprio ruolo che serve a intrecciare e districare i fili della vicenda. Vengono trattati temi molto importanti, tra i quali prevalgono sicuramente l'amicizia, la dimostrazione che l'unione fa la forza, l'amore, la forza di volontà, la difficoltà per dei ragazzi non dotati di abilità particolari a ottenere quello che vogliono all'interno della società giapponese e il confronto con ragazzi che invece hanno un grande talento e non devono faticare per ottenere dei risultati tangibili.

La storia è narrata seguendo un ritmo sempre adeguato ai diversi contesti, senza mai creare confusione per la bulimia di informazioni o viceversa noia. I disegni sono nella norma, con il classico stile un po' moe che va di moda ultimamente, ma che sinceramente non disprezzo; le musiche sono molto curate e anch'esse sempre abbinate in modo preciso alle varie situazioni.
Solo un piccolo difetto, ossia l'approfondimento di alcune tematiche e rapporti tra alcuni personaggi potevano essere affrontati più profondamente, ma ci sarà sicuramente spazio per una seconda serie, in quanto l'anime tratta solo sei dei dieci volumi della novel.

Bene, mi sembra di aver detto tutto. Onestamente, ho visto l'ultima puntata poco fa e già provo un senso di malinconia nel pensare che settimana prossima non potrò godermi le vicende dei pazzi inquilini del Sakurasou, a cui è impossibile non affezionarsi. Consiglio quindi la serie a chiunque, a mio parere è sicuramente una delle migliori che il vento orientale ci ha portato qua in Italia nell'ultimo anno, e concludo qui assegnandole un bell'otto meritato.


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makoto93

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una commedia scolastico/sentimentale che rappresenta le avventure di Sorata Kanda, che, per prendersi cura di un gatto abbandonato, è costretto a lasciare il dormitorio scolastico per trasferirsi al "Sakurasou", cioè una pensione adibita all'alloggio di studenti che, per via delle loro particolarità, non riescono a convivere con i loro colleghi. Questo è solo il prologo, perché la storia principale si sviluppa con il trasferimento al Sakurasou di Mashiro Shiina, ragazza bellissima e pittrice dall'indiscusso talento, ma che, oltre alla pittura, non riesce a fare niente. Risultato? Sorata dovrà occuparsi di lei.

Il principale pregio di quest'anime è nel riuscire a raccontare una storia abbastanza banale rendendola tutto sommato interessante; non nego che dopo aver visto i primi tre/quattro episodi avevo già capito come sarebbe andata a finire, eppure dopo un'attesa di ventiquattro episodi non sono rimasto deluso. Il modo in cui si sviluppano gli eventi è scorrevole e leggero, ma allo stesso tempo vediamo i protagonisti confrontarsi con il fallimento, perché in questo anime non basterà mettersi una fascia in testa e studiare per una notte per raggiungere l'obbiettivo prefissato; si fallirà, si riproverà e si fallirà nuovamente. Tutti i protagonisti dovranno fare i conti con i loro limiti, sentimenti, paure, rappresentando un cammino di crescita capace di far affezionare lo spettatore, per finalmente arrivare a un finale capace di far piangere e sorridere allo stesso tempo.

Le cose in cui invece l'anime pecca sono principalmente due: i protagonisti e il comparto sonoro. Per quest'ultimo non c'è molto da dire, è assente o comunque anonimo; non ricordo una sola musica di quest'anime, eppure l'ho finito di vedere oggi. Per quanto riguarda i protagonisti il discorso è diverso: Sorata non mi piace perché rappresenta lo stereotipo assoluto per questo genere, ha la sessualità di un bambino di cinque anni, arrossisce, ha vergogna di dire 'ti amo', ha vergogna di vedere una ragazza in intimo, ecc. Quel genere di cose, insomma. Situazioni viste e riviste che per l'ennesima volta non mi sono piaciute. Mashiro invece è la tipica ragazza programmabile, in stile Chii di "Chobits"; io trovo queste situazioni troppo surreali, ma, considerando che vengono proposte in molte produzioni, devono essere una cosa che piace al pubblico nipponico, ma a me no. Infine, Nanami Aoyama, compagna di classe di Sorata segretamente innamorata di lui, che serve solo a costruire il più abusato, tipico e scontato triangolo amoroso. Superfluo.
I personaggi "secondari" sono molto meglio realizzati e hanno una personalità veramente interessante, profondi e non banali, come apparentemente potrebbe sembrare. Una scoperta.

I disegni mi sono piaciuti, non sono un capolavoro ma risultano ben realizzati e colorati come anche le animazioni dei volti appaiono abbastanza convincenti.
Consiglio vivamente l'anime agli appassionati del genere scolastico/sentimentale, ma anche agli altri, un po' meno a chi apprezza le storie profonde e ricche di colpi di scena in stile "Beautiful", perché in quel caso si rimane delusi.
Il mio voto finale sarebbe 8.5, che arrotondo a 9 perché è a un livello superiore di molte produzioni di questo genere; mi ha saputo far emozionare e divertire, ma non raggiunge l'eccellenza per via di personaggi principali non ispiratissimi e trama non molto avvincente.

ladynera

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Il Sakurasou è il Sakurasou perché noi tutti siamo li… siamo noi il Sakurasou! "

"Sakurasou no Pet na Kanojo" (la cucciolotta di villa Sakura), anime costituito da ventiquattro episodi, di genere sentimentale, comico e scolastico, è tratto da una serie di light novel scritte da Hajime Kamoshida e disegnate da Keji Mizoguchi, pubblicate dal 2010, da cui poi è stato prodotto un manga dal 2011, disegnato da Hoki Kusano; infine, giungiamo alla trasposizione animata nel 2012 ad opera dello studio Genco (studio che ha co-prodotto serie come "Ikki Tousen" e "Toradora!", solo per citarne alcune).

Partiamo dalla grafica: molto carina, non pretenziosa nei particolari, ma pulita e colorata. I personaggi sono ben caratterizzati e i fondali sono molto colorati.
Le soundtrack non sono particolarmente entusiasmanti, ma sono comunque in grado di aiutare lo spettatore a immergersi nell'atmosfera leggera. Opening ed ending sono entrambe molto piacevoli; nei primi dodici episodi ascolteremo la opening 'Kimi ga Yume wo Tsuretekita', cantata dai Pet na Kanojotachi e la ending 'Days of Dash', cantata Konomi Suzuki. La seconda opening si intitola 'Yume No Tsuzuki', cantata nuovamente da Konomi Suzuki, mentre l'ending è 'Prime number ~Kimi to Deaeru Hi', di Asuka Okura.

Trama: tutto inizia quando Sorata Kanda trova un gatto e decide di prenderlo con sé per averne cura, ma nei dormitori non è permesso tenere animali. Di conseguenza si trova davanti due scelte: la prima, abbandonare il povero cucciolo; la seconda, trasferirsi nel Sakorasou, ovvero un dormitorio per ragazzi "particolari". Giustamente, Kanda opta per la seconda scelta e si ritrova a dover affrontare una manica di pazzi, ovvero gli inquilini del dormitorio; questi si riveleranno non solo pazzi e scellerati, ma anche simpatici, comprensivi, e geniali. Dopo poco a Kanta verrà affidato il compito di badare a una giovane ragazza di nome Mashiro, piccola grande artista ma completamente priva di senso pratico e pudore. Questo porterà all'evolversi di una storia dolce, divertente, malinconica e triste in certi casi, che vedrà protagonisti tutti gli inquilini del Sakurasou e non solo.

La trama può far sembrare il tutto uno dei soliti banali anime incentrati sugli equivoci, sui banchi di scuola, la solita commedia romantica, ricca di battutine banali e di poco spessore, ma non è cosi. Mai fu più sbagliata tale impressione! Qui troveremo riflessioni di piccoli geni incompresi, portati a dare tutto sé stessi per raggiungere l'obbiettivo prefissato, vedremo le lacrime per i fallimenti, i dolori, una serie di insuccessi che porteranno ad abbandonare le proprie vocazioni, i propri desideri, impareremo a non arrenderci, anche se gettare la spugna è fin troppo facile, e alle volte è l'unica scelta possibile, rideremo come matti alle gag che ci regaleranno i protagonisti, di cui vivremo la crescita interiore passo per passo, conosceremo i difetti e le paure, ascolteremo assurdità, vedremo nascere amori e il collaudarsi dei vecchi, piangeremo con loro, assisteremo alle prime cocenti delusioni, prese anch'esse con un sorriso, per amore di un amico. Perché qui è l'amicizia che la fa da padrona, il sostenersi a vicenda, l'incoraggiarsi, il prendersi a sberle quando è necessario, avere sempre una spalla su cui piangere, capire, accettare e perdonare, il dare di matto! Troveremo nello stesso posto individui dalle più disparate idee e personalità, che hanno trovato il modo di convivere e accettarsi comunque senza discriminazione alcuna, anche se magari uno è più capace dell'altro, riconoscendo il suo essere speciale come persona.
Questo anime vi darà tanto, se sarete pronti ad accogliere i significati nascosti in un momento comico come in uno drammatico, sarà capace di stupirvi e di emozionarvi tanto da avere le lacrime agli occhi e ridere tra esse.

Mia piccola riflessione: trovare amici cari è raro, è come trovare un fiore tra i rovi, e quando si trovano, forse nel posto più inaspettato, nel momento in cui meno te l'aspetti, non bisogna lasciarli andare mai, perché renderanno i tuoi giorni belli meravigliosi, e in quelli brutti saranno accanto a te.
E quando un anime che nasce come una commedia ti fa pensare, questo merita davvero; non mi ha delusa in nessun caso, forse perché non mi aspettavo niente e questo mi ha completamente spiazzata, e il mio voto non può che essere 10 (e aggiungerei 'e lode').

Nadig1989

Episodi visti: 9/24 --- Voto 10
In "Sakurasou no Pet na Kanojo" vediamo come protagonista Sorata Kanda, ragazzo al secondo anno delle superiori che non riesce a passare in maniera tranquilla le proprie giornate a causa dei problemi del Sakurasou, un dormitorio per ragazzi problematici dove gli inquilini sono uno più pazzo dell'altro. Intenzionato ad andarsene dal Sakurasou, ben presto dovrà cambiare i suoi piani, a causa dell'arrivo di Mashiro Shiina, una giovane artista il cui talento è tanto grande quanto la sua incapacità di badare a sé stessa. Ciò lo farà sentire in dovere, suo malgrado, di badare alla ragazza, cosa che poi gli verrà imposta come suo compito personale dagli altri personaggi, sconvolgendo non solo i suoi piani, ma di lì a poco la sua stessa vita.
Benché sia ancora in corso, posso tranquillamente dire che questo anime è decisamente il più divertente che ha portato questo 2012. In questo anime, oltre alla parte sentimentale, che si deve ancora ben sviluppare, vedremo anche la crescita dei vari personaggi, i quali affronteranno i loro problemi e le loro decisioni di vita, il tutto colorato grazie alla frizzante quantità di battute divertenti, scene sconclusionate e momenti o discorsi equivoci, enfatizzati dalle personalità sgangherate degli inquilini del Sakurasou. Il tutto accompagnato da musiche frizzanti che si amalgamano perfettamente al tutto.
Una cosa che ho trovato positiva è la parte ecchi messa in secondo piano, e usata solo per quelle scene che innescano istintivamente la reazione del protagonista in discorsi botta e risposta (anche se questo metodo viene usato anche in altri tipi di scene non ecchi), di cui la maggior parte sono fatti con la imperscrutabile Mashiro.
Sono veramente curioso di vedere come si evolverà la storia e, per chi non lo avesse ancora visto, ne consiglio caldamente la visione.