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GianniGreed

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Faccio un po' di fatica a definire "Straight Title: Robot Anime" un vero anime, ma ha la parola "anime" nel titolo ed è made in Japan, perciò per questa volta diamogliela per buona ai Giapponesi.

Il titolo, che tradotto significa "Titolo Diretto: Anime di Robot", è menzognero, così come lo è la sigla, che mostra molti robot che hanno un design vagamente simile a quello dei Gundam combattere tra loro. In realtà, i protagonisti della serie sono robot di un altro tipo... La trama è questa: in futuro, l'umanità si è estinta a causa della guerra, ma sul pianeta sono rimasti i robot antropomorfi che gli umani hanno creato, e che ancora oggi, a distanza di migliaia di anni, continuano a farsi la guerra rispettando gli ordini con i quali sono stati programmati. In una Terra ormai distrutta (che come ambientazione ricorda le città in rovina di "Ken il Guerriero"), tre robot cercano di trovare un modo per fermare la guerra: i loro nomi sono Fujii, Kato e Mori. Si tratta di tre robot dalle sembianze femminili dalle diverse caratteristiche: Fujii è un robot cameriera, Kato è un robot bibliotecario che ha al suo interno un vastissimo database, Mori è un robot dalle funzionalità pratiche dotato di molti accessori. Le tre robot, cercando nei loro database, scoprono che c'è una cosa che può fermare la guerra: si tratta del potere della risata. Le robot decidono allora di analizzare il database alla ricerca di metodi che possano provocare le risate nei robot e porre dunque fine alla guerra.

Gli episodi sono sempre divisi in tre parti. Nella prima, Kato, analizzando il suo vasto archivio, scopre una tecnica comica, come battute, freddure, luoghi comuni, imitazioni e altro. I tre robot provano allora a mettere in pratica quanto imparato con risultati non proprio soddisfacenti, perché i loro schemi di ragionamento sono troppo logici e rigidi. Questo è uno degli aspetti davvero divertenti dell'anime, perché i robot che provano a far ridere ma non ci riescono sono davvero comici per lo spettatore.
La seconda parte dell'episodio vede le robot analizzare delle gag a caso che ogni tanto si trovano in qualche programma TV, tipo gente che scivola e cade, gente che deve correre su superfici oleate rimanendo in piedi, e altre cose di questo tipo. Dopo aver deciso che tipo di gag analizzare, parte una simulazione che vede i robot della sigla che ripetono esattamente le azioni della sigla (con tanto di canzone in sottofondo), ma con l'aggiunta dell'elemento comico. I risultati sono fenomenali: robot che scivolano e cadono, che perdono l'equilibrio... Per me è davvero divertente ed è il momento che mi diverte di più dell'episodio.
La terza e conclusiva parte di ogni episodio vede il trio di robot analizzare luoghi importanti nella vita comune degli umani, come lo sono cucine, palestre, scuole, centri commerciali, ospedali, negozi di musica. Le robot analizzano gli oggetti di uso comune dei vari luoghi, tipo in ospedale uno stetoscopio o una sedia a rotelle, in cucina mestoli e pentole e via dicendo, e, dato che non hanno informazioni in database, tentano di trovargli un uso più pratico possibile, ma che è sempre molto lontano da quello per cui sono stati creati. Anche questa è una parte abbastanza divertente, anche se nel corso dei vari episodi non tutte le gag di questo tipo risultano efficaci. Da segnalare che in questa parte sembra che le doppiatrici vadano un po' a ruota libera, dato che ci sono errori di pronuncia, risate, arrabbiature... Non so se è tutto vero o fatto apposta, ma anche questo risulta essere abbastanza comico, va detto però che questa cosa viene spiegata nell'ultimo episodio e ha importanza nella trama.
Dopo la sigla finale ci sono le classiche anticipazioni del prossimo episodio, che in questa serie sono realizzate con un solo disegno su cui campeggia il titolo del prossimo episodio; la cosa importante è appunto il disegno, che cambia ad ogni episodio ed è ogni volta basato su un diverso anime robotico, come "Gundam", "Sakura Wars", "Rahxephon", "Patlabor" e altri.

Wow, tutto questo solo per spiegare come sono strutturati gli episodi, ma sull'anime in sé non c'è molto da dire, tranne poche cose. "Robot Anime" è una breve serie di dodici episodi di breve durata, tredici minuti l'uno, realizzata interamente in computer grafica. I personaggi, le tre protagoniste principali, sono state create tramite il software "Miku Miku Dance", il programma per PC che permette di creare balletti e coreografie da far ballare a Miku e agli altri Vocaloid; infatti, la somiglianza tra Fujii e Hatsune Miku è evidente (ed è anche il motivo per cui io ho iniziato a guardare l'anime... vabbè, cose mie). La CG è di discreta qualità, le espressioni facciali di Fujii (l'unico personaggio ad avere un vero volto) sono ben fatte, e dato che l'anime è comico non vedo motivi di lamentarsene, anzi, il risultato finale ben si sposa con gli obiettivi della serie.
La parte audio è abbastanza degna di nota, in particolare il brano usato come opening, una bella canzone j-rock molto energica che, accompagnata alle immagini, fa davvero pensare di stare per assistere a un anime in cui i robot lottano al massimo delle loro capacità. Carina anche la sigla finale, dai ritmi più calmi.
E arriviamo dunque a parlare dell'aspetto più importante della serie: il doppiaggio originale. Per dirlo in una sola parola: sublime. Tutto l'anime e la sua comicità si regge sulle tre voci delle protagoniste, che sono eccezionali. Il loro modo di parlare, la tonalità fredda con cui leggono le frasi, tutte le varie emozioni che fanno trapelare nella terza parte... Boh, davvero non so come spiegarlo, ma per me sta tutto lì. Senza queste voci la serie perderebbe più della metà della bellezza che ha. Da segnalare che le voci sono quattro, c'è anche un narratore che ogni tanto sottolinea la rigidità dei comportamenti delle robot dopo che qualche loro azione ha risultati imprevisti.

E dunque, che altro dire? Sinceramente, non so a chi consigliare una serie del genere, ma posso dire che a me è piaciuta davvero tanto e mi ha divertito moltissimo. Non mi aspettavo davvero nulla e invece sono rimasto stupito, è una di quelle serie talmente assurde che fanno il giro e diventano dei capolavori. La storia sembra una cavolata, ma ha al suo interno un bel messaggio, che diventa chiaro nell'ultimo episodio, che con il suo finale dolceamaro risulta spiazzante e anche commovente. Davvero bello.
Non ci avrei scommesso davvero nulla, ma invece si è rivelata una serie molto gradevole da guardare. Poi, vabbè, io sono io e gli altri sono gli altri. Magari ad altri farà schifo, ma io mi sono ritrovato a ridere come uno scemo davanti al PC per tutta la sua durata.