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Utente60097

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Utente60097

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Sarò diretto, "Mekakucity Actors" è un anime che mi ha lasciato con più domande che risposte.

Sono partito a vedere questo anime con entusiasmo, il character design, se non divino, mi aveva incuriosito, così come il fatto di introdurre personaggi apparentemente sconnessi che poi si scoprono essere connessi tra di loro più di quanto ci si aspettasse. I primi episodi mi hanno preso abbastanza, vista forse la similitudine con le "Monogatari Series" (dato lo stesso regista e studio di animazione). Devo dire che, andando avanti, la serie non mi dispiaceva affatto. La trama non era la più avvincente realizzata, ma faceva modestamente il suo lavoro, fino ad arrivare agli ultimi episodi dove non ho capito assolutamente nulla. Mi è persino venuto il dubbio che mi fossi perso qualche puntata, che fossi passato dalla 8 alla 10 senza accorgermene, e invece no, avevo visto tutti gli episodi. Gli ultimi episodi sono davvero troppo confusionari, non ho letteralmente capito cosa stesse succedendo. La conclusione di questo anime per me è il nulla cosmico, e quel poco che sono riuscito ad afferrare non riceve risposta, non si sa che fine facciano i personaggi e come alla fine si sia risolta tutta la faccenda. Peccato, perché avevo buone aspettative che sono state distrutte con questa conclusione: se gli ultimi episodi fossero stati leggermente più chiari, si sarebbe riuscito a meritare una leggera sufficienza, ma sfortunatamente non è stato il caso.

Non so davvero se consigliarlo, probabilmente è stato un mio problema, sono io che mi sono perso dei pezzi, ma, visto il finale, direi di no.


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Ly

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
Per agevolare la mia valutazione, ho diviso il voto complessivo in tre parti: l’apparato tecnico (comprende animazioni, musiche, regia etc.) che vale quattro punti, la trama (secondo me è la parte più importane per un’opera) che vale cinque punti, e un punto di bonus in caso mi sia particolarmente piaciuta una serie.

Apparato tecnico: 2,5/4
La prima cosa che spicca in questo anime, per quanto mi riguarda, è la regia, che già dai primi minuti mi ha ricordato quella della serie “Monogatari” che, facendo delle ricerche, ho scoperto avere lo stesso regista; ciò si nota soprattutto negli sfondi, ma anche nelle inquadrature e nell'atmosfera surreale che si viene a creare. Premesso ciò, io la trovo fastidiosa, perché se da un lato, data la funzione fittizia degli sfondi, attira l'attenzione sulle vicende di personaggi, dall’altro non ho punti di riferimento ai quali appigliarmi durante le scene d’azione. D’altra parte permette dei cambi di inquadrature (che mi piacciono molto) altrimenti considerati errori (tipo la diversa posizione di un personaggio da un’inquadratura all’altra). Ho trovato piacevole l’opening; le altre canzoni sono molto carine, ma nessuna di esse mi ha colpito particolarmente.

Trama: 3,5/5
Ha una caratteristica che adoro, ossia la complessità e gli intrecci che, se gestiti bene, senza lasciare buchi di trama, fanno di una storia un capolavoro. Purtroppo ciò non succede in “Mekakucity Actors”: infatti, se da un lato abbiamo un gruppo di personaggi ben caratterizzati e approfonditi, dall’altro ne abbiamo alcuni spessi come un foglio di carta, a cui è stata data un’intera puntata all’inizio, per poi essere completamente abbandonati per il resto della serie, salvo poi ricomparire alla fine per svolgere una specifica funzione ai fini della trama o per non essere più ripresi. Il finale è confusionario, e sinceramente non ho capito cosa sia successo; insomma, mi ha lasciato con un sacco di domande per la testa.

Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler

Di Hiyori non se ne sa più nulla, nonostante nell’ultima puntata il ragazzo continui a chiedere dove sia; ci fanno intendere che sia rimasta intrappolata nell’altro mondo, e nelle scene finali vediamo la sua sagoma assieme a quella degli altri protagonisti, ma non ci viene mostrato né come né quando la salvano.
Cosa è successo nel finale? Si sono salvati tutti? Sono morti? Oppure è riuscita a tornare solo la ragazza con la sciarpa rossa? Cosa è successo al professore?

Fine parte contenente spoiler

L’anime mi ha intrattenuto, e ho quasi divorato i suoi dodici episodi, per cui si merita mezzo punto bonus, che, sommato ai precedenti, dà 6,5/10.


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Helena90

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
"Mekakucity Actors" è un anime del 2014 prodotto dallo studio Shaft e composto da soli dodici episodi.

E' una serie difficile da riassumere, perché gode di una trama molto complessa e articolata che si snoda attraverso il punto di vista di ogni protagonista dell'anime. La narrazione richiede molta attenzione, e soltanto verso la fine si chiude in un unico filone che conduce al termine di questa serie, ma, purtroppo, in una maniera poco riuscita. Infatti non c'è nulla da eccepire sulla prima parte della serie, ma già dalla seconda metà in poi, e soprattutto nel finale, lo sviluppo della trama risulta talmente contorto, da risultare ostico nella sua comprensione. Ancora adesso ho dei dubbi su quanto sia accaduto. Ci sono tante domande a cui non è stata data alcuna risposta e, cosa più grave, il tutto avviene in maniera così frettolosa che alla fine la serie non ti lascia assolutamente nulla.
Ho avuto l'impressione che gli autori si siano lasciati sfuggire quello che poteva tranquillamente essere considerato un capolavoro.

Ogni personaggio ha una storia non troppo banale, dei poteri da utilizzare e un passato che si incontra e si scontra con quello degli altri protagonisti attraverso un unico filo logico ben costruito, perciò ritengo sia veramente un peccato aver affrettato tutto proprio sul più bello. Dodici episodi sono veramente pochi per racchiudere una storia così piena zeppa di eventi ben collegati che poteva dare molto, ma molto di più.

Il comparto sonoro è veramente ottimo, su tutte amo alla follia la opening.
Molto più criticato è stato il comparto grafico, ma personalmente mi è piaciuto molto e l'ho trovato idoneo allo stile dell'anime.

In conclusione, non me la sento di dare un cattivo voto a questa serie, ma temo che con il passare del tempo non resterà altro che una gran confusione e un enorme senso di frustrazione.


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Yuki_96

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Di per sé la trama del racconto non era noiosa, anzi poteva uscirne una buona serie con tanto di soprannaturale e di mistero, insieme anche a una varietà di personaggi un po' stereotipati, ma comunque interessanti. Però, anche il modo in cui l'hanno "animato" è molto simile a un'altra serie ben nota, per alcune caratteristiche; ad esempio, le inquadrature, gli sguardi, gli scenari, ecc. ricordano troppo "Monogatari", chiunque l'abbia visto può capire benissimo che impressione mi abbia fatto. Diciamo che, se dovessi descrivere in poche parole quest'anime, lo definirei come una "quasi brutta copia", cioè l'autore ha cercato di utilizzare alcune basi di quell'ultima opera sopracitata, di creare o modificare certi elementi, e poi costruirci una serie quasi completamente differente, ma si nota molto la somiglianza.

Beh, tutto sommato la trama ha un po' di originale, ma, se ve la raccontassi, parrebbe soltanto un brutto spoiler, quindi vi dirò com'è l'introduzione: il protagonista sembra un ragazzo NEET, (significa in poche parole un disoccupato accampato in casa) che se ne sta in camera insieme al suo PC; per una "casualità" gli viene spedita un'email dove trova all'interno un programma indipendente, "CyberGirlVirus", con delle sembianze umane, e che ha la capacità di "gestire" e "controllare" ogni dispositivo elettronico stando all'interno di esso... ma questo programma ha anche una personalità vivace ed egocentrica, e in qualche modo riesce a fare uscire di casa il proprio "padrone": gli capiteranno alcuni incontri e avvenimenti strani che pian piano aiuteranno a sviluppare la trama.

Avrei voluto che "Mekakucity Actors" venisse trattato meglio, nel senso che potevano essere fatti alcuni accorgimenti maggiori e non farlo sembrare un anime disegnato e buttato lì, con un insieme di buone idee espresse male.
Il mio voto è 6, sufficiente perché comunque certe scene ti prendono, ti incuriosiscono, ma ti lasciano un senso di incompleto.


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Thecrimsonking

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Shintaro Kisaragi, NEET diciottenne rintanato nella propria stanza da due anni, vive la sua comunissima vita immerso nel mondo virtuale del proprio computer. A tenergli compagnia c'è Ene, una "cyber-girl" approdata nei suoi dispositivi elettronici dal giorno in cui un anonimo gli inviò una misteriosa e-mail. L'esistenza di Shintaro cambia radicalmente il 14 agosto, quando, causa un guasto alla propria tastiera, è costretto a uscire nel mondo esterno. Durante l'acquisto viene preso in ostaggio da un gruppo di criminali che hanno fatto irruzione nel negozio. Proprio in questa occasione viene in contatto con alcuni membri di quella che scoprirà essere la "Mekakushi Dan" (la Gang Bendata), grazie ai quali riesce a sventare la rapina.

"Mekakucity Actors" è un anime tratto dalla serie "Kagerou Daze", diventata famosa grazie all'omonima serie di canzoni e light novel. Diretto da Akiyuki Shinbo e prodotto dallo studio Shaft, è stato trasmesso durante la stagione primaverile del 2014.

Grafica: voto 6,5/10
Il reparto grafico dell'anime è atipico. E' evidente la mancanza di un lavoro approfondito sull'animazione dei personaggi, i quali assumono uno strano aspetto che può piacere o meno. I colori sono molto forti e ben distinti, tanto da conferire un senso di surrealtà. Da apprezzare invece il largo utilizzo di animazioni computerizzate che rendono l'anime unico nel suo genere.

Audio: voto 10/10
Il comparto sonoro è forse la vera punta di diamante della serie. Le canzoni sono tratte proprio dalla serie di canzoni "Kagerou Project" da cui è tratto l'anime. Esse non fanno semplicemente da sottofondo, ma raccontano loro stesse gli avvenimenti e le sensazioni dei personaggi; sono tutte coinvolgenti, molto ben fatte e riescono ad enfatizzare la narrazione. Meravigliose la opening "Daze" e la ending "Days".

Personaggi: voto 7,5/10
I personaggi sono ben congegnati: essi sono rappresentati nella loro più profonda psicologia, mostrandone accuratamente desideri, passioni e delusioni. Tutti i personaggi dell'anime sono protagonisti, ognuno con la propria storia, senza mai sfociare nella banalità, e ognuno di essi svolgerà un ruolo fondamentale per gli avvenimenti successivi.

Sviluppo trama: voto 8/10
La trama presentata nei primi episodi non è che una minuscola parte della vera storia celata dietro l'intera serie. Lo sviluppo della storia, apparentemente caotico e senza alcun filo logico, va a strutturarsi con più tecniche differenti. La prospettiva della narrazione si basa principalmente su due tipi di onniscienza: quella multi-selettiva (fatti narrati dal punto di vista di più personaggi) e quella selettiva (vicende che si sviluppano attraverso le testimonianze dei personaggi). Proprio quest'ultima ha un ruolo fondamentale, poiché è proprio tramite l'ampio uso di flashback che lo spettatore riesce finalmente a ricollegare tutti i fatti precedenti e dare così un senso logico al tutto.

Intrattenimento: voto 7/10
Nonostante si sviluppi attraverso ricordi del passato, "Mekakucity Actors" rimane un anime assai gradevole da seguire. Esso non risulta essere quasi mai noioso, con un'alternanza di scene esilaranti e drammatiche, enfatizzate dalle splendide OST e dai colori sgargianti.

In definitiva, "Mekakucity Actors" è una serie col solo scopo di intrattenimento, e proprio sotto questo aspetto risulta essere un ottimo prodotto, seppur non un capolavoro. L'unica nota veramente negativa sono il numero degli episodi: il racconto dei fatti antecedenti alla storia viene portato eccessivamente avanti lasciando pochissimo spazio alle avventure effettive dei personaggi, che vengono raccontate sporadicamente e troppo velocemente nel finale della serie. Nonostante ciò esso è un anime originale, unico nel suo genere, che riesce a coinvolgere e intrattenere lo spettatore senza alcuno scopo moralistico o interpretativo.


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AnTei

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
"Mekakucity Actors" è un anime realizzato dallo studio "shaft" che ricordiamo per opere quali "Puella Magi Madoka Magica", la serie "Monogatari" e "Sayonara Zetsubō sensei".
Faccio riferimento alla serie Monogatari in quanto la regia e il tipo di narrazione hanno diversi punti in comune, ad esempio le inquadrature e la visione delle vicende da punti di vista differenti.
Non sto a scrivere la trama perché la potete trovare sulla pagina di Animeclick dell'anime, ma vi basti capire che è difficile riassumerla in poche parole, senza fare spoiler, dato il continuo intreccio delle vicende spesso non in ordine cronologico.
Date queste premesse viene da chiedersi il motivo di un voto insufficiente. Per quanto la tecnica narrativa sia molto interessante, non viene utilizzata correttamente. Vengono introdotti personaggi, misteri ed informazioni ad ogni episodio, che non hanno il tempo di essere sviluppati in maniera sufficiente, e non si riesce a dare un vero e proprio senso alla vicenda. Riusciamo a capire a grandi linee cosa sia successo, ma sfuggono i particolari, quelle chicche interessanti che vengono introdotte, ma sviluppate poco e male per la durata dell'anime stesso.
Abbiamo un anime che riesce ad intrigare con i personaggi che introduce, ma perde troppo tempo nella loro presentazione e di conseguenza ne rimane molto poco per dare un senso alla vicenda. Alla fine rimarranno domande senza risposta e molti molti dubbi, soprattutto nel finale: sbrigativo e insoddisfacente, non ci da vere e proprie risposte, ci rivela qualcosina lasciando il resto nel mistero.
Ho passato molto tempo a cercare di mettere insieme i pezzi, ad arrivare alla "verità" e alla fine dell'anime rimangono infiniti dubbi, questo a causa della narrazione confusionaria che si rivela un grande punto a sfavore, nonostante risultasse interessante inizialmente.
Purtroppo l'anime aveva delle potenzialità, ma avendo poco tempo e avendolo sfruttato male, il risultato è stato un prodotto insufficiente.
Il voto è forse troppo generoso, però in un modo o nell'altro riesce ad essere visto, forse nell'attesa di spiegazioni e risposte che purtroppo non vengono date.
Un punto a favore lo ottengono le ost, le ho trovate piacevoli, ma ovviamente non bastano le ost a fare di un anime mediocre un buon prodotto.


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Bazza8

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
In queste ultime due stagioni abbiamo potuto notare un piccolo cambiamento nel mondo degli anime: già con "Kill la Kill" lo studio Trigger ha dato spazio a un mondo nonsense e in particolar modo all'esagerazione, argomento principale nei disegni della casa produttrice. "Mekakucity Actors" è stato un altro di questi esperimenti.
"Una città vuota". In "Mekakucity Actors" l'ambientazione risulta spoglia, vuota di ogni cosa e ogni luogo riconduce a un non so che di fantascientifico. Quindi bisogna scordarsi dei paesaggi che anime come "Sword Art Online" o "Wolf Children" ci mostravano. Qui tutto è vuoto, anche la popolazione è vuota, disegnata appunto in bianco. Questo permette allo spettatore di concentrarsi esclusivamente sul narrare della trama. Anche le animazioni dei protagonisti risultano innaturali, ma è una caratteristica unica dell'anime.
"Ti racconto una storia, anzi tante!". Con questa frase si può riassumere la tecnica narrativa di "Mekakucity Actors", ovvero un conosciutissimo multi point of view molto accelerato. In pratica in ogni episodio si avrà un incipit completamente scoordinato dal finale del precedente episodio che si andrà a collegare pian piano con il passare dei minuti. È quindi difficile adattarsi a questo tipo di narrativa guardando una puntata a settimana, ma è comunque apprezzabile. La trama non la accenno neanche, perché secondo me bisogna godersi questa storia senza sapere nulla e cercando di capire da soli.


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giacgiac

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"Mekakucity Actors" è un anime strano, con tutte le sfumature di significato che questo termine porta con sé. Prodotto dall'ormai noto studio Shaft, ne presenta tutte le caratteristiche a livello di regia e animazioni, divenute famose grazie alle serie di "Zetsubou Sensei" prima e "Monogatari Series" poi: caratterizzazione e comparsa di pochi personaggi, essenziali per lo sviluppo della "trama", animazioni spesso statiche, paesaggi cittadini sterminati e semivuoti... insomma, espedienti che personalmente apprezzo, ma che diventano davvero efficaci al fine della storia solo se adeguatamente conditi con un abbozzo della suddetta "trama". Il problema di questa serie è proprio questo: manca una trama lineare e facilmente comprensibile; e non si parla di mindfuck in stile "Serial Experiments Lain" o "Texhnolyze", ma di dare un senso logico allo svolgimento degli eventi.

Gli episodi hanno per protagonisti personaggi diversi, approfondiscono il carattere e la storia personale di ognuno, aggiungendo sempre più carne sul fuoco, ma sempre meno trama; il risultato è un'accozzaglia di storie diverse che solo in ultima analisi, alla luce degli undici episodi precedenti e delle scenette riguardo la storia del "mostro" dopo la sigla di chiusura, acquista un vago significato nell'ultima puntata. Persone con strani poteri paranormali, che si manifestano tramite una tinta degli occhi di colore rosso intenso, formano una brigata, la Mekakushi Dan, senza un apparente obbiettivo prefissato. Solo in seguito si scopre che la squadra deve fermare uno scienziato pazzo, legato da vincoli di parentela con alcuni membri, che spera di evocare tramite il sacrificio dei membri stessi della brigata, e più in generale delle persone con poteri oculari, al fine di sperimentare alcune capacità che un'entità, legata al mostro di cui si parla alla fine di ogni episodio, gli aveva dato.

Il livello di coinvolgimento della serie è sicuramente alto all'inizio, vengono apprezzati in particolar modo la regia e le animazioni, ma andando avanti le pecche sono sempre più evidenti. Di conseguenza la serie può essere più che sufficiente, forse discreta. Il mio voto complessivo è 7, perché in fin dei conti apprezzo questo tipo di grafica, anche se comincia un po' a stancare.


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MattyPiranha

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Nel panorama dell'animazione giapponese ci sono anche quelle serie che io chiamo "serie difficili". Queste serie sono caratterizzate da una trama che magari nel complesso può essere lineare e di facile comprensione, ma che viene strutturata in modo tale da essere complessa; questo ha un lato positivo e uno negativo, perché da una parte se non ci si mette un po' più di attenzione del solito non si riesce a capire un tubero, mentre dall'altra parte ti invoglia a continuare a seguire la serie sperando che col passare delle puntate tutto si comprenda. Un esempio in questione può essere appunto "Mekakucity Actors", serie composta da dodici episodi di durata canonica; devo dire fin da subito che questa serie presenta, come detto prima, un lato buono e uno meno buono, ma ora analizziamo tutto nel dettaglio.

Fin dal primo episodio verremo catapultati in un mix di scene che si alternano senza seguire apparentemente un filo logico, e già da qui si può capire la natura complessa che circonda questa serie. Inoltre ci terrei a dire che questo tipo di serie non sono tanto da capire, ma da interpretare, perché effettivamente una volta finita la serie, se fate un confronto con altra gente che l'ha visto, ognuno ha dato il proprio punto di vista alla serie e dunque la comprensione è soggettiva. Dunque mi limiterò a descrivere la struttura dell'anime in questione senza analizzare il pelo nell'uovo: nella prima parte della serie, e qualche volta anche dopo, verrà raccontata la vita dei protagonisti della serie, che casualmente (o almeno così si crederà) si incontrano e scoprono di avere dei poteri di diversa natura, e quando li utilizzano diventano loro gli occhi rossi. Dopo aver analizzato tutti i personaggi l'attenzione cadrà sull'origine di questi poteri ed è proprio qui che si concentrerà gran parte del casino, perché senza manco rendercene conto avremo a che fare con un professore che poi diventa pazzo e un serpente nero gigante che penso che molti non capiranno mai da dove sbuchi.

Analizzare i personaggi, ovvero i ragazzi che compongono il gruppo protagonista della serie, sarebbe troppo pungo e forse anche noioso, ma sappiate che ognuno di loro avrà un ruolo molto rilevante nel corso della serie, nessuno escluso. Anche personaggi che avevamo quasi accantonato riappariranno e diventeranno loro i veri epicentri della serie.

Il reparto tecnico e grafico a mio parere è abbastanza buono, anche se non eccelso, dato che i movimenti sono tutto sommato pochi, a differenza dei cambi di inquadratura che saranno molto frequenti, il tutto accompagnato da dei disegni molto semplici che comunque si abbinano perfettamente con le ambientazioni e l'atmosfera generale della serie. Anche il reparto sonoro è abbastanza buono, con un opening molto veloce ma comunque avvincente, quasi totalmente opposta all'ending, che invece avrà dei toni molto più dolci e tranquilli.

Il finale è ciò che gran parte della gente che ha deciso di voler seguire fino alla fine questa serie aspettava da tanto tempo. Da un lato si hanno ulteriori spiegazioni e, appunto, la conclusione delle vicende narrate, dall'altro lato però ci sono ancora molti dubbi che non sono stati chiariti, forse perché la serie ha usato molte puntate per descrivere i personaggi e il loro passato, e la storia non è stata portata avanti nel modo migliore, dunque alla fine tutto risultava molto frettoloso.

Nonostante questa stonatura finale, io ritengo che questa serie si possa apprezzare solo se siete disposti a spremere un po' le meningi e quindi prestando un livello di attenzione maggiore di quello medio. Concludo dicendo che per essere una serie che ho guardato per "sostituire" un'altra serie che ho trovato parecchio noiosa, merita molto più di quello che pensa molta gente che si è fermata solo ai primi episodi e, se proprio non ce la fate a seguire le vicende strutturate in questo modo, allora vi consiglio di droppare la serie solo dopo la prima metà dell'opera, quindi non troppo presto.


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Giuseppes93

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
"Mekakucity Actors" è un anime del 2014 realizzato dal famoso studio Shaft, di dodici episodi.

Per avere un'idea della trama pensate a lavori come "Durarara!!" e "Baccano!", ovvero molti personaggi introdotti separatamente in diversi episodi e apparentemente non collegati tra di loro, ma che alla fine si scopre essere parte della stessa vicenda. Ad esempio all'inizio si parla di Shintaro, un ragazzo NEET che ha paura anche a uscir di casa, l'episodio dopo si parla di una idol di nome Momo, e così via. Essendo la serie costituita da questi cambi improvvisi di personaggi e luoghi, nonché da numerosissimi flashback, non dirò altro sulla trama: vi basti sapere che parla di ragazzi particolari, con dei poteri speciali che destino vuole si riuniscano in una gang chiamata Mekakushi Dan.

Nonostante questa tecnica narrativa possa sembrare interessante (anche se non originalissima, come detto), l'anime perde fin troppo tempo in inutili e noiosi episodi introduttivi ai vari personaggi e poco nel metterli insieme: ne vien fuori non un puzzle perfetto come negli anime su citati, quanto un'accozzaglia di elementi sconnessi. Pochi episodi finali non bastano per spiegare una storia che pur nella sua semplicità (non accade infatti nulla di eclatante nella serie) è resa quasi del tutto incomprensibile da questa discutibile scelta narrativa.

Poi i personaggi: ok il character design molto bello e 'stiloso', ma i personaggi sono scialbi, senza carattere, anonimi; nessuno di essi incide particolarmente e sembrano quasi delle marionette che si lasciano trascinare dagli eventi come se nulla fosse. Il finale, poi, mi ha deluso ancor di più, sia perché risulta essere quanto mai affrettato e sbrigativo, sia perché finisce con il classico "vogliamoci bene, con la forza dell'amicizia si può fare tutto" che proprio non sono riuscito a mandare giù.

E dire che la serie ha anche una buona regia, anzi ottima, ma senza una storia accattivante e personaggi come si deve, risulta solo fine a sé stessa.
Insomma, un'anime dalle grandi potenzialità, ma che alla fine dei conti non dice nulla e non va a parare da nessuna parte. Se avete voglia di farvi grandissime e inutili elucubrazioni mentali vedetelo, altrimenti via di corsa.

Eversor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Mekakucity Actors"... uhm, difficile dare un giudizio accurato a questa serie, non tanto perché sia rintronato di colpo, ma, anzi, forse proprio perché quest'anime mi ha fatto partire una piccola parte di cervello. Quindi non ti è piaciuto? (vi chiederete) Tutt'altro! La serie è incredibile per molti aspetti che poi andremo ad analizzare e, certamente, questa complessità generale, queste vicende così ingarbugliate rendono il tutto ancora più avvincente. Un manifesto contro la monotonia, ecco! "Mekakucity Actors" è, senza ombra di dubbio, un'opera che si distacca dalle solite storielle e che, anzi, cerca in tutti i modi di sorprendere, non tanto con i colpi di scena (quelli tra l'altro ci sono e sono incredibilmente belli), ma con una struttura così arzigogolata da far girare la testa. A metà puntata vi guarderete dicendo: "Ma che sta succedendo?" e poi, di colpo, tutto si risolve, il guazzabuglio di scene si schiarisce e parte (è impossibile tutto) della vostra confusione si risolve in uno stupore generale. Insomma, un cubo di Rubik fatto in anime.

La trama è, come appena detto, troppo complessa per poterla riassumere in poche righe. Di fatto tutta la vicenda ruota attorno alle vicende di un gruppo di ragazzi, ognuno dotato di un particolare potere o con abilità particolari. Strano? Non proprio, perché l'incontro di questi giovani non sarà certamente un caso. L'apparente accidentalità dei vari incroci si comprende appieno soltanto con lo scorrere delle puntate. In particolare le prime servono a presentarci i vari "eroi", tra cui vediamo un ragazzo NEET che non esce di casa ormai da due anni, dotato di uno strano software dalle sembianze di una giovane ed energica fanciulla, poi s'incontra una ragazzina dai capelli biondi che, come si vedrà subito, non solo è una idol, ma possiede anche uno strano potere oculare: attirare l'attenzione delle persone su di sé. Ciò che a volte può sembrare un vantaggio in altre occasioni è un vero e proprio ostacolo per la quieta esistenza.
Il gruppo si allarga e, man mano, tutti i protagonisti entrano in scena, ma non fermatevi alle apparenze, perché ci sono dei personaggi nascosti, delle figure che agiscono nell'ombra e compaiono misteriosamente nella coscienza di alcuni di questi ragazzi. Una di queste è Ayano, una fanciulla ormai defunta che, apparentemente, sembra collegata a tutto il gruppetto di protagonisti. La sua presenza torna a farsi vedere a Shintaro (il nostro NEET), anche se non si riuscirà mai a capire cosa sta veramente succedendo.

Mi fermo qui, non tanto perché non voglio raccontarvi altro, ma poiché, anche solo nel dirvi chi è il "nemico", rivelerei qualcosa di davvero inopportuno. Dunque, nonostante la vostra (spero) impazienza, sorvolerei su questi dettagli e andrei ad analizzare l'anime in maniera più dettagliata.
Come già detto la trama in sé è un labirinto, ma, devo ammettere, che è proprio la regia a enfatizzare questo risultato finale. Le varie puntate, anche se all'inizio non sembrerebbe, non sono in ordine cronologico, creando così un ulteriore caos. Salti nel tempo e nello spazio che rendono il tutto ancora più stravagante, ma allo stesso tempo consentono delle rivelazioni ad effetto d'incredibile portata. Durante le dodici puntate (purtroppo sono pochine) possiamo trovare anche numerosi flashback, dove i personaggi si raccontano, aggiungendo così dei piccoli tasselli al puzzle generale. Ovviamente niente sembrerà chiaro fino all'ultimo pezzo e ciò, forse, è l'elemento che rende così emozionante quest'anime.
Per quanto riguarda i personaggi, devo ammettere che questi sono stati creati in maniera esemplare, dando largo spazio ai loro sentimenti, alle passioni e ai pensieri che passano nella loro testa. I racconti interiori sono numerosi e ciò contribuisce a creare dei protagonisti di spessore, non fermi ai soliti cliché, ma ben piantati nel loro mondo e dotati di sentimenti veri che li rendono del tutto "umani".

Eccoci arrivati ora alla nota dolente: la grafica. Non tanto perché sia brutta, anzi... ma non sono riuscito ad apprezzare l'utilizzo esasperato del computer. I colori sono molto forti e tutto, in generale, ha un aspetto bislacco, partendo dalle figure delle persone in primis. Questa tendenza la sto riscontrando in molti anime usciti negli ultimi periodi e, anche se non è considerabile brutta, allo stesso tempo non riesco ad apprezzarla pienamente. In parte per la bellezza dell'anime (per quanto riguarda la vicenda), che è talmente interessante e coinvolgente che, in certi punti, non ti accorgi nemmeno dei dettagli grafici (si fa per dire), ma, se fosse stato un pochino più noioso, lo avrei certamente interrotto solo per la grafica.
Me lo dico sempre: "Non giudicare un anime solo dai disegni!" ma, che ci posso fare, sono fatto così e, d'altronde, anche questi fanno parte di un anime e, per quanto mi riguarda, preferirei che rimanessero più legati alla tradizione.
Le musiche invece sono incredibili, nulla da dire: belle, coinvolgenti e capaci di enfatizzare al momento giusto i momenti giusti.

In conclusione non posso far altro che consigliarvi la visione di "Mekakucity Actors", raccomandandovi di continuare a vederlo, anche se all'inizio vi sembrerà tutto strano, anche se non ci capirete niente e vi girerà la testa. Vedrete che, con il passare delle puntate, tutti i nodi torneranno al pettine e il vostro stupore ripagherà gli sforzi precedenti.
Il finale della serie è ben fatto, anche se, e qui concludo sul serio, ho riscontrato una piccola accelerazione nelle ultime puntate al fine di concludere la vicenda nei tempi prestabiliti. Penso che sia inevitabile, ma, nonostante ciò, non preoccupatevi: l'adrenalina finale sarà così alta da non farvi accorgere di questo piccolo dettaglio.

Voto finale: 8