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Otaku moderato

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Bones" se ne esce con un altro tentativo di anime Mecha, e questo porta il nome di "Captain Earth".

Daichi Manatsu vive una vita molto inquieta, complice il fatto che è orfano, ma quando vede alla televisione un misterioso arcobaleno circolare, dei ricordi cominciano a tornargli a galla, in particolare sull'isola di Tanegashima, e decide di tornarci; tempismo perfetto dal momento che da Urano appaiono delle inquietanti forme di vita chiamate Kill T-Gang le quali hanno come obiettivo il prosciugamento del pianeta terra, ma per fortuna è pronta l'organizzazione "Globe", la cui base principale è a Tanegashima, e per una serie di circostanze Daichi finirà per entrare ai comandi dell'unita d'intercettazione "Impacter Earth Engine", complice il fatto che suo Zio Tsutomu è a capo della struttura e, seppur a fatica riesce a respingere l'attacco.
Saputa la situazione Daichi finirà per rincontrare le due figure che conobbe da bambino, ovvero il giovane Tappei Igarashi e la dolce Hana Mutou, entrambi portatori d'importanti segreti.
Con l'aiuto della giovane Hacker, nonché fanatica di videogame Fantasy, Akari Yomatsuri, Daichi, Akari, Tappei e Hana, formeranno i "Midsummer Knight" con il principale obbiettivo di fermare i Kill T-Gang, ma avranno contro di loro l'organizzazione "Salty Dog", intenzionati a portare a termine il dispotico "Piano Kivotos", e la Macbeth Enterprises, società sinistramente collegata alle forze aliene che prendono il vero nome "d'Ingranaggi Planetari", mascherati in forme umane sotto il nome di "Design Child".

Narrativamente l'anime non concede attimi di noia allo spettatore; ogni puntata fa parte di una trama strutturata e coincisa, nulla è lasciato al caso e, intervallandosi fra retroscena e colpi di scena, lascia il giusto spazio all'azione, dai combattimenti che richiedono gli Engine Impacter nello spazio, e gli esoscheletri nelle operazioni a terra.
In ambito di cast conosceremo i protagonisti e ci si affeziona, ma viene lasciato molto spazio anche agli ingranaggi planetari e le altre figure oppositrici, in modo da poter entrare nella testa di ciascuno e poter elaborare ipotesi su ciò che potrebbe succedere, e il risultato degli avvenimenti possono lasciare continuamente spiazzati. Ovviamente non manca il romanticismo, sia puramente romantico, sia per via di una "funzionalità" nemica che si serve di tale gesto, tra cui in un paio di volte in ambito "non convenzionale", ma soltanto femminile.

Graficamente parliamo di Bones e il risultato grafico si vede, mentre in ambito sonoro dipende dai punti di vista, ma la prima Opening è graziosa.

"Captain Earth" è un anime dove nulla è lasciato al caso, assistendo ad un'avvincente avventura di un'incredibile estate.


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npepataecozz

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
Il progetto "Captain Earth" dev'essere stato, nella mente dei suoi creatori, un progetto molto ambizioso. Lo si capisce subito dopo aver visto i primi episodi della serie: non si tratta, infatti, del classico mecha in cui a scontrarsi sono sostanzialmente due schieramenti, uno terrestre e l'altro alieno, ma è invece composto da un discreto numero di fazioni legate l'una all'altra ma contemporaneamente in conflitto tra loro. L'anime, in particolare, dedicherà interi episodi alla descrizione di ogni singola fazione, descrivendone componenti ed obiettivi. Il livello di difficoltà che bisogna affrontare nel proporre una cosa del genere è davvero alto: basta sbagliare qualcosa o anche più semplicemente non considerare qualche aspetto con la giusta attenzione per mandare a monte l'intera sceneggiatura e creare un prodotto di scarso livello.
Da questo punto di vista, il risultato ottenuto da questo "Captain Earth" è sicuramente buono; tuttavia non si possono non notare degli svarioni provocati, spesso, dall'eccessiva minuziosità con la quale si cercano di spiegare cose e situazioni e che alla fine finisce per incasinare un pò tutto.
Ma partiamo dalla trama: Daichi manatsu è il figlio di un astranauta morto eroicamente per salvare il proprio pianeta dall'attacco dei Kill-T-Gang, una razza aliena interessata ad impossessarsi della libido umana che costituisce per loro una insostituibile fonte energetica. Grazie all'eroismo del padre di Daichi la minaccia viene sventata per diversi anni; tuttavia questa razza aliena tornerà presto a minacciare il nostro pianeta e stavolta toccherà a Daichi salire a bordo del suo robot e cercare di debellare il pericolo una volta per tutte. La sua missione verrà, però, ostacolata da alcune fazioni terrestre che hanno idee diverse su quello che dovrà essere il futuro della Terra; nella sua battaglia non sarà però solo in quanto si affiancheranno a lui tre amici: Teppei, un Kill-T-Gang convertito alla causa terrestre, Hana, una misteriosa ragazza trovata in una specie di bolla d'acqua, e Akari, una maghetta dei computer.
Come già detto nell'introduzione, la sceneggiatura di Captain Earth è piuttosto complessa. Oltre agli svarioni di cui abbiamo già accennato, va aggiunta una certa perplessità per la passione dimostrata nel dilungarsi nella spiegazioni delle varie procedure scientifiche di cui è la sceneggiatura è piena, e che spesso risultano davvero ostiche da capire; alcune volte, poi, risultano o inutili o collegate a personaggi o a situazioni di secondo piano.
Però se si escludono questi difetti, la storia raccontata risulta piuttosto piacevole da seguire: essa, a mio giudizio, vuole proporre una miscela tra il concetto di mecha tradizionale e uno più moderno che risulta molto gradevole; prevede battaglie sia nello spazio che sulla Terra, a bordo di robot o più semplicemente "a piedi"; propone una serie di intrighi che incuriosiscono e che fanno talvolta riflettere.
I personaggi sono abbastanza standardizzati ma si fanno comunque apprezzare per coraggio e simpatia; nonostante i tentativi fatti, la loro caratterizzazione psicologica non eccelle per profondità ma anche nella loro semplicità riescono a catturare l'attenzione dello spettatore.
In definitiva Captain Earth è un buon prodotto, che sicuramente non passerà alla storia come un mecha che ha fatto epoca come Evangelion o come i robot degli anni settanta; però da un lato propone delle novità che magari potranno essere sfruttate meglio altrove e dall'altro svolge benissimo il suo compito principale, ossia quello di intrattenere lo spettatore. Sommando tutto quanto è stato detto finora posso assegnare a questo anime una valutazione positiva.


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Eversor

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
Da buon non amante degli anime mecha, mi ritrovo ora ad affrontare la recensione di "Captain Earth", un anime mecha che parte da un'impostazione abbastanza classica per poi instaurare alcuni elementi piuttosto originali e innovativi. La serie in questione è uscita nel 2014 ed è composta da ben 24 episodi, in cui, in maniera abbastanza piacente, vengono raccontate le avventure di Daichi, Teppei, Hana e Akari: quattro ragazzi che avranno nelle loro mani il destino del mondo.

La storia sembra piuttosto semplice, anche se, come si potrà ben vedere con il passare degli episodi, la trama diventerà sempre più fitta e intricata, non certo difficile da seguire, ma, comunque, abbastanza complessa da non sembrare banale. Daichi infatti è un ragazzo normalissimo (e, all'incirca, lo rimarrà fino alla fine) con un passato piuttosto misterioso, segnato non solo dalla scomparsa prematura del padre in una missione spaziale, ma anche dall'incontro bizzarro con due bambini: Teppei, un ragazzino dai capelli viola che vive segregato in un laboratorio, e Hana, una bambina dormiente in una bolla piena d'acqua che, appena sente la presenza del piccolo Daichi, riprende conoscenza e si libera da quella strana prigione liquida.
Il quarto membro, Akari, comparirà per la prima volta solamente molti anni dopo, quando, rincontratosi tutti in seguito a un attacco nemico dallo spazio, sfrutterà la sua enorme abilità al computer per supportare gli altri nella nuova sfida che si ritroveranno ad affrontare. In effetti non saranno solo loro a dover combattere il misterioso nemico alieno, bensì tutta la Terra, unita (anche se, come si vedrà, ci saranno diverse fazioni in conflitto tra loro) nel contrastare questi alieni, dotati doverosamente di robot giganti, capaci di assorbire la libido umana. Riusciranno a vincere i nostri eroi o saranno costretti a soccombere al potente nemico che li aspetta al di là dell'atmosfera?
La situazione sembra molto complicata per i quattro ragazzi, senza contare che il nemico non sarà poi così lontano da loro, visto che, oltre ai oscuri poteri dei Kill-T-Gang (questo è il nome dei suddetti alieni), avranno a che fare con una sanguinosa battaglia interna che vedrà schierate due differenti fazioni all'interno della Globe, l'organizzazione che si è presa l'incarico di difendere l'umanità.

Credo che "Captain Earth", nonostante il buon materiale a sua disposizione, non sia riuscito a proporlo al pubblico nel migliore dei modi. Innanzi tutto i personaggi sono molto stereotipati nei comportamenti e, soprattutto, nei vari dialoghi. Insomma, mi sarei aspettato un atteggiamento maggiormente spontaneo da parte di alcuni, soprattutto dai ragazzi che, invece, assomigliano molto di più ad eroi che semplici ragazzi.
La parte interiore, seppur curata, non riesce a coinvolgere appieno lo spettatore, se non in alcuni casi, come ad esempio per i dilemmi interiori di Hana, appena accennati.
A Daichi gli è morto il padre e, sinceramente, mi sarei aspettato che, almeno in parte, ricomparisse tale figura. Non mi aspettavo un "Daichi, sono tuo padre!", ma semplicemente una descrizione più accurata di un eroe morto per il bene dell'umanità. E invece no…è morto e basta.
Altro discorso per le varie storie d'amore: scontate e piuttosto banali. Hana e Daichi da un lato e Teppei e Akari dall'altro…insomma, lo si capiva fin dall'inizio e, in effetti, non ci saranno ribaltoni o sviluppi inaspettati. Proprio la ragazzina dai capelli arancioni (Akari) mostrerà, secondo il mio modesto parere, il carattere più interessante tra il gruppetto dei buoni, in quanto rivela all'apparenza una facciata allegra e spensierata, riservando invece, per i momenti maggiormente opportuni, un comportamento infinitamente più maturo. Il suo amore per Teppei, seppur evidente, non sboccia immediatamente (come sarà quello tra Hana e Daichi), ma ci sarà bisogno di una conoscenza reciproca più approfondita.

Tutt'altro discorso per i "cattivi" che, a differenza del quartetto principale, saranno dotati di un introspettiva molto più intrigante, in quanto, soggetti a un destino nefasto e doloroso, malediranno progressivamente il mondo in cui vivono, abbandonandosi così al potere alieno che risiede in loro. Sono ragazzi, ma la loro coscienza è eterna poiché, come verrà spiegato nel corso delle puntate, si tratta di organismi immortali che, di volta in volta, sfruttano diversi corpi per poter sopravvivere sul pianeta che vogliono "divorare". La loro trasformazione appare come un evento inevitabile ma, forse, la Terra muterà le loro coscienze a tal punto da metter in dubbio la loro precedente esistenza come Kill-T-Gang.

La grafica è bella, curata e ricca di colori brillanti e vivaci. I personaggi mostrano un design già visto, ma, in fin dei conti, non è questo che conta. Ottimo doppiaggio e una colonna sonora tutto sommato gratificante, concludono così il cerchio, definendo così l'anime "Captain Earth" come un opera interessante sotto molti punti di vista, dotata di potenzialità senza dubbio elevate che, però, non è stato in grado di sbocciare definitivamente.
Piccola pecca nella regia che, a mio avviso, poteva organizzare diversamente il tempo dedicato ai differenti momenti, come, ad esempio, aumentare il tempo dedicato alla commedia e ridurre il numero di combattimenti, visto che (sarà una costante) si ripresenterà per tutti e 24 gli episodi la formula della "battaglia finale" che, di fatto, conclude la puntata. Altro punto dolente nella gestione delle trasformazioni dei robot, poiché, seppur belle, vengono regolarmente ripetute, occupando un buon paio di minuti.

Per concludere ci terrei a chiarire che "Captain Earth" è senza dubbio una buon anime che, tuttavia, non rimarrà nella mia classifica personale. Di mecha ne ho visti e questo non è certamente il peggiore, ma, forse, appare un po' troppo "nella norma", col rischio di finire nel dimenticatoio.
E poi… qualcuno poteva anche morire (a parte il cattivone finale). Insomma, un minimo di drammaticità in più non avrebbe fatto male e, anzi, sarebbe riuscito a donare un po' più di pathos a un opera che, da sola, è certamente discreta, ma nulla di più.

P.S. basta con la risata malvagia…credo che, ormai, sia abbastanza fuori moda.

Voto finale: 7