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HakMaxSalv92

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
La prima serie di una saga scritta nel libro del destino, una serie che farà parlare molto di sé negli anni a venire e che verrà ricordata per molto tempo: signore e signori, benvenuti nel mondo di "Nanatsu no Taizai", altrimenti noto come " I sette peccati capitali". Ancora adesso faccio fatica a trattenermi nell'esprimere il mio entusiasmo, la mia meraviglia e il mio stupore. Siamo di fronte a un universo che si svela e non smette mai di sorprendere, meravigliare, affascinare. Le straordinarie imprese dei suoi protagonisti, il mistero che si cela dietro a loro si palesa gradualmente ma costantemente. A ciò si aggiunga il fatto che i personaggi hanno delle personalità effervescenti, frizzanti, dinamiche, esplosive, che si riflettono nelle loro esternazioni di entusiasmo, energia. E poi le ambientazioni sono semplicemente naturali, e instillano nello spettatore un sentimento di romanticismo che bene viene presentato dalle melodie a dir poco in perfetto equilibrio, e forniscono quindi un'atmosfera viva, intensa, corposa, siano esse le sigle di apertura, le tracce che descrivono le scene di combattimento e/o di conversazione tra i personaggi o le sigle di chiusura dei singoli episodi. "I sette peccati capitali" è l'ennesima versione o rappresentazione di quella lunga tradizione narrativa, poetica, cavalleresca, che si inserisce in quel filone corrispondente al ciclo arturiano appartenente alla famosa materia britannica. L'ambientazione, i personaggi e le vicende insieme alla musica appartengono tutte a quella tradizione antica che è la Britannia celtica, ormai però anglicizzata, e che qui si esprime nei concetti di onore da riscattare, faide da risolvere e grandi gesta e/o imprese, dove anche l'amore si ritaglia il suo spazio e il quale trova la sua espressione nelle conversazioni dei personaggi, anche se qui magari vi è qualche tipica impronta moderna che non sempre segue i canoni della tradizionale letteratura cortese e/o trobadorica medievale, ma che comunque conferisce la sua comicità alla trama. Ciononostante, il risultato è spettacolare, originale, sempre pieno di imprevisti, misteri, enigmi, che forniscono alla vicenda il suo spessore e la sua costanza, elemento fondamentale per la sua riuscita e chiave del suo successo.

La trama è semplicemente meravigliosa. Ogni episodio rappresenta un tassello ed è collegato sia all'episodio precedente che a quello successivo nella narrazione degli eventi che ivi hanno luogo e che partono dall'inizio, per svilupparsi e giungere alla fine della vicenda, e il tutto in uno schema abbastanza lineare che concede poche deviazioni, se non per focalizzare la concentrazione dello spettatore sui dettagli di cui la trama stessa sembra ricca come una miniera e che lo aiuta a crearsi la giusta consapevolezza e coscienza in merito alla stessa.

I disegni sono molto fluidi, dinamici, e le sequenze di movimento altrettanto, e questo è quanto di meglio ci si poteva aspettare dai produttori e dai disegnatori. Essi hanno saputo rappresentare bene la velocità impressionante delle scene di combattimento, così come la lentezza e la delicatezza delle scene intime tra i personaggi.

I personaggi sono semplicemente originali, e tutti iscritti nella tradizione epica e cavalleresca della vicenda. Importanti sono i flashback riguardo ciascuno di loro, che ci aiutano a meglio orientarci circa la loro comprensione e il loro sviluppo. Essi hanno delle personalità ben definite e ben marcate, che li distinguono e li inseriscono oculatamente nella vicenda

Le ambientazioni sono fedeli a quelle di un tipico poema epico e cavalleresco, e quindi ci suggeriscono una certa influenza della medesima; abbiamo villaggi dispersi nelle campagne, e in seguito abbiamo castelli imponenti che sovrastano città cinte di mura, come a sottolineare la fedeltà delle ambientazioni al tipico ambiente medievale.

La musica è decisamente sublime. Essa invoglia lo spettatore o spettatrice ad immergersi in questo mondo e di volerci restare per sempre, ed esprime tutta la gioia, felicità, spontaneità, leggerezza e delicatezza, nonché forza, passione, rabbia, collera, ira e furia, passione degli stati d'animo, emotivi, sentimentali dei personaggi in qualsiasi scena, dando vita a degli attimi intensi e indimenticabili.

È un vero capolavoro fatto di più metastorie, cioè di storie che si inseriscono nella storia come parte intrinseca e imprescindibile della stessa. L'immedesimazione qui alberga ed è onnipresente.

Voto: 10


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Alyen91

Episodi visti: 21/24 --- Voto 4
Che dire di questo battle shonen? È forse uno degli anime più brutti che mi sia forzato a vedere. Forse perché oramai ho trent'anni, ma non riesco proprio a passare sopra i buchi di trama, le insensatezze di questo anime. La trama sembra scritta da un ragazzino che ha visto troppo "Dragonball", senza però riuscire ad apprendere ciò che "Dragonball" ha di bello.

I battle shonen sono tutti uguali, purtroppo, strutturati in modo simile: appare un nemico forte, i protagonisti sono in difficoltà, all'ultimo succederà un colpo di scena che farà scattare un power-up che farà battere il nemico; raggiunto questo, arriverà un nemico ancora più forte, che i nostri protagonisti batteranno con un power-up superiore, e cosi via, puntata dopo puntata. Cosa ha di diverso questo anime rispetto agli altri battle shonen? Niente. Perché quindi dovresti vedere questo anime rispetto a un qualsiasi altro? Non ne hai motivo. Se "My Hero Academia", ad esempio, è sì un battle shonen, ma si concentra sulla psicologia del protagonista, sulle sue insicurezze e su un mondo che si può dire che abbia una sua logica e coerenza, questo manca completamente in questo anime. Il nemico non ha un vero senso di essere un nemico, sembra quasi che l'anime e la trama si concentrino più su combattimenti e umorismo infantile che dare una coerenza al mondo dove i protagonisti vivono le loro avventure. Un personaggio appare dal nulla proprio perché in quel momento deve avere una funzione, appare anche se forse per dieci anni non si sa cosa abbia fatto e perché non abbia cercato i suoi compagni. Non ha senso. Cosa ha fatto il nostro protagonista per dieci anni? Che amico è uno che per dieci anni sta a tirare su una taverna, mentre i suoi compagni d'armi sono dispersi o imprigionati? Poi, dopo dieci anni, si sveglia di colpo, perché una ragazza dal nulla gli chiede di aiutarla. Ecco allora di colpo il protagonista si sveglia: muoviamoci, c'è da riunire la banda! Tutto questo senza avere fatto nulla per dieci anni. Ma questo è un semplice esempio, la trama è tutta cosi. Un ragazzino o un bambino sicuramente non ci farebbe caso, ma un adolescente o un adulto sì.

Consiglio pertanto questo anime solo a bambini di dieci, massimo tredici anni.


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Focasaggia

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7,5
«The Seven Deadly Sins» (originalmente “Nanatsu no Taizai”) è un anime le cui animazioni sono curate dallo studio A-1 Pictures, tratto da un manga scritto e disegnato da Nakaba Suzuki, che riesce a rapire lo spettatore portandolo in un mondo fiabesco e convincente.

C’erano un tempo sette eroi, ora diventati sette criminali in seguito a un loro crimine. Una ragazza sta cercando quelle persone, in quanto, convinta della loro bontà, ha bisogno di aiuto per la sua famiglia che ritiene in pericolo. Nel suo girovagare incontra un ragazzo e un maialino parlante che decideranno di aiutare la giovane nella sua ricerca.

C’era una volta... in effetti molte favole iniziano in questo modo, e quella che vedremo è una favola senza tempo. Lo stile della narrazione è fiabesco, vedremo folletti e giganti, sentiremo parlare di demoni, vedremo paladini in azione. Quasi tutto quello che accade è volutamente esagerato, volutamente folle, volutamente incredibile, ma nella sua esagerazione riesce a convincere, ad essere, in quel mondo particolare, in questo contesto fiabesco, credibile. Del resto, in un mondo dove è normale trovare un maiale parlante, fra l’altro simpaticissimo, non possiamo aspettarci del realismo. Alla lunga un percorso non facile.

Questa favola fatta di cavalieri e di misteri, di intrighi e di scontri epici meraviglia e affascina, mentre non si ha tempo di annoiarsi. Sono queste le sensazioni nel vedere questi primi ventiquattro episodi di una serie complessivamente più lunga, ma che non pregiudica la godibilità di questa parte, trovando nella sua conclusione un punto fermo.

A ognuno dei sette eroi è stato associato un peccato capitale, per una qualche atrocità commessa in passato, eventi molto misteriosi su cui all’inizio della storia nulla sappiamo, ma in questo mondo fantastico tutti nascondono qualcosa, segreti, misteri. Il più misterioso di tutti è forse il protagonista, Melodias, che con il suo inconfondibile intercalare, il quale in originale suona come "Sate sate sate" ("さて さて さて"), non si scompone mai. Dietro ai suoi modi di fare che potrebbero facilmente risultare fastidiosi, nasconde un passato sul quale tace e un velo di tristezza traspare talvolta dalla sua anima. Chi ha creato la storia aveva bene in mente la sua conclusione, il suo apice, rivedendo il tutto si comprende e si ridimensiona l’atteggiamento del piccolo ragazzo biondo, e soprattutto le sue relazioni con gli altri protagonisti.

La ricerca sarà lunga e spesso interrotta. Nel lungo cammino incontreremo personaggi affascinanti come Ban e la sua intensa storia d’amore, il misterioso Gowther, il paladino Gilthunder e Gulia. Tutti personaggi ben costruiti, importanti per questa prima parte della storia, capaci di creare scene veramente ad effetto: come non ricordare la “presentazione” di Gowther o i vari scontri frenetici contro Gulia o Gilthunder. Si nota qualche pecca sulla gestione non perfetta di personaggi secondari come Veronica.

La serie si interrompe nel momento più opportuno, molti dei misteri verranno chiariti, si affronterà quello che sembrerà essere il nemico finale, eppure c'è molto altro. Forse, se fosse finito il tutto leggermente prima, sarebbe stato ancora meglio, ma questo voler continuare ad oltranza è un vizio che danneggerà più avanti l'opera; per il momento va benissimo così.

Musica, quella bella. Una colonna sonora da applausi a partire dall'OST “Perfect Time”, mentre le opening (prima “Netsujō no Spectrum” di Ikimono-gakari e la seconda intitolata “Seven Deadly Sins” cantata da Man with a Mission) sono suggestive, riescono a trasportarti in quel mondo lontano, con un testo e ritmo coinvolgenti ed emozionanti. Anche le ending non riescono a trattenersi, “7-Seven” di Flow e Granrodeo è spumeggiante, mentre la seconda ending, “Season” di Alisa Takigawa, è l’unica ad essere calma e rilassante. Le animazioni a cura dello studio A1 (fra I tanti che hanno curato, “Black Butler”, “Fairy Tail”, “Sword Art Online”, “Shinsekai Yori” e “Aldnoah.Zero”) sono fluide, adeguate a tanta azione. Ottimi i disegni. Lato doppiaggio, in quello originale tutti svolgono un ottimo lavoro, compreso Misaki Kuno su Hawk.

Consigliato a chi vuole entrare in una favola.


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frax92

Episodi visti: 76/24 --- Voto 8,5
Sai quando si dice che è meglio puntare alla semplicità piuttosto che a una serie con un trama articolata e, potenzialmente, in grado di infilare gli autori in vicoli ciechi? Ecco, "The Seven Deadly Sins" ne è l'esempio perfetto!

La trama è molto semplice, ma non banale come si potrebbe pensare: diventa banale quando non crea quella voglia di dire: "Wow, voglio vedere cosa succederà nel prossimo episodio!".
Invece, nella loro semplicità, riescono a farti capire subito la caratterizzazione dei personaggi, nessuno escluso, dando il giusto spazio a tutti. Il tutto scorre nella massima fluidità, mi viene difficile trovare episodi che siano "skippabili". Forse il filler tra le prime due stagioni, ma, alla fine, vederlo non guasta.

La cosa bella della costruzione dei personaggi è, con il passare delle puntate, che ci si rende conto delle loro sfumature, e questo mi affascina moltissimo. La distinzione buono e cattivo c'è, ovviamente, però non è così netta come può sembrare, soprattutto per alcuni personaggi.

La trama, come ho già detto, non è complicata, ma lo sviluppo è ottimo: non ci sono troppi momenti morti, nella stragrande maggioranza degli episodi vanno dritti al punto e le spiegazioni sui colpi di scena sono così semplici e "naturali", che non vanno a creare forzature.

Io lo consiglio fortemente.


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Raulzanta05

Episodi visti: 100/24 --- Voto 9
All’inizio ero abbastanza riluttante nel vedere questo anime, ma poi non me ne sono pentito.
La storia ha diversi sviluppi interessanti, con colpi di scena sempre più grandi, avversari sempre più forti e flashback del passato dei personaggi, che a differenza della maggior parte dell’anime sono decisamente più pesanti, ma non farò spoiler. Le relazioni dei personaggi diventano sempre più complesse e interessanti, e si formano anche svariate ‘ship’. La storia è molto incalzante, gli scontri sono ‘fighi’, la musica è carina e la grafica è ottima.
Se volete un anime diverso dal solito, non lunghissimo, divertente e diverso da tutti, questo è quello giusto.
Ho visionato tutta la serie in italiano fatta fino ad adesso e non vedo l’ora esca la prossima stagione.

Meloni

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Meloni

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5,5
Questo anime presenta diversi problemi.
Il primo è la trama classica, senza nulla di nuovo, che tende al banale.
Secondo problema è il fanservice all’estremo: Elizabeth viene continuamente palpeggiata, e la cosa ancora più odiosa è che non reagisce nemmeno.
Terzo problema sono i personaggi: tralasciando King e Ban, che sono stati ben strutturati, con gli altri non ci siamo. Per esempio, Diane, la serpe dell’invidia, si comporta in modo gentile e amichevole con tutti, è una contraddizione, soprattutto se l’associ alla serpe; mi dispiace, ma Elizabeth risulta davvero odiosa, non fa nulla per cercare di migliorare e magari aiutare i sette peccati capitali, l’unica cosa che sa fare è piangere, per non parlare poi della sua voce. Le ragazze in questo anime sono trattate come inette, non sanno fare niente e tutti quanti sono fissati con il proteggerle; i cattivi non hanno minimamente senso, non hanno nessuna ragione per scatenare la guerra santa; i cavalieri sacri stessa cosa, loro non hanno neanche una personalità propria.
Quarto problema, i combattimenti: in uno shonen dovrebbero essere impeccabili, invece sono solo pieni di power up e nient’altro, è come se fossero vuoti, proprio perché non c’è un antagonista decente.
Ultimo problema, l’umorismo di un infantilismo allucinante, neanche mia zia Peppina riderebbe a quelle battute.


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maxcristal1990

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"The Seven Deadly Sins" illustra la storia del cavaliere di nome Meliodas. Elizabeth, principessa della Britannia, va in cerca di uno dei "sette peccati capitali": queste sette persone sono tra i più forti cavalieri in circolazione, che in passato sono riusciti già a cambiare la storia. In questa serie tenterranno di ristabilire la pace nella Britannia dopo essersi riuniti.

È un ottimo adattamento animato che, secondo me, nella data di uscita è stata la novità e il miglior anime in circolazione. Si può dire che la storia di Meliodas, Ban e gli altri sia molto bella da seguire e non fa tanti buchi nell'acqua. Mantiene coerenza e stabilità nel susseguirsi degli episodi, proponendo animazioni di buona qualità, effetti audio e canzoni molto adeguate, con dialoghi molto semplici da seguire e non troppo lunghi. Posso dire con certezza che, se si è appassionati delle categorie azione, fantasy e superpoteri, questo sia uno degli anime più consigliati da guardare. Promosso.


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Eramioquelnome

Episodi visti: 20/24 --- Voto 4
“The Seven Deadly Sins” è un anime che mi è stato molto raccomandato, e in più è su Netflix, quindi bando alle ciance e mettiamoci comodi a guardarlo.

Ecco una mia onesta opinione.

Personaggi: 4. Sarebbe stato un 3, ma un qualcosa di nuovo c’è, quindi 4; purtroppo devo essere onesto, ho detestato ogni singolo personaggio, nessuno escluso, né tra i buoni né tra i villain di turno, mancano totalmente di caratterizzazione, sono tutte macchiette stereotipate.

Trama: 3. Non c’è niente da fare, senza un buon villain non c’è una buona storia, c’è poco da fare, è poco avvincente e annoia facilmente, il tutto contornato da un fanservice esageratamente fastidioso, non alla “Fairy Tail”, ma quasi.

Combattimenti: 5. Non proprio da buttare, ma power up senza senso e super poteri nonsense rovinano un po’ l’atmosfera, e alla lunga annoiano.

Musiche: 6. Niente di rilevante ma nemmeno terribili, 6 è un voto giusto.

Disegni: 5,5. Molto bambineschi, è vero che è rivolto a un pubblico di super-giovani, ma direi che si potevano impegnare un po’ di più.

Come avrete capito, non mi è piaciuto molto, quindi non lo consiglio, visto anche che ultimamente sono usciti tanti begli anime; troverete sicuramente di meglio.


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Machija

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Quest'anime è a dir poco stupendo e ricco di contenuti. Il fanservice non dà tutto questo fastidio e i personaggi sono approfonditi; tutti hanno fatto qualcosa di cattivo, per una ragione buona, cosa che non mi dispiace per dei "Peccati Capitali"
Il character design, le opening e la storia dei personaggi sono delle cose bellissime, nonché dei punti a favore dell'anime. La trama è ben sviluppata e, in certi punti, lascia anche tanta suspense alla fine degli episodi. Ho amato tantissimo i combattimenti, e una delle cose più affascinati è il carattere di Ban, uno dei Peccati, appunto. L'anime e la storia sono anche capaci a farci commuovere, arrabbiare e piangere, ma anche ridere (per alcune scene divertenti) e renderci felici, ed è una cosa assurda il fatto che riesce a farti affezionare ai personaggi in modo bellissimo.
E' un anime che consiglio a tutti, in quanto è uno dei migliori che abbia mai visto.


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Toonz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8,5
"Nanatzu no Taizai - The Seven Deadly Sins", anime tratto dal manga omonimo di Nakaba Suzuki e prodotto dallo studio d'animazione A-1 Pictures, è nel complesso un ottimo prodotto animato, un piccolo gioiello nel genere dei "battle shonen".

La trama, semplice, senza pretese, forse anche un po' banale, riesce comunque a prenderti e ad intrigarti, nonostante non sia nulla di innovativo, e inoltre, grazie a degli efficaci e soprattutto ben sfruttati colpi di scena, riesce pienamente a invogliarti a guardare la puntata successiva. Colonna portante di questo anime, a mio parere, sono i personaggi principali, ovvero i peccati capitali: ognuno di loro ha infatti un'ottima caratterizzazione (per quanto concerne l'ambito del "battle shonen").
Infine, per quanto riguarda l'apparato tecnico, esso è nel complesso buono: i disegni sono belli e molto fedeli a quelli del manga di Suzuki, le animazioni (eccetto qualche sbavatura ogni tanto) sono fluide, la colonna sonora di Hiroyuki Sawano (già compositore delle musiche di numerose serie per A-1 Pictures) è composta da poche ma buone track (una su tutte "Perfect time", a mio parere la migliore OST dell'anime).

Per concludere, "The Seven Deadly Sins" è nel complesso un ottimo anime fantasy, che con una storia semplice e non esageratamente pretenziosa riesce a prenderti e a coinvolgerti, strappandoti anche qualche risata grazie alle numerose gag comiche.

SimoSimo_96

Episodi visti: 24/24 --- Voto 4
Tre motivi per guardare "The Seven Deadly Sins": il distributore è Netflix; te lo ha consigliato un amico fidato; ha avuto successo sul grande pubblico. Lo guardi e boom, scopri che i motivi per non guardarlo sono molto più di tre. Ma andiamo con ordine.

Trama: Elizabeth è la giovane figlia del re di Britannia e, dopo che il padre è stato spodestato dai Cavalieri Sacri con un colpo di stato, parte alla ricerca dei Peccati Capitali, sette cavalieri dati erroneamente per morti dieci anni prima e dotati di enormi poteri. Il suo intento è chiedere loro aiuto per riprendersi il regno. Durante la ricerca si imbatte in un giovane biondo col tatuaggio di un drago, Lord Meliodas, il capitano dei Sette.

I problemi di questa serie si potrebbero comodamente riassumere in tre parole e due simboli: copia-incolla + fanservice; ma ci sono in realtà molte cose da dire. Ecco perché tratterò prima gli aspetti positivi, che comunque non mancano. C'è una trama, non è né particolarmente originale né articolata, per carità, ma corrisponde a quanto basta per dare forma a una serie di epici scontri tra cavalieri inseriti nell'avventuroso viaggio della principessa alla ricerca dei suoi salvatori; non manca quindi ciò che viene prevalentemente richiesto a uno shonen d'avventura: una storia piena di combattimenti. Inoltre, un anime di questo genere, è consigliato presentarlo con opening avvincenti e ritmate, che carichino quindi lo spettatore di hype, così da godersi al meglio l'episodio di turno. E c'è anche questo; sia la prima che la seconda (soprattutto la seconda) sono sigle di apertura di ottimo livello e per di più anche le ending sono belle e rimangono impresse. L'apparato grafico è accettabile, altalenante ma abbastanza buono nel complesso.

Il primo di una lunga serie di problemi legati a quest'opera sono purtroppo i combattimenti. Ed è anche il problema peggiore, visto che parliamo di uno shonen. Scontri privi di pathos, per di più o troppo telefonati e prevedibili o del tutto incomprensibili nel loro esistere, saturi di power up completamente casuali (tranne uno che bene o male ha una sua logica) e scene di splatter abusate fino alla noia (fanservice allo stato puro, purtroppo). Non è ammissibile che i combattimenti abbiano delle pecche in un anime che dovrebbe avere nei combattimenti il suo cavallo di battaglia.
Secondo grosso problema è la caratterizzazione dei personaggi, che si divide in due gruppi: gruppo degli stereotipati (dei veri e propri copia e incolla) o gruppo dei privi di caratterizzazione (anche peggio degli stereotipati). Per correttezza è doveroso citare un'eccezione: Ban, il cui personaggio è ben definito, interessante e approfondito. Il resto è da buttare via.
Terzo problema è il trattamento del genere femminile. Oltre al fanservice, che è veramente abusato, si susseguono scene che sfiorano il ridicolo, facendo sembrare la bellissima Elizabeth una prostituta più che una principessa. Inoltre le ragazze, a parte il possesso di due belle tette, cosa che comunque non mi dispiace, non servono assolutamente a niente, il che non è un bene.
Quarto problema è il modo in cui viene sviluppata la trama; per inciso: non viene sviluppata affatto. Se si eliminano un paio di "colpi di scena" piazzati praticamente a caso nella storia, di questa trama non rimane quasi nulla. Anzi, alcuni "colpi di scena" addirittura rovinano quel poco di buono che c'è. Più che approfondimenti, quelli che si susseguono sono buchi e tappabuchi che ricordano gli adattamenti di light novel più che di manga.
Si potrebbe continuare, ma sarebbe inevitabile allora aggiungere degli spoiler, e preferisco quindi fermarmi qui.

Di quest'opera salvo tre cose: Ban e le due sigle di apertura. Il resto è veramente spazzatura, truccata con ombretto e rossetto e ben vestita, ma pur sempre spazzatura. Forse il chara design di Elizabeth posso aggiungere ai salvataggi, ma poi basta.


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Matteo Lancia

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
E' un anime bello, scorrevole e dai contenuti forti. I personaggi sono davvero ben strutturati e molto interessanti, ognuno di loro ha una storia personale ben definita e intrisa di mistero. La trama ha intrecciato momenti epici a momenti drammatici, fino alla più completa goliardia, i continui colpi di scena non hanno fatto altro che migliorare il mix di una storia davvero molto intrigante. Non c'è stato un episodio che non mi sia piaciuto, al termine del ventiquattresimo episodio mi è salito il magone, perché era finito il tutto; attenderò con ansia la seconda stagione.
Onestamente, è uno degli anime più completi che abbia mai visto.


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PokeNew

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Nanatsu no Taizai" è un anime della stagione autunnale 2014, ispirato da tanti esponenti del genere, ma che riesce ugualmente a sorprendere, seppur con il solito fanservice e con i soliti cliché; ma andiamo con ordine.

La trama racconta le vicende dei "Sette Peccati Capitali", un gruppo di leggendari cavalieri sacri accusati del tentato rovesciamento del regno di Lioness; più nel dettaglio, è ambientato dieci anni dopo gli eventi citati, quando ormai i cavalieri sacri hanno assunto il dominio del regno e la famiglia reale è stata imprigionata, tutta tranne la terza principessa Elizabeth, che si dirige alla ricerca dei Sette Peccati Capitali, incontrando poco tempo dopo il capitano dei Sette Peccati, Meliodas, e un maiale parlante di nome Hawk. Ed è qui che inizieranno il loro viaggio per il regno.
Ammetto che le premesse non sono delle più originali, ma vi posso assicurare che non ha niente da invidiare ad altre opere del genere.

Per quanto riguarda i personaggi, devo ammettere che, seppur leggermente stereotipati, fanno ottimamente il proprio lavoro; soltanto per citarne alcuni, Ban, con il sui toccante passato con la sua amata Eleine, oppure il nostro Re delle fate, King, con il suo passato alquanto travagliato, che si intreccerà con il passato di molti personaggi. Per il resto potrete scoprirlo da soli.

Invece, per quanto riguarda il lato tecnico, non ho nulla da dire, si mantiene abbastanza bene, seppur con qualche calo di troppo, mentre per quanto riguarda il chara devo ammettere che, una volta fatta l'abitudine, non è poi così male. Per quanto riguarda le OST, le opening e le ending sono davvero stupende e si sposano perfettamente con l'ambientazione medievale.

In definitiva, per me quest'anime merita il successo che ha riscosso e merita di essere guardato fino alla fine.


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Memento70

Episodi visti: 24/24 --- Voto 4,5
Esistono due regole tacite nel mondo degli anime:
1) Più il compagno animale/creatura-strana/robottino/essere-di-piccole-dimensioni-parlante-e-ininfluente-sulla-trama è "kawai" più l'anime avrà un umorismo infantile.
2) Il limite tra esuberanza giapponese e trash è situato tra la terza abbondante e la quarta di reggiseno delle comprimarie.

Purtroppo questo anime conferma queste due regole. Il fastidioso maialino, che accompagna il gruppo nelle sue avventure, prende parte ai siparietti più infantili, ripetitivi e irritanti. L'umorismo che accompagna queste scene andrebbe bene per un pubblico di gente molto giovane; il problema è che, al contrario, le scene umoristiche di Meliodas intento a palpare Elizabeth sono più indirizzate a un pubblico di adolescenti in piena fase puberale. Se è vero che in Giappone non c'è alcun problema nell'inserire scene più "adulte" in cartoni animati per bambini (vedasi per esempio "Dragonball"), qui l'effetto è piuttosto confuso e il pubblico di riferimento non è ben chiaro.
In generale sembra volerci essere questo "ritorno al vecchio", con diverse analogie alla prima serie animata di "Dragonball". Entrambe le serie hanno uno stile semplice e colorato, entrambe hanno un ritmo narrativo lento, con diversi episodi incentrati sullo stesso combattimento o lo stesso torneo. Entrambe vogliono ricreare quello spirito di spensierata avventura, con qualcosa sotto che si dipana con estrema calma. Entrambe hanno un protagonista bambino/adulto più potente della maggior parte degli oppositori. Tuttavia, qualcosa in "Seven Deadly Sin" non funziona, questo "ritorno al vecchio" non è fresco. Senza contare che pure l'animazione giapponese ha fatto diversi passi avanti nel frattempo e sarebbe inutile, se non addirittura dannoso, tentare di copiare le atmosfere e le sensazioni di un prodotto vecchio di trent'anni.


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npepataecozz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Così come accadeva trent'anni fa (ossia quando io ero in età in età adolescenziale), ancora oggi i ragazzi sono affascinati da storie fatte di eroi con poteri straordinari, che danno vita a scontri epici fatti di mosse speciali e coronate dal classico lieto fine. Porre questa considerazione alla base di questa recensione è fondamentale, in quanto, se si decidesse di giudicare il tutto con gli occhi della maturità, il risultato sarebbe un'automatica bocciatura per un anime pieno di buchi, incoerenze, esagerazioni e forzature; bisogna invece contestualizzare e riconoscere che, quando anch'io ero un ragazzino, tutti questi aspetti non avevano nessuna influenza sui miei gusti. Ciò che cercavo era il classico scontro tra i buoni e i cattivi, e dei personaggi "mitici" da poter scimmiottare nelle mie fantasie.
Da questo punto di vista "The Seven Deadly Sin" assolve pienamente al suo compito di shounen vecchio stampo e, anche se mi ha fatto storcere più volte il naso, anch'io mi sono abbastanza divertito a guardarlo, malgrado la mia età.

La giovane e procace Elizabeth è la terza figlia del re di Britannia. Dopo aver assistito all'imprigionamento del padre da parte dei cavalieri sacri, ossia proprio da coloro che avrebbero dovuto rappresentare l'ordine e la giustizia, la ragazza parte in un disperato viaggio alla ricerca dei "sette peccati capitali", ossia sette cavalieri sacri decaduti a seguito di un presunto tentativo di colpo di stato avvenuto dieci anni prima. La fortuna vuole che la giovane principessa riesca a imbattersi in Meliodas, il "capitano" del gruppo, e dalla sua conoscenza si rende conto che in realtà non si tratta del pericoloso criminale descritto dalla gente. Insieme partiranno alla ricerca degli altri sei peccati capitali al fine di riformare il gruppo originario e riportare la pace nel regno.

Come anticipato in precedenza, la sceneggiatura non rappresenta sicuramente il punto di forza di questo anime: se si cerca di mettere assieme tutto quello che viene raccontato, si nota la grande approssimazione con cui vengono rappresentati i vari eventi, nonché una scarsa voglia di cercare di mantenere una certa coerenza tra un evento e l'altro. Poi c'è il capitolo "nonsense": se cominciassi a stilare un elenco delle situazioni poco credibili che vengono rappresentate, essa occuperebbe la maggior parte della mia recensione.
I punti di forza di "The Seven Deadly Sin" sono invece due: i personaggi e le battaglie.
I personaggi sono davvero tanti e, per la maggior parte, decisamente accattivanti: sono relativamente simpatici, dotati di grandi poteri e con delle storie alle spalle che si sono rivelate molto coinvolgenti (sempre se non si tiene conto delle contraddizioni); cosa chiedere di più? E' però anche vero che, se malauguratamente un personaggio dovesse risultarvi antipatico, difficilmente farà qualcosa per farvi cambiare idea; ma questo è un pericolo che incide poco sulla qualità del cast presente in questo anime.
Le battaglie sono avvincenti, piene di effetti speciali e con una vastissima gamma di colpi disponibili (anche se un "Kamehameha" che si imponesse sugli altri obiettivamente manca). In più posseggono una qualità a cui tengo molto: la comprensibilità. Gli scontri, cioè, sono facili da seguire e si capisce sempre cosa sta succedendo in un certo momento.

Il comparto grafico è carino, ma spero non venga mai riproposto per anime più impegnativi rispetto a questo; la colonna sonora, invece, è davvero molto bella. Su tutte, ho apprezzato moltissimo l'opening numero due.

Un ultima considerazione va fatta intorno al doppiaggio italiano: personalmente sono dell'idea che esso vada appoggiato incondizionatamente, anche quando il risultato finale lascia un po' a desiderare. Certo che, se si ascolta come è stato doppiato "The Seven Deadly Sin", ci si accorge che di lavoro da fare per migliorarne la qualità ce n'è ancora tanto...


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JojoSenju

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
E’ un anime molto ispirato al folclore britannico e caratterizzato da un susseguirsi di eventi raccontati in modo veloce (non sbrigativo) e approfondito; difatti, come accade nel manga, questo anime approfondisce i retroscena di ogni singolo personaggio, sia esso parte dei sette peccati capitali o meno. Non mancano piccoli colpi di scena e anche scene divertenti.
Personalmente mi è piaciuto un sacco il fatto che la prima stagione si fermi sul più bello: forse ci lascia un po’ male, ma, dato che prossimamente potremo seguire il continuo delle avventure di Meliodas nella seconda stagione, non è questo un punto a sfavore.
Il voto sopra la media viene appunto attribuito dal fatto che l'anime sa legare diversi intrecci che legano momenti assolutamente epici a momenti divertenti e ad altri meno; il fatto che sia un 8 e non un 10 viene dal fatto che molti momenti e colpi di scena spesso sono un po’ prevedibili e non lasciano spazio all'immaginazione, ma non sempre accade; per il resto questo anime va goduto, anche perché ognuno si può ritrovare di sicuro in un personaggio, sia esso un Peccato sia esso un Paladino Sacro.
Consiglio vivamente la visione di questo anime a reduci di "Fairy Tale", "Magi" e altri anime legati al medioevo o comunque al fantasy.

Vincent

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Vincent

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
E' un anime che parte con tutti buoni presupposti: una storia niente male, personaggi ben caratterizzati e piazzati nel contesto, combattimenti mai scontati, disegni dai colori vivaci, buone animazioni (soprattutto negli scontri).
La narrazione, che scorre piacevolmente verso l'epilogo, lasciando aperte le porte a un seguito, si sofferma poco sul passato dei protagonisti e sulla storia del mondo che fa da background alle vicende, restando centrata sul filone narrativo principale. Vediamo quindi la principessa Elizabeth, terzogenita del re del regno di "Lionesse", che parte alla ricerca dei "Sette Peccati", un gruppo di misteriosi guerrieri, riconosciuti per la loro incredibile potenza, ma banditi dal regno perché accusati di averlo tradito. Lo scopo della principessa è salvare il regno dalla corruzione che, nel corso degli anni, ha investito i "Cavalieri Sacri". Benché inizialmente si dia per scontato che la fazione dei "buoni" sia rappresentata dai Sette Peccati e dal loro leader "Meliodas", allo spettatore viene sempre dato il beneficio del dubbio, dal momento che poco o niente viene rivelato dell'oscuro passato del capitano, se non in qualche sporadico flashback. Nemmeno il suo pieno potenziale viene mai espresso, per cui la voglia di scoprire qualcosa in più sul protagonista, o di vedere di cosa è realmente capace, mantiene alto l'interesse dello spettatore fino all'episodio conclusivo (che conclusivo non è). Chiaramente parliamo di uno shonen e, data la sua natura seriale e dispersiva, abbiamo ancora tanto tempo (ed episodi) per approfondire le vicende legate al passato dei protagonisti/antagonisti. L'incipit è comunque ottimo, la carne da cuocere è tanta, perciò il giudizio dell'opera completa è demandato a data da definirsi. Per il momento sette stelline, in attesa della seconda stagione.


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Tacchan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Era da un po' che non guardavo uno shounen di stampo classico: non ero certo che fosse più un genere che alla soglia dei quarant'anni potessi ancora apprezzare. Ho solo assaggiato l'opera da cui è tratta questa serie TV, ovvero ho letto solo il primo volumetto del manga di Nakaba Suzuki e, nel complesso, lo avevo trovato una lettura gradevole. Gradevole, ma non abbastanza nelle mie corde per proseguire. Trovato disponibile in italiano su Netflix, ho iniziato a seguirlo nella sua trasposizione animata.

"The Seven Deadly Sins" è ambientato in un mondo fantasy che ricorda per certi versi un'organizzazione simile a quella proposta nella Materia di Britannia, leggi Re Artù e relativo ciclo bretone. In tale contesto sarebbe accaduto uno scontro che ha visto opporsi un gruppo di guerrieri chiamato "I Sette Peccati Capitali" ai Cavalieri Reali. Questi fuorilegge in qualche modo riescono a fuggire e ora sono i più ricercati del regno, che è tornato alla pace guidato in modo illuminato dai Cavalieri. Se tuttavia si scava oltre l'apparenza, la realtà mostra che in moltissimi casi sarebbe più opportuno parlare di oppressione che di guida: il sistema pare corrotto e gli interessi di molti cavalieri sembra vadano in direzione divergente rispetto alle esigenze del popolo. Durante una caccia all'uomo viene passato un limite che spinge il più potente dei Sette Peccati Capitali a rimettersi in gioco, ritrovare gli altri compagni e salvare il regno dalla corruzione dilagante. Ma poi, sono davvero criminali o è solo una montatura per legittimare il governo attuale?

L'anime parte in modo un po' troppo scanzonato e leggero, preferisce buttarla su battute poco riuscite e propone anche una certa dose di fanservice, mentre gli eventi faticano a partire. Andando avanti, per fortuna, inizia a formarsi una trama vera, nel mentre che arrivano altri personaggi a infoltire il gruppo di protagonisti e si inizia a scoprire un po' di più sul loro passato e su quanto accaduto anni prima. Soprattutto, iniziano degli scontri finalmente fatti bene e dall'esito non scontato, con poteri e colpi di scena come tipico degli shounen. Questa serie copre un arco che non vede formarsi il gruppo completo dei Sette Peccati Capitali, ma comunque il tutto ha una sua fine direi soddisfacente, anche se forse fin troppo buonista. Se dal punto di vista dell'azione, dopo i primi episodi, riesce a intrattenere bene, a livello di trama qualche magagna è presente o, perlomeno, fa leva sui classici cliché del genere, risulta prevedibile e un po' forzata in certe situazioni. I danni fatti da una sceneggiatura un po' troppo leggera sono coperti abbastanza bene da un buon gruppo di personaggi e di antagonisti che hanno un buon carisma e una buona varietà. I protagonisti hanno qualche scheletro nell'armadio, e in particolare il personaggio principale ha qualcosa dentro di sé che lo rende diverso dagli altri, ma pure in questo caso non viene offerto nulla che non sia già stato esplorato da altri titoli noti, in particolare mi viene in mente "Naruto". Tuttavia, l'ambientazione bretone e le minacce che la trama prospetta sono sufficienti a farmi nascere un po' di curiosità di vedere, nel lungo termine, il seguito. Nel breve, semplicemente, bastano gli scontri e il loro esito per tenermi davanti alla TV.

Il character design è sempre molto convincente e riesce a rendere molto bene i personaggi di entrambi i sessi, non sono nemmeno male le sigle e il comparto sonoro, così come gli scontri sono animati in modo convincente. Nel complesso, nonostante le sue ingenuità, la serie mi è piaciuta e guarderei volentieri la seconda.


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Mustang94

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Consigliato? Sì, funziona!

Britannia, regno di Liones. L'ordine pubblico e la salvaguardia dei cittadini sono garantiti dai Paladini, corpo speciale di cavalieri al servizio del Re, dotati dei più disparati poteri e abilità. Dieci anni prima degli eventi attualmente narrati, sette Paladini tentano, senza successo, di ribellarsi, mettendo in scena un vero e proprio colpo di stato e macchiandosi di numerosi omicidi: questi sono conosciuti come i Sette Peccati Capitali. La vicenda sembra però avere qualcosa che non quadra.
Un decennio dopo la principessa Elizabeth, figlia del Re spodestato dagli stessi Paladini per ragioni oscure, intraprende il suo viaggio errante alla ricerca proprio di questi sette cavalieri traditori, che molti danno per dispersi o, al peggio, per morti. L'obiettivo della giovane è quello di porre fine all'operato dei Paladini, che a suo dire, contrariamente all'opinione pubblica, sarebbero il "male assoluto" contro cui scagliarsi. Il suo primo incontro sarà con un oste che a prima vista sembra niente più che un adolescente accompagnato da un maiale parlante. Questa particolare figura nasconde qualcosa? Beh, sì, e anche qualcosa di grosso!

Questo è l'incipit di "The Seven Deadly Sins" (o "Nanatsu no Taizai"), anime tratto dall'omonimo manga battle-shonen dalle tinte fortemente fantasy scritto e illustrato da Nakaba Suzuki e serializzato a partire dall'ottobre 2012. La trasposizione animata è affidata allo studio A-1 Pictures e consta di ventiquattro episodi a cui sono stati aggiunti successivamente due OAV.

Quello che balza all'occhio di questa serie, e permette di distinguerlo dai suoi simili, è l'ambientazione. Lo spettatore sarà catapultato nella Britannia, o attuale Regno Unito che dir si voglia, dell'epoca arturiana (rivisitata, ovviamente), dove la sceneggiatura ricca di figure come cavalieri, fate e demoni ci sta a pennello e dipinge una storia molto coinvolgente e a tratti euforica.
La trama, a partite dal concept iniziale molto interessante, è ben sviluppata. Si percepisce un senso di immersione totale nelle vicende narrate, con misteri e meccaniche di cui verrà gradualmente data una spiegazione attraverso i tanti personaggi o attraverso l'introduzione, che come quella di one-piece-iana memoria cambia e si adatta al progredire degli eventi.
I ventiquattro episodi, in cui tutto è concentrato, hanno il grande pregio di avere dal primo all'ultimo un ritmo molto elevato. Non mancheranno i colpi di scena, qualcuno telefonato e scontato, che nonostante ciò permettono di non annoiarsi (quasi) mai. Molto probabilmente la regia sarebbe potuta essere migliore in alcuni passaggi chiave, ma tutto sommato risulta discreta e non attira particolari critiche.

Buona anche la caratterizzazione dei personaggi principali (tra cui, personalmente però, non ho molto gradito quella di Elizabeth) e di quelli di contorno, che sono veramente tanti.
Quest'ultimo è un aspetto su cui non si può sorvolare. Siamo abituati in tempi recenti a shonen che ci sbattono in faccia migliaia e migliaia di personaggi. Il lavoro fatto per caratterizzarli sia a livello di personalità, appunto, che a livello grafico non è da sottovalutare. Se il risultato poi, come in questo caso, risulta relativamente buono, non si può che riconoscerlo.

Avendo citato il livello grafico, passiamo al comparto tecnico. Ottimo è il chara design.
La riuscita grafica di personaggi e ambienti è molto buona, magari qualche armatura è un po' troppo sproporzionata e spigolosa, tutt'altro che uno spettacolo per gli occhi. Negli episodi finali si nota qualche animazione non troppo fluida. Alcuni fondali sono molto carini, altri molto meno. La computer grafica usata a sprazzi stona un po' nell'insieme. Nel complesso si può fare di meglio, e soprattutto in questi ultimi anni si è visto di meglio.
Menzione di tutto rispetto per opening ed ending, che fanno appieno il loro dovere: molto orecchiabili, restano impresse. Stesso giudizio va attributo alle OST, che contribuiscono a creare un'atmosfera molto immersiva ai fini della narrazione.

Qualche riga va doverosamente riservata a un personaggio specifico, ovvero Hawk-chan, il maialino parlante. Vera spalla comica dell'anime, Hawk è una delle mascotte più riuscite degli ultimi anni e il merito va diviso tra il suo design, adorabile e simpaticissimo, e l'interpretazione che la sua doppiatrice riesce a fornire, veramente ottima.

Argomento molto spinoso per un battle-shonen è legato al bilanciamento delle forze e ai power up.
In questo caso questa tematica è gestita egregiamente e i possibili problemi sono debitamente aggirati. Questo perché non è offerta una esaustiva spiegazione delle dinamiche e delle abilità in gioco: molti power up sono mascherati o comunque vi aleggiano misteri attorno che vengono svelati solo con l'avanzare delle puntate. Il risultato finale non è negativo, anzi il tutto sembra avere un giusto incastro che non fa storcere il naso (o almeno non più di tanto).
Su molte cose ancora si deve far luce, il finale non è un vero e proprio finale e inoltre il manga continua, di conseguenza sembra superfluo aggiungere che ci sarà una seconda stagione.

In definitiva, "The Seven Deadly Sins" è una serie che funziona. Funziona l'ambientazione, funzionano i personaggi, funzionano le musiche, funziona la mascotte. Certamente non è un capolavoro, non apporta particolari innovazioni al genere, però, considerando che si pone come target un pubblico prevalentemente di ragazzi o comunque un pubblico non troppo maturo, risulta una buona produzione da prendere alla leggera e che riesce (alla grande) a intrattenere.
Il tutto, in una visione d'insieme, sembra funzionare, e per questo merita una visione.

Voto: 7 e 1/2


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Atsushi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Sapete? Per far sì che qualcosa sia bello non deve essere per forza qualcosa di assolutamente unico, può essere un semplice slice of life o un qualcosa di incredibilmente popolare. Ma la parte buffa è l'inaspettato, quando pensi che qualcosa non avrà un certo effetto su di te, ma in realtà ti sbagli. Ed è proprio così che mi sono sentito dopo aver iniziato a guardare "Nanatsu no Taizai". La cosa che mi ha colpito di più all'inizio dell'opera è questo terrificante mondo fantasy, con creature che passano dai demoni e dagli dei alle fate e ai giganti.

Parto subito dando i consueti voti alle animazioni, alla trama ecc.

Per quanto riguarda le animazioni, la A-1 Pictures ha fatto un ottimo lavoro, sia per i combattimenti che per i personaggi nelle parti più tranquille della trama. Se devo dare un voto allora è 8,5/10.
La trama può anche non essere completamente originale, ma, sul serio, al giorno d'oggi a chi importa ancora dell'originalità se l'opera è emozionante, intrigante e piena di epica? E con ciò ho detto tutto, il voto alla storia è 8,5/10.
La serie è stata recentemente acquistata dalla Netflix, che lo ha doppiato in italiano.

Ma parliamo della trama. La storia inizia in una piccola locanda in una cittadina sperduta nel regno di Britannia. La principessa Elizabeth arriva in questa locanda gestita da un ragazzino di nome Meliodas e dal suo compare (un maiale parlante di nome Hawk) e dice di essere alla ricerca dei Sette Peccati Capitali per farsi aiutare da loro a liberare il regno dalla corruzione e dal colpo di stato dei Paladini. E qui subito iniziano i problemi, visto che quando lei è arrivata aveva addosso una vecchia e imponente armatura arrugginita, tanto che quando i gli abitanti della città l'hanno vista è girata subito la voce che fosse un membro dei Sette Peccati Capitali. Dei cavalieri bussano alla porta della taverna ed Elizabeth è costretta a fuggire nel bosco, ma viene inseguita da uno di questi, molto forte, che vuole ucciderla; per fortuna Meliodas la salva, rivelando di essere il capitano dei Sette Peccati Capitali e che la aiuterà nella sua ricerca degli altri sei. Ed è così che inizia l'avventura dei protagonisti alla ricerca di tutti e sette i Peccati Capitali per salvare il regno.

Le mie conclusioni su questo anime sono molto buone. Mi sono subito innamorato dei personaggi e della storia. Le ambientazioni sono fantastiche nel vero senso della parola, il comparto audio è eccellente, con delle OST spettacolari e delle opening ed ending degne di nota. Forse l'unica pecca che ho trovato nell'anime è che è troppo breve. Non dico che hanno fatto male a produrlo con il manga che ha così pochi volumi, ma avrei quasi preferito aspettare un annetto per far arrivare il manga a un buon punto e poi farci una serie da cinquanta episodi... Comunque è un anime consigliato a tutti quanti, capace di farmi piangere e ridere allo stesso tempo. Il mio voto finale, anche se abbastanza di parte, è un 9 netto.


 1
Kairte

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"The Seven Deadly Sins", " I sette peccati capitali", narra delle vicende di Meliodas, capitano della squadra dei peccati capitali, ed Elisabeth, terza figlia del sovrano di Inghilterra. Il loro scopo è quello di trovare i membri dispersi, salvare le sorti del regno da una ribellione dei Cavalieri Sacri e rivelare i loro loschi piani.

La trama è buona, lineare e senza troppe pretese, scorre via velocemente. Qualche punto può risultare un po' forzato, e non mi ha convinto particolarmente. Soprattutto le scene "tragiche" spesso sono affrettate; non hanno quindi regalato le emozioni che ci si aspettava. In generale, comunque, è decisamente godibile. (Voto trama: 7)

I personaggi sono ben costruiti. Sono tutti particolari, approfonditi (tanto che di quasi tutti è stato spiegato il passato) e non sono per nulla stereotipati. Ho apprezzato particolarmente Ban, di cui fino all'ultimo momento non riesci a capire le vere intenzioni, e il personaggio di Elisabeth, la classica ragazza dolce e con il cuore puro di cui non puoi non innamorarti. (Voto personaggi: 8)

Una speciale menzione va sicuramente data al comparto grafico, ottimo e senza sbavature. Le scene di combattimento sono superbe, dal primo all'ultimo momento non possono non appassionarti. Il design dei personaggi è originale e ben si abbina alla tipologia di trama. Lo stesso vale per le ambientazioni, che richiamano il fantasy classico. Anche il sonoro è buono, così come le opening. (Voto audio/video: 9)

Consiglio a tutti questo anime, soprattutto per gli amanti del genere fantasy. Come per molte serie il finale è aperto, ma questa volta, rispetto a molti altri, si può dire di aver raggiunto uno pseudo-finale, o comunque un finale di saga. Rimango in speranza di una seconda stagione.

Voto globale opera: 8


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edojap

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Un viaggio perfetto e magnifico nella fantasia dell'epoca cavalleresca. Ecco cosa offre "Nanatsu no Taizai".
Cavalieri, maghi, fate, giganti e mostri... Castelli, locande, borghi e paesi… Amor cortese, tradimenti, combattimenti di spada e di magia. Musica non perfettamente in linea con lo stile del tempo in cui veniamo proiettati, ma che sa comunque in maniera egregia sottolineare i passaggi più salienti di questo godibilissimo racconto animato. E' un crescendo narrativo che coinvolge sempre più, fino all'apoteosi finale, con il classico scontro apocalittico alla maniera del Sol Levante che chiude la scena (sebbene fortunatamente il vero finale lascia sperare in un continuo prossimo).

I personaggi fanno la loro comparsa uno alla volta durante tutto l'excursus narrativo. L'aggregarsi in momenti differenti al gruppo in viaggio fa sì che, oltre a portare informazioni su loro stessi, i nuovi arrivati contribuiscono a definire sempre più l'identità della compagnia itinerante. Vediamo mano a mano il riunirsi di un gruppo di cavalieri un tempo coeso che si è dovuto separare per motivi sconosciuti allo spettatore, ma che ritrovandosi sa nuovamente percepire in sé le motivazioni che lo spingono alla battaglia.
Ogni personaggio ha personalità estremamente diverse dall'altro, modi di vestire, di ragionare, di vedere le cose completamente differente rispetto agli altri membri del gruppo, anche perché questa identità collettiva è oltretutto un crogiolo di razze diverse. Non mancano per questo forti tensioni al suo interno, che vengono però appianate da un ideale comune. L'amicizia, la lealtà, il senso del dovere, lo spirito cavalleresco insomma, fanno da trait d'union tra questi originali personaggi.

Dopo aver gustato i circa venti minuti di questo ottimo prodotto, una divertente vignetta animata finale dai tratti semplici e fanciulleschi tira le fila dell'episodio appena trascorso, quasi come fosse la morale della storia. Insieme all'incipit iniziale, questa curiosa conclusione parziale fa da preziosa cornice all'intero racconto.
Paragonando questo titolo con altri prodotti dello stesso genere narrativo, trovo che "Nanatsu no Taizai" è senz'altro uno dei migliori che abbia mai visto. Capitatoci per caso dopo una visione di genere analogo di pessima fattura, ho potuto rinfrancarmi gli occhi e lo spirito viaggiando insieme a questo simpatico e gioioso gruppo dai tratti picareschi più che cavallereschi.

Per ringraziare dunque gli autori per avermi concesso di assaporare nuovamente un anime davvero gustoso, mi permetto di valutare il tutto con un 8/9.
Tsugi no onegai!


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Eversor

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
"Nanatsu no Taizai", o per gli amanti dell'inglese "The Seven Deadly Sins" è un anime uscito nel 2014 e tratto dall'omonimo manga. Una serie composta da ventiquattro episodi, che riassume in sé il gusto del fantasy, l'eccitazione per una bella avventura e il fermento dell'azione. Non dimenticandoci ovviamente una buona dose di magia, che rende il tutto ancor più fiabesco ed emozionante.
Una storia veramente bella, che nella sua semplicità riesce a colpire lo spettatore, avvolgendolo in un manto di emozioni e sentimenti contrastanti. A volte, nella valutazione di un anime, si va molto col cuore, piuttosto che con la ragione. Non importa della razionalità o meno di alcuni sviluppi; sono importanti, certo, ma se l'anime è in grado di far innamorare, allora non ci sono scuse che tengono: è bello.

L'avventura inizia in maniera alquanto bislacca. Una strana osteria, uno strano cameriere e un ancora più strano maiale parlante. Nessuno però sembra farci poi così caso, troppo impegnati a bere, a divertirsi e a sparlare di storie che sembrano lontane, ma che in realtà non lo sono. Paladini temibili e formidabili, principesse e re rinchiusi nei loro castelli e Sette Peccati Capitali, famigerati furfanti di forza sovrumana che dieci anni orsono hanno attentato al regno. Ormai sembrano spariti nel nulla, ma la loro fama pare sopravvivere.
Improvvisamente irrompe nel locale un'armatura arrugginita. Tutti scappano, credendolo uno dei sette Peccati Capitali e lasciano la locanda senza troppi convenevoli. Tutti tranne uno: il piccolo cameriere biondo, che sembra ancora un bambino (ah, e non dimentichiamoci il maiale parlante). Nei suoi occhi non vi è alcuna traccia di paura; forse stupore, dopo che, dall'armatura, esce fuori una graziosa fanciulla.
Non passa molto che alcuni soldati irrompono nel locale, in seguito agli avvisi della presenza di uno Sette Peccati Capitali. Un disguido, ovviamente, ma la giovane ragazza pare preoccupata della presenza degli uomini armati. Fugge e per poco non ci lascia le penne. Ed ecco allora che due colpi di scena irrompono con presunzione: da un lato la scoperta dell'identità della ragazza. Lei è Elizabeth, la principessa fuggita per cercare di salvare il proprio regno in seguito al colpo di stato dei Paladini. Ma, forse, è ancora più sorprendente scoprire che il giovale ragazzino altri non è che il capo dei Sette Peccati Capitali, Meliodas. Insieme sconfiggono i soldati e insieme decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca degli altri sei Peccati Capitali, così da aiutare Elizabeth a salvare il regno.

Un inizio molto fiabesco, ma allo stesso tempo interessante. Già da come vengono presentati i vari personaggi si può capire che l'anime punterà molto sull'effetto sorpresa. Ovviamente ho dovuto farvi un piccolo spoiler, così da introdurvi nella vicenda, ma spero in futuro di limitarli il più possibile.
I personaggi sono veramente ben fatti: mostrano un carattere forte, nel senso che viene costruito su solide basi. Inoltre hanno tutti qualcosa di più, un piccolo segreto, un passato lontano e oscuro, che li rende ancor più elettrizzanti. Non esistono protagonisti piatti e scontati, e tutti offrono qualcosa di loro all'interno di quest'opera.
Meliodas è uno tra i migliori, in quanto la sua apparente calma e spensieratezza nasconde qualcosa di profondo e oscuro. Quale sarà il suo peccato? Cos'è che l'ha portato a identificarsi con l' "ira"?
Molto bello è pure Ban, il non-morto. Un carattere ribelle e abbastanza incline alla violenza. Tuttavia possiede comunque sentimenti pacifici e d'affetto... forse un po' troppo nascosti, ma in fondo non importa, se si è immortali.
Dunque niente da dire su questi protagonisti, che tanto mutano durante la vicenda e tanto si mettono in gioco, da arrivare alla ventiquattresima puntata e poter dire: "Li conosco molto meglio, e posso dire di averli veramente assaporati". Ma non basta solo questo a rendere "Nanatsu no Taizai" così intrigante. Bellissime, infatti, sono anche tutte quelle situazioni "epiche", che scaldano i cuori ed esaltano l'animo. E' il classico shounen commerciale, ma ciò non deve affatto essere interpretato come un fattore negativo, almeno in questo caso.

La grafica è tutto sommato buona. Si cerca di mantenere lo stile del manga, con tanto di nasetti arrotondati e occhioni belli grandi. I colori sono chiari e solari, e fanno venire in mente un mondo fiabesco. I combattimenti sono realizzati in maniera impeccabile, e le movenze risultano fluide e per nulla forzate.
Tuttavia, per quanto riguarda il reparto tecnico, ciò che più mi ha colpito è la musica. Non solo le due opening sono veramente belle, ma l'intera colonna sonora non può che trasudare emozioni a non finire. Anzi, in alcuni occasioni non ho potuto che paragonarla a quella della prima serie di "Fairy Tail" (e ciò non è affatto brutto).

Vorrei scrivere ancora pagine e pagine, ma forse è meglio giungere a una conclusione. E dunque terminiamo nel migliore dei modi, esclamando a gran voce, per l'ennesima volta, che "Nanatsu no Taizai" deve essere guardato. Che poi piaccia o meno, è una questione di gusti. Tuttavia lo spessore di quest'opera rimane indiscutibile. La sua bellezza, forse, risiede proprio nella sua semplicità apparente. I misteri, gli intrighi, gli amori... queste cose ci sono, ma non appesantiscono per nulla l'anime.
Senza contare che il salto temporale iniziale rende il tutto ancora più intrigante e misterioso, considerando anche che i vari Peccati Capitali compaiono un po' alla volta. Anzi, uno non viene ancora svelato.
Apparirà mai? Chissà, forse in una seconda stagione. Il manga vende bene e l'anime è stato ben accolto dal pubblico. Vedremo...

Voto finale: 9 meno


 1
092Koichi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Nanatsu no Taizai", ovvero "I Sette Peccati Capitali", è considerato, da molti, un'opera nata dallo stereotipo di shonen degli ultimi vent'anni. Altri, invece, lo ritengono uno dei migliori anime degli ultimi anni. Su questo filo sottile di appassionati è articolata una serie di fattori che rendono quest'opera interessante ma «nulla di nuovo».

La storia ha inizio in una locanda, la Boar Hat, dove un ragazzino, stranamente, è il proprietario e locandiere. Con lui, mascotte dell'anime, c'è Hawk, un maiale parlante. Ben presto, le risate e il tintinnio dei boccali vengono interrotti. Una figura misteriosa, un'armatura grossa e arrugginita, che si sospetta far parte di una leggendaria banda di cavalieri malvagi, I Sette Peccati Capitali, fa la sua comparsa. Il locale viene abbandonato da tutti. Il ragazzino scoprirà che, in realtà, si tratta della terza principessa del regno che è in cerca dei cavalieri dei Peccati per contrastare un colpo di stato da parte dei Cavalieri Sacri, ordinamento al servizio del regno. Dopo l'attacco di alcuni soldati e di un aspirante Cavaliere Sacro, il ragazzino, per salvare la giovane principessa Elizabeth, rivelerà di essere Meliodas, capitano dei Sette Peccati Capitali. I due decidono di partire alla ricerca dei restanti membri, e così ha inizio l'epopea di "Nanatsu no Taizai".

Sotto diversi punti di vista ricorda "Dragon Ball" o "One Piece": il protagonista parte per un lungo viaggio alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Durante il viaggio incontra diversi ostacoli a causa dell'antagonista e si conclude con un'epica battaglia tra le due fazioni.

I punti di forza di quest'opera sono indubbiamente i disegni e la caratterizzazione dei personaggi principali. Meliodas ad esempio è dotato di un carisma unico e, nonostante ricordi il protagonista di un anime degli anni '90, forte e deciso ma un po' maniaco con le donne, è la chiave dell'intera serie. Ma ovviamente il fascino non è circoscritto al solo Capitano dei Sette Peccati Capitali, anche gli altri, ognuno a suo modo, sono affascinanti e hanno caratteristiche uniche.

Insomma, è un opera da non perdere.

Ninlil

Episodi visti: 24/24 --- Voto 4
"The Seven Deadly Sins" è un classico anime di combattimento per ragazzi, e per classico intendo che è la copia sputata di molti suoi predecessori; certo, l'ambientazione è (un pochino) diversa, l'incipit è diverso, ma purtroppo quello che viene fuori è la solita storia trita e ritrita che ormai francamente ha stancato.
I personaggi sono stati fatti con lo stesso stampino di tutti i manga per ragazzi: c'è il protagonista ingenuo e un po' sciocco ma fortissimo (che nasconde un oscuro segreto... uuuuh...), la protagonista, il cui unico scopo è quello di essere portatrice di tette, il tipo burbero ma che in realtà nasconde un cuore tenero... insomma, ci sono proprio tutti.

Menzione speciale merita il ruolo che il genere femminile assume all'interno di questa opera, che è la ragione principale che mi spinge a considerarla in maniera negativa: come la protagonista ci illustra gentilmente fin dalla prima puntata, la donna serve ad essere palpata senza opporre resistenza, deve essere protetta dall'uomo forte e non può far altro che gridare il suo nome in attesa che egli accorra in suo aiuto. È vero, ci sono anche donne combattenti, ma il loro comportamento non differisce affatto da quello della protagonista: sono sempre dipendenti da un uomo, sempre; e naturalmente devono indossare vestiti succinti, dotati di ampia scollatura e mettere in mostra la mercanzia il più possibile. Sia mai che una va a combattere con dei vestiti normali addosso.

Per quanto riguarda i combattimenti, purtroppo sono una delusione. Poteri a caso, mosse urlate a caso, disparità di potenza tra avversari a caso. Ovviamente, visto che questo anime è la fiera dei cliché, non può mancare quello in cui, dopo essere stato menato quasi a morte, il protagonista torna con l'espressione tutta seria in viso e il cattivo inizia a parlare tantissimo, vantandosi che è forte, oh com'è forte, nessuno può essere più forte. E poi ovviamente perde, perché è cattivo.
Altra cosa davvero triste di questo anime è la presenza di colpi di scena (mi vergogno in realtà a chiamarli così) che sono quanto di più ovvio e prevedibile possa esistere, e l'unico stupore che suscitano è quello che ti fa meravigliare che li abbiano inseriti davvero, per quanto sono scontati.
La regia non è stata per niente ben fatta: scene di azione che dovrebbero andare in crescendo vengono spezzate da discorsi lunghissimi di cui non si sente affatto bisogno, e scene che dovrebbero essere commoventi risultano solo ridicole, specialmente per la mancanza di atmosfera, che si nota in particolar modo nella colonna sonora poco adeguata; così come le musiche, anche il character design è particolarmente anonimo, e questo accentua ancora di più la mancanza di originalità nei caratteri dei personaggi.

In conclusione, questo anime non è niente di che. La sua visione non lascia nulla, ma alla fin fine è esattamente quello che è, cioè una storiella per ragazzini, con tutti i comfort di essere su un sentiero ben conosciuto e da cui non fa il minimo sforzo per allontanarsi. La parola perfetta per descriverlo è: banale.


 2
selene90

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Finalmente un prodotto originale, in una stagione che si è divisa a metà tra prodotti molto buoni, ma ordinari, e prodotti decisamente mediocri. "Nanatsu no Taizai", che ho guardato tutto d'un fiato, è indiscutibilmente un'ottima serie anime, con diversi punti di forza.

Partiamo dalla trama: la storia è incentrata sui paladini sacri, un gruppo di guerrieri dotati di grande forza, di indiscutibile coraggio e di misteriosi poteri. Tra loro c'erano i "sette peccati capitali", accusati dieci anni prima di aver tentato di rovesciare il regno e costretti quindi dapprima alla fuga e poi a nascondere le loro vere identità. La svolta si ha nel momento in cui la terza figlia del re, Elizabeth, conscia della malvagità dei paladini intenzionati a voler spodestare il re, fugge col proposito di trovare e riunire i sette guerrieri per salvare la sua famiglia e il suo regno.
La trama, che può sembrare un normale thriller fantasy medievale, è in realtà un continuo susseguirsi di colpi di scena ben congegnati, dovuti soprattutto all'ottima caratterizzazione dei vari personaggi. In primis, il protagonista Melodias: un ragazzo burlone e buffo, nonché pervertito, ma che si dimostra un abilissimo combattente. Anche gli altri personaggi sono ottimi, in particolare mi sono lasciata prendere molto dalla divertente (anche se già sfruttata) accoppiata di amici/nemici costituita da Ban e King.
Il bello di questi personaggi è che, nonostante partano da uno stato "banale", già visto, si evolvono in qualcosa di nuovo... gli esempi più ovvi, per me, sono quelli di Ban e di Gil. Il primo è il classico guerriero bello e dannato, menefreghista e freddo, cui sembra non importare neanche della sorte dei suoi amici, ma che in realtà si aggrappa con tutte le proprie forze al suo peccato di avarizia, al suo non essere riuscito a proteggere la persona per lui più importante; il secondo perché, se per tutta la storia poteva sembrare la nemesi perfetta da porre al fianco di un eroe come Melodias, non ci si aspetta di certo di vederlo ricomparire come amico.

Anche i combattimenti sono riusciti in modo impeccabile ed è davvero difficile che non prendano dall'inizio alla fine, in particolare quelli della gara per ottenere in premio il martello di Diane, e quello finale che vede due schieramenti uniti contro un nemico comune. Cosa che mi ha piacevolmente colpito, è stata la scelta di non assegnare poteri comuni, ma qualcosa di nuovo, anzi... qualcosa di nuovo e che costituisse per i sette protagonisti non soltanto un potere, ma anche una condanna (come nel caso di Gowther, che potrebbe sondare la mente dei suoi nemici intrappolandoli nei loro incubi peggiori, col rischio però di restare intrappolato a sua volta nei propri).

Altro punto di forza sono sicuramente le OST e la sigla, che ho trovato, oltre che perfettamente adatte alla storia e ai momenti, anche molto gradevoli. Sul comparto tecnico non ho grandi critiche, forse c'è stato un lieve peggioramento con le animazioni in qualche puntata centrale, ma si è risolto a lungo andare.
L'unica critica che muovo al finale della serie è la rinascita del maialino di Melodias. Per quanto sia stata felice di rivederlo sano e salvo, non si spiega la sua capacità di tornare in vita e, anzi, si va addirittura contro gli stessi principi messi in chiaro a metà storia: "Chi è già morto non può essere salvato". Ma è uno di quei difetti che potrebbe (e che si vorrebbe) occultare con la grande quantità di feel generati dalle scene finali.
Anime consigliatissimo.

Kotaro

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"The Seven Deadly Sins", un po' un "Dragon Quest" più smaccatamente medievale e meno fiabesco, è una serie che cattura immediatamente l'attenzione degli spettatori, grazie al suo stile un po' retrò (ma non del tutto) e all'atmosfera estremamente suggestiva che evoca sin dalle prime scene.
In una Britannia da ciclo arturiano che conosciamo in viaggio fra borghi e osterie, villaggi e castelli e che va poi via via pericolosamente avvicinandosi alle atmosfere battagliere di "Dragon Ball", assistiamo a una storia apparentemente semplice che si colora successivamente di intrighi, misteri e azione.
Un ragazzino simpatico ma misterioso che gestisce una strana taverna ambulante e sembra avere un enigmatico passato, una dolce principessa in fuga e un irresistibile maialino parlante in viaggio alla ricerca di compagni dispersi per fermare i cavalieri che gettano scompiglio nel regno: inizia così la nostra storia, che fra combattimenti, rivelazioni, ribaltamenti e avventure non ci annoia nemmeno per un secondo.

Chi ha amato il primo "Dragon Ball", "Dragon Quest" e altre opere dello stesso stampo, si troverà perfettamente a casa nella Britannia di "The Seven Deadly Sins", un universo di grande atmosfera che sarà davvero un piacere esplorare in lungo e in largo, mentre ne scopriremo gli abitanti, le storie, i luoghi, il passato.
Non tutti i personaggi della serie sono simpaticissimi (se lo psicopatico Ban lo accettiamo con riserve in virtù della sua toccante backstory, l'altrettanto psicopatico Gowther risulta veramente fuori luogo e ne avremmo fatto volentieri a meno), ma generalmente risultano carismatici e ben caratterizzati, regalandoci spesso delle storie passate molto coinvolgenti e commoventi che aiutano a formarne il carattere e a giustificarne i comportamenti.
La serie ci regala dei personaggi particolarmente indovinati, come la gigantessa Diane, tanto trash nelle premesse quanto dolce, femminile e profonda in realtà, o il buffissimo King, re trasformista dal passato tragico, senza dimenticare diverse personalità interessanti, ambigue e sfaccettate anche fra i cavalieri che militano nel "fronte" avverso a quello dei protagonisti.

E' una storia ricca di avventura, ma anche d'azione, che non si fa mancare combattimenti, colpi speciali (con tanto di kanji e furigana in sovraimpressione alla "Ken il guerriero" che li annunciano), trasformazioni demoniache, tornei di lotta, colpi tanto potenti da distruggere città, castelli e montagne. Combattimenti, sentimento e misteri procedono di pari passo in un insieme affascinante, fino alle ultime battute, che ci regalano uno scontro di grandissima intensità con un avversario di quelli fighissimi come non si vedevano da tempo, capace di farti salire l'adrenalina a mille e quasi di farti tifare per lui.
Questa storia così bella viene tuttavia un po' penalizzata da diversi cambiamenti alle vicende del manga originale (probabilmente dovuti al fatto di dover dare una conclusione sensata al tutto in soli ventiquattro episodi, mentre il manga è ancora in corso), tagli e modifiche che rendono la trama dell'anime meno completa di quella del manga.

Pesa un po', in certe sequenze, la mano ancora inesperta dell'autore originale, che non sempre è capace di rendere al meglio le belle idee della sua trama e dunque, ogni tanto, qualche passaggio risulta frettoloso o poco dettagliato. L'attenzione dello spettatore è comunque sempre ben alta, stuzzicata qua e là da una trama intrigante, belle sequenze d'azione e toccanti flashback che ne raccontano i personaggi.
Elemento evitabile, ma che non pesa più di tanto, è poi il saltuario fanservice che spunta qua e là: se i palpeggiamenti di Meliodas ai danni di Elizabeth alla lunga infastidiscono, soprattutto perché lei non fa una piega, la riscrittura di Mago Merlino in versione maga gnocca e praticamente tutta nuda sale senza sforzo le posizioni della classifica dei personaggi più sexy del momento.

I bei disegni e i colori vivaci rendono molto piacevole la visione della serie, anche se la computer grafica usata a sproposito in un mondo medievale che il computer non sa cos'è stona parecchio, soprattutto quando usata per animare esseri viventi come mamma Hawk.
La colonna sonora è uno dei fiori all'occhiello dell'anime. Le sigle d'apertura e chiusura sono orecchiabili e hanno riscosso un buon successo in patria (specialmente la seconda opening, a cura degli enigmatici Man with a mission, che in Giappone spopola alla radio). Ma l'elemento più bello sono i suggestivi score orchestrati che rievocano alla perfezione il mondo di stampo medieval-arturiano della serie.
Menzione d'onore per "Perfect Time", splendida insert song che si può ammirare durante lo scontro finale: parte come una ballata medievale da taverna e si trasforma in un adrenalinico brano cantato in lingua inglese, perfettamente coerente con l'ambientazione britannica della storia.

"The Seven Deadly Sins" non è una serie perfetta. E' ancora un po' ingenua nella narrazione, non aggiunge nulla di realmente nuovo al genere a cui appartiene e, chiaramente, ha un finale aperto che prelude a nuove avventure, si spera animate in una seconda stagione prossimamente.
Ciononostante, è una visione piacevolissima e di grande atmosfera, mai pesante e capace di trasportare lo spettatore in un mondo incantato ricco di intrighi e battaglie coinvolgenti. Non si tratta di una serie impegnata, ma il suo lavoro di intrattenimento per ragazzi lo svolge alla perfezione, invogliando alla visione e coinvolgendo in maniera magistrale.

ningen

Episodi visti: 24/24 --- Voto 4
Introduzione
Non avete nemmeno idea di quanto ho sentito parlare di "Seven Deadly Sins". Ho sentito tanti inneggi alla sua qualità, come "l'erede di One Piece" o come "il nuovo Dragon Quest". Ed è con la speranza e la fiducia dovuta a questi commenti che ho deciso di guardare questo anime.

I sette peccati capitali dei magnum Algida (pubblicità occulta inside)
La trama è semplice. Una tipa che prende il nome di Elizabeth va alla ricerca dei sette peccati capitali, guerrieri dotati di enormi abilità, per poter sconfiggere i cavalieri sacri che, a dispetto del nome, in questo anime hanno la parte dei cattivi. Fine della trama. Vista in questo modo, la trama, sebbene semplice di fondo, potrebbe portare a qualcosa di interessante. Peccato che di cose veramente interessanti se ne vedranno poche e quelle poche presenti saranno massacrate da una narrazione che certe volte accelererà troppo, altre volte rallenterà così tanto da portarvi alla noia. Come se non bastasse, la storia è piena zeppa di forzature e di scelte quantomeno discutibili. Per un'ulteriore approfondimento su questo punto, vi rimando alla sezione spoiler più in basso, per chi avrà voglia di leggerla.

La compagnia delle tette
Salvo giusto due personaggi di questo anime: Ban e il porcello. Il primo è forse il personaggio meglio concepito e che è stato approfondito meglio, mentre il secondo è l'unico che può strappare qualche risata e si renderà anche utile in determinati momenti, nonostante la sua condizione di porcello parlante. Il protagonista Meliodas è stupido, maniaco e fastidioso, il classico personaggio che piace tanto a quei pervertiti dei Giapponesi, ma chiunque sano di mente definirebbe orribile. King non sarebbe un personaggio brutto, ma le vicende che lo vedono coinvolto rovinano quello che poteva essere un ottimo personaggio (vi rimando ancora alla sezione spoiler). Gowther è un personaggio che è stato inserito per fare numero e non ha una reale funzione all'interno dell'anime. Per quel che riguarda le donne, tutte, e ripeto tutte, sono inutili, stupide come le capre e svolgono il ruolo di giocattolo sessuale per i pervertiti. L'esempio lampante è la stessa Elizabeth. Io spero che ogni donna sana di mente si senta perlomeno offesa da come è rappresentato questo personaggio che si fa palpeggiare senza fare una piega, che frigna in ogni dannato episodio e che risulta sia inutile che fastidiosa in ogni sua azione, che spazia dal dire: "Meliodas-sama" al piangere. Con questo non voglio fare la parte del moralista, a me frega poco che si veda qualche tetta o qualche natica in posizione provocante, anzi, ma in questo anime sono quanto di più fastidioso mi sia capitato di vedere.

Da grandi poteri derivano grandi cavolate
I combattimenti non sono del tutto brutti, ma li ho trovati estremamente banali e non offrono mai stimoli particolari durante la visione. A questo non contribuisce nemmeno il fatto che i poteri sono buttati tutti alla rinfusa senza nessuna spiegazione. Vedrete gente sparare fulmini, trasformarsi, dare pugni che rompono muri e pavimenti ecc., ma quello che non avrete sarà una spiegazione su come funzionino i poteri o su che energia sia usata per attaccare (mana, chakra, chi, vodka alla pesca ecc.). Non esiste strategia nei combattimenti, né tantomeno una costruzione dignitosa di quest'ultimi. I rapporti di forza non sono ben spiegati, i protagonisti passano dall'essere potentissimi all'essere scarsissimi all'essere di nuovo potentissimi e imbattibili. In pratica di solito vince o chi urla più forte o chi ha il power up migliore... Sì, perché anche qui i power up pioveranno dal cielo ad aiutare chi di dovere nei momenti di difficoltà. Ma sapete qual è la cosa buffa? Tutte queste cose sono state stra-criticate sia in "Bleach" che in "Fairy Tail" e di colpo pare che la gente se ne sia dimenticata per "Seven Deadly Sins".

<b>Attenzione: la parte seguente contiene spoiler</b>

Mi prendo questo ampio spazio per fare qualche spoiler, cosa che di solito non faccio, ma qui serve a mio avviso per comprendere meglio gli orrori di questo anime. Partiamo dal presupposto che all'inizio della storia l'obiettivo è: "Cerchiamo i sette peccati capitali per sconfiggere i cavalieri sacri". Bene. Allora mi spiegate perché alla fine dell'anime i cavalieri sacri sono stati già sconfitti, ma, nonostante tutto, questi imbecilli continuano a cercare l'ultimo dei peccati capitali? Ma che si son fumati quelli che hanno fatto un finale simile? Poi qualcuno mi spiega perché certi oggetti come la spada di Meliodas sembrano di importanza cruciale, tanto che il nemico la ruba e poi tutto questo non ha nessun risvolto e della spada non se ne sentirà più parlare?
Non parliamo poi della storia di King, di un confusionario unico e che non porta da nessuna parte se non a dei colpi di scena che non funzionano. Cioè King va a salvare un villaggio attaccato dai cavalieri sacri, nel quale vi era anche il suo migliore amico, viene colpito da uno di essi e si dimentica per anni delle fate con cui viveva. Il suddetto cavaliere sacro riapparirà a sorpresa (colpo di scena riuscito) durante un torneo a cui parteciperanno Meliodas e gli altri cavalieri sacri, King compreso (preciso che durante il torneo ancora non si conosce nulla del passato di King, del cavaliere sacro e del suo amico). Ma in realtà il cavaliere sacro in questione si scoprirà essere il suo amico creduto morto, ma in realtà vivo e dalla parte dei cattivi (colpo di scena non riuscito perché in quel momento non si sa chi fosse il suo amico). Finita qui? Ma neanche per idea! In realtà il suo amico era morto sul serio, anzi lo stesso King lo aveva ucciso (se non ricordo male), e quello con cui ora sta combattendo è uno zombie resuscitato dal cattivone di turno. Vi giuro che ho fatto fatica a raccontarvi questa trama assurda e senza né capo né coda. Quasi quasi mi aspettavo che in realtà l'amico di King fosse Obito.
Per non farci mancare nulla, aggiungiamo poi le resurrezioni impossibili. Sì, la gente sembra che muore, ma anche no. Alla fine dei conti schiattano solo i grandi cavalieri sacri, per il resto si salva la sorella di Elizabeth (ritenuta morta con tanto di lacrimoni di Elizabeth, e la cosa non commuove affatto visto il modo pessimo in cui è stata introdotta), si salva il porcello, si salvano tutti con un 'power uppone' insensato di Elizabeth che fa rimpiangere i poteri di "Naruto Jesus Edition". Appunto Elizabeth, perché la vogliono rapire i cattivoni? C'è un motivo o è solo perché: "Siamo cattivoni e ci spetta per contratto rapire l'inutile indifesa Elizabeth"? Vi faccio presente che espedienti simili sono stati usati anche da Kubo in "Bleach" con Inoe e Rukia... Così tanto per ricordarlo, magari qualcuno ha la memoria corta.
Parliamo poi di Gilthunder? Quando lo vedi la prima volta pensi: "Cacchio questo sì che ha un buon motivo per odiare i sette peccati capitali" e poi che succede? Era controllato... No, dai, sul serio? A che stra-cacchio serve farmi tutto un background credibile che giustifica il suo odio e poi lo fai controllare mentalmente dal nemico (e la scena in cui rinsavisce è di una pacchianeria unica). Hanno buttato alle ortiche un buon personaggio in un modo assurdo.
Potrei continuare ancora parlando della valanga di cliché presenti, partendo dai power up, passando per l'immancabile torneo, ma ho già scritto anche troppo.

<b>Fine parte contenente spoiler</b>

Decadence
I disegni di questo anime sono tanto buoni nelle prime puntate, quanto orribili nelle ultime. Non si riesce a comprendere il motivo di questo crollo, che ovviamente colpisce anche le animazioni, che vengono semplificate di netto. Ok, è un anime da ventiquattro puntate e non si può pretendere una qualità costante, ma trovo incredibile che proprio sul finale ci sia questo crollo vertiginoso, quando sarebbe stato meglio conservare il meglio per il finale. Considerando che, nonostante tutto, la situazione non è proprio grave come lo potrebbe essere per "Terra Formars", si può chiudere tranquillamente un occhio su questo aspetto.
Le due opening, invece, non mi son piaciute, non sono in uno stile nelle mie corde, ma non voglio infierire molto su questo aspetto. L'accompagnamento musicale tutto sommato fa il suo dovere, ma secondo me non brilla come in altri anime.

Che peccati hai commesso?
In una parola? Delusione. Riponevo tantissima speranza in questo anime, ma purtroppo ha fallito in quasi tutti i suoi aspetti. E' incredibile che quello che non mi ha dato questo anime che attendevo tanto l'ho potuto trovare in serie che invece ho seguito/seguo quasi per caso, come "Noragami" e "Shingeki no Bahamut". Ancora una volta mi sorgono dei dubbi, sul dualismo manga-anime. E' possibile che un anime che sia tanto brutto a mio modo di vedere, sia tratto da un manga che invece a detta di molti è straordinario, divertente e ben fatto? Non conosco casi di manga capolavoro, il cui anime sia una completa schifezza come questo, ma conosco casi di manga buoni/discreti il cui anime è una schifezza ("Code Breaker" è un ottimo esempio) o manga capolavoro il cui anime è comunque buono ("Berserk" ne è un esempio). Perché sto dicendo questo? Perché forse spero che si ritorni un po' con i piedi per terra, perché dopo la visione di questo, "Terra Formars" e "Tokyo Ghoul" (che nonostante tutto è il meno peggio dei tre a mio modo di vedere) ho il presentimento che ci sia qualcosa che non va.
Ad essere sincero non vedo tutta questa differenza tra questo "Seven Deadly Sins" e il tanto criticato "Fairy Tail".
Concludendo, avevo intenzione di mettere 3 come voto, ma come si fa ad essere cosi cattivi dopo la visione di "Terra Formars"? Ho alzato di un punto per pietà. Chiedo infine perdono a tutti per la lunghezza della recensione e perché mi rendo conto di essere anche troppo pesante in certi punti, sia per come scrivo che per quello che scrivo, ma mi diverte farlo!


 3
irishman

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Serie ottima e gradevolissima, questo "Nanatsu no Taizai", sebbene non sia immune da difetti.
Questo anime, tratto dall'omonimo manga best seller di Nakaba Suzuki, ci cala in un'ambientazione da Medioevo europeo, qualcosa di assimilabile a quella de "I cavalieri della tavola rotonda", pescando a piene mani dal contesto cavalleresco e fondendo il tutto con le caratteristiche tipiche degli shounen.
Chiusa questa breve introduzione, passiamo subito ad analizzare questa produzione A-1 pictures.

La trama, ben incastonata nel contesto storico che abbiamo ricordato, pare funzionare a dovere e, tra colpi di scena, rivelazioni e sottotrame, riesce sempre a tenere viva l'attenzione dello spettatore. I ritmi della narrazione sono sempre serrati e le frequenti gag, o le romance tra i vari personaggi, vengono immesse con i giusti tempi e nei giusti contesti, dando una buona omogeneità al canovaccio.

I personaggi sono (in parte, e dopo spiegherò perché) uno dei punti di forza di "Nanatsu no Taizai", visto che più o meno tutti, alcuni dei cattivi compresi, sono ben caratterizzati e degni di nota. Tra tutti spiccano senz'ombra di dubbio Hawk, il maialino mascotte del gruppo, capace di suscitare tenerezza e simpatia a un primo sguardo, e l'accoppiata Ban e King che, con la loro più o meno amichevole conflittualità, daranno luogo a situazioni divertenti e si faranno notare comunque, anche senza la presenza della rispettiva controparte.

Graficamente ci troviamo di fronte (quasi) allo stato dell'arte. Ho scritto "quasi" perché in un paio di episodi nella parte finale dell'anime abbiamo assistito a un decadimento evidente e deprimente del comparto tecnico, con disegni poveri e rifiniti grossolanamente, che davvero stonano con il resto della produzione, solitamente a livello eccelso, anche visivamente.
La palette di colori è vivacissima e frizzante, molto adatta agli ambienti rurali che i nostri amici visitano durante i loro viaggi. Molto bello e gradevole anche il chara design che, preso pari pari dal manga, ci presenta personaggi bellissimi e simpatici da vedere, sempre molto espressivi e ben caratterizzati anche fisicamente.
Un plauso a scena aperta va elargito senz'altro anche alla regia, che nelle fasi di combattimento dà il suo meglio e, a riguardo, mi sento di segnalare lo scontro finale negli ultimi due-tre episodi, dove il ritmo serratissimo dello scontro viene seguito costantemente dalla telecamera, mai in affanno, con esercizi di stile registico davvero da manuale.
Colonna sonora nella media, fa il suo lavoro, ma non mi ha colpito particolarmente.

Vi starete chiedendo quindi, dove questo "Nanatsu no Taizai" ha perso i punti che lo separano dall'eccellenza. Ebbene, come detto in incipit, questa pur valida produzione ha dei difetti piuttosto evidenti, che mi costringono ad essere di manica molto meno larga di quanto avrei voluto, per quanto riguarda il voto. Detto del comparto grafico, che perde la bussola in modo clamoroso in un paio di episodi, quello che stona decisamente è il fatto che non tutti i protagonisti principali, come accennato in precedenza, presentano una riuscita efficace (Gowther, il peccato di lussuria, appare decisamente relegato al ruolo di comparsa rispetto agli altri personaggi, sia nell'anime, che nel manga) e, ancora più penalizzante, il fatto che personaggi dalla malvagità appurata e data per assodata (i cosiddetti cavalieri sacri, i nemici dei nostri eroi) alla fin fine si rivelino molto meno malvagi di quello che ci avevano dato a vedere, il tutto mostrato con dinamiche e modalità che suonano piuttosto forzate e lasciano decisamente perplessi.

In conclusione, quindi, questo "Nanatsu no Taizai" si rivela un titolo davvero di spessore, che perde l'occasione di entrare nell'Olimpo dei titoli "top", giusto per un paio di mancanze, seppur di un certo peso. Personalmente però, l'ho trovato gradevolissimo e, seppur non lo ritenga un capolavoro, mi sento di consigliarlo a cuor leggero a chiunque apprezzi i titoli di azione.


 2
MidoriChan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

"Nanatsu no Taizai" (aka "The Seven Deadly Sins" / "I Sette Peccati Capitali") è la versione animata del manga scritto e disegnato da Nakaba Suzuki. Conoscevo il manga già da tempo (edito in Italia dalla Star Comics) e quando ho saputo che sarebbe stato realizzato l'anime ho fatto i salti di gioia, poiché considero questo manga una piccola perla di originalità nel panorama odierno. Fortunatamente l'anime non ha deluso le mie aspettative, vediamo perché!

Partiamo dalla trama.
Nel regno di Britannia i Cavalieri Sacri hanno preso il potere minacciando la pace e la tranquillità del popolo. Per questo motivo Elizabeth, terza figlia del re, parte per un viaggio alla ricerca dei Sette Peccati Capitali, un gruppo di potenti cavalieri dei quali si sono perse le tracce ormai da anni. Sui sette peccatori grava la pesante accusa di aver tentato di rovesciare il regno dieci anni prima. Tuttavia, ora che i Cavalieri Sacri hanno preso il potere con la forza, per la principessa i sette criminali rappresentano l'unica possibilità di poter riportare la pace nel suo regno.

Il punto di forza di questo anime è sicuramente il cast dei personaggi, tutti molto ben caratterizzati.
Meliodas è il protagonista e capitano dei Sette Peccati Capitali (peccato d'ira), dal passato ancora tutto da chiarire, burlone, ma allo stesso tempo forte, coraggioso e risoluto quando si tratta di combattere e proteggere le persone a cui tiene.
Ban, l'immortale (peccato d'avarizia), a prima vista può sembrare il solito personaggio menefreghista, dimostrerà poi di avere una grande capacità di amare: molto bella la sua storia d'amore con Elaine, fata e sorella di King, buffa e dolce la sua amicizia con Hawk, il maiale parlante mascotte del gruppo.
Diane, la gigantessa (peccato d'invidia), a dispetto delle sue dimensioni dimostra un carattere infantile, soprattutto quando si parla del capitano del quale è innamorata, ma saprà anche dimostrarsi forte, leale e coraggiosa.
King, il Re delle Fate (peccato d'accidia), è buffo, dolce e gentile specialmente nei confronti di Diane per la quale ha una cotta, ma anche risoluto nel campo di battaglia quando dovrà affrontare il suo migliore amico.
Elizabeth, la dolce principessa, è coraggiosa e sempre pronta a sacrificarsi per il bene degli altri. Ho molto apprezzato il personaggio di Elizabeth, che è fin da subito diventata la mia preferita, proprio perché si distingue dalle solite protagoniste femminili scialbe e macchiette che troviamo in molti shounen.
Al gruppo si aggiungono anche gli altri due peccatori, Gowther e Merlin (peccato di lussuria e peccato di gola), dei quali si sa ancora poco o perché introdotti negli episodi finali (Merlin) o perché non ne è stato ancora rivelato il passato e l'identità (Gowther).

Per quanto riguarda la parte tecnica, devo dire che lo studio A-1 Pictures ha fatto un lavoro distintamente buono. Molto bello il character design, caratterizzato da colori brillanti; ottimi gli sfondi e le ambientazioni. Per quanto riguarda le animazioni, queste si mantengono molto buone nell'arco iniziale e in quello finale. Purtroppo c'è un evidente peggioramento negli episodi centrali. Le OST sono eccellenti, si adattano perfettamente all'atmosfera dell'anime e anche le opening e le ending sono molto belle. Ho apprezzato davvero tanto il doppiaggio, che reputo una delle cose più riuscite dell'anime. Mi sono piaciuti in particolare Yuki Kaji nei panni di Meliodas, Jun Fukuyama (King) e Tatsuhisa Suzuki (Ban).

Se devo trovare dei difetti che mi hanno fatto storcere un po' il naso e che hanno fatto in modo che il mio voto si fermasse ad un 9 anziché arrivare al 10, queste sono le differenze con il manga. Capisco che nel momento della trasposizione in anime tagli e modifiche alla storia originale siano necessari, ma in questo caso le modifiche sono prive di utilità e vanno, a mio avviso, a peggiorare la trama.
Sono due i casi di differenze che non mi sono piaciuti. Innanzitutto il piccolo arco narrativo che introduce Gowther, che è stato totalmente riscritto, e davvero non ne comprendo il motivo, dato che le vicende come sono nel manga si adattavano perfettamente al numero di episodi che fanno parte di questo arco. Il secondo caso riguarda il finale, in particolare Elizabeth. Nell'anime, dopo che la principessa rivela il suo potere curativo, anche lei viene guarita da questo e le ferite riportate in battaglia spariscono. Nel manga non è così. Elizabeth non cura sé stessa e infatti, conclusa la battaglia finale, lei si ritrova in un letto ferita e priva di sensi. Merlin spiega infatti che il problema risiede nella mentalità della principessa: la sua empatia verso gli altri la previene dal curare sé stessa. Sarà poi grazie all'intervento di Meliodas che Elizabeth si risveglierà.

In conclusione, il mio voto finale è un 9, più che meritato. Ripeto, sarebbe stato un 10 se non fosse stato per le differenze con il manga e per le animazioni deludenti della parte centrale dell'anime. Lo reputo comunque uno dei migliori (se non il migliore) anime del 2014.
Lo consiglio a chi cerca uno shounen fresco e divertente, ma non privo di momenti toccanti e combattimenti entusiasmanti, mai banali. Speriamo, per il futuro, in una seconda serie: dopotutto i misteri non chiariti sono ancora molti e manca ancora l'ultimo peccatore.


 5
ithinkitiswrong

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Nanatsu no Taizai", versione animata dell'omonimo manga creato da Nakaba Suzuki, si è rivelato essere la vera rivelazione dell'anno per quanto mi riguardi, e non vedo l'ora che esca la seconda tranche della serie. Gli autori sono riusciti a creare una magnifica trasposizione animata di un manga già eccezionale, riuscendo a mantenere un ritmo calzante per tutti e ventiquattro gli episodi, costruiti fra combattimenti, tradimenti e ricordi.

Trama: la vicenda si svolge in un contesto fantasy ambientato in Bretagna; i sette peccati capitali erano i guerrieri più forti e rappresentativi della nazione, fin quando non furono accusati di aver attentato allo Stato e quindi ricercati e banditi. Le vicende dell'anime si svolgeranno dieci anni dopo, quando la principessa Elizabeth li cercherà per aiutare il padre.

Personaggi: i personaggi sono il vero fulcro della storia e si vanno magistralmente ad amalgamare con le vicende "combattive" presenti. Negli anime di questo genere spesso le caratterizzazioni dei personaggi passano in secondo piano o al massimo tendono ad avere una sola linea di comportamento, mentre in "Nanatsu no Taizai" non è assolutamente così, anzi i personaggi sembrano addirittura vivi. I nostri protagonisti verranno caratterizzati bene, ognuno sarà segnato da un "peccato originario" e ognuno ci dovrà convivere; si trovano nella storia per un motivo e non sono mai buttati lì per fare numero. Si passerà da Meliodas (il vero e proprio protagonista dell'anime), giocherellone e risoluto, a King, triste e innamorato ma allo stesso tempo forte, e si verrà a creare un perfetto equilibrio.

Comparto tecnico: non c'è molto da dire, è superbo, con un riguardo particolare verso la colonna sonora scelta benissimo e azzeccatissima. Il comparto grafico manterrà sempre e comunque un livello molto alto mantenendosi sempre sull'8.

Vi consiglio assolutamente di guardare questo anime, che molto probabilmente è fra i migliori degli ultimi anni, ora non c'è altro da fare che aspettare la seconda serie.


 4
Lukky

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione può contenere spoiler</b>

"The Seven Deadly Sins" o anche chiamato "Nanatsu no Taizai" è un manga shonen di Nakaba Suzuki che attualmente conta tredici volumi in corso anche in Giappone.
La trama parla di una ragazza di nome Elizabeth che parte in viaggio alla ricerca dei sette peccati capitali (un gruppo di paladini esiliati dal regno perché accusati di avere ucciso l'imperatore), per chiedere loro aiuto per riportare il regno come era un tempo. Devo dire che come trama sono rimasto veramente colpito, la reputo veramente interessante e combattiva, in questi ultimi anni non ce ne sono state molte cosi; i personaggi sono caratterizzati molto bene in quanto rispecchiano quelli del manga, anche se a me non entusiasmano granché (anche per questo do un 9 e non un 10), comunque ho notato che ogni episodio che passava era in netto miglioramento e con il tempo ho iniziato ad apprezzarli molto di più; gli sfondi sono stupendi da ogni punto di vista, e anche gli effetti speciali nei combattimenti (per esempio Meliodas vs Helbram).

Do un 9 soprattutto dopo aver visto l'ultimo episodio, perché oltre al fatto che ci sono delle domande che non hanno ancora avuto una risposta o non si conosce ancora un peccato capitale, la cosa che mi ha dato più fastidio è che dei personaggi che da ogni punto di vista dovevano essere morti sono tornati magicamente in vita. Anime comunque fantastico, uno dei migliori del 2014, spero vivamente ci sarà una seconda serie.
Voto finale: 9


 3
Frau Blücher

Episodi visti: 21/24 --- Voto 10
"The Seven Deadly Sins", ovvero "Nanatsu no Taizai", non ha una trama particolarmente originale (attualmente l'anime è arrivato alla ventunesima puntata su ventiquattro), e allora come mai do un voto così alto? Beh, sostanzialmente perché era da tantissimo tempo che non mi capitava di vedere un anime che non mi annoiasse mai, nemmeno per una puntata!

La storia si svolge in una Britannia medioevale abbastanza fantascientifica, con tanto di demoni e cavalieri sacri. I nostri eroi, ovvero i sette peccati capitali, erano i migliori guerrieri del regno, tutti con un passato oscuro alle spalle e per sempre segnati da un grave peccato commesso (un peccato capitale, ovviamente). I sette peccati vennero accusati ingiustamente di un crimine molto grave e ricercati, così ovviamente pensarono bene di disperdersi, fino al giorno in cui la principessa Elizabeth, figlia del re di Lionesse, va alla loro ricerca perché pare che i cavalieri sacri non siano più tanto buoni. E qui comincia l'avventura, condita con tradimenti, duelli all'ultimo sangue, simpatiche gag, colpi di scena, ecc.

I disegni sono abbastanza gradevoli e sicuramente molto apprezzati dai signori uomini (date le forme generose delle ragazze). Le musiche sono molto orecchiabili, soprattutto la prima ending (una ending decente si sente raramente); simpatici anche i siparietti delle anticipazioni. Il doppiaggio è fatto veramente bene, soprattutto il personaggio di Ban, che ha lo stesso modo di parlare che si presume abbia nel manga; le ragazze invece non "squittiscono" (perdonatemi, ma non amo molto le doppiatrici femminili, hanno una voce abbastanza fastidiosa per i miei gusti).