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epopea

Episodi visti: 56/56 --- Voto 8
“Il Grande Mazinga” (anche detto “Il Grande Mazinger” o “Great Mazinger”) è un anime mecha creato da Go Nagai, prodotto e animato da Toei Animation e andato in onda tra il 1974 ed il 1975, per un totale di 56 episodi.

La trama segue le vicende dalla fine di “Mazinger Z”, ovvero con la sconfitta del Dr. Hell e delle sue Bestie Meccaniche e la tanto bramata conquista della pace, la quale però verrà presto interrotta da un nemico ancora più temibile, ovvero le Sette Armate di Micene, guidate dal Generale Nero; a fronteggiare il nemico questa volta ci sarà un “grandioso” eroe, ovvero il Grande Mazinga, un robot costruito da Kenzo Kabuto (figlio di Juzo Kabuto - creatore del Mazinga Z - e direttore dell’istituto di ricerca Fortezza delle Scienze), diretta evoluzione in tutto e per tutto del robot predecessore, pilotato dall’abilissimo Tetsuya Tsurugi e a sua volta supportato dalla controparte femminile Jun Hono, che sarà ai comandi del Venus A.

Il collegamento di questa serie con la precedente è diretto, perché se in “Mazinger Z” la fazione nemica era composta dalle Bestie Meccaniche, ovvero giganteschi colossi appartenuti in passato ai Micenei e rinvenuti in seguito dal Dr. Hell (i quali poi ha riassemblato per costruire i suoi automi, controllati grazie al Bastone di Bardos) qui i nemici sono i veri e propri Micenei sotto forma di Mostri Guerrieri (o Bestie Combattenti), cioè “fusi” insieme alla parte artificiale - di cui si può notare, ad esempio, il volto, spesso posto sul petto. L’impero dei Micenei/Mikenes, sviluppatosi millenni prima in una civiltà nel sottosuolo, è suddiviso in sette eserciti, ognuno comandato da un generale il quale aspetto richiama quello di un determinato tipo di animali o di altri esseri, e così i mostri della sua armata:
-il Generale Scarabeth (simile a uno scarabeo), responsabile dei mostri insettiformi;
-il Generale Drayato (o Dreydow, simile a un drago), responsabile dei mostri rettiliformi;
-il Generale Juri Caesar (simile a un guerriero dalle fattezze umane), responsabile per i mostri antropomorfi o umanoidi;
-il Generale Angoras (simile a una rana pescatrice), responsabile dei mostri anfibi o pesciformi;
-il Generale Rygarn (simile a un felino), responsabile dei mostri dalle fattezze di mammifero o bestiali;
-il Generale Birdler (o Vardallah, simile a un rapace), responsabile dei i mostri ornitoformi;
-il Generale Hardias (simile ad un Cupo Mietitore), responsabile dei i mostri simili a spiriti.
Oltre a questi sette generali, inoltre, vi è il Ministro Argos, capo dell’intelligence e dello spionaggio insieme al Granduca Gorgon, tutti sottoposti al già citato Generale Nero, subordinato solo all’Imperatore delle Tenebre (ovvero un’entità dalla massa informe somigliante ad una gigantesca fiamma), monarca assoluto dell’Impero.

L’aspetto più combattivo, bellicoso o militare che dir si voglia, in questa serie, è palese e molto presente: basti notare il complesso apparato della gerarchia militare in cui sono organizzati i nemici confrontato ai semplici Dr. Hell e i suoi sottoposti Barone Ashura, Conte Blocken e - sebbene per poco - Visconte Pigman della serie precedente, oppure i più maturi personaggi protagonisti Tetsuya e Jun (due orfani cresciuti dal Dottor Kabuto) sempre in rapporto a i più “infantili” Koji Kabuto e Sayaka Yumi di Mazinger Z, o ancora l’organizzazione degli episodi, i quali sono più soliti a inscenare la stremante guerra che i nostri conducono contro i Micenei che, invece, a mostrare un plot di fondo sul quale poi si basa l’intero episodio e da cui si scopre l’intrigo del nemico.

Tetsuya, a differenza di Koji - ritrovatosi per caso ai comandi dello Z - è stato addestrato duramente fin da piccolo per essere in grado di pilotare il Grande Mazinga ed è infatti a tutti gli effetti un abilissimo soldato, deciso ma allo stesso tempo spietato, crudele e impulsivo, apparentemente sicuro di se e coraggioso, tanto che riconosco la difficoltà che ne potrebbe risultare nel cercare di empatizzare con lui (naturalmente per effetto voluto dagli autori) perché, apparentemente, rappresenta il guerriero giapponese perfetto, il combattente che segue e “onora” costantemente il bushido; tutto ciò fino a quando non viene mostrata la sua paura per la morte, che evidenzia e distingue, quindi, il suo stato di essere umano a quello di guerriero, sottolineandone le debolezze e rendendolo maggiormente "terreno".

Il Grande Mazinga, a differenza del Mazinga Z, è possente, dal design più appuntito, splendido e appariscente sebbene comunque molto semplice; dotato di un armamento ben più temibile, come per esempio il “Great Boomerang”, il “Breast Burn”, il “Thunder Break”, il “Great Typhoon” o le “Mazinger Blade” (nell’adattamento italiano rispettivamente “Grande Boomerang”, “Raggio Gamma”, “Missile Laser”, “Grande Tifone” e “Spade Diaboliche”), possiede le due ali direttamente sul suo corpo, per cui riesce a volare ad altissime velocità senza un velivolo aggiunto che sia come il Jet Scrander nello Z (anche se, nel corso della serie, si servirà del “Great Booster”, chiamato nell’adattamento italiano “Amplificatore”, per volare a velocità ancora maggiori e nel contempo a perforare i nemici).

Allo stesso tempo, parallelamente a Tetsuya, Jun (orfana di padre afroamericano e madre giapponese), seppur cerchi di non farlo notare, è afflitta dalla sua condizione di mulatta - mostrata nell’episodio 19 “Giovane sangue sulla neve” - e dal costante senso di solitudine che l’ha caratterizzata fin dalla tenera età perché “diversa” agli occhi degli altri, oltre all’essere perennemente relegata al dover combattere, sacrificando così il suo benessere individuale per quello collettivo. Il suo mecha è il Venus Ace, robot avente fattezze ancora più antropomorfe rispetto a quelle dell’Aphrodite Alfa e del Dianan Alfa della serie precedente (mecha entrambi pilotati da Sayaka Yumi), oltre ad essere ovviamente più alta, potente e resistente; il suo armamento può contare di attacchi come i “Finger Missile” (qui “Missili Digitali”) o il “Photonic Beam” (“Raggio Fotonico”) ed inoltre del “Venus Scrander”, velivolo che la rende in grado di volare.

In aggiunta, vi è anche il costante rapporto travagliato tra Shiro e ed il padre Kenzo, con il primo che sente la mancanza attiva della figura paterna nella sua vita mentre il secondo è costretto a occuparsi dell’istituto di ricerca (quindi sempre a un bene “superiore” e di vitale importanza), per poi non accettare la natura di cyborg del Dr. Kabuto, in cui si “dipingono” le figure di Tetsuya e Jun come due attenuanti fratelli maggiori, che cercano di far comprendere al bambino come stanno veramente le cose e quale importante compito occupa il padre per il raggiungimento della pace (anche questa una tematica sempre menzionata ed alla quale si ambisce costantemente).
E ad attutire tutto ciò, come altro piatto della bilancia, vi sono da un lato il rifugio nella fede da parte dei protagonisti (alcune volte visti perfino in chiesa intenti a pregare) e dall’altro le gag da parte di Boss e i suoi sottoposti Nuke e Mucha insieme al goffo Boss Robot (originariamente chiamato Boss Borot).

Se a quello scritto finora aggiungiamo anche che nei combattimenti - uno dei punti forti della serie perché tutti molto ben sceneggiati ed inscenati - numerose volte il Grande Mazinga o la Fortezza delle Scienze vengono quasi completamente distrutti notiamo come ne risaltino dei toni generali molto cupi, i quali contraddistinguono particolarmente la serie e che influenzeranno anche le produzioni future di questo genere (soprattutto le stesse di matrice Nagaiana, come “Kotetsu Jeeg” o “Ufo Robot Grendizer”, che non).

Ad accompagnare delle animazioni qualitativamente ottime, soprattutto per l’epoca, e nettamente migliori a quelle di “Mazinger Z” (grazie ad un ancora più performante Kazuo Nakamura in alcune puntate) vi sarà una regia molto dinamica e accattivante, come ad esempio si può notare nella terza puntata, “L’indomita Venus”, dove vi è un energico movimento di macchina durante il combattimento tra Venus e il Mostro Guerriero Zugar, o ancora nell’episodio 12, “Bisonia colpisce duro”, in cui, mentre il Great affronta Bisonia, compaiono su schermo delle sezioni che sembrerebbero essere delle vignette, dove ci appaiono ingrandite le scene che noi vediamo.

Di seguito, cerco di analizzare e rispondere a una domanda che da tanti anni si è posto chiunque abbia visto questa serie almeno una volta e che ha scatenato numerose teorie tra i fan, per cui invito chi non vuole ricevere spoiler a saltare questa parte e ad andare al pensiero finale, presente alla fine della recensione.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Nella parte finale della serie, dove ormai ogni nuovo episodio mi è risultato essere più bello del precedente, ritorna Koji insieme al Mazinga Z e, come già mi era successo guardando “Kotetsushin Jeeg” in precedenza, così come con i due Jeeg, vedere lo Z ed il Great insieme su schermo fa tutt’altro effetto che vederne solo uno dei due. E quando finalmente l’Impero di Mikene viene definitivamente sconfitto, con l’esplosione della Fortezza Demonica (in seguito all’attacco combinato di Mazinga Z, del Grande Mazinga, di Venus A e di Dianan A) e la morte di tutti i suoi generali e del Gran Maresciallo Infernale, si sancisce così la fine della serie, lasciando però un punto interrogativo su un personaggio non poco indifferente che non si vede più, cioè niente meno che il massimo nemico dei protagonisti: l’Imperatore delle Tenebre. Questo, non ha né un confronto diretto con Tetsuya alla guida del Grande Mazinga né verrà mai specificato che fine abbia fatto, facendolo dunque scomparire e lasciando il fatto come irrisolto. Ma la risposta viene presto detta.

Durante la trasmissione, nel 1973, di “Mazinga Z”, in seguito ad un leggero calo degli ascolti dopo la trasmissione dell’episodio 26 (quindi a nemmeno un terzo della effettiva lunghezza della serie), si iniziò a pensare ad un sequel in cui fosse coinvolto un “Mazinga Z più grande”: questo progetto prese il nome di “God Mazinger” e venne addirittura creato appositamente un mecha prototipo. Questo robot altro non era che il Grande Mazinga, ma avente una palette grafica completamente diversa, ovvero con un busto, un volto e degli arti di colore rosso, le corna blu, le ali verdi ed una griglia facciale, una testa e una placca centrale gialle.
Questo progetto prenderà poi il nome di “Great Mazinger” (quindi “Il Grande Mazinga”) e verrà posticipato al 1974 in seguito a un'impennata degli ascolti delle puntate di Mazinga Z, diventando ciò che noi conosceremo.
L’idea del “God Mazinger”, però, non verrà abbandonata. Infatti, prima che il progetto di “Ufo Robot Grendizer” andasse in porto, si pensò ad un seguito diretto del “Great Mazinger”, in cui si continuasse la battaglia con l’Impero di Micene: con la distruzione del Grande Mazinga, la morte di Jun e la paralisi di Tetsuya (quindi non più in grado di combattere) a difendere la pace ritornerà Koji Kabuto a bordo di un nuovo robot, il God Mazinger appunto, creato grazie a un nuovo tipo di Super Lega Z, ovvero la Super Lega God Z. In questa presunta serie sarebbe stata rivelata l’origine aliena dei Micenei, giustificando così la loro alta tecnologia, ci sarebbe stato un nuovo generale e si sarebbe rivelata la vera forma dell’Imperatore delle Tenebre, ovvero di un cervello in ammollo dentro una teca che si materializzava sotto forma di entità fiammeggiante da remoto, proprio come compare nel manga “Ufo Robot Grendizer” disegnato da Gosaku Ota. L’idea verrà però scartata e il terzo capitolo della trilogia originale dei Mazinger sarà “Ufo Robot Grendizer” (da noi “Goldrake”), venendo poi - tuttavia - ripresa nuovamente per la creazione di un film distaccato dalla continuità della trilogia, avente dei personaggi completamente nuovi ed ambientato nel futuro, con un Mazinga che (prendendo ispirazione dal Grendizer) sarà in grado di unirsi a una specie di portaerei.
Ancora una volta, l’idea venne scartata e fu preso solamente il nome “God Mazinger” per creare la serie spin-off del 1984 che conosciamo oggi, completamente noncurante della continuity originale ed ambientata in un mondo alternativo chiamato “Regno di Mu”.
Si può ben notare, quindi, come l’Imperatore delle Tenebre molto probabilmente venne volutamente lasciato in sospeso da parte degli autori, dando l’idea di essersi ritirato, per poi ricomparire nuovamente in quel sequel che, purtroppo o per fortuna, non sarà mai realizzato.

Fine parte contenente spoiler

PENSIERO FINALE

“Il Grande Mazinga” si è rivelato essere una serie mecha godibile e intrattenente, che nonostante la narrazione episodica figlia di quei tempi mi ha saputo sorprendere e divertire; la consiglio vivamente a chi vorrebbe scoprire un cult degli anime robotici e delle produzioni Nagaiane, che ha comunque cambiato numerosi aspetti del genere robotico, ovviamente contestualizzandola al periodo storico in cui è uscito

Voto finale: 8-


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doctor Octopus

Episodi visti: 56/56 --- Voto 10
Se c'è un robot di Go Nagai che, nella mia classifica personale, rivaleggia in bellezza con Goldrake, questo è il Grande Mazinga, o Mazinger, se si vuole essere un po' più inglesi. A parte il fatto che, con "Jeeg", "Il Grande Mazinga" detiene il maggior numero di repliche nelle TV locali italiane (e già questo fa esultare alla grande), ancora oggi questo anime ha l'adattamento italiano classico più fedele a quello giapponese (anche se il direttore di doppiaggio, Enrico Bomba, ne combinò molti di strafalcioni).

"Il Grande Mazinga" è un mito, le sue battaglie sono epiche quanto i missili pettorali di Venus e le gag del Boss Robot, anche perché un robot capace d'evocare i fulmini dal cielo e scagliarli con un dito è cosa che nemmeno il Thor della Marvel è riuscito a fare. E poi, al posto del dottor Hell di "Mazinga Z", ha addirittura contro l'intero impero sotterraneo dei Micenei, composto da un imperatore fiammeggiante, un condottiero un po' samurai, ben sette generali, un ministro scientifico, un centauro mezzo uomo e mezzo tigre, una strega dai due volti e... il redivivo dottor Hell trasformato in un gigante metà uomo e metà robot. Che goduria! Tanti nemici, dodici in tutto, per tanti mostri guerrieri e due fortezze volanti, fra cui spicca la prima: l'onnipotente fortezza Mikeros (la mia preferita, perché tutta facce). E che bella la base del Grande Mazinga, la Fortezza delle scienze, un laboratorio in mezzo al mare capace di spostarsi... Mi faceva sognare. Mitici e mortali gli scontri fra la Fortezza delle scienze e l'astronave Mikeros, grandioso il condottiero dei Micenei, il generale Nero (o Grande Signore delle Tenebre), sexy Jun Hono, la compagna afro-nipponica di Tetsuya che pilota la citata Venus A, che era decisamente più sexy della Afrodita A di Sayaka Yumi.

Quanto al doppiaggio, curato dalla "Cooperativa Doppiatori", fatemi dire che il compianto Piero Tiberi fu un grande Tetsuya Tsurugi (e dire che, di solito, doppiava solo comprimari); gli fa eco Maria Grazia Dominici come Jun e l'allora piccola Francesca Guadagno come Shiro (incredibile, ma se non c'è la Guadagno che doppia Shiro, il personaggio di Go Nagai in TV perde molto, per me).
Grandiose le battaglie di Mazinga, molte di esse veramente dolorose e violente... ma per questo mi piace, perché non si sapeva come sarebbero andate a finire.
Ottima la canzone dei "Super Robots".

Per me, un capolavoro animato che supera il prototipo "Mazinga Z".


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AkiraSakura

Episodi visti: 56/56 --- Voto 9
Quando si parla di "Mazinger" inevitabilmente si tira in ballo un mito, un'opera iconica sia in Italia che in Giappone, la quale ancora oggi ha numerosi estimatori in tutto il mondo. Il merito di questa grande fama, tuttavia, non è solo di "Mazinger Z", ma anche del suo seguito, il sommo "Great Mazinger", il quale ha aggiornato sotto tutti gli aspetti il suo prequel, diventando una delle punte di diamante del celebre robotico nagaiano, corrente stilistica che dominerà incontrastata nelle opere affini degli anni settanta, sino all'avvento dello "sci-fi boom" inaugurato dai film di "Corazzata Spaziale Yamato" e di "Star Wars", nel quale il robotico verrà differenziato in molteplici modi, assai eterogenei e spesso più affini alla fantascienza e alla space opera di ampio respiro che al robotico nagaiano tout court (gli esempi più celebri di questo fatto sono "Gundam", "Ideon" e "Baldios").

"Great Mazinger" è una serie relativamente adulta per il suo target di riferimento (i bambini giapponesi dell'epoca, sia ben chiaro: per quanto possa sembrare strano, all'epoca erano pochissimi gli adolescenti che guardavano anime, e tra di essi c'era Hideaki Anno, grande fan del tokusatsu televisivo, il quale, per la sua passione, veniva considerato pressoché un ritardato da parenti e amici). L'opera ricalca il mood drammatico e pieno di violenza, lacrime e sangue della seconda parte di "Mazinger Z", approfondendo le vicende dei personaggi con determinati episodi molto significativi. In particolare, il grande capolavoro che subito stupisce è il famoso "Giovane Sangue sulla Neve", che fin da subito pone "Great Mazinger" nell'olimpo degli anime indimenticabili. Se la solitudine e la psicologia di Sayaka in "Mazinger Z" venivano solamente accennati - si pensi all'episodio in cui avveniva la distruzione di Afrodite A -, in "Great Mazinger il personaggio di Jun Hono viene consacrato all'immortalità: la sua essenza e il suo passato sono profondamente marcati dalla solitudine, dovuta alla discriminazione, alla mancanza dei genitori, alla non accettazione del proprio corpo. Solamente mediante la fede - in questo caso intelligentemente rappresentata come valido strumento di supporto psicologico, e non come verità assoluta - la ragazza riuscirà ad accettare sé stessa ed il suo triste destino di combattente solitaria. Altro episodio destinato ad entrare nel firmamento dell'animazione giapponese è il drammatico "La Morte del Generale Nero", con la sua iper violenza, la sua carica densa di esasperata tragedia, la sua estrema "giapponesità" - il senso dell'onore del guerriero, il rispetto per il nemico -. Sono altresì presenti numerose puntate incentrate sul rapporto genitore-figlio, nelle quali il carismatico dottor Kenzo Kabuto sarà alle prese con i complessi del proprio figlioletto, con il quale ha - almeno inizialmente - un rapporto conflittuale dovuto ad alcune incomprensioni reciproche. Inutile dire che i personaggi mantengono pienamente le ottime premesse della loro prima, epica, entrata in scena avvenuta nel finale di "Mazinger Z": lo stesso protagonista della serie e pilota del Great Mazinger, Tetsuya Tsurugi, è una testa calda ancora più virile ed impertinente di Koji; un superuomo giapponese con qualche sfumatura di antieroe, il quale, come era consuetudine negli anni settanta, deve fare sin da giovane enormi sacrifici e durissimi allenamenti per poter raggiungere i risultati sperati. Il tema chiave della famiglia torna anche nel caso di Tetsuya, giacché egli, allo stesso modo della sua compagna Jun, è un'orfano del dopoguerra, solo, senza famiglia e dal passato triste e doloroso. I complessi di Tetsuya saranno ben manifesti nelle ultime puntate, nelle quali essi innescheranno un tragico evento che farà maturare il personaggio, facendo convergere gli spunti inerenti la coesione sociale presenti nelle puntate precedenti in un monito ben preciso.

Il tema della coesione del popolo giapponese contro l'invasore esterno è la chiave di volta dell'intera opera: allo stesso modo di "Mazinger Z", "Great Mazinger" è figlio del dopoguerra, ed è caratterizzato dal timore reverenziale nei confronti della scienza occidentale misto alla fiducia nelle possibilità scientifiche derivanti dal boom economico, le quali, se congiunte a sforzi e sacrifici estremi, permetterebbero ad un popolo umiliato di sconfiggere l'oscuro invasore esterno. Il discorso fatto in "Mazinger Z" riguardante la scienza "esterna" - per non dire "occidentale" - del Dottor Hell si può anche operare contestualizzando l'impero di Mirkene: la sostanza è sempre la stessa. In particolare, "Great Mazinger" mette l'accento sul tema "coesione del popolo giapponese" in modo molto più marcato rispetto al suo predecessore, facendo intendere - anche con immolazioni molto incisive, si pensi all'episodio "Morire Giovani" - che per sconfiggere il nemico occidentale è necessario essere uniti, superare le discriminazioni, i traumi familiari, la miseria e la sofferenza derivanti dall'atroce dopoguerra - coronato, tra l'altro, dalle innumerevoli umiliazioni imposte dall'occupazione americana. Insomma, in mezzo a tutta la sua brutalità e violenza - ma anche poesia, quantomai nagaiana nella sostanza e nell'estetica -, "Great Mazigner" fornisce ai bambini della sua epoca un'educazione figlia del suo tempo e del contesto storico in cui l'opera ha avuto origine.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, "Great Mazinger" supera "Mazinger Z" sotto tutti gli aspetti, dal design sino alla regia. Regia che si permette anche vari sperimentalismi di sorta - la scena di trasformazione in "Morire Giovani" -, che gioca con l'espressività dei primi piani intensi dei personaggi per creare più coinvolgimento possibile - il volto piangente di Jun, disegnato dal celebre Kozuo Nakamura nel già citato "Giovane Sangue sulla Neve". Con "Great Mazinger" il "coolness factor" tipico del robotico negaiano viene aggiornato e portato a compimento, con una grande dose di spettacolarità, dei combattimenti epici e delle scene di agganciamento accompagnate da sequenze che trasudano carisma robotico da tutti i pori - la memorabile sequenza del lancio del Brian Condor, nella quale spicca il fotogramma in cui il volto possente di Tetsuya guarda avanti con sguardo deciso, diventando istantaneamente l'icona dello spirito combattivo di tutti i giapponesi del dopoguerra.

I combattimenti contro i vari "mostri della settimana" diventeranno con il proseguire delle puntate sempre più violenti e disperati: molte volte la Fortezza delle Scienze rischierà di essere distrutta. Non saranno vittorie facili: ogni singolo combattimento richiederà un elevato tributo di sangue da parte dei personaggi, l'impiego di strategie, umiliazioni di vario tipo.
E' da notare una certa umanizzazione degli antagonisti: l'esempio più lampante è il mostro meccanico dalle fattezze femminili che non vuole combattere, ma che verrà egualmente immolato con grande tragicità; è da citare anche il caso analogo del principe di Mirkene, oltre alla già discussa corsa verso la morte del Generale Nero, indotta più dall'onore del guerriero che dalla pura cattiveria fine a sé stessa.

In conclusione, certamente "Great Mazinger" è un pezzo di storia dell'animazione, al quale bisogna approcciarsi con una certa onestà intelettuale, ossia con un'atteggiamento scevro dal solito snobismo otaku che caratterizza la maggiorparte degli anime fans di tutto il mondo, sempre impegnati ad esaltare i valori figli della postmodernità a discapito di quelli semplici ed efficaci del passato. Certamente ogni opera è figlia di un contesto, di un periodo storico, di un differente tipo di cultura: un giorno, anche le opere odierne potrebbero venire considerate datate ed ergo "snobbate" da una nuova generazione di otaku cresciuta - o meglio, "imprintata" - con un codice differente da quello attuale. Il vero appassionato è colui il quale si documenta, si informa, assimilando più codici diversi in base ai vari contesti storici; è colui il quale si approccia ad un'opera come "Great Mazinger" conoscendo il terreno da cui è germogliata, valutandola in funzione del codice con cui il pubblico dell'epoca l'aveva a suo tempo decifrata. Se poi un'opera destinata esclusivamente ai bambini degli anni settanta sia diventata un mito anche presso molti adulti di tutto il mondo, questo certamente sta a testimoniare che l'animazione del passato sia aprezzabile anche da un pubblico generalista, contrariamente alla maggiorparte dei prodotti attuali, consumati esclusivamente da una cerchia ristretta di otaku fruitori ossessivi-compulsivi di prodotti di nicchia fini a sé stessi e senza alcuna vera dote estetica universalmente riconosciuta da una fetta più ampia di pubblico.


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npepataecozz

Episodi visti: 56/56 --- Voto 7
"Il grande Mazinga" è un altro famosissimo anime del genere "robot dalle fattezze umanoidi" che tanto successo hanno avuto a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Inutile specificare che robot di questo tipo oggi farebbero alquanto sorridere: se molti nel tempo hanno sottolineato che Venus combatteva lanciando contro il nemico le terribili tette-missili (chiedo scusa a priori ma non ho trovato un termine più elegante per definirle) in pochi hanno notato che Mazinga lanciava fulmini dalle orecchie, il raggio gamma dallo sterno mentre il missile centrale altro non era che... Beh, guardatelo da voi. Oltre che l'aspetto comico ciò che balza all'occhio è il forte legame tra i "robottoni" di prima generazione e l'anatomia umana: erano visti un po' come dei veri e propri esseri umani che sfruttavano il loro corpo per combattere.

Nato, a differenza di quanto credevo, successivamente alla produzione del suo quasi omonimo Mazinga Zeta, ha avuto, almeno in Italia, un successo molto maggiore. Il motivo di questo successo va sempre ricercato nel livello di carisma dei suoi personaggi: Tetsuya è molto più ribelle rispetto a Koji (il pilota di Mazinga zeta), Jun sfoggia un abbronzatura che risulta decisamente sexy, Boss è divertentissimo nei suoi tentativi di unirsi in battaglia - il suo robot poi ha delle espressioni davvero esilaranti.
Gli episodi sono, in genere, autoconclusivi e abbastanza ripetitivi come struttura: è questo un difetto molto evidente, anche perché si tratta di un lavoro abbastanza lungo; bisogna pensare però che ciò era più che sufficiente per catturare l'attenzione delle masse attratte più dalle capacità combattive del robot di turno che dalla presenza/assenza di una trama.
Oltre all'inevitabile miglioramento del livello grafico, i robot di seconda generazione, come li definisco io, sono riusciti a innovare con successo un genere che con gli anni aveva finito per perdere il proprio interesse proprio dall'intuizione che non bastava cambiare la forma e l'equipaggiamento della macchina per avere un prodotto di successo, ma occorreva una trama che riuscisse a coinvolgere lo spettatore, allo stesso modo in cui ciò era indispensabile per gli altri generi.

La mia valutazione di questo titolo tiene evidentemente conto del grado di anzianità di quest'anime, che può essere definito a giusta ragione come un pioniere non solo del genere ma dell'animazione giapponese in generale. Il voto che gli assegnerò sarà quindi sette: il giudizio è dunque positivo (perché è uno di quei classici che non si dimenticano) ma non superiore a sette in quanto superato, nell'ambito degli anime robotici di prima generazione, da "Jeeg robot d'acciaio" a cui ho assegnato otto.
Di più, e questo vale per entrambi, anche considerando l'età non ritengo sia possibile assegnare perché sennò parleremmo di capolavoro universale e senza tempo quando, in effetti, così non è.
Consigliato ai giovani appassionati di Evangelion e soci: un'occhiata ai progenitori di Shinji e compagnia è un atto dovuto e nemmeno troppo spiacevole.

simona

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simona

Episodi visti: 30/56 --- Voto 8
Sono molto legata a Mazinga e lo ricordo con tanta nostalgia, ma sinceramente preferisco sempre Goldrake e Jeeg Robot. La trama è ben costruita e ben caratterizzata e l'elemento portante è l'amicizia che emerge sempre fino a sconfiggere il male. Ricordo il grande Generale Nero che aiutava l'imperatore delle tenebre nei combattimenti. La serie rispecchia senza dubbio anche delle analogie col mitico Mazinga Z.
Buono anche il doppiaggio e fichissima la grande sigla cantata dai Superobots!!


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Actarus

Episodi visti: 56/56 --- Voto 9
Il seguito di Mazinga Z. Tetsuya avrà il compito di sconfiggere le armate di Mikene.
Anche qui come tradizione di Go Nagai quasi tutte le puntate sono autoconclusive. Boss robot rispetto alla serie precedente è ancora più spassoso, facendomi sorridere non poco. Diverse puntate poi sono veramente riflessive ed educative.
Stupenda la puntata del duello con il generale nero. L’apice a mio avviso però verrà raggiunto nelle ultime puntate, dove arriverà Koji Kabuto il pilota di Mazinga Z in soccorso del Grande Mazinga sempre più in difficoltà. Unica nota negativa della serie è il doppiaggio in italiano di Koji veramente deludente.

tetsuya74

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tetsuya74

Episodi visti: 56/56 --- Voto 10
<b>NOTA DEL MODERATORE: ELIMINATI I RIFERIMENTI AD ALTRE RECENSIONI</b>

A mio parere il Grande Mazinga è il miglior anime robotico che sia mai stato realizzato, a partire dalle sigle, dai personaggi (tetsuya è il pilota di robot più forte in assoluto, Jun è la più sexy) fino al robot stesso (ha un armamento da far paura e anche al livello estetico fa la sua figura!)

Le serie vanno valutate a seconda dei periodi in cui vengono realizzate, è chiaro che non si possono paragonare serie anni 70/80 con quelle di oggi se non altro per le tecnologie che hanno ora, non oso immaginare cosa sarebbero stati in grado di fare gli artisti di una volta con a disposizione le tecniche di adesso!


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Pain

Episodi visti: 56/56 --- Voto 10
<b>Attenzione contiene spoiler</b>


Ecco uno dei tanti capolavori sfornati dalla fucina di Go Nagai, uno dei maestri del robot style made in japan. Che dire, dopo il successo ottenuto con Mazinga z, pilotato dallo storco koji kabuto, stavolta ritroviamo ai comandi del Grande Mazinga un altro straordinario personaggio, Tetsuya. Rispetto al suo predecessore, il robottone appare fondamentalmente rinnovato e più curato graficamente. Nel complesso risulta più accattivante la grafica. Il parco armi risulta ben organizzato, a partire dal doppio fulmine, il grande tifone, la spada diabolica, che sono anche le armi che risuonano nel motivetto della sigla d'apertura. La parte che costituisce il grande boomerang appare rinnovata, infatta permette di lanciare l'oggetto e contemporaneamente funge anche da raggio. Contrariamente al mazinga z il robot vanta anche la capacità d poter volare e la sua velocità è ulteriormente incrementata dal jet fire. Anche gli antagonisti risultano ben definiti e sanno metter a dura prova il nostro beniamino specialmente negli episodi. Eh già, perché una delle chicche finali è proprio l'arrivo del mazinga z che supporta il grande mazinga nello scontro finale. Bellissimo vedre i due robottoni combattere insieme. Anche qui l'humor non manca, con boss robot che fa da contraltare al poderso robottone aiutandolo goffamente nei suoi combattimenti. La serie è piacevolissima, consigliata ai nostalgici dei robottoni anni 80.

mechadon

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mechadon

Episodi visti: 56/56 --- Voto 10
Il Grande Mazinga è per mè una questione affettiva non indifferente, dato che avevo cinque anni quando lo trasmisero in tv, fu il primo cartone di robot che vidi, sarà per questo forse che mi sembra il più bello sotto l'aspetto puramente estetico. Per non parlare delle armi... il doppio fulmine, la spada diabolica, il grande tifone... Ah, che emozioni indescrivibili! Non posso spiegarlo a parole. Quando alza il dito al cielo e chiama a sè le forze della natura affinche lo aiutino a sconfiggere il nemico ancora adesso mi dà un brivido di piacere soffocato :) Per me al Grande Mazinga non gli si può dare un voto ne un prezzo proprio come non si può dare un prezzo al colosseo o alle piramidi! Sono patromoni dell'umanità!

Lorenzo

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Lorenzo

Episodi visti: 56/56 --- Voto 10
[<b>Attenzione: contiene SPOILER! NON LEGGETE SE NON AVETE ANCORA VISTO LA SERIE!</b>]
Seguito diretto di Mazinga Z, ideato da Go Nagai nel 1974 (insieme a Getter Robot), e capitolo centrale della saga dei Mazinga, il Grande Mazinga ha molti collegamenti e buona parte dei personaggi in comune con il primo, ed é spesso considerato il robot gigante per antonomasia, quello a cui nell'idea comune corre subito il pensiero quando si parla di robot spaziali giapponesi e di cartoni animati giapponesi in genere, e che li richiama alla mente al solo udirne il nome, anche più dello stesso Goldrake e del suo predecessore Mazinga Z (si pensa a Mazinga, non a Mazinga Z).
Inventato e costruito da Kenzo Kabuto, figlio di Juzo Kabuto creatore di Mazinga Z nella precedente serie, e padre del suo pilota Koji Kabuto, il Grande Mazinga é un'evoluzione di Mazinga Z, una sua versione più avanzata e potente, il Mazinga vero e proprio, di cui il precedente rappresenta forse un po' una prova generale, ed entra in scena nell'ultima puntata della vecchia serie, nonchè nella sua versione "ampliata" dell'oav cinematografico "Mazinga Z contro il Generale Nero" dello stesso anno, secondo dei sei noti cross-over.
Dopo la caduta del dottor Inferno e l'entrata in campo di nuovi e più temibili nemici risvegliatisi da un regno sotterraneo (topic narrativo ben noto presente in altre serie classiche nagaiane), i nostri eroi si fanno per il momento da parte, lasciando il campo a nuovi protagonisti più attrezzati per combattere efficacemente i nuovi invasori, per poi tornare verso la fine della serie per lottare al fianco del Grande Mazinga nelle ultime battaglie contro l'Impero delle Tenebre.
Trattandosi di una continuazione, i legami col precedente Mazinga sono solidi e ben precisi, con la rivelazione dei rapporti che legano alcuni personaggi delle due serie su entrambi i fronti. Tutti, vecchi e nuovi, mantengono lo schema fisso a categorie stereotipate inaugurato in Mazinga Z che diverrà una costante di riferimento - con le singole varianti, naturalmente - in tutte le serie robotiche. Stavolta però, rispetto alla precedente, la serie ha un tono più adulto, con l'introduzione di personaggi più complessi e problematici rispetto a quelli più infantili di Mazinga Z. Il Grande Mazinga é guidato da Tetsuya (che prende il posto di Koji come protagonista), altro personaggio ben conosciuto di Nagai, un orfano allevato dal dott. Kabuto e addestrato al combattimento fin da bambino in previsione di farlo diventare un giorno pilota del robot, un ragazzo che trova la sua ragione di vita nel combattere contro i nemici della Terra. Accanto a lui la bellissima Jun ai comandi del robot femminile, che qui si chiama Venus ed é un po' più potente di Afrodite A e poi Dianan Alfa di Sayaka; una mulatta con problemi esistenziali dovuti al colore della sua pelle che non riesce inizialmente ad accettarsi per quello che é. Viene messo abbastanza a fuoco anche il ritrovato rapporto fra Kabuto ed i suoi figli, Koji ed il piccolo Shiro già presente nel vecchio Mazinga e si sottolinea la momentanea rivalità fra i piloti dei due Mazinga verso il finale. Rincontriamo poi il trio di pasticcioni di Boss Robot, inaspettatamente utili e persino determinanti in più di un'occasione.
Una menzione particolare va ai "cattivi", generalmente riconosciuti fra i migliori di sempre: il Generale Nero, protagonista fra l'altro di un memorabile duello col Nostro, poi sostituito dal resuscitato Dottor Hell-Maresciallo delle Tenebre, e i suoi sette generali di Mikene, ognuno in rappresentanza di un regno animale, compreso quello umano, tutti con la mitica testa parlante incastonata nel petto e una finta sulle spalle!
Dopo alcuni episodi di "rodaggio", la serie entra ben presto nel vivo rivelandosi altamente spettacolare e mantenendo un tasso di azione e coinvolgimento elevato soprattutto negli scontri con i mostri guerrieri, più potenti e distruttivi dei mostri meccanici del dottor Inferno, e segnalandosi ancora oggi fra le più belle nate dal genio di Go Nagai. Come nell'altra serie, é soprattutto il combattimento fra i robot a costituire il momento centrale della narrazione. Con il ritorno poi di Mazinga Z e degli altri personaggi nelle ultime puntate a combattere fianco a fianco, si raggiunge forse il punto più alto e divertente dell'intera trilogia. Peccato per il grossolano buco di sceneggiatura dato alla fine dalla scomparsa dell'Imperatore delle Tenebre, che non viene distrutto e semplicemente scompare e non si sa che fine faccia, come hanno giustamente lamentato in molti. Soltanto nei relativi manga, a quanto ne so, questo mistero viene chiarito. Probabilmente gli autori avevano in mente all'inizio un prosieguo diverso della storia, ma personalmente non so niente di più preciso.
Come altri robot "parenti", il Grande Mazinga ha avuto una trasposizione cinematografica fuori serie in cinque dei sei oav di cui poc'anzi, combattendo fra l'altro al fianco di Getter Robot per ben tre volte (e intrecciando inizialmente un'accesa rivalità anche con i piloti di quest'ultimo), compresa l'epica battaglia contro il "Dragosauro", e persino contro Goldrake!
In Italia é stato fra le prime serie ad arrivare in tv nel 1979, nei primissimi anni dell'ondata di cartoons giapponesi su tutti i canali seguita all'arrivo di Goldrake, ed é anche fra le non molte serie trasmesse integralmente (56 episodi), alcuni mesi prima di Mazinga Z (che si era già visto al cinema e che cronologicamente e narrativamente viene prima di lui). Da ricordare la storica sigla di grande successo cantata dai Superobots e tuttora fra quelle riproposte a volte nelle discoteche. Ci sarebbe infine una nota (molto) dolente per quel che riguarda l'adattamento e il doppiaggio, fra i peggiori di tutti gli anime mai arrivati nel nostro paese, pieni zeppi di strafalcioni e dialoghi illogici e naif; ma preferisco sorvolare, anche perchè, nonostante ciò, il cartone risulta ugualmente assai godibile e indimenticabile grazie alla sua notevole spettacolarità.
La storia continuerà poi più alla lontana rinnovandosi quasi del tutto con Ufo Robot Goldrake, che in tv proprio ai Mazinga e a tutti gli altri aveva già aperto la strada.

Francesco

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Francesco

Episodi visti: 56/56 --- Voto 10
Tra i cartoni con i robottoni è forse quello che presenta le battaglie più epiche. Memorabile lo scontro tra Mazinger e il Generale Nero e lo spirito guerriero indomabile di Tetsuya. Coinvolgenti le musiche che accompagnano le varie fasi di ogni episodio: da quella malinconica a quella della ripresa dell'eroe dopo un momento di difficoltà. Di grande effetto, infine tutte le armi di Mazinger, con citazione particolare per il "doppio fulmine" e la "spada diabolica" che hanno grande enfasi nelle battaglie.

joe_pd_858

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joe_pd_858

Episodi visti: 56/56 --- Voto 10
Cosa dire... Il grande Mazinga credo che sia rimasto nel nel mio DNA. In questi ultimi anni ho avuto la possibilità di rivedere le serie dei robot su DVD e la mia prima scelta e caduta su di lui. A quei tempi conoscevo Goldrake che già ere molto bello, ma Mazinga era più emozionante. Poi mi rivedevo nel carattere di Tetsuja. Non vinceva facilmente veniva spesso gravemente ferito e danneggiato. Concordo con gli altri amici per quanto riguarda la bellezza delle ultime puntate. Tutti Ok i personaggi forse solo Shiro era un pò antipatico.

Ryusei_Date

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Ryusei_Date

Episodi visti: 56/56 --- Voto 9
[attenzione! contiene spoiler sulla trama!]

Dopo la sconfitta del Doctor Hell ad opera di Kabuto Kōji e Majinger Z, la Terra deve affrontare la minaccia del redivivo Impero di Mikene comandato dall’Imperatore delle Tenebre. Per conquistare la superficie ed eliminare la razza umana, quest’ultimo affida pieni poteri al temibile Ankoku Dai-Shogun (Il Grande Signore dell’ Oscurità) e i suoi sette generali. In assenza di Kabuto Kōji, partito per gli Stati Uniti per terminare gli studi, la difesa del pianeta è dunque affidata a un nuovo robot: il Great Majinger, un evoluzione del Majinger Z progettato e costruito da Kabuto Kenzō, figlio di Kabuto Juzō (l’ideatore di Majinger Z e del Japanium) e padre di Kōji e Shiro. La costruzione del Great Majinger avviene in gran segreto poiché tutti credono che Kabuto Kenzō sia morto in un incidente di laboratorio, ma in realtà grazie all’intervento suo padre riuscì a sopravvivere trasformato in un cyborg e decise di non rivelare la sua esistenza ai figli. Nel periodo di costruzione del Great Majinger, Kabuto alleva due bambini, Tsurugi Tetsuya e Honoo Jun addestrandoli per fronteggiare il nuovo nemico. A Tetsuya vengono affidati i comandi del Great Majinger e del Brain Condor (velivolo più potente del Jet Pilder di Majinger Z che si aggancia sulla testa del robot), mentre a Jun viene assegnata Venus A (“A” sta per Ace) e la Queen Star. Così come Dianan A supportava Majinger Z anche Venus A farà lo stesso col Great Majinger, ma a differenza di Yumi Sayaka, Jun è più combattiva ma tormentata dai pregiudizi delle persone comuni a causa del colore della sua pelle. Durante le battaglie, Tetsuya potrà contare anche sul supporto sgangherato equipaggio del Boss Borot e del nuovo Shiro Robot, inoltre nel corso della storia il Great Majinger viene ulteriormente potenziato e appariranno nuovi nemici: dopo la morte di Gorgon Taikō (Duca Gorgon) infatti il suo posto viene preso dall’ancor più malvagia Yanus Kōshaku (Marchesa Yanus), mentre Ankoku Dai-Shogun morirà in un epico duello contro Tetsuya e il suo posto verrà preso dal Jigoku Daigensui (Il Gran Maresciallo), ovvero il Doctor Hell sopravvissuto allo scontro con Majinger Z e trasformato in un temibilissimo Mikeneo. L’arrivo di quest’ultimo nemico creerà non pochi problemi alla Fortezza delle Scienze e anche Kōji verrà richiamato in battaglia avendo così l’opportunità di riabbracciare suo padre. Questo evento però porterà inizialmente scompiglio a causa della gelosia che Tetsuya prova nei confronti di Kōji in quanto orfano dei genitori. Il sacrificio del Dr. Kabuto , che morirà schiantandosi con la Fortezza delle Scienze contro la Fortezza Demonica proprio per salvare Tetsuya, farà capire a quest’ultimo che lo scienziato ha sempre considerato lui e Jun come suoi figli al pari di Kōji e Shiro. Così l’attacco combinato del Great Majinger e Majinger Z decreterà definitivamente la fine dell’Impero di Mikene. Finita la lunga guerra Majinger Z e Great Majinger verranno esposti al museo dei robot come simbolo di pace.

Caratteristiche Tecniche
Altezza: 25 mt
Peso: 32 t

* Armamento:
* Nerble Missile
* Great Typhoon
* Back Spin Kick
* Knee Impulse Kick
* Great Boomerang
* Scramble Cutter
* Majinger Blade
* Atomic Punch
* Drill Pressure Punch
* Breast Burn
* Thunder Break
* Great Booster


PERSONAGGI:
Tsurugi Tetsuya: orfano di genitori sin da piccolo viene allevato da Kabuto Kenzō e addestrato per pilotare il Great Majinger. Il suo carattere orgoglioso e battagliero, lo trasforma in un vero guerriero, disposto a non abbandonare il Great Majinger neanche nei casi più disperati. Questo fattore rende pilota e robot un'unica cosa.
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Honoo Jun: figlia di un uomo di colore e di una giapponese, anche Jun rimane orfana sin da piccola e viene allevata dal dottor Kabuto. Personaggio molto dolce ma anche battagliero, Jun soffre molto per i pregiudizi della gente nei suoi confronti a causa del colore della sua pelle. Il caso di Jun è un esempio di come l’autore Go Nagai volesse al tempo sottolineare il tema sui pregiudizi razziali nella società giapponese di quegli anni.
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Kabuto Kenzō: Creatore del Great Majinger il dottor Kabuto, sopravvive miracolosamente a un incidente di laboratorio grazie all’intervento di suo padre Juzō che lo trasforma in un cyborg. Tuttavia nasconderà (a malincuore) per molto tempo ai suoi figli naturali Kōji e Shiro il fatto di essere ancora vivo. Personaggio coraggioso è sempre pronto a sacrificarsi per difendere La Fortezza delle Scienze, il suo personale e i suoi figli (Tetsuya e Jun compresi). Morirà con un attacco suicida proprio per salvare Tetsuya.
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Kabuto Kōji: pilota di Majinger Z e protagonista della serie precedente, in Great Majinger, Kōji è negli Stati Uniti per completare gli studi e appare negli ultimi episodi per contribuire alla sconfitta definitiva dell’Impero di Mikene. Il ritrovamento di suo padre provocherà la gelosia di Tetsuya e la rivalità con quest’ultimo.
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Kabuto Shiro: figlio naturale del dottor Kabuto e protagonista anch’egli della serie precedente, in Great Majinger, Shiro si trasferisce dal Centro Ricerche Fotoatomiche alla Fortezza delle Scienze ignorando il fatto che suo padre sia il Dottor Kabuto in persona. Lo scoprirà in seguito e piloterà anche egli un piccolo robot che porterà il suo nome.
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Yumi Sayaka: figlia del Prof. Yumi del Centro Ricerche Fotoatomiche, anche Sayaka si trova negli Stati Uniti con Kōji e apparirà negli ultimi episodi sempre al comando di Dianan A.
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Yumi Gennosuke: Direttore del Centro Ricerche Fotoatomiche, il Dottor Yumi riappare in Great Majinger per aiutare la Fortezza della Scienze ormai allo stremo delle forze. Sarà lui a richiamare Kōji in battaglia. Prima di morire, il Dottor Kabuto affiderà tutto nelle sue mani.
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Boss, Nuke e Mucha: trio strampalato protagonista anche di Majinger Z cerca di offrire il suo contributo in battaglia con il suo Boss Borot (In Italia Boss Robot, il termine “Borot” in giapponese significa rottame). Nagai inserì il suo intervento per creare dei lati comici all’interno della storia in modo da poter anche sdrammatizzare la situazione e attirare il pubblico più piccolo.
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Imperatore delle Tenebre: Figura misteriosa raffigurata come un’enorme fiamma rossa. Il suo obbiettivo è dominare il mondo ed eliminare la razza umana, favorendo così la rinascita dell’Impero di Mikene.
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Ankoku Dai-Shogun (In Italia Generale Nero): E’ il più forte dei Generali Mikenei, dotato di un orgoglio smisurato e un onore da vero guerriero. L’Imperatore delle Tenebre affiderà pieni poteri a lui per sconfiggere il Great Majinger, causando così le gelosie del Ministro Argos che vuole umiliarlo in tutti i modi. Non esiterà a scenderà di persona sul campo di battaglia perdendo seppur di poco il celebre scontro con Tetsuya.
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Jigoku Daigensui (In Italia Gran Maresciallo Inferno): non è altri che il Dottor Hell sopravvissuto allo scontro finale con Majinger Z, e salvato dall’Imperatore delle Tenebre che lo ha dotato di un corpo Mikeneo. Apparirà dopo la morte del Generale dell’ Oscurità, pronto a vendicarsi degli odiati nemici.
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Gorgon Taikō (In Italia Duca Gorgon): Personaggio presente anche in Majinger Z è un emissario dell’Imperatore delle Tenebre con metà corpo umano attaccato al dorso di una tigre dai denti a sciabola. Sarà lui a scoprire dove è situata la Fortezza delle Scienza, tuttavia non sfuggirà alla morte che giungerà proprio nel momento in cui si avvicinava il suo trionfo.
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Yanus Kōshaku (In Italia Marchesa Yanus): Arriva dopo la morte del Duca Gorgon e si rivelerà ancora più temibile del suo predecessore. Inoltre Yanus ha a disposizione la sua personale élite, la Catloo Corp ed è dotata di una doppia faccia (come il Barone Ashura della serie precedente). La prima faccia è quella di una ragazza apparentemente bella e angelica, l’altra ha il viso di una vecchia strega malvagia accompagnata sempre da un gatto nero. Morirà nell’ultima puntata insieme al Maresciallo Infernale nella distruzione della Fortezza Demonica.
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Titolo Italiano: Il Grande Mazinger
Titolo Originale: Great Majinger
Episodi: 56
Produzione: Toei Doga
Anno: 1976
Autore: Go Nagai (Nel Manga collabora anche Gosaku Ota)
Sigla Italiana: Il Grande Mazinger cantata dai Superobots
Sigla Originale di Apertura: Ore wa Gureto Majinga (Io sono il Grande Mazinger) cantata da Mizuki Ichirō
Sigla Originale di Chiusura: Yūsha wa Majinga (Mazinger è coraggioso) cantata da Mizuki Ichirō

Koji_77

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Koji_77

Episodi visti: 26/56 --- Voto 9
Great Mazinger... che dire?? Eccezionale!
Arriva negli ottanta in italia dopo il mito di UFO robot goldrake (grendizer in giappone goldorake in francia)
Un mitico cartone nagaiano, il sequel del primo e vero "super robot" (il primo robot gigante infatti fu tetsujin 28, da noi super robot 28) Mazinga zeta.
Anche a me, per molto tempo, piaceva di più mazinga zeta e, mi sembrava, più geniuno.
Però devo dire che il pilota fa la differenza.
Tetsuia Tsurugi, personaggio molto più carismatico e con un passato "significativo" era incazzato proprio :-))) Orfano adottato e cresciuto dal dottor kabuto per il solo scopo di pilotare GM

Una seria all'interno della quale il doppiaggio non è niente male, sia del pilota principale che di tutto il cartone. Le voci dei doppiatori azzaccate e non quell ciofeche che doppiano adesso. Non si può dire lo stesso del presequel, mazonga zeta, dove il nostro protagonista, koji kabuto, addirittura lo hanno chiamato Rio >__> Mah.
Ad ogni modo in rete trovate centinaia di notizie in merito e credo sia un opera ceh rimarrà nella storia.

P.S. vorrei giusto "correggere" un collega riguardo le età dei piloti. E' vero adesso si è abbassata l'età dei protagonisti/piloti di robot, però occhio.
koji aveva circa 16 anni quando mette piede su mazingrer Z (infatti va ancora alle scuole superiori)
Tetsuia circa 18/19, lo stesso vale per horoshi di jeeg e meno i piloti di getta robot (anche loro nell'anime vanno a scuola).
Certo è che non avevano 12 anni >__>

Ilpalazzo

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Ilpalazzo

Episodi visti: 0/56 --- Voto 10
Ma che sso' tutti sti nove? Vabbe', al livello delle preferenze probabilmente l'avranno fatta da padroni Jeeg e Grendizer, ma il vero capolavoro è QUESTO. Da bravo ventottenne sono uno di quelli che c'è cresciuto con il serial dei Mazinger (concordo appiena col collega sopra nel dire che mazinga Z forse era un po' piu' genuino). Comunque per me fare la distinzione tra le 2 serie è un po' come creare una divisione che in realta' non esiste. Avete visto l'ultimo episodio di Great Dangaio? Gli anime di questi robot ancora oggi vengono apprezzati e imitati (male). Cosa altro dire? Il 10 è d'obbligo, punto. Brian condor Via... il resto è scritto nella storia sayonaraaa

EmBoLo

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EmBoLo

Episodi visti: 56/56 --- Voto 9
Mettiamo subito le cose in chiaro: preferisco Mazinger Z. Sarà una questione romantica, da vecchiaccio malinconico, sarà che preferisco quello sfigato di Koji (Alcor in Goldrake), ma la prima serie non si scorda mai! Detto questo non posso che dare un ottimo voto a questo lavoro nagaiano, vuoi perchè fece epoca in Italia, vuoi per quel pizzico di humour e di fanservice che gli da quel votuccio in più (volevo mettere 8). La sigla italiana rimane nella storia del nostro paese: quanti di voi non la ricordano e non la canticchiano se gli torna in mente? PS: memorabili sono le puntate finali con i 2 mazinga riuniti!

hibiki

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hibiki

Episodi visti: 56/56 --- Voto 9
Una delle pietre miliari dell'animazione giapponese, insieme al suo predecessore, Mazinga Z, ed al suo successore, Goldrake, rappresenta il trampolino di lancio di tutte le serie robotiche che hanno poi spopolato in Italia neli anni '80. Ottimo cartone, con dei disegni fatastici ed uno dei robot più belli in assoluto. Come tutte le serie dell'epoca le trame degli episodi sono un po' ripetitive ma conducono piacevolmente verso gli episodi cardine, come quello in cui muore il Generale Nero, per non parlare degli splendidi episodi finali, in cui Koji torna in Giappone per pilotare ancora una volta Mazinga Z ed unirsi al Grande Mazinga nelle battaglie decisive.
Una serie che nessun appassionato di robottoni può permettersi di non vedere.

seb

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seb

Episodi visti: 50/56 --- Voto 9
Giudicare questa serie con i parametri odierni è un pò come opporre una legione di Cesare ad un plotone di carri M1 Abrahams....oltrechè del tutto inutile.
Gli anime andrebbero giudicati secondo i metri e l'impatto che ebbero al tempo della loro messa in onda e non del giorno d'oggi. e da questo punto di vista, il Grande mazinga impatta eccome! La dura violenza di molte scene, spesso esplicite e ben diverse dal più edulcorato Goldrake, come pure l'ironia dirompente delle apparizioni di Boss, le musiche trascinanti e sinfoniche ne fanno un prodotto, a mio parere, decisamente superiore a Geeg o ai vari Getter robot. A proposito, sarebeb interessante disquisire su come, nel tempo, è andata diminuendo l'età dei protagonisti degli anime: Tetsuja, Actarus, Hiroshi, Benjio....si aggirano tutti intorno ai trent'anni (fanno eccezione i ragazzi di Gundam, ma in quel caso si trattava di ragazzini comunque precocemente invecchiati, induriti e, anche, contaminati dalla folia della guerra), mentre adesso....quanto hanno: dodici, tredici anni?
Vedremo....

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 50/56 --- Voto 8
Il seguito di Mazinger Z. Questa volta Mazinga è più grosso, più potente e la pilota che affianca Tetsuya ha le tette più grosse di quelle di Sayaka...^^
Scherzi a parte, Great Mazinger è un bel passo avanti rispetto a Mazinger Z un po' sotto tutti gli aspetti. Era uno dei miei anime preferiti da bambino e non nascondo che un certo divertimento lo provo anche ora quando mi capita di rivederne un episodio. GM è sicuramente uno dei capostipiti del genere ultrasfruttato dei "robbottoni". Era anche uno di quelli "violenti" e il GM viene quasi distrutto per diverse volte. Una volta addirittura crocifisso e torturato!! GM, a quanto mi risulta, è anche il primo robot a sanguinare quando viene colpito in modo particolarmente feroce dal cattivone di turno. Un must per i nostalgici...per i più giovani è un'interessante lezione di storia dell'animazione degli anni '70.