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Felpato12

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
In questi ultimi giorni di agosto, che ci accompagnano tristemente verso la fine delle vacanze estive e il ritorno alla vita di sempre, è sulla bocca del mondo dell’animazione giapponese tutto un unico argomento: l’ultimo, e veramente ultimo, film del sensei Hayao Miyazaki. Grande curiosità ha destato la totale mancanza di una campagna pubblicitaria, e adesso che sono state divulgate le prime immagini tratte dal film, uscito da qualche settimana nelle sale giapponesi, Lucky Red ne ha annunciato l’acquisizione e l’arrivo anche in terra nostrana. Con il già tanto acclamato “The Boy and the Heron”, giunge al termine la carriera di uno dei più grandi e longevi registi dell’animazione giapponese di tutti i tempi, l’unico in grado di vincere un premio Oscar. La carriera di Miyazaki inizia nei lontani anni ‘70, in compagnia dell’amico di una vita Isao Takahata ed è, come molti sanno, legata allo studio d’animazione da loro fondato, il celebre Studio Ghibli. È risaputo che il primo film dello studio sia “Laputa - Il Castello nel Cielo”, pubblicato nel 1986 e diretto da Miyazaki stesso. In realtà, però, lo Studio Ghibli e la sua poetica devono tutto ad un altro lungometraggio, in cui sono presenti quasi tutti i temi trattati nei lavori successivi e che faranno, in un certo qual senso, da leitmotiv dell’intera produzione dello studio, “Nausicaä della Valle del Vento”. Nato come manga e poi trasposto su pellicola, il film viene pubblicato nelle sale giapponesi l’11 marzo 1984 e, ancora oggi, rappresenta una visione obbligatoria per chiunque voglia comprendere appieno la poetica di un artista immortale come Hayao Miyazaki.

In seguito a un cataclisma che ha sconvolto l’intero pianeta, una foresta tossica ha ricoperto la maggior parte della superficie terrestre. In questo scenario apocalittico, dove una nuova guerra è sul principio di esplodere, il regno della Valle del Vento - governato da Jihl, padre della coraggiosa Principessa Nausicaä - è una delle poche zone ancora popolate. Nausicaä ha due doni: saper cavalcare il vento volando come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli Ohm, i giganteschi insetti guardiani della foresta. Grazie alle sue abilità, nonché all’amore e alla stima del suo popolo, la Principessa Nausicaä intraprenderà una coraggiosa sfida volta a ristabilire la pace e a riconciliare l’umanità con la Terra.

“Nausicaä della Valle del Vento” si presenta come il film manifesto del pensiero di Miyazaki, in cui sono presenti molti dei temi e delle ambientazioni a lui cari.

Ecologismo e paura del diverso. Dopo l’olocausto nucleare provocato dai Soldati Titani, queste creature dal potere immenso, la cui natura viene completamente taciuta, la specie umana ha impiegato circa un millennio per rimettersi in piedi. Nonostante ciò, soltanto una zona della terra è abitabile, perché l’altra è ricoperta dalla Grande Foresta, o Mar Marcio, come viene chiamato nel doppiaggio italiano. Il Mar Marcio è in costante espansione ed esala continuamente venefici miasmi. Come viene mostrato più volte nel corso del film, gli abitanti della Valle del Vento devono quotidianamente fare i conti con le spore che minacciano il loro bosco e a cui possono far fronte con il solo utilizzo del fuoco. La minaccia sembrerebbe essere incombente e, per questo, il vicino regno di Tolmechia progetta di utilizzare il fuoco per distruggere il Mar Marcio, in un ennesimo tentativo di vincere la natura, che si prospetta sin da subito fallimentare. In realtà, come scoprirà poi l’astuta Nausicaä, la Giungla Tossica non è malvagia, ma è la reazione della natura alla devastazione prodotta dall’uomo. I suoi alberi purificano l’acqua e la terra, avvelenate dall’uomo, e come effetto secondario rilasciano spore nocive nell’atmosfera. Nausicaä intende preservare la foresta tanto odiata, ma dovrà combattere contro la stupidità degli uomini e la loro paura per ciò che non comprendono. Miyazaki lancia un messaggio e una critica forti; chiede all’uomo di non paventare la natura, ma di comprenderla, inaugurando una pacifica convivenza. In questi tempi di crisi, il messaggio di Miyazaki appare più attuale che mai, ma, sebbene venga ribadito in altri film successivi, come “La Principessa Mononoke”, sembra non essere ancora stato recepito appieno.

Pacifismo. Le truppe di Tolmechia, oltre a voler incenerire il Mar Marcio, combattono una guerra insensata contro Pejite, l’altro regno vicino della Valle del Vento. Nonostante tutti i problemi che affliggono il mondo, l’uomo trova sempre il tempo e il pretesto per farsi la guerra da solo. Era così quarant’anni fa e lo è ancora oggi, a riprova del fatto che la storia non ci ha insegnato proprio nulla. L’accusa contro la volontà dell’uomo di autodistruggersi è presente in parecchie altre opere, come “Il castello errante di Howl” e “Laputa - Il Castello nel cielo”.

Ambientazione steampunk e volo. Nell’opera si ritrovano le stesse strane macchine volanti presenti anche nei film successivi, e queste ci raccontano dell’ormai risaputa passione di Miyazaki per il volo. Uno dei doni di Nausicaä è, infatti, quello di saper volare, grazie all’utilizzo di un apposito marchingegno, di cui ci è completamente sconosciuto il funzionamento. La giovane principessa, però, non è l’unica a possedere questo dono. Le truppe di Pejite si spostano nel cielo con le loro cannoniere volanti munite di mitragliatrici, mentre i soldati di Tolmechia si muovono su delle vere e proprie navi volanti da guerra. Più che sulla terraferma, i due regni si danno battaglia nel cielo, disturbandone la quiete. Tra i film successivi che riprendono queste tematiche di chiaro stampo autobiografico, si ricordano “Porco Rosso” e “Si alza il vento”, giusto per citarne un paio.

Questi temi, così amalgamati, danno vita a una storia dal grande impatto emotivo, visivo e uditivo. Come sempre, i film di Miyazaki non sono solo trama, ma esperienza totalizzante. Da sola, l’ambientazione steampunk-distopica basterebbe a far strabuzzare gli occhi, ma sono la cura maniacale nei disegni, tutti rigorosamente fatti a mano, e l’accurata scelta dei colori per i fondali a fare realmente la differenza. Anche “Nausicaä della Valle del Vento”, come tutti i successivi lavori del maestro, si distingue per un comparto tecnico di prim’ordine e un comparto musicale che riesce a tenergli il passo. L’intramontabile Joe Hisaishi lascia ancora una volta il segno, regalando allo spettatore una colonna sonora emozionante e immersiva.

"Nausicaä della Valle del Vento" è una visione impegnativa, un film che non può essere visto alla leggera, apprezzabile solo da chi è disposto ad aprire la propria mente, per lasciarsi pervadere dalla più pura e autentica poetica miyazakiana.


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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Un film veramente contorto, complesso, vasto, enorme e difficile da illustrare, spiegare, analizzare, sintetizzare, concettualizzare, collegare, interpretare, contestualizzare, approfondire, completare e comprendere. Vi sono molti elementi da sottoporre a questi processi appena sopraelencati.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

Sembra la versione più o meno tragica di un capolavoro precedente del Maestro, ovvero "Laputa - Il castello nel cielo", il quale esplora questo suo precedente capolavoro da sogno e lo trasforma in un incubo apocalittico come quello descritto da Buronson, Tetsuo Hara, Ryōichi Ikegami e Kentarō Miura in “Kenshiro” o “Hokuto no Ken”. È come se Muska e i soldati antagonisti del castello di Laputa avessero preso possesso della tecnologia del Castello e fossero riusciti a farla evolvere, dopo averla studiata approfonditamente e accuratamente, e l'avessero usata per scatenare una guerra fine all'autoannientamento, e ciò in base al fatto che gli esseri umani sono un pericolo per sé stessi e per il resto del mondo, e che devono essere distrutti per permettere alla natura di sopravvivere, anche a costo di modificarla in modo irreversibile (anche se Muska ne voleva diventare il padrone). A tale scopo i robot sarebbero stati modificati e sarebbero stati impiegati per tale guerra, di cui a distanza di mille anni si riscontrano le conseguenze e gli sviluppi. Le comunità umane rimaste sono in perenne conflitto e non sanno come fare fronte alla Giungla Tossica che sta avanzando inesorabilmente e che continua a diffondersi con le spore. Pertanto, cercano di distruggerla inutilmente, futilmente e invano. Infatti, a guardia della Giungla vi sono insetti giganti mutanti, quindi diventati super-senzienti e super-intelligenti, i quali si infuriano ogni volta che i superstiti provano a distruggere qualche pianta o qualche animale che vi dimora. Quindi il Maestro, in questo caso, marca con ancora più fermezza le questioni legate all'uso sconsiderato della scienza e della tecnologia, e le conseguenze, effetti devastanti, che tale uso comporta, soprattutto la tecnologia nucleare a scopo bellico.

Ovviamente, questo conduce al secondo tema della storia (non per importanza), ovvero il rapporto dell'essere umano con la natura e le altre specie che la popolano (come già visto in "La principessa Mononoke"), ma prima di tutto dell'essere umano con sé stesso. Ci sono delle persone che non vogliono imparare dai loro errori (l'Impero di Tolmechia e i Pejite) e, anziché venirsi incontro, si uccidono ancora: l'Impero di Tolmechia vuole impiegare la stessa arma che ha scatenato la guerra nucleare un millennio prima, per annientare gli insetti, la Giungla Tossica e i Pejite, mentre i Peijite sono decisi a impiegare gli insetti senzienti per distruggere l'Impero di Tolmechia e prendere possesso delle risorse della Valle del Vento prima di loro. Ma ci sono alcuni che nonostante ciò si battono per ripristinare e/o quantomeno ristabilire in questo caso l'equilibrio, la convivenza originale alla base di tali rapporti. Uno di questi è la protagonista, Nausicaa, la quale, animata da buone intenzioni ed essendo premurosa e protettiva, cerca, aiutata dal co-protagonista Asbel, incontrato in seguito a uno scontro, di perseguire questo scopo. Nessuno, tranne gli abitanti della Valle del Vento, è disposto ad ascoltarla, neppure i vermi-tarlo. Solo alla fine, quando lei si sacrifica, restituendo il cucciolo di verme-tarlo al suo branco, questo si ferma e la riporta in vita. Alla fine, la guerra cessa e tutti ritornano ai loro rispettivi insediamenti.

La trama quindi si dimostra molto complessa, e bisogna scavare fino in fondo. I personaggi sono molto ben definiti e si rivelano nel corso del tempo, visto che questa si rivela essere essa stessa una narrazione piuttosto lenta, che esige una particolare attenzione da parte dello/a spettatore/-ice. Nausicaa è premurosa, protettiva, resiliente e risoluta; Asbel è coraggioso e intrepido; Kushana è ambiziosa e spietata, il suo caporale Kurotowa è il classico leccapiedi, pronto ad eseguire gli ordini, nella speranza di prendere il potere (un po' come Muska in "Laputa"); Lord Yupa ricorda invece il nonno Pom di "Laputa", sempre pronto a fare da guida per i protagonisti.
La musica è essa stessa lenta, a rimarcare questa lentezza dello scorrere del tempo (l'arco di mille anni trascorso dopo la fine del conflitto nucleare) e anche il fatto che la natura ha bisogno di tempo per ripristinarsi, come ribadito da alcuni degli abitanti della Valle.
La grafica è sempre fluida, fluente, con un effetto di sbiadimento incastrato alla perfezione, che ben descrive la desolazione, la disperazione, il vuoto, il silenzio che ha avvolto il mondo. I colori giocano anche qui un ruolo simbolico, il blu serve a dare pace e tranquillità, infatti il blu è il colore legato anche alla leggenda che salverà il mondo, mentre il rosso simboleggia la rabbia, la violenza che scaturisce dalla natura, quando questa viene minacciata e ferita, soprattutto simboleggia anche la violenza della guerra e del fuoco, che divora tutto ciò che incontra. Infine l'oro che si vede nella scena finale simboleggia la speranza che ritorna dopo il nero che rappresentava l'oscurità.
Altro dettaglio particolare è la presenza dei veicoli volanti, chiaro riferimento alla passione del Maestro per l'aviazione.

Questo è un capolavoro molto ben strutturato e che presenta ponti palesi e innegabili con altre opere che andrebbero viste. Un testamento per le generazioni future come tutti i film del Maestro.


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Shiryu of Dragon

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
Nausicaä, così com'è ritratta da Miyazaki, è davvero un gran personaggio: forte, intelligente, ricercatrice, una guerriera pacifista e un'ambasciatrice d'amore. Non è un eufemismo definirla una figura sacra. Chi non l'apprezzerebbe? È anche un personaggio tormentato, e la sua sofferenza è espressa davvero bene.

Altro aspetto che è impossibile non notare riguarda la perizia con la quale sono rappresentati un tempo e un mondo distopici. È un film del 1984 e si vede, però in quanto a qualità figurativa degli ambienti e dei fondali è indubbiamente un passo avanti rispetto a diversi altri prodotti d'animazione dell'epoca.
Le musiche sono in buona parte figlie di quel particolare decennio, gli anni '80. La colonna sonora porta a volte ad un connubio davvero singolare e interessante con le scene del film, e dal mio punto di vista non stona affatto, in generale. A parte quel canto bambinesco che ricorre più volte nel film, che ho trovato un po' random, un po' fuori posto e gratuitamente lezioso.

C'è da dire che, nonostante i temi estremamente seri (guerra, violenza e inquinamento atmosferico), questo film porta ancora quella ingenuità figurativa che era tipica in tanti anime degli anni '60 e '70. Ne è un esempio il fatto che, nella Valle del Vento, tutti gli uomini siano rappresentati con dei baffoni enormi in faccia. Mi ricorda lontanamente come Leiji Matsumoto - anche il suo stile è figlio di un filone dell'animazione assai datato - sia solito rappresentare (a parte poche eccezioni) i personaggi secondari bassi, piccoli e brutti: in grande contrasto con i personaggi più importanti, che invece sono di bell'aspetto.
Questa lieve ingenuità figurativa, insieme a quella leziosità che ricorda un po' la "Heidi" nipponica del lontano 1974, forse stona un po' in un film come "Nausicaä". Non che essere infantile sia un difetto a prescindere, ma forse voler sembrare per forza un cartone animato per bambini, in un film che parla di problemi così seri, è un po' limitante. Anche se non lo ritengo un limite particolarmente fastidioso: il film è godibile comunque. Per certi versi, il fascino di Nausicaä sta anche in questo: in definitiva ella non rinuncia alla propria femminilità e alla propria gentilezza, ma non per questo è un personaggio debole.

Il ritmo narrativo è a volte un po' strano e forse poteva essere orchestrato un po' meglio. Giustamente c'è molta azione, ma c'è anche qualche momento più statico e non sempre è inserito bene.
La parte finale assume un po' troppo le tonalità di un deus ex machina, il che non è un problema di per sé, ma non si concilia bene in un contesto distopico. Il colore della veste indossata da Nausicaä cambia da un momento all'altro senza una benché minima motivazione o contestualizzazione, solo perché la trama richiede che la veste debba essere di un certo colore.
La conclusione, come in "La Principessa Mononoke", mi è sembrata un po' facilona e utopistica, ma comunque gradevole. E come in "Mononoke Hime", trovo che anche qui due ore di film non siano sufficienti affinché il potenziale di quest'opera venga sfruttato appieno.

I doppiaggi italiani non mi piacciono particolarmente, né quello della vecchia edizione Rai, un po' troppo artificioso nelle sue interpretazioni vocali e in alcuni momenti anch'esso un po' troppo lezioso, né quello targato Lucky Red, troppo letterale nelle traduzioni dei dialoghi. Nessuno dei due, comunque, rovina in maniera consistente la visione del film.

In generale, è davvero un bel lungometraggio: distopico nel senso educativo del termine e a tratti regala anche delle grandi emozioni. Forse non il capolavoro che molti dicono, per le ragioni che ho esposto; ma, per quanto mi riguarda, è un titolo che consiglio assolutamente.


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Franzisko

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Certo che, nonostante questo film d'animazione abbia ormai più di trent'anni, a tutt'oggi è molto attuale.
È da brividi pensare a come un artista possa immaginare le sorti del mondo e, sfortunatamente, avvicinarvisi, e questo Myazaki lo fa benissimo e alla grande: riesce a vedere le conseguenze delle azioni dell'essere umano.

Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler

Madre natura, a seguito dell'idiozia dell'uomo, per guarirsi e auto-depurarsi, "crea" delle foreste tossiche, in cui vivono giganteschi insetti, che rilasciano veleni tali da rendere l'aria irrespirabile per gli esseri umani.
Si capirà in seguito che è la Terra stessa ad essere inquinata, e che sotto le radici delle piante l'aria non è più insalubre, e scorre acqua limpida: le piante filtrano l'inquinamento causato dall'uomo per purificarlo nuovamente.
Con l'intento di distruggere queste foreste tossiche si rischia nuovamente guerra e distruzione tra varie parti in conflitto, ognuna delle quali vuol far valere la sua visione del mondo.
Solo la protagonista Nausicaa, l'unica che crede nel valore della vita e della convivenza pacifica, riuscirà a indicare all'umanità una via di pace, comprensione reciproca e rispetto della natura.

Fine parte contenente spoiler

La storia è ben scritta, vengono affrontati concetti quali la paura, l'avidità, l'ostilità. Le tematiche affrontate sono all'ordine del giorno: ecologia, pace, rispetto della natura e di ogni forma di vita e convivenza con il diverso.

Tecnicamente non ha bisogno di presentazioni: personaggi e animazione risultano davvero eccellenti; la colonna sonora (a tratti inquietante) asseconda e a volte crea le malinconiche e tristi atmosfere post-apocalittiche.

Da vedere!

Utente28606

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Utente28606

Episodi visti: 1/1 --- Voto 1
Ho recentemente visto "Nausicaä della Valle del Vento". Ero curioso del titolo.
È stato, dopotutto, uno dei primi lavori di Hideaki Anno come animatore, e grande ispirazione per il suo "Neon Genesis Evangelion", e si può considerare il primo vero film frutto della mente di Miyazaki. Chiunque mi conosce sa che i suoi film mi fanno venire l'orticaria, e non per l'immaturità o l'infantilità, che almeno ne "Il mio vicino Totoro" è un pregio. "Nausicaä" è vuoto, e per di più vuoto nella sua vuotezza, praticamente come ogni film di Miyazaki, del resto. Parliamo dell'autore più piatto di tutta l'animazione giapponese: è un film scialbo, insipido per degli anni Ottanta che stavano sperimentando soluzioni ben più piene e creative del Maestro, persino nell'ambito dell'infanzia e del mainstream - "Dragon Ball", per esempio. E se non piene, almeno con un senso dietro la vuotezza; in altre parole, con una dignità.
Premetto, non ho nulla contro la vuotezza di ogni film di Miyazaki, non ho nulla contro la vuotezza in generale. Se la vuotezza svuota, ha dignità; se la vuotezza vuol cercare di riempire, no. Per dignità intendo serietà, cioè la storia può essere considerata una fiaba - intendendo per fiaba qualunque vuoto che svuota. Miyazaki non dipinge fiabe, nonostante cerchi di sembrare un raccontastorie, imitando il ben più capace e per lui irraggiungibile Disney. Miyazaki, quindi, non ha serietà; non ha la mia stima, ha il mio profondo rispetto, per carità: è un uomo che ha studiato e sa il fatto suo. Sono scettico e non mi ritengo affatto irrispettoso verso un'opera o uno staff o uno studio o un regista; lo sono perché non esiste niente da stimare. Il vuoto di "Nausicaä" e di Miyazaki non hanno dignità.
Non mi interessa francamente del successo del Maestro, nel senso che non faccio il bastian contrario e non mi ritengo contro niente e nessuno. Dietro ogni successo c'è sempre una componente di vuoto, e non c'è nulla di male in questo. Ma dietro il successo di Miyazaki, come aggravante, c'è mancanza di dignità, da parte del pubblico e da parte sua.

Al livello tecnico abbiamo l'anonimato, nei casi migliori. Le musiche mi hanno colpito, onestamente, le trovo molto belle, specie la finale. Sul lato visivo invece abbiamo di nuovo il vuoto: il character design di Miyazaki non ha subito la minima evoluzione rispetto agli esordi, qualunque autore avrebbe avuto una minima evoluzione artistica fra una serie televisiva come "Heidi" e un lungometraggio; quindi, Miyazaki anche qui non ha dignità. Nausicaä è anonima, così tutti i personaggi, che ho a un certo punto fatto fatica a distinguere. I vestiti delle varie tribù sono orridi, le armature oscene, sembrano fatte di plastica; persino quando vuole strizzare l'occhio alle società tribali il risultato è piatto. Gli animatori non riescono neanche a far distinguere i protagonisti; neanche nei peggiori spin-off apocrifi di "Sonic" ho visto uomini baffoni così insulsi. Se la ripetitività e l'involuzione vengono considerati tratti distintivi di un autore, siamo davvero in epoche non solo vuote, ma che hanno persino bisogno del vuoto per riempirsi. Da parte di Miyazaki, poi, vedo un pericoloso autocompiacimento da anziano narcisista.
Le animazioni sono farraginose, e tutte piatte. Gli Ottanta hanno dato alla luce "Robot Carnival", e il deserto di quell'OAV, con tutti i suoi difetti, mi è rimasto impresso. Quello di Miyazaki mi sembra, nel migliore dei casi, una cartolina scialba di una persona simpatica che finge di saper disegnare. Ergo: non solo come fantascienza o fantasy siamo a zero, ma anche come apocalittico. Vedremo poi il livello come film d'avventura o d'azione insieme.
Non c'è nessuna scena, eccetto quella del Guerriero Invincibile di Anno, che mi sia rimasta visivamente impressa. Un grande appassionato di volo dovrebbe almeno rendere memorabili i veicoli dei protagonisti e degli antagonisti, studiando la tecnologia e dando realismo e risalto alle componenti meccaniche dopo tavole e tavole di disegni. Invece il loro design è anonimo: vedere i suoi scialbi artbook per credere, uno qualsiasi, tanto i suoi acquerelli pseudo-impressionisti sono tutti uguali. I disegni preparatori rivelano subito che quest'uomo non ha anima, persino quando parla di una passione che si porterà dietro per i prossimi trent'anni in ogni lungometraggio. I veicoli non sono né reali né realistici né distinguibili gli uni dagli altri, non c'è una leva, non c'è un pulsante, un'ala, un motore, uno schizzo che mi sia rimasto impresso. Non voglio credere che non ci sia almeno un minimo di studio dietro - ma questo studio non comunica nulla, e quindi è tuttalpiù inutile.
E dire che sono gli anni di "Macross": mi risulta difficile credere che un regista già in carriera non faccia niente per mettersi in concorrenza con gli altri. So bene che "Nausicaä" non è un mecha, ma non comprendo perché non tentare neanche di alzarsi in piedi e di far intravedere una scintilla in un mare piatto di design e veicoli tutti uguali.
Il film ha una ritmica orrenda, è incredibilmente e ingiustificabilmente lungo. Con il tempo almeno Miyazaki tenterà di darsi l'aria da creatore di epopee, con "Mononoke", o fiabe di crescita, con "La città incantata". Ma qui neanche questo: Nausicaä non cresce, la sua tribù neanche, i più o meno pertinenti dialoghi politicizzanti non portano a niente, non c'è domanda, quindi non c'è risposta. E va bene, non c'è capo né coda, ho fatto fatica a seguirlo. E, onestamente, credo che mi sarei annoiato anche da bambino a una visione simile; sorvolo sulla pessima trovata di condensare tutto negli ultimi dieci minuti. Non c'è mezza animazione che riveli una mano felice, persino quelle delle scene d'azione sono piatte, le inquadrature pessime e statiche.

Dal lato concettuale, dicevo, non c'è personaggio che abbia anima, tutti indiscutibilmente e indistinguibilmente piegati alla narrativa e alle esigenze del Maestro, persino i mostri-tarli, che potevano essere un elemento lovecraftiano e di alterità da sfruttare. Ma forse è meglio così, sarebbe venuta fuori una cosa ancora più banale e piatta. Il fatto che sia un film per tutti non giustifica i dialoghi scialbi: ci sono delle truppe che si rivolgono direttamente a generali, come se fossero i propri vicini, non c'è un ruolo istituzionale che sia rispettato, persino quello dell'anziana sciamana è ridicolo. Se facessi parte di una realtà tribale e animista, mi sentirei offeso. Tanto meno è in luce quello di principessa di Nausicaä: la Valle Del Vento non ha difese, non ha gerarchia, non ha ruoli, non ha divisioni; interi eserciti possono passare per la valle senza che alcun mezzo tecnologico di base li localizzi in anticipo; le ambasciate, la sicurezza, la coerenza di base di queste società non sembra esistere. La tematica del grande disastro nucleare viene ridotta a poche scene; non che mi aspettassi altro, dal futuro regista de "Il castello errante di Howl". Il tema del disastro ecologico si riduce a poche spore, che paura! La tematica messianica è discutibile, Nausicaä avrebbe potuto almeno essere al centro di qualche suggestione spirituale... ma, che ne so, Miyazaki poteva rifarsi a Zarathustra, al Maitreiya buddista, invece niente di niente. Una profezia, un tappeto, una scenetta finale. Fine, ecco il vostro Messia. A casa mia questo si chiama cattivo gusto. Unico degno di menzione, per me, è proprio Asbel, un ragazzo identico a Peta di "Heidi", per certi versi, ma proprio per questo simpatico. In lui ho sentito più anima che nel resto del cast, e credo sia l'unico personaggio maschile di Miyazaki veramente personaggio e veramente maschile - vedi gli imbarazzanti Ashitaka, Tombo, Haku, Howl e Shō.
Come dicevo, infatti, "Nausicaä" non ha e non è una fiaba, non c'è un cattivo, o almeno un cattivo degno di nota in questo film; avrei gradito persino un cattivo umanizzato, cioè un finto cattivo in una finta fiaba, ma nemmeno quello.
Il Mehve di Nausicaä è indistruttibile, e niente può colpirlo; i nemici invece solo se sfiorati da un proiettile o una lama periscono in blocco come formiche. Non si capisce perché Nausicaä sia la sola, in ben mille anni di storia umana, a scoprire il segreto della Giungla Tossica; a quanto pare, la storia umana è stata per un millennio senza normali, regolari e necessari cambiamenti fisiologici, e tutte le persone tecnologicamente e scientificamente competenti sembrano morte. Le città non esistono, se non qualche sporadico caso dal design rattoppato dall'ultimo "Star Wars"; non è sopravvissuto niente, nemmeno l'elettricità, a quanto pare. Non ci sono neanche medici, tanto poi ci pensano i saggi mostri-tarli a curare le ferite ex machina. Anche supponendo una catastrofe colossale e un ritorno alla tecnologia del Medioevo, una umanità con quei nemici deve per forza avere una tecnologia degna di questo nome; i medici esistevano anche nei primordi dell'umanità. Considerate pure le armi che adoperano, da fuoco, e gli aerei che usano, basterebbe un approfondimento elementare. Un primo consiglio al Maestro: la tecnologia in un'opera fittizia serve e deve servire a giustificare la sopravvivenza dei protagonisti nel mondo in cui è ambientata la vicenda. Se un'opera non fa questo, non è un'opera.
Il segreto della Giungla, poi, è più che discutibile, con una spiegazione così insulsa e insignificante che non merita neanche di essere nominata come tale... queste emissioni di gas nell'aria, così cattive. Ah, l'ecologismo di "Principesse sirene".
Bastano una piantina e un pozzo casualmente combinati ed ecco che una principessa senza competenze scientifiche riesce a essere il nodo per una redenzione umana universale. O quasi. Non si sa come questa principessa è libera di andare a zonzo come se nulla fosse, infischiandosene di stabilità politica e dinastie. Nessuno ha il minimo tatto, in un mondo con già ben pochi esseri umani; la simbologia della piccolezza ma gran forza femminile di Nausicaä, rappresentata dal suo aereo bianco che vola contro le fortezze volanti dei nemici, fa soltanto ridere. Mi chiedo poi cosa usino come carburante questi aerei, e chi li produca, chi venga pagato per costruirli o almeno curarli. Posso ancora ancora capire il sistema politico o sociale o gerarchico, ma persino il sistema economico sembra un optional per Miyazaki: gli abitanti infatti sono tutte macchiette contadine, non esiste neanche il commercio - e del denaro neanche l'ombra. Belle premesse. Mi chiedo come abbia fatto l'umanità a sopravvivere contro tafani giganti, viste le competenze delle varie società, che combattono a colpi di, boh, dialoghi senza pathos. Sorvolo sul non accennare neanche in mezzo dialogo a qualche differenza linguistica o religiosa fra i vari popoli o addirittura fra umani e mostri-tarli, o sugli insetti e i vari animali della Giungla Tossica. Veramente.
Un'ambientazione degna di questo nome, fosse anche quella di "Biancaneve e i sette nani" della Disney, deve partire da un: "E se?". Da quel "E se?", l'elemento fittizio, ci si deve porre domande e darsi risposte il più possibili coerenti e mature per rendere il tutto verosimile. Anche nei lavori più immaturi si fa così, non si pretende l'assoluta coerenza e il realismo efferato di un racconto hard sci-fi: stiamo parlando di un anime. Ma Miyazaki non riesce a fare neanche questo, avrebbe potuto benissimo creare un "E se?" da quelle mascherine, creando un mondo bellissimo e ispirato da quel solo elemento, e poi tutto il resto sarebbe venuto fuori come per effetto domino. Avrebbe potuto spiegare di cosa sono fatte, chi le ha prodotte e con quali mezzi, con quale tecnologia, le condizioni dei lavoratori di quella mascherina della protagonista, come ci è arrivata, con quali mezzi e quali strade, e da quell'elemento creare un mondo ben più ispirato di questo scialbo deserto senz'anima. Non è worldbuilding, non deve spiegarlo a mo' di pappardella e farci appendici e lunghi dialoghi tecnici su, deve semplicemente dargli un senso; questo mondo di Nausicaä è così blando, che persino una mascherina è lasciata così, alla mercé del caso. Forse nel manga il Maestro dà più risposte, ma il film non è il manga.
Il bestiario di Miyazaki è cringe e imbarazzante: i mostri-tarli sono capaci di andare per la Giungla Tossica, sott'acqua e persino nel deserto per ore intere, a branchi di migliaia di esemplari uniti da non si capisce quale gerarchia animale, e senza mangiare niente. Non si capisce in tutto questo di cosa si nutrano, visto che risparmiano gli umani in tutte le occasioni in cui appaiono; non hanno neanche razze, ogni individuo è identico all'altro, come i personaggi. Fra un po' confondevo mostri-tarli e umani, per peso narrativo e caratterizzazione. Sorvolo sulla trovata della telepatia, altro che Arael e Armisael. Patetica l'introspezione, poi, e la scena sul passato della protagonista, a questo punto era meglio non metterci proprio il passato. Neanche le poche scene di flashback per spiegare l'ambientazione, almeno avrei avuto il piacere di elaborare teorie sull'ambientazione.

Un'opera di immaginazione fa immaginare cose, non nel senso che si debba completare la trama e riempire i buchi narrativi, ma deve stupire, emozionare. In altri termini, un'opera deve saper parlare ad altri artisti e ispirare; sempre è stato così, dalle pitture di Michelangelo alle opere di Tomino. Quindi, un'opera che non riesce a ispirare e creare spunti ad altre opere non lo è; questo film non è riuscito a darmi un solo spunto, una sola ispirazione, un minimo senso dello stupore, nemmeno le animazioni e gli storyboard ci riescono, figurarsi il resto. Forse la scena degli alberi sotterranei, ma solo perché sono un appassionato di "Neon Genesis Evangelion", e probabilmente ha ispirato l'opera di Anno. Se non fosse per quello, probabilmente, non mi avrebbe detto niente.

Nella Giungla Tossica, come accennavo, basta mettersi una mascherina e si è salvi. Sì, una mascherina. In un mondo in cui c'è un mare acido e corrosivo - senza esalazioni di sorta, a quanto pare - basta mettersi una mascherina. Sopra la terra ci sono distese di acqua acida, sotto le falde però sono pure: questo è tutto il pericolo che l'umanità ha dovuto affrontare per mille anni, in tutto questo senza mezzo scienziato che suggerisca una risoluzione. Meno male che c'è Nausicaä, laureata all'università della vita e dell'animalismo; non si capisce neanche perché Nausicaä sia la sola ad andare nella Giungla, visto che basta così poco. Anzi, per qualche scena addirittura non porta neanche quella mascherina. O i suoi sudditi sono tutti codardi, o la Giungla non è poi così Tossica: nel primo caso il presunto grande coraggio dei personaggi femminili del Maestro crollerebbe; nel secondo, crollerebbe la trama stessa di questo e di quasi tutti i suoi film. Fate voi. Le scenografie e le ambientazioni sono... Dio mio, cosa sono quelle spore? Manco nei più sperduti film di "Dragon Ball" hanno creato dei design così imbarazzanti. Se davvero quelle spore sono capaci di far morire un albero e una vallata in poche ore, come mai nessuno mette guanti o altre accortezze? Date un libro di botanica a Miyazaki, vi prego. Ah, dimenticavo, nei film di Miyazaki non piove. Solo una volta ne "Il mio vicino Totoro", "La città incantata" e solo una volta per "Kiki consegne a domicilio". E in "Kiki consegne a domicilio" persino la pioggia è piegata al volere della trama e di una storia d'amore insipida.
Non si spiega dove si trovi e perché la Valle del Vento sia risparmiata dal gran pericolo: se c'è un mare acido, ma molto acido aggiungerei, ci sarà una pioggia acida - e ben più acida di quelle attuali. Ergo, mi risulta un pochino difficile pensare a una Valle Incantata... volevo dire, del Vento. Persino il character design non ha senso: se il mondo è quasi tutto desertico, in uno scenario per giunta post-atomico, i protagonisti dovrebbero avere altri tratti.

Un giudizio quindi sul Maestro. Le tematiche ecologiche, tanto care e vuote per un creatore altrettanto caro e vuoto, sulla Giungla Tossica e la bontà degli animali, Miyazaki se le porterà dietro anche con "La principessa Mononoke". I mostri-tarli li riciclerà per i cinghiali di "Mononoke". Non solo, in "Nausicaä" c’è il prototipo di Ashitaka, c'è il mostriciattolo alla Jiji di "Kiki consegne a domicilio" e persino il prototipo scialbo di Eboshi. E il Guerriero Invincibile diventerà il Dio della Foresta, un elemento potenzialmente interessante e inquietante, ma non sfruttato. Nulla di male in questo, ma almeno San di "La principessa Mononoke" aveva il lontanissimo faro di una riflessione sulla sua condizione di mezzo, né umana, né animale; Nausicaä neanche questo. Degli aerei non parliamo proprio - ogni film Miyazaki deve sottolineare la sua passione per il volo, non sia mai. Mi fa ridere il fatto che esistano aerei e non strade.

"Nausicaä" è il peccato originale di un uomo senza dignità.
Ho accennato al metro di giudizio del voto: un'opera d'arte deve ispirare potenzialmente altre opere d'arte. Mi stupisce come Anno possa considerarlo un'influenza; certo, "Neon Genesis Evangelion" è vuoto come un film di Miyazaki, e Anno, probabilmente, è vuoto come Miyazaki. Oshii sarebbe d'accordo, ma la sua vuotezza, coerentemente, svuota. "Neon Genesis Evangelion" ha dignità, "Neon Genesis Evangelion" è una fiaba, Anno ha il coraggio di vedersi allo specchio senza auto-idealizzarsi, mostrando uno Shinji debole, vigliacco, incapace di rapportarsi con l'altro sesso, psicoanalizzandosi e addirittura auto-condannandosi nelle vesti di un comandante Ikari divorato dalla Grande Madre Eva-01. Ha il coraggio di svendersi e di chiamarsi per quello che è: una prostituta in mano agli otaku. Miyazaki invece si svende e si offende se qualcuno lo chiama per quello che è.
In altre parole, Anno si svuota fino al tentato suicidio sul tetto della Gainax; Miyazaki lo stesso coraggio non lo ha. Mette in scena personaggi femminili matriarcali senza neanche rapportarsi al patriarcato o alla loro stessa storia; i padri e le vecchie generazioni non sono né condannati come per Anno, né elogiati come in Toriyama, né analizzati per quello che sono come in Tomino. La tematica generazionale non esiste, ergo, la società, o una società realistica, in questo film non esiste. Ergo, non parla a nessuno, o magari a persone fuori dalla società e che non sono nessuno.
Anno si auto-estingue, in una apoptosi universale e un cinismo che colpisce l'intero mondo umano, quasi augura la morte a sé stesso. Miyazaki non celebra neanche la vita, non celebra o vede niente, è un maestro del nulla, un sarcofago pallido. Se davvero Anno crede che l'animazione giapponese sia morta dopo "Gundam" e "Macross", deve riconoscere che il punto di partenza di questa necrosi è proprio il suo Maestro. "Nausicaä" è un vuoto che pretende di riempire, e questa è una presa in giro. Miyazaki prende in giro.
Non esprime il Giappone - vedere come viene trattato il feudalesimo medioevale in "Mononoke". Me ne accorgo persino io, che so pochissimo di storia giapponese. Non riesce neanche a rapportarsi all'Occidente - vedere "Porco Rosso", un film così anonimo che a stento ricordo una celebre frase antifascista. Non lo critica, non lo assorbe, non lo dà per scontato, non lo elogia, non se ne nutre, niente. Non esprime amore. Non riesce neanche a dare sostanza al tema della guerra - vedi "Il castello errante di Howl". Per creare una fiaba, per riempire o svuotare o anche solo per intrattenere bisogna rapportarsi alla storia, con qualunque sguardo. Puoi elogiarla, puoi rifugiarti in essa come un conservatore, criticarla in blocco come un rivoluzionario, ma lui niente. "Neon Genesis Evangelion" si rapporta alla storia, "Utena" anche, "Gundam" non ne parliamo proprio. Miyazaki no, non ha neanche il dono dell'autoironia, non esprime neanche famiglia, non esprime gioco. In questo "Nausicaä" non riesce neanche a dare per scontato l'elemento infantile, che ci sarà invece ne "Il mio vicino Totoro", unico prodotto del Maestro degno di chiamarsi realmente film.
Va bene, può non esserci messaggio, può non esserci contenuto, può non esserci niente. Sì, è un film per tutti, per carità, sarei il primo a elogiare la mancanza di espressione e arte o di serietà. Ma non è neanche intrattenimento, e il Maestro non riesce a esprimere qualcosa, come gli concederei, su sé stesso. Spero davvero che Miyazaki non si riconosca in queste protagoniste femminili, o in qualunque suo personaggio, perché sarebbe una cosa al limite della demenza precoce. I suoi personaggi non sono complessi, ma neanche semplici, non sono neanche vuoti, non esistono, non sono neanche non-personaggi, di quelli che riuscirà invece a creare il suo kohai Anno per la splendida Rei di "Neon Genesis Evangelion".
Due parole di merito vanno, invece, all'assenza di due elementi tipici del Maestro: non ho visto la fastidiosa storia d'amore fra i protagonisti delle sue storie, Nausicaä e Asbel, che invece diventerà il triste marchio di fabbrica di "Kiki consegne a domicilio", "Il castello errante di Howl" e tutti i film più insipidi del Maestro; l'altra assenza è quella di impalcatura. Su questo l'ho trovato molto più onesto, rispetto a "La Città Incantata", che adorna una pagoda che è solo un tempio di idoli, o "Il castello errante di Howl", che vuole esprimere un amore che Miyazaki non è capace neanche di provare.
Forse Miyazaki è un poeta, ma i poeti, insegna Nietzsche, sono vanitosi come il mare. Oppure, per citare Croce: "Dopo i vent'anni o sei un poeta o un idiota". Miyazaki nel 1984 aveva quarant'anni suonati e, anche se fosse, io sono più radicale di Croce: dopo i venti anni non ci sono poeti, solo idioti.


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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Il film è ambientato in un remoto futuro, mille anni dopo che una guerra atomica ha devastato il mondo lasciando in vita pochi superstiti riuniti in piccoli regni e, peggio ancora, una foresta di insetti e piante mutanti che, lenta ma inesorabile, continua ad espandersi e a conquistare tutto il mondo. Nausicaa è la principessa della Valle del vento, amena comunità che vive in una valle risparmiata dalle conseguenze del conflitto. Nausicaa è piena di coraggio, non è certo la damigella da salvare, e ama molto ogni forma di vita, compresi i terribili insettoni che vivono nel mondo e la foresta mutante, e sogna di trovare un modo per ristabilire l’equilibrio.
Tutto il film sarà l’epica descrizione di questa lotta fino all’enigmatico finale.

Il valore artistico, tecnico, registico di questo film è stellare, come ben evidenziato dalle altre recensioni, per non parlare della gran fatica di ridurre il lungo e raffinato anime in un paio d’ore. Decisamente un ottimo lavoro, così simile a “Conan”, ma, allo stesso tempo, così indipendente. Che non sfigura certo ancora oggi.
Certo che dagli anime non si finisce mai d’imparare: anche se nato a metà degli anni ’80, “Nausicaa” si rivela ancora vitale, ma con nuovi significati, attuali oggi ma impensabili all’epoca. In primis il fatto che con la plastica, l’inquinamento e il cambiamento climatico stiamo cambiando il mondo in maniera diversa rispetto alle radiazioni atomiche, in maniera più lenta ma ancor più pericolosa, dato che non serve nemmeno che Repka faccia decollare i bombardieri, ma è sufficiente continuare a fare ciò che facciamo, senza cambiare nulla. Poi vi è il tema simile ma allo stesso diverso rispetto ai tempi delle guerre atomiche, il tema del mancato riconoscimento della dignità, del valore, oserei dire della volontà della natura, vista come qualcosa di cui possiamo fare quel che vogliamo, ma che invece si ribellerà a noi se insistiamo a maltrattarla. Oggi Nausicaa verrebbe vista come una no global, ma indubbiamente, come a mio avviso suggerisce il finale aperto, non è sufficiente una guida esterna se il cuore di tutta la popolazione non cambia. Ecco perché il finale aperto è anche l’unico possibile.

Fino a quando potremo ferire la natura prima che lei non si metta a ferire noi?
Voto: 9


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Shikii

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
“Nausicaä della Valle del Vento” è un film diretto da Hayao Miyazaki, nel 1984. Tratto dal suo omonimo manga, questo è un film di fantascienza/post-apocalittico, con messaggi dedicati al rispetto dell’ambiente, tanto che fu presentato, alla sua uscita, dal WWF.
Nonostante questo film sia stato fatto prima del concepimento dello Studio Ghibli, esso viene considerato la sua opera iniziale.

Trama: la storia si svolge mille anni dopo una terribile guerra termonucleare, dove i guerrieri invincibili, automi creati dall’uomo, hanno portato distruzione e morte. Gli esseri umani sono stati decimati e l’ecosistema totalmente sconvolto. Adesso le persone vivono con il costante pericolo del Mar Marcio, la foresta piena di spore venefiche che inesorabilmente continua ad avanzare, e degli insetti giganteschi che lo abitano. Ma il piccolo villaggio situato nella Valle del Vento resiste ancora, grazie proprio ai venti che dal mare soffiano via i miasmi della foresta. Lì vi vive la principessa Nausicaä, una coraggiosa ragazza che ama volare sul suo mehve, mentre esplora il Mar Marcio alla ricerca di materie prime e non solo. Crede che ci sia motivo di rispettare l’ecosistema del Mar Marcio, così come i suoi abitanti. Infatti solo lei riesce a calmare, senza usare la forza, un Ohm arrabbiato, un temibile e gigantesco insetto.
Nel frattempo imperversa la guerra tra due potenti regni, Tolmechia e Pejite.

In questo film, primo lavoro originale di Miyazaki, troviamo i valori e gli ideali sempre sostenuti dallo Studio, come il rispetto per l’ambiente, il pacifismo, la critica verso il progresso spregiudicato e, soprattutto, figure femminili caratteristiche e forti.
La protagonista è una ragazza coraggiosa, combattiva e generosa, che ha a cuore il bene della sua gente, ma allo stesso tempo lotta per far rispettare l’ecosistema, danneggiato in passato dagli esseri umani.
Già si notano i talenti del grande regista: il film, nonostante i suoi oltre trent’anni, non ne risente per niente, mostrandosi sempre attuale.

Il film travolge fin dai titoli iniziali, quando ci viene mostrata tramite disegni la storia e il mito sull’arrivo di un Salvatore che sarà in grado di portare pace tra l’ecosistema e il mondo degli uomini.
Le splendide scenografie, le animazioni mozzafiato, soprattutto tenendo a mente che il film è degli anni ‘80, ci terranno incollati allo schermo.
Per non parlare dei personaggi, ognuno di essi ben caratterizzato e ricco di sfaccettature. Non farete a meno di emozionarvi.

Questo è un capolavoro che non può mancare negli scaffali di ogni appassionato.
I tristi deserti, la minacciosa foresta tossica, il lago acido, ogni cosa preannuncia l’estinzione degli esseri umani. Ma una luce di speranza continua a brillare, proprio nelle profondità più venefiche, mentre impariamo, per l’ennesima volta, che noi non possiamo nulla contro la forza della natura.


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megna1

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Vado a cominciare questa recensione con ciò che avevo detto nei commenti: "Miyazaki ricompone un manga - che già nella sua immaginazione contava oltre 1.000 tavole e intrecci degni di un romanzo tolkieniano - in un film di appena due ore, con gli stessi inventiva e candore di un bambino che risolve un puzzle da 10.000 pezzi".

In effetti stiamo parlando del più grande e complesso lungometraggio mai apparso nei cinema del Sol Levante (orribilmente mutilato nella versione americana "Warriors of the Wind"). E, se il mio film d'animazione preferito rimane "Il Castello di Cagliostro", il voto massimo lo assegno anche a "Nausicaä della Valle del Vento", con tanto di lode, per un solo motivo: le avventure di Lupin erano già una realtà e la sceneggiatura era stata scritta a quattro mani con Haruya Yamazaki, mentre il film del 1984 è tutta farina del sacco di Miyazaki. Non ci sono state intrusioni dall'esterno. Concepito dal maestro classe 1941 dalla prima all'ultima bozza del layout, fino alla locandina e all'approvazione delle voci dei doppiatori.
La principessa Nausicaä si può definire senza ombra di dubbio "l'eroina degli anime più vestita di tutta l'animazione giapponese degli Anni Ottanta": pur essendo sempre alle prese con lavori manuali e combattimenti (tutt'altro che sensuali), è rimasta in testa alle classifiche dei personaggi femminili più amati nelle classifiche dei mensili Animage e Newtype. Pacifista, animalista e forse (di conseguenza) vegana, oggi sarebbe etichettata come anarchica e no-global.

La prima sequenza molto evocativa e intimista è opera di Hidekazu Ohara, assunto presso la Topcraft nel 1977, in occasione dell'adattamento animato di "The Hobbit". L'atmosfera si fa subito concitata e per Nausicaä è il momento di entrare in azione con la sua Ala da Guerra, e qui si intravedono le mani del giovane Takashi Nakamura (freelance, arrivato dalla Tatsunoko, esperto in scene di volo), che riesce nell'impresa di fare muovere le scenografie al di sotto del velivolo fantascientifico della protagonista (tecnica desueta ai nostri tempi, nonché estremamente complessa da gestire). L'incontro con Lord Yupa porta la firma di Kazuyuki Kobayashi, già nello staff dal lontano 1972 e una delle colonne portanti dello studio (sua è la monumentale sequenza finale in "The Last Unicorn"). E, quando il gioco si fa duro - la popolazione di Tolmekia e il padre di Nausicaä sono in pericolo! -, i duri cominciano a giocare: irrompono le sontuose lotte sanguinarie (firmate da un Osamu Nabeshima in gran spolvero) contro i soldati guidati dalla regina Kushana e dal fido generale Kurotowa (l'odioso e tirannico figuro, forse un sarcastico autoritratto del burbero regista, presente in ogni opera da lui concepita). In seguito, Nausicaä e Asbel, sperduti dentro la sterminata Giungla Tossica, sono inseguiti da un enorme insetto volante (una specie di coleottero mutato geneticamente), portato abilmente sul grande schermo da un giovanissimo e timido Hideaki Anno (forte del successo del suo corto amatoriale "DAICON III"), al quale viene affidato anche l'arduo compito di far resuscitare l'Ultimo Guerriero. Nel frattempo, nella lussureggiante Valle del Vento incombono centinaia di migliaia di Mostri Tarlo, animati con magistrale precisione da Tadakatsu Yoshida, il veterano dello studio con già all'attivo diverse serie TV nel decennio precedente. Come dimenticare inoltre l'epico assalto di Lord Yupa alla flotta nemica (sempre opera di Kobayashi) o le vorticose prospettive usate nelle battaglie aeree da Yoshinori Kanada (che si sforza, per la prima volta, di non deformare troppo le anatomie, onde evitare lavate di capo dall'onnipresente Miyazaki). Il computer c'è, non si vede, ma si sente: le ammalianti musiche di sottofondo sono create al sintetizzatore da Joe Hisaishi, uno dei pionieri della new age nipponica (erano gli anni dove imperavano Jean Michel Jarre e Vangelis, tra gli altri). Tutte le mastodontiche fortezze volanti e gli aerei presenti, rigorosamente disegnati a mano da Megumi Kagawa (oggi è considerata un'eresia non usare la CGI in questi casi), entrano ed escono con una fluidità impressionante dalle nuvole pitturate dal team capitanato da Mitsuki Nakamura, tra i quali Kazuo Ebisawa e Toshiro Nozaki (promosso a direttore artistico nel successivo "Laputa - Il Castello nel Cielo"). Come in "Conan - Il Ragazzo del Futuro", nonostante la catastrofe atomica, i cieli sono azzurri, non grigi, oscurati da perenni nebbie tossiche, perché è scientificamente risaputo che la radioattività non è eterna, e comunque Miyazaki vuole dare un po' di serenità e speranza ai sopravvissuti. E qui gioca un ruolo di rilievo l'intervento della compianta Michiyo Yasuda, che affianca Fukuo Suzuki (artefice dei colori di "The Last Unicorn") nella scelta delle tonalità, tutte tenui, quasi pastello, in netta controtendenza con le tinte fluo e variopinte che dominavano sia in televisione che nel congestionato mercato home video. Un marchio di fabbrica che si è subito rivelato amato e apprezzato dal pubblico ed è stato portato avanti fino ai giorni nostri, e non solo dallo studio di Miyazaki e Takahata.


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Eoin

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
“Nausicaä della Valle del vento” (titolo originale “Kaze no Tani no Nausicaä”) è un lungometraggio d’animazione giapponese del 1984, scritto e diretto da Hayao Miyazaki e tratto dal suo omonimo manga.

Trama: la vicenda è ambientata sulla Terra mille anni dopo una devastante guerra, tristemente nota come “i sette giorni del fuoco”, durante la quale vennero impiegati i guerrieri invincibili, enormi automi organici dotati di spaventose armi termonucleari, che spazzarono via ogni forma di civiltà e inquinarono irreparabilmente l’atmosfera e il suolo.
Oggi, gli umani superstiti vivono in piccole comunità, costantemente minacciate dalla Giungla tossica, uno sterminato agglomerato di vegetali emananti spore velenose che si espande con lentezza ma inesorabilmente. La Giungla tossica è anche la dimora di giganteschi mostri insettoidi alquanto suscettibili.
La protagonista è Nausicaä, giovane principessa della Valle del vento, una pacifica oasi di verde incontaminato e aria pura. Tuttavia, le difficoltà a cui l’umanità è andata incontro negli ultimi secoli non ne hanno placato l’innata sete di sangue e potere, così il popolo della Valle si ritroverà coinvolto in un cruento conflitto tra due regni nemici.

Questo film, considerato l’opera prima dello Studio Ghibli, presenta molti dei temi cari al maestro Miyazaki: la passione per il volo, l’affermazione della necessità di un rapporto armonioso con la natura e tutte le forme di vita e la condanna dell'indole autodistruttiva dell'uomo e di un uso sconsiderato e violento della tecnologia, che con troppa frequenza dà alla luce nuove mostruosità belliche.
Apparentemente, questo comporta un binomio piuttosto netto tra: il Bene, identificato principalmente in tutto ciò che è legato alla sfera ecologica del nuovo mondo che, sebbene costituita da creature terrificanti e pericolose e venefiche spore, è solo il risultato della malvagità dell’essere umano e nondimeno agisce per fame, difesa o se provocata, quasi mossa da una coscienza collettiva che si attiva per punire i gesti sconsiderati delle persone, impedendo loro di distruggere ulteriormente il pianeta; il Male, invece, prende forma nell'innovazione tecnica votata alla guerra, rappresentata da grandi aeronavi metalliche, armi da fuoco e carri armati (reliquie delle epoche passate e unico tocco di modernità in un’ambientazione altrimenti assimilabile al Medioevo) e negli immensi scheletri dei guerrieri invincibili, monito di ciò che è stato e mai più dovrà essere.
Una visione meno assoluta e più ricca di sfaccettature è invece evidente a una più attenta analisi: Nausicaä è una protagonista dinamica, generalmente positiva ma non per questo immune alle emozioni negative, come la paura, l’odio e il desiderio di vendetta, che riesce a superare grazie a una comprensione superiore del mondo che la circonda e dei suoi equilibri. A renderla unica e coinvolgente sono il suo coraggio, la sua determinazione nel salvare la propria gente senza ricorrere a spargimenti di sangue, il suo altruismo e la sua maturità nell'accettare che non ci potrà essere unione tramite sottomissione e non ci potranno essere salvezza e rinascita, se l’alba del nuovo genere umano sarà rischiarata da una pioggia di fuoco di morte.
D’altro canto, la sua gente, per quanto sia tendenzialmente pacifica, non tarda a impugnare le armi per difendere la propria terra dagli invasori. I soldati di Tolmechia e Pejite, inoltre, per quanto si dimostrino disposti a commettere atrocità e genocidi reciproci pur di ottenere il predominio sulla Terra, sono anche vittime di un mondo feroce e spietato, oltre che accecati dalla disperazione e dal più basilare degli istinti di sopravvivenza. I presunti antagonisti non trasudano cattiveria da ogni poro, ma possono essere, a seconda dei casi, ostinati, spaventati, vendicativi, gelosi e, entro determinati limiti, disposti a tornare indietro sui propri passi.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ci si trova di fronte a livelli di introspezione piuttosto superficiali, considerando anche il poco spazio dedicato alle figure secondarie, alcune delle quali sono anche dotate di particolare fascino, ma che si fanno comunque da parte per i veri protagonisti: Nausicaä e, soprattutto, il nuovo ecosistema della Terra, cupo, spoglio e insidioso, ma capace di racchiudere, negli anfratti più reconditi, microcosmi di straordinaria bellezza.

Il comparto tecnico è di altissimo livello: le animazioni sono fluide in ogni situazione, che siano i semplici gesti di vita quotidiana, dinamiche acrobazie aeree o feroci combattimenti; il character design è quello storico delle produzioni Ghibli, morbido ed essenziale, con l’inconveniente di realizzare modelli facciali troppo simili tra loro; l’aspetto delle incredibili creature che popolano la Giungla tossica è estremamente curato e particolareggiato e le rende allo stesso tempo terribili e maestose.
La componente grafica, però, dà il meglio di sé nelle ambientazioni, su cui la regia indugia con lenti movimenti di camera, permettendo allo spettatore di ammirare la grande attenzione riversata nei fondali, estremamente suggestivi e dipinti con grande maestria, creando un universo, sia antropico che naturale, molto vario: dalla Valle del vento, un bucolico paradiso senza tempo incuneato tra ripide montagne rocciose, a sterminati deserti, ossari per i pantagruelici resti dei guerrieri invincibili, per finire con la temuta Giungla tossica, intricata, indomabile e oscura.
La colonna sonora accompagna adeguatamente ogni sequenza e si manifesta come grandiosa e imponente soprattutto nei momenti di grande carica emotiva. Nota dolente il doppiaggio italiano del 1984 (rinnovato per la riproposizione del lungometraggio del 2015 ad opera della Lucky Red), in più casi goffo e non sufficientemente espressivo, nonostante il buon adattamento.

In conclusione, “Nausicaä della Valle del vento” è una storia intensa e commovente, un’avventura fantasy che non risparmia critiche all'inquinamento selvaggio e all'aggressività insita nell'animo umano, perfettamente in grado, da soli, di cambiare per sempre il mondo per come lo conosciamo. Nel corso della vicenda, non ci sono esitazioni nel mostrare dure battaglie, per quanto incruente (il sangue è usato per aumentare la significatività di specifiche sequenze), di cui si evidenziano in diretta le drammatiche conseguenze, o gli effetti sconvolgenti dell’espansione della Giungla tossica, che miete senza pietà vittime di ogni età e sesso. Anche alcune scene oniriche, per quanto luminose, nascondono risvolti piuttosto inquietanti.
Nel complesso, si tratta di un ottimo film, con una morale ambientalista sicuramente forzata e spinta in ogni occasione disponibile, ma che permette una grave e concreta riflessione su alcuni atteggiamenti tipici delle nostre società. Una visione indubbiamente consigliata, che non si lascia prendere dalla smania di spiegare quello che succede in ogni singolo momento, conservando quel velo di mistero che non fa altro che aumentare la magia di questo lungometraggio.


 2
npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Nausicaa della Valle del Vento" segna l'esordio cinematografico di Hayao Miyazaki, un autore destinato a diventare leggenda. Questo film, a mio modo di vedere, rappresenta il proseguimento di un percorso cominciato già anni prima con la serie televisiva "Conan, il ragazzo del futuro": molti dei temi trattati in questo film sono gli stessi già visti in Conan e anche la sua visione del mondo post-apocalittico è molto simile, e ciò si nota soprattutto a livello grafico. Non bisogna, però, trarre conclusioni affrettate: "Nausicaa della Valle del Vento" deve essere considerata come un'opera assolutamente originale in cui Miyazaki non rinnega i concetti espressi in passato, ma li rinnova riproponendoli in una luce del tutto nuova rispetto a quanto aveva fatto in passato.

Come al solito partiamo dalla trama: a causa di una guerra termonucleare la preesistente civiltà umana è stata completamente distrutta e l'ambiente terrestre seriamente danneggiato. A seguito delle radiazioni si è venuta a creare una giungla tossica in continua espansione, popolata da insetti giganteschi, che produce spore altamente velenose per l'uomo. La scena si apre in un pacifico villaggio chiamato la "Valle del Vento", i cui abitanti vivono cercando di creare armonia fra le esigenze dell'uomo e quelle dell'ambiente. La protagonista, Nausicaa appunto, è la principessa di questo villaggio e ha una personalità dominata dal desiderio di pace dagli uomini e un forte ecologismo. Purtroppo, però, gli uomini sembrano desiderosi di farsi la guerra tra loro, anche se a causa di una di queste hanno seriamente rischiato l'estinzione; così vediamo che i due popoli dominanti in questo mondo continuano a combattersi incessantemente, e sarà solo questione di tempo prima che i venti di guerra non raggiungano anche la Valle del Vento.

Questo film, così come tutti i lavori di Miyazaki, cerca di trasmettere una serie di messaggi allo spettatore: in primis il maestro sottolinea la natura belligerante dell'uomo che si manifesta anche in un contesto in cui la pace sarebbe la soluzione più razionale. Le varie fazioni in cui le popolazioni tendono a dividersi non riescono proprio a collaborare fra loro, ma ognuna cerca sempre di prevalere sulle altre; tuttavia Miyazaki lancia comunque un messaggio di speranza, che viene personificato in Nausicaa. La ragazza rappresenta, nella visione del maestro, una sorta di individuo illuminato che, anzi, al termine della narrazione assume dei connotati quasi divini. Questo tipo di "uomo (anzi donna) nuovo", colmo di saggezza, buon senso, buoni sentimenti è proposto da Miyazaki come l'unica soluzione per evitare il declino della civiltà umana.
In secondo luogo il maestro esplora il difficile rapporto tra uomo e natura, e ancora una volta sottolinea come l'uomo tende ad approcciarsi all'ambiente nel modo sbagliato: entrambe le fazioni in lotta, infatti, si propongono, al termine della guerra, di bruciare la giungla tossica nonostante gli avvertimenti degli abitanti del Villaggio del Vento sui danni che tale soluzione comporterebbe. La vera soluzione dei problemi ambientali, e nel dire questo Miyazaki sembra rivolgersi direttamente all'uomo moderno, non sta nel distruggere, ma nel "curare" la natura, ossia proprio ciò che cerca di fare Nausicaa.

Il finale, a mio avviso, è aperto. Si può intuire che la personalità di Nausicaa alla fine avrà la meglio, ma non è detto che alla fine vada a finire proprio così. E' un po' come se il maestro indicasse la via, ma ben sapendo che poi toccherà agli uomini percorrerla; ma sulle possibilità che questo avvenga non può esprimersi, sintomo di una certa sfiducia sulla natura dell'uomo.

Quindi, questo "Nausicaa della Valle del Vento" è un anime che, dietro l'apparenza di opera per un pubblico giovanissimo, si rivela decisamente impegnato, ed è il modo che Miyazaki usa per proporre e sostenere il proprio pensiero sull'uomo e sul mondo. Personalmente l'ho trovato molto attraente e, nonostante siano ormai passati più di trent'anni dalla sua creazione, terribilmente attuale.
Non posso che assegnargli una valutazione molto positiva.


 3
falcus92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Il primo film dello Studio Ghibli. Primo appuntamento col grandissimo Hayao Miyazaki che darà il via a quella che segnerà un'epoca e che permetterà a molti bambini di sognare, a molti ragazzi di divertirsi e a molti adulti di ragionare. Una, infatti, delle caratteristiche di film di questo genere è che non hanno un vero e proprio target ma sono rivolti a tutti e in base al grado di maturazione dello spettatore questo percepisce l'una o l'altra cosa. Nonostante questo carattere generale non si può non notare che le storie sono abbastanza acerbe, troppe cariche di contenuto ma con sceneggiatura un po' povera. "Nausicaa della valle del Vento" pecca proprio in questo. Troppi cliché, troppe cose ovvie. Manca il fascino che dovrebbe lasciare un prodotto di fantasia, manca quella magia che dovrebbe affascinare tutti a prescindere dall'età. Eppure questo film è un buon prodotto, come avevo scritto poco sopra, il livello contenutistico è assurdo, però per poterci addentrare nei "meandri oscuri" dell'interpretazione del grandissimo Miyazaki dobbiamo capire qualcosa della storia.

1000 anni dopo i "Sette giorni del fuoco", una guerra che distrusse l'umanità, la terra è praticamente un mondo invivibile. Infatti il grado di inquinamento è così elevato che le città vengono contaminate da funghi velenosi, la popolazione muore con facilità senza una maschera per respirare aria pulita e il mondo sembra non avere alcuna via d'uscita. La nostra protagonista, Nausicaa, è la principessa della Valle del Vento. Amata ed apprezzata dal suo popolo a sua volta adora non solo le persone che le stanno intorno ma anche tutti gli animali/insetti che le si pongono davanti al cammino. Un giorno però qualcosa cambia, dal cielo una nave precipita vicino alla Valle del Vento... Ouello sarà il punto di svolta per tutta la storia che ci permetterà di vedere tutto quello che realmente è "Nausicaa della valle del Vento".

Un'aria steampunk fa si che la storia risulti ancora più interessante. Il mondo regredito all'epoca medievale possiede i "ricordi" di epoche passate. Ma ecco che la prima tematica da analizzare salta subito all'occhio: l'ecologia. L'ambientazione del film ci fa capire subito che l'uomo non è stato corretto nei confronti della natura, ha abusato di essa ed ora ne deve pagarne le conseguenze. Ma proprio questo ci porta alla seconda tematica posta ad un livello più profondo rispetto alla prima: l'egoismo. Nonostante i problemi che attanagliano il mondo che circonda queste persone esse sono egoiste, pensano al proprio circolo più che a cooperare per trovare, in modo comune, una soluzione. Ciò che differenzia Nausicaa dagli altri è proprio il voler cambiare tutto a favore di tutti, nessuno escluso (quindi anche gli insetti). Ovviamente per molti è un'utopia, alcuni neanche vedono nella nostra protagonista la possibilità di riuscirci, altri sono accecati dalla vendetta. Insomma i messaggi del nostro Miyazaki sono tanti e pervadono l'intero film che diventa una vera e propria caccia all'interpretazione.

Ciò che mi dispiace è che manca di charme questa serie, nonostante la bellezza intrinseca, esternamente è povera. Se da una parte ha fatto felice il me che cerca sempre storie profonde e ricche di messaggi, dall'altro ha deluso il me sognatore che vuole storie originali e magiche. Piccolo appunto che non permette a "Nausicaa della valle del Vento" di raggiungere la perfezione.

A livello di character design bisogna sottolineare un paio di cose: l'uomo, chiunque esso sia, è rappresentato come un assetato di potere capace di compiere le peggiori atrocità. Ciò comunque non impone che il chara sia tutto uguale, anzi! Nausicaa è fenomenale, una donna a tutti gli effetti capace di cambiare ciò che le sta intorno. Un personaggio a 360° capace di trasmettere molto ma anche di far riflettere. Di tutti sembra colei che ha una testa sulle spalle, nonostante la giovane età. Insomma, una donna come lei sarebbe da sposare - e non sto facendo il fanboy.

Passiamo alla parte disastrosa, l'apparato tecnico. Nulla da ridire per ciò che viene dal Giappone. Regia ottima sotto ogni aspetto, musiche stupende per ogni scena, colori smorti proprio come piacciono a me, disegni accattivanti tipici del periodo di realizzazione. A questo punto, dunque, potreste domandarvi dove è disastroso questo apparato tecnico. Beh, la versione italiana è pessima. Un doppiaggio veramente mediocre è accompagnato da un adattamento realizzato da qualcuno che, probabilmente, non conosceva bene l'italiano o aveva come fonte di ispirazione Manzoni usufruendo della sua licenza poetica. Al minutaggio 1:12:14 con la frase "abbiamo dovuto tornare" ho rimembrato - concedetemelo - in modo lapalissiano come sia stata citata l'opera manzoniana "I promessi sposi".
A parte i siparietti (non) comici penso che questo doppiaggio sia stato realizzato proprio male. Anche il sonoro di sottofondo è molto marcato.

Insomma, film che va visto nonostante i tanti problemi che ha!


 1
eracliano

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Se escludiamo "Lupin III - Il castello di Cagliostro", "Nausicaa della valle del vento" è il primo lungometraggio animato completamente diretto da Miyazaki. Ovviamente, essendo stato pubblicato nel lontano '84, non è graficamente ai livelli di tante altre opere che hanno reso immortale Miyazaki.
Dico subito che mi sono accinto a guardarlo con grandi aspettative e che, purtroppo, sono rimasto deluso. Mi sembra di vedere all'opera un genio che però sta ancora imparando.

Trama: rispetto ad altre opere dello stesso autore, mi è sembrata più ingarbugliata e meno coesa. A tratti lenta, eppure non facile da seguire: ci sono queste due nazioni in guerra, gli insetti giganti nella foresta, quelli che vogliono risvegliare una potente arma di distruzione di massa. Non si riesce a capire bene i rapporti di forza tra i belligeranti, per dirne una. Più fatti risultano inspiegabili. Su questo punto sono severo, però ritengo che non ci sia la sufficienza. 4.
Finale: è un finale che sembra fatto apposta per stoppare rapidamente l'azione e far finire il film prima che vada fuori tempo massimo (siamo sulle due ore totali). Prevedibile e anche pieno di forzature. Non le elenco per non fare spoiler, però ce n'è più di una. 4 anche qui.
Personaggi: di fatto l'unico personaggio ben delineato è quello di Nausicaa, che è quel tipo di eroe che vuole salvare tutti, è buono tout court e non ha nessun dubbio. Dunque appartiene alla tipologia del "cavaliere senza macchia e senza paura". Anche troppo però, insomma, posso capire che non voglia che gli uomini uccidano gli altri esseri viventi, ma mettersi a parlare a mostri giganteschi implorandoli di essere buoni mi sembra davvero eccessivo! Gli altri invece sono solo abbozzati, e si suddividono tra i prevedibili e gli inspiegabili (nel senso che non si capisce cosa vogliano fare o perché facciano ciò che fanno). Sono rimasto anche qui molto deluso.
Grafica: tenuto conto dell'anno di uscita, è ben fatta, e vi si può intravedere tanti elementi che contraddistingueranno tutte le successive opere di Miyazaki. Se tutto fosse stato curato come è stato fatto con la foresta dove vivono gli insetti giganti si sarebbe potuto considerare un voto massimo. Invece assegno un 8.
Sonoro: non mi ha colpito più di tanto, e in certi punti non mi è nemmeno piaciuto molto. 6 su questo punto, ma non di più.
Tematiche: sono principalmente due, ovvero l'ecologia, e dunque il rispetto della natura in tutte le sue forme, e il rifiuto della guerra, che è mostrata come portatrice di disgrazie per entrambi i contendenti.

Complessivamente dunque siamo sotto la soglia della sufficienza e, francamente, assegno un impopolare 5 ad un'opera che pure è osannata da tantissimi. Sarà segno che non si può essere sempre d'accordo, che volete che vi dica?

bob71

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Il destino di una principessa

"Nausicaä della Valle del vento", 1984, è il primo film interamente scritto, sceneggiato e diretto da Hayao Miyazaki, e prodotto dal suo nume tutelare Isao Takahata. La pellicola, quasi come un manifesto programmatico di poetica, racchiude in sé tutti i temi e i leitmotiv che ricorreranno nelle future opere 'miyazakiane': il rapporto dell'uomo con la natura, la critica al progresso scriteriato della scienza, il pacifismo, il convinto rifiuto del militarismo, la passione per il volo, la speranza nelle nuove generazioni e il ruolo centrale dei personaggi femminili.

La terra, devastata da un olocausto nucleare, è un deserto arido e inospitale dominato da una giungla tossica esalante venefici miasmi in continua espansione. La civiltà degli uomini, regredita a uno stadio medievale, occupa sparute oasi di natura fertile, fra cui la Valle del vento, un piccolo e pacifico regno guidato dalla giovane principessa Nausicaä. Questa, convinta protettrice di ogni forma di vita e caparbia ricercatrice, è molto vicina a trovare una soluzione per "guarire" la foresta fungina e di conseguenza l'intero ecosistema. Ma il suo regno rimarrà intrappolato nello scacchiere di due grandi potenze belligeranti sconsideratamente pronte a scatenare un'altra catastrofe, e Nausicaä dovrà fare appello a tutto il suo coraggio e alla sua forza d'animo quando il destino del suo popolo si compirà con l'avverarsi di un'antica profezia.

Nausicaä è uno dei personaggi più amati nel mondo degli anime e manga. La sua genesi passa attraverso il lavoro del character designer Kazuo Komatsubara e ovviamente l'inesauribile vena creativa di Miyazaki, che si ispirò a due differenti fonti letterarie: da un lato l'omonimo personaggio dell'Odissea, regina di straordinaria bellezza che amava le arti e la natura; dall'altro un personaggio della letteratura giapponese del tardo periodo Heian (XII sec.) in un capitolo del racconto "Tsutsumi Chunagon Monogatari" (La principessa che amava gli insetti).
Fra le precedenti incarnazioni di Nausicaä possiamo riconoscere senz'altro Clarisse, la gentile principessa de "Il castello di Cagliostro", e Lana, l'eroina psichica forte e risoluta in "Conan, il ragazzo del futuro". Ma l'importanza storica di Nausicaä consiste nella sua totale rivoluzione rispetto ai canoni del genere fantasy: Miyazaki, ribaltando gli stilemi dei film costruiti su protagonisti maschili, considera più adatto e realistico un personaggio femminile:

"Abbiamo raggiunto un momento in cui il modo di pensare maschile sta raggiungendo un limite. La ragazza o la donna hanno maggiore flessibilità. È questa la ragione per cui un punto di vista femminile è più adatto ai tempi attuali".(*)

Nausicaä è una principessa sui generis, una guerriera al servizio della vita. E' l'eroina gentile e illuminata che sfodera una grinta inarrestabile, la moderna amazzone alla guida del suo 'mehve' volante, pronta a donare tutta se stessa, in nome della natura, per la salvezza dell'intero pianeta. La sequenza finale le conferisce anche l'immagine di icona angelica anticipata dagli splendidi titoli di testa. Ma il ruolo messianico e il lieto fine miracoloso, sebbene di forte impatto emotivo, non avrebbero soddisfatto pienamente l'autore, che impiegò altri dieci anni nella riscrittura di tutta la storia adattandola al manga omonimo, da lui stesso disegnato, che si concluse nel 1994.
"Mononoke Hime", per molti versi è una sorta di remake di Nausicaä, e verrà incentrato su questa conclusione:

"Non esiste lieto fine nella battaglia tra gli esseri umani e gli dèi adirati della natura". (**)

Il cineasta, alla sua seconda regia in un lungometraggio, porta nelle sale un film ambizioso dalla trama complessa e di ampio respiro epico, tratta da un soggetto originale da lui stesso concepito.
Il film rivela la grande sicurezza nei mezzi e la fortissima personalità di Miyazaki, denotando quello stile unico che lo renderà riconoscibile negli anni a venire grazie anche allo staff di maestri che lo affianca nella lavorazione e che diventerà di lì a poco lo Studio Ghibli. I disegni e le animazioni mostrano un'eleganza e una naturalezza impressionanti considerata l'età della pellicola, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e le scenografie, fra le quali spicca la surreale foresta fungina, sono curate nei minimi dettagli.
Memorabile è la sequenza introduttiva sui titoli di testa: un emozionante e suggestivo minuto in cui le immagini portano lo spettatore a librarsi dolcemente fra le nuvole sulle ali del mehve di Nausicaä; con un montaggio delicatissimo che alterna inquadrature fisse e movimenti di camera, stacchi e dissolvenze, il regista rivela un sapiente uso del colore e del paesaggio trasmettendo tutta la pace e la serenità interiore della sua eroina nell'approcciarsi alla giungla tossica.
Sotto il profilo musicale Joe Hisaishi, al suo esordio cinematografico, usa un arrangiamento orchestrale maestoso e suggestivo, e al contempo si produce in coraggiose e spavalde fughe di stampo 'rock progressive' a base di sole tastiere ed elettronica che donano alle scene un effetto straniante e futuribile.

Nausicaa è uno dei più grandi successi di Miyazaki, sia per popolarità sia per incassi. Alla sua uscita fu presentato nientemeno che dal WWF, a sancire un impegno ecologista che diverrà un marchio di fabbrica dello Studio Ghibli. E' una pietra miliare che ha segnato in maniera indelebile la storia dell'animazione, indispensabile per ogni appassionato del genere.

(*) Intervista a Miyazaki in Kaboom: Explosive Animation from America and Japan, Sidney, Museum of Contemporary Art, 1994, pag. 129.

(**) Estratto dal project proposal di Miyazaki per il film "Mononoke Hime".


 3
Nimwen

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Nausicaa della Valle del Vento" è una pietra miliare dell'animazione mondiale. Uscito nel 1984, è stato diretto da Hayao Miyazaki, prima della fondazione dello Studio Ghibli. Anche il soggetto è originale, tratto direttamente dal manga omonimo, composto da 7 volumi.
Preparatevi a vedere un'opera epica, un messaggio di speranza per una convivenza pacifica tra uomini e natura. Nel film è narrato lo scontro antichissimo tra storia e natura, in un momento in cui quest'ultima sembra prevalere. Lo scenario è quello di un mondo distrutto dalle guerre termonucleari. Sono passati quasi mille anni e ciò che rimane della Terra è una foresta tossica che si estende senza sosta, portando con sé spore velenose che se respirate fanno marcire i polmoni. I pochi uomini sopravvissuti si fanno guerra a vicenda per le poche risorse rimaste. La Valle del Vento è una piccola oasi in cui ancora la giungla tossica non è arrivata. La principessa di questa valle si chiama Nausicaa ed è un cavaliere del vento; possiede una piccola ala con cui vola sopra la foresta in cerca di un rimedio per curare i malanni causati dall'aria malsana.

Nausicaa è uno dei personaggi femminili creati da Miyazaki meglio riusciti. E' una ragazza che crede nella convivenza pacifica tra gli esseri viventi, nell'affetto e nei suoi sogni. Ha paura di essere odiata, non vuole soffrire o far soffrire nessuno, eppure si mette in gioco di continuo e prende decisioni drastiche e apparentemente impossibili da realizzare. E' decisa, ostinata, determinata, in una parola sola coraggiosa. Sa a cosa va incontro, sa che gli uomini sono spesso malvagi, assetati di potere e non la pensano come lei, ma lei non smette mai di cercare di cambiare le cose e far cessare tutte le ostilità. E' un'eroina, un bellissimo esempio di umanità che Miyazaki ci ha donato.

Nella trasposizione cinematografica ci sono stati tagli rispetto alla storia del manga. Nonostante questo il ritmo è lentissimo. Per godere meglio della visione di questo capolavoro, conviene guardarlo quando si ha la mente attenta, oppure spezzarlo in due parti, altrimenti si rischia di non apprezzarlo completamente.
Altro punto debole è il doppiaggio italiano, poco vivace e a volte anche fastidioso; a ciò si può rimediare guardando il film con l'audio originale.
Musiche, colori, scene di combattimento, il tutto è armonizzato per coinvolgere i sensi e la mente. Quando vediamo Nausicaa lottare siamo lì con lei e non vogliamo lasciarla sola. La sua lotta continua diventa la nostra. Il finale è un'emozione unica.
Assolutamente consigliato. Sarebbe un 9 per i piccoli difetti, ma essendo la prima opera totale del maestro e visto l'amore e la passione cui si è dedicato al film, passione che riesce a trasmettere in modo totalizzante, sento di non sbagliare a dargli 10.


 4
Micerino

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
La vittoria del buonsenso sulla cieca follia umana.

In realtà "Nausicaa della Valle del Vento" tratta esattamente di questo. In un futuro possibile, dopo una sanguinosa guerra termonucleare, l'umanità, stranamente sopravvissuta, si trova a vivere un mondo dove la natura si è trasformata in una Giungla Tossica che fa marcire i polmoni degli esseri umani, e di tutti gli animali che la giungla stessa non partorisce.
La giungla è l'alieno terrestre che la follia umana ha creato, e che trova il suo compimento distruttivo in esseri giganteschi e invincibili (o quasi) chiamati MostroTarli. Il complesso insetti/spore/giungla prende vita così e si comporta come vero personaggio all'interno di quest'anime; personaggio che, per definizione stessa di madre natura, è assolutamente neutrale. Neutrale nei confronti degli esseri umani che, di contro, la odiano profondamente e vogliono distruggerla.

Questo è il vero antagonismo che Miyazaki ha voluto sottolineare: la natura e l'uomo. L'uomo che prova a piegare la natura al proprio volere, e la stessa che reagisce di conseguenza, devastando e distruggendo ciò che mira a distruggerla.
In questa lotta continua nasce e cresce Nausicaa, principessa della Valle del Vento che con l'accettazione e l'amore si trova a essere anello di congiunzione tra due mondi apparentemente così distanti.

Non mancano, però, in questo che tutto può essere tranne un anime adatto a un pubblico troppo giovane, atti violenti, guerra pura. Eppure, ed è questo forse che ha reso "Nausicaa della valle del vento così famoso e popolare", anche le scene più violente e truculente appaiono disegnate e vissute con leggerezza, senza "schizzi di sangue" a indebolire il forte valore simbolico e poetico che questa opera in toto rappresenta.

Così si vive il connubio tra natura che, perfetta nel suo esistere, materializza in sé luoghi d'inimmaginabile bellezza e posti d'indicibile durezza, all'uomo, che reduce da una guerra di cui, dopo mille anni, ancora si ha paura, e la voglia di avere di più, la sua capacità più unica che rara di odiare per il solo gusto di farlo, di odiare senza riuscire a perdonare. Ci sono tutti gli elementi per comprendere la visione del mondo che sempre accompagna Miyazaki, con la sua grande capacità espressiva e la sua voglia di dare una speranza a ciò che ci circonda.
Solo così, e solo grazie a questa visione, troviamo in Nausicaa l'elemento tanto atteso e capace, anche contro l'insensatezza di tutto ciò che la circonda, di affrontare e combattere per ciò in cui crede, ciò per cui, forse, è nata.

Il finale è da commozione pura; nonostante non sia un giovane, ammetto che non avrei immaginato né avrei voluto finale diverso, senza delusione, ma consapevole che nel cuore ha attecchito la speranza che vive ancora nel cuore del maestro di Tokyo.
Tutto questo è solo la punta d'un iceberg che quest'anime rappresenta. Il tratto leggero e preciso, i colori sobri, i panorami dettagliati in modo maniacale, ogni singolo personaggio così vivo e caratterizzato, anche se appare sullo sfondo, l'ingenuità pulita che regala e pervade le immagini, fino ai toni più scuri del finale, e alla sconfitta dell'utopia umana ottenuta con la forza, il tutto legato da delle musiche che abbracciano, accompagnano, sottolineano in modo eccelso quanto sullo schermo appare, sono solo da cornice a quella storia che si racconta in un tempo forse troppo breve, ma di certo non sprecato.


 1
Lillend

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Nausicaa della Valle del Vento" è un capolavoro del mitico Hayao Miyazaki.
I disegni sono sublimi, specialmente i bellissimi panorami apocalittici della foresta tossica o dei giganteschi insetti che la abitano.
La storia parla di un possibile risvolto distopico in cui la natura, a causa dell'uomo, è diventata una vera e propria nemica, poiché le piante hanno iniziato a produrre spore velenose che uccidono chiunque le respiri. Gli umani, ciechi a quello che hanno compiuto, cercano di combatterla arrivando addirittura a utilizzare delle vere e proprie armi di distruzione di massa. La situazione sembra degenerare fino al punto di non ritorno, quando Nausicaa riesce a sistemare le cose, facendo finalmente aprire gli occhi all'umanità. Il film è un vero è proprio inno al rapporto tra natura e uomo, un vero e proprio richiamo alla concezione della tradizione romantica.
"Nausicaa della Valle del Vento" è un film di animazione che sta molto sulle sue: non c'è la ricerca verso un vero e proprio coinvolgimento emotivo, ma piuttosto cerca di far riflettere chi lo guarda; si può quasi parlare, a mio avviso, di catarsi. Ed è per questo che mi è piaciuto moltissimo.
L'unico punto a sfavore è che in alcuni momenti è un po' lento.


 3
Pan Daemonium

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Miyazaki è stato indubbiamente uno dei primi a trattare il tema dell'ultra-inquinamento che il globalismo e la modernità stanno creando e, dal momento che Nausicaa si basa su temi di questo tipo, non può essere che un punto a favore.
Dopo un'evoluzione troppo repentina e non misurata, la specie umana raggiunge l'apice e subito crolla, lasciando un mondo desolato e in parte inabitato. Quel che si può notare, in Nausicaa, è la grande presenza di acque e deserti e la piccola presenza di oasi naturali, compresa la Valle del Vento e il Mare della Putrefazione. Poche zone in cui i pochi umani sopravvivono e una più o meno vasta zona, la seconda, abitata solo da insetti e pseudo-funghi che, tra l'altro, generano un gran numero di tossine a causa delle fonti di alimentazione inquinate che la Terra possiede a causa degli umani di un tempo.

Graficamente più che buono, e anche musicalmente, forse il film può risultare un po' forzato a livello di lunghezza. Difatti 2 ore sono un po' troppe e dopo un inizio intrigante ci si perde un po' tra scontri che ho trovato poco interessanti fra vari gruppi umani. A causa di questa parte centrale l'attenzione dello spettatore potrebbe andar perdendosi in alcuni punti, compromettendo poi, com'è successo per me, il parere totale. Il finale, tra l'altro, inizia in modo spettacolare e poi si rovina tramutandosi in "vissero tutti felici e contenti", cosa che aborro dal profondo. Questo non toglie il fatto che la maggioranza delle scene sia godibile, soprattutto quelle ambientate nella zona "disumanizzata" e tossica.
"Nausicaa della Valle del Vento" è un film importante a livello di "storia dell'animazione" e ottimo, seppure piuttosto lungo, che consiglio a tutti.


 1
Doppelgänger

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Più di mille anni dopo un olocausto nucleare, l'umanità è sull'orlo dell'estinzione per l'espandersi incessante della Foresta Tossica, popolata da insetti giganteschi e produttrice di spore velenose. Nausicaa è la principessa della Valle del Vento, uno dei pochi luoghi incontaminati rimasti. Quando la valle verrà toccata dal conflitto tra due potenze di questo mondo devastato, dovrà farsi coraggio per salvare quel poco che è rimasto all'umanità.

Potrei anche chiudere la recensione con due parole che sarebbero più che sufficienti: Hayao Miyazaki. Basta, finito, andate a vederlo!
Ma ritengo che qualche parola in più meriti di essere spesa. Parliamo sempre di una delle opere più famose del cineasta giapponese, riduzione peraltro dell'omonimo manga (sempre realizzato da Miyazaki). Quelli che sono i più famosi canoni dell'opera miyazakiana (questione ecologica, tecnologia nemica, una protagonista combattiva, una natura fragile e potente, da rispettare e temere...) sono qui presenti, col rischio di annoiare chi ne abbia avuto fin sopra i capelli ma che di certo non potranno stancare chi ama il personalissimo uso che ne fa il regista, da sempre in grado di narrare tematiche come l'ecologia e la pace con una sensibilità tutta sua.
Con tutti i pregi però torna uno dei suoi difetti più ripetuti, ossia un finale un po' affrettato, che lascia tutto un po' in sospeso. Nulla di tragico, alla fine sarete comunque soddisfatti, ma sembra che abbia talmente tante cose da mettere nelle sue pellicole che alla fine sacrifichi un po' la conclusione.

Tecnicamente siamo di fronte ad un prodotto indubbiamente datato. Le animazioni sono ancora di buon livello, il disegno piacevole e sempre personalissimo, ma è innegabile che il distacco dalle sue produzioni più recenti sia piuttosto netto. Comunque, tenendo conto della sua età, sono problemi su cui si può soprassedere del tutto.

Non posso soprassedere invece sull'audio: ho visionato la versione italiana realizzata per la messa in onda TV molti anni fa sulla Rai, e la qualità del doppiaggio, molto spesso, era davvero deludente. Non eccessivamente inficiante la visione (e quindi l'ascolto), ma tenendo a mente la qualità delle voci dei doppiatori da La principessa Mononoke in poi è innegabile che la delusione ci sia, figlia di un epoca in cui, a dispetto della lodevole intenzione di portarlo in Italia, evidentemente non si sono puntate troppe risorse sull'adattamento.

Un must see, meglio in giapponese.

Voto: 8,5


 1
imedith

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Nausicaa è stato un po’ il film che ha consacrato al successo Hayao Miyazaki e la sua fama è più che meritata. Partiamo innanzitutto dal fatto che Nausicaa nasce come fumetto, un fumetto che Miyazaki terminerà di pubblicare molto, molto tempo dopo l’uscita nelle sale del film. Il film, in pratica, corrisponde a neanche un sesto dell’intera storia così come poi Miyazaki l’ha pensata e sviluppata. Eppure è un film che è stato capace di incantare intere generazioni di ragazzi. Dico ragazzi perché trovo che sia un film più adatto a degli adolescenti che non a dei bambini, anche per i temi affrontati.

Il motivo di tanto successo si può intuire: un’eroina testarda e senza macchia capace di evocare simpatie maschili e femminili insieme; una guerra con armi fantascientifiche ma anche estremamente arcaiche; mirabolanti voli su velivoli alati dal design attento, raffinato, imponente o simpatico a seconda del caso; insetti-mostri dagli aspetti più temibili, ripugnanti e fantasiosi; ricchezza di sentimenti di rabbia, odio, affetto, riconoscenza e solidarietà; profondità del tema trattato. Come vedete, ce n’è per tutti i gusti: per gli amanti degli scontri armati, gli appassionati di volo, quelli che cercano un significato e dei messaggi nel film, ma anche per chi ama la fantascienza, per quelli che adorano i mondi fantasy, ecc. ecc. Un condensato di aspetti che non potevano che diventare, nel loro mix equilibrato e solido, un capolavoro della storia degli anime. In Nausicaa Miyazaki cita in qualche modo Moebius, Asimov, per non parlare di Dune e dei riferimenti alla saga di EarthSea di Ursula K.Le Guin (che verrà poi ripresa esplicitamente nel film “I racconti di Terramare” con il figlio di Miyazaki alla regia). Fra l’altro esce in un periodo in cui gli adolescenti si cibavano di queste cose, mentre adesso sono vissute un po’ più tipo “vintage” (vedere Star Wars o le puntate di Star Trek dell’epoca fa un effetto proprio vintage, non trovate?). E Nausicaa si pone proprio come pietra miliare per tante citazioni successive: lo sapete che il famoso Chocobo che ha avuto grande successo con la saga di videogiochi di Final Fantasy è stato ispirato proprio da questo film? Del resto anche se ascoltiamo la colonna sonora rispecchia perfettamente il “sound” di quell’epoca, quello stile elettronico un po’ onirico tipicamente anni Ottanta.

Bene, questo per dire che Nausicaa è un cartone animato figlio di una certa epoca e che non solo rispecchia pienamente quella determinata epoca, ma se ne fa anche portavoce, amplificatore e re-inventore. Nausicaa è un film-cult come non potrà mai esserlo neanche Totoro, che pure è diventato il simbolo dello Studio Ghibli. Ma lo Studio Ghibli nasce con Nausicaa, non con Totoro. Questo perché Nausicaa è un film epico che si inserisce perfettamente nelle dinamiche “Otaku” del periodo a cui appartiene. Non è un film per le famiglie come Totoro, è un film rivolto a un pubblico di appassionati di un certo tipo di fantasy/fantascienza, quindi già di per sé destinato a radicarsi nelle coscienze e nelle simpatie (e spesso nelle ossessioni) di questi come nessun altro film di altro argomento avrebbe potuto fare. Totoro piace, è carino, è un grande peluche con cui i bambini vogliono giocare, che accompagna le simpatie della loro infanzia e della loro crescita. Nausicaa è l’incarnazione di ogni desiderio-da-appassionato, nella sua forma-persona e nella sua forma-film. E per gli altri? Per gli altri rimane un film bello, profondo, vivace, perché Nausicaa non è un ricettacolo di paroloni tecnici che accendano la libido dei fan, ma è alla portata davvero di chiunque. Non ci sono riferimenti nascosti incomprensibili ai non addetti ai lavori, tutta la storia è lineare, ben spiegata, di una semplicità mai banale ma sempre estremamente comprensibile, molto più salda e ben articolata rispetto al Miyazaki “ultima maniera” e questo lascia una sensazione di completezza. Questo piace, questo rapisce e coinvolge, questo trasporta tutto d’un fiato fino alla fine del film.

Nausicaa nella Valle del Vento è un film evocativo, con i marchingegni eolici della valle, con le leggende e le mitologie di quel tempo mai esistito, con la strana malattia che sembra un po’ una maledizione un po’ una razionale punizione e da cui non c’è magia per fuggire, con la figura di Yupa a metà fra il saggio e l’avventuriero. Nausicaa è un film soprattutto un film epico e d'azione, di gesta eroiche e meschine, di aspirazioni nobili e corrotte, di guerre necessarie e non, di personaggi che combattono per ciò che vogliono o per ciò in cui credono, di scontri armati e mentali. Nausicaa è anche un film che insegna il rispetto, lo spirito di sacrificio, il senso della natura, i valori che contano davvero e l’impegno che ci vuole se si vuole realizzarli e farli propri. Non c’è buonismo in Nausicaa, ma il ritratto veritiero di tanti sentimenti umani dai quali neanche lei, neanche Nausicaa, riesce a discostarsi (anche lei avrà slanci d’ira distruttivi). Ma la via che Nausicaa, diversamente dagli altri, sceglie è quella del dialogo e della comprensione. Lei cerca di capire e cerca di discutere e sono queste, in definitiva, le “armi” che ne faranno l’eroina oggetto di adorazione. Certo lei è abile guerriera, è abile pilota, ma è soprattutto la sua tenacia, la sua volontà di parlare e la sete di conoscenza “razionale” che ne faranno una ragazza fuori dal comune, diversa da tutti gli altri personaggi del film. I suoi sforzi non saranno vani, in qualche modo, nell’eterno ciclo della vita e della morte che muove il mondo, Nausicaa verrà ricompensata. Non è il pietismo per il diverso a renderla “libera” ma è la comprensione sincera del diverso, che lei abbraccia tutto donando se stessa, senza l’ipocrisia di un fare fintamente solidale. Nausicaa è una liberatrice e non una salvatrice. Non riesce a salvare il mondo, perché il mondo non può essere salvato: almeno non da lei sola, o non più. Ma può liberare dall'ignoranza e dalla cecità gli esseri umani.

Per favore, non guardate Nausicaa con il doppiaggio che fece la Rai un ventennio fa: vi rovinereste il film. Guardatelo piuttosto sottotitolato, o sarà la voce stessa della protagonista, per non parlare dell’infelice scelta di alcuni nomi e alcuni dialoghi “a caso”, a determinare in voi repulsione per questa pellicola. Ve lo dice una che per quasi dieci anni è stata convinta che Nausicaa fosse un film fatto male e insensato. E che ora, dopo una seconda visione in lingua originale con sottotitoli, ne tesse le lodi e ne coglie tutta la bellezza (e sensatezza).


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giorgio13

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
La storia narrata avviene mille anni dopo i “Sette giorni di Fuoco”, una guerra che, grazie all’uso di particolari armi chiamate “Guerrieri invincibili”, distrusse la civiltà umana e la maggior parte dell’ecosistema originale della Terra. I pochi superstiti dell’olocausto si sono riuniti in piccole e sparute comunità, isolate l’una dall’altra dalla Giungla Tossica, una foresta di piante e funghi giganti popolata da enormi insetti. Tutto nella Giungla Tossica è estremamente velenoso, infatti basterebbe respirare l’aria 5 minuti per essere certi di morire; ciò ha causato negli uomini un odio profondo per quel luogo, tanto da cercare di distruggerlo più e più volte.
Nausicaa è la giovane e carismatica principessa della pacifica Valle del Vento; possiede il dono particolare di poter percepire i più profondi e intimi sentimenti che risiedono nel cuore sia delle persone che degli animali, in particolare con gli Ohmu, insetti giganti e corazzati che sembrano un incrocio tra un bruco e un tarlo, i quali sono le creature più intelligenti all’interno della Giungla. Dotata di buon cuore e di animo nobile e generoso, prova empatia per ogni essere vivente; ragazza intelligente, si reca frequentemente nella Giungla e conduce esperimenti scientifici per cercare di definire la vera natura e l’origine del desolato, tossico e sterile mondo in cui vive; le sue esplorazioni sono facilitate grazie allo speciale deltaplano a propulsione che pilota con grande maestria.
Il suo maestro è Lord Yupa, un guerriero errante dotato di grande saggezza; egli è alla ricerca di un uomo vestito di blu, che secondo una leggenda riunirà le persone e le farà riappacificare con la natura, salvando così il mondo.
Un giorno la Valle del Vento si ritrova improvvisamente coinvolta nella guerra tra i due regni di Tolmekia e Pejite. La catastrofe di mille anni prima rischia di ripetersi…

La tematica del rispetto della natura in ogni sua forma gioca un ruolo fondamentale in tutto il lungometraggio: la Giungla non è altro che la reazione della natura alla devastazione prodotta dall'uomo, la presunta “malvagità” è il suo modo di difendersi Il passaggio dalla quiete allo stato di allerta è scandito dal cambio di colore degli occhi degli animali che la popolano: da azzurro cielo diventano rosso acceso, come accecati dall’ira.
Viene messa a nudo l’inutilità, l’insensatezza e la crudezza della guerra, dove persino un anziano costretto a letto da una malattia viene ucciso a sangue freddo; la guerra è l’ovvia conseguenza dell’inestinguibile sete di potere dell’uomo, che vuole dominare sugli altri usando la forza.

Nausicaa è un personaggio molto particolare: non è la tipica principessa, infatti non si metterebbe mai a urlare alla vista di rivoltanti insetti giganti, ma li avvicinerebbe e ci parlerebbe con gentilezza facendoseli amici, perché crede che gli uomini debbano coesistere rispettando tutte le altre forme di vita. Non è una “damigella in pericolo” che aspetta di essere salvata dal principe azzurro; no, lei agisce, prende in mano la situazione, e anche se a volte può sembrare avventata, alla fine fa sempre la cosa giusta, e ciò include salvare il nemico da una nave in fiamme, o esporsi completamente disarmata al fuoco avversario. Nausicaa corre dei grossi rischi, ma lo fa per la sua gente, per la sua casa, per tutta la Terra, perché lei li ama tutti indistintamente.

Le numerose scene di combattimento aereo sono rese magnificamente, ma ancor di più lo sono i paesaggi di questo mondo post-apocalittico, che nella mortale Giungla Tossica dà il meglio di sé mostrando una flora e una fauna variegate, bizzarre e bellissime.

Questo film è quindi un meraviglioso inno all’ecologia, al pacifismo e all’accettazione dell’altro; il tutto raccontato non in maniera pesante e noiosa, ma con un tono fiabesco, mischiando avventura, azione, humour, e un po’ di paura e d’amore.


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deathmetalsoul

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Kaze no tani no Naushika (Nausicaä della Valle del vento), è un film di Hayao Miyazaki dell'1984, esso è una trasposizione animata del manga omonimo dello stesso autore. L'opera è considerata come il primo film dello studio Ghibli, nonché come primo film appartenente interamente al maestro, in quanto ne è autore, regista e scenografo.
Detto questo, dal genio non poteva che venir fuori un grande film, ed infatti cosi è stato, il film è stato pluri-premiato ed ha dato via alla fortunata scia di film Studio Ghibli-Miyazaki.

La storia è ambientata su un pianeta Terra distrutto mille anni prima da creature gigantesche create dall'uomo, chiamate "Guerrieri Invincibili", che furono dotate di armi nucleari. Il risultato fu quello di un pianeta devastato e con pochi sopravvissuti. Nel corso degli anni sul pianeta si è formata un immensa giungla velenosa che continua ad espandersi, questa è abitata da creature gigantesche e mostruose, chiari allacciamenti alle mutazioni genetiche che comporta un'arma atomica di cui il Giappone ne sa qualcosa.
La protagonista della storia è, come sempre nelle opere del maestro, una giovane ragazzina, chiamata Nausicaa. Essa vive nella valle del vento, una piccola valle con qualche centinaio di abitanti, è coraggiosa, altruista (qualità che i protagonisti dei film di Miyazaki avevano già allora), e vola su un ala meccanica.
Il film entra nel vivo quando un altro popolo sopravvissuto (Tolmekia) vuole distruggere la foresta velenosa ad ogni costo per dominare di nuovo un mondo sottomesso alla stessa, ed è pronto a far di tutto per riuscirci, compreso risvegliare uno dei potenti Guerrieri Invincibili. Sarà compito di Nausicaa e di altre coraggiose persone di sventare questo piano.

L'anime è veramente molto godibile e mai pesante, tecnicamente è realizzato molto bene, anche se mi sembra abbia perso qualche colpo da "Il castello di Cagliostro"(lungometraggio dedicato a Lupin), film nel quale il maestro aveva collaborato in precedenza. Comunque anche qui i disegni sono molto buoni, come anche le animazioni, la colonna sonora invece ha una marcia in più.
Consiglio la visione a tutti i fan dell'animazione, il film è semplice e d'impatto, quindi quando avrete un'ora e mezza da occupare con la visione di un film animato non impegnativo, scegliete questo, difficilmente vi deluderà.


 2
demone dell'oscurità

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Un'opera a cui non si può far altro che ammirare lo stile di Miyazaki. Ovviamente non tanto i disegni, che comunque sono belli, ma quanto per le tematiche importanti che vengono portate avanti, al di fuori del crasso catastrofismo post nucleare e avveniristico che viene trattato nell'opera.
L'allegoria della giungla, ad esempio, dove si scorge perfettamente l'animo umano devastato dal progresso che ha portato ad una via da cui non si torna più indietro, un mondo reso invivibile dall'odio e dallo spreco delle risorse naturali, dalla politica corrotta e da gente senza scrupoli che ambisce ancora al potere assoluto nonostante gli inguaribili disastri a cui si assiste all'interno dell'opera. Gli esseri che hanno subito delle mutazioni genetiche non sono altro che la rabbia repressa degli innocenti che finalmente trova libero sfogo nell'epoca descritta dall'opera, ma in realtà altri non è che il pensiero dell'autore, sempre dal pensiero rivolto verso politiche ambientaliste.
In tutto questo si inserisce la protagonista, che è solo un tramite, non è in effetti l'elemento cardine su cui il film si basa, perché se vogliamo ritrovare i protagonisti di un'era simile è sufficiente il solo "Conan il ragazzo del futuro", pertanto credo sia inutile ripetersi, se il messaggio è passato forte e chiaro, no?

Questa è anche una serie che nasconde tematiche importanti come la discriminazione e la lotta di classe, elementi che sono presenti in trame come questa, dove il mondo è minacciato dal male, oppure ne è già in suo possesso, se confrontiamo tutto questo con la realtà, si capisce subito dove il progresso, se così si può chiamare, politico sociale, ci sta portando. Non è avere la palla magica ed immaginare già, tramite quest'opera, cosa sarà il nostro futuro, ma comunque aiuta, nel senso che aiuta a farci fare meno errori, a sbagliare meno politiche di quelle che hanno fatto i nostri avi, di avere ben chiaro nella testa che la rovina del mondo non è d'elite destinata solo ai poveri cristi, ma è destinata a tutti senza fare distinzione alcuna.

L'obiettivo dell'autore quindi non è tanto quello di dimostrarci ciò che sarà, ma ciò che attualmente viene fatto, e gli scempi che si commettono già nella nostra epoca, che dovrebbe essere di preparazione e di tramite per la successiva.
È quantomai inutile farsi la domanda: "Allora in che mondo vivremo?", piuttosto è lecito chiedersi: "Quale mondo va difeso attualmente?". E la risposta ce la fornisce quest'opera, ricca d'avventura quanto si vuole, ma dove la protagonista è donna, e il perché è presto spiegato: solo la donna è capace di provare sentimenti più marcati, e nel momento di pericolo il più delle volte è colei che prende le decisioni importanti, quindi la Terra in cui viviamo, perchè anche la Terra, è donna, come lo è Nausicaa.


 2
Franzelion

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Trattasi di uno dei primi film di Miyazaki - anzi praticamente il primo se togliamo il film di "Lupin e il Castello di Cagliostro" - e quindi anche di uno dei primi elementi fondamentali caratterizzanti del suo pensiero, che infatti verrà ripreso e sviluppato più avanti con "Princess Mononoke", praticamente la bella copia di questo film.
La storia è ambientata in un epoca indeterminata, in cui una grave minaccia mette in serio pericolo la natura di tutto il pianeta.
La trama si sviluppa con ritmi alterni, cioè a tratti velocemente e ad altri lentamente, rompendo il filo della narrazione.
La scenografia è molto curata, soprattutto nei meandri della Terra, dove saranno presenti fauna e flora di ogni tipo inimmaginabili, un classico dell'eccezionale fantasia di questo grande autore. I disegni e le animazioni sono, come suo solito, di elevata qualità.
Beh, ho visto questo film diverso tempo fa e quindi non ricordo molto, e non ho intenzione di riguardarlo, perché tutto sommato l'ho trovato molto indigesto e forse anche lungo.
Sentendolo osannare ovunque mi aspettavo chissà cosa e invece sono rimasto piuttosto deluso. Mi sento di consigliarlo solo ai fan del celebre Hayao Miyazaki e a chi non vuole perdersi proprio nulla delle sue opere.
Discreto, ma un punto in più glielo do per l'originalità, per il lato tecnico e per l'ottimo finale, anche se prevedibile.


 1
Tanuki-san

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Capolavoro. Come trovare altre parole per definirlo? Film dalla trama intensa ed emozionante, ricca di colpi di scena e di valori morali importantissimi e totalmente caratteristici del suo autore. I disegni sono molto belli per essere un prodotto di quel tempo e dal manga è stato abilmente estrapolato quanto di più importante poteva essere preso. EE' evidente dunqnue che sia stata compiuta un'operazione molto difficile dato il volume di tale opera, così ricca di avvenimenti e di intrecci concentratissimi.
Mi dispiace molto non averlo ancora potuto vedere con un doppiaggio serio. L'unica occasione che ho avuto di vederlo sul grande schermo e in lingua originale è stato in un minuscolo cinema francese. Film bellissimo e davvero imperdibile: da vedere.


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Aniki87

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
In un futuro post atomico il pianeta Terra è minacciato da una foresta tossica, un luogo in continua espansione che rilascia esalazione tossiche e nel quale vivono creature assai pericolose. Nausicaa è la principessa della Valle del Vento, un'area ancora incontaminata da queste spore velenose. Nonostante sia una principessa, Nausicaa è una ragazza semplice e sbarazzina che ama volare con il suo "aliante" e andare nella foresta tossica grazie all'uso di una maschera antigas. Purtroppo per lei e per il suo popolo però ben presto la Valle del Vento si ritrova involontariamente sul campo di battaglia per la conquista di un mezzo bellico potentissimo. Che cosa si inventerà Nausicaa per salvare il suo popolo dalle insidie delle potenze nemiche? La foresta tossica è destinata a inghiottire il mondo intero?

La trama come si può ben capire è densa di avvenimenti e di tematiche quindi l'attenzione dello spettatore rimane sempre alta. oltre al tema della guerra infatti viene trattato quello ecologista. La Valle del vento è un paese pacifico, senza forze belliche. Quando viene presidiato dal potente regno di Tolmekia e dalla sua ambiziosa principessa, Kushana, sarà Nausicaa che dovrà prendere le decisioni giuste per non fare in modo che il suo popolo venga fatto a pezzi. D'altro canto sarà anche costretta a trovare un modo per fermare il regno di Tolmekia nei suoi intenti perchè se realizzassero ciò che hanno in mente il destino del mondo intero sarebbe in pericolo.
Vedere una protagonista femminile mi ha fatto molto piacere. Ultimamente mi capita di vedere sempre dei personaggi femminili dai comportamenti idioti all'inverosimile. Invece Nausicaa dimostra una buona acutezza mentale. Forse è un po' troppo idealista ma, d'altro canto, se un personaggio deve sobbarcarsi così tante responsabilità deve per forza avere caratteristiche uniche.
L'anime è ben realizzato ma, nonostante sia riuscito a suscitare il mio interesse, non è riuscito a farmici davvero appassionare. Un lungometraggio piacevole da vedere.


 1
M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Film realizzato in anticipo rispetto alla conclusione della versione cartacea, "Nausicaa della Valle del Vento" è conosciuto da tutti come primo grande successo di Hayao Miyazaki con lo Studio Ghibli. Promossa addirittura dal WWF, per le toccanti tematiche ecologiste presentate (temi poi riproprosti in quasi tutti i lavori del Maestro), la storia è ambientata in un mondo post-apocalittico, che conferisce alla pellicola, soprattutto nella raffigurazione delle pittoresche macchine volanti e nel character design, un gusto decisamente steampunk.
Nausicaa è la principessa della Valle del Vento, piccolo regno di un mondo feudale postnucleare e uno dei tanti domini in cui la tecnologia è stata dimenticata. Sopravvivono solo alcuni manufatti, in particolare i già citati mezzi volanti che vengono utilizzati nelle frequenti guerre. E' proprio un conflitto a sconvolgere la vita della giovane protagonista. Con il padre in fin di vita, tocca a Nausicaa partire per il fronte, abbandonando la fanciullezza per le responsabilità di comando. La ragazza si rende conto che se una delle parti riuscisse a mettere le mani su un'arma dell'antico passato, si darebbe vita ad una catastrofe senza ritorno...
Tecnicamente notevole, soprattutto nelle spettacolari sequenze di volo (per le quali Miyazaki ha sempre mostrato un debole), musicalmente solenne (ringraziamo il mitico Joe Hisaishi), carico di buoni sentimenti e di valori come il rispetto per la natura, il lungometraggio si fa apprezzare da tutta la famiglia.
La qualità del film inceppa forse negli sviluppi della trama. Questa fatica ad ingranare, cade in qualche stereotipo, chiudendosi non proprio memorabilmente, nonostante il finale sembri molto bello.
A mio avviso non merita di essere catalogato come uno dei migliori, tanto meno come miglior titolo del dio degli anime, ma, tralasciando l'ottimo "esperimento" de "Lupin III: Il Castello di Cagliostro", è proprio quest'opera a mantenere il ruolo di "prototipo" di quelle produzioni che andranno a modellare lo stile Miyazakiano negli anni a venire.
Qualche nota stonata nell'edizione italiana: la scelta del doppiaggio e la qualità del sonoro lasciano molto a desiderare.
Ad ogni modo, "Nausicaa" costituisce un must, nonchè uno dei più illustri simboli dell'animazione anni '80, quindi non perdetelo.


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ALUCARD80

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Forse il miglior anime iconografico tinto da colori di antiche leggende a cavallo degli anni ottanta del maestro Miyazaki.
Di Nausicaa ho splendidi ricordi legati alla mia infanzia, e, avendolo rivisto di recente, ho potuto apprezzare anche quelle sfaccettature nascoste che diversi anni fa non potevo cogliere.
Sicuramente si tratta di un prodotto mirato ad abbracciare una larga fetta di pubblico. Dai contenuti fantastici, immerso in un mondo surrealistico e in bilico fra l’apocalittico e il fantasy, Nausicaa della valle del vento unisce elementi prettamente steampunk come aeronavi, maschere a gas e complicati velivoli a vapore, al più classico decoro aulico e leggendario come armi da mischia, sciamani e figure mostruose d’ogni genere, generate da disastri collaterali che saranno il punto cardine della storia.
Come spesso Miyazaki propone, in quest’opera si mescolano la classica radice di narrazione nipponica intrecciando elementi iconografici, criptati e chiaramente espliciti scelti accuratamente da diverse culture di tutto il mondo, creando un’atmosfera etnica indefinibile, mista, propria di un mondo originale e unico, fantastico ma terribile, contaminato dalla disperazione, tuttavia pieno di speranza.

Probabilmente l’esamina fondamentale andrebbe focalizzata sulla protagonista, Nausicaa, per l’appunto.
Dal carattere forte, deciso, una donna giovane e determinata, sebbene spaventata da eventi più grandi di lei e da situazioni causate da effetti apparentemente inevitabili, questo personaggio cardine riesce a compiere la classica evoluzione interiore tanto cara a molti registi nipponici che porterà a modificare anche il proprio destino. Vive in un mondo letteralmente catturato da spore che hanno inglobato e quasi soppiantato l’essere umano, infestato da insetti giganteschi che ora spadroneggiano sulla terra ferma e nei cieli, oltre che negli oceani, e vivrà un’avventura incredibile procedendo passo dopo passo verso una terribile scoperta che cela un grande segreto.

Per quanto riguarda il lato tecnico, come sempre il maestro, fra l’altro nel suo primo vero lavoro da “solista”, divulga un’animazione di notevole spessore sia cromatico che dinamico. Le scene di combattimento sono palpitanti, vive, pulsano di un grottesco realismo quando si ha a che fare con i giganteschi insetti (nemici, loro malgrado, degli esseri umani) e una menzione particolare va ai fondali, veri e propri quadri che pongono lo spettatore letteralmente all’interno della scena, proponendo una profondità realistica e particolare, a cavallo fra colori impressionisti e una fiaba fantastica dai toni cupi.
Consigliatissimo.


 1
shuuchan

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Prima opera interamente firmata da Hayao Miyazaki, peraltro in parte tratta da uno dei suoi pochi manga.
"Nausicaa della Valle del Vento" si fa notare per la grandiosità della contestualizzazione, un mondo post-apocalittico ricreato con minuziosa e maniacale attenzione per i dettagli, soprattutto quelli riguardanti l'ecologia. Ed ecco che si affaccia il primo dei grandi temi che da sempre hanno accompagnato le opere del Maestro, il rapporto uomo-natura. Che insieme al rifiuto della guerra costituisce il nucleo tematico del lungometraggio.
La trama è ricca, e costituisce uno dei punti forti di questo lavoro: pur essendo solo una semplificazione dei primi due volumi del manga (molto più complesso e articolato), il film riesce a imporsi per il suo carattere avventuroso e pieno di suspense.
Tra i personaggi merita una menzione particolare Nausicaa, protagonista di grande forza e piena di fascino, con una carattere pienamente "eroico" che Miyazaki non concederà più a nessuno dei suoi successivi personaggi femminili, neppure all'indomita e fiera San di "Mononoke Hime".
Tecnicamente l'opera è ancora acerba: siamo lontani dalle meraviglie de "La Città Incantata", ma ci sono già in germe tutti quegli elementi che permetteranno al Maestro di entrare nella storia del cinema. A partire dalla regia, che unisce da una parte riprese talvolta incerte, e dall'altra scene d'enorme effetto, per esempio nella Foresta Tossica/Mar Marcio. Il character design si fa già caratteristico, anche se non elegante come quello delle opere da "Totoro" in avanti.
La colonna sonora, realizzata da Joe Hisaishi che qui per la prima volta aggiunge la sua firma a quella di Miyazaki, contiene come di consueto brani interessanti e di grande impatto, a partire dal tema dei titoli (iniziali e finali). Tuttavia, come si noterà anche nel successivo "Laputa", si eccede a tratti nell'uso di suoni sintetizzati che risultano invasivi.
Può sembrare incredibile ma questo è uno dei pochi anime di Miyazaki trasmesso dalla Rai già negli anni '80. Il problema è che allora non esisteva una "cultura dell'adattamento" come quella presente oggi nelle case di distribuzione specializzate in opere giapponesi: il risultato è un'edizione a dir poco scandalosa, con traduzioni, dialoghi e doppiaggio assolutamente inaccettabili. Per poter apprezzare al meglio il film è perciò necessario visionarlo in lingua originale.
Lungometraggio che forse non è in grado di soddisfare lo spettatore più schizzinoso, ma che può facilmente entusiasmare anche coloro che non sono fan del Maestro, e che quindi merita un voto più che soddisfacente.

simona

 1
simona

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Questo intenso capolavoro di Miyazaky mi ha colpito ed emozionato in una maniera incredibile! Nausicaa è una poesia dalla trama affascinante e coinvolgente, ricca di trovate artistiche e geniali, con una cura nei particolari che immerge lo spettatore in un viaggio incredibile in un mondo fantastico. Non mancano ovviamente i temi naturalistici/ambientalistici e di critica alla guerra e alla violenza. Stupendo è il paesaggio, devastato dalla giungla tossica, ma nonostante tutto affascinante e misterioso! Strepitosamente unico!!!


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HaL9000

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
<b>Attenzione contiene spoiler.</b>

Questo lungometraggio è sicuramente uno dei miei preferiti fra tutte le opere del maestro Miyazaki. La protagonista, Nausicaa, è forse il personaggio femminile protagonista meglio riuscito fra tutte le opere di questo regista: combattiva, determinata, altruista ma anche dolce e sensibile.
La trama ruota attorno a due elementi: il rispetto e l'amore che Nausicaa ha per la cosiddetta “giungla tossica” e le creature che la abitano, che lei è l'unica a non temere. Mentre gli altri uomini del suo mondo temono tutto ciò, e pensano che vadano distrutte senza pietà, per garantirsi la sopravvivenza.
L'altro elemento è lo stato di Tolmekia: anche i tolmekiani temono l'ambiente che li circonda, ma oltre a ciò sviluppano piani di dominio nei confronti degli altri popoli che ancora abitano il pianeta. Per fare questo utilizzano parte delle antiche tecnologie (belliche) che in passato portarono la distruzione nel mondo; a questo scopo non esitano a cercare di riesumare la più letale tecnologia del passato: i cosiddetti “guerrieri invincibili”. I due elementi si intrecciano in maniera avvincente, fino ad arrivare alla soglia della distruzione. Solo il coraggio di Nausicaa alla fine riuscirà a far trovare un equilibrio tra uomini e uomini, e tra questi e l'ambiente che li circonda.
Quindi,concludendo, ambientalismo e pacifismo sono i due concetti su cui è costruito il lungometraggio. Temi tipici di Miyazaki.


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bruttabestia

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Prima di iniziare la recensione vera e propria vorrei sottolineare che questa è la prima opera di Hayao Miyazaki che mi capita tra le mani, quindi non ho i mezzi per paragonarla ad altri titoli (successivi o precedenti) di questo maestro dell’animazione giapponese.
Nausicaa della Valle del Vento è ambientata in un futuro remoto, in cui il mondo così come noi lo conosciamo è stato devastato da guerre apocalittiche a dall’operato dei Guerrieri Invincibili, ovvero esseri dalla forza sovrumana creati dall’uomo come mezzo di distruzione e conquista. Un’altra piaga che l’uomo cerca in tutti i modi di sconfiggere è la Giungla Tossica, ovvero un habitat composto da piante velenose ed esseri mostruosi (come i mostro-tarli) che continua ad espandersi risucchiando man mano le città create dall’uomo e le persone al loro interno. La popolazione è suddivisa in molte entità territoriali distanti fra loro e malamente collegate; proprio in una di queste (la Valle del Vento) ha inizio la nostra storia, la cui protagonista è una giovane principessa di nome Nausicaa, che, a differenza degli altri umani, prova un amore sincero nei confronti della natura distruttiva, in quanto la vede pura originariamente ma corrotta poi dalla malvagità dell’uomo (come riuscirà a dimostrare grazie ai suoi esperimenti per la ricerca di una cura contro la malattia del padre).
La trama (e in generale la struttura narrativa) è il punto debole di quest’opera: l’idea di fondo è piuttosto banale e la narrazione procede senza colpi di scena in modo lineare e semplice (in effetti le peculiarità di Nausicaa della Valle del Vento vanno ricercate sotto altri punti di vista); la storia, nonostante la fragilità narrativa e la semplicità con cui viene narrata, raggiunge tranquillamente la sufficienza, sebbene non tenga lo spettatore attaccato allo schermo (secondo la mia esperienza personale).
Tenendo conto dell’anno di produzione di questo film (1984) ci si sofferma sulle animazioni, sul character design e sulla grafica in generale. Il risultato è ottimo e, in base al periodo di pubblicazione, direi anche sublime (personalmente è il secondo aspetto che più mi ha attirato): i colori sono più che piacevoli da guardare mentre il character design è di una semplicità perfetta, in linea con le caratteristiche della storia. L’animazione è ben fatta e le inquadrature sono state studiate in modo da non annoiare lo spettatore durante la visione dell’opera. Invece l’aspetto sonoro è quello che un po’ meno va lodato, non a causa di scelte tecniche ma per via dei tempi, che sicuramente non sono quelli di adesso e quindi non si può riconoscere un punto a sfavore all’opera in quanto questo risultato non brillante è eclatante davanti ai nostri occhi di persone del XXI secolo ma un po’ meno a coloro che visionarono la pellicola venticinque anni fa, quindi (oggettivamente parlando) il sound era nella media (e forse anche qualcosina in più) con quelli del lontano 1984.
Veniamo ora al vero aspetto che rende Nausicaa della Valle del Vento un ottimo titolo anche per persone un po’ più mature che si cimentano con la visione di anime: i temi trattati e i significati che l’opera vuole trasmettere. Dal mio personale punto di vista, andrebbe lodato l’ideale che spinge Miyazaki a produrre opere di animazione, ovvero quello di insegnare (o rispolverare) concetti chiave e a volte banali relativi all’esistenza dell’essere umano sulla Terra. In questo caso si parla di pacifismo e rispetto per la natura, e vengono trattati in una maniera tale da riconoscere il regista come un vero e proprio artista. Quello che si vuol far passare è che la natura in sé è un essere perfetto; le cause della sua malvagità e della sua “cattiveria” vanno ricercate nell’operato dannoso dell’uomo, che pur di ottenere quello che vuole quando vuole è disposto ad adottare comportamenti di dubbia correttezza etica e che alla fine vanno contro i suoi stessi interessi. Un altro tema è il rispetto per il diverso, riscontrabile nel comportamento dei soldati che cercano in tutti i modi di distruggere la Giungla Tossica, mentre una persona come Nausicaa è pronta ad aprirsi anche nei confronti di un elemento che all’inizio sembra aggressivo e pericoloso, ma che poi risulta essere nient’altro che un essere puro rovinato dalla cattiveria dello stesso essere umano. Senza entrare nell'ottica di questa finalità è inutile cercare di capire l'aspetto positivo e pedagogico di Nausicaa della Valle del Vento.
Per concludere, vorrei giustificare il voto che ho dato a quest'opera. Fondamentale per un titolo d'animazione è la storia (e di conseguenza la narrazione dei fatti) e, essendo questo un aspetto che costituisce una percentuale notevole nel giudizio finale dell'opera, se è debole il giudizio finale ne risentirà. Nonostante le animazioni e la grafica siano ottime e il significato di fondo e come viene trasmesso siano superbi, la storia non raggiunge picchi di qualità ma resta nel semplice e nel comune, per questo motivo il voto è appena superiore alla sufficienza.
Resta il fatto che consiglio quest'opera per la sua originalità sotto il punto di vista tematico e per l'ottimo schema tecnico che può vantare.

VOTO FINALE: 7/10
by bruttabestia 14/04/2009


 1
SuperFra

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Nusicaa è un film dei primi anni'80 creato da un genio dell'animazione come Miyazaki. Da sempre fervido sostenitore della lotta all'inquinamento ambientale, da vita ad una delle sue tante proteste contro tale problema.
La trama, oltre che ad essere molto coinvolgente, denuncia l'abuso dell'uomo nei confronti della madre terra, che ribellatasi a tali soprusi crea una sorta di foresta velenosa che si spande a macchia d'olio, eliminando un paese dopo l'altro. Nonostante i ripetuti tentativi di distruggerla, la foresta velenosa continua la sua marcia inarrestabile contro lo sterminio della razza umana.
Questa sua opera di distruzione è supportata da orde di insetti giganteschi di tutte le specie, che attaccano l'uomo senza distinzioni. La trama narra le vicende di una ragazza figlia del re di una valle : la valle del vento, una delle pochissime zone ancora incontaminate dalla foresta assassina. Sempre a causa delle mire espansionistiche e di dominio di taluni paesi, la valle del vento viene esposta al contagio della foresta, ed attaccata dagli insetti di cui è popolata. Nausicaa, questo è il nome della nostra principessa, è stata in grado di capire che effettivamente le piante della foresta di per se non sono velenose, ma lo sono diventate a causa dello sfruttamento indiscriminato della terra da parte dell'uomo. Da qui nasce la fervida battaglia di Miyazaki contro l'inquinamento, sostenuta poi nella maggior parte delle sue opere. Grazie alla sua bontà, la principessa riesce però a salvare la valle sotto attacco, mettendo a repentaglio la sua stessa vita; è grazie a questo suo gesto che i mostri-larva placano la loro ira e pongono fine all'attacco alla valle.
Il finale è davvero emozionante, nonostante sia uno dei più canonici mai visti, questo happy - end è davvero commovente e di spessore. La trama nonostante all'inizio stenti a prendere quota resta comunque sempre abbastanza interessate, intensificandosi verso la fine aumentando sempre più di spessore narrativo, sino a giungere allo zenit del finale. Tenendo conto dell'anno di produzione la grafica è di ottimo livello, la colonna sonora molto suggestiva, mentre sia il doppiaggio che gli effetti difettano di alcune carenze in determinati punti.
In definitiva Nausicaa e la valle del vento è un film davvero eccezionale, che riesce ad appassionare nonostante all'inizio non vi siano grosse aspettative. Riesce a sorprendere specialmente il fatto che nonostante la semplicità della trama e dei temi trattati il film risulta tutt'altro che noioso e ripetitivo. Un film da vedere assolutamente adatto a tutte le età e a tutti i gusti. Da non perdere!


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Caio

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Perchè Nausica quando vide la luce lasciò sorpresi gli spettatori e la critica ritenendo quest'opera un fratello gemello dei film americani sul tema dell'umanità e della natura violentata? E' un mondo post apocalittico dove la guerra atomica ha propriamente violentato la natura che sviluppa una sua "intelligenza emotiva" nella forma di insetti giganti e piante gigantesche: essa è feroce con chi la minaccia ma silenziosa con chi la rispetta. La principessa è la scoperta che fa ogni uomo verso l'ignoto, verso una natura ritenuta avvelenata ma che in realtà sta risorgendo a nuova vita. insomma precede la trama di Mononoke di un ventennio ma per il 1982-84 (gli anni della sua produzione) è un'opera all'avanguardia . lo stile è quello del Miyazaki cineasta, che prende da osu e altri registi nipponici buone soluzioni visive. bello il montaggio. Da vedere. Il doppiaggio in Italiano appiattisce la scuola recitativa giapponese. meglio l'originale.
Buona visione.

Mesko

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Mesko

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Mi dispiace essere il primo a recensire male questo film, ma io ho fatto proprio fatica a guardarlo!
Melenso in una maniera eccessiva! Perchè deve voler bene a dei mostri? capisco se dovesse rispettarli o stimarli o qualcos'altro, ma parlarci e atteggiarsi in quel modo proprio non riesco a capire. Si trova pure un uomo decente, ma dico: concentrati su quello! E invecie no, hanno dovuto puntare sul lato umano dei mostri tarli. Vabbè vabbè (W Miyazaki) alla fine un 6 lo becca pure questo film!

Seb

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Seb

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Veni, VIDI, vici!
Finalmente sono riuscito dopo un buon quarto di secolo (con mia somma vergogna) ad ammirare ed annegarmi in "Nausicaa"!
Meraviglioso, semplicemente meraviglioso. Mi rammarico soltanto del fatto che l'impatto di questo capolavoro risenta del tempo accumulatosi sulle sue spalle e che, per questo, non abbia sortito quell'effetto dirompente che avrebbe avuto sul sottoscritto anche solo una manciata di anni fa.
La grafica è un cesello. I fondali, un affresco. La colonna sonora, un canto. L'animazione, un infarto. I personaggi... un pò meno. Il messaggio è tipicamente Miyazakiano, nel bene come nel male. La storia è avvincente e ben costruita, anche se risente di un minimo di semplificazione a livello di trama (ma che, almeno, la rende comprensibile nella esigua durata di un lungometraggio di animazione).
Come critiche, concordo con quanto è stato scritto circa l'esagerazione di alcune situazioni (es. immense navi volanti abbattute con una sola raffica di mitragliatrice), un finale "tirato via" e una eccessiva commiserazione nei confronti di creature tuttosommato schifosette e, soprattutto, decisamente antropofaghe...
Tuttavia non posso concordare con quanti affermino che il film dimostra la sua età... sarebbe come dire che anche "Biancaneve e i sette nani", il quale conta centinaia di colori utilizzati in simultanea su ogni singolo fotogramma, sia "primitivo"!
"Nausicaa", a quanto pare non viene mai ricordato abbastanza, è un film di animazione realizzato interamente a mano, con cura e pazienza certosina al confronto del quale le recenti produzioni, in cui i disegni vengono inframmischiati di computer grafica scattosa, blocchettosa e, spesso, degna dell'appellativo del proverbiale "pugno in un occhio", possono soltanto andare a nascondersi.

musta81

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musta81

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Un anime perfetto, il mio preferito di Miyazaki, anche se mi rendo conto che potrebbe essere per diversi aspetti inferiore a La Città Incantata e Howl. Il disegno è modaiolo anni 80, soprattutto nella rappresentazione dei mezzi volanti (alcuni simili agli idrovolanti di Indastria di Conan), forse datato per alcuni ma incredibilmente sognante e capace di riflettere un profondo senso di pace ad ogni gesto della protagonista. La storia è fantastica, abbraccia argomentazioni profonde con tal sobrietà e leggerezza da farne quasi un cartone pedagogico. L'educazione dei bambini del 2000 potrebbe partire proprio da qui, dall'icona Nausicaa, vero e proprio connubio di eroina (ma forse antieroina) pacifista, ambientalista e antirazzista. Capolavoro!

Goidil

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Goidil

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Ci sarebbero libri da scrivere sulle possibili interpretazioni simboliche presenti in Nausicaa, cinematografiche, ma anche etiche e politiche. Così come si potrebbe scrivere un libro intero sulla figura di Nausicaa, spavalda e compassionevole. Il futuro è apocalittico: una foresta di spore invade il pianeta, l'aria è irrespirabile, milioni di insetti giganti popolano questo malsano pianeta e gli uomini...combattono tra loro, ognuno per i propri interessi, incuranti della delicata situazione. Pare infatti che il regresso scaturito dalla nascità di questa giungla velenosa, abbia ritardato fino a una ipotetica età mediovale l'intera industria, i rapporti tra gli individui, tutto ciò che esisteva in precedenza, eccetto l'industria bellica.
Per il resto è il primo film di Miyazaki, episodio pilota di una serie di pietre miliari che sarebbero idealmente culminate con la Principessa Mononoke, il quale deve tantissimo a questo Nausicaa. The alpha and the omega...
Ma anche qui ritorna il pensiero del volo come fonte di libertà, ma anche di odio (Yin e Yang); il melting pot culturale che mescola Giappone a cultura indoeuropea, ma anche una ideale rimembranza di vecchi personaggi di Miyazaki e Takahata come Heidi o Lupin. Stupenda la figura di Nausicaa, probabilmente il miglior personaggio uscito dallo studio Ghibli: in lei è racchiusa l'essenza del film e ciò lo si percepisce sin da subito. In effetti la figura di Nausicaa è l'unica che risalta davvero, riducendo le altre a mere comparsate, e forse anche per questo non sono presenti coprimari di grosso profilo.
La novità (anche se è qualcosa di unico solo se confrontata con i film successivi) è una crudezza esplicità delle immagini, ma non è tanto una violenza sanguinolenta, ma la consapevolezza che in questa pellicole la persone muoiono davvero, e anche davvero molte con intere città o aerei da guerra distrutti dilaniati da fiamme o assaltati da insetti (quest'ultimi, però, condotti alla malvagità dall'incuria umana). E' una particolare sensazione che solo in questo film è realmente percepibile...
Ad essere sincero Mononoke non mi era piaciuto particolarmente ed inizialmente anche questo film non mi aveva preso granchè, ma più lo guardavo più rimanevo ammaliato dall'estro di Miyazaki e compagni, capace di sottolineare al meglio le emozioni che lo spettatore deve provare in quella scena, merito anche della colonna sonora firmata da Joe Hisashi, questa volta non orecchiabile, ma poetica e struggente quanto basti a rendere Nausicaa e la valle del vento un capolavoro.

Claudio

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Claudio

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Inizio col dire che i film Miyazaki li adoro ( soprattutto Howl), ma questo è stata una delusione, non tanto per l'ambientazione, i personaggi, la realizzazzione o i personaggi (è tutto di alto livello), ma per alcuni difetti della trama. Il film è troppo corto; non c'è il tempo per approfondire la storia e il legame dei protagonisti e alla fine l'unico messaggio che si recepisce è quello che di proteggere i mostrotarli che però non esistono; tra l'altro ci sono scene fatte male, senza senso che potevano essere usate molto meglio:
1. Non capirò mai come possa un aeroplano distruggere da solo un'intera flotta.
2. è ridicolo che i vecchietti aspettino un'ora per mettersi la maschera anti-veleno e deve andare Nausicaa a fargliela mettere.
3. La scena finale con i mostrotarli che ottengono poteri magici e con Nausicaa che si scopre essere colei a cui si riferiscono le leggende ( ma va?!) è moto brutta.
In conclusione un film discreto che poteva essere molto megliore se fosse durato di più e non fossero state incertezze sulla trama

Alexiel

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Alexiel

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Questo è il secondo film prodotto da Miyazaki dopo il castello di Cagliostro, e nonstante la produzione cinematografica di Miyazaki sia estesissima penso che questo sia uno dei suoi capolavori. In questo film ritornano molto forti le critiche di Miyazaki alla guerra alla distruzione dell'ambirnte. L'uomo ritenendosi un essere superiore arriva a distruggere tutto ciò che ha intorno danneggiando sè stesso e gli altri. Nausicaa è un invito all'ecologismo e al rispetto della natura, all'amore e alla tolleranza

Testu

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Testu

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Primo grande lavoro del maestro Miyazaki e al tempo stesso quello che lo ha portato alla ribalta. Nausicaa è un'anime che ricalca solo parzialmente il manga, che venne pubblicato per ben 13 anni di fila tra interruzioni e rallentamenti dovuti alle altre sue famose pellicole. Probabilmente, a dispetto di molti pareri, non è Totoro che esprime meglio questo regista ma bensì proprio Nausicaa, infatti seppur capostipide vi si può trovare il maggior concentrato di volo e guerra (spiegata una volta tanto) che tanto hanno distinto i suoi film. Indubbiamente l'anime a livello grafico sfrutta tutto quello che al tempo poteva dare, purtroppo essendo del 1984 non può miracolosamente nascondere la sua età, specie nell'audio ma non ci si può lamentare davvero, è notevole in ogni suo aspetto. Nausicaa è una protagonista stupenda, una principessa non solo come titolo ereditario, è: dolce, coraggiosa, altruista e ha a cuore il suo popolo. Purtroppo tralasciando doti comunicative speciali, ho trovato un pò eccessiva la sua saggezza e abilità, un livello tale di esperienza non è possibile alla sua giovane età ed in ogni modo anche a livello combattivo mi sembra troppo dotata per il suo fisico. Volendo essere pignoli quello che non mi è piaciuto granchè sono stati gli scontri, sia fisici che di navi volanti, ho trovato eccesivi i danni inferti e scontati i pochi superstiti. Nausica è nato quando ancora il manga era agli esordi, avesse potuto sfruttare tutta la storia creata negli anni a venire sarebbe venuto fuori ancora migliore, ma è comunque un'opera che si sa distinguere. Bello, meriterebbe qualcosina di più come punteggio, ma sinceramente l'ambientazione post apocalittica con gli insettoni alla Starship Trooppers non mi ha conquistato. Voto 8,5

Zelgadis

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Zelgadis

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Nausicaa è un'opera immortale del grandissimo Miyazaki, eppure nella mia personale classifica di gradimento dei film del maestro occupa probabilmente l'ultimo posto (insieme con Laputa).

Animazioni e disegni superbi per l'epoca, ma storia che procede un po' troppo lentamente nonostante si abbia l'impressione che sia poco approfondita (ed in effetti così è, se confrontata con il manga).

Che sia un grandissimo film da vedere almeno una volta non c'è dubbio, ma secondo me è un Miyazaki che non ha ancora raggiunto l'espressività che raggiungerà in film successivi.

Gli do un 7 anche per differenziarlo dai giudizi che ho dato a Chihiro, Totoro (10), Kiki (9) e Mononoke (8).

Alek

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Alek

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Davvero un opera di alto livello, guardandolo si entra in un mondo magico ma riesce a collegarsi ipoteticamente al nostro attraverso fatti molto attuali... cioè la distruzione causata dalla guerra...
e la guerra e la sua stupidità è forse l'elemento chiave di questo film... difatti ci apparirà davanti la verà funzione di una guerra, la distruzione e la morte... la valle del vento era uno dei pochi posti sereni in questo mondo futuristico e tragico.. eppure, per motivi davvero futili, anche questo è stato raggiunto dalla guerra... toccherà a Nausicaa guidare il proprio paese verso la pace.. e in tutto questo sarà importante il rapporto che gli uomini avranno con la natura, una forza che li può annientare tutti ma che può anche dargli la vita...
consigliatissimo, vedetevelo :)

???

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???

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Il lungometraggio tratto da un manga è la sintesi della poetica di Miyazaki, i temi trattati saranno amplificati e drammatizzati ancora di più ne "La principessa Mononoke".
Unica pecca: manca un edizione italiana in dvd. l'unica versione disponibile è un dvdrip jap su cui è stato montato l'audio riptv di molti anni or sono, pultroppo qualitativamente basso. Anche il doppiaggio non l'ho trovato eccezionale, di alto livello! Speriamo per il futuro.

peteran

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peteran

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Vero film Cult per gli amanti del grande Maestro Miyazaki, in esso si ritrovano tutte le tematiche che lo caratterizzeranno poi negli anni.
1-La scelta del protagonista forte, tenace, che combatte per difendere gli altri e per i uoi ideali, sempre donne energiche (tranne in Porco rosso) capaci di essere dolci e sognatrici ma nello stesso tempo ferme e decise a realizzare i propri desideri.
2-La continua lotta tra natura e tecnologia, tra tradizioni e modernità, tema questo iniziato con Conan e proseguito fino ad Howl.
L'accettazione quindi dei cambiamenti ma mediati dalle tradizioni e dal rispetto di ciò che ci circonda.
3-L'amore puro, "pulito" che si instaura sempre tra i due protagonisti, giovani e sognatori che uniscono i loro destini per realizzare qualcosa che è ( o sembra ) sempre più grande di loro.
4- La scelta di paesaggi sempre lussureggianti e imponenti, popolati di animali forti e senzienti come ad esempio anche nella Principessa Mononoke.
Splendide raffigurazioni di una natura presente e a volte ingombrante ma sempre degna di rispetto e di attenzione come del resto fa la protagonista Nausicaa che grazie alla sua determinazione sarà il tramite tra essa e una societa industrializzata che prima la contamina e poi la vuole distruggere, ma la nostra eroina riuscirà a realizzare una convivenza pacfica, una accettazione pacifica delle parti cosa che il Maestro auspica e che sarà ancora più evidente con i film successivi e in particolar modo con la Principessa Mononoke.
In conclusione un film che non può essere perso come del resto tutte le opere del geniale Miyazaki.

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Prima grande opera interamente originale del maestro Miyazaki...(in effetti la sua prima grande produzione cinematografica era stata Lupin III il castello di Cagliostro). Un capolavoro che a 20 anni dalla sua uscita riesce ancora a stupire per la sua validità sotto tutti i punti di vista. Nausicaa racchiude tutti gli elementi cari al maestro. Ambientato in un futuro postbellico (come il suo precedente Conan il ragazzo del futuro) mette in primo piano il conflitto tra l'uomo e la natura in una storia epica e allo stesso tempo eroica della giovane sovrana che si strugge per salvare la sua gente e la sua terra. Imperdibile come al solito.