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esseci

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
"Noein - Mou Hitori no Kimi e" è una serie animata originale di ventiquattro episodi di ventiquattro minuti ciascuno di Kazuki Akane (regia, soggetto e sceneggiatura) del 2005-2006, prodotta dallo studio Satelight, con character design di Takahiro Kishida e musiche di Hikaru Nanase.
Un prodotto che già nel titolo sembra voglia comunicare un qualcosa di particolare con ambizioni "filosofiche". "Noein" in greco significa "intuire, comprendere" e la "noesis" (il sostantivo greco) indica l’attività del pensiero che ha per oggetto la "cosa intelligibile", in contrapposizione alla "cosa sensibile". All’interno dei gradi della conoscenza, la noesis (che deriva dal noùs, "intelligenza") indica la conoscenza intuitiva e immediata, che si distingue dal ragionamento speculativo (diánoia, "pensiero, riflessione").
Senza entrare in "spiegoni" che non competono alla recensione, mi è sembrato perlomeno originale attribuire ad uno dei personaggi dell'anime (e al titolo della serie) un nome così "impegnativo" e pregno di significato, tanto più che poi al titolo si aggiunge "Mou Hitori no Kimi e", che più o meno suonerebbe come "Un'altra immagine di te".
Ma al termine della visione e alla resa dei conti, la serie si è dimostrata all'altezza di "cotanto titolo"? Si è dimostrata coerente nella trama a quanto indicato nel titolo? Gli autori hanno voluto realmente sviluppare una storia con più o meno velate accezioni filosofiche/ontologiche?
Dopo essermi creato delle aspettative un po' eccessive, al termine della visione ho avuto l'impressione che la serie non risponde in modo soddisfacente ai quesiti sopra esposti sia a livello di trama sia a quello dei personaggi, mentre sull'aspetto grafico avrei delle significative riserve... ma procediamo con ordine

Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Noein" è possibile definirlo un anime di (fanta)scienza?

Risponderei: "Ni" (anche per la mia incapacità di spiegare l'idea alla base della serie).
L'anime sembra prendere vari spunti dal MWI (Many World Interpretation) della meccanica quantistica, che sostiene che ci sono molti mondi che esistono in parallelo nello stesso spazio e tempo di cui siamo a conoscenza. Se in "Steins:Gate" c'era più l'approccio al classico viaggio nel tempo e alle conseguenze delle modifiche agli accadimenti di una determinata linea temporale (ad es.: impedire la morte di qualcuno), creando di fatto un nuovo futuro, in "Noein" si sostiene che esistono ennemila universi più o meno paralleli in cui la stessa realtà spaziale può avere diversi decorsi temporali e quindi più scenari con diversi esiti.
L'idea è parecchio interessante e in "Noein" si narra di una di queste dimensioni ambientare nel futuro, un mondo chiamato La’cryma, che è minacciato da un altro mondo un po' utopistico definito Shangri-La. La dimensione spazio-tempo La’cryma presenta in superficie una distruzione completa degli ambienti, tanto che gli umani sono costretti a vivere sottoterra per difendersi dagli attacchi tramite sistemi e barriere di energia (limes = in latino, confine). Ormai messi alle strette, gli abitanti di La'cryma tramite il sedicente Ordine dei Cavalieri del Drago inviano i loro uomini (in realtà sembrano più "ologrammi" di energia) nello spazio/tempo, per trovare la "Catena del Drago", un'entità in grado di garantire l'esistenza al loro mondo.
Purtroppo si scoprirà che anche la realtà antagonista è alla ricerca di tale entità, per portare a termine il suo progetto: distruggere tutte le dimensioni e unirle in quella di Shangri-La.
E dove si troverebbe la cosiddetta "Catena del Drago"? Ovviamente in una realtà spazio/temporale che sembra il nostro presente, impersonificata da una ragazzina di dodici anni e di nome Haruka, che si ritrova suo malgrado assieme ai suoi amici e relativi familiari ad essere l'oggetto del desiderio ed essere trasportata negli universi paralleli come soluzione ai rispettivi problemi e scopi.

Tornando al quesito se si tratti di una serie di fantascienza e alla mia risposta (ni), di fatto l'anime parte con una buona idea di fondo, ma poi la sviluppa (e non sempre in modo coerente, talvolta con passaggi piuttosto forzati e superficiali) più con artifizi di trama e grafici da anime fantasy: Haruka/Catena del Drago sembra un po' Neo di Matrix. Una sorta di "chosen-one" che, ignara dei suoi poteri/natura speciali, intraprende un percorso sulla via della conoscenza di sé e delle realtà parallele con l'approccio di una ragazzina ingenua della sua età.
Le sue "manifestazioni" delle enormi potenzialità inespresse sono quasi sempre involontarie e la rendono appunto una sorta di manifestazione di un potere di fantasia piuttosto che di reale fantascienza. La "Catena del Drago" che lei sembra rappresentare non è altro che l'urobòro (nell'anime "ouroboros"), ossia un simbolo rappresentante un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine. E anche in questo caso più che fantascienza si sconfina nel fantasy/misticismo/mistero, perché l'uroboro è un simbolo utilizzato in molte tradizioni fin dai tempi antichi. È un simbolo metaforico che rappresenta "il potere che divora e rigenera sé stesso, l'energia universale che si consuma e si rinnova di continuo, la natura ciclica delle cose che ricominciano dall'inizio dopo aver raggiunto la propria fine. Simboleggia quindi l'unità, la totalità del mondo, l'infinito, l'eternità, il tempo ciclico, l'eterno ritorno, l'immortalità e la perfezione" (fonte "Wikipedia").
Plauso a Kazuki Akane che utilizza la corrispondenza di Haruka all'uroboro per spiegare metaforicamente la sua natura speciale, e originale l'idea di vedere l'uroboro come una sorta di portale tra le dimensioni spazio temporali. E così si spiega il motivo per cui Haruka è "concupita" da tutti: dai Cavalieri dell'Ordine del Drago allo stesso Noein. Haruka rappresenta la chiave per portare a termine due obiettivi opposti: salvare La'cryma da un lato o consentire a Shangri-La di far coincidere tutte le dimensione nell'unica che Noein ritiene valida, ossia Shangri-La.
E al di là di spiegazioni un po' complesse simil-scientifiche, la serie a mio avviso propende per il fantasy, in cui i personaggi di La'cryma (ologrammi di pura energia) volano e si trasformano senza particolari spiegazioni razionali...

"Noein" è un anime seinen?

E anche qui ho qualche dubbio. I personaggi protagonisti sono nella dimensione "presente" un gruppo di ragazzi all'ultimo anno delle elementari (che in Giappone corrisponde a un'età di dodici anni). E il loro modo di comportarsi, i ragionamenti e le loro interazioni sia nella loro realtà sia negli spostamenti spazio-temporali sono piuttosto per un pubblico adolescente che per un pubblico adulto. La circostanza che i personaggi possano confrontarsi con le loro versioni più adulte in realtà e dimensioni parallele sembra essere affrontata senza particolari implicazioni filosofico/morali o religiose. Haruka è a dir poco disarmante per la sua ingenuità e positività a qualsiasi criticità, ma anche gli altri amici hanno una visione piuttosto "semplice" dell'esistenza di altri universi paralleli.
Di contro, l'adolescenza vissuta dalla spensierata Haruka e dai suoi amici basata sui classici argomenti di quell'età (amicizia, i primi amori, i litigi, i problemi familiari, la scuola, ecc.) rende la serie una sorta di slice of life in cui soprattutto nella prima parte della serie si privilegia più la loro vita e le conseguenze degli incontri con gli universi paralleli che la spiegazione "scientifica" di ciò che i personaggi stanno vivendo.
Il tutto rappresenta una sorta di strano mix: fantasy/sci-fi con la quotidianità della vita di un gruppo di adolescenti che soprattutto all'inizio sembra funzionare bene.
Con il proseguire della narrazione, la serie tende a scadere un po' nel banale, soprattutto sui presunti personaggi adulti: calo un velo pietoso sulle madri di Haruka e Yuu (ma anche il padre di Haruka fa un po' sorridere), ma anche la ricercatrice e il poliziotto, nonché le versioni adulte "parallele" dei protagonisti del presente, presentano un character development pari a "0".
Personaggi piatti, monoscopo, senza dubbi o ripensamenti su quello che stanno facendo, e soprattutto senza alcun pensiero sulle interazioni con le corrispettive versioni parallele. Su questo aspetto forse sarò io troppo pretenzioso, ma l'idea di fondo dell'anime che mi è piaciuta è stata vanificata dallo sviluppo operato dagli autori dei protagonisti. E, per non spoilerare eccessivamente, accenno solo alla motivazione per la quale Noein (la cui identità resta quasi "misteriosa" fino al termine della serie) cerca di creare il caos tra le dimensioni: una ragione tanto "umana" quanto poco credibile e molto "romantica".

La "forma" è spesso ritenuta più importante della "sostanza"

Se la trama, pur avvincente, presenta un po' di limiti per come è stata sviluppata e sui personaggi un po' "approssimativi", la parte grafica è l'aspetto che mi ha convinto di meno. Abbiamo capito che la serie abbia come focus le dimensioni parallele e viaggi spazio/temporali, ma alcune scelte grafiche mi hanno lasciato perplesso.
In primis il chara desing di tutti i personaggi. Disegni abbozzati, quasi fumettistici, pochi dettagli e poche sfumature nell'espressività, e poi il design degli occhi. Yuu e la madre hanno gli occhi rettangolari (non so perché, ma mi sono sembra i fari delle fiat anni '80 e '90), Tobi triangolari, Haruka ha gli iridi grandi quanto gli occhi... I capelli sono abbozzati e con fogge molto "fantasy", i corpi presentano silouette molto allungate... Insomma, bisogna farci l'abitudine, ma ventiquattro episodi sono tanti e spesso anche la qualità dei disegni e delle animazioni sono altalenanti. La casa di Haruka e l'ouroboros sono disegnati in CG, e purtroppo l'effetto è quello di una scarsa amalgama tra i disegni. Altra stranezza sono gli autoveicoli disegnati e utilizzati dal poliziotto e dalla maestra Youkie, rispettivamente una Autobianchi A112 e, non sembra vero, una Lancia Delta Integrale gialla! A dire il vero le altre auto disegnate sembrano le classiche auto nipponiche, e vedere due "miti" dell'automobilismo italiano (soprattutto per la A112 bisogna essere dei cultori degli anni '70 - primi anni '80) rappresentati in una serie anime fa un certo effetto... probabile che gli autori avessero la necessità di non disegnare auto giapponesi e, per non fare torto a nessuno, hanno scelto due icone dell'automobilismo italiano.
Altre scelte grafiche confermerebbero la natura ibrida (più fantasy che sci-fi) della serie: mi riferisco ad esempio alle macchine da guerra di Shangri-La (colossali teste umane configurate da navi da battaglia attraverso braccia e gambe che spuntano come armi gigantesche), che sembrano tutto fuorché strumenti di guerra...

In conclusione

"Noein" mi è sembrata una serie che ha scelto la strada di restare nella "comfort zone", in modo da accontentare un po' tutti. Sembra un peccato che la particolarità della trama sia "annacquata" con un eccessivo indugio sulla lunghezza, per arrivare a un epilogo piuttosto "scontato": cercando di spiegare fino a ripetersi alcune dinamiche e vicissitudini dei personaggi, lascia in secondo piano alcuni temi più prettamente intellettuali/filosofici, che il confronto spazio/tempo offriva di approfondire con spunti probabilmente più intriganti e originali del percorso di crescita adolescenziale del gruppetto di amici di Haruka, con l'aggravante di utilizzare anche espedienti più fantasy che sci-fi.
Ai limiti di trama si aggiunge lo "strano" chara design che rende a mio avviso decisamente poco "stimolante" l’esperienza visiva.
Resta l'impressione di aver visionato comunque un'opera che tenta di offrire un'esperienza diversa dal solito, senza tuttavia convincermi pienamente.


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Atenaide

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Anime del 2005, “Noein” è composto da ventiquattro episodi. Troppi, a detta mia, ma procediamo con calma.

Una trama buona sulla carta

La trama è quella che concerne l’esistenza di un mondo parallelo e dell’influenza che una ragazzina, Haruka, ha su di essa, grazie a un monile che le appare al collo quando s’attiva il suo potere e che rappresenta un uroboro, chiamato “catena del drago”.

Haruka è una ragazzina serena e gioiosa, ha quattro amici stretti della sua età, primo tra tutti Yu, e ha una vita serena finché non appare nella sua dimensione, per caso o destino, Karasu, un tizio alto, dalla zazzera bianca e ammantellato di nero malgrado il gran caldo. Riconosciuta da Karasu come la catena del drago, si troverà ad essere rapita, braccata, oggetto e soggetto di strane manifestazioni spazio-temporali. Inoltre, Karasu dichiara di conoscerla bene e di venire dal futuro. A parte tizi vestiti di nero, tra cui il viscido Atori, che vogliono rapirla a tutti i costi per i loro scopi, c’è una società che vuole fare il gran salto quantico attivando una qualche tecnologia (spiegata in modo facilone, ma tant’è) e una ricercatrice, Uchida, che gira per il Paese con un poliziotto, Koriyama, cercando dati e blaterando di potenziale quantico. Ma a rappresentare il vero “villain” sarà Noein, una sagoma di luce con una maschera dorata che giocherà una partita solo per sé, contro tutti, cercando di mettere le mani sulla catena del drago. C’è, sulla carta, molta carne al fuoco, purtroppo sarà grigliata male.

Questo anime si salva dal drop perché non è di quegli isekai in cui il mondo altro è pura fantasia cavalleresca che si traduce in odissee quasi medioevali o battle shonen in mondi pieni di dungeon, abitati da creature “esagerate”, ma esistono dimensioni strutturate e possibili su leggi scientifiche. E però le spiegazioni tecniche e tecnologiche, noiose, pesanti e le citazioni tipo scioglilingua della “violazione del principio di causalità” o “distorsioni quantiche”, che tutti afferrano subito, Haruka compresa, fanno apparire quest’anime più pomposo di quello che è, tanto fumo e arrosto poco. La stessa dimensione di Lacry’ma appare poco o niente, a parte l’episodio del rapimento, davvero ben fatto. Le navicelle d’attacco di Shangri La sono talmente bruttine e pacchiane da risultare difficili da definire. Fatelo voi, che io non ci riesco (sopratutto il loro power-up negli episodi finali).

La trama non decolla mai davvero, ma resta disperatamente rasoterra. Tanta gente complotta, ma a parte, restano la serenità quasi olimpica di Haruka, la fissa di Karasu nel volerla salvare e nel voler motivare Yu (con che strumenti, poi, dovrebbe proteggerla un ragazzino contro tizi armati). Le spiegazioni pesanti non restano, pur ammirando il tentativo di fare chiarimento a terminoni in modo sintetico e facilitato. Le rivelazioni sono fatte a metà, a distanza di episodi, in mezzo a un marasma di eventi risibili e chiacchiere inutili (tanto che ti domandi dove e come hanno sprecato tempo negli episodi precedenti), e, se non si ha buona memoria, cadono laddove sono espresse, vittime di una trama incapace di valorizzarsi e di stringere i nodi come si deve. Sembra di assistere a una serie di eventi disordinati, frullati là senza senso e, quando si giunge alle battute finali, si procede ancora col solito tran tran, spiegazioni date al momento e subito intese, salti dimensionali spiegati con una facilità disarmante, un “Anakin, io sono tuo padre”, quando era quasi ovvio chi fosse Noein. È la sagra della banalità.

Finale, ma che finale!

La ricchezza di un anime la fanno i personaggi, non la quantità, ma la qualità. Qui ne abbiamo molti ma tutti fuori tempo, fuori causa, col risultato che risultano inetti, capaci di fare tentativi fallimentari, hanno intuizioni che li salvano quando la situazione pare disperata e insperati colpi di fortuna (i deus ex machina qui abbondano). In un intrecciarsi di facilonerie, facili eroismi, piagnistei forzati, salvataggi all’ultimo minuto e sentimenti sprecati (che dicono poco, poi), quest’anime termina in bruttezza.

Personaggi: si salvi chi può

Molti sono i personaggi che popolano questo anime. Si va dai coetanei di Haruka, ai loro genitori (dove ci sono), agli adulti di entrambe le dimensioni. Purtroppo il loro studio psicologico, a cominciare da quello della protagonista, resta carente, e gli stessi adulti saranno più vittime della situazione e marginali, rispetto la controparte giovane della serie.

Cominciando da Haruka, la protagonista, che davanti allo spettro di un’altra dimensione, dei suoi abitanti un pochino bellicosi, del suo “potere”, resti serena, capace di uscire con gli amici che le credono, senza dubitare che sia impazzita. La calma di Haruka mal si pone, se pensiamo che ha tredici anni e riflette e ha la posa e la lucidità di decisione molto adulte. Il fatto che lei sia la salvatrice del mondo e che capisca bene il suo peso, collegato poi a spiegazioni astruse di dimensioni altre, è oltre la mia comprensione dell’umana natura.

L’amico del cuore di Haruka, Yu, da infelice e cupo diventa musone ma aperto (capirete). D’accordo che in un ragazzino i malanni sembrano disumani, poi passano subito, ma questo mi pare troppo. Ha un legame con Haruka che è stretto, ma che non giustifica tutto il marasma successivo con Noein. È un ragazzino e basta, non capisco quanto debba per forza pesare nella trama. Certo, verrà chiamato in causa più volte, ma temo solo per effetto simpatico.

Gli amici di Haruka sono la solita banda di ragazzini, la testa calda, l’amica atletica, quella occhialuta ed eccentrica, lo studioso. Affiatati sì, tanto da credere alle storie di Haruka su altre dimensioni, ma non hanno spessore psicologico o peso nella trama se non un “riempitivo”. Peccato, rispetto alla controparte adulta sono poco valorizzati.

Gli adulti hanno un po’ più di spessore, ma finiscono per ricadere sullo sfondo. Il mio sospetto è che quest’anime sia da ragazzini, travestito, però, con un bell’apparire più “adulto”. Personaggi inutili sono Uchida, la specialista delle fluttuazioni dimensionali, e il poliziotto che la scorta, Koriyama, buoni a dare spessore alla storia “adulta”, spiegando concetti o facendo i Don Chisciotte, al di là del microcosmo di un gruppo di tredicenni.

La controparte adulta di Haruka e dei suoi amici è interessante, perché vive e ragiona in una dimensione condannata e, quindi, che li costringe a scegliere e vivere arduamente. Purtroppo spariscono troppo presto e senza rammarico o lacrime.

Karasu è il protagonista indiscusso, un po’ per chi è, un po’ perché si agita, spergiura che proteggerà Haruka, non è chiaro come l’ha persa (al momento della spiegazione riderete o piangerete). Se all’inizio ha il fascino del cattivo ragazzo dal cuore d’oro zecchino, poi diventa pesante e identico a sé stesso. La sua stessa incapacità di comunicare con le persone giuste lo mina come personaggio di riferimento, per farne un nevrotico salvatore. Poveraccia l’Haruka del futuro a sopportarlo.

Le figure degli antagonisti che inspiegabilmente passano dalla loro parte sono criticabili. Da una parte c’è Tobi, maschio, a prima vista assai femmineo, lo smanettone pacifico, dall’altra Atori, la cui instabilità non giustifica il valore che avrà dopo la sua “conversione” forzata. Il legame che stabilirà con una delle amiche di Haruka, stranissimo e superficialotto, e un finale “eroico” non lo salveranno da una damnatio memoriae.

Ed ecco Kuina e Kosagi. Il primo è lo scarognato di turno. È la marionetta triste del vero cattivo, perde pezzi, vacilla, si agita, ma termina fieramente il suo compito, in maniera tragicomica. La sua storiella con Kosagi, che invece ha un debole per Karasu, il quale non la vuole, è debole e appare all’improvviso. La stessa Kosagi è una figura che non sa da che parte stare e dove stare, eppure finirà con una gran bella figura. De gustibus non disputandum.

Uno strambo personaggio è il mendicante. Confesso che parlava strano e alla fine dell’anime non ho capito nulla della sua identità. Ma non tutte le ciambelle escono col buco.

Cattivo, malvagio, antagonista, villain... quello che Noein prova a fare

Noein si presenta bene: una creatura scintillante di bianco con una maschera dorata. Il suo mistero, all’inizio, gli conferisce quell’aura dannata che ogni antagonista sognerebbe d’avere. Purtroppo, proseguendo, le sue azioni lo smentiscono: appare, minaccia, uccide poco, si lamenta molto e senza volerlo rivela chi è. Non ha azioni incisive e, anche nel momento finale della rivelazione, eccolo lamentarsi e prendersela con la persona sbagliata (ma che colpa ne aveva la sua Haruka se ha fatto quella fine?!).
Probabilmente la colpa della sua mancata valorizzazione sta nell’anime stesso, capace di dare voce a tutti, ma levando loro il microfono di mano nel momento sbagliato.
La sua stessa fine è insensata e nasce da un escamotage figlio di strane teorie quantiche. Non male l’idea, lo sviluppo era inconsistente.

Grafica e sonoro

La grafica è orrenda, a cominciare dai personaggi sbozzati i cui movimenti sono grotteschi, i volti forti e piatti. I capelli di Karasu sono inguardabili e la faccia di Kuina è l’epopea della bruttezza. I nemici, tra cui le navi di assalto, fanno decisamente paura. C’è una ricerca grafica sulle navi da combattimento, sì, ma alla lunga, soprattutto il loro power-up, risultano pacchiane ed esagerate nella loro bruttezza. L’unica cosa che si salva è l’uroboro in cielo, un 3D eccezionale, ma null’altro. Nelle scene di combattimento i personaggi diventano abbozzi senza colore, come, appunto, dei bozzetti. Fa male agli occhi vederli.
Il sonoro da “Dies Irae” è favoloso, dà spessore alle scene arcane o di combattimento.
L’opening è orecchiabile e con una bella serie di immagini e azioni che potrebbero far sembrare l’anime più interessante di quel che è, mentre l’ending ha un ritmo lento e un po’ monocorde.

Conclusione

Non è la grafica che fa un anime né il numero dei personaggi, tanti o pochi che siano. Un anime in grado di piacere deve avere coerenza interna, un buona trama articolata ma ben intrecciata, spiegazioni logiche e non miracolose alla Sherlock Holmes, personaggi memorabili e un finale coerente, anche se scontato e ben accompagnato.
Qui manca tutto. Ogni singola cosa scritta qui sopra è carente.
Quest’anime si dà quell’aria pomposa con tutte le spiegazioni sullo spazio-tempo, pretendendo di apparire migliore di quello che è. Si presenta come un pesce palla in fase di difesa, bello gonfio di acqua per non farsi ingioiare dai predatori, ma nella realtà dei fatti è quello che è: un prodotto pseudo-adulto, pseudo-complesso, pieno di escamotage scontati e concetti mal spiegati, con azioni disarticolate e rivelazioni al limite dell’assurdo. Peccato, gli elementi c’erano tutti, ma all’apparenza non corrisponde la sostanza. È tutto fumo, niente arrosto.


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Scarlett7

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Noein" è una serie del 2005 del famoso regista di "Vision of Escaflowne", Akane Kazuki, prodotta dallo studio Satelight e composta da ben ventiquattro episodi. La serie è stata inoltre trasmessa in chiaro su Rai4 tra il 2012 e il 2013.

Vi è in atto una guerra tra due fazioni: Shangri-La e La'cryma. Per vincere, quest'ultima decide di mandare i suoi Cavalieri del Drago a recuperare un oggetto noto come Catena del Drago, che consente loro di sopravvivere al destino voluto e imposto da Shangri-La. La catena in questione risiede nel corpo di Haruka, una ragazzina delle medie che passa spensieratamente le giornate insieme ai suoi amici, ma non sarà semplice per i Cavalieri del Drago recuperarla, visto che si trova su un altro pianeta Terra di un altro universo. Inoltre, uno di loro, il giovane Karas, afferma non solo di conoscere Haruka, ma di essere uno degli amici della ragazza, uno fra i tanti Yuu proveniente però da un mondo quindici anni nel futuro.

La trama è parecchio interessante e intricata, ma poco scorrevole. Ci sono infatti dei punti di stallo in cui la stessa non avanza e ci sono interi episodi di cui non si comprende l'utilità o scopo. Direi inoltre che è particolarmente percettibile l'impronta di Akane Kazuki, visti i colpi di scena riservati ai cinque minuti finali della puntata, peculiarità presente anche nel celeberrimo capolavoro che è "Vision of Escaflowne".
La serie però non è adatta a tutti e non è di facile comprensione. Se non avete conoscenze di fisica quantistica e affini su argomenti come gli universi paralleli, il principio di indeterminazione e il paradosso di Schrödinger, sarà difficile comprendere pienamente la serie e i discorsi tra i vari personaggi, nonostante il fatto che in più punti gli sceneggiatori si siano sforzati di rendere le spiegazioni il più comprensibile possibile.
Altro che "i cartoni sono per bambini"! Provate a vedere "Noein" e forse ne riparliamo!
Ma ciò che più mi preme dire è che questa è una serie statica, perché manca proprio il sentimento. Non ti trasmette niente! A parte le nozioni di fisica quantistica, non riesce a dare, a trasportarti, ad emozionarti o a farti affezionare ai personaggi. Sono gli stessi personaggi a "non mangiarsi un'emozione", manco fossero dei robot.

Complice di ciò, la caratterizzazione dei personaggi. Mah! Non mi hanno detto proprio niente. Non sono riuscita proprio ad empatizzare con loro. Haruka è una protagonista sciatta e anche un po' stupida, mi meraviglierei se la doppiatrice, Ilaria Giorgino, non si fosse snervata mentre le prestava la voce. Quasi non sembrava lei la protagonista, caratterizzata peggio dei personaggi secondari! L'allegra combriccola degli amici di Haruka è carina, ma non regge il confronto con la controparte adulta. Infatti, anche se poco presente, la controparte di quindici anni nel futuro è più caratterizzata, è fatta meglio e non è un caso che i miei personaggi preferiti siano principalmente Karas, Atori e Tobi, mentre a seguire i restanti abitanti di La'cryma.
C'è però da dire che il repentino cambiamento di personalità di Atori non trova spiegazione negli episodi successivi, non si capisce bene perché avvenga una cosa del genere, e quindi, anche se ho apprezzato la versione buona rispetto a quella malvagia, che comunque aggiunge quel pizzico di pepe alla prima parte di serie, rimango perplessa.
Uno dei personaggi che ho più odiato sul finale della combriccola di mocciosetti è sicuramente Miho. Quest'ultima fa amicizia con Atori, gli sta appiccicata tutto il tempo, gioca con lui, piange e strilla per i suoi atteggiamenti poco cortesi, insiste per tenerlo al sicuro e sembra essersi quasi invaghita di lui, ma, quando Atori decide di sacrificare la sua vita per salvare questo mondo, la reazione di Miho è quella di una bambina a cui cade a terra il gelato. "Oh, no."
Ovviamente priva di sentimento. Lì, istintivamente, mi sono messa le mani in faccia in perfetto stile "Urlo di Munch", perché non è possibile avere una reazione del genere, è umanamente impossibile non provare pena/dolore nel vedere una scena così frustrante.
Altri personaggi un po' strani sono stati la Uchida e Koriyama. All'inizio non si comprendeva bene il loro ruolo, ma poi col tempo è stato tutto più chiaro e sono stati anche determinanti in un certo senso. Ma non voglio dire molto a riguardo, solo che la questione sollevata sul paradosso di Schrödinger e la questione Koriyama mi hanno fatto storcere tanto, tanto, tanto il naso.
Infine sono stati inseriti altri personaggi, ma, a mio parere, credo non sia servito a nulla.

Cosa dire? Tutto è bene quel che finisce bene...? Assolutamente no. La parte finale, se vogliamo fare un discorso in generale, è stata buona e anche prevedibile, ma, se presa in senso lato, non mi ha molto soddisfatta. Mi spiego meglio. Ciò che non mi è andato giù è il finale, che è stato appioppato ai personaggi di quindici anni nel futuro. Perché? Perché non l'ho capito! Ma già non si è cominciato a capire niente quando i "Tizi" di mondi alternativi si sono ritrovati nello stesso mondo della Catena del Drago ed è stato messo in mezzo il paradosso del gatto di Schrödinger! Questo è stato un finale a metà, una parte soddisfa, ma l'altra lascia con l'amaro in bocca.

Una delle pecche di questa serie sta però nel comparto grafico. Orribile.
Purtroppo non posso non paragonarlo a quel capolavoro di "Escaflowne". La mia meraviglia sta nel fatto che "Escaflowne", essendo datato 1996, dovrebbe avere più difetti dal punto di vista grafico rispetto a un'opera del 2005 come "Noein". Nonostante però ci siano quasi dieci anni di differenza, quest'ultima presenta un chara design scadente. Personaggi con occhi squadrati, giganteschi e strabici, fisici sproporzionati che compiono movimenti super-statici, per nulla aiutati dall'aggiunta di immagini orripilanti in una computer grafica da far ribrezzo ai meno impressionabili.
L'ambientazione è semplicistica, ma comunque apprezzabile, mentre la casa della protagonista, le sfere di energia e l'Ouroboros prodotti in CG e riproposti più e più volte farebbero accapponare la pelle a chiunque. Altro che horror!
I combattimenti tra i personaggi risultano, in alcuni punti, un ammasso di figure abbozzate e scarabocchi in movimento circolare che non permettono di comprendere al meglio la dinamica dello scontro. Perciò, il comparto grafico è bocciato senza pietà.

Avendolo visto in italiano, voglio fare un commentino anche su quest'argomento. Penso che il nostro doppiaggio non sia stato male, anche se la voce della Giorgino nei panni di Haruka mi irritava un po'. In compenso, voglio assolutamente elogiare lo splendido e meraviglioso Patrizio Prata che, come sempre, ci regala un doppiaggio superlativo del personaggio di Karas (quanto amo quel doppiatore!) e Luca Ghignone che ha doppiato quell'antipatico di Atori - voce più azzeccata della sua è impossibile trovarla.

Incredibile ma vero, la opening e la ending non sono riuscite a colpirmi in alcun modo. Se dovessi fare una scelta, preferirei la opening, strutturata un po' meglio rispetto a una ending fin troppo simile alla serie, ergo statica. Le musiche inoltre non aiutano.

Voto: 6.5


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Marta Rossi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 3,5
Di anime ne ho visti parecchi, ma questo è a mio parere inclassificabile.
Mi sono fatta attirare dalla trama decisamente particolare, ricca di elementi (para) scientifici, e mi sono avvicinata alla visione con ogni più buona intenzione e proposito. Risultato: una delusione totale.
Salvo l'idea di fondo dell'anime, che di per sé sarebbe davvero particolare e affascinante, così come salvo il doppiaggio e la bellissima colonna sonora. Una menzione anche ai paesaggi e agli sfondi, veramente spettacolari. Ma questo è tutto.

In primo luogo trovo inaccettabile il dover arrivare a metà dell'anime per iniziare ad avere qualche spiegazione di base sulle meccaniche che stanno regolando gli avvenimenti, lasciandomi a confondermi e ad arrovellarmi il cervello per i primi dodici episodi o giù di lì. Anche una volta fornite le debite spiegazioni, la mia testa era ormai talmente confusa che ho faticato a dare un senso a tutti gli avvenimenti precedenti.
In secondo luogo, la tanto decantata caratterizzazione dei personaggi: sono dei bambini, e come tali ci si aspetta che ragionino. Ma qui siamo su un altro livello. La protagonista un giorno viene rapita, trasportata in altre linee di universo, spedita chissà dove, e il giorno dopo va tranquillamente a giocare al parco come se nulla fosse: preoccupazione per quanto le sta accadendo... zero! Non c'è nessuna coerenza, e ogni tanto sembra davvero che nessuno si ponga domande e che fondamentalmente vada tutto bene così com'è, e chi se ne frega se Haruka continua ad avere visioni o se succedono cose strane... boh! E le figure genitoriali non sono da meno: scusa, tua figlia di dodici anni sta fuori casa tutto il giorno e tu manco te ne rendi conto? Mi pare davvero un po' troppo inverosimile.

Altra nota dolente è la lentezza della narrazione. Onestamente ventiquattro episodi sono tanti, e mi sarei aspettata che venissero impiegati per approfondire la trama: quale delusione nel constatare che molti spezzoni erano solo dei riempitivi atti, a mio parere, unicamente ad allungare il brodo. Sicuramente un ritmo più incalzante e sostenuto non avrebbe guastato, a questo punto, anche perché poi tutto si risolve in un finale banale e scontatissimo che ti lascia addosso delusione e un leggero nervoso per aver speso inutilmente tempo ed energie a capire tutti i vari arzigogoli fantascientifici.

La ciliegina sulla torta è il character design. Innanzitutto sono profondamente convinta che alcuni degli episodi iniziali siano stati curati da un disegnatore differente, ma si sa che cose del genere possono succedere. Tuttavia ho trovato lo stile complessivo molto, molto disturbante. I disegni sono terribili, sformati, abbozzati, a volte assurdi e privi di qualsiasi proporzione. Si arriva al punto che durante alcune battaglie i personaggi sembrano più che altro schizzi da storyboard. Ora, se già ci vuole un notevole impegno per concentrarsi e tentare di dare un senso alla trama, mi aspetto perlomeno di non dover sforzare anche gli occhi per distinguere i personaggi. Il tutto, protratto per ventiquattro episodi, risulta veramente poco tollerabile.

In buona sostanza questo anime, a mio giudizio, ha avuto tanto il sapore del "vorrei ma non posso", ed è stata una sofferenza arrivare alla fine: mi sono imposta di guardarlo tutto solo perché ne ho fatto una questione di principio. Sicuramente può risultare gradevole agli appassionati di scienza, teorie quantistiche e linee di universo, purché siano disposti comunque a fare una gran confusione mentale per la prima metà dell'anime. Per il resto, secondo me non vale il tempo speso, e mi dispiace davvero tanto, perché le tematiche trattate mi incuriosivano davvero tantissimo.


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Irene Tempesta

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5,5
Premetto che non guardo molti anime, ma "Noein" non mi è piaciuto particolarmente.
Va detto che è un anime dalla trama molto articolata, non è certo una visione adatta in un momento di puro relax, richiede concentrazione in alcuni punti.

Haruka è una ragazza di dodici anni, vive una vita comunissima, si appresta a passare dalla scuola elementare alla scuola media insieme a Yu, Isami, Mao e Miho, i suoi compagni di classe; presto accadranno cose molto strane, lei sarà oggetto di interesse di strane creature col mantello nero e grandi poteri, gli abitanti di "Lacrima", mondo appartenente a un'altra dimensione di uno dei possibili futuri del suo mondo. L'interesse nei suoi confronti è dato dal fatto che lei è la catena del drago e pertanto il mondo di Lacrima potrebbe essere salvato da una collisione spazio-temporale, grazie al suo potere nascosto. Queste creature si apprestano a rapirla per poter "sfruttare" il suo potere, ma non sarà facile raggiungere tale scopo. I nostri quattro protagonisti si appresteranno a vivere un'avventura magica e imprevedibile, una lotta tra passato e futuro.

La trama è molto più articolata di quanto ho scritto, questa è solo l'introduzione. Devo dire che la storia è ricca di colpi di scena, ma a tratti l'ho trovata noiosa, penso che parecchio materiale si poteva tagliare, come se si fosse allungato troppo il brodo.
Il doppiaggio l'ho trovato eccellente, e lo stesso vale per la colonna sonora, che ti entra in testa e non la scordi più. E' molto curata e interessante, dà carattere all'intera serie.
I disegni sono molto grossolani in alcuni punti, quasi abbozzati, ma nel complesso passabili.

Credo di non aver apprezzato tantissimo quest'opera, perché sono amante delle trame semplici, e di certo qui vengono trattati molti temi complessi. Ma resta il fatto che non l'ho trovato entusiasmante, quindi per me non raggiunge la sufficienza.


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InahoKaiz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Non ci sono parole per descrivere questo capolavoro! La trama è veramente originale e i personaggi hanno quel qualcosa che li rende unici. Non c'è nulla di scontato in questo anime, a partire dall'inizio fino al finale, che a mio parere è stato magnifico e non ha rovinato per nulla la struttura dell'anime. Pur essendo stato prodotto nel 2005, sorpassa di molto la maggior parte degli anime recenti, tralasciando la grafica che tutto sommato non è neanche molto brutta.
In conclusione, lo consiglierei a tutti gli appassionati di fantascienza, a quelli che cercano un'anime serio con tanti misteri e piacevole da vedere.


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Kida_10

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Noein - Mou Hitori no Kimi e" è una serie anime composta da ventiquattro episodi di durata canonica, prodotta dallo studio Satelight nel 2005, ideata e diretta da Kazuki Akane, e portata in Italia da Dynit nel 2006.

Lacryma, uno dei tanti mondi del futuro, è sull'orlo della distruzione per cause inizialmente sconosciute. In quest'epoca la tecnologia è avanzata esponenzialmente e fra le altre cose ha permesso ad alcuni particolari soggetti di viaggiare attraverso tempo e dimensioni. Per evitare la completa disfatta del proprio mondo, questi ultimi devono trovare e impossessarsi della catena del drago. Haruka è una ragazzina di dodici anni che trascorre la propria vita in maniera normale, sino al giorno in cui Karaas, uno strano individuo vestito con un lungo mantello nero, giunge nella sua epoca rivelandole la sua vera identità.

"Noein" presenta una trama complessa, molto articolata e tutt'altro che lineare. Per costruire la storia è stato necessario introdurre diversi concetti base della meccanica quantistica che inizialmente non saranno di facile comprensione. Una volta entrati nell'ottica, tuttavia, la narrazione risulterà più avvincente e semplice da seguire, bisogna solamente pazientare qualche puntata affinché vengano assimilate le varie informazioni fornite. Ad eccezione di questo la trama si sviluppa bene e con i tempi giusti, e soprattutto è coerente e originale. Una storia diversa dal solito, che ha delle idee ben precise e che riesce ad assumere una propria identità ben definita.
I personaggi sono molti, e nonostante il numero sono tutti ottimamente caratterizzati; per assurdo quelli che vengono curati di meno sono i Haruka e Yuu, i protagonisti principali, che perdono il confronto con la maggior parte dei comprimari.

Nota dolente dell'opera è sicuramente il comparto tecnico, almeno sotto il punto di vista del design e delle animazioni. Il character design è originale ma non di grande impatto, e soprattutto non dettagliato: in diverse scene i volti vengono deformati e storpiati all'inverosimile, a tal punto da divenire quasi irriconoscibili. Le animazioni sono altalenanti, alcuni combattimenti sono frenetici e resi alla perfezione, mentre in altri il calo del livello grafico è impossibile non notarlo. Gli effetti speciali sono molto grossolani e non aiutano. I fondali sono sufficientemente dettagliati, e le ambientazioni variegate ed evocative.
Decisamente meglio il comparto sonoro, che si presenta proponendo un'opening di rara bellezza, in grado di trascinare e coinvolgere lo spettatore sin da subito. Ottime anche le OST e le colonne sonore, che ricreano sempre delle atmosfere adatte e suggestive. Peccato per il doppiaggio italiano non propriamente azzeccato, in particolare per quanto riguarda la voce della protagonista principale.

In conclusione, "Noein" si è rivelata una serie decisamente interessante e appassionante, in grado di proporre una storia ben strutturata e diversa dal solito. Estremamente consigliata la visione.


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VikingSoul94

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
L'anime è ricco di spunti interessanti e innovativi ma presenta un enorme difetto: non decolla mai; guardando Noein infatti, arrivati all'episodio 23 (su 24 totali) si ha come l'impressione che i fatti non si siano ancora sviluppati, che nulla sia successo, e ci si chiede come possa la prossima essere l'ultima puntata. Tuttavia, come già accennato in precedenza, l'anime ha enormi potenzialità ed è ricco di aspetti positivi; su tutti emerge fin da subito l'originalità presente in tutti gli aspetti: dalla tematica della fisica quantistica, affrontata anche in maniera molto interessante, ai disegni (basti guardare gli occhi, rigorosamente squadrati, o i colori che fuoriescono dai bordi dei personaggi durante i combattimenti, facendoli apparire quasi "abbozzati"). Punti forti di questo anime sono la grafica completamente digitale, le ottime animazioni che rendono i (pochi) combattimenti davvero belli e avvincenti e le musiche epiche che accompagnano i momenti chiave. Lo consiglio a chi cerca qualcosa di diverso e originale


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AkiraSakura

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Noein è senza dubbio un anime che vuole essere a tutti i costi originale: infatti è caratterizzato da disegni a china, character design squadrato (e abbastanza discutibile) e un abuso di CG che spesso stona un po' con il resto. La storia è costruita prendendo in considerazione interpretazioni fantasiose ed esotiche sulla teoria della meccanica quantistica, come ad esempio universi paralleli, principio di indeterminazione, gatto di Schrodinger. Devo dire che, essendo un fisico, si vede che gli autori si sono documentati per bene su queste cose e il risultato finale è abbastanza verosimile, seppur fantasioso e romanzato.
La protagonista della storia ovviamente è il perno della vicenda ed è dotata di un potere in grado di salvare una dimensione sull'orlo del collasso quantistico. Questa dimensione post-apocalittica si chiama Lacrima ed è perennemente in guerra con la misteriosa Schangri-La. Per questo motivo i guerrieri di Lacrima vogliono catturare Haruka e questo canovaccio andrà avanti per metà serie. La successiva metà è più introspettiva e aggiunge molta carne al fuoco per preparare il finale, che pur non essendo originalissimo, è l'unico possibile per una serie del genere.
Se devo essere sincero, questo anime condisce cose già viste in altri anime come ad esempio Lain o Evangelion con una buona dose di fantascienza e combattimenti a suon di bolle d'energia in CG.
La caratterizzazione psicologica dei personaggi è ben curata ma nettamente inferiore a quella degli anime caposcuola da cui la serie attinge e spesso alcuni personaggi che prima erano cattivissimi diventano improvvisamente buoni per necessità di copione senza un approfondimento sulla loro psicologia o sul loro passato.
La storia mi ricorda molto quella del famoso videogioco Chrono Cross e del suo prequel Chrono Trigger, da cui l'autore avrà sicuramente preso ispirazione, in cui i protagonisti viaggiano fra dimensioni parallele e nel tempo cercando un oggetto chiave. Nel caso di Noein l'oggetto chiave è proprio la protagonista Haruka, che pur essendo un buon personaggio a cui è facile affezionarsi, ha una cattiva doppiatrice che non riesce a darle espressività.
Siamo quindi di fronte ad un prodotto che potrebbe intrattenere per bene le persone che hanno già aprezzato plot simili in altre opere e videogiochi, ma che potrebbe anche annoiare a causa della sua lentezza e prolissità. Questa lentezza è tuttavia necessaria al fine di non far incasinare la mente dello spettatore, in quanto vengono proposti concetti abbastanza complicati che necessitano di tempo per essere metabolizzati.


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klunk

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
"Noein" narra le vicende della piccola Haruka che viene suo malgrado a trovarsi nel centro di un anomalia spazio temporale, che la porterà ad essere l'ago della bilancia in un conflitto tra dimensioni spazio temporali. Non è facile riassumere la trama di quest'anime, infatti oltre ad essere molto complessa tratta anche argomenti come la fisica quantistica e i paradossi spazio temporali. Come è facile immaginare, viene messa molta carne al fuoco, e gli intrecci tra i personaggi nelle varie dimensioni dello spazio tempo sono innumerevoli, ma alla fine tuttavia si arriva ad una conclusione abbastanza convincente, con un finale che non lascia molti dubbi.
Particolari ed interessanti sono i disegni e l'animazioni, molto originali e con l'aggiunta di computer graphic di buona fattura, soprattutto nelle scene d'azione.
Unico difetto dell'opera è il ritmo della narrazione, che ad un certo punto rallenta notevolmente, indugiando ed insistendo troppo su alcuni aspetti, come il rapporto tra alcuni dei molti personaggi, facendo calare un pò l'interesse generale.
Tuttavia "Noein" è un prodotto di ottima fattura, non certo esente da difetti, ma sicuramente interessante per gli argomenti trattati, un prodotto che gli amanti della fantascienza non possono non vedere.


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Shaka_no_virgo

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
L'aggettivo perfetto per definire "Noein" è "visionario". Un anime decisamente fuori dagli schemi, dove passato, presente ed ipotetici futuri si mescolano in continuazione secondo le teorie quantistiche. Questo anime era stato già trasmesso in passato da Sky, ma è solo grazie a Rai4 che la trasmissione si è resa possibile a livello nazionale e gliene sono grata.
I protagonisti della storia sono Haruka e Yuu, suo coetaneo, che malgrado la loro volontà sono coinvolti in una guerra del futuro dove un mondo minacciato da Shangrila ed il di lui capo, Noein, vedono in Haruka la soluzione ai loro problemi. Perchè Haruka non è una semplice dodicenne, è una chiave fondamentale per il congiungimento di più mondi. Dal futuro, per dare la caccia ad Haruka, arrivano Karas ed altri suoi agguerriti colleghi. Non c'è una definizione di buono e malvagio in questa serie televisiva, ognuno ha le sue valide ragioni, e carico di sofferenze, per pretendere di utilizzare Haruka per cambiare il proprio futuro. Di ogni coprotagonista (Ami, Miho e Yasami) conosceremo il corrispettivo del futuro e non potremo non parteggiare per essi. Noein è una sapiente fusione di regole quantistiche (realmente esistenti), di filosofie cristiane e zen, e fa rimanere spiazzati. Il chara è particolare, non orribile, perché è stato creato ad hoc, le musiche non eccellono in modo particolare, ma è la trama con le sue infinità possibilità a farti proseguire nella visione. Ottimo il doppiaggio italiano, menzione particolare a Prata (Karas) e il dott. Mayuzumi (Romano Malaspina), il resto è nella media. Da vedere.


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JoEy

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Considerazioni: in occasione della recente conclusione di questa serie sul canale Youtube della Dynit, ne approfitto per recensirlo.

"Noein", è un anime particolare, tutt'altro che scontato. Tratta di tematiche all'apparenza semplici ma che, a lungo andare con gli episodi, risultano abbastanza complesse. Nozioni di fisica, scienza, meccanica quantistica e sbalzi temporali vanno a unificarsi appunto in questa storia proveniente dal Sol Levante. Come primo approccio è una storia molto interessante; è sempre bello vedere due mondi (uno l'opposto dell'altro cronologicamente parlando) intrecciarsi e rincontrarsi. Peccato per alcune parti un po' lente verso la metà dell'opera che interrompono un po' il giusto climax creatosi in precedenza, ma che non pregiudicano, tuttavia, l'unicità della trama e della storia in sé.

Mi ha colpito molto l'uso della computer grafica che ha reso il tutto ancora più peculiare; buone sono anche le varie colorazioni pastello che vanno a integrarsi alla perfezione con un eccellente utilizzo della tecnica cell shading.
"Noein" porta alla luce anche alcuni aspetti importanti, tra cui l'inesorabile avanzata del tempo che porta i bambini a crescere e a diventare in qualche modo materialisti lasciando in ombra (e calpestando, in molti casi) il lato più ingenuo, intuitivo e sognatore dell'essere umano stesso.

Tratto: il disegno di "Noein" è assolutamente singolare: essenziale nella rappresentazione di figure umane, oserei dire quasi occidentale in alcuni casi; gli sfondi sono realizzati invece molto bene. Durante le scene d'azione e di combattimento i soggetti sono quasi abbozzati, come un layout di una tavola per un fumetto, cosa assolutamente unica per un anime.


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DankoDeadZone

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Di solito la gente dice che le cose migliori te le ritrovi per caso. È quel che è successo a me con questo anime, unica fonte di sostentamento in un periodo estivo in un paesino montano con una popolazione di 100 anziani, 6 adolescenti un po' truzzi e nessunissima edicola.

Tralasciando ciò, quel che colpisce di più di questo anime, è sicuramente la trama, che all'inizio non sembra niente di speciale, ma più va avanti più si espande a livelli incredibili, quasi simili a Evangelion se mi è possibile avvicinare le 2 opere. Perfino la caratterizzazione dei personaggi è più che ottima, sia che si parli del loro passato, o perfino del loro futuro (chi ha seguito tutta la serie, capirà questa frase, perché riprende uno dei momenti più tragici, ma anche più belli della serie, un'incredibile storia di fondo e/o plot twist). Un'altra caratteristica che ho notato con piacere, è la differenziazione di stili di disegno dipendentemente dall'episodio. Cioè, alcuni episodi, anche se non numericamente vicini fra loro, potranno avere lo stesso stile di disegno, mentre altri no. E questo rende variabile l'artisticità dell'opera, dando sempre un senso nuovo a ciò che guardi. A ciò si aggiungono anche nozioni di fisica quantistica a volte difficili da capire sul momento, ma che vengono rispiegate in più momenti, in modo da non far traballare la trama, ben fatta, studiata ed elaborata.

Che dire, è un anime che ti lascia proprio senza parole, e ce ne sono pochi di simili al giorno d'oggi. Lo consiglio a tutte le persone che hanno la voglia di vedersi un'opera complicata, ma alla fine molto molto interessante e ben fatta.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Il particolarissimo <i>Noein</i>, di Kazuki Akane, più noto per <i>I Cieli di Escaflowne</i>, si presenta subito come variabile: o vi si viene rapiti fin da subito, o si rischia di sottovalutarlo. Non a caso, la parola "variabile" non ha poco a che fare con l'intero fulcro di questa produzione valorosa, difficilmente inquadrabile, quanto altrettanto ricca di spunti e capace di gratificare immensamente chi gliene dia l'opportunità.

Apparentemente basilare in ogni suo aspetto, <i>Noein</i> non può di certo lasciare indifferenti, con il suo stile unico ma al contempo non inconfondibile: esso infatti si rinnova assiduamente, altalenando lungo un tracciato demarcato da sobrietà e ricercatezza, due estremi opposti, eppure compatibili nell'universo della serie. A tratti scarno, quasi "cartoonesco" nel suo apparire e nel suo essere, ma più e più volte illuminato da guizzi, incisivi, efficaci, che rendono l'esperienza completa e stuzzicante.
Ma questa eterogeneità di espressioni non potrebbe essere forse associata ad un presupposto ben preciso? A mio giudizio sì, e funziona in modo brillante.

Tutto è costante, a seconda di come e quando è generato, dello spazio che lo ospita, di chi l'osserva e lo plasma a sua immagine: uno dei concetti fondamentali della filosofeggiante materia di studio di <i>Noein</i>, ovvero la meccanica quantistica. E nella stessa veste grafica della serie la teoria si concretizza, lasciandoci notare velatamente la sottile comunione tra corpo e spirito: il profilo grafico va a braccetto con clima e contesto degli eventi. Prima il tono scanzonato del mondo visto dagli occhi di ragazzini, alle prese con un'avventura che pare un gioco; poi il dramma di quegli stessi ragazzi divenuti adulti in un futuro alternativo, angustiati, e alle prese con la variante forse peggiore di se stessi: due visioni differenti, riflesse con perizia nella fisionomia della serie.

Nel continuo passaggio da uno spazio-tempo a un altro, gli stessi disegni, e le animazioni, perfino le inquadrature, sembrano assumere una forma che vi si possa adattare. Considerando i due esempi suddetti, nel primo caso avremo una raffigurazione elementare, sproporzionata, di sagome e volti, con movimenti piuttosto legnosi; nel secondo frangente questi ci si mostreranno evidentemente più curati, "maturi". Ma vanno segnalati anche altri momenti che vanno ad esaltare il ragguardevole comparto tecnico: le sezioni in computer grafica, eccezionali soprattutto nell'ultima parte - ma ne condanno giustamente l'abuso, visibile perfino nelle "texture" di certi fondali a dir poco osceni - e le scene di combattimento (di solito duelli), altamente scenografici, mai confusionari, apprezzabilissimi dal punto di vista dei disegni e delle prospettive, che - riallacciandoci al discorso precedente - si dinamizzano eccellentemente in base alla portata delle azioni e degli spostamenti dei personaggi, tipo con contorni molto mossi e sfumati o alternanza di visuali in panoramica e in primo piano (in una maniera molto simile a ciò che vedremo due anni dopo in <i>Gurren-Lagann</i>). Buoni anche i componimenti musicali, forse non di gran numero, ma quasi sempre azzeccati; la opening, "Idea" di Eufonius, è a mio parere una delle migliori mai incontrate.

Prendendo in esame quello che rappresenta l'apice di questa produzione, cioè la trama, potrei affermare di aver riassaporato - finalmente - il gusto di una storia originale, impegnativa, mai scontata, ricca di buoni personaggi, sostenuta da un'ottima sceneggiatura e da una miriade d'idee, il tutto assemblato benissimo. Insomma, credo non si potesse chiedere di più da ventiquattro episodi che racchiudono tante cose da dire, senza farne mai sentire il peso a chi guarda. S'inizia con una serie di dilemmi, che infittiscono la narrazione esaltandone l'aura di mistero. Si prosegue poi su un corposo segmento centrale che ricollega molte sfaccettature poco chiare, oltre a ricostruire le biografie dei protagonisti e ad esporre degnamente quello che sarà insieme sia principale argomento trattato che nucleo narrativo: l'interpretazione a molti mondi (di Everett), che insiste sulla concezione di infiniti universi esistenti, diramatisi in infinite possibilità. Applicata al racconto, la teoria dei quanti alimenta così l'attrattiva e il valore dell'opera, culminante in un finale particolarmente esaltante, riflessivo, onirico, ma soprattutto esaustivo.

Non posso chiudere il discorso, però, senza dare una giustificazione del mio giudizio finale su <i>Noein</i>, quindi devo specificare cos'è che secondo me non permette all'opera, non di distinguersi, perché è un dato di fatto, ma di meritare una valutazione oggettiva superiore.
Malgrado le parole d'elogio, il comparto tecnico di base andava curato maggiormente: benché molto sobrio al fine di rientrare nell'ottica dell'anime, il chara-design sfocia spesso nel "troppo", che, come si dice, storpia, ma in questo caso, letteralmente (alcuni volti spesso sono davvero inguardabili). Ad accentuare in negativo questi tratti spesso magri sono però la poca fluidità dei movimenti e l'elevato contrasto con i fondali. Insomma, c'è una differenza troppo palese tra picchi massimi e minimi di questa realizzazione.
La caratterizzazione dei personaggi è un altro elemento superficializzato, ma per fortuna non mi riferisco all'intero blocco, più che variegato e assolutamente squisito, quanto più a due presenze alquanto rilevanti ai fini della trama: Haruka e Yuu. Complice forse un doppiaggio italiano non all'altezza (Haruka ne soffre particolarmente), la credibilità emotiva dei due protagonisti a volte lascia a desiderare.

Ad ogni modo, <i>Noein</i> è una serie che convince, che può meritatamente evidenziarsi tra le migliori "sorprese" del 2005 e non solo, ma è anche uno di quegli anime che si ripescano volentieri nel tempo, come vuole la natura ciclica delle cose, rappresentata dall'onnipresente Uroboro.

ziovax

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ziovax

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5
Terribilmente sconclusionato. Buona l'idea, la qualità tecnica ed artistica e la caratterizzazione dei personaggi, ma la vicenda non decolla e si risolve con un epilogo dei più scontati.
Molta, troppa carne al fuoco, la parte topica della trama va avanti molto lentamente, mentre le vicende (anche quelle interpersonali) collaterali vengono solo accennate e poi lasciate morire senza troppe spiegazioni.
Sinceramente da una serie di ventiquattro episodi mi aspettavo di più, almeno dal punto di vista fantascientifico. Invece la teoria degli universi paralleli è stata messa lì un po' così, incasinando la storia quanto più possibile nell'attesa dell'ultimo episodio rivelatore, che stupisce per la sua banalità, a fronte dello sviluppo complesso, da mal di testa, che aveva avuto.


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Nae

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ho visto questo anime molto tempo fa e mi colpì per la trama Di recente l'ho rivisto e devo ammettere che non è cambiata la mia valutazione su di esso anche se forse oggi sono più obiettiva. Per questo gli do un otto e non un 10 come avrei fatto all'epoca della prima visione.
La trama è stupenda ed è il punto di forza di questo anime,. L'opera gioca sulle teorie della fisica quantistica poggiando gli eventi sul "Paradosso del gatto di Schrödinger" ( detta male e alla buona: il gatto nella scatola è sia vivo che morto fino a che non si va a controllare, ma fino ad allora entrambe le ipotesi sono sia vere che false). Noein vede la storia dipanarsi tra varie ipotesi di realtà di un medesimo universo, una in rovina (Lacrima) e una prima della rovina, quindi con ancora scelte da fare che forse cambieranno ne cambieranno l'esito. Nel mezzo c'è Shangri-la, ossia un momento, chiamiamolo così, dove si lotta per il controllo della Catena del Drago, ossia l'essere che farà da agente determinante nella scelta della direzione delle opzioni del mondo (in questo caso Haruka, ragazzina dodicenne, nel mondo prima della rovina).
La protagonista dunque si ritrova catapultata in uno scontro per il possesso proprio della Catena del Drago.

<b>[ATTENZIONE! SPOILER]</b>
Ovviamente la bambina resta spaesata ma dimostra di avere carattere, inoltre è affiancata dagli amici e nel proseguire degli eventi scopre che i famosi "cattivi" (parola sbagliatissima, ognuno combatte per motivi ragionevoli) che la inseguono, sono la variante di persone che conosce in un altro universo (e qui la faccenda del gatto si fa importante).
<b>[FINE DELLO SPOILER]</b>
Sul piano filosofico si finisce in un garbuglio dove i concetti di esistenza e di percezione della realtà si mischiano; inoltre si viene a conoscenza di definizioni fisiche, riadattate per l'anime, che aiutano ad intricare ulteriormente l'intreccio narrativo e che obbligano ad una certa attenzione, onde evitare di perdersi.
I personaggi sono trattati molto bene, alcuni più di altri, taluni addirittura sono solo presentati senza approfondimenti degni di nota. Ciò dispiace ma, ovviamente, essendo una serie di soli ventiquattro episodi, da qualche parte si doveva rinunciare. Il tutto comunque suona bene nella storia e si arriva al finale senza forzature.

Sotto il profilo tecnico posso dire che i disegni sono discutibili. La scelta del tratto usato e dello stile possono piacere o no e inizialmente lasciano spaesati, però non è niente di drammatico. Anche la colonna sonora non sempre è azzeccatissima a mio avviso, anche se aiuta molto a percepire i toni di confronto tra le realtà.
In definitiva, dati questi aspetti, nonostante il mio giudizio tecnico possa sembrare severo, non posso che affermare che questo anime sia da 8 solo ed esclusivamente grazie alla storia.

Senza dubbio, Noein è una serie che consiglio, ma non per passare il tempo: diciamo che richiede un certo impegno seguire la trama, quindi serve anche la voglia a monte di stare attenti.


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HaL9000

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Questo anime è stata una piacevole sorpresa. Anche se all'inizio non mi ha convinto del tutto, poiché sembrava peccare di originalità, con l'andare del tempo si è fatto via via più avvincente e interessante. Anche l'intreccio si è dimostrato tutt'altro che banale e scontato. L'intera serie ruota ed è imbevuta di concetti legati alla fisica quantistica; ovviamente trattati in maniera assai divulgativa. In particolare sono tre le teorie attorno a cui ruota tutta la vicenda.
La prima è il principio di "indeterminatezza", ovvero il fatto che nei quanti (quantità discrete ed indivisibili di una certa materia) il concetto di posizione (inteso come nella fisica classica o meccanica) è solo probabilistica, e quindi non determinata. In conseguenza di ciò si suppone, in termini teorici e matematici, che la realtà che noi osserviamo non sia che una delle tante realtà possibili.
Da ciò il secondo concetto, la teoria dei "multi-universi", che implica (sempre teoricamente) la possibilità dell'esistenza di numerose biforcazioni temporali che possono dare origine ad innumerevoli universi differenti tra loro.
E quindi, si arriva al terzo concetto, quello secondo cui per determinare l'esistenza e lo stato di un qualsiasi oggetto umano e non, sia indispensabile un osservatore che lo definisca come tale.

La protagonista, Haruka, che all'inizio sembra possedere il solito e scontato super potere di origine semi-divina, in realtà ha proprio la capacità di rendere effettiva una data situazione, od una data persona, in virtù del fatto che lei è un'osservatrice.
Ora, inutile dire che da tutto ciò nasce una trama piuttosto contorta, non sempre di immediata comprensione, soprattutto per i numerosi paradossi temporali che si verificano nell'anime. Bisogna sforzarsi un po' per stare dietro alle capriole narrative che la mente dello sceneggiatore ha partorito. Ma è proprio questa verosimiglianza scientifica che rende quest'opera così interessante ed originale.

Il finale è completo ed esaustivo, senza punti di domanda che rimangono sospesi (cosa che io personalmente odio).
I personaggi sono abbastanza caratterizzati, anche se il modo in cui sono disegnati non incontra il mio personale gusto; è anche vero che in talune situazioni vengono fatte delle scelte stilistiche efficaci e poco convenzionali, come in alcune scene di combattimento, quindi nel complesso, soppesando pro e contro, ritengo personalmente la grafica più che positiva.
Anche se le prime sette-otto puntate non sembrano offrire alcunché di interessante, consiglio di fare uno sforzo e continuarne la visione: alla fine Noein potrà anche non piacere, ma sicuramente non lascerà lo spettatore indifferente.

Una piccola curiosità: evidentemente qualcuno dello staff di lavorazione di questa serie deve avere una passione per le auto italiane, infatti due personaggi viaggiano, rispettivamente, su di una Autobianchi A112 Abarth (i più giovani probabilmente non la ricorderanno, si parla degli anni '80; il marchio Autobianchi addirittura non esiste più oggi) e su di una Lancia Delta Integrale, nella versione in produzione fino alla metà degli anni '90 circa.


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koji_77

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Introduzione e premesse

Non importa quale cammino una persona decida di intraprendere, l’importante è prendere una strada. La meta sarà comunque la stessa!
Goethe diceva: “qualsiasi cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, falla. L’audacia ha in sé genialità, forza e magia.” Molti filosofi, artisti o mistici avevano già avvertito questa legge osservando la vita e gli eventi, capendo come funzionavano le cose, la questi principi che sembrano del tutto teorici sembra che ci siano delle leggi fisiche per le quali la teoria dei quanti e di conseguenza della meccanica quantistica, la quale, inizia a svilupparsi nella prima metà del 20° secolo e cerca di spiegare fenomeni come il calore specifico dei solidi gli spettri atomici e molto altro fino ad arrivare l'ipotesi di un comportamento particellare della luce, tramite il quale si generano tutta una serie di comportamenti umani danno vita ad un numero teorico infinito di dimensioni e ad una serie di teorie sullo spazio tempo e la piega temporale.
Non mi dilungo oltre su questo argomento di difficile comprensione e di conseguenza: ci vorrebbe una specifica ed approfondita conoscenza dell'argomento; però avere idea di cosa si stia parlando mi sembrava corretto per poi parlare dell'anime in questione.

L'anime infatti attinge a piene mani da questo argomento: anche se in maniera diversa non è la prima volta che viene trattato, ma di sicuro non è un argomento inflazionato come moli altri negli anime.

Trama

In uno dei possibili universi il mondo sta finendo. Questo si chiama: Lacrima! Dopo un esperimento che coinvolgerà una parte del Giappone per il raggiungimento e l'attuazione di alcune teorie sulla fisica quantistica, questo mondo andrà incontro al collasso della dimensione avviandosi verso il fondersi con altre dimensione, il che vuol dire sparire, ovvero non essere più esseri specifici ma perdersi nei numerosi universi e farne parte come singole particelle non meglio definite.
Haruka, ragazza di 12 anni, si appresta a vivere l'estate dei suoi dodici anni che la vedranno passare dalla scuola elementare alla scuola media; ma quest'anno le cose intorno a lei saranno ben diverse e non certo per il cambiamento prossimo della scuola, ma bensì perchè lei sarà oggetto di interesse degli abitanti di "Lacrima", mondo appartenente ad una dimensione alternativa di uno dei possibili futuri del suo mondo. L'interesse nei suoi confronti è dato dal fatto che lei è la catena del drago e pertanto il mondo di Lacrima potrebbe essere salvato da una collisione spazio-temporale, grazie al suo potere nascosto.
Alcuni loschi individui si apprestano al rapimento della ragazza per poter "sfruttare" il suo potere, ma gli eventi si manifesteranno in maniera alquanto imprevedibile e non sarà facile raggiungere tale scopo. Yu, Isami, Mao e Miho compagni di classe di Haruka si appresteranno a vivere un'avventura incredibile ed indescrivibile, una lotta tra passato e futuro, la probabilità dell'avverarsi di un futuro piuttosto che un altro. Ma c'è anche la possibilità di far convergere tutte le dimensioni con Shangri-La dove Noein vuole portare la pace ed abolire le sofferenze di tutti...
Chi è Moein e perchè abbia un tale potere lo scopriremo soltanto alla fine dove tutti i nodi verranno al pettine.

Caratteristiche
L'argomento trattato personalmente lo apprezzo molto sia per la sua difficoltà oggettiva, sia perchè non è particolarmente inflazionato; molto interessante la teoria dei quanti e della determinazione dell'essere, in quanto sia presente almeno un osservatore che ne attesti appunto l'esistenza; ovviamente il tutto ha una logica facilmente intuibile e, anche se in maniera diversa, altri anime hanno trattato qualcosa del genere come Chaos e Zegapain, sebbene siano più recenti.

Il design è molto fumettoso e spesso grossolano, come le stesse animazioni nella quasi totalità dell'anime, direi essenziali e con totale assenza di CG. La colonna sonora passabile, un paio di brani a parte che reputo più incisivi e pertanto si fanno notare. La sceneggiatura e la regia non le ho apprezzate particolarmente, seppur riconosca la difficoltà dell'argomento trattato, molte cose non vengono specificate, il male ed il bene presenti in ognuno di noi è cosa stravista, basare un anime sull'intera sofferenza di una persona pure (Gilgamesh, Trinity Blood), avvalersi di studenti come al solito allo stesso tempo non l'ho trovata una finezza...
Le sigle mi piacciono: rientrano in uno standard abbastanza diffuso come sonorità però non mi sono dispiaciute.
La fotografia mi piace in alcune scene, perchè, nonostante la semplicità di disegno ed animazione, riesce a svolgere la sua funzione, ma tutto sommato credo che l'anime possa essere discreto, non di più: purtroppo trattare argomenti di questo genere con semplicità non è semplice ma, pur apprezzando lo sforzo, resta quel che è.
Doppiaggio e adattamento italiano direi che sono discreti, però l'anime in alcuni punti rende di più in jap. Devo dire però che l'argomento trattato non è facile da seguire con i sub e spesso ci si può perdere qualcosina; tuttavia l'interpretazione dei personaggi non d° quella sensazione di "appallamento" che invece ho riscontrato in più scene nella versione ita: nonostante il lavoro globale sia soddisfacente certe voci ed interpretazioni in italiano risultano molto più noiose e fastidiose rispetto all'originale, nonostante l'anime ne guadagni in scorrevolezza.

Conlusione
Di certo un anime che va al di sopra della sufficienza per l'argomento trattato e altre sfaccettature, ma per il resto, qualitativamente parlando, si poteva fare di meglio. Lo consiglio a chi cerca qualcosa di diverso e che non sia troppo legato alla CG, di cui molto uso se ne fa al giorno d'oggi ed a chi non ha grosse pretese sui disegni ed animazioni.

Zippato

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Zippato

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Noein è ambientato in 3 spazi-tempi differenti; il mondo "reale", Lacrima e Shangri-la. Lacrima e Shangri-la sono due universi paralleli in lotta, e entrambi mirano a possedere "catena del drago", che si trova nel mondo reale.
In 24 episodi si sviluppa una trama interessante e anche intricata, senza mettere filler vari in mezzo, come è solito fare ultimamente.. la storia ruota intorno ad una ragazzina chiamata Haruka, che ha dei poteri particolari, e ai suoi amici. Molto suggestive le spiegazioni sulle teorie quantistiche e sugli universi paralleli; suggestivi come la frase continuamente ripetuta durante tutto l'anime "uno degli infiniti futuri possibili". Queste opere un po' intricate e inceppose mi sono sempre piaciute, e consiglio vivamente la visione di Noein a gli amanti degli anime un po' più "complicati", e non solo dei classici shonen.. i disegni sono un pochetto particolari ma ci si abitua presto; inoltre, lo stile può sembrare un po' retrò, ma è fatto apposta, in quanto i disegni sono in parte fatti a china. La storia come ho già detto è intrigante, e molti personaggi sono ben fatti, peccato che le "storie" di alcuni (personaggi) sono sfiorate appena e non approfondite. Certo, il tema a cui si vuole arrivare con il finale è un tema ricorrente (basti pensare a Evangelion e a Code Geass per esempio) e quindi in questo senso Noein non è affatto nulla di nuovo.. però anche non essendo eccezionale, questo anime si fa valere, per cui gli do un bel 8.

RTanz

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RTanz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ho apprezzato moltissimo questo anime perchè presenta ottime caratteristiche tecniche e artistiche, prima di tutto il design dei personaggi è veramente curato, bellissima la maschera di noein e i costumi degli abitanti di lacryma. La colonna sonora rende benissimo ed è uno dei motivi principali per cui ricordare questo anime. Forse un po' troppe sequenze in computer grafica però si armonizzano abbastanza bene nelle immagini. La storia è molto interessante anche se qualche volta si perde in spiegazioni eccessive sullo spazio-tempo che spezzano la trama. In conclusione credo che meriti guardare questo anime già solo per gli splendidi disegni, che spesso ricordano le vignette di un manga, e la brillante colonna sonora a cui si aggiungono una storia originale e personaggi ben caratterizzati.


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supremeentity

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5
Non so forse mi arriverà una scarica di insulti ma sinceramente io non ciò trovato nulla di che in questo anime. Allora premesso che l'ho visto alla TV e mi è capitato di vedere la fine e poi l'inizio, perchè la serie era già cominciata ma una volta finita l'hanno rifatta da capo. Ammetto che mi svegliavo la mattina per guardarlo ma perchè era estate e comunque cuocevo sotto le coperte. Insomma mi verrebbe da dire mediocre, strana come serie, insomma se leggete le altre mie recensioni capirete che di solito lo strano è seguito da un bel voto perchè sono la paladina degli anime dalla storia un pò atipica...
Ho leggiucchiato un pò di altre recensioni, non so alcuni si lamentano dei doppiaggi e dei dialoghi che in effetti a tratti rasentavano l'idiozia totale e il nonsense più puro. La storia è incartante, forse sarà perchè l'ho visto la mattina mezza addormentata e poi prima la fine e poi l'inizio ma sinceramente non mi sembri vada a parare prorpio da nessuna parte, cioè si da qualche parte va, con molta calma, molte poche spegazioni, mezze rivelazioni, intortamenti astronomici e tu che fai "eh!?" oppure "e beh!?". Non ricordo di preciso quanto il finale mi abbia deluso, ma mi sembra di ricordare non poco...
Secondo me la pecca più tremenda è il disegno, sinceramente non riesco a guardare un protagonista che ha gli occhi monocromatico con la pupilla/iride che prende più del 90% del 'bianco'... ne i visi in generale, lo so arrabbiatevi pure ma non mi è piaciuto gran che, nonostante il regista e le vecchie glorie.
In breve: beh si guardatevelo... ma io non penso di rivedermelo.


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SuperFra

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Noein è una serie animata a dir poco stupefacente.
Molti sono i motivi per i quali bisognerebbe vederla.
In primis Noein non è il solito anime banale e scontato, anzi esso è imbevuto fino al midollo di elementi che pur essendo apparentemente sconnesso fra loro, riesco a coesistere perfettamente creando un mix mai visto prima.
Gli elementi particolari di sui è composta la serie sono vari : l'elemento scientifico viene spesso e volentieri tirato in ballo tramite la teoria dei quanti da cui la materia è composta. Altro fattore interessantissimo è il parallelismo spazio-temporale che gioca un ruolo essenziale nelle dinamiche della trama (questo fenomeno si sposa benissimo con la teoria della relatività universale).
Un altro fattore importante è dovuto alla religiosità di cui sono composte molte delle teorie che vengono tirate in ballo. Infatti in Noein viene presentato il concetto di supremo osservatore e manipolatore universale, in grado di modificare azioni e reazioni col solo sguardo. Altri fattori molto interessanti anche se più consueti ad un anime "canonico" sono la responsabilità, i sentimenti ed il fardello di altre esistenze che gravano su noi. Oltre a questi molteplici elementi l'anime è composto da una trama di ottimo livello, leggibile sotto vari punti di vista (semplice,scientifico,religioso,sociologico ecc...).
Vengono narrate le vicende di Haruka una bambina che risulta possedere il potere dell'Uroboro o meglio della Catena del Drago. Questo potere la porterà ad essere coinvolta in una lotta fra l'egemonia nelle dimensioni di Shangri-La e l'Ordine dei Cavalieri del Drago che tentano di spezzare tale dominio atto alla distruzione di tutto l'universo. La trama risulta essere molto ricca e complessa; questo ultimo aspetto può risultare un tantino snervante, in quanto in alcuni frangenti essa si intrufola in vicoli ciechi da cui esce solo tramite contorsioni esagerate della trama stessa. In compenso la caratterizzazione dei personaggi è curata sin nei minimi particolari, essi risultano essere molto verosimili, crescendo e maturando nel corso del loro iter narrativo.
Il finale anche se abbastanza scontato risulta soddisfacente lasciando lo spettatore senza remore e soddisfatto. L'aspetto tecnico è una delle note più positive di tutto l'anime. La grafica è molto particolare, spesso stilizzata e molto affascinante; questa scelta stilistica è dovuta proprio per evidenziare il carattere effimero della nostra carnalità, ed il fatto che in effetti tutti noi non siamo altro che proiezioni quantistiche. L'audio è anch'esso di grande qualità in quanto sia gli effetti sonori che la colonna sonora (la sigla iniziale è stupenda) che il doppiaggio riescono sempre a coinvolgere emotivamente lo spettatore con grande fervore. In definitiva Noein è un anime rivoluzionario, un po' contorto, ma molto fuori dalle righe e complesso.
Proprio questi suoi aspetti così estremistici lo rendono tanto odiabile quanto osannabile. Nel complesso un anime da veri appassionati. Fantascienza e scienza a iosa costellano questa serie da non perdere. Un vero "must".

Spanky Monkey

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Spanky Monkey

Episodi visti: 5/24 --- Voto 6
Per ora trama interessante e ottima grafica. Peccato per il doppiaggio mediocre e i dialoghi a volte poco convincenti. Il tema è serio e avvincente ma la trama di fondo viene a volte intervallata da parti un po' stupide. La stessa Aruka a volte mi irrita perchè sembra non capire una fava di quel che accade intorno a lei, anche di fronte all'evidenza. Ciononostante grazie all'animazione niente male, alla trama avvincente e al character design innovativo, mi sento di dare la sufficienza. Direi un 6 e mezzo...

Riccardo.7

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Riccardo.7

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Esistenza Quantica, fluttuazioni Spazio Temporali, violazione della legge di causalità, la sceneggiatura di questo Splendido Anime è tutto tranne che banale, non credo possa piacere a tutti, nonostante i protagonisti siano giovani adolescenti, ed il target sia molto ampio, sicuramente i più piccoli non coglierebbero tutto il valore che Noein trasmette, con questo non voglio dire che sia solo per un pubblico adulto, voglio dire che anche un pubblico adulto troverà in Noein tanto su cui riflettere. Niente paura Noein è anche molto emozionante e leggero, quindi unisce momenti di profondità a momenti di spensierata leggerezza, vissuti da comuni ragazzi in una tranquilla e splendida cittadina Giapponese.
I sentimenti possono influenzare i quanti e lo spazio tempo? Assolutamente si è la risposta data da Noein e dai suoi protagonisti. L’Amicizia è il tema dominante e fondamentale nei rapporti tra i protagonisti e per l’evolversi della trama… che dire bel fulcro per la storia di un’anime non credete?
Il motivetto ricorrente nell’intera colonna sonora stile gioco di ruolo è rilassante ed adorabile; inoltre a tratti la colonna sonora è maestosa.
I guerrieri distruttori di Shangri-La sono grotteschi ed inquietanti, una specie di insettoidi antropomorfi, il contrario di quello che rappresenterebbe in realtà quel mitico e pacifico posto descritto da James Hilton nel suo romanzo del 1933 Orizzonte Perduto, dove regnava l’armonia e l’evoluzione spirituale. La Croce cristiana, non nella sua forma canonica, compare all’inizio ed alla fine dell’anime, trasmettendo un messaggio assolutamente positivo.
La Regia di Kazuki Akane è ottima, soprattutto nelle inaquadrature che da diverse angolazioni ci mostrano l’universo/i di Noein, Kazuki Akane farebbe bella figura anche alla premiazione degli Oscar. Il Character Design di Takahiro Kishida è molto ben curato e mi è piaciuto molto. I Fondali e la casa della protagonista sono meravigliosi con colori vivi ed armoniosi.
Per finire nell’anime compaiono due automobili mitiche per noi Italiani: La 112 Abarth e il Deltone Integrale (Delta HF 2.000 Turbo 16 Valvole Evoluzione: 220 Cavalli).
Consigliato, Assolutamente da Vedere.

arampazz

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arampazz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Una delle serie più belle. Se la grafica a mio avviso non è ottima, la trama invece è più che ottima. L'idea da cui parte questo anime è diversa, innovativa, del tutto particolare rispetto al panorama attuale degli anime. Il basare la storia sulla meccanica quantistica ed i suoi risvolti e poi mettere tutto su anime con la semplicità che si incontra in Noein, è fantastico.
Un'altra cosa che ho apprezzato è stato l'uso della matita oltre che della grafica digitale in alcuni frangenti dell'anime, per esempio durante i combattimenti che si svolgono, che ricorda i bei cartoni dei tempi andati. Un'unica nota di demerito potrei farla sulla lunghezza dei 24 episodi, forse le storia poteva essere svolta in meno episodi.

raistlin925

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raistlin925

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Impressionante, specialmente il primo episodio dal quale ci rende conto di essersi imbattuti in un ottima serie... la scelta di abbassare il livello di precisione nell'animazione di alcune sequenze è vincente. La storia è complessa e va seguita con attenzione specie quando entra in ballo la fisica quantistica e la teoria degli universi possibili e a onor del vero non mancano momenti "lenti" che potevano essere evitati o "accorciati" nel complesso un ottima opera.

Fuki

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Fuki

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Senza dubbio una delle serie migliori tra quelle di ultima generazione. Perfetta l'integrazione tra animazione tradizionale e CGI. La stessa scelta di lasciare allo stato "grezzo" alcuni segni grafici non fa che conferire profondità e fascino al disegno. In effetti un pò deludente il finale, in cui si rischia di banalizzare gli spunti raccontati in precedenza (tra fisica quantistica, esperimenti complessi, suggestioni filosofiche).

Danteale83

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Danteale83

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Noein è un anime che riesce ad integrare l'idea della teoria del caos e della fisica quantistica in una storia appassionante e di non difficile comprensione. E' una serie che comunque va seguita con una certa attenzione, per non incorrere nel rischio di perdersi qualche tassello importante che può rendere più difficile il capire i ruoli di ogni personaggio.
La spettacolare sequenza iniziale è un geniale input per far capire allo spettatore che questa storia non si limiterà semplicemente a narrare le vicende di una bambina dotata di strani poteri e quelle dei suoi amici, cosa che succede per le prime puntate e che, alla lunga, annoia pure un po'. Noein parte in piccolo e avanza, inesorabile, verso la grandezza. Da una connessione fra il passato e il futuro dei protagonisti, che sembra dire che la vicenda sarà circoscritta alla cittadina in cui vivono, si finisce per mettere in gioco il destino del mondo intero, e anche ciò che è e ciò che è stato.
Purtroppo, alcune puntate sono pesanti e procedono lentamente, rischiando di far venir meno l'attenzione di colui che guarda. Ma sono puntate sempre necessarie, in cui anche l'avvenimento più banale ha una stretta connessione con la trama principale. Noein è una bomba che viene caricata sempre di più con il suo procedere, fino ad esplodere negli ultimi, sconvolgenti, cinque episodi.
Il disegno è semplice ma particolare, con curiosi tratti quasi schizzati nelle scene di combattimento. Queste ultime sono realizzate in maniera superba, con animazioni veloci, fluide e mai ripetute. Bella la colorazione, realizzata con grande cura, e bella anche la computer grafica, integrata perfettamente con uno splendido lavoro di cell shading. Buone le musiche, che fanno da contorno in maniera eccellente, anche se non rappresentano nulla di innovativo.
Altro aspetto interessante di Noein è la sua determinazione nel denunciare ciò che viene perso una volta che i bambini diventano adulti. E' una denuncia a ciò che questo mondo ci insegna una volta raggiunta l'età per comprendere ciò che realmente ci sta intorno, ovvero di un mondo di morte e sofferenza dove si perde la voglia di sognare e si diventa materialisti, malvagi, e si tende a schiacciare senza pietà i sogni dei bambini per i propri ignobili fini personali.
Pur avendo segnato un 8, Noein si merita da parte mia un 8,5. Una storia splendida e realizzata con maestria, con giusto qualche punto in cui perde un po' di mordente, per poi però ripartire alla grande.
Veramente bello.

Arcady80

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Arcady80

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Giuro che dopo aver visto questa serie mi sono rimesso a ripassare la fisica quantistica e... non ci capisco ancora molto. Ma dato che tutto l'anime si basa su viaggi quantistici mi sebrava doveroso dare un'occhiata alla teoria. Beh come tutta la fantascienza (apparte Startrek che si basa su teorie con grandi basi scientifiche) sono tutte fantasie acora lontanissime dalla realtà ma che suscitano comunque un grande fascino. La realizzazione tecnica è stupenda e molto particolare dato che a volte fonde CG con un disegno bozzato dei personaggi attribuendo un gran senso di forza nei movimenti. A livello di trama non presenta grandi particolarità. Sinceramente sono rimasto più colpito dal reparto tecnico e dalla grande caratterizzazione dei personaggi.

EricDraven

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EricDraven

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Storia veramente profonda e ben sviluppata; per capire bene la serie bisogna prestare molta attenzione, soprattutto nei capitoli finali, perchè piccoli dettagli potrebbero sfuggire se non si osserva con attenzione.
Ottimi i riferimenti alla meccanica quantistica ed anche alla filosofia, grazie alla presenza dell'ouroboros che rappresenta l'eterno ritorno, la dicotomia tra bene e male.
Il finale era intuibile, tuttavia non brutto, secondo me è il degno finale per questa bellissima serie.
Anche la trattazione e lo sviluppo di Noein sono molto ben fatti, e alla fine si capisce perchè lui agisce in quel modo, e il motivo in qualche modo lo giustifica, forse riscattandolo un po'.
In conclusione un'ottima serie, il cui unico difetto sono i disegni che in alcune occasioni, per esempio in certi combattimenti, diventano grezzi e inadatti ad una serie di questo calibro; comunque un difetto su cui si può tranquillamente sorvolare se la cosa che più vi interessa è la trama dell'opera e quello che vuole comunicare.

Ludi

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Ludi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Noiein è una serie unica ed imperdibile. Il suo maggior pregio è quello di riuscire a coniugare in maniera mirabile una trama coinvolgente, anche sotto il profilo dell'azione, con una profondità che gioca su più livelli, da quello classico del passaggio dall'infanzia al'età adulta ad insospettate e riuscite incursioni nella filosofia classica.
L'idea di fondo è che l'esistenza delle persone e delle cose implichi la presenza di un osservatore che possa "riconoscerle"; evidente, quindi, il riferimento ai "noumeni" di Kant (cui lo stesso titolo ammicca in maniera aperta, dal momento che il verbo greco "noein", conoscere, ha come corrispondente sostantivo proprio "noumenos").
Straordinari anche l'approfondimento psicologico dei personaggi, ricchi di sfumature e contraddizioni, ed un character design veramente innovativo e originale. Splendide anche le musiche, che coronano degnamente sia le scene di introspezione, che i numerosi combattimenti.

oksek

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oksek

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Un anime davvero particolare con una trama molto interessante soprattutto negli ultimi episodi che, a mio parere, sono i migliori della serie. Bellissima la figura del Noein, l'essere tormentato dal dolore che lotta per cambiare il suo destino e che, accecato dalla sofferenza, perde la dimensione reale della sua identità. Belle anche le musiche e lo stile grafico. Molti aspetti della storia non vengono del tutto chiariti, ma secondo me è bellissima anche così perchè costituisce qualcosa di sfuggente e di inafferabile come i disegni che sembrano voler uscire dai contorni. Ve lo consiglio per la sua originalità e "stranezza" che colpisce di sicuro chi lo guarda.

AlexKain

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AlexKain

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
La storia sicuramente è intrigante e interessante, ma alla lunga diventa leggermente stucchevole (la trama è esageratamente intricata a mio parere, visto il finale piuttosto scontato). Inoltre l'animazione a mio parere è abbastanza scarsa anche se sicuramente la nota lieta arriva dalla caratterizzazione dei personaggi (a mio parere molto ben curata).

watanabe

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watanabe

Episodi visti: 4/24 --- Voto 8
Ho visto i primi quattro episodi di Noein. Senza dubbio un inizio interessante, un buon inizio.
La regia e non solo è nelle mani e nella testa di Akane Kazuki già responsabile della produzione de I Cieli di Escaflowne. E si vede!
Infatti la vicenda è costruita sostanzialmente sulla stessa idea delle sfasature spazio temporali, vite su piani differenti che segnano il passaggio dall’infanzia all’adolescenza per i loro protagonisti. Noein presenta una nuova improvvisazione sul tema: sono neanche a un quinto dell’opera ma questo appare già chiaro e forse troppo frettolosamente dichiarato. Hitomi e Haruka si parlano, si confidano, si somigliano.
Tuttavia Noein non è privo di variazioni originali: in Haruka, la collana del Drago rappresenta la piena coincidenza dell’essere e del nulla, il compimento archetipo fondatore del mondo, la costruzione e la distruzione e Akane Kazuki, più scientemente che in Esclaflowne segna un preciso punto in cui l’identità si forma e assume la propria forma che è l’ordinamento e la nomina della cose.
Le pulsioni intorno a questo nucleo in equilibrio sono le ovvie antitesi speculative del Tao: la volontà di costruzione e la tensione alla distruzione, l’amore e la morte, il buio e la luce, secondo un analogia poi riscritta vacuamente dal pensiero freudiano.
Ma non solo in Haruka, e in questo Akane Kazuki realizza il capolavoro, non solo in Haruka questo conflitto anima la materia: anche i suoi coetanei lo vivono ma per loro l’autrice sceglie la chiave narrativa più discreta del narrare in togliere, cenni che sono esperienze che sono parole e ricordi destinati a nuove parole.
Noein sapientemente realizza un’ulteriore eccellenza: in poco tempo introduce molti personaggi e riesce a caricarli di un’ambiguità irrisoluta, che è libertà e in questo pregio del punto di vista. Il bene e il male sembrano trasversali agli opposti e in questo la riflessione produce non scontati spunti di riflessione.
In conclusione andrò avanti con piacere nella visione di un’opera che anche dal punto di vista della realizzazione tecnica propone un linguaggio sporco e dettagliato, controllato e arioso nella regia, sincretico significativamente nel mescolio di spezzate figure di china e lucidi fondali tridimensionali. Consigliato dal barista allora!!

A.

the last wizard of the century

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the last wizard of the century

Episodi visti: 12/24 --- Voto 7
Oh no! Già seguivo questo anime solo perchè è doppiato in italiano e per la sigla iniziale XD...poi se mi si dice che il finale è anche deludente...mi sa che lo lascio stare. Comunque, oltre a quello che avevo appena detto, di buono in quest'anime c'è la grafica delle ambientazioni (che mi fa rimanere proprio a bocca aperta) e le musiche in generale, anche la storia è più o meno interessante; e infine l'azione (per quelle puntate in cui c'è) perchè è molto dinamica.

Ora, il brutto invece è (e qui mi rimbocco le maniche):i disegni, i personaggi, alcune puntate e probabilmente anche il finale (per quello che è stato scritto nelle altre recensioni); e spiego: i disegni sono alquanto semplici, non al livello della grafica degli ambienti, ma ancor più grave, quando si tratta di far muovere i personaggi, il loro aspetto degrada a livello primordiale, e più l'azione è impegnativa, più i disegni degradano, sopratutto nell'ultima puntata che ho visto (questo è l'aspetto negativo di quest'anime). I personaggi, a me personalmente, non me ne piace nemmeno 1 (sono gusti è vero, però il fatto che i loro disegni siano troppo semplici non aiutano certo a far piacere un personaggio...). Per quanto riguarda le puntate, devo precisare che secondo me la storia può essere divisa in: storia della catena del drago, e storia di haruka (alcune puntate parlano sopratutto di una, alcune puntate parlano sopratutto dell'altra). Allora, nella prima si parla di questo oggetto, della tanta gente che lo vuole trovare per vari motivi, dove prevale azione e spiegazione di alcuni misteri; la seconda storia invece, parla della vita "normale" di Haruka (la protagonista), cioè di cose normali come amicizie, litigi, ecc... ecco il problema: a chi, come me, piace l'azione ma non piacciono questi racconti di vita normale, le troverà noiose, cosicche solo la metà delle puntate glile piaceranno.

Riassumo ^_^ (scusate la lunghezza del testo): se vi piace un anime con ambientazioni spettacolari e una storia fantascientifica, potreste rimanere abbastanza soddisfatti, altrimenti, potete pure passare ad un altro anime.

Kei Kusanaji

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Kei Kusanaji

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Nonostante il mio voto positivo mi vorrei discostare dalle lodi scontate per questo titolo. La regia è superba, le musiche azzecate e lo stile che cambia asseconda dei momenti è fatto davvero divinamente( esempio l'ep 2); ma la storia ha troppi buchi, non si sà nulla sulla creazione dei esseri quantici, nulla sulla questione Haruka futura e il biondino che usa i tuoni viene stravolto solo in virtù della popolarità che avrà riscosso in jap (perchè altrimenti non avrebbe il minimo senso). Per non parlare della questione Noein che si intuiva già dai primi ep come sarebbe andata a finire. Forse come per Eva qualunque finale non sarebbe piaciuto perciò lo han terminato in quella maniera, però con tutto il casino che c'è stato dietro ihmo proprio non ci stava.

Brutal

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Brutal

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Questo anime mi ha coinvolto molto inizialmente (è anche doppiato in italiano, non male!), ma col proseguire della serie l'interesse si è trasformato in vaga curiosità... non sono un esperto di fisica quantistica, ma ad un certo punto la trama mi è un po' sfuggita di mano... soprattutto la storia per cui è necessario essere "riconosciuti" da qualcuno per poter esistere (si ok, probabilmente voleva essere un messaggio filosofico piuttosto che una massima scientifica). Tra l'altro è bastato un personaggio per rendermi un po' antipatica la serie, ovvero il tal presidente della società di comunicazioni: brutto, basso, stupido e cattivo fino a sconfinare chiaramente nello psicopatia... ecco io questi personaggi proprio non li sopporto! Tant'è: voto 7.

Comunque sia, guardatelo.

wiseale

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wiseale

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Forse un po' troppo ingarbugliato all'inizio, poi si dipana bene nella presentazione dei personaggi e della loro analisi, accurata e ben legata alla trama dell'anime: decisamente man mano che si va avanti nella visione il coinvolgimento aumenta e la voglia di veder tutti gli episodi della saga diventa irrefrenabile.
Molto interessanti anche i collegamenti a tematiche più profonde e a tratti quasi filosofeggianti.
Il tratto mi è molto piaciuto, il ricorso non solo alla computer grafica ma anche a un po' di sana china lo rende ancora più piacevole.
Consiglio decisamente, era da un po' che non trovavo in giro un anime così!

XXXLange

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XXXLange

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
La storia è affascinante, le musiche (se si escludono le sigle) sono meravigliose specie nei momenti di maggior pathos, il ritmo è elevato nonostante tocchi temi spesso molto seri ed anche il disegno che inizialmente può sembrare povero ha un suo perchè, soprattutto nelle animazioni dei combattimenti... rimangono forse degli interrogativi che la storia non spiega ma rimane un capolavoro!!

Nataku

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Nataku

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Davvero un capolavoro.....
Superbo in tutto... come faceva notare qualcuno, i riferimenti alla fisica ai paradossi temporali ecc... è davvero molto accentuato.
Spero la Dynit non rovini questo capolavoro con i doppiaggi e con un edizione non conforme a quello che effettivamente merita questo anime.
PS: a chi interessa il genere e l'autore consiglio Arjuna

Kami

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Kami

Episodi visti: 13/24 --- Voto 8
Davvero molto interessante. La storia è intrigante, con continui riferimenti alla fisica quantistica ed una visione del futuro piuttosto convincente, o quantomeno, sicuramente ben articolata. I personaggi sono accattivanti, il character design molto carino e particolare. La colonna sonora appropriata. Non mi azzardo a dare un voto superiore visto che non ho visionato la serie completa, ma per ciò che ho visto, mi sento di consigliarlo :)