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Otaku moderato

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Il confine tra mondo reale e virtuale potrebbe, un giorno, diventare così sottile che non ci si accorgerebbe più in quale dei mondi ci si trovi. Inoltre, film come "Matrix" vedono questo possibile scenario come distopia, dal momento che il mondo reale non è più umano ma governato da qualcosa di non organico che ne ha preso il posto, condannando l'umanità allo sfruttamento che può essere salvato soltanto da ribelli in grado di rompere questi sistemi di schiavitù.
Sfruttando questo sistema di "narrativa alla Matrix", Sunrise, nel 2006, decide di tentare l'idea di unire le proprietà dei mecha (loro specialità) con le tematiche della realtà virtuale "alla Matrix", e incredibilmente (a mio parere) ci sono riusciti con lo scenario offerto da "ZegaPain".

Protagonista principale è Kyo Sogoru, unico membro rimasto del club di nuoto (più avanti capiremo il perché) di cui tenta in ogni modo di evitare la chiusura, nonché normale studente della scuola Maihama, che fin qui si gode in qualche modo la vita insieme alla sua amica d'infanzia Ryoko Kaminagi, appassionata di montaggi video. Ma la loro tranquillità viene presto messa in subbuglio dalla presenza della misteriosa Shizuno Misaki, la quale sembra conoscere Kyo molto bene, fino a una sera in cui lo catapulta in una sorta di realtà apocalittica dove imperversa una guerra fra mezzi robotici, e Kyo è all'interno di uno di questi: l'unità umanoide ZegaPain.
Tale esperienza, incredibilmente, gli sembrerà familiare fino al giorno in cui Ryo scoprirà una terrificante verità sul mondo, che coinvolgerà lui, Ryoko e molte persone dell'istituto Maihama e non, nella loro guerra "dall'altra parte" contro un terribile nemico; le uniche che possono affrontarlo sono le tecnologie basate sul fenomeno Entangle, di cui fanno parte gli Zegapain, la cui unità di Kyo prende il nome di Altair, e le gigantesche navi da guerra, come l'Oceanus comandata dal comandante Shima e dalla sua assistente Minato, con un team di piloti di altri Zegapain, tra cui: Mao Lu-Shen (pilota dell'unità Garuda), le gemelle Jen Man-Yu e Jen Man-Yen, e i coniugi Aqua e Chris Avenir (pilota dell Hræsvelgr).

Nonostante le apparenze, "ZegaPain" riesce a non essere pesante nei contenuti, riuscendo a gestire le atmosfere in modo molto riuscito, dalle atmosfere rilassate, dove comunque le atmosfere restano tese in vari frangenti, a quelle felici, a quelle comiche, a quelle serie, da quelle gasate dei combattimenti fino ai momenti drammatici.
Inoltre la serie, per chi è abituato alle atmosfere "alla Matrix", narra molti elementi tipici della realtà virtuale, di teorie in ambito quantistico e del trasferimento della coscienza in un sistema di dati, fino alla sperimentazione genetica e l'evoluzione della razza umana. Di fatto la serie non è priva di sorprese, specialmente nei personaggi e nei loro rapporti.

In ambito grafico la serie si attesta su buoni livelli, usando la CGi nelle scene di lotta fra i mecha, ZegaPain inclusi, il cui aspetto dà un tocco di originalità all'opera; in ambito sonoro la serie esce con OST molto riuscite, mentre le sue opening ed ending non te le scordi più.

"ZegaPain" è una serie senza pretese. Una visione è di consiglio.


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Rygar

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Si potrebbe affermare che la fisica quantistica sia una scienza incredibilmente affascinante e coinvolgente, pertanto sarebbe un peccato non sfruttare le sue teorie e il suo potenziale enorme in un contesto d'animazione futuristico/fantascientifico. Il mondo del cinema spesso ha sfruttato tale filone scientifico, mentre il mondo dell'animazione pareva essere titubante. Fortunatamente "Zegapain" è riuscito nell'intento di fondere atmosfere futuristiche con interessanti correlazioni fantascientifiche.
"Zegapain" è un anime della stagione primaverile 2006, composto da ventisei episodi. L'opera nasce come anime ed è fonte ispiratrice di un manga omonimo. Nel 2013 l'opera è stata riproposta in formato Bluray, con grafica migliorata.

Trama: Kyo Sogoru è un adolescente vivace ed energico, che intende riportare in auge il club di nuoto (attualmente è l'unico membro). Nel mentre che trascorre i giorni intento in quest'obiettivo, compare una ragazza misteriosa dotata di un impeccabile stile di nuotatrice; Kyo ne è attratto e nel momento in cui i due hanno modo di conversare, la ragazza (Misaki Shizuno) lo conduce in una sorta di altro mondo all'interno di un robot. L'abilità di Kyo nel pilotare tale robot è tale da sconfiggere senza troppi problemi i nemici; egli stesso pare non stupirsi di tale abilità, come se non fosse la prima volta che sperimenta una simile esperienza. Man mano che Kyo combatte, la verità affiora alla luce: il mondo nel quale ha vissuto sinora altro non era che una gigantesca illusione creata da un server quantistico, che ricostruisce la realtà e di volta in volta fa ripetere lo stesso arco temporale. L'antica razza umana è ormai scomparsa e spetta a lui l'arduo compito di ricreare il mondo umano per ciò che era.

Grafica: il comparto grafico è sempre stato all'altezza della serie, sia nel 2006 che nel 2013. Le ambientazioni sono originali, variegate, realizzate alla perfezione. Le animazioni sono d'altissimo livello, fluide e spesso frenetiche, il character design più che appropriato, elegante e ben realizzato. Il mecha design è estremamente originale e particolare, ma non per questo pecca di mancanza di bellezza.

Sonoro: semplicemente epico e spettacolare. L'opening è molto sensuale e convincente, l'ending piacevole e carina. L'OST è all'altezza della serie, con splendidi effetti sonori che enfatizzano i combattimenti. Il doppiaggio è valido.

Personaggi: gran parte della tragedia e della vena epica della serie deriva dalla realizzazione dei personaggi. La loro caratterizzazione è realizzata in modo approfondito e curato. L'interazione è massimizzata e dà il meglio di sé durante i combattimenti. Non manca una notevole introspezione. È presente una notevole evoluzione caratteriale e ideologica, un plauso.

Sceneggiatura: altalenante sotto alcuni punti di vista. La gestione temporale è un po' caotica, tuttavia riesce a essere esplicativa ed esauriente (se si presta la dovuta attenzione). Il ritmo è medio, più pacato ove non manca il combattimento, diversamente accelera. Il fanservice è appena accennato, mentre le scene di violenza e tragicità sovrabbondano. I dialoghi sono spesso ben strutturati e dotati del giusto spessore, sebbene nelle parti finali tendano a banalizzarsi.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Finale: straordinariamente banale e sottotono rispetto alla serie principale. Sembra che all'ultimo episodio si sia voluto rendere la serie più "commerciale", inventandosi abilità robotiche inesistenti e combattimenti decisamente più tamarri rispetto allo stile adottato in precedenza. Incomprensibile anche la questione sentimentale: Misaki aveva dichiarato il proprio amore a Sho e quest'ultimo sembrava aver accettato, poi… negli ultimi secondi s'assiste ad una Ryoko incinta del figlio di Sho? Quando sarebbe accaduto e per quale ragione? Mah, mistero…

Fine parte contenente spoiler

In sintesi, "Zegapain" è uno dei più grandi capolavori mancati dell'animazione giapponese, proprio per colpa di un finale assolutamente sottotono rispetto alla grandiosità della serie e alle tematiche affrontate (davvero interessanti e affascinanti). Un vero peccato, poiché poteva avere tutte le carte in regola per sfondare ed essere ricordato come capolavoro assoluto. Consigliato comunque agli amanti delle serie robotiche e a chi strizza un occhio alla fisica quantistica e alla realtà virtuale.


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Pirro

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
"ZegaPain" è una serie mecha che nei mecha il suo tallone d'Achille. I disegni sono buoni, i mecha design riprovevole.
E allora perché 8 di voto? Semplice per la storia, che nonostante sia ispirata pesantemente a brand come "Matrix", risulta alla fine originale e appassionante. Si segue l'evoluzione della storia e dei personaggi senza intoppi e senza rallentamenti eccessivi. Ottima è la profondità dei personaggi che alla fine risultano la vera attrazione dell'opera, e non certo le loro controparti robotiche.
"ZegaPain" è quindi consigliato a chi ama le belle storie prima di tutto.


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klunk

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Kyo, il protagonista della serie, è un ragazzo come tanti, fino a quando incontra una misteriosa ragazza che lo trasporta in una realtà alternativa. Qui si ritrova a bordo di un robot a combattere contro ignoti nemici, senza porsi apparentemente domande. In questo mondo tutto appare strano e fantascientifico, ma ben presto la verità sulla sua natura verrà a galla.
In questo "Zegapain" non manca proprio nulla: una trama fantascientifica, i soliti robottoni, storie d'amore, di amicizia e molta azione. La trama è complessa al punto giusto è ben gestita dagli sceneggiatori dall'inizio alla fine, toccando anche argomenti molto profondi come il senso della vita e dell'evoluzione del genere umano. Ciò rende quest'anime un prodotto decisamente maturo.

I personaggi sono molti e vari, ben caratterizzati sotto l'aspetto psicologico e per nulla stereotipati e interagiscono tra loro in modo reale e mai forzato.
Opening ed ending sono ottime come anche il comparto audio in generale, sia nelle scene sentimentali sia in quelle d'azione.
Come unica pecca devo ammettere che non mi è piaciuto molto l'aspetto grafico, non tanto per i disegni, nella norma, ma piuttosto riguardo alle animazioni. Queste mi sono sembrate scarse e raramente fluide, come anche l'uso della computer grafica nelle scene di combattimento fra robot, dove spesso sembrava di assistere a un videogioco d'azione e non a un anime.
Tuttavia visto lo spessore della trama e l'interesse che mi ha suscitato, devo per forza consigliare questo prodotto a tutti, anche a coloro che non amano troppo i robottoni, anche perché questo non è l'aspetto fondamentale dell'anime, ma solo una delle sue tante sfaccettature.


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HaL9000

Episodi visti: 28/26 --- Voto 8
E' chiaro fin da subito da quale filone "Zegapain" prende spunto: l'oramai celeberrima trilogia dei fratelli Wachowski, "Matrix".
Ci sono molte cose in comune, sotto il punto di vista delle idee di fondo; la differenza, però, è che gli autori di quest'anime hanno persino fatto un passo avanti rispetto a "Matrix" (ebbene sì!). Sono stati infatti approfonditi alcuni aspetti e alcune situazioni derivanti dal fatto di vivere in un mondo "virtuale", che nei film non erano stati presi in considerazione, anche perché, in effetti, in un film ci sono tempi stringenti da rispettare, che in una serie sono magari un po' più elastici.
La differenza principale è che, mentre il tempo in "Matrix" scorreva comunque in maniera lineare, in "Zegapain", invece, le sequenze sono, diciamo, "circolari" e da questo aspetto nascono tutta una serie d'implicazioni che verranno via via affrontate nella serie. Di più non posso dire, dato che finirei per spoilerare.

Essendo un amante delle trame ben costruite e intelligenti (e quando mancano, mi aspetto che queste mancanze vengano compensate con, ad esempio, la qualità tecnica, o il ritmo, o con l'ironia eccetera) non posso non dare un voto elevato a quest'anime, anche se non è certo, e sono il primo ad ammetterlo, un capolavoro che segnerà un punto di svolta dell'animazione.
Per questo motivo, ho concentrato il focus della mia recensione proprio sull'aspetto narrativo e sull'idea di fondo, dato che questo è l'elemento che mi ha maggiormente colpito.


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Pan Daemonium

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Unire il mecha all'escatologico è un qualcosa abbastanza forzato, ma sarà che a qualcuno piace.
La storia parte in modo abbastanza piatto e non interessante: la prima parte di questo anime tratta della vita di un ragazzo il quale, incontrando una ragazza che compare e scompare ed ogni tanto lo porta in un mondo mecha che nessuno capisce cosa sia e perché sia, poco dopo abbandona le oscurità spiegando allo spettatore, in modo graduale, la differenza fra il mondo in cui il protagonista ha vissuto fino a quel momento e quello in cui viene "teletrasportato" dalla misteriosa fanciulla.
La base su cui si basa la bilancia sui cui due piatti sono poggiate le due differenti realtà è sostanzialmente, come già fatto notare, ispirata a Matrix o, comunque sia, alla differenza fra un mondo reale che appare reale, ma non è ed un mondo virtuale che in realtà virtuale non è.
Questa prima parte è decisamente la parte migliore dell'anime, in cui possiamo immergerci nelle emozioni contrastanti che vengono provate dopo una simile scoperta. Tolte le scene di lotta fra robot che sono praticamente due ripetute con sfondi di colore differente in modo da far pensare che siano appena state sfornate dai disegnatori, questa parte vale tutto l'anime. D'altronde questa è anche la parte in cui Kyo inizia ad avvicinarsi a Kaminagi, una sua amica d'infanzia, interlacciando un rapporto più profondo.

Qui finisce la parte degna di esser vista, perché tutto ciò che v'è dopo non è altro che scene di lotta l'una simile all'altra, sempre meno realistiche e sensate e ci si ritrova, se si sta attenti, in una serie di insensatezze che lasciano perplessi. Difatti, dopo che i protagonisti han scoperto tutto lo scopribile non resta che mandare avanti la baracca tramite scontri monotoni tra sempre gli stessi personaggi. Ho dimenticato di dire che la lotta è fra gli "umani" e degli esseri para-umani per la (ri)conquista del suolo terrestre.

Non potrò, purtroppo, evitare lo SPOILER.
L'ultima puntata interessante è quella in cui Kyo riceve una lettera importante e la legge, rivelando allo spettatore la realtà dei fatti. Ebbene, già qui compare improvvisamente un errore madornale. Praticamente colui che scrive la lettera afferma che è stanco di vivere la stessa vita più volte in modo ciclico, ogni volta dimenticando e poi riacquistando la memoria. Ebbene, questo non ha senso, perché in qualche puntata precedente (o successiva, non ricordo, onestamente) viene chiaramente affermato che i Celebrant (gli "umani" scelti da non si capisce cosa per la lotta) non perdono più la memoria. Il tutto è stato fatto così per ragioni di "suspance", ma in tal modo si è scivolati su una sciocchezza. In realtà successivamente, nel finale, viene spiegato perché Kyo perde la memoria, ma la lettera non ha nulla a che fare con tutto ciò. Essa è stata scritta da un sé passato ad un sé futuro colpito da amnesia, cosa impossibile già a priori: che scrivo a fare una lettera a me stesso del 2012 se so che teoricamente (salvo il fatto eccezionale che poi effettivamente accade) non perderò la memoria?

Meglio non parlare poi della scomparsa di Kaminagi nello ZegaPain Altair, che è semplicemente una copia dello stesso avvenimento presente in Evangelion concernente Shinji.

Il finale è poi un qualcosa di abominevole. A parte la perdita di tutto ciò che fino alla 16° puntata ha supportato l'anime, cioè la psicologia di fondo, ci si imbatte in puro non-sense. La trama svanisce, semplicemente non si capisce cosa succeda e le cose più chiari tra l'altro sono anche assurde! L'improvvisa rivelazione di Misaki; gli scontri improbabili che, tutto ad un tratto, vedono uno ZegaPain distruggere un esercito di avversari, quando fino alla puntata precedente rischiavano di morire anche per colpa dei moscerini; teletrasporti, entrata ed uscita dai server, improvvise umanizzazioni che lasciano intontiti perché avvengono tutte assieme nelle 3 puntate finali; il lieto fine in disaccordo con quel che è stato detto 5 minuti prima (altro che 50 anni..!), per non citare la dubbia scena finalissima.

Insomma, ZP parte bene, si inoltra nell'animo umano, ma poi, una volta che tutti gli assi sono stati scoperti, si perde in una trama che via via diviene più irrealistica, noiosa, meno coinvolgente e meno capace di suscitare sentimenti.


 3
Ravenguard

Episodi visti: 26/26 --- Voto 5
Onestamente non sapevo che voto dare a quest'anime che, mischia il genere Mecha con un ambientazione alla Matrix. Fin da subito il protagonista mi è stato antipatico a causa della sua somiglianza con il protagonista di quella che ritengo sia la peggior serie anime mai fatta, ossia Sousei no Aquarion. Questa antipatia si è poi rivelata infondata perché, nonostante condividano alcuni tratti caratteriali, sono due personaggi ben distinti e il protagonista di questa serie è di certo meglio caratterizzato e più umano. Passando oltre alle mie antipatie personali che probabilmente non interessano a nessuno, spiegherò ora i motivi della mia incertezza nell'assegnare un voto.

1)La realizzazione tecnica. Il chara è molto ben fatto con personaggi ben delineati e diversi tra loro e l'anime in generale non è mal costruito, ma forse bisognerebbe smetterla con questo uso sfrenato di computer grafica non armonizzata con il resto dell'anime. Ci sono anime (ad esempio Last Exile) in cui la computer grafica si fonde per quanto possibile con il resto del disegno dando un'impressione omogenea e costituendo un valore aggiuntivo per l'opera. Non è questo il caso di ZegaPain, dove gli stacchi tra combattimenti tra mecha e resto della storia sono violenti e le (per fortuna poche) scene dove si mischiano Mecha e persone "fisiche" sembrano un collage di due anime diversi. Inoltre, ma questa è solo una mia riflessione personale, non capisco questa recente passione per i Robottoni che sembrano luminarie di natale o sterilizzatori medici con colori che ti fanno esplodere la testa solo a pensarci. Oltre ai mal di testa degli spettatori questa avanzata dei "robot epilettici" di simpsoniana memoria non ha alcun senso pratico (lo so che cercare coerenza pratica in una serie mecha è come lamentarsi che i fumetti di Paperino sono inverosimili perché non fa mai il pieno all'auto) in quanto non si capisce perché uno dovrebbe progettare un'arma da guerra in modo che il nemico la veda a occhio nudo a un emisfero di distanza.

2)La colonna sonora senza infamia né lode che comunque fa il suo lavoro pur senza spiccare.

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

3)La trama. Pur avendo essendo una fusione tra la trama standard mecha e Matrix trova una sua originalità proprio nelle modalità di questa fusione e risulta piacevole e trascinante, almeno fino a un certo punto, anche se alcuni degli spunti più belli - come la storia di amore impossibile tra Sogoru Kyo e la sfortunata Kaminagi Ryoko intrappolata fra due mondi - avrebbero meritato maggiore approfondimento. La frase "almeno fino a un certo punto" non è messa lì a caso, in quanto il problema della trama sono proprio gli ultimi episodi. Il cosiddetto "piano finale" parte piuttosto bene coinvolgendo lo spettatore, ma a un certo punto deraglia. Non so se allo staff erano stati forniti per sbaglio funghi allucinogeni quando hanno prodotto queste ultime puntate, ma il povero spettatore si trova davanti a:

A)Rivelazioni scottanti riguardanti il passato di uno dei personaggi che, una volta messa al corrente dal cattivo, scoppia in lacrime davanti a tutti dicendo di non sapere nulla del suo passato salvo poi, nell'episodio seguente, in un flashback rendere chiaro allo spettatore che sapeva tutto da 40 anni visto la sua affermazione di non poter essere trasferita. Ora, capisco che in serie infinite tipo Beautiful né gli sceneggiatori né il pubblico si ricordino cosa è accaduto all'inizio, ma in una serie da 26 puntate ricordarsi quello che è stato detto la puntata precedente non mi sembra uno sforzo eccessivo.

B)Il pervicace attaccamento alla vita dei coprotagonisti, che nonostante tentino in tutti i modi di suicidarsi facendo da scudo con il proprio corpo per mezzora ad attacchi che prima li incapacitavano in un secondo o addirittura saltando in aria insieme a una gigantesca bomba nucleare per distruggere la base nemica, restano, loro malgrado, vivi e in ottima salute, facendo ipotizzare che i piloti morti di cui si parla nella serie siano tutti risultati di errori nel teletrasporto (che come sa ogni buon fan di Star Trek è un trabiccolo infernale) o al più leggende metropolitane.

C)La rivincita delle icone di Windows, che da mezzo di teletrasporto all'interno dei robottoni si trasformano in armi pseudo psioniche in grado di distruggere missili ed erigere scudi invulnerabili (dimostrando che i robottoni non erano altro che enormi sistemi di supporto vitale e che anzi limitano la potenza di chi ci sta dentro).

D)L'arrivo del monaco Miroku, su gentile concessione di Inuyasha, che intrattiene il protagonista a bere il the e a guardare i fiori farfugliando frasi senza senso mentre fuori i suoi amici tentano (inutilmente) di suicidarsi proteggendolo e il mondo va in malora.

E)Minuti, forse ore perse in discorsi sui sentimenti in mezzo alla battaglia durante le quali i nemici, forse per rispetto per i sentimenti degli eroi, si dimenticano di attaccare.

F)Il super robottone cattivo, flagello degli umani e dei Robottoni buoni, iperpotente e semindistruttibile, scacciato a sassate (sì, proprio a sassate) da un gruppo di liceali (sempre grazie al potere dell'icona di Windows).

G)Durante la millemillesima ripresa del duello finale (sì, la tirano un po' lunga) a un certo punto, forse per spezzare la monotonia di questo scontro tra robottoni, il protagonista e il cattivo pensano bene di uscire dai loro robot per una scazzottata alla vecchia maniera. Questa scazzottata potrebbe anche avere un senso se i robot fossero oramai distrutti ma non è per niente risolutiva. I due infatti, soddisfatti dell'esercizio fisico e della buona prova di competenza boxistica, ben presto risalgono sui loro Mech per finire lo scontro tra robottoni (d'altronde si sa, un pugno dato tramite joystick non darà mai la stessa soddisfazione di un cazzotto vero e proprio).

H)Ad un certo punto, preso dall'entusiasmo, il nostro buon protagonista si confonde e pensa di essere sopra Mazinga e lancia un pugno a razzo, arma mai installata né usata da Zegapain durante le puntate precedenti. Come è ovvio durante la battaglia finale ha altri poteri speciali, ma questi sono spiegati e installati correttamente sul buon Zega mentre questo pugno è un bonus dato dal puro entusiasmo del buon Kyo o da un momento di confusione dello sceneggiatore.

I)Viene chiaramente stabilito che il protagonista ci metterà 20 anni o più a costruire il macchinario sulla Terra, nella puntata seguente il protagonista lo costruisce per il diploma, quindi direi in 3 anni. Si sospetta l'aiuto di MacGyver e di almeno una molletta o al limite di Giovanni Muciaccia e abbondante colla vinilica.

L)Nella scena finale c'è una delle protagoniste incinta ma con lo stesso aspetto della serie, lasciando lo spettatore con l'atroce dubbio che sia rimasta incinta in prima liceo.

Quindi per finire devo dare un sofferto 5 a quest'opera che, tolti gli ultimi episodi, sarebbe stata tra 6 e 7.


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Ironic74

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
In una realtà che al giorno d’oggi tra social network, videogiochi on line e avatar virtuali deve sempre di più fare i conti con la finzione, uno degli incubi dell’uomo del nuovo millennio sembra proprio quello di perdere la distinzione tra ciò che risulta tangibile e ciò che non lo è. La trilogia di Matrix, dando libero sfogo a queste paure, tracciò un solco nella cinematografia non solo fantascientifica che non poteva non essere poi seguito anche dall’animazione nipponica, da sempre sensibile a tutto ciò che la modernità comporta sia in senso positivo che, soprattutto, in senso negativo. Zegapain è il frutto di quello che ho detto.

Stando ai diversi commenti che si trovano sul web, questa serie ha provocato non poche accuse di plagio e scarsa originalità riducendola quasi ad una pessima versione animata mecha del leggendario film hollywoodiano; ebbene io non la penso così. È sicuramente vero che la Sunrise, la casa produttrice di altri celebri robottoni del passato come Daitarn 3 e Zambot, abbia preso un forte spunto da Matrix, cosa ben visibile per argomenti e situazioni, soprattutto nelle prime e nelle ultime puntate come nell’incipit generale, ma è anche vero che nel fluire della serie il tutto prende una piega nuova ed originale.

Non sto dicendo che Zegapain è un capolavoro, esso ha dei palesi limiti nel disegno (computer grafica un po’ grezza e disegno tradizionale che non eccelle) e molti buchi nella psicologia e nella storia di buona parte dei personaggi che non siano i tre principali, senza contare un finale piuttosto affrettato. Sto dicendo che Zegapain risulta una serie piacevole da vedere, non tanto per i combattimenti mecha, che in realtà sono messi un po’ in secondo piano, ma per una sceneggiatura davvero piacevole e ricca di colpi di scena che riesce a portarti senza pesantezze fino alla fine nonostante la presenza di numerosi termini scientifici (si parla di fisica quantistica, mica del tempo!) che fanno parte integrante della trama.

La storia non è, infatti, puramente fantascientifica ma anche sentimentale, e l’intreccio tra i due generi risulta riuscito anche grazie ai personaggi principali: il giovane e ribelle Kyo e la piccola ma forte Kaminagi riescono a creare una forte empatia con lo spettatore, che piano piano finisce per appassionarsi alla loro storia. Peccato però che i cattivi invece dopo un inizio promettente non destino lo stesso fascino e l’interesse per loro scema man mano che la serie finisce.

Come avrete capito se siete alla ricerca di un’anime puramente mecha Zegapain sarà per voi una delusione, ma sarà un buon intrattenimento per chi ama gli anime in cui i generi si mescolano. Il mio consiglio è di non dare un giudizio affrettato e abbandonare dopo le prime puntate questo titolo, ma di dargli una chance; pur con le pecche che ho descritto questa serie secondo me vale la pena di essere vista. Una delle ragioni è anche per la splendida colonna sonora, in cui spicca la bellissima ending Little Goodbye di Rocky Chack. Sarete pronti a "risvegliarvi"?

discografico

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discografico

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Questo anime aveva le potenzialità per diventare un cult assoluto dell'animazione, se solo gli autori avessero osato di più e fossero riusciti a sistemare alcune piccole lacune nella trama. L'idea di fondo è, infatti, eccezionale. Zega Pain riesce quasi a reinventare le fondamenta di "Matrix", immergendole in uno scenario fantascientifico ancora più ricco di spunti, per quanto non tutti sfruttati a dovere. L'anime mescola magnificamente i canoni tradizionali del filone Mecha con riflessioni flosofiche sull'esistenza, inaspettate teorie quantistiche, romanticismo semi-adulto, azione mozzafiato da video game e scenari suggestivi.

Tutto ruota attorno all'ipotesi che la realtà che viviamo sia una finzione. Il protagonista Sugoru Kyo viene improvvisamente catapultato da un mondo quieto ed accogliente in un'improvvisa e spettacolare lotta planetaria per la sopravvivenza del genere umano. Kyo si ritroverà a pilotare lo Zega Pain Altair, scoprendo progressivamente l'incredibile e angosciante verità.
L'anime emoziona sia per l'intensità delle battaglie, sia per i colpi di scena che svelano puntata dopo puntata una storia incredibile, senza alcun momento di stanchezza e costantemente in tensione.

Per quanto non indimenticabili, le animazioni sono di ottimo livello e le ambientazioni estremamente fascinose, così come il design dei vari Mecha. La caratterizzazione dei personaggi è purtroppo altalenante, con momenti di grande intensità e di magnifica introspezione e qualche scelta superficiale che lascia talvolta a metà le potenzialità enormi dei diversi protagonisti. L'uso della computer graphic è nella media, senza stupire, ma con una realizzazione che armonizza egregiamente il 3D computerizzato con il 2D disegnato, ottenendo un risultato egregio. Le musiche sono invece di altissimo livello.

Qualsiasi amante di robot e di fantascienza deve dare almeno una possibilità a Zega Pain. Il mio voto è altissimo, ma resta l'amaro in bocca per alcune scelte affrettate. E' probabile anche che gli autori non siano riusciti a trovare la completa quadratura del cerchio per un'idea di base sensazionale, per quanto ispirata decisamente a Matrix, ma comunque colma di intrichi e difficoltà per essere completamente realizzata, così talvolta viene risolta con prevedibili cliché.
Zega Pain poteva essere epocale, peccato. Anche così, resta però una grandissima esperienza visiva. Consigliato, assolutamente.


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Aniki87

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Premetto che non sono un'appassionata di anime robotici, ma avendo sentito parlare di un anime "alla Matrix" mi sono incuriosita molto e ho deciso di vedere la serie.
Dal mio punto di vista ZegaPain non è una scopiazzatura delle tematiche di Matrix, è molto di più, perché quando si arriva al punto in questione la realtà del mondo di ZegaPain è molto più spiazzante.
Questa realtà che verrà man mano svelata durante la serie è l'elemento che mi ha di più interessato... vi assicuro che di argomenti esistenziali sul quale ragionare ce ne sono molti.
ZegaPain è come un puzzle: finchè i tasselli non vengono messi gli uni vicini agli altri è poco comprensibile. E questo non riguarda solo lo sviluppo della trama ma anche
la caratterizzazione dei personaggi che pian piano prendono più corposità.
Fin da subito ho preso in simpatia il protagonista, Kyo, ragazzo esuberante che all'inizio della serie è intento a reclutare membri per il club di nuoto (del quale è l'unico iscritto) per far sì che il club non debba chiudere.
Durante lo sviluppo della storia non mancano di certo gli scontri tra robot, cosa che, gli amanti del genere sicuramente sapranno apprezzare, ma che a me, purtroppo, hanno sfinito.
Devo però ammettere la bellezza del design dei vari robot: sia ZegaPain e similari che i robot degli antagonisti. Davvero ben fatti e la loro colorazione fluorescente è davvero accattivante!
In conclusione do un 7, perché nonostante la serie non sia riuscita a prendermi completamente la componente "matrixiana" è veramente ma veramente molto interessante e il prodotto è di ottima qualità!


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Hadrill

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Serie fantascientifica di taglio originale, caratterizzata da una forte componente drammatica e un approfondito studio psicologico di tutti i personaggi.
La serie ha una partenza lenta, ma il ritmo narrativo cresce costantemente fino all'ultimo episodio, riuscendo a tenere, così, desta l'attenzione dello spettatore; inoltre, c'è un buon equilibrio tra scene d'azione e momenti più intimisti.
Molto curato il character design dei personaggi, mentre, in generale, si nota molto lo stacco tra l'animazione tradizionale e le parti realizzate in computer graphic.
Consiglio la visione.


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ALUCARD80

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
Ho delle idee profondamente contrastanti riguardo a questo anime, che mi ha affascinato ed enormemente deluso allo stesso tempo. Subito dopo pochi episodi mi sono trovato di fronte ad una storia chiaramente, inequivocabilmente scopiazzata in lungo e in largo da Neon Genesis Evangelion, e una sceneggiatura che va di pari passo con gli ambienti spudoratamente ripresi dal ben noto e rivoluzionario kolossal “Matrix”. È un anime prodotto dalla Sunrise, casa che io stimo molto e che in passato ha mostrato grande qualità e proposto “hits” di tutto rispetto.
Non è che in Zegapain non vi sia nulla di originale, ma non si può affatto definire questo titolo come innovativo o interessante per i suoi contenuti, e anche se le emozioni che mi ha suscitato sono state positive, ero conscio di essere di fronte a qualcosa di già visto. Si potrebbe essere più gentili, sottolineando le numerose citazioni in numerosissime scene e scorci che rendono (in questo caso chiaramente) omaggio alla serie animata della Gainax e il film sopracitato, ma è chiaro che l’intento non è solamente quello.
Purtroppo l’intera disposizione dei ruoli dei protagonisti e le varie situazioni sanno di vecchio e già rivisto: capisco come un anime robotico di questa generazione desideri / debba / finisca per forza di cose ad ispirarsi al prodotto che ha cambiato la concezione di anime sia come creazione tecnica che come introspettiva dei personaggi (Evangelion), ma a tutto c’è un limite.

La trama parla di Kyo, un ragazzo come tanti altri che frequenta la scuola di Maihama, una cittadina nelle vicinanze di Tokyo, in Giappone. La vita scorre tranquilla e anche un po’ monotona, come tutti i giorni, e Kyo occupa il tempo libero con il suo sport preferito, il nuoto. È proprio questo a tenerlo su di corda: in quanto responsabile del club di nuoto della scuola, ha perso di recente i suoi vecchi membri a causa di un litigio e sta cercando disperatamente altra gente per riuscire a raggiungere un numero sufficiente per non far chiudere l’attività. Inoltre, pare essere legato sin dall’infanzia ad una ragazza di nome Ryoko.
Insomma, un ragazzo normalissimo in una tranquillissima città… fino a quando non conoscerà Misaki Shizuno, un’altra, misteriosa ragazza che riuscirà a trascinarlo in uno strano, paradossale universo alternativo simile ad un videogioco, dove Kyo dovrà pilotare un potente robot da guerra armato e dal potere devastante (un universo virtuale costituito da numeri verdi su campo nero…)
Più che parlare della trama si dovrebbe parlare dei luoghi comuni di molte scene e della scelta di attingere liberamente idee, a mio singolar parere, appunto da Evangelion e Matrix.
Riassumo ciò che voglio dire con una serie ridondante di esempi lampanti: un comandante inflessibile e apparentemente privo di emozioni, che indossa sottili occhialetti capaci di celare il suo sguardo nei momenti chiave, una ragazza bionda che lo assiste, un ragazzo che scopre una realtà alternativa e capisce che quella dove ha vissuto fin ora era solo un agglomerato di numeri e immagini illusorie create da un potente computer, dei robot che terminano la carica d’energia e devono rientrare entro tempo limite, la tutrice del protagonista che si chiama MisaKI (non Misato, per carità), ha lunghi capelli blu, e pare essere perennemente afflitta da qualcosa d’indecifrabile.
E ancora: un’immagine olografica di alcuni capitani in riunione che emette solo suoni ma non mostra il loro volto, con una singola scritta: “Sound Only”, (questo è troppo, spero sia stata una citazione e basta), un protagonista che si risveglia e capisce di aver già vissuto determinate esperienze, la folle brama del vero “cattivo” della storia, desideroso di voler emulare Dio rendendo l’uomo immortale, l’azzeramento della specie umana sul pianeta e il resettamento totale… e potrei continuare per un’altra buona decina di minuti.
Io capisco volersi ispirare a saghe che hanno scritto la storia dell’animazione mondiale, o a film che hanno cambiato il concetto di fantascienza e cyber-avventura, però anche il buon gusto di limitarsi a volte non farebbe male. Fortunatamente l’anime si riprende sul finale, con qualche colpo di scena piuttosto rilevante e (stranamente) inaspettato.
Come se non bastasse, anche l’aspetto tecnico non è un gran che: nonostante le sequenze animate di combattimento siano piuttosto gradevoli e abbiano un certo ritmo, la CG utilizzata per creare gli Zega (i robot da combattimento) è nella media, (nulla di eccelso, almeno così mi è parso), ma la qualità delle animazioni nell’arco di tutti e 26 gli episodi è davvero mediocre. Le espressioni, i sentimenti, le emozioni dei protagonisti non guadagnano il giusto spessore a causa di un tratto non all’altezza, dialoghi con qualche lacuna logica ed esplicativa, che se più approfonditi non avrebbero fatto male ai fini della trama. Anche la colonna sonora non mi ha colpito particolarmente, “utile alla causa” ma niente di più.
In definitiva, un anime che si è mostrato (poco) intrigante e allo stesso tempo deludente a causa della strada decisa dagli sceneggiatori: una misera copia di qualcosa di già visto, appena sufficiente, più che un’opera ispirata.

abcb

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abcb

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Attenzione SPOILER di ZEGAPAIN
Zegapain è un'opera originale e cioè l'anime è stato realizzato ex novo e non si tratta della trasposizione di un manga o di un romanzo. Ideato e realizzato nel 2006 dalla Sunrise questa serie di 26 puntate rappresenta, a mio avviso, uno dei capolavori robotici degli ultimi anni, affiancandosi tranquillamente a serie molto più famose/diffuse come Gundam, I cieli di Escaflowne, od altre, distinguendosi però con caratteristiche che definirei uniche. Le animazioni sono di buon livello tecnico, i disegni in 2D si integrano bene con le sequenze di combattimento in CG, il sonoro mi è piaciuto molto, come pure le ottime opening ed ending theme, buone anche le bgm.
Incipt: In apertura del primo episodio viene mostrata una sequenza di combattimento il cui significato rimane però misterioso. Successivamente entra in scena (nuovamente) il protagonista, Sogoru Kyo, esuberante studente del primo anno nel liceo della città di Maihama (limitrofa a Tokyo), che come presidente ed unico membro rimasto del club di nuoto cerca incessantemente, intramezzato da problematici e conflittuali rapporti sociali con molti suoi coetanei (tra cui alcuni ex amici), altri membri per evitare che il suo circolo venga chiuso per mancanza del numero minimo di iscritti. All'improvviso Kyo vede in piscina una misteriosa e bellissima ragazza, cerca di raggiungerla ma lei semplicemente svanisce nel nulla tuffandosi in acqua. A far compagnia a Kyo ci sono l'amica d'infanzia Kaminagi Ryoko ed un altro amico, i quali rimangono però dubbiosi del suo racconto così il nostro si ritrova molto confuso considerato che solo lui è riuscito a vedere la misteriosa sempai! All'improvviso però la ragazza compare e, dimostrando di conoscere molto bene Kyo, rivelerà di nascondere un segreto: proviene, infatti, da un mondo parallelo (non è chiaro cosa o dove sia), un mondo che lei, Misaki Shizuno, ragazza dallo sguardo triste che sembra essere sempre rivolto altrove ed in particolare oltre il Kyo che ha di fronte, gli chiede di salvare portandolo alla guida di un mecha (Zegapain) chiamato Altair. Kyo verrà catapultato di colpo nel bel mezzo di una battaglia a bordo di questo gigantesco robot, pilotato da lui stesso e da Shizuno, scoprendo inoltre, ed inspiegabilmente, di sapere pilotare il mecha in battaglia senza difficoltà! Successivamente le incursioni in questo altro mondo (da salvare) si ripeteranno e Kyo scoprirà che stranamente questo suo “sogno” assomiglia incredibilmente a un gioco di ruolo da poco in commercio a Maihama chiamato Pain of Zega. Comincerà allora a porsi domande come: che cos'è il mondo da lui visitato a bordo dello Zegapain Altair, così simile alla terra, ma devastato e senza vita? è solo frutto dell’immaginazione... o no? Qual'è il confine tra la realtà ed il mondo virtuale? Qual'è il mondo reale? possibile che lui e le altre persone di Maihama non stiano vivendo una vita reale? In un'escalation di sentimenti e patos, nuovi misteri creeranno ulteriori dubbi, avvenimenti oscuri condurranno altre domande che porteranno alla terribile verità, alla vera storia. Se siete rimasti affascinati da Matrix e vi piacciono le storie piene di mistero, non potete assolutamente perdere questa enigmatica serie. Gli abilissimi sceneggiatori andranno però oltre Matrix (ed era difficile!), portando ancora più agli estremi (non vi dirò però come), il concetto di "mondo illusorio”. La storia, con veri colpi di genio, si guadagna la palma dell'inventiva e dell'originalità all'interno di un filone molto sfruttato, arrivando a quelle caratteristiche di unicità che ho citato all'inizio. Non mi dilungo troppo su questo perché voglio evitare spoiler che tolgano il gusto della sorpresa (forse ho già detto troppo...). E' importante dire che l'altro/a protagonista della storia, insieme a Kyo e Shizuno, è l'amica d'infanzia Kaminagi Ryoko, ragazza estremamente vivace e positiva nell'affrontare le avversità ed i momenti di difficoltà sia altrui che personali. In definitiva l'anime parte in modo abbastanza classico e lineare, distinguendosi però con alcuni particolari (il cui significato completo sarà chiaro solo dal quinto-sesto episodio) molto importanti; consiglio pertanto di dare fiducia alla storia durante la visione dei primi episodi, appello rivolto sopratutto ai più “vissuti” del genera mecha e/o sci/fi, aspettando che la trama entri nel vivo. Del resto è un classico di molti altri anime delineare bene i contorni delle vicende negli episodi 5-6-7.
Zegapain è un anime che emoziona con temi potenti ed evocativi. L'intreccio è solido e scorre liscio fino al termine, non c'è tempo per annoiarsi, sono i pochi i momenti di passaggio e sostanzialmente non ci sono puntate riempitive. Più volte ci si ritrova coinvolti e le sensazioni causate dalle situazioni, dai rapporti ed i sentimenti che i personaggi vivono hanno rapito la mia attenzione. Le vicende umane mixate-alternate alle spettacolari scene di azione ed i colpi di scena, mai fini a se stessi in quanto quasi sempre utili alla trama, conducono a spunti di riflessione ed approfondimenti. Tra citazioni filosofiche (senza esagerazioni però) e vita vissuta viene esaltato il significato di vita e morte, vengono trattati i relativi concetti umani di esistenza, ricordo, dolore, felicità ed amore, sensazioni che non bisogna dimenticare se si vuole comprendere in modo profondo. Alla fine sarà anche chiaro il significato del titolo Zegapain.
L'introspettiva dei personaggi è molto buona (alcuni “di contorno” sono stati sacrificati dal numero delle puntate) ed è spesso estremamente legata al loro prendere coscienza della non realtà, di quel che li circonda e delle relative implicazioni. I "cattivi di turno" suscitano interesse e curiosità, in particolare la loro evoluzione non delude. Risulta infatti interessante l'indagine parallela sul concetto di vita (e del modo di attribuirle importanza) e amore visto dal loro punto di vista e da quello dei protagonisti.
Personalmente ho trovato poche incongruenze e/o mancanze nella sceneggiatura che mi abbiano lasciato dubbi, oltre a quelle che possiamo chiamare licenze fantascientifiche. In sostanza direi che è sorprendente come, ragionandoci su, possano essere trovate spiegazioni che collimino con la logica di una trama complessivamente più lineare di quella di Matrix ma comunque così complicata ed affascinante. Dico complicata perchè mi sono ritrovato spesso a “rimuginare” su vari aspetti, in particolare sul finale, momento in cui bisogna cogliere l'essenza di ogni particolare, seguendo attentamente l'animazione fino agli ultimi fotogrammi.
A mio avviso merita veramente, anche per i non amanti del genere mecha in quanto i combattimenti sono un aspetto che si inserisce nella trama e non il canovaccio portante (nonostante risultano determinanti nell'economia della storia). Non gli do 10 perchè il punteggio massimo l'ho riservato solo alle mie serie storiche, peccato che il meccanismo del voto non preveda i mezzi punti, l'ideale sarebbe stato 9,5!

MauroFiore

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MauroFiore

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
La domanda è: si può dare 10 ad un anime che non è perfetto? Considerando che la perfezione non esiste, e dato che io do più valore a quello che mi è piaciuto rispetto a quello che non mi ha entusiasmato, la risposta è si.
Zegapain mi è piaciuto tanto sotto molti punti di vista, quindi pazienza se alcuni rapporti tra i personaggi potevano essere approfonditi meglio, perché quelli che vengono sviluppati trasmettono grandi emozioni.
Fa niente se i momenti di pura esaltazione per i combattimenti dell' Altair sono pochi, perché la trama non ne fa sentire l' assenza. Per quel che riguarda la storia si entra in territorio "valutazione soggettiva"...io ho apprezzato moltissimo la trama di Zegapain... la prima cinquina di puntate che crea un disorientamento voluto allo spettatore, che rimane con dubbi e domande che incominciano a risolversi lentamente. Contestualmente, dopo aver compreso il funzionamento del mondo di Zegapain, si affacciano a noi nuovi quesiti, non più riferiti all' intreccio narrativo (o almeno non solo), ma dovuti all' inserimento di tematiche interessanti. Anche se alcuni spunti possono ricordare Matrix o Evangelion, io ritengo che lo sviluppo di queste idee "prese in prestito" sia del tutto innovativo e, soprattutto, portato avanti in maniera appassionante e senza scivoloni. E poi mi ha emozionato in molti punti Zegapain. Tante situazioni, tanti rapporti persi e ripresi, tanti sentimenti che i personaggi vivono e riescono a trasmettere in maniera giusta. Non c' è melodramma, ma ne capisci la sofferenza e, fortunatamente, anche la gioia. Infine il finale mi ha soddisfatto. Dopo 26 puntate non mi sono chiesto che fine avesse fatto la conclusione. Quest' anime ha creato delle situazioni che richiedevano un finale degno, ed una volta tanto, senza esagerare nel lasciare allo spettatore troppa interpretazione, l' anime finisce senza lasciarti l' amaro in bocca.

kappei78

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kappei78

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Sogoru Kyo presidente e unico membro rimasto del club di nuoto del liceo di Maihama, trascorre lunghi giorni uguali oppresso dai soliti problemi adolescenziali insieme all’inseparabile amica di infanzia Kaminagi Ryoko.
La monotonia della sua vita viene però un giorno spezzata dall’incontro con la senpai Misaki Shizuno, bellissima ragazza nonché egregia nuotatrice e perciò elemento potenzialmente dotato delle capacità necessarie a riportare in auge il club stesso. Questa tuttavia nasconde un segreto: proviene, infatti, da un mondo parallelo che è stato distrutto da una catastrofe, un mondo stranamente molto, troppo simile ad un videogioco denominato Zegapain molto in voga tra i ragazzi del liceo.
Neanche a dirlo, Kyo viene lì puntualmente catapultato, ritrovandosi per giunta invischiato in prima persona nella battaglia in corso a bordo di un gigantesco robot co-pilotato dalla senpai stessa; ci si comincia così a chiedere se ci sia un vero confine tra la realtà e il mondo virtuale.

Anime di 26 episodi diretto da Yuji Yamaguchi, prodotto nel 2006 dallo studio Sunrise, del quale esiste anche un manga omonimo curato da Gou Yabuki, Zegapain, vede, circa il comparto tecnico, i disegni e le animazioni non essere niente di particolare, con una differenza tra le sequenze in 2D e quelle di combattimento in CG che si nota parecchio ma che non risulta essere eccessivamente fastidiosa; il sonoro mi è piaciuto molto, come pure l’ottima opening theme.
Il suo difetto principale verte nell’assoluta mancanza di originalità della trama; questo lavoro infatti si “ispira” principalmente, e con il termine “ispira” uso un eufemismo, alla saga di Matrix e a quella di Evangelion, (in alcuni punti sembra proprio essere la trasposizione animata (non)ufficiale di Matrix), ciò nonostante, l’intreccio è solido e scorre liscio fino al termine; durante la visione non mi sono mai annoiato, piuttosto in più di una occasione mi sono ritrovato coinvolto discretamente.
In definitiva questo è un titolo che non riesce sicuramente a brillare di luce propria, non è sicuramente, e forse non aveva neanche la pretesa di essere un capolavoro, ma non posso non consigliarlo agli appassionati di genere. A me è piaciuto e se uscisse in versione italiana ci farei più di un pensierino..
Voto 7/8

ErTharance

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ErTharance

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Meriterebbe un 6... giungo a 7 perchè non me la sento proprio di darglielo, visti gli spunti interessanti.

L'anime, a sfondo robotico, parte nel più classico dei modi:
Un esuberante studente, con problematici rapporti sociali con i suoi coetanei (ad eccezione della sua amica d'infanzia - ma guarda un pò), Kyo Sogoru, si ritrova dalla sua "normale" vita scolastica alla guida di un mecha chiamato appunto Zegapain. Dovrà combattere per la salvezza dell'umanità -ma guarda un pò- .
Passata questa fase iniziale, tra le più gettonate-sputtanate, l'anime si evolve con relativa originalità. Ad essere messa in discussione è la realtà stessa dove vive Kyo che presto si rivela un mondo fittizio; se non avessi visto Matrix anni prima di questo anime, avrei gridato al capolavoro passando sopra ai suoi difetti, ma, come tutti sappiamo da Matrix in poi questo tema è stato sviscerato in ogni modo. Abili comunque gli scneggiatori ad andare oltre e portare ancora più agli estremi, non vi dico come, ed era difficile, il concetto del "mondo illusorio".
Pian piano, come ho detto, si guadagnano una palma all'inventiva all'interno del filone. Non mi dilungo troppo su questo perchè voglio evitare spoiler di qualsiasi tipo... consiglio comunque di dargli un po di fiducia durante la visione dei primi episodi.

L'introspettiva dei personaggi non è presa sotto gamba ed è spesso estremamente legata al loro prendere coscienza della NON realtà di quel che li circonda e relative implicazioni. Zoppica tuttavia e le persone faticano non poco a guadagnare spessore; non male i "cattivoni" di turno (Syn e Abyss) che sin da subito riescono a suscitare interesse e curiosità e il loro evolversi non delude: interessante la parallela indagine loro con i protagonisti sul concetto di vita e amore, anche se non è che poi, a questi, venga dedicato più di tanto tempo.
Gli scontri tra mecha sono in CG, perfettamente integrata nel disegnato, a volte anche avvincenti, non mi hanno tuttavia entusiasmato più di tanto nel complesso. Dal punto di vista della OST non mi sento di affermare di aver udito nulla che possa destare interesse. Ammetto tuttavia che scrivo ora questa recensione, ma ho visto l'anime qualche tempo or sono.

Nonostante, a mio parere, il cartone fatichi molto a prendere forza, risultando perennemente "opaco" nel complesso, gli spunti di riflessione che offre su concetti come la vita, l'umanità e la meccanica quantistica, sono decisamente interessanti e lo rendono per certi versi unico. Gli autori tuttavia danno l'idea di aver trovato un tesoro, come un motore innovativo d'auto, ma di non avere la capacità di costruirgi attorno una carrozzeria degna. Peccato davvero poteva essere l'anime dell'anno se non del secolo; diviene invece una gradevole visione a tempo perso.

Brutal

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Brutal

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
La fusione e l'incontro tra l'uomo e la macchina sono dei temi ricorrenti negli anime/manga giapponesi. Il fatto è che loro abbiano un concetto diverso di esistenza, molto lontano dal nostro, che è intriso di valori ebraico/islamici/cristiani e di concetti quali "anima". Forse anche per questo anime come "chobits" possono risultare difficili da capire appieno per noi occidentali.

Questa storia è fortemente legata a questo modo di pensare e solleva un interessante quesito: un essere umano resta tale anche se privo di un corpo? Ciò che ci rende umani è semplicemente insito nella nostra coscienza, ovunque essa si trovi o sia "memorizzata" ?

Bello, davvero da non perdere.

hades

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hades

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Zegapain, ovvero come un anime può creare mille dubbi sulla realtà che viviamo. Ideato e realizzato dalla Sunrise questa serie di 26 puntate rappresenta uno dei capolavori robotici degli ultimi anni, andandosi ad affiancare a serie collaudate del calibro de I cieli di Escaflone, Fafner e Genesis of Aquarion, opere di poco inferiori ai miti di Evangelion e Gundam.
La trama inizialmente parte in sordina, con il nostro giovane protagonista Sogoru Kyo intento a cercare nuovi iscritti per il club scolastico di nuoto, prossimo alla chiusura. Armato di telecamera il ragazzo filma così il tuffo spettacolare di una bella ragazza dai lunghi capelli neri. Purtroppo per lui al momento della visione del video non compare assolutamente nulla. Chi era quella ragazza? E perché non compare nel video? Che fosse un fantasma? Kyo non ha nemmeno il tempo di porsi queste domande che si trova catapultato in un gigantesco robot a combattere contro dei simpatici robottini intenzionati a farlo fuori. Al termine del combattimento si ritrova nella sua camera, come se tutto si fosse trattato di un favoloso sogno…. Purtroppo per lui la cosa si ripete e stranamente questo suo sogno assomiglia incredibilmente a un gioco da poco in commercio chiamato Zegapain. Allora è tutta realtà virtuale, il mondo da lui visitato a bordo dello Zega Altair , così simile alla terra, ma devastato e senza vita, è solo frutto dell’immaginazione.. o no? Possibile che quello che Kyo sta vivendo sia la sua reale vita? Sicuri che le vite, le persone di quello che fino a quel momento facevano parte del normale mondo di Sogoru siano tutte reali? In una escalation di sentimenti e patos, nuovi misteri si affacceranno, tanti avvenimenti oscuri, fino a giungere alla terribile verità, alla reale storia. Se siete rimasti affascinati da Matrix e vi piacciono le storie piene di mistero, non perdetevi assolutamente questa enigmatica serie.

viridis lacerta

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viridis lacerta

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
«Entangle!!!»
Bel anime! Dalla trama originale con contenuti che spaziano sui vari ambiti dell’esistenziale. Inserirei ZegaPain in equilibrio tra Neon Genesis Evangelion e Full Metal Panic, attenuando la drammaticità del primo e la “demenzialità” scolastica del secondo.
Questo mecha, ispirato alla meccanica quantistica, mette in risalto un possibile scenario post distruzione dell’umanità che non appare mai veramente cupo eppure riesce sempre a restare lirico. La storia, nonostante sia complessa, non è affatto difficile da seguire e, soprattutto, non è scontata; non si perde mai il tono della vicenda e si divorano gli episodi. Comunque chi lo dovesse vedere, sospenda il giudizio almeno fino al quinto episodio.
Una particolare attenzione va data alla resa grafica: i disegni tradizionali dell’animazione giapponese sono sapientemente incastrati con grafica computerizzata.
«QL terminato»

buk80

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buk80

Episodi visti: 23/26 --- Voto 8
Un bell anime del genere meca molto leggero e profondo con dei disegni in 3d dettagliati. La trama é complessa e piena di sviluppi e colpi di scena che si susseguono a ritmo continuo, il tutto si incentra sulla storia del protagonista e del suo zegapain e della storia d'amore confusa con la sua copilota, che lottano per la sopravvivenza della terra da parte di misteriosi esseri.
Le 23 puntate sono tutte belle e sviluppano una trama intricata piena di riflessioni, ma senza i soliti temi incomprensibili degli atri cartoni giapponesi; lo consiglio soprattutto a chi piacciono i robottoni.

kiji_77

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kiji_77

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Bello!
Un anime che cattura l'attenzione dello spettatore e con continui colpi di scena. Una fine che non è male (almeno dal mio punto di vista, odio le cose lasciate a metà), bellissima la sigla iniziale, molto belle le musiche.
Parliamo di un anime che inizia con degli eventi particolari, che dalle prime puntate non si capisce di cosa stiamo parlando, in che mondo ci troviamo, mondo virtuale? mondo parallelo? Perchè si combatte? chi è il nemico e perchè vuole eliminarci.
Non ci sono i classici extraterrestri od angeli o mostri ma...
La speranza è l'unica cosa che hanno.
Grazie come sempre ai nostri fansubber, ottimo lavoro.
Scopritelo

maxx

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maxx

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Zegapain: tutto ciò che ho sempre desiderato in un cartone sui robottoni!
La trama, non complessissima ma molto ben articolata e gestita all'interno delle puntate, non risulta mai scontata nè banale, con continui colpi di scena e situazioni adrenaliniche sapientemente intervallate ad interessanti riflessioni.
Evidenti i riferimenti ai film di Matrix per quanto riguarda la condizione del genere umano, per quanto ciò non impedisca assolutamente all'anime di evolversi secondo una strada propria ed originale.
Tecnicamente molto ben fatto, con character design, animazioni e musiche di buon livello, difficilmente Zegapain non lascerà il segno!
Da vedere!

alanon

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alanon

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Il genere non mi piace piu di tanto, preferisco anime spensierati e divertenti. Quest'anime comunque merita un 10 o poco meno.
I suoi punti di forza:
- storia estremamente originale
- fortemente sentimentale
Quelli che ho meno apprezzato:
- tensione senza momenti di riposo (sopratutto verso la fine) del resto e la storia di una ipotetica guerra
- E' orientato, come gia qualcuno ha scritto, al catastrofismo totale.

Sdario

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Sdario

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
10 e lode a questa serie strepitosa.
Una serie che merita di essere vista sia per la stupenda grafica che per la storia particolare appunto riferita ad una vita in dei server.
Personaggi ben fatti.
Insomma per gli appassionati come me di Mecha e' una chicca, ma penso che anche per il resto non si puo' perdere.
Il finale,(appena finito di vedere oggi 15/01/2007 alle ore 18:00)molto bello nei combattimenti e nelle rivelazioni della storia, che lascia pensare ad un probabile Sequel. SPERIAMO.
Per finire complimenti alla Sunrise che a mio avviso non delude mai!!!!

Lord Orion

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Lord Orion

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
La più bella serie robotica che abbia mai visto.
Prende inizialmente spunto da Matrix, ma riesce a rielaborarne le tematiche in maniera ancora più complessa, riuscendo a creare una storia originalissima e ancora più affascinante! I personaggi principali sono ottimamente caratterizzati, mentre alcuni dei secondari (come la comandante Isola e il suo equipaggio) vengono maggiormente approfonditi nel videogioco tratto dalla serie.

Gli scontri tra mecha non sono tantissimi per la verità, ne troviamo molti di più nel finale che non nell'arco dell'intera serie. Sono comunque molto avvincenti e fanno sfoggio di una buona CG. Il resto del comparto visivo è veramente ottimo: questa serie è una vera e propria gioia per gli occhi... e per le orecchie, grazie a una colonna sonora decisamente buona e a due sigle meravigliose (specialmente quella finale).
Un anime da seguire assolutamente, che siate o no appassionati di robotici... saprà coinvolgervi e commuovervi come mai nella vostra vita :)

katsymiej

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katsymiej

Episodi visti: 17/26 --- Voto 9
Come gia detto da chi ha recensito questo anime prima di me, i riferimenti a Matrix sono evidenti. Ma, secondo me, limitati al fatto che i protagonisti vivono in un mondo virtuale. La storia, infatti, é assolutamente originale (almeno a mio parere), e, con il proseguire della serie, sempre più appassionante. Non é certo una di quelle serie dove, visti un paio di episodi, capisci più o meno come andra a finire. Tecnicamente mi sembra molto ben fatto, con personaggi molto ben caratterizzati. Personalmente lo ritengo un anime di alto livello.

Lucky90

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Lucky90

Episodi visti: 14/26 --- Voto 8
Solitamente non faccio recensioni se non ho visto tutta la serie ma stavolta voglio sbilanciarmi.
Zegapain è un anime molto bello, curato nella grafica e nell'impronta dei personaggi. La storia è nello stile catastrofico alla Evangelion ma attinge a piene mani, al mondo di Matrix. Quest'ultimo aspetto mi ha picevolmente sorpreso perchè è stato fatto comunque con una certa originalità che lo distingue sicuramente da quegli aborti che tentano di raschiare il barile di NGE (vedi...Acquarion). Anche le paranoie dei personaggi sono limitate al minimo indispensabile lasciando piu spazio ai combattimenti. Se devo trovargli un difetto...non mi è piaciuto il design degli Zegapain ma se non altro sono originali.....

ProfKabuto

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ProfKabuto

Episodi visti: 3/26 --- Voto 7
Quest'oggi mi sono inchiodato davanti al mio mac a guardare tutti e tre gli episodi di questo nuovo anime.
Premetto che non conosco la serie Aquarion, ne tanto meno seguo gli anime edite da bandai. Però devo essere onesto, sono rimasto fortemente coinvolto. Mi è piaciuto davvero tantissimo.
Erano anni che non mi appassionavo così tanto ad un cartone. E sono appassionato eh!
Mi associo al commento precedente, per quanto riguarda la trama, in quanto è tutta da scoprire...si è accennato anche a Matrix e a ritorno al futuro su altri forum (subzero) ma chissà...lo scopriremo solo vivendo ;-))))

intelligebete

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intelligebete

Episodi visti: 2/26 --- Voto 7
Cercavo recensioni, ma sembra che la prima dovrò farla io ;-)... Quindi do solo un 7, per ora.
Ho visto i primi 2 ep (in qualità hdtv 1280x720, fansub di SubZero) e promette molto bene! Dopo lo sconclusionato Aquarion, Bandai sembrerebbe in ripresa. La realizzazione, comunque, è della Sunrise, che è abbastanza una garanzia.
Chara piacevole e moderno, mecha design curato e ben fatto, anche se non farà impazzire tutti (nemmeno il sottoscritto) quello spuntone che esce dal torace dei mecha (dove penso siano alloggiati i 2 piloti).
L'animazione è il punto forte: fluida, finora senza nessun artefatto da CG, e integrata benissimo nel contesto (non snatura l'anime facendolo diventare un filmato in Flash, per capirci...).
Sulla trama è ancora presto per esprimersi... si entra subito in azione al primo ep., le spiegazioni arriveranno man mano... Sicuramente da vedere per gli amanti del robotico!