Manie-Manie: I racconti del labirinto
- Titolo originale
- Manie-Manie: Meikyuu Monogatari
- Titolo inglese
- Manie-Manie: Labyrinth Tales
- Titolo Kanji
- Manie-Manie 迷宮物語
- Nazionalità
-
Giappone
- Categoria
- Serie TV
- Genere
- Automobilismo Azione Fantascienza Sperimentale
- Anno
- 1989
- Stagioni
- Episodi
- 1
- Stato in patria
- completato
- Stato in Italia
- Doppiaggio completato, Sottotitoli completato
- Disponibilità
-
Dynit
(compralo su Amazon.it
)
- Valutazione cc
-
6,992
(#3613 in anime) (29 valutazioni con 9 recensioni)
- Opinioni
- 11 5 0 - 81,48% promosso
- Immagini
- 26 (by Fede)
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Trama:
‘Labyrinth’ di Rintaro
Probabilmente il mio favorito, non ha una vera e propria storia, mostra il viaggio di una ragazzina e del suo gatto all’interno di un labirinto surreale, una sorta di sogno, o incubo, che apre e chiude Manie Manie .
La tecnica di disegno è davvero strana, insolita e particolare. Graficamente è davvero un’esperienza appagante, Rintaro infatti cura ogni minimo dettaglio, propone animazioni fluide e inquadrature atipiche ma suggestive. Il risultato è un bel cortometraggio surreale che, seconda la mia opinione, dovreste vedere almeno una volta.
‘L'uomo che correva’ di Yoshiaki Kawajiri
Dei tre è quello che meno mi è piaciuto. Nonostante abbia molto apprezzato Kawajiri in Ninja Scroll, sono poi rimasto un po’ deluso delle sue successive opere. Per esempio non mi è piaciuta moltissimo la sua prova in Animatrix e penso che il ruolo di regista non sia quello in cui riesce a esprimersi al meglio.
In ‘L’Uomo che Correva’ parla del tramonto di un pilota famoso per essere sopravvissuto per 10 anni in uno sport in cui i piloti vivono in genere solo qualche mese o anno al massimo, visto che i loro veicoli hanno prestazioni che il loro corpo non riesce a tollerare a lungo.
Tecnicamente ben fatto, inframmezza breve sequenze di gara con dialoghi e primi piani del protagonista. Non è riuscito comunque a prendermi, e artisticamente è ben fatto ma piuttosto convenzionale. Kawajiri dà l’impressione di limitarsi a svolgere diligentemente la sua parte, senza osare troppo come per esempio ha fatto Rintaro in Labytinth. Non so, proprio non mi ha detto nulla.
‘Interrompete i lavori!’ di Katsuhiro Otomo
Lo stile di Otomo si nota subito e nel complesso il cortometraggio è piuttosto interessante e piacevole. Tecnicamente è ben fatto e ricco di dettagli. Propone una tematica non originalissima, ampiamente sfruttata in altre opere, ma lo fa in modo efficace. Alla fine la vicenda riesce a divertire, a far sorridere e un po’ ad appassionare.
Un ispettore viene mandato a controllare lo stato dei lavori in un impianto robotizzato nella foresta Amazzonica, Progetto 444, che prevede l’urbanizzazione dell’area. Da un po’ di tempo non si hanno notizie su come stanno andando i lavori, pertanto il giovane ispettore non sa cosa si troverà davanti. Ma lo scoprirà a sue spese, i robot sembrano infatti impazziti e…
Un DVD da prendere in considerazione, soprattutto se amate i prodotti sperimentali, ma non è certo un’opera facile da seguire. Pertanto, se volete svagarvi, potrebbe non essere una scelta azzeccata. Tuttavia, visti gli autori coinvolti e la tipologia dell’opera, vi consiglio di guardarlo. Tra l’altro è proprio nei cortometraggi che un artista riesce ad esprimersi al meglio e in maggiore libertà.
Opinione by Tacchan
Dopo essere proposta in VHS da Dynamic Italia, tocca a Dynit il compito di portare Manie Manie in DVD. Lo fa in modo diligente, proponendo come suo solito una buona edizione. Nonostante l’opera sia del 1983 la qualità video è abbastanza buona e pure l’audio fa bene il suo dovere. Dura solo 50 minuti e il prezzo è quello degli altri DVD, cosa che potrebbe scoraggiarvi, tuttavia è necessario considerare il fatto che l’opera, come vedremo, non è di certo rivolta alle masse, ma a un pubblico di nicchia. Se non conoscete Rintaro, Kawajiri e Otomo, probabilmente non riuscirete ad apprezzare Manie Manie, ma se sapete chi sono, sarete sicuramente curiosi di vederli all’opera in questi tre cortometraggi. Va dato merito quindi a Dynit di aver proposto l’opera in DVD. Spererei di poter vedere in DVD un giorno anche Robot Carnival, altra raccolta purtroppo inedita in Italia. Visto che ci sono, approfitto di questa recensione per ricordare a coloro che amano i cortometraggi animati d’autore che in Italia è stato pubblicato anche Memories, che tra l’altro condivide con Manie Manie un autore, ovvero Otomo (ah, di prodotti simili c’è anche Animatrix).
Ma ora, in breve, qualche riga su ciascuno dei tre cortometraggi.‘Labyrinth’ di Rintaro
Probabilmente il mio favorito, non ha una vera e propria storia, mostra il viaggio di una ragazzina e del suo gatto all’interno di un labirinto surreale, una sorta di sogno, o incubo, che apre e chiude Manie Manie .
La tecnica di disegno è davvero strana, insolita e particolare. Graficamente è davvero un’esperienza appagante, Rintaro infatti cura ogni minimo dettaglio, propone animazioni fluide e inquadrature atipiche ma suggestive. Il risultato è un bel cortometraggio surreale che, seconda la mia opinione, dovreste vedere almeno una volta.
‘L'uomo che correva’ di Yoshiaki Kawajiri
Dei tre è quello che meno mi è piaciuto. Nonostante abbia molto apprezzato Kawajiri in Ninja Scroll, sono poi rimasto un po’ deluso delle sue successive opere. Per esempio non mi è piaciuta moltissimo la sua prova in Animatrix e penso che il ruolo di regista non sia quello in cui riesce a esprimersi al meglio.
In ‘L’Uomo che Correva’ parla del tramonto di un pilota famoso per essere sopravvissuto per 10 anni in uno sport in cui i piloti vivono in genere solo qualche mese o anno al massimo, visto che i loro veicoli hanno prestazioni che il loro corpo non riesce a tollerare a lungo.
Tecnicamente ben fatto, inframmezza breve sequenze di gara con dialoghi e primi piani del protagonista. Non è riuscito comunque a prendermi, e artisticamente è ben fatto ma piuttosto convenzionale. Kawajiri dà l’impressione di limitarsi a svolgere diligentemente la sua parte, senza osare troppo come per esempio ha fatto Rintaro in Labytinth. Non so, proprio non mi ha detto nulla.
‘Interrompete i lavori!’ di Katsuhiro Otomo
Lo stile di Otomo si nota subito e nel complesso il cortometraggio è piuttosto interessante e piacevole. Tecnicamente è ben fatto e ricco di dettagli. Propone una tematica non originalissima, ampiamente sfruttata in altre opere, ma lo fa in modo efficace. Alla fine la vicenda riesce a divertire, a far sorridere e un po’ ad appassionare.
Un ispettore viene mandato a controllare lo stato dei lavori in un impianto robotizzato nella foresta Amazzonica, Progetto 444, che prevede l’urbanizzazione dell’area. Da un po’ di tempo non si hanno notizie su come stanno andando i lavori, pertanto il giovane ispettore non sa cosa si troverà davanti. Ma lo scoprirà a sue spese, i robot sembrano infatti impazziti e…
Un DVD da prendere in considerazione, soprattutto se amate i prodotti sperimentali, ma non è certo un’opera facile da seguire. Pertanto, se volete svagarvi, potrebbe non essere una scelta azzeccata. Tuttavia, visti gli autori coinvolti e la tipologia dell’opera, vi consiglio di guardarlo. Tra l’altro è proprio nei cortometraggi che un artista riesce ad esprimersi al meglio e in maggiore libertà.