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hachi_rosa92

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9,5
Non avrei pensato, dalla trama, che mi sarei appassionata così tanto a una serie che sembrava non essere particolarmente originale.
Invece. Invece, la costruzione dell'intera storia d'amore risulta essere coerente e rendere giustizia a tutti i personaggi coinvolti.

"Chugakusei Nikki" narra le vicende che coinvolgono l'insegnante Hijiri, lo studente Akira e i personaggi secondari ma comunque importanti del fidanzato Shoutarou e della di lui collega Ritsu. Hijiri è inizialmente un'insegnante di scuola media; molto importante ai fini della comprensione della trama ricordare che le scuole medie e superiori in Giappone durano ciascuna tre anni e coprono complessivamente gli ultimi sei anni di istruzione media/superiore italiana. Quando leggiamo "scuola media" dobbiamo, dunque, ricordare che un secondo anno di scuola media giapponese corrisponde suppergiù a uno di prima liceo italiana.
Con questa necessaria premessa, possiamo partire ad analizzare la storia. Non è esatto che Hijiri inizi spontaneamente a sentirsi attratta da un suo studente, come la trama dell'opera sembra suggerire e come accade in altre opere caratterizzate da differenza di età, ad esempio "Love and Fortune". In "Chugakusei Nikki" accade esattamente il contrario. Per Hijiri, Akira è uno studente come un altro; il ragazzo, invece, nutre fin da subito un forte attaccamento per la protagonista e da quando si convince a muovere il primo passo non fa che dichiararsi, in ogni modo possibile, ottenendo un rifiuto dopo l'altro da una Hijiri che non solo è fidanzata, ma che si rende ben conto di quanto sia inappropriata la situazione. Hijiri cerca di prendere ogni decisione necessaria per mantenere un comportamento professionale e rispettoso, e quando si rende conto di aver iniziato a sviluppare anch'ella dei sentimenti per il ragazzo, decide spontaneamente di allontanarsi. Sarà ancora Akira ad avvicinarla, trascorsi tre anni, e a muovere la maggior parte dei passi in una relazione che non diventa esplicitamente reciproca fino a molto tempo dopo e a seguito di una profonda lotta interiore della protagonista con i suoi sentimenti, forte del desiderio di non voler rinunciare a un lavoro che è sempre stato il suo sogno e in cui si sente realizzata e rispettata. Anche per questo motivo non sono presenti scene esplicite e il comportamento di entrambi i protagonisti è sempre moralmente impeccabile. Molto bella anche la decisione di Hijiri di diventare, dopo il suo trasferimento, un'insegnante di scuola elementare; una scelta che fa riflettere su come la protagonista non abbia voluto rinunciare alla sua vocazione mantenendosi, allo stesso tempo, rispettosa nei confronti delle famiglie nel caso il suo passato fosse venuto a galla.

Con riguardo ai personaggi, la caratterizzazione di ciascuno è ben costruita e convincente. L'impulsività di Akira, il suo non ponderare le conseguenze, sono del tutto coerenti con l'età anagrafica del protagonista e rendono evidente la spaccatura tra la spensieratezza con cui il ragazzo si affaccia alla possibilità di una relazione con la propria insegnante e le preoccupazioni, pienamente giustificate, di Hijiri, che egli non riesce a comprendere non avendo ancora sufficiente esperienza del mondo. Proprio di questo si renderà conto nell'ultimo episodio, e questa nuova consapevolezza lo porterà alla decisione che sceglie di intraprendere per il bene di Hijiri. L'affetto che i due provano l'uno per l'altro resisterà in ogni caso alla lontananza, dimostrando definitivamente allo spettatore la sincerità dei sentimenti provati dai due protagonisti.
Shoutorou e Ritsu giocano un ruolo importante nella vicenda, dapprima come fidanzato e rivale in amore della protagonista, in seguito come confidenti e appoggio per i personaggi principali. Positivi entrambi e molto ben caratterizzati, hanno un proprio percorso romantico complesso e profondo che è particolarmente interessante da seguire; molto spontanea l'introduzione di Ritsu come bisessuale, con una naturalezza che qualunque storia con personaggi LGBTQ+ dovrebbe possedere.
Ottima cinematografia, grande recitazione, unico difetto risulta complessivamente essere la lentezza con cui si sviluppa la vicenda da metà fino al penultimo episodio, con molte scene che per quanto interessanti avrebbero potuto essere tagliate o sviluppate più velocemente.

La storia presenta caratteristiche simili a "Majo no Jouken" ("Forbidden Love", 1999), ma con personaggi dalla caratterizzazione completamente diversa, con cui è più facile identificarsi e dalle motivazioni meglio sviluppate e giustificate. In particolare, mentre in "Majo no Jouken" la madre del ragazzo è un personaggio controverso e molto equivoco, in "Chugakusei Nikki" è impossibile non empatizzare con la madre di Akira, una donna affettuosa e sincera la cui unica preoccupazione è proteggere il figlio ed evitare che egli occorra negli stessi errori compiuti da lei in passato. In generale, comunque, la visione di questo drama è consigliata a chiunque abbia apprezzato il suddetto - e viceversa.

Una storia profonda, sincera, altamente consigliata anche agli scettici del genere.