logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

FRANCESCO

 1
FRANCESCO

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Il manga "Devilman" di Nagai si discosta dalla serie anime classica, sia per i tratti estetici di Devilman (che nel manga sono effettivamente diabolici, mentre nell’anime sono più riconducibili a quelli del supereroe), sia per la storia che è molto più articolata, drammatica e significativa, con la presenza fondamentale di Ryo, l’amico di Akira-Devilman, da cui tutta la vicenda si origina e che ha un ruolo decisivo, personaggio invece assente nella versione anime. Questo manga è considerato spesso l’opera maggiore di Nagai e effettivamente credo questo giudizio sia corretto: la vicenda cattura da subito l’attenzione e ha una sua architettura narrativa incalzante e sempre interessante lungo tutti e cinque i volumi, sia nelle parti più riflessive, sia in quelle più dinamiche e inquietanti legate alle lotte con i demoni. Anche considerando il fatto che risale agli anni Settanta, la storia conserva una forza notevole e l’immaginario del regno dei demoni proposto da Nagai rimane impresso. Il mio voto è 10, senza esitazioni.


 1
Alucard88tnedjroq

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Go Nagai è probabilmente l'autore che ha fatto la storia più di qualsiasi altro per l'influenza che ha avuto nel mondo del manga e degli anime. Una delle sue opere più belle è proprio "Devilman", la quale ha anche dato il via a numerosi sequel ai quali Nagai si è dedicato per buona parte della sua carriera.

Storia: 10
"Devilman" parte come un tipico manga action degli anni '70 in cui c'è un eroe che deve fronteggiare uno ad uno i nemici che gli si parano davanti. Tuttavia la storia inizia pian piano ad evolversi ed oltre ai combattimenti vengono inserite molte tematiche importanti, per esempio il ripudio verso la guerra, o l'ostilità nei confronti della mentalità ottusa del Giappone dei tempi di Nagai (sappiamo tutti come erano visti i suoi manga in quel periodo). La drammaticità dell'opera si alza sempre di più, a tal punto che non si riesce quasi più a distinguere gli uomini dai demoni, fino ad arrivare al leggendario finale.

Personaggi: 10
I personaggi di "Devilman" sono fantastici, ovviamente Nagai punta molto sul dualismo che c'è tra i due principali protagonisti, ovvero Ryo Asuka e Akira Fudo. Questi due personaggi sono l'uno l'opposto dell'altro e subiscono una continua evoluzione nel corso della storia, non a caso sono tra i personaggi più carismatici di Nagai. Anche alcuni demoni sono degni di nota, in particolar modo Siréne e Jinmen, che riescono a incarnare alla perfezione l'idea di demone, soprattutto per la loro efferatezza.

Disegni: 10
I disegni non sono pieni di particolari, tanto meno perfetti, forse però è proprio questa loro imperfezione a renderli eccellenti. Non credo esista un tratto migliore e più adeguato di questo per raffigurare le vicende narrate in "Devilman". Il disegno è sporco e si addice perfettamente alle scene di violenza, è così cupo che la storia di Akira Fudo sembra a tratti un incubo, infatti l'uso del nero nelle tavole è preponderante. L'espressività dei personaggi è resa al meglio. Il tratto che Nagai aveva in quel periodo è dunque la prova che si può disegnare divinamente anche senza particolari dettagli.

Voto:10


 1
PedrixVI

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9,5
Nel manga di Go Nagai viene raccontata la storia di Akira Fudo, un classico studente giapponese, che in seguito ad una serie di eventi si fonde con il diavolo considerato il più forte, Amon. In seguito diventa un feroce cacciatore di demoni e si farà chiamare "Devilman", ovvero una mente umana con il corpo da diavolo, che cerca di aiutare e salvare il genere umano dai crudeli diavoli.
Questa serie ha influenzato molto le opere successive con un grande impatto.

Il rapporto con il suo amico Ryo Asuka, che l'ha spinto a diventare uomo-diavolo suggestionato dalle varie ricerche di suo padre sui diavoli, cambia nel tempo da una amicizia stretta ad una forte rivalità, fino al tradimento di Ryo, ma durante questo avvenimento c'è un senso di perdono e amore tra i due che li tiene uniti dalle loro idee.

In Devilman ha una ripercussione la continua ed estenuante lotta di Akira contro il genere umano, violento e minacciato, e i diavoli intenti ad impadronirsi della terra, che non avrà mai fine. Go Nagai critica il genere umano rendendolo nel suo fumetto ipocrita e intransigente e questo farà sviare completamente la storia. Contesta la società in cui viveva, che l'ha censurato più volte a causa della troppa violenza usata aiutandolo ad esprimersi, facendo capire i messaggi che voleva mandare. Fa soffrire profondamente il popolo a causa delle sue scelte influenzate dalla massa e dai vari media che causava una violenza estrema, sentendosi libero di togliere la vita alle altre persone e perde completamente la propria umanità.

Le tavole molto scure e cupe esprimono al massimo la paura e il terrore, vignette in cui il protagonista è completamente scuro e si vedono solamente gli occhi maligni, l'espressività del tratto accentua la situazione rendendola drammatica, come il braccio strappato di Devilman e i continui zampilli di sangue onnipresenti.
Una lettura molto scorrevole, facilmente leggibile aiutata dai pochi volumi ed una storia abbastanza breve, ma di grande impatto ed in questi giorni di rilettura e approfondimento sulla storia dell'autore e la sua opera ho compreso il valore storico che ha.

Penso sia una delle opere più belle che abbia mai letto ed un capolavoro assolutamente da recuperare e leggere, che aiuta a capire molto del Giappone. 9,5/10


 1
Vikiren

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9,5
"Divide et impera"
Un'opera che cambia dentro l'anima di chi la tocca con il cuore.
Bisogna leggerla con poca superficialità, molta introspezione, senso di critica e autocritica.
Provo un senso acuto di riso a sentir giudicare sopravvalutato un fumetto che annichilisce la società umana, rivelandola per quello che é, condannandola giustamente per essere la più parassitaria e spregevole delle specie animali, ma allo stesso tempo non rinnegandola e salvandola poiché ogni essere vivente ha diritto a condurre dignitosamente la propria esistenza.

Con Nagai scopriamo che la nostra stessa natura é paradosso, delizia e croce.
Siamo capaci di amare profondamente, distruggere, odiare, temere e autodistruggerci allo stesso modo.
Ovviamente il manga non si ferma a questo concetto, esplora altre vie dalla morale alla filosofia, dal classico dualismo good and evil, alla ciclicità del tempo.
Grazie Nagai per averci regalato questo capolavoro,capace di farci riflettere un po' più su come essere davvero esseri umani degni di tale nome.

Unica pecca.
Per me troppo breve,ecco perché il 9,5 che probabilmente è solo il capriccio di un amante efferato.


 2
lelouch freedome

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
"Devilman" è, a parer mio, il miglior manga mai scritto.

Profondo, seminale, ha un larga parte posto le basi di gran parte dei tropi del genere dark fantasy e dark action manga: il rapporto Ryo-Akira, determinate tematiche anti-umaniste, la commistione di generi mostrata già dal terzo volume, l'approfondimento psicologico dei "cattivi", presentati non come bestie spietate ma esseri razionali, capaci di provare amore e orgoglio, come evidente nello scontro tra Akira e la bella demone Sirene sono praticamente stati inventati da "Devilman" (che, ricordiamolo, ha ormai quasi 40 anni) e verranno poi riproposti e utilizzati innumerevoli volte nei manga fino ai giorni nostri. Senza "Devilman" sarebbe venuto meno l'intero filone di anime dalle ambientazioni cupe, con protagonisti antieroi e rotanti intorno alla rivalità di due persone affini ma dagli ideali contrastanti: "Berserk", "Death Note", ma persino opere più recenti come "L'attacco dei Giganti" portano il segno dell'influenza di Go Nagai.

Certo, ciò che accade nei primi tre volumi non è comunque assolutamente paragonabile all'escalation presentata negli ultimi due volumi.

Questa parte contiene spoiler

Non penso di esagerare nell'affermare che, dalla rivelazione dei demoni all'umanità fino all'ultima tavola, questi due volumi rappresentano una tra le cose migliori mai scritte nel mondo dei manga; da un racconto pur stupendo ma con ritmi e uno stile di narrazione effettivamente un po' lenti e vecchio stampo si passa qui al puro delirio, Nagai dà sfogo a tutta la sua geniale pazzia e continua a sorprenderci, nel quarto volume strappandoci dalle atmosfere puramente horror e di lotta tra umani ed esseri demoniaci ci ricorda chi è davvero il più pericoloso e crudele nemico dell'uomo: l'uomo stesso, che soprattutto in preda al terrore diventa capace di ferire i suoi simili peggio di qualsiasi demone. Tema che forse agli occhi di un lettore odierno non brilla per originalità ma che si inseriva perfettamente nella cultura hippy anni '60-'70 (da cui tutta l'opera, fin dall'inizio con il sabba demoniaco, passando per le scene psichedeliche del terzo volume, trae ispirazione).
Infine, beh, che dire del quinto volume? Che dire di uno dei migliori plot-twist di sempre? Che dire di una delle morti più tragiche e disturbanti nella storia del fumetto? Che dire di un inizio di capitolo che si apre con l'estinzione (off screen) dell'umanità, la quale ormai tanto per Akira quanto per il lettore non merita più di essere salvata e per la quale, alla fine, non riusciamo nemmeno a dispiacerci, sia per quello che quel pazzo malato di Nagai ci ha fatto vedere sia perché tutta la nostra empatia è ormai solo per Akira. Che dire infine di uno dei più bei monologhi finali di sempre e una della migliori backstory mai scritta per il villain di un manga?

Fine parte contenente spoiler

Altrettanto rivoluzionario è dal punto di vista grafico. Se inevitabilmente il metodo di disegno delle figure umane è molto cambiato nel tempo e può risultare un po' vecchio e pesante (oltre a certe incertezze innegabili di Nagai nelle anatomie) è nella realizzazione dei demoni e in generale di scene da incubo che Nagai da il meglio di sé, capaci di colpire e scioccare a 40 anni di distanza. Devilman, insomma, è un manga che tutti dovrebbero leggere, cercando di andare oltre alle inevitabili difficoltà che un lettore abituato a opere più moderne potrebbe incontrare leggendo il primo volume.


 3
Felpato12

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
"Devilman", l'opera di Go Nagai del '72 è un caposaldo della cultura fumettistica nipponica e non solo. La sua storia e le sue tavole hanno ispirato numerosi fumettisti che lo hanno seguito, dal sensei Kentaro Miura per "Berserk" fino ad artisti più "recenti" come Hajime Isayama per "Attack on Titan". Il capolavoro di Go Nagai resta di fatto una delle opere più longeve della tradizione giapponese e che continua ad avere fortuna sia per la storia sia per il grande messaggio incredibilmente attuale che quest'ultima vincola.

La storia parla di Akira Fudo, ragazzo timido ed impacciato che dopo tanto tempo rincontra un suo ex-compagno di scuola, Ryo Asuka il quale gli rivela una cosa spaventosa, ovvero che il mondo originariamente apparteneva ai demoni guidati da Satana che, cacciato dal Paradiso, aveva creato il suo regno di distruzione proprio sulla Terra. Ora queste creature rimaste per migliaia di anni sotto i ghiacci sono pronte a ritornare a dominare nel loro regno e sottrarlo agli esseri umani. L'unico modo per fermali è fare sì che un uomo riesca ad assumere la forza di un demone fondendosi con esso in modo da poter difendere l'umanità. E la persona indicata per fare ciò è proprio Akira Fudo.

Ciò che più colpisce di quest'opera, come detto in precedenza, è il messaggio che vincola, nonostante siano passati quasi 50 anni dalla sua pubblicazione. "Devilman", che Go Nagai scrisse mentre si combatteva la guerra del Vietnam, è una fortissima critica alla società a lui contemporanea. Una società pronta in qualsiasi momento a prendere le armi per difendere i propri interessi, a costo di causare migliaia di vittime. L'uomo che viene visto come colui che si è appropriato di un mondo che non gli appartiene, non ha fatto altro che portare guerra e distruzione proprio come i demoni. L'essere umano quindi è il vero demone, guidato dalla bramosia di potere e dalla sete di sangue, che nel corso della sua storia ha saputo soltanto combattersi da solo ideando mezzi spietati di distruzione di massa come la bomba H (non dimentichiamoci che Go Nagai nasce lo stesso anno dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki). Questa immagine che lui ci dà del mondo è di fatti la fotocopia di come lo è adesso, ci basti pensare al conflitto israelo-palesitnese.

"Devilman" è sicuramente un manga crudo. Presenta un gran numero di immagini cruente e litri di sangue scorrono nelle sue pagine. Ma l'opera ha bisogno dei disegni del suo maestro, anch'essi a tratti rozzi e poco puliti, a volte appena abbozzati, ma indispensabili perché servono a rendere quest'opera il capolavoro che tutti conosciamo. Inoltre la Omnibus Edition condita da tavole colorate rende il tutto ancora più godibile.


 1
Devil_Derox

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
"Devilman" di Go Nagai è un caposaldo della cultura manga e fumettistica globale. Un capolavoro rivoluzionario.
La trama è arcinota perciò sorvolerò per spendere due parole necessarie sullo sullo stile di quest'opera.

Go Nagai è noto per avere uno stile grottesco grezzo e visionario, per questa ragione possiamo tranquillamente affermare che quando si tratta di creature infernali è il re assoluto, un po' come succede per i "robottoni".
Il tratto grezzo, rude e spontaneo del Maestro in quest'opera si sposa alla perfezione con quella che è la trama e le sensazioni che vuole creare. Non mancano le tavole più dettagliate a effetto, ma scordatevi una maniacale attenzione al dettaglio come accade in opere come "Berserk": Nagai è spontaneo, violento e psichedelico nel tratto come se volesse dare la sensazione di aver buttato giù tutto mentre aveva una visione infernale. Cosa azzeccatissima.

La trama è piuttosto serrata e mantiene un ritmo piuttosto elevato che raggiunge livelli folli in prossimità del finale veramente sconcertante.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Nagai nel finale decide di omettere una vera e propria battaglia finale per distruggere letteralmente i sentimenti del lettore con le ultime tavole. Quest'omissione potrebbe non piacere subito a qualche persona per via del senso di completezza che ognuno di noi cerca in un'opera, ma Go Nagai è anche questo: sorpresa, fastidio che generato nel lettore va ulteriormente a confermare la solidità dell'opera ad insaputa di quest'ultimo.

Con queste premesse e spiegazioni, non mi sento di individuare punti a sfavore dell'opera (al massimo avrei approfondito di più alcuni rapporti tra personaggi ma come detto prima, il ritmo di quest'opera è volutamente serrato sempre per creare una sensazione di sconforto) che ha cambiato per sempre il modo di fare manga.


 1
joke95

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8,5
"Devilman" è uno shounen manga del settantadue scritto e disegnato dal maestro Go Nagai. In Italia è stato pubblicato in una bellissima edizione omnibus offertaci da J-Pop, mentre in Giappone dalla Kodansha.

La trama ruota attorno ad Akira Fudo il quale è un liceale semplice e timido, quando un bel giorno il suo amico Ryo lo ospita a casa sua è lì il momento in cui cambierà la sua vita, poiché Ryo gli parlerà di una terribile vicenda accaduta tempo prima, gli dirà di aver visto suo padre posseduto da un demone, perdere la testa, e infine suicidarsi, Ryo racconta che i demoni sono esistiti sulla terra ancor prima della comparsa dell'essere umano, e che ora vogliono riprendersi ciò che è loro, così Ryo decide di svolgere un rituale con Akira affinché quest'ultimo perda la ragione così da poter fondere il proprio corpo con quello di un demone e per poi usare questo suo potere per far fuori le bestie demoniache che vogliono riprendersi la terra.

Il personaggio principale, come ho detto prima, è Akira Fudo, un ragazzo che vive a casa della sua bellissima compagna di scuola Miki Makimura, poiché i suoi genitori sono via per lavoro, costui appare come un ragazzo molto semplice e goffo, tanto che quando Miki viene attaccata da alcuni bulli Akira non muoverà un dito, e sarà Ryo a salvarla, quest'ultimo appare come un ragazzo sicuro di sé e abbastanza freddo, ha un bellissimo rapporto di amicizia con Akira che col tempo si evolverà in peggio però, per via di alcuni azioni da lui compiute, su cui Akira non sarà proprio d'accordo.

Ho notato in quest'opera che il disegno di Go Nagai è veramente diverso da quello di "Mazinger" o "Grendizer", ad esempio qui l'autore tende molto a calcare le scene di violenza con una mano molto pesante per lo spettatore, cosa che mi ha davvero stupito molto, poiché fa capire al lettore il tipo di situazione che abbiamo d'avanti, con un retino assai dettagliato, peccato per i fondali che spesso non vengono rappresentati.

Parlando dell'edizione, la J-Pop ci porta un gigantesco volume unico in cui si racchiude tutta la storia di Devilman, in un formato davvero ottimo di 17x24 cm contenente 1300 pagine, e molte delle quali sono a colori, un'edizione di lusso al prezzo di 39,90 €.

Concludo dicendo che a mio parere è davvero un bel manga, diverso dagli altri realizzati da Nagai, qui troveremo temi molto importanti, come religione, storia e amore per il proprio popolo, mi è piaciuto anche l'evoluzione dei personaggi, ognuno col suo pensiero differente, buone le varie relazioni tra di essi che si svolgono in maniera molto interessante, il finale mi è sembrato un po' troppo affrettato ma del resto non è stato davvero niente male, lo consiglio a chiunque voglia leggere qualcosa di diverso e che lasci col fiato sospeso.

Voto finale: 8,5


 1
Shura94

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
"Devilman" è un manga scritto e disegnato da Go Nagai tra il 1972 e il 1973 e che raggruppa diversi generi: si passa dall’azione, con spiccate caratteristiche soprannaturali, all’horror intriso di drammaticità ed erotismo. L’opera consta di cinque volumetti ed è stata pubblicata in Italia da varie case editrici nel corso del tempo. L’edizione che mi appresto a recensire è la Ultimate Edition edita dalla J-POP dal 2013.

Per quanto riguarda la trama, essa si basa sul conflitto/rapporto tra bene e male. L’opera parte con un primo volume che introduce le vicende e i personaggi in gioco. Fin dall’inizio le atmosfere cupe e intrise di mistero accompagnano il lettore nelle vicissitudini di Akira Fudo, protagonista dell’opera, e Ryo Aksuka altro personaggio principale e motore delle vicende. Non sto qui a scendere nei dettagli della trama, ma trovo di rilievo come l’intera opera sia incentrata sulla rappresentazione del male e delle sue sfaccettature. In particolare, il male insito nella natura umana viene visto in tutte le sue sfaccettature: sia nel senso morale e metafisico, sia nel suo senso fisico inteso come male percepito dai sensi e causato da una perturbazione del normale stato di salute di un individuo. Le vicende proseguono sia con un ritmo serrato, sia con un andamento lento e riflessivo incentrato sui dialoghi. Ho trovato anche, interessanti gli avvenimenti narrati nel terzo volume con l’escamotage dei viaggi spazio-temporali. Il finale dell’opera lo trovo ben riuscito e atipico al contempo. Da sottolineare, infine, che Go Nagai, nel realizzare l’opera, ha trovato ispirazione dalle incisioni realizzate da Gustave Doré per la cantica dell’Inferno della Divina Commedia di Dante.
Voto trama: 8,5

Per quanto riguarda i disegni, si alternano tavole ben realizzate a tavole disegnate in modo un po' troppo semplicistico. Infatti, sono presenti tavole a colori o che sfruttano varie scale di grigio (forse in bicromia in originale) che ben si adattano al tono dark dell’opera. Questi disegni risultano notevolmente migliori rispetto alle tavole che presentano disegni più grezzi ed abbozzati. In alcune scene le tavole risultano in parte confusionarie. In alcuni casi, tuttavia, lo stile grezzo ed abbozzato ben si adatta ad alcune vignette, rendendole iconiche e caratteristiche. Questo duplice stile che si alterna nell’opera ben rappresenta graficamente il conflitto che c’è tra le parti in gioco (Demone-Uomo, Demone-Devilman, Uomo-Uomo). Dunque, trovo l’alternanza dei due stili grafici un perfetto connubio che ben si adatta alla trama dell’opera.
Voto disegni: 8

Per quanto riguarda l’edizione da me letta, si tratta della Ultimate Edition di J-POP composta da cinque volumi e contenuta all’interno di un box. I volumi sono nel formato 12 x 16,9 cm, muniti di sovraccoperta e con pagine a colori. Questa edizione, a quanto pare, ricalca l’edizione bunkoban pubblicata in Giappone nel 2009. L’edizione la trovo ben curata e di buona fattura, il prezzo è di 7,5€ a volume. L’unica pecca in realtà è il box che risulta un tantino delicato e va dunque maneggiato con cura.
Voto edizione: 8

In conclusione, è un’opera di cui consiglio caldamente la lettura e che rientra a pieno titolo tra i must have per un lettore di manga.
Voto complessivo: 8

dave44

 1
dave44

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Ci sono dei manga intramontabili che, per i loro innumerevoli significati, rimarranno scolpiti per sempre nella storia del fumetto. "Devilman" è uno di questi, è una di quelle opere che una volta lette non le si potrà mai dimenticare. Preciso che non vi parlerò della trama, perché penso che ormai la conoscano più o meno tutti. Detto ciò partiamo subito.

Go Nagai, lo sappiamo, è conosciuto in Italia soprattutto per opere come "Mazinga" e "Jeeg Robot d'Acciao" che, seppur non siano male, rimangono comunque inferiori in tutto e per tutto a "Devilman". Quest'ultimo ha ricevuto come gli altri, varie trasposizioni in anime, le quali però non gli fanno onore (ritengo che anche il recente "Devilman Crybaby" sia lontano dal rappresentare la grandezza del monumentale manga da cui è tratto). A differenza delle altre opere di Nagai, "Devilman" ha un lato molto più profondo, e i combattimenti sono solo la parte esteriore dell'opera. L'autore ci mostra come anche una singola notizia, per quanto assurda possa essere, riesca a manipolare le menti umane, creando psicosi di massa; ci mostra come gli uomini, in queste situazioni, siano pronti a tradire il loro prossimo, pensando solo a se stessi e alla propria sopravvivenza. Quest'opera sta a significare che il pericolo non è in Satana (o in una qualsiasi altra entità maligna), ma in noi stessi, e che le decisioni che prendiamo nei momenti importanti possono essere fondamentali per identificarci. Per quanto riguarda il disegno, io trovo che vada a braccetto con il tipo di opera che rappresenta, sporco nei momenti di violenza, adatto a mostrare al meglio le scene forti. Che dire poi della caratterizzazione dei personaggi? Semplicemente impeccabile, soprattutto quella del protagonista Akira, il quale si ritroverà divorato dal rimorso più e più volte per aver aiutato gli umani.

Insomma, "Devilman" è un manga che butta la realtà in faccia al lettore, e che rimane sempre attuale, nonostante abbia quasi 50 anni. Una di quelle opere mastodontiche che tutti dovrebbero leggere, amanti del fumetto e non. Impossibile non rimanerne colpiti. Il mio voto è 10.


 3
kirk

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7,5
Secondo me Go Nagai conosce il suo periodo d’oro, come ideazione di manga, tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70. Dopo il successo tributatogli dai lettori della “Scuola senza pudore” su Shonen Jump si dimostra un autore prolifico, non solo di commedie sexy, ma anche di storie crude (Mao Dante) o robotiche (Mazinga Z) che riprenderà in mano più e più volte e in tante salse, spesso migliorando solo i disegni.

Dopo che la chiusura della rivista su cui era pubblicato "Mao Dante" lascia quest’ultimo interrotto la Toei chiede di svilupparne le idee per un anime, certo l’anime non poteva contenere tutta quella ferocia; per questo nacque il manga "Devilman"… Come spesso accade in Go Nagai nel manga, pubblicato su Shonen Magazine sempre della Kodansha, si ha una versione più spinta e splatter di ciò che viene mostrato in televisione.

Ispirato anche alla Divina Commedia di Dante Alighieri, in "Devilman" ci sono citazioni dell’Apocalisse di Giovanni o dell’Antico Testamento come pezze d’appoggio per narrare una storia dove il bene e il male si confondono e dove la violenza, crudeltà e la piccolezza d’animo stanno da tutte le parti: nei demoni come (e forse soprattutto) negli uomini. Akira Fudo arrivato a un certo punto decide di combattere per l’umanità non perché essa sia buona o migliore dei demoni, ma per le persone che ama e che ne fanno parte, perché in quel momento ha capito che gli uomini sono esseri vili. Mentre l’amore può essere anche espresso dai demoni (pensate alla morte dell’arpia Sirene).

La versione del manga da me letto è quella in 5 volumi uscita dalla d/visual che non contiene nessuna della meraviglie di quelle successive della J-Pop ma mi ha permesso comunque di godere della compagnia di questo manga letto in poche ore. Prima ancora c’era stata un edizione in 14 volumi uscita agli inizi degli anni novanta sotto il marchio Granata Press… anche se non do a questo manga un voto alto, penso valga la pena prendere in mano una qualunque di queste edizioni e leggerla, perché questo manga ha fatto la storia del manga giapponese anticipando molte tematiche che verranno sviluppate nei manga successivi. Purtroppo il disegno (che però migliora parecchio man mano che va avanti la storia) e debolezze narrative all'inizio e fino metà opera fanno capire che si tratta di un manga “vecchio” capostipite ma non certo miglior manga del genere di cui fa parte.


 1
GerrySeven

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
"Devilman" un Manga Immortale.
Era il lontano 1972, quando "Devilman" di Go Nagai, fu pubblicato dalla Kodansha su Weekly Shonen Megazine.
Quando si parla di "Devilman", si parla anche di "Mao Dante", pubblicato nel 1971 sempre dalla Kodansha, una sorta di predecessore spirituale di "Devilman". Tuttavia non ebbe successo, e la serie fu interrotta con il terzo volume. Possiamo, quindi considerare "Mao Dante", una prova di quello che sarà il capolavoro di Go Nagai. "Devilman" è composto da cinque volumi pubblicati in Italia, prima dalla d/visual agli inizi del 2000, poi in una nuova edizione, la "Ultimate Edition", nel 2013 da J-POP, edizione della quale ho preso il Box, cinque giorni fa, che mi ha soddisfatto molto. Parlando del contenuto, la Ultimate Edition di J-POP presenta qualcosa in più rispetto a quella della d/visual (sia la prima sia la "Definitive Edition"), ovvero diverse a colori pagine in più, e dei disegni di alcune scene "rinnovati", o addirittura diversi. Per quanto riguarda i disegni in sé e per sé di Go Nagai sono semplicemente "vecchi", non brutti come alcuni affermano, e il suo tratto è a volte simpatico, e a volte "sporco", nel senso che è pieno di nero, visi sorridenti ampi fino alle orecchie, per esempio. Tuttavia, verso il quarto e quinto volume il tratto migliora molto.

Ora, parliamo della trama: Akira Fudo è un ragazzo delle superiori, introverso, che abita a casa di Miki, una sua amica d'infanzia, e della sua famiglia. Un giorno, un suo vecchio compagno di scuola, Ryo Asuka, lo porta nella sua villa. Durante il tragitto in macchina, Ryo racconterà a Akira che le ricerche di suo padre hanno rivelato l'esistenza dei demoni, i quali sono i veri abitanti primordiali della terra, che possono mutare forma e unirsi ad altro esseri viventi, tra cui gli umani. Il padre di Ryo viene posseduto da un demone, allora per ucciderlo, decide di darsi fuoco. Ryo rivelerà ad Akira che l'unico modo per uccidere i demoni, decisi a sterminate l'umanità dopo millenni di sonno nel ghiaccio, è perdere la ragione e farsi possedere per poi sconfiggere la volontà del demone con la propria, e diventare un Devilman, un demone con il cuore umano e il corpo di un demone. Quindi, entrambi decidono di diventare dei Devilman. Così si uniscono a un "Sabba" una festa satanica... Come andrà a finire?

Nonostante siano passati 48 anni, "Devilman" rimane ancora un manga con tematiche attuali. "Devilman" è un viaggio nell'essere umano, che fa riflettere: perché l'essere umano in preda alla paura è capace di diventare un mostro, pur di salvaguardare se stesso? Perché ha paura dello sconosciuto? Perché commette sempre gli stessi errori? Perché ha sete di potere? Perché accumula ricchezze, senza mai utilizzarle?

Questo é "Devilman"! Non l'anime del '72, non l'OAV del' 87, e neanche "Devilman CryBaby" (anche se è l'opera che me lo ha fatto conoscere). Io considero "Devilman" un manga che fa bene leggere, per riflettere sull'essere umano, e perché è un pezzo di storia dello shonen, che non si può non avere nella propria collezione. La mia conclusione è che "Devilman" è un capolavoro...
10 su 10.


 2
Pan Daemonium

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7,5
Innanzitutto non tratterò del tratto nagaiano, del suo pessimo stile grafico, sebbene questo ricada molto nel voto, perché ha reso la lettura particolarmente difficoltosa. A parte ciò, però, l'opera è forse più importante che bella. Non si può negare che sia stato la pietra miliare degli anni '70, sia per la sessualità così spinta (almeno a livello di nudità), che per l'aver introdotto dei temi essenziali. Ha analizzato l'animo umano con freddezza e un pizzico di cinismo, direi, ma in modo sostanzialmente oggettivo e ciò, in un manga, è quantomeno apprezzabile.
I demoni, rappresentanti i precedenti abitatori del creato, si risvegliano e cercano di riottenere quel che han perso prendendo possesso degli umani, ma dovranno vedersela con i Devilmen, ossia coloro che dotati di forte raziocinio e di animo puro riescono ad evitare di essere completamente sottomessi alla volontà demoniaca. Akira è solo il rappresentate di tutto ciò, il più forte, anche, essendosi mescolato con un demone particolarmente vigoroso, ma quel che Nagai vuole sottolineare è lo scontro fra parti, più che la potenza dell'Akira di turno. Non sempre effettivamente ciò è riuscito, a volte il protagonismo ha comunque avuto la meglio. Si può dire, però, che c'è stato comunque la voglia e lo sforzo di creare un'idea di scontro diciamo quasi generazionale e planetario e le conseguenze di ciò, vale a dire la distruzione progressiva della specie umana, sono assolutamente ben delineate. Devilman non è un manga dall'esito piacevole, sebbene avrebbe potuto averlo, e questo mi ha attirato ancor più. Si tenga in considerazione, oltretutto, che la distruzione non è impetuosa e improvvisa, ma costante e cammina al fianco del protagonista lungo tutto il suo viaggio, portandogli via numerose anime care. Miki, in particolare, la diciamo co-protagonista iniziale, descritta anche nella sua sessualità adolescenziale, viene immolata al pessimismo nagaiano relativo agli esseri umani, visti essenzialmente come creature irrazionali e violente, dotate di una mera parvenza di razionalità funzionante solo in tempi di pace e benessere. Come una frattura nel ghiaccio antico ha permesso il ritorno dei demoni, la frattura della società e dell'economia umane ha permesso la liberazione dei "demoni" negli umani.
Probabilmente il finale, in un certo senso mistico, è stata la cosa che meno ho apprezzato. Vero che la trasformazione di Ryo è abbastanza ben delineata e non presenta una illuminazione improvvisa e inverosimile, ma è rimasto qualcosa di poco comprensibile. Certo che, comunque sia, è rimasto anche qualcosa di molto imprimibile nella memoria collettiva fumettistica, essendo stato poi riproposto in varie salse, ma in particolare da Evangelion, che è riuscito nell'intento di scavalcare quest'opera in incomprensibilità e grandiosità.
In complesso un'opera formidabile per gli anni in cui è stata creata, ma il cui stile grafico risulta essere uno scoglio abbastanza alto da scavalcare.


 5
megna1

Volumi letti: 14/5 --- Voto 9
La recensione prende in esame l'opera come presentata negli albi editi da Granata Press nel lontano 1991, quindi non le versioni riviste e corrette che hanno visto la luce recentemente.

Quattordici intensi numeri che, nonostante la trama articolata e complessa, volano via a una velocità impressionante. Ancora una volta, grazie all'espediente del "Cinema su carta" inventato da Tezuka. Vale a dire la controparte su carta stampata della cosiddetta "Limited animation" per il piccolo schermo: disegni poco realistici, fondali appena abbozzati, uso preponderante di prospettive e linee cinetiche con l'aggiunta di onomatopee graffianti.

Il birichino Go Nagai era considerato ancora un autore di commedie scolastiche un po' spinte, ma agli albori degli anni settanta, per la cronaca correva l'anno di grazia 1972, ebbe due considerevoli genialate. Una mentre era imbottigliato nel traffico di Tokyo, dove desiderava un robot gigante a disposizione per spostare gli automezzi in colonna davanti a lui - e nacque Mazinger Z. L'altra, non meno importante, derivata nientemeno che da una fugace visione de "la Divina Commedia" del Sommo Vate. Nella sua mente cominciano a riaffiorare uno dopo l'altro ricordi legati all'Inferno di Dante. Su tutti i diavoli immondi incontrati nel lungo percorso verso l'uscita, che fustigavano i potenti della Terra distribuiti tra i vari gironi. Le possenti immagini di Doré con Lucifero caduto e incastonato tra i ghiacci hanno fatto il resto, solo che qui di comico non c'è proprio un bel niente.

Talvolta i virtuosismi andrebbero centellinati per poterli apprezzare appieno. Ma Go Nagai, in preda a una vera e propria estasi creativa fulminante, non ne fece risparmio all'epoca e a tutt'oggi si vede lontano un miglio che i primi capitoli sono stati buttati giù per lo più come uno sfogo, una feroce allegoria della società moderna, oramai deviata e allo sbando. La sua generazione cresce tra le rovine della guerra, e vede sì la fulminea ricostruzione, i primi segnali del boom economico, l'apertura verso l'Occidente, ma nel contempo ha a che fare con corruzione, coercizione, arresti per tangenti e appalti truccati, la scalata delle organizzazioni criminali nazionali e internazionali etc etc; insomma, i giovani mangaka del periodo, poco più che ventenni, vedevano già tutto nero! E questo malumore si riperquoterà altresì sulle pagine di "Devilman": difatti, sia le matite che le linee ritracciate in un secondo tempo con il pennino a china sono grevi e calcate, gli angoli acuti fan pensare a schizzi preparatori improvvisati, il che denota impulsività, sregolatezza, ma anche agilità, vivacità, stravaganza e fantasia senza limiti. A detta di molti il fondatore della Dynamic Planning non è, come sarebbe logico pensare, il solito artista diffidente e solitario, chiuso nel suo studio a denigrare la vita sociale, ma una persona solare, affabile, estroversa, sempre pronto a firmare autografi o a fare una foto ricordo con i fan; era avanti anni luce rispetto ad altri suoi colleghi più celebri.

In "Devilman" non c'era stato nemmeno il tempo materiale di arrotondare i volti o di smussare le folte chiome dei protagonisti, tanti erano gli intrecci, i miti, le leggende, i cenni storici, e gli innumerevoli colpi di scena (forse fin troppi!) da trasferire su carta, certo ormai di avere per le mani quella che oggidì si può definire l'intuizione giusta, arrivata al momento giusto, nel posto giusto. Una volta conclusosi l'inquietante antefatto e i relativi truci risvolti - e sarà lo stesso Akira Fudo, nel frattempo divenuto adulto, a avvertire il lettore del passaggio all'atto finale -, il tratto ebbe un notevole salto di qualità. L'apocalittico epilogo, già delineato e al sicuro nei meandri della testa dell'autore, aveva permesso di dedicarsi con maggiore impegno all'affinamento dello stile, più curato e dettagliato, senza rinunziare però a scene di forte impatto visivo alternate ad altre di stampo pittorico, segnando così la sua definitiva maturità artistica. E questo si può affermare anche e soprattutto dalle forme più aggraziate rispetto a quelle irregolari degli esordi, tipiche di una persona che vuole conoscere e imparare, amante dei viaggi, fervido divoratore di libri e curioso per natura.

Come nella tradizione della letteratura e del cinema del terrore, con l'arrivo delle tenebre le forze del male risvegliano in loro gli istinti piu crudeli e le tavole truculente giganteggiano, grondando sangue da ogni vignetta. La vicenda della piccola che torna a casa dai genitori, ora posseduti da spiriti maligni con sembianze di feroci cerberi, è una di quelle che difficilmente si scordano, sebbene l'impronta shounen la renda meno disturbante. Secondo Nagai gli inviati di Zenon non fanno troppa fatica a subentrare nell'inconscio degli esseri umani, visto che gran parte, anzi la quasi totalità di loro non ha la benché minima purezza d'animo né tantomeno un briciolo di buon senso. Talvolta sono vieppiù spietati ed efferati dei demoni stessi: di conseguenza intere città vengono isolate e distrutte dall'atomica dai propri consimili (situazioni già viste in cult movie degli anni '50 come "Il villaggio dei dannati" e "L'invasione degli ultracorpi").

Anche a livello di dialoghi Nagai rompe subito il ghiaccio usando termini scurrili 'vietati' (e in questo è un vero virtuoso) e neologismi dello slang giovanile, e in certi casi, oltre al sempre apprezzato tema splatter, non c'è modo migliore di attirarsi le simpatie dei "mangofili" di razza e di prender confidenza con gli avventori più restii. Gli stessi detrattori che, guarda caso, non esitavano a definirlo trash, oggi lo definiscono all'unanimità un capolavoro inarrivabile, una colonna portante insostituibile, una pietra miliare incommensurabile. Detto questo, e concludo, sono abbastanza sicuro che non avremmo avuto quella scorrevolezza e quella dinamicità se al posto di Nagai ci fosse stato uno dei tanti (seppur abili e usciti dalle più prestigiose accademie di belle arti) esponenti del fumetto popolare nostrano o un disegnatore a caso delle fila Marvel o DC-Comics.

Irene Tempesta

Volumi letti: 5/5 --- Voto 6,5
Altamente sopravvalutato. Acquistata la serie completa spinta dai tanti elogi al capolavoro, mi sono ritrovata tra le mani una lettura monotona, piatta e priva di personaggi davvero accattivanti.
Certo l'idea di fondo non è male, l'esistenza dei demoni e di Satana viene narrata con enfasi e in modo accurato. Nulla viene lasciato al caso.
Ma davvero non mi ha convinto del tutto. Dal secondo al quarto volume poi.... una noia mortale. Vicende piatte e inconcludenti, personaggi altamente stereotipati.
Anche se posso capire che all'epoca (era il 1972) poteva essere sicuramente considerato un manga rivoluzionario e originale. Ma coi tempi che corrono è sempre più difficile stupire il lettore, ora che nei manga viene narrato di tutto.
I disegni sono terribili, espressioni facciali piatte e altamente ripetitive, corpi sproporzionati, ma anche questi vanno collocati nell'epoca in cui sono stati partoriti.
A volte l'autore si esprime con disegni evocativi e poetici, che sono molto carini, ma dimenticabili.

Per quanto riguarda la trama, l'inizio è già poco convincente secondo me, con il protagonista, Akira Fudo, letteralmente obbligato dal migliore amico Ryo Asuka a fondersi con un demone. Questa parte mi è sembrata davvero forzata e inverosimile. Si poteva narrare meglio. Interessante invece l'idea che i demoni erano i dominatori principali nella Terra milioni di anni fa, poi ritiratisi nei ghiacchi dei poli estremi per millenni, per poter tornare in futuro a riprendersi tutto quello che gli umani, durante il loro sonno, hanno violato.
Interessante è che l'autore non è del tutto dalla parte degli umani, anzi. A volte li disprezza perchè il genere umano non ha fatto altro che insozzare il pianeta in cui vive, violandolo, contaminandolo, inquinandolo sempre più. Per questo meritano di estinguersi e lasciare di nuovo posto ai demoni.

L'idea non era male. Ma poi purtroppo si passa allo stereotipo del ragazzo timido e impacciato, che di colpo diventa tutto muscoli, capace di mettere i piedi in testa ai bulli e a difendere l'amata come ai tempi del medioevo tra ancelle e cavalieri, quasi. Il coprotagonista Ryo Asuka è sicuramente per me il meglio riuscito di tutta la saga. E poi, i viaggi nel tempo... davvero non ne capivo il senso. Questi capitoli autoconclusivi non aggiungevano nulla ai protagonisti, le vicende erano narrate troppo rapidamente senza dare più approfondimento ai personaggi secondari. Il quinto volume è stato il più interessante, con la storia che è andata verso un finale per me inaspettato ma piacevole che ha risollevato tutta la trama da un 5 a un 6,5. Ma il finale è stato per me l'unico aspetto positivo del manga.

In definitiva, voto 6,5 per trama e disegni, per l'epoca originali sicuramente, ma oggi poco sorprendenti.
La J-POP fa un'ottima edizione, con sovracopertina, volumi corposi, ottima qualità della carta. Splendide prime pagine a colori.
Come disse qualcuno, l'opera di Nagai non è invecchiata bene, ed è proprio il peso degli anni il macigno sulla caviglia che fa sprofondare Devilman in un antro buio di luoghi comuni.
Va detto comunque che è uno shonen decisamente più maturo degli standard di allora, e anche di molti attuali! Ne consiglio comunque la lettura.


 1
Anarchy Anime Reviews

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Il Giappone è certamente un paese in cui il fumetto ha ricoperto un ruolo importantissimo nell'evoluzione della cultura popolare. Cartina torna-sole di usi e costumi dei Giapponesi nonché veicolo di tendenze e controcultura, i manga non hanno mai avuto bisogno di un'investitura ufficiale da parte della critica, come accade invece in occidente con la pop-art, ma trovano nella loro stessa tradizione, la memoria di una particolare connotazione artistica. Dalle pagine dei manga partono messaggi di critica sociale e ribellione giovanile, fotografando un periodo di grande fermento culturale, perfino l'Armata Rossa li cita, proclamando durante un dirottamento: "Siamo Rocky Joe!".
Proprio in questo contesto muove i suoi primi passi Go Nagai, universalmente riconosciuto come uno dei pilastri assoluti del fumetto giapponese. Alla fine degli anni '60 si dedica ad una vera e propria parodia del buon gusto e della morale nipponica, con opere come Abashiri ikka e Harenchi gakuen, ma è soltanto nel 1972, quando rielabora Bokura Magajin (Mao Dante) per Shonen Magazine, che arriva la svolta ovvero Debiruman (Devilman).
"Quando scrivevo Devilman, finivo per essere assorbito con tutto me stesso, anima e corpo fino a cadere, al termine di ogni nuovo episodio, stremato, come risucchiato di tutte le mie energie. Si può dire che Devilman sia un'opera fuoriuscita non tanto dalla mia fantasia, quanto dal mio stesso animo, dal mio spirito vitale, come un flusso di energia creativa che, senza passare attraverso il filtro della razionalità, per mezzo del braccio si sia fissata sulla carta come fumetto".
La stessa sensazione avvolgente che probabilmente ha provato chiunque si sia avventurato in questa discesa al Maelstrom fatta di inchiostro denso e nero, in cui la razionalità (il mondo degli umani) combatte ferocemente con l'istinto e le pulsioni del subconscio (i demoni). Come uno dei suoi tanti mostri demoniaci, l'autore gratta dietro la porta della coscienza fino a spalancarla e guida il lettore attraverso il doloroso processo di maturazione che segna il timido e impacciato Akira Fudo, trasformato nel finale in un adulto cinico e amareggiato per ciò che ha scoperto nel vaso di Pandora.
Tecnicamente Devilman rappresenta una svolta, l'autore scopre un tratto molto più definito e particolareggiato, accantonando gradualmente lo stile caricaturale degli esordi e concedendosi di tanto in tanto qualche illustrazione più poetica ed evocativa. Dal canto suo l'impostazione delle inquadrature zeppe di primi piani, scandisce un ritmo forsennato, facendo rimbalzare lo sguardo del lettore da una scena all'altra senza però penalizzare la comprensione di una trama tutto sommato piuttosto complessa per gli standard dell'epoca.
Non sono tuttavia soltanto le scene di estrema violenza o di nudo e nemmeno le allusioni sessuali a causare lo shock più forte, ma più verosimilmente proprio il modo in cui Go Nagai raffigura i giovani. Brutali e disinibiti, gli adolescenti di Devilman sembrano usciti da un film di Toshio Matsumoto (Bara no Soretsu - Funeral Parade of Roses) o di Kaneto Shindo (Hadaka no Jukyusai - Live Today, Die Tomorrow) che in quegli anni imperversano nelle sale, minando dalle fondamenta i cliché dei benpensanti. Un'onestà vigorosamente ripagata dal pubblico, Devilman infatti vanta un altissimo numero di ristampe, mentre l'ipocrisia dei comitati per la tutela dei minori, nella migliore tradizione dantesca, si ritaglia uno spazio tutto suo tra i personaggi assolutamente negativi. Come se Go Nagai volesse in qualche modo rispondere dalle tavole del suo fumetto: "I veri mostri siete voi".


 1
DarkSoulRead

Volumi letti: 5/5 --- Voto 6,5
Ora andrò controcorrente.
Un tentativo coraggioso (almeno per gli anni Settanta) mediante il quale l'osannato Go Nagai (il papà di Mazinga, Ufo Robot Goldrake, Jeeg Robot d'acciaio) cerca di evolvere, e ben conscio delle critiche mosse a Mao Dante decide di riproporre un contesto altrettanto orrorifico con qualche attenzione in più. Questo è Devilman. Stop. È brutto sviscerare in modo così "superficiale" un'opera così importante? Beh è ancor più brutto che opere decisamente meno superficiali siano ben meno importanti (almeno nell'immaginario collettivo). Vedi Sanctuary, giusto per citarne una. È vero che Devilman non è tutto nella sconclusionatezza stereotipata dei primi due volumi, è vero anche che Go Nagai ha ben pensato di essere breve ed incisivo, evitando di imboccare un 'cul de sac' di inutili e ridondanti cliché. Racchiudendo il tutto in 5 scorrevoli volumi. La lettura risulta piuttosto fluida e omaggia l'umiltà intellettuale dell'autore, che non si dilunga mai più del dovuto solo per riempire pagine (cosa che ultimamente è molto in voga). Ma questo non fa certo di Devilman un capolavoro. Devilman è un buon manga, ma è, ahimè, fin troppo sopravvalutato. Va detto comunque che è uno shonen decisamente più maturo degli standard di allora (e anche di molti attuali), il sensei descrive il marcio dell'umanità con discreto cinismo, senza troppi peli sulla lingua. Narrativa dalla quale si evince anche un certo disprezzo per la razza umana. Molto buono il finale. Più che il finale vero e proprio la coraggiosa "svolta" che il sensei attua dal terzo volume in poi. Trasformando uno shonen classico in qualcosa di più maturo, per culminare in un epilogo sicuramente riuscito ed azzeccato ma non così epico come grida il web (considerato anche che l'unico reale colpo di scena è abbastanza prevedibile), un finale che comunque, nel complesso, innalza decisamente il valore del manga. La "svolta introspettiva" non basta a salvare una trama minata da un incipit fin troppo semplice. Mi rendo conto che mezzo secolo fa risultava meno idiota tutta la storiella, ma è proprio questo il punto. L'opera di Nagai non è invecchiata bene, ed è proprio il peso degli anni il macigno sulla caviglia che fa sprofondare Devilman in un antro buio di luoghi comuni. Se una volta due corpi smembrati potevano considerarsi gore, oggi di certo qualcosa è cambiato. Sicuramente è un manga violento ma difficilmente impressionerà una generazione cresciuta a pane e Ken il guerriero.
È logicamente consequenziale quindi, che l'impatto di certe scene è stato ridimensionato dallo scorrere inesorabile del tempo. Anche i disegni sono scialbi e spesso minimali, con sfondi vuoti e mai dettagliati. Non aiutano a immedesimarsi. Altra nota dolente è la caratterizzazione dei personaggi. Sotto questo aspetto si poteva fare realmente qualcosa in più, essendo questi ultimi in numero veramente esiguo sin dall'inizio. Un buon antagonista non basta a salvare una crew di automi che parla a "frasi fatte". I combattimenti sono tutti dimenticabili e spesso si risolvono in un paio di pagine, si sente la mancanza di un vero e proprio scontro epico. Sopravvalutato.
Alzo di mezzo punto il voto per l'importanza storica dell'opera.
Voto:6,5


 3
Eva0

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Questa è sicuramente la recensione più importante che ho scritto fino ad ora su AnimeClick e sono sicuro che resterà fra le maggiori anche in futuro. Se il dio dei manga, il padre fondatore del fumetto giapponese moderno, è Osamu Tezuka, senza dubbio il profeta che lo ha fatto conoscere a noi italiani è Go Nagai: il primo cartone animato dai tratti tipicamente nipponici e il primo manga tradotto in Italia sono figli di questo Genio, a volte sadico e perverso! Ufo Robot, Jeeg, Mazinger, sono le icone che hanno fatto prima avvicinare e poi innamorarsi del panorama fumettistico del Sol Levante più di una generazione.

Il Maestro è infatti riconosciuto come uno dei massimi esponenti della Nona Arte in tutto il mondo grazie ai suoi robottoni e ai personaggi demoniaci che sembrano fuoriusciti da un incubo. Tra questi spicca appunto la figura di Devilman, in un manga che ha fatto scuola, ha dettato molti canoni del manga moderno, ha influenzato numerosi artisti, primo fra i quali Miura; lo stesso Berserk richiama tramite il dualismo Gatsu-Grifis, nei colori e nei pensieri, le figure di Akira-Ryo.

ATTENZIONE! CONTIENE LIEVI SPOILER SULLA TRAMA!

La trama: semplice, lineare inizialmente. Akira Fudo è un ragazzo come un altro, piuttosto timido, impacciato e ha un amico, Ryo Asuka, figura sin da subito contrapposta a Fudo, ribelle, sfacciato, che non esita a usare la forza per imporsi. Proprio Ryo informa l'amico che un pericolo incombe sull'umanità e che è necessaria la sua collaborazione. Nel fornirgli questo aiuto Akira potrebbe incorrere in gravi pericoli, ma forse con un atteggiamento anche infantile accetta in nome del nobile sentimento dell'amicizia. Ryo rivela che il padre aveva scoperto quali fossero i veri abitanti della Terra prima dell'uomo, i demoni, che non sono tuttavia estinti ma bloccati nei ghiacci. E adesso si stanno liberando per recuperare il terreno perduto nell'unico modo che si confà alla loro natura: con la forza! Una forza che può schiacciare il genere umano. Una volta consapevoli di ciò, i due tentano di fondersi con i demoni per poterli affrontare ad armi pari, gesto che darà inizio alle danze, scatenerà l'inferno e ci catapulterà nell'incubo chiamato Devilman.

I personaggi: ben caratterizzati per il tempo ma oggi un po' invecchiati, complice anche l'obbiettivo differente dai manga moderni. Quello che vogliono lasciarci Devilman e Go Nagai non è uno sguardo sulla psiche dei personaggi ma un'introspezione ben più vasta e profonda della natura umana, della sua depravazione, della sua paura per l'ignoto. Se inizialmente i malvagi sono i demoni, col proseguire dei volumi questo confine diventa sempre più labile, e alcune tavole ci dimostrano come spesso la mostruosità umana sia superiore infinitamente alla perfidia di essi.

Il disegno: non ci sono vie di mezzo, il tratto di Nagai o si ama o si odia, e personalmente lo trovo fantastico! Riconosco che non sia un tratto moderno e dettagliato; soprattutto nei primi volumi anche l'anatomia degli uomini è discutibile, ma il meglio del Maestro è nelle scene di violenza e di sensualità, nelle rappresentazioni oniriche dei demoni, nel dipingere la rabbia, la disperazione, l'odio nei volti sia umani che demoniaci. Un disegno, insomma, che nonostante l'età (è un manga del '72) non ha nulla da invidiare per espressività ai tratti dei migliori disegnatori odierni. Per molti costituisce un difetto dell'opera, per chi come me ama Nagai ed è abituato al suo tratto sarà invece un piacere per gli occhi: bisogna “farci il callo”, ma Go Nagai difficilmente delude (se non con alcuni robottoni).

Conclusioni: Devilman è un manga unico, che in soli cinque volumi riesce a racchiudere quello che la maggior parte degli autori non riesce ad esprimere in una carriera. Go Nagai ha i giusti ritmi nella narrazione, ha il tempismo perfetto nell'inserire le varie vicissitudini nella storia: tutte queste caratteristiche, insieme al finale mozzafiato che resterà impresso nella mia memoria molto ma molto a lungo, rendono un capolavoro quest'opera. Consigliato a tutti gli amanti dei manga o del fumetto in generale che ancora non hanno avuto l'occasione di conoscere questo pezzo di storia della Nona Arte. Non lo consiglio ai neofiti poiché credo che per apprezzarlo al meglio oggi sia necessario un minimo di confidenza con questo mondo, un approccio improvviso potrebbe impedire la comprensione del valore di questo classico.

Voto: 9 che porto a 10 per il finale e l'importanza che ha avuto.


 3
Itachi-san

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Un capolavoro assoluto che non può non essere conosciuto da chi apprezzi manga. La storia, per quanto semplice e lineare, è ricca di colpi di scena e sa offrire momenti di grande tensione, mentre il ritmo della narrazione è davvero intelligente e capace di coinvolgere in modo unico. I due protagonisti, Akira e Ryo, incarnano in modo esemplare una vasta gamma di sentimenti, anche se dovremmo dire che è la storia stessa la vera regina di questo manga, ancor prima dei singoli personaggi. Sebbene si possano notare delle lievi forzature o semplificazioni, alla fine si comprende come il tutto sia legittimato dalla volontà dell'autore di offrire degli spunti di riflessione di grande profondità. La sublimazione avviene nel finale, culmine sia della violenza, sia del pathos del capolavoro di Go Nagai. Per quanto riguarda le ultime tavole sembra, almeno secondo la mia interpretazione, che l'autore voglia far trionfare il più assoluto nichilismo. Tutta la spirale di violenza creata dallo scontro tra uomini e diavoli e poi tra diavoli e devilmen, non ha fatto che generare distruzione, e nemmeno l'amore di Satana è riuscito a salvare da una morte eroica il valoroso Akira. Insomma,nell'eterno susseguirsi di Eros e Thanatos, quest'ultima sembra vincere su tutto annullando il divario tra vincitori e vinti. Come Dio ha sbagliato con i demoni, i demoni hanno sbagliato con gli uomini: perseverando nell'odio solo la morte può trovare terreno fertile. La sconfitta di Satana, anzi, è ancora più pesante di quella di Devilman, come testimoniato dall'ultima tavola: un tramonto con tante immagini di un Satana con le braccia incrociate sul petto, in modo funereo. Per quanto riguarda il disegno, certamente il tratto appartiene ancora alla vecchia scuola è non è esaltante, ma la potenza immaginifica di Nagai è indiscutibile. I Diavoli in particolare e il volto di Amon sono da un punto di vista estetico veramente icastici e conturbanti, e dimostrano la capacità, anche tecnica, dell'autore, consacrando "Devilman" a vero pilastro dei manga.


 2
TheDarkLord

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Iniziamo a parlare della trama:
Il protagonista, Akira Fudo, rimane sconvolto quando il suo migliore amico, Ryo Asuka, gli rivela l'esistenza dei demoni. Costoro sono esseri diabolici, antecedenti agli umani, che abitavano la Terra milioni di anni prima e che sono rimasti ibernati nei ghiacciai fino ad oggi. Secondo Ryo l'unico modo per poter sconfiggere questi nemici è che una persona dal cuore puro si fonda con uno dei demoni in modo da combattere ad armi pari. Akira riesce nell'intento e unisce il suo spirito con quello di Amon, uno dei demoni più potenti. Da qui inizia la guerra tra Devilman e i demoni.

Inizialmente chiunque si ritrovi a leggere Devilman potrebbe pensare che sia solamente un manga horror/splatter dove il nostro protagonista batte di volta in volta il demone di turno. Niente di più sbagliato.
Non bisogna prendere sottogamba quest'opera che ha influenzato tantissimo molte opere successive (Berserk in primis).
Una caratteristica che molti noteranno è l'enorme influenza che la cultura cristiana ha avuto su Go Nagai. Infatti l'autore non solo citerà, ma tratterà alcuni argomenti della Divina Commedia di Dante Alighieri, L'Apocalisse descritta da Giovanni e molti argomenti dell'Antico Testamento; tutto in un modo originale e particolare.

Oltre ciò nei suoi disegni possiamo osservare momenti di pura poesia che ci fanno capire che Nagai non è solo un mangaka qualunque (la morte dell'arpia Silen è una delle scene migliori del manga). Anche se nell'opera notiamo che a volte i disegni dell'autore sono sproporzionati e privi di dettagli, riesce a recuperare terreno nelle scene d'azione dove queste imperfezioni rendono il tutto più dinamico e frenetico. Nei momenti horror mi è piaciuto parecchio l'uso dello sfondo nero e del tratto grezzo, ma soprattutto il fatto che non ci siano proporzioni favorisce meglio il senso di tensione e di horror che il lettore prova (non mi dimenticherò mai il personaggio Jinmen e quel maledetto guscio). Da notare il fatto che l'autore si sia ispirato ai disegni di Gustave Dorè creati per la Divina Commedia e ciò lo possiamo vedere specialmente nel personaggio di Devilman.

Ho apprezzato parecchio anche i dialoghi in quanto offrono un grande spunto di riflessione sul genere umano. Una delle domande più importanti che si farà il protagonista riguarderà proprio la natura umana: non sarà che il vero demone è l'uomo mentre invece quelle mostruose creature seguono soltanto la loro natura?
Verso la fine del manga non riusciremo più a distinguere il bene e il male.

Un altro particolare che ho adorato tanto è il diverso significato che l'autore ha dato rispettivamente alle figure di Dio e quella di Satana. Specialmente quest'ultimo mi ha sorpreso in quanto è stato reso un personaggio molto "umano" e quindi unico nel suo genere. Purtroppo non posso soffermarmi troppo su questo argomento anche perché rischierei di fare spoiler.

Purtroppo Devilman non è esente dai difetti. Come ho già detto il primo che salta all'occhio è il disegno.
Ci sono poi alcuni punti della trama non proprio chiari che vengono spiegati in fretta e furia, e soprattutto il finale è stato troppo breve e sbrigativo nonostante il suo grande impatto.

In conclusione posso dire che Devilman è una grande opera malinconica, profonda, complessa e pessimistica che fa riflette molto sulla natura dell'uomo. Probabilmente non tutti apprezzeranno questo manga ma almeno bisogna riconoscerne l'enorme importanza storica che ha avuto.

Prima di chiudere volevo dirvi che l'edizione che ho io è quella del 2013 stampata dalla J-Pop la quale presenta nel terzo volume una serie di capitoli slegati dalla storia principale, ovvero Time Travellers, disegnato dopo Devilman. La storia ci mostra Akira e Ryo viaggiare indietro nel tempo per impedire ai demoni di cambiare il corso della storia. Sono presenti ben cinque storie ambientate in diverse epoche. Quelle che ho apprezzato maggiormente sono state la prima e l'ultima (quella che mi ha un po' deluso è la seconda).


 2
giacgiac

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
La lettura di "Devilman" e soprattutto il giudizio che si formula su quest'opera risultano piuttosto difficili a più di quarant'anni di distanza dalla sua uscita. Se da un lato non si può che considerare "Devilman" - e l'opera di Go Nagai in generale - fondamentale per lo sviluppo della cultura manga come la conosciamo oggi, dall'altro risulta difficile apprezzare appieno uno stile e dei disegni così lontani da quelli attuali. I disegni e la disposizione delle vignette trasudano anni '70, fioccano gli errori di prospettiva, ma gli sfondi sono sempre accurati e dettagliati; il tratto dell'autore si adatta perfettamente alle scene rappresentate, dalla linea pulita delle scene di vita quotidiana a quella sporca e grezza dei combattimenti, nei quali sbavature e contorni indefiniti aiutano a rendere la violenza intrinseca di questo manga. "Devilman" è infatti la storia di un liceale timido e umile, spesso e volentieri fifone, di nome Akira, il quale grazie a un proprio amico e agli studi del padre di questi, viene a conoscenza dell'esistenza dei demoni, creature mostruose e sanguinarie, nemici naturali della razza umana e ibernati dai tempi delle grandi glaciazioni. Per combattere queste calamità provenienti da un'altra epoca Akira viene convinto a fondersi con una di queste, Amon il demone, diventando così un Devilman, ossia una creatura dall'ingegno umano e dalla potenza di demone. Lo sviluppo della storia non è certo quello di un normale shonen, in cui i salvataggi all'ultimo secondo salvano sempre e comunque il protagonista e i suoi amici; "Devilman" è un'opera spietata, truculenta, a tratti macabra, e non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico, soprattutto per il protagonista; bene e male si mescolano, i demoni rivelano la propria umanità e gli uomini si tramutano in mostri; non esiste più un confine tra giusto e sbagliato, esiste lo spazio in cui Akira, in cui Devilman può combattere, per l'umanità, per i propri cari, per vendetta. Questa tempesta psicologica e violenta sfocia in uno dei finali più contorti e inaspettati che abbia letto, uno di quelli a cui continui a pensare per giorni dopo averlo letto, che rileggi più volte, incredulo di quanto sia successo. "Devilman" è un must della cultura manga giapponese, un'opera che deve obbligatoriamente essere letta, caratterizzata da dei disegni sicuramente anacronistici, ma da una regia che ora come allora riesce a tenere il lettore incollato al fumetto; se in un primo momento non ero sicuro che mi fosse piaciuto veramente, ora posso dire che mi ha lasciato qualcosa. Voto: 9.


 2
Gordy

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Uno dei fumetti a cui sono più legato per tanti, troppi motivi, è indubbiamente Berserk di Kentaro Miura. L'autore in un'intervista ha ammesso che la sua principale fonte di ispirazione è stata Devilman. E' proprio così che ho scoperto questo manga di Go Nagai (o meglio, già conoscevo l'opera ma non me ne ero mai interessato) e che ho quindi recuperato tardi, e cioè solo quando nel 2004 la d/visual ne pubblicò la "Definitive Edition". Tutto quello che scriverò qui di seguito sarà quindi riferito a questa edizione che so essere profondamente diversa, non solo nelle traduzioni dei dialoghi, da quella più recente e pubblicata dalla J-POP. Nella nuova edizione ci sono intere pagine ridisegnate completamente, diverse aggiunte, ma anche tante altre parti del tutto eliminate.

Akira Fudo è un ragazzo come tanti altri, particolarmente timido, insicuro, ma anche codardo, tanto da subire passivamente le prepotenze dei bulli di quartiere, facendosi addirittura difendere dall'amica Miki. La sua vita scorre tranquillamente finché un giorno il suo migliore amico Ryo Saeba non gli racconta una storia incredibile: i demoni rimasti in letargo tra i ghiacci per milioni di anni si sono risvegliati e sono pronti a riprendersi la Terra, il loro amato pianeta d'origine, che nel frattempo è stato occupato da miliardi di altri esseri viventi: gli uomini. I demoni sono essere potentissimi che hanno la facoltà di potersi fondere con tutte le altre creature e stanno per causare l'apocalisse. Sarà proprio Akira, dimostrando un coraggio inaspettato, ad accettare e raccogliere "l'eredità di paura" lasciata dal padre di Ryo: accoglierà un demone dentro di sé diventando un umano con il corpo di un demone, un diavolo dal cuore umano, perché è questa l'unica speranza per l'intero genere umano.

A una prima occhiata Devilman appare subito come un manga forte e ricco d'azione, pieno di sesso, violenza e scene splatter e dove al lettore non viene risparmiato nulla. I disegni sono figli del loro tempo, ma i demoni hanno un aspetto indimenticabile, tanto da essere rientrati nell'immaginario collettivo dei ragazzi di allora ed essere stati fonte di ispirazione per molte opere a venire. Non è però questo a rendere Devilman un capolavoro senza tempo, un fumetto così attuale ad oltre quarant'anni dalla sua uscita, ma a renderlo tale sono i temi che affronta.

La dicotomia tra bene e male non esiste più e riconoscere tra cosa sia giusto e cosa sia sbagliato diventa impossibile e leggendo Devilman anche il lettore, proprio come Akira, non può fare a meno di domandarselo. In una scena indimenticabile vediamo due demoni discutere tranquillamente tra loro riguardo la bontà della carne umana, può apparire inquietante, ma quanti di noi han fatto lo stesso discorso a tavola mangiandosi un bel piatto di carne?
L'uomo è sempre stato in cima alla catena alimentare, ma ora non è più così e i demoni sono venuti a prendersi ciò che forse gli spetta di diritto. Akira è tormentato dai dubbi perché coglie un lato umano nei demoni che sconfigge, così come la crudeltà e stupidità degli uomini che, mossi dalla paura, rischiano solo di autodistruggersi. Ma allora perché continuare a combattere per loro? La risposta non è farlo per ciò che è giusto, ma semplicemente per chi si ama davvero. Questo è Devilman, un manga profondo, complesso e con uno dei finali più poetici e malinconici che abbia mai letto.


 1
Atom

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Tralasciando i gusti personali, ci sono autori che hanno contribuito in maniera determinante all'evoluzione del fumetto, ed uno di questi è senza dubbio Go Nagai sensei.
Per chiunque si consideri un vero appassionato di manga, "Devilman" rappresenta un passaggio obbligato, una di quelle opere da leggere a qualsiasi costo.

Akira Fudo è ancora uno studente liceale, ma la sua vita sta per essere stravolta da una scoperta agghiacciante. Il suo amico Ryo, infatti, gli mostra la spaventosa eredità che suo padre gli ha lasciato. La prova inconfutabile che la Terra, molto prima che gli uomini facessero la loro apparizione, era dominata da esseri mostruosi e assetati di sangue, che ora si stanno risvegliando dal lungo sonno per riprendersi ciò che considerano loro. I demoni sono tornati, e reclamano il loro mondo. Il progetto di Ryo per difendere l'umanità dal pericolo incombente è però altrettanto spaventoso e Akira ne è l'indispensabile pedina.

Sfogliando per la prima volta le pagine di questo manga, si può rimanere spiazzati dal tratto dell'autore, che probabilmente risente del peso degli anni. Anche il character design dei demoni potrà risultare a volte infantile, ma proseguendo nella lettura questi piccoli difetti (se di difetti si può parlare) passeranno presto in secondo piano. Resteranno invece scolpite nella mente del lettore alcune metamorfosi e metafore visive a dir poco geniali.

Pagina dopo pagina, infatti, Nagai riesce ad incrementare il pathos e ad incanalare la trama verso un punto di non ritorno. Ha la grandissima capacità di "soffocare" lentamente l'animo del lettore, come se le pareti ed il soffitto si stringessero poco a poco attorno al lettore, rendendone l'esperienza sempre più claustrofobica.

L'uomo si considera da sempre una creatura nobile in quanto dotata di intelletto. Nagai, nella maniera più diretta e cruda possibile, ci ricorda che l'essere umano è pur sempre un animale e in quanto tale, una volta risvegliata la propria natura, si lascia guidare esclusivamente dal proprio istinto di sopravvivenza.
"I più forti credono di avere il diritto di sterminare i più deboli".
In realtà il significato che si cela dietro questa frase è più profondo e assai più amaro; per comprenderlo appieno l'unico modo è leggere fino alla fine questo splendido manga.

"Devilman" avrebbe tutti i numeri per essere un capolavoro; purtroppo alcune imperfezioni e superficialità nella sceneggiatura, oltre ad un disegno non proprio di primissimo livello, ne scalfiscono la grandiosità. L'autore, ahimè, sceglie di omettere dalla trama alcuni particolari per poi fornire spiegazioni che finiscono per risultare a volte forzose, a volte sbrigative.
Resta comunque un'opera straordinaria, che non può lasciare indifferenti. Un urlo disperato contro un'umanità cieca ai propri errori e sorda a qualsiasi insegnamento.

In ultima analisi, considerata l'estrema violenza e l'entità dei contenuti affrontati, mi permetto di sconsigliare la lettura di questo manga ad un pubblico giovane. Anche se presenta tutte le tematiche ed i meccanismi propri di uno shōnen, ritengo sia molto più vicino ad un seinen. Alcuni passaggi risulteranno probabilmente ingenui ad un pubblico maturo, ma quelli chiave faranno correre un brivido lungo la schiena anche al più smaliziato dei lettori.
Senza dimenticare la valenza filosofica del lavoro di Go Nagai, che difficilmente riuscirebbe ad essere apprezzata da un pubblico troppo giovane.


 2
Anonimo Sulla Terra

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Devilman è considerato uno dei manga più rappresentativi del famoso Go Nagai, nonché uno dei migliori al mondo. Spinto dalla curiosità mi sono apprestato a leggerlo, e sebbene inizialmente non mi avesse impressionato, pagina dopo pagina sono rimasto decisamente colpito da una lettura forte ed incisiva, quasi con l'intento di sconvolgere il lettore.
Cerchiamo di spiegare il perché: cominciamo nel dire che Devilman narra le vicissitudini del giovane Akira che, spinto dall'amico Ryu, si fonde con un potente demone di nome Amon per intraprendere una guerra contro i demoni, i quali vogliono estinguere il genere umano per riprendersi il pianeta un tempo di loro dominio.
Fin da subito l'autore, per bocca di Ryu, esporrà più e più volte la natura crudele dei demoni, la loro assenza di pietà, affermando che l'unico modo per sconfiggerli è usare il loro potere, rischiando di perdere la propria umanità e diventare ciò che si vuole combattere. Ma l'autore non si ferma qui, anzi ci mostrerà senza moralismi e perbenismi la profonda differenza di forza tra i potenti e sanguinolenti demoni e il debole genere umano, e il sentimento che nasce nel cuore degli uomini di fronte a tale orrore: la paura. Questo sentimento provocherà eventi fuori controllo, illogici ed autodistruttivi, che Nagai non si esimerà nel mostrare in tutta la sua crudezza e squallore, mostrando un profondo pessimismo dell'autore nei confronti del genere umano.
I personaggi principali sono ben caratterizzati: Akira da pauroso e impacciato ragazzo diventerà, tramite la fusione, combattivo, violento e spietato contro i nemici ma misericordioso e caritatevole con gli innocenti con grandi doti da leader, mentre Ryu è un ragazzo spavaldo ma accorto nonché il tramite con cui l'autore svelerà tutto il suo pessimismo sopracitato; i personaggi secondari sono decentemente sviluppati, con il pregio che hanno una funzione ben precisa nella serie. Nota particolare è l'antagonista finale che, benché non provi pietà per gli esseri umani, è spinto dal desiderio di aiutare i demoni a riprendersi il loro posto su questo pianeta, mostrando una personalità più complessa di quanto sembri.
Il disegno di Nagai è decisamente sporco, grottesco e non molto dettagliato né tanto meno raffinato, ma è essenziale per evidenziare l'orrore dei demoni, la brutalità e la violenza degli scontri e l'abominio creato dalla paura degli uomini.
Nonostante siano passati più di 40 anni dall'uscita del manga, Devilman rimane ancora una lettura dall'alto tasso di violenza, dal forte impatto visivo ed emotivo, in cui il mangaka riversa tutto il suo pessimismo per il lato più debole ed oscuro del genere umano. Se inizialmente sembrerebbe una lettura di soli combattimenti violenti, pian piano migliora sempre di più grazie a interessanti colpi di scena ed eventi di gran effetto, culminando con un finale in linea con la visione del mangaka. Benché possa non piacere il disegno, questione di gusti, rimane una lettura consigliata e assai attuale nonostante i molti anni dalla sua nascita.


 2
Giuseppes93

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Devilman è un manga in 5 volumi scritto e disegnato da Go Nagai e pubblicato nel 1972.
Il giovane Akira Fudo è un ragazzo piuttosto impacciato, timido e introverso, insomma uno come tanti. La sua vita però cambia dal giorno in cui un suo caro amico d'infanzia, tale Ryo Asuka, dopo averlo salvato da una banda di teppisti, decide di portarlo alla sua villa dove, dice, lo avrebbe fatto partecipe della spaventosa eredità lasciatagli dal padre, un famoso scienziato, morto da poco.
La storia che Ryo racconta ad Akira è assurda e incredibile: i demoni, antichi abitanti della Terra, per cause ancora sconosciute, si starebbero risvegliando dal loro sonno millenario decisi a riprendersi ciò che in origine era una loro proprietà, ossia la Terra.
Se ciò fosse realmente vero, per l'umanità non ci sarebbero molte speranze di sopravvivenza; tuttavia Ryo rivela ad Akira che, sfruttando una particolare abilità dei demoni (i quali sono capaci di unirsi ad altri oggetti viventi) è possibile unirsi a loro dando origine all'unica creatura in grado di salvaguardare l'incolumità dell'uomo e garantirne la sopravvivenza: un essere avente il corpo e la forza di un demone e l'animo e la ragione di un uomo, un Devilman.

Devilman è un manga che, come si nota sin da subito, si caratterizza per la notevole violenza delle scene in esso contenute: Nagai non si risparmia in ogni singola pagina al fine di comunicare al lettore (e in questo riesce pienamente) tutta la malvagità, la cattiveria e la mostruosità dei demoni, creando un'atmosfera dalle forti tinte horror e che costringe il lettore in una situazione di perenne tensione e "allerta"; tutto questo ovviamente a vantaggio della scorrevolezza dell'opera che, è il caso di dirlo, rapisce il lettore dalla prima all'ultima pagina del volumetto.
Per i suddetti motivi, questa è un'opera che mi sentirei di consigliare assolutamente ad un pubblico adulto e "forte di stomaco". Ciononostante la violenza che vien fuori da ogni singola tavola non è mai fine a sé stessa; essa risulta essere il mezzo tramite il quale l'autore cerca di esplorare e portare alla luce, la parte più malvagia e oscura dell'essere umano, nel fumetto personificata dai demoni delle più svariate e mostruose fattezze.
In aperto contrasto con le figure dei demoni, si pone quella di Devilman, un essere sì mostruoso all'apparenza, ma che conserva lo spirito e la ragione dell'essere umano, questa sua caratteristica gli donerà la forza per sconfiggere i vari demoni che si troverà di fronte, assetati di sangue e distruzione e schiavi dell'istinto.
Ma cosa sono veramente i demoni di Nagai? Semplicemente la rappresentazione del male, e quindi qualcosa da annientare per la sopravvivenza dell'uomo o forse il loro risveglio, sta a rappresentare qualcosa di più profondo, una sorta di Giudizio Universale che attende inesorabilmente l'uomo, a cui non resta che pagare per tutte le sue colpe e i suoi peccati?
È possibile quindi trovare nel manga, numerose chiavi di lettura delle vicende all'interno narrate che fanno dell'opera un'immensa allegoria dell'essere umano e della sua natura.

Per quanto riguarda l'edizione, l'ultima pubblicata è quella di J-Pop che porta nel 2013 in Italia, la Ultimate Edition uscita già da un po' in Giappone, e devo dire che è veramente uno spettacolo: sovracoperta, ottima rilegatura, tantissime pagine a colori, cofanetto da collezione, al costo di 7,50 a volumetto… insomma: una perla di rara bellezza. Da segnalare inoltre la scelta di inserire all'interno del volume 3, le storie narrate in Time Travellers, un volume slegato dalla storia e disegnato successivamente a Devilman dallo stesso Nagai, e quasi interamente a colori.

Vi invito quindi a riscoprire questo fantastico manga sia per la bella storia che offre, ma anche per tutti i messaggi (per non spoilerare ne ho solo citati qualcuno) che possono essere tratti dalla sua lettura.


 1
Roland_15

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Beh, è "Devilman"... Questo incipit potrebbe riassumere tanto, credo, ma probabilmente non renderebbe il giusto omaggio a quello che considero uno dei capisaldi della letteratura manga. Tanto caposaldo è "Devilman" quanto lo è, impropriamente esprimendomi, Go Nagai in quanto mangaka. Costui ha per certi versi rivoluzionato la concezione del manga, se non altro per la natura "pioneristica" delle sue opere, in merito a certi temi e alle modalità con cui questi vengono affrontati. Senza contare la particolarità del suo tratto, ovviamente. E qui, o meglio, da qui, mi riallaccio appunto al titolo in questione. Il disegno, in "Devilman", è tipicamente "go nagaiano", con quel tratto "vintage" che ne caratterizza tanto la particolarità, quanto ne ricorda la collocazione cronologica. Non dimentichiamo che si tratta di un prodotto del 1972 e dunque, anche se ai più potrebbe sembrare alquanto "datato", il disegno, a parer mio, non fa altro che rimarcare sempre più il periodo storico di stesura, aiutando ancor maggiormente a mettere in risalto la particolarità e la "difficoltà" delle tematiche affrontate, se ricontestualizzate all'interno del "là e allora". Tralasciando un attimo una lettura tanto critica (nel positivo, s'intende), mi lascerò andare per un secondo a un giudizio brevissimo e del tutto soggettivo circa il disegno stesso: a me piace. Punto. E' Go Nagai e così deve disegnare, proprio perchè la semplicità e l'essenzialità dei volti e degli ambienti hanno contribuito a renderlo famoso, a fianco, chiaramente, all'anacronisticità delle sue storie.

Passando alla trama, sento di poter dire che si possa chiudere un occhio sulla semplicità di alcuni dialoghi, che a parer mio risentono un po' del tempo e dell'anno di produzione (ma lo reputo normale), per concentrarsi invece sulla trama in sè. Sangue, arti amputati, corpi lacerati, bambini trucidati, nudo, sesso... Tutto ciò era un tabù tanto al cinema quanto in televisione, più di quarant'anni fa; figurarsi in un manga, opera che all'interno dell'immaginario collettivo viene (erroneamente) considerata come destinata a un pubblico più o meno adolescenziale. Bene: "Devilman" squarcia del tutto questo "velo di Maya", gettando le basi, all'interno dell'opera fumettistica, per l'abbandono di quella che è l'ipocrisia dell'apparenza moderna, imperniata su una desiderabilità sociale che spinge la stessa a considerare tabù tutto ciò che agli occhi del buon costume possa apparire sconcio, scabroso o ineducato/ineducativo, ma che degli stessi temi si nutre e che con gli stessi, il più delle volte, mediaticamente parlando, oramai vive, facendo leva sulla cultura del "proibito". Il buon ragazzo timido e pauroso che diviene freddo e assetato di sangue è un'ottima metafora del cinismo cui spesso l'uomo deve conformarsi per potersi adeguare a tante brutture e a una società sempre meno "umana". L'allegoria rintracciabile nella follia delle masse e nella loro improvvisa psicosi è a dir poco sublime e rappresenta una calzantissima lettura dell'innata indole umana e dei corsi e ricorsi storici che portano l'uomo a imbastire guerre sulla base di ideali inesistenti e di superstizioni, quando non addirittura di sadismo puro. Il finale è quanto di più emozionante possa essere immaginato e rappresenta, a parer mio, una lettura di... Mi fermerò qui, poichè non voglio svelare nulla al futuro lettore...
Come affermato a incipit, mi ripeto: beh, è "Devilman"...
Leggetelo, c'è poco altro da aggiungere...


 3
Alex96

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Oh ragazzi… Questo manga è uno dei più crudi e violenti che io abbia mai letto.
Go Nagai ci descrive una città e un ambiente che si stravolge, con la comparsa di questi mostri, che provengono dal mondo dei demoni.
Akira Fudo viene portato da un suo amico di nome Ryo in una villa, dove, grazie al suo cuore puro, diventerà Devilman, il demone dal cuore umano.
Nonostante nei disegni lasci un po' a desiderare la violenza viene ugualmente esaltata, in modo sproporzionato, ma questo non per cadere nel banale, anzi, sicuramente per esaltare un pensiero ed una morale che difficilmente sarebbe stata capita senza violenza.
Più si va avanti leggendo, più ci si rende conto che le cose non potrebbero andare peggio, invece il peggio succede sempre.
Con il finale si tocca il culmine narrativo… Io stesso ne sono rimasto scioccato, sia per il significato profondo, sia per i colpi di scena che ti lasciano senza parole.
Mai troverò un altro manga che mi impressionerà come ha fatto Devilman…
Naturalmente il consiglio che do a tutti è di leggerlo assolutamente, ma non solo per vedere gente squartata, anzi, più che altro per apprendere un messaggio che in pochi altri manga viene trasmesso, o viene trasmesso così bene.


 1
sintetico82

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Devilman racconta dello scontro tra diavoli e umani.

Quest'opera inizia con una trama abbastanza semplice dove il protagonista Akira e il suo miglior amico Ryo vengono a conoscenza dell'esistenza dei diavoli, i precedente abitanti della terra prima della comparsa dell'uomo. Inizia così l'avvenuta che vede coinvolti i due amici per la sconfitta dei nemici dell'umanità.
La storia nei capitoli successivi si fa più articolata regalandoci diversi colpi di scena. La psiche del protagonista Akira viene messa a dura prova durante tutta l'opera dove viene messo spesso davanti ad un bivio su come sia più giusto agire. Da qui, secondo me, tutta l'umanità di akira dove non viene consacrato a "super eroe" per difendere l'umanità, ma ad una persona che non sa sempre come agire e si fa guidare dal suo senso del giusto e dai suoi affetti.

Devilman racconta dello scontro tra umani e umani.

L'autore ci presenta uno scenario apocalittico dove ormai la paura ha preso il sopravvento tra gli uomini e l'odio è il motore delle sue azioni.
Le tavole del maestro Go Nagai sono provocatorie, suggestive e riescono a trasmettere la paura e la disperazione dei personaggi.

Devilman racconta dello scontro tra diavoli e diavoli.

L'opera si conclude con uno dei finali più tristi e poetici di sempre coerente con tutta la narrazione e i sentimenti in essa racchiusi.


 7
AkiraSakura

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Nel corso di quasi 30 anni di attività come fumettista, non c'è stata opera che mi abbia richiesto uno sforzo psicologico tanto grande e, al tempo stesso, mi abbia dato un senso di pienezza spirituale quanto "Devilman". Quando scrivevo finivo per esserne assorbito con tutto me stesso, anima e corpo. Si può dire che sia un'opera fuoriuscita non tanto dalla mia fantasia, quanto dal mio stesso animo, dal mio spirito vitale, come un flusso di energia creativa che, senza passare attraverso il filtro della razionalità, per mezzo del braccio si sia fissata sulla carta come fumetto.

A più di quarant'anni dalla sua uscita, leggere (e rileggere) il "Devilman" nagaiano è sempre un'esperienza devastante. La sua grande potenza narrativa ed il suo inequivocabile messaggio finale ne fanno un vero classico intramontabile del fumetto di tutti i tempi, che ha influenzato moltissimi anime e manga a venire ("The end of Evangelion" in primis).

Sebbene parta come un'horror/spatter in cui i demoni vogliono ammazzare gli umani, le cose si faranno veramente tragiche ed apocalittiche dal momento in cui Akira, il protagonista indiscusso del manga, si rivolgerà direttamente al lettore dicendo: "fino a qui avete pensato di non aver niente a che fare con questa storia!! Ma da qui in poi, l'inferno non sarà più il mio dramma personale, ma anche il vostro! Il dramma di tutta l'umanità!" (sembra che sia Go Nagai stesso a rivolgersi ai lettori con queste parole). Il bello è che tutto quadra alla perfezione: la sceneggiatura e la trama sono perfette, e rendono chiaramente il messaggio che l'autore vuole trasmettere. Se pensate che i demoni siano stati messi lì "tanto per" vi sbagliate: forse il vero grande demone è l'uomo stesso, con la sua paura, la sua follia, la sua frustrazione repressa e la sua sete di potere.

E' palese che la cultura giudaico-cristiana abbia esercitato un fascino notevole ed influente verso un orientale come Go Nagai. Stessa cosa si può dire anche per la scienza, altro tipo di cultura nata nel seno dell'occidente e dell'antica Grecia. In questo manga non mancano infatti riferimenti alla Divina Commedia di Dante, all'Apocalisse di Giovanni, all'Antico Testamento, agli scienziati senza scrupoli che sperimentano nelle profondità del sottosuolo.

Come nella maggiorparte delle opere di quegli anni, nel leggendario "Devilman" la tragedia di Hiroshima e Nagasaki si fa sentire, e viene resa molto bene: la tensione è plumbea, l'atmosfera è cupa e angosciosa; i corpi degli uomini sembrano essere dilaniati dalle sperimentazioni chimiche, dalle radiazioni e dalle torture subite nei vari laboratori sotterranei, più che dalla grottesca unione con i demoni usciti dalla penna di Go Nagai (Lovercraft ci metterebbe la firma). Forse proprio la scienza è il grande demone che trasforma l'uomo, ancora succube dei suoi istinti e delle sue paure ancestrali, in qualcosa di temibile e mostruoso. Le carneficine su larga scala delle due guerre mondiali parlano chiaro; inoltre nel manga c'è un evidente riferimento alla tragedia degli ebrei nei campi di concentramento nazisti.

In "Devilman" non mancano picchi vertiginosi di bellezza e poesia, come l'immolazione dell'arpia Silen, che fanno capire la grandezza e l'elevata caratura artistica dell'autore, uno dei più gandi innovatori del fumetto giapponese di sempre (paragonabile come influenza alla coppia Jack Kirby/Stan Lee nel fumetto americano). Go Nagai non è solamente "Mazinga Z", ma moltissime altre cose, che sono talmente numerose che non mi azzardo neanche ad elencare. Comunque, come si evince dalle sue stesse parole, "Devilman" è il suo indiscusso testamento spirituale (insieme all'opera che lo ha assorbito per tutta la vita, "Violence Jack").

Con "Devilman" Go Nagai è riuscito a dire tutto quello che c'era (e che c'è ancora adesso) da dire: si tratta di un'opera profonda e allo stesso tempo complessa, dalle molteplici sfaccettature e dal finale assai poetico. Non si tratta solamente di horror e splatter, ma anche di filosofia, di un'estrema cura nella caratterizzazione dei personaggi e di un motivato pessimismo nei confronti delle potenzialità umane. Un'opera capitale, insomma. Imprescindibile per ogni vero appassionato del fumetto e della cultura giapponese in generale.


 3
TheRolandDeschain

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Summa artistica di Go Nagai e della tradizione fumettistica nipponica, "Devilman" si è imposto come opera dalla imprescindibile lettura, un "must read" per qualunque lettore degno del proprio titolo. La freschezza e l'attualità che racchiudono i cinque volumi dell'opera, scritta nel '72, costringono a capovolgere il vecchio stereotipo che etichetta le opere datate come inadatte a rappresentare la modernità. Anzi, esattamente quarant'anni fa è stato partorito un capolavoro, tale è appunto "Devilman".

Attenzione: presenza di spoiler.

Akira Fudo, timido e impacciato studente giapponese, vede la sua vita cambiare radicalmente ad opera del migliore amico Ryo Asuka, da cui viene a sapere il vero corso degli eventi storici relativi alla Terra. Moltissimo tempo fa, prima che sul Pianeta comparisse il genere umano, in cima alla catena alimentare figuravano i demoni, esseri spietati e terribili dediti a lotte indiscriminate e orribili violenze. Esatto, proprio quei demoni, vampiri e licantropi di cui il folklore mondiale parla da tempi immemori.
Durante il brusco cambio della temperatura terrestre dovuta al periodo delle glaciazioni i demoni sono rimasti ibernati in animazione sospesa ai due poli, permettendo al genere umano di farsi largo nella catena alimentare per giungere a presiedere il posto che un tempo era proprio appannaggio dei demoni.
Ma ciò che Ryo rivela a uno stupefatto Akira è qualcosa di molto peggio della descrizione dei tempi che furono: i demoni infatti si stanno risvegliando a un ritmo velocissimo.
L'unica speranza per il genere umano risiede proprio in Akira Fudo. O meglio, nella speranza che Akira riesca a fondersi volontariamente con un demone (quale sarà il prode combattente demoniaco Amon) in maniera tale da ottenere poteri e forma impareggiabile di diavolo, ma cuore e sentimenti umani.
È questa l'eredità di paura che Ryo dona al protagonista, non un demone né un essere umano, ma un ibrido senziente, un Devilman a cui è capitato in sorte il più arduo ed eroico compito: difendere la razza umana dalla orrorifica invasione demoniaca.

Alla violenza e alla sessualità sfrenata vanno, però, di pari passo numerosi momenti introspettivi di speculazione religiosa e filosofica da parte dei protagonisti Ryo e Akira, le due facce della stessa medaglia. E come loro, anche genere umano e demoniaco sono due facce dello stesso dado, così dissimili fisicamente eppure non poi così diversi. Del resto, come si evince da un passo particolarmente intenso, i demoni non si nutrono forse degli essere umani così come questi ultimi si nutrono degli animali?
I quesiti che pone Nagai sono quanto mai attuali e profondi: non sarà forse che solo chi detiene di volta in volta il potere (e dunque risulta in cima alla catena alimentare, per rimanere in tema) decide di volta in volta cosa è giusto e cosa è sbagliato?

I concetti di bene e male sono labili, mobili, esattamente come insegna la tradizione filosofica nietzscheana. E un ulteriore spunto di riflessione viene offerto dalla figura dell'uomo immerso nella folla cieca e invasata, che necessita unicamente di santi da venerare e mostri da distruggere (come già descritto da Baudrillard).
Akira non riesce a liberarsi da queste domande (ed è proprio il suo porsi continuamente quesiti sul senso delle proprie azioni che dimostra come l'uomo Akira Fudo sia riuscito finanche a soggiogare il demone Amon) e la scelta tra le due fazioni sarà quanto mai problematica. O forse no. Per il potente Devilman, l'anello di congiunzione tra umano e demoniaco, la scelta si fa strada quasi inevitabile e ineludibile. Egli sceglierà di lottare per ciò che caratterizza maggiormente la forza del genere umano, il sentimento in grado di smuovere eserciti e far crollare imperi. Il sentimento invocato e cantato sin dall'alba dei tempi. Devilman, il più umano degli umani.

Forse è davvero necessario diventare un ibrido tra due elementi per poter comprendere appieno la propria natura e quella altrui, e Nagai sembra suggerirci proprio questa idea.
Una nota sui disegni: se a volte le proporzioni dei corpi lasciano rabbrividire il lettore, il tutto viene compensato e ampiamente superato dalle maestose tavole d'insieme che caratterizzano perfettamente le scene più intense. Opera unica e miliare nel suo genere, un "must read" per chiunque.


 2
DesWyvern

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Devilman è sicuramente uno dei manga che più hanno influito sullo sviluppo recente del panorama fumettistico giapponese. Protagonista della storia è Akira Fudo, adolescente giapponese che si troverà coinvolto nella guerra dell'umanità contro i Demoni, che invaderanno la terra per riprendersi ciò che gli spetta.

Personalmente, reputo il successo di Devilman più che meritato. Go Nagai può tranquillamente essere definito un genio: oltre quarant'anni fa, ha creato qualcosa che oggi potremmo trovare scontato, ma che ai tempi non lo era per niente, sposando violenza e realismo in un'opera di altissimo valore psicologico.
Ovviamente non ci si può aspettare molto dallo stile grafico di un manga risalente al '72: stilizzato, estremamente semplicistico, poco realistico. Ma questo rende ancora più sorprendente che Nagai, con un disegno di così basso livello (per i giorni nostri) riesca a coinvolgere ed emozionare i lettori dopo così tanto tempo dalla pubblicazione della suo opera.

Anche se sono l'ultimo motivo per cui consiglierei caldamente questo manga (non solo per lo scarso numero), i combattimenti sono realizzati piuttosto bene. Non particolarmente originali, ma comunque gradevoli. Nagai non si risparmia nell'utilizzare dosi massicce di violenza, che vanno ad accrescere la spettacolarità degli scontri fra demoni e Devilman.

Ma ciò che ha reso Devilman un'icona nel mondo nel manga sono senza dubbio gli ultimi tre volumi: in sole seicento pagine, l'autore riesce a mostrarci una visione del mondo apocalittica me realistica allo stesso tempo: un'umanità oppressa dalla forza dei demoni, persone che lottano tra loro dilaniate dal sospetto che i loro cari possano essere mostri travestiti, e il giovane Akira, ormai diventato Devilman, che combatte sia sul piano fisico contro gli "invasori", sia in una guerra mentale contro se stesso. Tutto ciò culminerà in un finale perfetto e poetico, con cui Nagai andrà a chiudere magistralmente una delle serie più riuscite di tutti i tempi.

Insomma, non lasciatevi fuorviare dal disegno. Devilman è un'opera che va letta a tutti i costi, un ottimo manga (per non dire un capolavoro) che ha segnato profondamente tutte le generazioni successive. Più che consigliato.


 2
Sagat

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Visto che detesto il genere "robottoni", ero piuttosto prevenuto verso Go Nagai, che ha fatto la sua fortuna con quello.
Poi, di recente, mi hanno convinto a provare Devilman e sono rimasto di stucco nello scoprire che il manga più bello che abbia mai letto ha più di 40 anni!
La storia ha un inizio molto classico, in linea con i canoni del fumetto supereroistico, ma anche molto particolare.
Abbiamo il classico ragazzo imbranato e codardo, Akira, e la trasformazione in eroe per opera del suo amico Ryo che in previsione di un invasione di demoni convince Akira a fondersi con uno di loro durante un'orgia in mezzo a hippie drogati (!!!), il tutto per generare il Devilman, un essere col corpo di un demone e il cuore di uomo che protegga l'umanità.
Da qui in poi la trama si sviluppa con Akira che si trasforma in Devilman per dare la caccia ai demoni che si nascondono nel nostro mondo per preparare l'invasione.
E qui arriviamo a uno dei punti forti, i demoni!
Nagai deve essersi ispirato ai quadri di Bosch, vagamente antropomorfi ma incrociati con creature diverse come rettili, uccelli o insetti, vengono rappresentati con grande gusto dell'orrido e dettagli veramente raccapriccianti, genitali e seni deformati e facce che spuntano un po' ovunque.
Sono mostri nel vero senso della parola e tutto ciò che desiderano è divorare gli umani con una violenza e una crudeltà senza limiti: aspettatevi sangue a fiumi e scene disturbanti.

Dal quarto numero in avanti, la storia ha un evoluzione imprevista, l'invasione ha luogo e il centro dell'attenzione si sposta dalla caccia al demone di Devilman alla reazione umana di fronte a un nemico orrendo, potente e sconosciuto che si manifesta.
Qui appare la vera grandezza di questo fumetto che lo rende indimenticabile a distanza di 40 anni: la potente critica all'uomo medio che di fronte alla paura della morte regredisce allo stato di animale predatore e pur di sopravvivere è capace di una violenza e una crudeltà che rivaleggia con quella dei demoni.
Il finale è un autentico pugno nello stomaco, non anticipo nulla, ma vi sconsiglio di leggerlo se siete particolarmente depressi: non vi farebbe bene.

Le critiche che fanno a questo manga in genere sono due: una storia con qualche sfilacciatura narrativa e dei disegni poco dettagliati con volti umani molto basilari e datati.
Se sulla prima critica posso anche essere parzialmente d'accordo, perchè non viene spiegato tutto tutto e alcune idee sono un po' tirate per i capelli, la seconda la trovo assolutamente campata per aria.
Io credo che i disegni in un fumetto siano funzionali alla storia, pensate ai Peanuts, nessuno si sognerebbe di dire che le avventure di Charlie Brown e soci siano brutte perchè i disegni hanno un aspetto infantile: devono averlo per fare da contrasto al loro umorismo intelligente.
Allo stesso modo i disegni di Devilman non devono essere ultrarealistici ma efficaci nel rendere bene la storia, e lo sono: demoni stupendi, i teppisti brutti e cattivi davvero brutti, la folla inferocita assolutamente terrificante, forse più degli stessi demoni.
Insomma, è un manga da avere a tutti i costi nella propria libreria, con l'avvertenza di stare molto attenti alla versione della Jpop perché all'inizio del terzo numero hanno inserito lo spinoff time travellers, che non c'è nella storia originale e contiene uno spoiler micidiale nelle prime pagine.


 5
Evangelion0189

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Ora che finalmente ho potuto leggere quest'opera per ben due volte, credo di essere pronto a buttare giù una delle recensioni più impegnative che abbia mai scritto. Devilman, checché se ne possa dire, è uno dei manga più importanti di sempre: assurto ormai a vera e propria icona degli Anni Settanta e oltre, tanto da arrivare a influenzare recenti capisaldi del fumetto giapponese come il Berserk di Kentarō Miura, Devilman è a una prima occhiata un racconto di azione e violenza splatter tipiche dello stile di Gō Nagai, ma a un esame più approfondito ci si accorge che in realtà è molto più complesso di quanto non sembri e, in proposito, un notevole campanello d'allarme viene dato dai fittissimi dialoghi densi di spunti di riflessione presenti nel primo e negli ultimi due volumi. A un lato più cruento e incentrato su efferati massacri e violenti scontri individuali funge dunque da contraltare un altro lato ricco di contenuti prevalentemente filosofici e morali a cui accennerò in seguito. La storia della genesi di Devilman è nota ai più: agli inizi degli Anni Settanta, Nagai venne in possesso di una copia della Commedia di Dante Alighieri impreziosita dalle celebri illustrazioni di Gustave Doré. Così, affascinato da quelle incisioni, l'autore partorì i due corposi volumi di Mao Dante, la sua prima storia di demoni destinata però a rimanere incompiuta proprio sul nascere. Nel 1972, Nagai decide di riprovarci con Devilman, sviluppando e amplificando alcune tematiche già introdotte dal suo predecessore, e cioè il totale ribaltamento della visione di Dio e del demonio tipica dell'occidente. Come Ryō Utsugi in Mao Dante, anche qui il protagonista è un uomo-diavolo, ma nel caso di Akira Fudō, sebbene sia tormentato allo stesso modo dalla sua doppia natura umana e demoniaca, in realtà il dilemma psicologico che scaturisce da tale dicotomia viene affrontato in modo differente e con conseguenze di altro tipo. Inoltre, in Mao Dante mancava una sorta di spalla per il protagonista, ruolo che in Devilman spetta a Ryō Asuka, personaggio a tutto tondo e di grande spessore. La premessa si è rivelata più lunga del previsto; è il momento di descrivere brevemente la trama.

Grazie al suo enigmatico migliore amico Ryō, il giovane e timoroso Akira scopre una spiazzante verità: gli antichi padroni della Terra, i demoni, si sono risvegliati dal loro sonno durato milioni di anni e la guerra per il possesso del pianeta è ormai alle porte. Per mezzo di un bizzarro sabba, il corpo di Akira viene posseduto dal diavolo Amon, il quale però non priva il ragazzo della sua coscienza (come invece, in un certo senso, accadeva in Mao Dante): Akira è Amon e Amon è Akira e insieme sono Devilman, un demone dal cuore umano e dalla straordinaria forza fisica. A questo punto, la vita di Akira prende una piega totalmente nuova: ora che ha acquisito una notevole autostima e coscienza di sé, l'attrazione fisica e il suo legame affettivo con la bella Miki si fanno sempre più forti ed evidenti. Ma la minaccia dei demoni è dietro l'angolo e Akira, per proteggere le persone che ama, dovrà affrontarne sempre di più forti e pericolosi: dalla splendida arpia Sirène al valoroso Kain, fino al perfido Jinmen, dotato di un carapace raccapricciante (giusto per menzionare i più importanti e senza dubbio memorabili). Questi scontri, unitamente alla guerra che scaturirà dalla comparsa del generale dei demoni Zenon e del successivo attacco planetario di tutti gli esseri demoniaci contro l'umanità, mettono il nostro Akira/Devilman di fronte a dubbi agghiaccianti: i demoni sono realmente il male? Oppure ad essere malvagio per davvero è l'uomo, che nel corso dei millenni ha devastato la natura e continua tuttora a combattere senza sosta contro i suoi simili in guerre orribili? Non sarà che i diavoli rispondono semplicemente al primordiale istinto predatorio, al centro della catena alimentare, che vede il più forte avere la meglio sul più debole? Peraltro, non è un caso che i demoni facciano leva proprio sulla debolezza degli uomini, sulla paura per il diverso, sulla diffidenza verso i propri simili... Comunque, nonostante gli sforzi di Devilman per salvare il salvabile e per proteggere i suoi amici, alla fine l'umanità giunge all'apocalisse. Il finale, uno dei più malinconici e d'effetto che abbia mai visto, mi è rimasto impresso nella mente anche parecchi giorni dopo aver voltato l'ultima pagina. Indimenticabile.

Questo excursus non rende per nulla giustizia all'opera in sé e alla bellezza intrinseca delle tavole di Nagai, il quale non solo ci offre scambi di battute serrati e coinvolgenti, quasi come se seguissimo di persona i ragionamenti di Akira e Ryō, ma allo stesso tempo tratteggia sequenze di grande intensità senza l'utilizzo di alcun balloon (mi viene in mente la scena puramente figurativa in cui Devilman trae a sé con i suoi artigli un Akira in lacrime; forte, forte davvero; ce ne sono anche altre d'impatto ancora maggiore ma rischierei di spoilerare troppo). L'autore, inoltre, alterna abilmente scene di serenità quotidiana (Akira e Miki vanno a scuola; Tare, il fratellino di Miki, è un burlone) a sequenze di tremenda violenza (teste mozzate, corpi squarciati e così via), accrescendo nel lettore il senso di smarrimento e inquietudine, come se anche noi ci stessimo dirigendo un passo dopo l'altro, testimoni inermi, verso la catastrofe (tant'è che nel quarto volume, Akira si rivolge proprio al lettore cercando di prepararlo psicologicamente all'armageddon finale). Che si tratti di demoni o di esseri umani, i personaggi ideati da Nagai costituiscono tasselli fondamentali del puzzle narrativo: essi, pur nella loro semplicità e spinti dall'amore, dall'istinto di sopravvivenza, dalla rabbia, sono mossi da grandi dilemmi interiori relativi a se stessi e agli altri, quali più (Akira, Ryo, Sirène, Jinmen), quali meno (Miki, Tare, i teppisti). A condire il tutto, le tematiche d'ampio respiro a cui accennavo sopra e parecchi riferimenti biblici. La prima volta che ho letto Devilman ho usufruito della versione inglese, in un'edizione pari a quella pubblicata in Italia dalla D/Books; la seconda volta, invece, della nuova versione di ottima qualità a cura della J-Pop. Ciascuno dei cinque volumi, del costo di 7,50 €, è infatti fornito di sovraccoperta lucida e un segnalibro raffigurante uno dei personaggi principali, nonché di numerose scene inedite (futili come quella della giornata al mare; utili come il prologo ambientato nella preistoria, l'introduzione mai vista prima della figura di Sirène e l'ampliamento della sequenza dei demoni-ragno; commoventi come quella aggiunta verso la fine del volume conclusivo), diverse tavole a colori (seppur dalla presenza altalenante rispetto all'originale) e nuove traduzioni più esplicite. Nonostante tali interessanti contenuti, la suddetta edizione non è esente da difetti macroscopici dovuti alla versione giapponese pubblicata nel 2008 a cui si rifa: in primis, l'ingombrante presenza nel terzo volume del mediocre spin-off Devilman - Time Travellers (che recensirò a parte) e, in secondo luogo, l'assenza della scena indimenticabile in cui un paio di demoni, sotto mentite spoglie, discutono del sapore della carne umana come se per loro fosse la cosa più normale del mondo (introducendo dunque in modo sottile uno dei leitmotiv più importanti dell'intero manga). Al di là di questioni editoriali, Devilman è un'opera che qualunque appassionato della Nona Arte dovrebbe leggere e possedere nella propria collezione personale; un vero caposaldo dei manga e una splendida storia che ammonisce ancora una volta l'uomo delle possibili, catastrofiche conseguenze delle sue azioni. Un autentico capolavoro.


 1
Darfen

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Premetto che non sono un accanito lettore di manga, ma più che altro un curioso che di recente si è avvicinato a questo mondo.
La seguente recensione e quelle future sono quindi rivolte a chi è nella mia stessa situazione, giusto per dare agli interessati il punto di vista anche di un non-esperto.

Di solito scelgo di leggere un manga valutando attentamente la storia (sia da un punto di vista dei contenuti che del disegno) e il costo complessivo, quindi giudicherò l'opera seguendo questi criteri

Devilman è un manga costituito da 5 albi editi da Dvisual e scritto da Go Nagai.

La vicenda (che non vi riassumerò dato che è già stato ampiamente fatto sia nella descrizione iniziale che in numerose altre recensioni) è molto appassionante e coinvolgente, infatti dopo aver iniziato a leggere il primo volume difficilmente resisterete alla tentazione di procedere con la lettura degli altri.
Inoltre le tematiche trattate forniscono molti spunti di riflessione riguardo alle concezioni di bene e male, al loro eterno conflitto, al sottile confine tra ragione e follia e a concetti di amore e passione.
Ho molto apprezzato il modo in cui Go Nagai unisce le linee caratteristiche del manga supereroistico, con i temi del soprannaturale ambientando il tutto sulla "nostra terra".

Da un punto di vista stilistico il disegno ha un tratto più "datato", anche se ho molto apprezzato il modo confusionario e poco dettagliato con cui vengono rappresentati i diavoli e spesso lo stesso protagonista durante la trasformazione.
Un altro tratto che contraddistingue tutta il manga è l'abbondante presenza di sangue e l'estrema violenza di certe scene.

Da un punto di vista editoriale l'edizione della Dvisual è composta da 5 manga con sovraccoperta a 4,90 euro l'uno. L'opera in se ripaga ampiamente la spesa per non parlare del fatto che in giro si trova la serie anche a meno, date le varie riedizioni.

In generale do a Devilman 9 perchè è un lettura che consiglierei praticamente a chiunque (magari non a ragazzini con meno di 15/16 anni data la violenza di cui parlavo prima) dato il fatto che esso presenta diversi livelli di lettura e scorre velocemente data la suspanse che riesce a creare fin dalle prime pagine del primo numero.


 1
irishman

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Ho la fortuna di possedere i volumi della Granata Press che ogni tanto rileggo con la solita stessa emozione che mi ha pervaso all'epoca della prima pubblicazione della casa editrice bolognese.
Ammetto di amare Go Nagai in modo incondizionato, per il talento che ci ha mostrato attraverso le sue opere geniali e innovative, che di fatto, hanno innescato l'amore dei ragazzi italiani per il mondo dell'animazione nipponica (e di conseguenza, anni dopo, per i manga).
Quest'opera che mi accingo a recensire la considero un po' una sorta di "manifesto" nagaiano, la serie, in pratica, in cui tutte le tematiche di questo autore sono state espresse con incisività e coerenza.
Prima tra tutte : il ribaltamento, o meglio l'offuscamento del concetto di bene o male. Se nel lavoro precedente (l'incompleto Mao Dante) il concetto di ribaltamento tra figura benevola e quella malevola era nettamente e ostentatamente dichiarato, qui Nagai, dovendo anche rendere conto a un editore che non voleva un prodotto eccessivamente estremista o di nicchia, si limita a giocare con quest'idea, con umano che diventa demone, ma buono, e umanità che da vittima e buona, diventa folle e demoniaca carnefice.
Il ritmo della narrazione è sempre incalzante, e la fine di ogni albo è letteralmente vista come un fastidioso problema, dovendo interrompersi per passare al volumetto successivo.
I colpi di scena sono tantissimi e non voglio rivelarli ovviamente, ma sono davvero significativi, per quantità e intensità.
La narrazione è poi arricchita dal testo dei balloon che è veramente pregnante e talvolta, sfiora l'epicità, in alcune frasi usate dai protagonisti.
La parte grafica è forse l'unico anello debole, nella catena di quest'opera, ma soltanto a un'esame poco accurato.
Va premesso infatti che Nagai nella sua ossessiva presentazione di corpi nudi, talvolta sanguinanti o mutilati e deformi, solitamente immersi in sfondi cupi e neri come la pece, ha pescato a piene mani da un'edizione de "La divina commedia", che la sua famiglia possedeva, e che era arricchita dalle famose illustrazioni di Dorè, che sono state sicuramente una sorta di "palestra" per il nostro autore, tanto che lo stile dei corpi richiama davvero alla mente le illustrazioni di Dorè.
Anche la caratterizzazione psicologica dei personaggi è davvero memorabile, dal cambiamento di Akira, acquisita la forza demoniaca, ai misteriosi presagi di Ryo, fino ad arrivare al drammatico epilogo, in cui il maestro Nagai mostra finalmente le sue carte, donandoci un momento di vera e propria poesia narrativa.
Insomma, un'opera che ogni amante dei manga dovrebbe assolutamente leggere almeno una volta: capolavoro!


 2
DaisukeKatashi

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
"Non sono Amon! E non sono più Akira! Sono Devilman! Un umano che ha acquisito i poteri di un demone, per distruggervi tutti!" - Akira Fudo

Introduzione: prima di parlare dell'opera in questione, è essenziale introdurre l'autore, per l'appunto il tanto amato Go Nagai. Mangaka apprezzato con manga del calibro di "Mazinga", "Jeeg Robot D'Acciaio", "UFO Robot Goldrake", "Mao Dante" e altre moltissime opere. In Italia l'autore è per lo più apprezzato per le varie saghe dedicate ai robottoni anni settanta come "Mazinga" e "Ufo Robot", ma Go Nagai è noto per essere un mangaka assai vario, tra le varie opere, troviamo manga dal tocco horror, la prima perla di questo filone è stato "Mao Dante"; sulla stessa scia si trova il nostro "Devilman".
Quest'ultimo come detto prima è uno dei pilastri fondatori di Go Nagai. Il manga è stato pubblicato nei primi anni settanta, per la precisione a partire dal 1972 su Kodansha. Conta in totale cinque volumi. E' stato pubblicato in Italia dalla Granata Press, dalla Dynit, ma attualmente i diritti dell'opera sono in mano alla d/visual (l'edizione che possiedo).

Trama: il manga vede Akira Fudo, un classico studente giapponese, timido e pauroso che spesso si fa aiutare dalla amica Miki (la famiglia di Miki lo adottò in seguito alla morte dei suoi genitori). Ma la sua vita verrà completamente sconvolta con l'incontro di un vecchio amico/compagno di Akira, Ryo Asuka, il quale riesce a convincere Akira a seguirlo fino nella sua enorme villa, dove gli svelerà che il padre deceduto di Ryo ha lasciato a quest'ultimo un grosso fardello, un fardello di morte. Il giovane Ryo vuole condividere questo fardello con l'amico Akira, il quale verrà a scoprire l'esistenza dei demoni e del loro passato. E sopratutto verrà a sapere che ormai i demoni bramano vendetta. In seguito a questa rivelazione Akira si ritroverà davanti ad una importante decisione, morire per mano dei demoni o cercare di diventare un demone lui stesso, con la possibilità di perdere la ragione e quel briciolo di umanità. Con questa introduzione inizia un grande capolavoro targato Go Nagai!

Considerazioni: poche parole per un manga che di per se è un capolavoro. La storia pur essendo datata, riesce comunque ad essere assai attuale ed assai fattibile. Non aspettatevi con "Devilman" il classico supereroe buono che salva tutti, anzi riusciamo a vedere la natura dell'uomo nel suo più profondo Io. Nel manga vi sono diversi colpi di scena, alcuni veramente imprevedibili, sopratutto nell'ultimo volume.
Per quanto riguarda i personaggi sono tutti ben fatti e ben curati. Il tratto è buono, naturalmente è da tener conto che il manga risale agli anni settanta, quindi è abbastanza datato.
Con "Devilman" aspettatevi un manga molto profondo e molto particolare e mi sento di consigliarlo a gli amanti del genere e agli amanti di Go Nagai. Il mio voto definitivo per questo piccolo gioiello è un bel dieci pieno.


 2
Davi 90

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Ed eccomi a parlare di Devilman, l'osannata opera di Go Nagai di cui tanto ho ben sentito parlare. Ora, finalmente, posso recensire questo titolo.

In questo manga ci verrà mostrata la guerra tra demoni e uomini due razze ben distinte, ma legate da un filo conduttore.
Vedremo, al suo interno, come gli uomini possono divenire una minaccia per se stessi - anche più dei demoni - e di quale crudeltà siano capaci; come i demoni siano potenti e malvagi; come un uomo, con il loro stesso potere, li affronterà per fermarli, forse. Una storia che sicuramente ti coinvolge ed appassiona, non una storia di un supereroe, ma di un antieroe lontano dai classici principi di bene e che cerca di sconfiggere il male con altro male.

Appena la lettura è conclusa la mente ti fa subito percepire di aver letto qualcosa di unico e spettacolare; una storia che non risente dei suoi 40 anni, un'opera che vive nel tempo, senza invecchiare.
Devilman ci catapulta all'interno di una storia cupa, grottesca, violenta, sconvolgente, pessimistica e inquietante, e la domanda fondamentale, che ci dovremmo porre, sarà: come potrebbe comportarsi un uomo con poteri e capacità superiori? Si comporterà in maniera benevola, o diventerà un demone distruttore ed assassino? Un quesito che ci porta ad un'amara analisi del lato oscuro dell'essere umano - tema ricorrente in Go Nagai -, il quale, negli ultimi due volumi, si presenterà innanzi ai nostri occhi.

Go Nagai ha creato un'opera che può essere letta esclusivamente da lettori maturi per via della sua crudezza e tematiche. In essa si riscontrano temi religiosi, specialmente della cultura cristiana, e anche qualche ammiccamento alla Divina Commedia. Un'opera travolgente e soffocante, ma molto simbolica e addirittura profetica che, mentre la leggi, ti fa chiedere: sarà davvero così l'apocalisse?

La storia procede spedita fin da subito e in modo compatto; tutto è stato ben congegnato apparendo credibile agli occhi del lettore, poiché Go Nagai ha intrecciato sapientemente i veri eventi della storia umana, oltre che del nostro pianeta, con la storia dei demoni unendo il tutto alla religione, riuscendo così a creare un senso di realismo e di congiunzione davvero riuscito. Non mancheranno scontri cruenti e all'ultimo sangue che ti sorprenderanno per la maestria con cui sono stati rappresentati.
Il tutto convoglierà in un finale apocalittico e per nulla scontato che vi metterà i brividi sulla pelle. Quindi, stiamo parlando di un manga di grande valore, come avrete ben capito.

Però, se devo parlare anche di qualche nota negativa, devo dire che il finale del manga - mi riferisco al confronto finale, ossia la seconda parte del volume 5 - l'ho trovato un pochino scialbo. La parte finale si è svolta in maniera troppo rapida per i miei gusti. Non sarebbe stato male se ci fosse stato almeno un altro volume che allungasse i tempi e mostrasse più nel dettaglio lo scontro ultimo.
Altro piccolo punto debole l'ho riscontrato nel disegno, il quale non mi ha fatto impazzire anche per via degli anni; si vede che è uno stile quasi datato. Se siete lettori abituati esclusivamente ai manga degli anni novanta o su di lì, rimarrete, forse, un attimo spaesati.

Quindi, in conclusione, Devilman è un capolavoro? Beh, non sono un accanito lettore di manga, ma di certo non è un manga debole e posso dire che vanta una bellissima trama, quindi sì, lo reputo sicuramente un capolavoro specialmente se lo si colloca nell'anno in cui è uscito. Sicuramente ha apportato una rivoluzione nel mondo dei manga ed è stato qualcosa di innovativo per l'epoca, ma credo anche che, se fosse uscito oggi, avrebbe fatto comunque successo. Su una cosa sono certo; finora non mi è mai capitato di vedere o leggere qualcosa come Devilman.

Devilman è stata una bellissima esperienza di lettura, tra le migliori che io abbia fatto, e sono contento di essermi avvicinato a questo manga tanto osannato. Posso affermare che le voci su questo titolo non erano né infondate né esagerate, purtroppo il finale penalizza un po' il mio voto globale.
Go Nagai, promosso! Non ho mai letto le sue opere, ma questo primo approccio è stato più che soddisfacente oltre che emozionante. Non resta che vedermi gli OAV e leggere le altre serie uscite in seguito.
Consigliato: non potete perdervi tale perla storica. Devilman e tra voi!


 1
dav brando

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Sicuramente "capolavoro" è una parola abusata oggi, ma non trovo altra parola per definire quest'opera. Devilman è una pietra miliare del fumetto internazionale.
Si tratta di una manga che può piacere a chiunque, sicuramente anche chi di manga non è amante leggendolo lo troverebbe affascinante. Si tratta di un manga molto cruento con una storia dai toni cupi, violenta e grottesca. Go Nagai analizza molto bene il lato oscuro della personalità del protagonista, Akira, e l'evoluzione del personaggio da studentello delle superiori, timido e impacciato, a uomo-demone violento e sanguinario. Trasformazione peraltro molto inquietante, differente dal solito incidente di laboratorio "marvelliano", con tanto di sabba, orge e quant'altro. Da questo momento Akira cambia totalmente carattere diventando più sicuro, arrogante.

Punto di forza è sicuramente la storia, in particolare il finale che è qualcosa di incredibile. Tra le altre cose penso sia molto realistica, nel senso che le cose probabilmente andrebbero veramente così se accadesse quello che viene narrato - la caccia ai demoni ricorda molto la caccia alle streghe medioevali. Niente a che fare con l'anime, che è totalmente un'altra cosa. I combattimenti con i demoni poi sono molto sanguinari con squartamenti splatter e massacri mai gratuiti.
Per concludere edizione d/visual veramente ottima, 5 numeri a 4,90 con sovracoperta, quindi è il top. Stra consigliato.


 7
Matteo91

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Sesso e violenza, è risaputo, vendono sempre, ma quando a queste premesse si unisce l'astro di un grande artista, il rischio di un prodotto banalmente seriale si trasforma nella nascita di un capolavoro. Il merito di tanti successi internazionali spetta di diritto a Go Nagai, il cui contributo al mondo dei manga e degli anime è stato eclatante. Devilman è forse il miglior manga del famosissimo autore, e segna il momento più alto della sua evoluzione artistica grazie alla sua personalissima interpretazione del genere horror, a lui congeniale almeno quanto quello robotico.

Una dimensione inquietante, popolata da demoni e creature infernali; un mondo raccapricciante e perverso, dal quale il lettore stenta a liberarsi; un vorticoso susseguirsi di misteri, superstizioni e scelte disperate che individuano nel male l'unica possibile salvezza dell'uomo, vittima di un destino crudele ma non necessariamente prestabilito. Il male è visto, quindi, come unica arma nelle mani dei protagonisti che disperatamente lottano contro il male stesso, abbandonando così la loro componente umana. La rabbia pervade ogni cosa e caratterizza le azioni degli antieroi che popolano Devilman. Uomini o demoni che siano, tutti sono impulsivi e ogni loro scelta è dettata da un'ingenuità giovanile che li spinge ad effettuare drastici tagli con il passato per opporsi ad una società corrotta alla quale non sentono di appartenere.

Akira Fudo e Ryo Asuka, personaggi principali della narrazione, incarnano alla perfezione le insofferenze e le mode degli anni settanta - il manga risale al '72 - ma Devilman è tutt'altro che datato, specialmente nelle tematiche e nel taglio narrativo. L'horror di Go Nagai è marcatamente splatter. Le scene di sangue sono molte, ma mai gratuite. Inoltre Nagai fa un uso sfacciato del suo carismatico "cattivo gusto" per scioccare il lettore, ma è proprio questo che coinvolge il pubblico e lo entusiasma. Naturalmente quando si sceglie la strada della provocazione, ad un facile ed immediato successo iniziale può corrispondere il rischio di incorrere nei tabù di una società moralista. È accaduto anche per Devilman, nonostante la versione animata sia tutto sommato innocente.

Il manga e il cartone animato hanno ben poco in comune, se escludiamo, ovviamente, i personaggi e il contesto narrativo. Se da un lato, infatti, Nagai iniziò la serializzazione del manga su Shonen Magazine, prendendo ampi spunti da un suo precedente lavoro, Mao Dante, dall'altro ideò un cartone estremamente addolcito. Così i 39 episodi della serie animata travisano in parte l'opera raccontando in maniera romanzata la redenzione dell'uomo diavolo che, impossessatosi del corpo di un ragazzo per seminare morte sul nostro pianeta, tradisce la sua ragazza a causa dell'amore per Miki, una giovane terrestre.

Se i primi anni settanta non erano evidentemente pronti per accettare la crudezza della sceneggiatura originale di Devilman, gli anni Ottanta hanno finalmente reso giustizia al manga di Go Nagai, che ha ottenuto la definitiva consacrazione negli anni novanta.


 2
EvilAngel

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Devilman è un'opera toccante ed emozionante, che non si può far a meno di rileggere più e più volte. Regala emozioni e lo stile grafico grottesco seppur ingenuo e impreciso tecnicamente (soprattutto sulle anatomie), si sposa comunque alla perfezione con la narrazione veloce e dinamica del manga. Il protagonista, Akira, da sfigatello diventa un gran figo e questo non guasta. Ci si impersona in lui e si soffre con lui. Io sono molto attratta dal personaggio di Silen e dalla sua storia, la trovo commuovente. È uno di quei manga che valgono tutto il prezzo di copertina.


 7
micheles

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Se un'opera dev'essere valutata in basa alla sua influenza sulle opere successive allora il valore di "Devilman" è gigantesco: dubito che esista un'opera che abbia influenzato maggiormente il mondo dei manga, almeno per quanto riguarda il genere horror. Questo classico di Go Nagai è il capostipite del genere e molte opere moderne non potrebbe essere state neppure scritte se "Devilman" non fosse esistito: in primo luogo mi viene in mente il "Berserk" di Kentaro Miura, che sicuramente deve molto al lavoro di Nagai, e non soltanto dal punto di vista grafico. Discutere in dettaglio l'influenza di Go Nagai sul manga moderno richiederebbe un libro ed io certamente non sono in grado di farlo: ma evidenziare la rilevanza delle opere degli anni settanta di Go Nagai è importante soprattutto per i lettori più giovani, a cui consiglio vivamente di leggere "Devilman" senza pregiudizi.

Va segnalato che lo stile grafico di Nagai è datato e sicuramente non conforme ai canoni moderni: ammetterò anche che i suoi disegni sono approssimativi, ma non è questo il punto. A mio avviso la potenza immaginifica dei mostri e dei demoni di Go Nagai non è seconda a quella di nessuno e non è un caso che abbia avuto un impatto incredibile sull'immaginario collettivo di tutta una generazione di persone (basta vedere il mio avatar per rendersi conto che anch'io faccio parte di quella generazione). Personalmente ho letto "Devilman" solo di recente e come la maggior parte degli italiani sono molto più familiare con gli anime robotici di Nagai piuttosto che con il resto della sua produzione. Tuttavia leggere i manga per adulti di Nagai, inclusi "Devilman" ed i suoi manga hentai (disegnati prima ancora che esistesse il termine, visto che Nagai è anche il fondatore di questo genere) aiuta a capire molto meglio anche gli anime, che erano invece destinati ad un pubblico infantile e quindi molto censurati (anche se se meno censurati di quello che sarebbe pensabile ai giorni nostri: mi vengono in mente delle scene ultraviolente del Grande Mazinga viste quando ero alle elementari che sarebbero impensabili per un cartone animato per bambini di oggi).

"Devilman" è un manga per adulti e come tale deve essere letto: quindi siate preparati a dosi massicce di sesso e violenza. Ci sono dei personaggi e delle scene che non si possono dimenticare, come la scena della morte dell'arpia Silen, oppure il finale apocalittico, per quanto un po' troppo affrettato. La cosa più inquietante comunque è il rapporto tra i due protagonisti maschili, che ha fortissime valenze omosessuali: il tema viene riproposto in maniera ancora più esplicita nell'anime di "Devil Lady", in cui il sesso dei protagonisti viene cambiato.

È molto facile trovare i punti forti di "Devilman", ma è anche molto facile trovarne i difetti. Non negherò che ci possa essere qualcosa da ridire a proposito della cura i disegni; si posso anche evidenziare certe sbavature della trama, per non parlare della scarsa introspezione psicologica dei personaggi: ma tutte queste cose si perdonano, visto gli anni in cui è stato scritto. A Nagai interessano le scene di grande impatto, mentre non è bravo con i dettagli, e probabilmente non gli interessano neppure. In questo gli autori moderni lo hanno superato, e di molto. Se volete vedere una versione moderna di "Devilman" raccomando fortemente l'anime di "Devil Lady" (e non il manga). Personalmente sono uno di quelli che ama il Nagai originale (quello degli anni settanta) mentre non mi convincono le sue opere posteriori; l'anime di "Devil Lady" è un'eccezione perché secondo me c'è un forte influsso (positivo) di una mano non-nagaiana.

In conclusione, un'opera da leggere, se non altro per conoscenza della storia del fumetto.


 1
Akeiron

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Sarei tentato di dare di più a questo manga, perché devo riconoscere che l'ho letto di un fiato. Temo però che il finale mi sia rimasto un po' sul gargarozzo perché ho avuto la pessima idea, tempo fa, di guardare l'anime di Devil Lady, rovinandomi così quest'opera eccellente di Go Nagai. Inoltre, avevo già visto tutti gli OAV di Devilman, e quindi sapevo troppo per godermelo appieno. Un peccato, perché Devilman è un fumetto importante. A questo si aggiunga l'aspettativa dopo quasi vent'anni dal mio primo contatto col personaggio (quello coi mutandoni che compare nell'anime), e si capirà perché non mi ha entusiasmato davvero.

Ci sono dei momenti memorabili, comunque, che giustificherebbero anche un 9. Ma c'è da fare qualche appunto: il cambiamento in Akira quando si trasforma in Devilman è interessante, ma la caratterizzazione dei personaggi è un perlino ingenua e cede un po' a causa degli anni che l'opera si porta sulle spalle. Se però si pensa a quando è stato scritto questo manga, c'è da rimanere esterrefatti. Davvero, se volete leggere il Go Nagai versione horror, leggete questo e il resto potete tranquillamente evitarlo. Un classico che in biblioteca fa una figurona, dato che la definitive edition di D/Visual è davvero uno spettacolo.


 2
Mazzo1982

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Come si può commentare un capolavoro assoluto come questo senza rischiare di cadere nel banale?
Si può definirlo semplicemente un racconto horror perfetto, narrato col tratto grezzo e sporco tipico del miglior Nagai? Sarebbe troppo riduttivo...
Allora proviamo a metterci dentro un'ambientazione angosciante e drammatica, con protagonisti arroganti all'inverosimile, ma ancora siamo distanti.

Quello che contraddistingue quest'opera, secondo me, oltre alla storia senza dubbio affascinante e praticamente perfetta, è il riuscire perfettamente e in maniera equilibrata da un parte a demonizzare gli uomini e dall'altra a umanizzare i demoni in un Armageddon di proporzioni bibliche e del finale tutt'altro che scontato. Un intreccio in cui il male e il bene in forma assoluta non esistono, anzi, per forza di cose non possono coesistere.

Consigliato soprattutto a chi ha voglia di una lettura che obbliga ad accendere il cervello e riflettere, cosa ormai non molto comune. Oltre a trovarsi di fronte ad un capolavoro del fumetto nipponico, siamo davanti ad un CAPOLAVORO. Punto.
Da leggere e rileggere, e chissà di non cambiare punto di vista tra una lettura e l'altra.


 2
Devil

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Come reagireste se il vostro migliore amico vi rivelasse che la Terra potrebbe essere invasa da un momento all'altro da miliardi di demoni, e che l'unica soluzione per salvare l'intera Umanità fosse proprio quella di fondersi con uno di loro? Sicuramente gli scoppiereste a ridere in faccia, reazione più che normale. Anche Akira Fudo, il protagonista di Devilman, ha reagito così, ma le cose per lui sono andate decisamente in un altro modo.
La vita di Akira scorreva in modo normalissimo: usciva con la sua amica Miki, andava a scuola e veniva anche perseguitato dai tipici bulli di quartiere. Inoltre non era neanche così forte e coraggioso, dato che si faceva difendere dalla sua amica il più delle volte. Diciamo che Akira non era proprio l'apoteosi del coraggio. Dopo un lungo periodo di assenza, davanti a lui si presenta Ryo, suo grande amico che gli chiede di seguirlo fino a casa sua per mostrargli una certa cosa. Ciò che Ryo mostrerà ad Akira cambierà per sempre le vite di entrambi: la prova schiacciante dell'esistenza dei demoni su questo pianeta, raccontata da un'antica maschera preistorica. Akira, comprensibilmente sconvolto, si rifiuta di credere a ciò che vede, ma Ryo gli darà il colpo di grazia affermando che quei mostri che vedeva, che si dilaniavano, che si divoravano tra di loro, così brutali e mostruosi, così impossibili da credere e così incredibilmente reali, si stanno preparando a conquistare il pianeta e che l'Umanità corre un gravissimo rischio. Cosa fare per impedire che questa tragedia di immani proporzioni avvenga? Ce lo racconta Go Nagai sulle pagine di questo capolavoro fumettistico.

Il maestro ci porta in un mondo prettamente Anni '70 (d'altronde il manga fu pubblicato nel 1972), dove possiamo ammirare pantaloni a zampa d'elefante, lunghe giacche a mantella che arrivano fino ai polpacci, basettoni a punta, pettinature cotonate, maglioni a righe e persino una simpatica citazione da Arancia Meccanica. Questo mondo sarà spettatore della più grande crisi che l'Umanità abbia mai conosciuto e che forse segnerà la fine di tutto ciò che abbiamo sempre conosciuto e di ciò che abbiamo sempre dato per scontato.

Questi demoni così temuti sono costituiti dalle forme più svariate e mostruose che possiamo immaginare e la violenza con la quale assistiamo alle loro scorribande è senza dubbio atroce. Il tratto del maestro Nagai è così grezzo e spietato che possiamo percepire benissimo le grida di dolore delle persone, le risate perfide dei demoni (ma anche di uomini!), possiamo sentire quell'atmosfera di ansia e di terrore che pervade i moltissimi atti presenti nell'opera come se noi stessi fossimo là, spettatori di quel massacro gratuito che i demoni commettono, ma che anche noi stessi umani saremmo capaci di compiere.
Go Nagai ci mostra che non solo i diavoli sanno essere agghiaccianti, ma anche noi possiamo dare il peggio. Gli uomini terrorizzati, disperati e che hanno un unico fine comune, una volta riuniti in gruppo sanno essere spregevoli, cattivi e brutali più di chiunque altro. I volti rappresentati da Go Nagai sanno essere talmente convincenti da riuscire quasi a mettere timore anche al lettore, un'angoscia rappresentata magnificamente, il tutto condito con il suo tratto così stupendamente greve e incisivo, così sporco e così spietato.
In tutto questo però trova spazio anche l'amore, che non è accantonato, tutt'altro, e che potrete capire anche voi leggendo questo intramontabile capolavoro senza tempo.

Non mi rimane altro che consigliare a tutti i costi questa serie così bella e così violenta, così stupenda e così riflessiva che per ogni fan del Fumetto Giapponese deve leggere almeno una volta nella vita.


 1
_Greed_

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Devilman ha per protagonista un giovane all'apparenza sembra molto timido, Akira Fudo, che si ritrova immischiato con l'imminente risveglio dei demoni dai ghiacci allo scopo di riconquistare la Terra, che era comandata da loro nell'era preistorica. Per difendere la Terra Akira decide di riuscire a impossesarsi del potere di uno tra i più potenti demoni, ovvero Amon. Tutto questo, grazie all'amico Ryo.

Questo manga è principalmente un'avventura horror, infatti non mancano scene cruente seguite da combattimenti ancora più cruenti. Inizialmente può sembrare una storia monotona, ma con il susseguirsi delle vicende, diventa molto più interessante e avvincente. Una nota negativa è che il manga non è molto lungo e quindi molti avvenimenti si accumulano nella parte finale, e vengono poco approfondite parti che potevano essere molto belle.
I disegni lasciano a desiderare ma meritano lo stesso la lode, perché fanno vedere come Go Nagai, nel tempo, non abbia cambiato il suo modo di disegnare per adattarsi ai nuovi stili di disegno che vengono usati oggi, mantenendo immutato il suo tratto.
Ma oltre ad avere una storia intrigante un altro fatto che gioca a favore di DevilMan è il significato che ci vuole dare, che vi sarà chiaro solo verso la fine del manga: infatti Nagai ci vuole far capire che nel male c'è un po' di bene, e che nel bene c'è un po' di male.
Infine c'è da aggiungere che il finale risulta essere malinconico e con qualche delusione da parte del lettore, sempre dovuta all'insegnamento che Nagai ci vuole dare attraverso questa storia.

Utente5795

 1
Utente5795

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Si può tanto odiarlo quanto amarlo, ma in ogni caso rimane innegabile che Devilman, una delle opere più celebri del folle Go Nagai, ha segnato la storia del manga in maniera irreversibile; i fan di Berserk dovrebbero saperne qualcosa.

La vicenda di orrore e paranoia che investe il timido Akira Fudo non è un pretesto per mettere in scena azione supereroistica, ma uno spaccato che mostra in maniera (anche troppo) estrema i lati peggiori dell'essere umano, creatura che, quando si trova di fronte a minacce sconosciute e spaventose, si lascia assalire dal terrore, e la sua ragione non è più in grado di tenere a freno l'istinto di sopravvivenza, portando le persone a sterminarsi pur di rimanere in vita. Oltre a questo pessimismo cosmico, un altro elemento ricorre spesso in Devilman: l'ambiguità. Akira è un uomo, un devilman, o un demonio? Chi è dalla parte della giustizia, gli esseri umani che tentano di sopravvivere, o i demoni che vogliono riappropriarsi del loro legittimo pianeta? Gli stessi demoni hanno la capacità di unirsi agli altri esseri viventi, di camuffarsi tra le persone, e alla fine nessuno può più fidarsi di nessuno.

La storia si rifà molto ai racconti biblici ed alla Divina Commedia, anche perché il cristianesimo, con il suo ferreo dualismo bene-male, è molto adatto a supportare la vicenda, più che in altre culture, in cui questa distinzione non è così netta. I primi due volumi (parlando della Definitive Edition della d/visual) sono fantastici, mentre il terzo e il quarto sono un pochino transitori, anche se sempre ottimi. L'ultimo volume ritorna a volare alto, ed è probabilmente il più drammatico; inoltre il finale apocalittico (nel vero senso del termine) per certi versi anticipa addirittura Evangelion.

Parlando di disegno, ci troviamo di fronte ad una vera opera di Go Nagai: il suo tratto grottesco ed espressionista, assieme ad un'interessante suddivisione delle scene, risulta perfetto per narrare questa drammatica storia, condita con il classico erotismo nagaiano, e ovviamente tanto, tantissimo splatter.
Non do il voto pieno perché è un opera piuttosto corta (solo 5 volumetti), che avrebbe potuto essere più approfondita in certi frangenti, ma per il resto è una pietra miliare.


 1
berserkomane

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Go Nagai è un maestro, e con quest'opera lo dimostra più che con ogni altra.
Dico questo perché Devilman non si limita a raccontarci una storia, anzi, ci mostra quanto sia facile passare dal bene al male, quanto la mente umana sia contorta e quanto il male sia onnipotente.
La trama parte con il protagonista Akira Fudo, un ragazzo timido e impaurito, che un giorno rincontra un suo amico, Ryo Asuka, il quale lo informa che i demoni stanno per attaccare la Terra.
Inizialmente Akira non gli crede, ma ben presto è costretto a farlo in quanto dei demoni lo attaccano, e si rende anche conto che l'unico modo per contrastare queste entità è fondersi con esse per acquisire la loro forza, ma senza perdere la razionalità.
In seguito a un particolare rito i due amici tentano quindi di legarsi a dei demoni, ma solo Akira riesce nel suo intento e si fonde con il potentissimo Amon, diventando così un Devilman capace di proteggere la Terra.
Purtroppo il disegno del maestro è un po' datato (infatti quest'opera risale agli anni '70) e questo, insieme al fatto che secondo me la storia si spegne troppo velocemente, sono gli unici due difetti, che tuttavia non tolgono un 8 a questa fantastica storia.
Detto questo mi sento di consigliare Devilman a chi non l'ha ancora letto.


 1
quivix

Volumi letti: 3/5 --- Voto 10
Un manga che ha fatto storia, che viene ricordato in occidente e in oriente come il sommo capolavoro di Nagai; quanti autori si sono rifatti a lui, e quanto il suo immaginario ha influenzato l'orrore nei manga? Tanto, tantissimo e i motivi vanno ricercati in una trama affilata che pagina dopo pagina segna la pelle di chi legge quest'opera venendo inevitabilmente sconvolto da un messaggio antico quanto il mondo, la crudeltà della guerra e degli esseri dotati di intelletto.
Non solo gli esseri umani, in Devilman nessuno si salva, in una spirale d'odio che non riesce a venire spezzata con protagonista un Lucifero mai così tragico e crudele allo stesso tempo.


 1
shonan-oni

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Fantastico, geniale, pazzesco, mozzafiato, imprevedibile, demoniaco, superbo, accattivante, trasgressivo... potrei continuare all'infinito con gli aggettivi. Insomma, potrei incoronare il manga come la mia opera preferita di Nagai.
Durante la storia ho sempre provato brividi fortissimi, a volte anche paura di trovarmi alle spalle qualche demone.
Comunque è stato veramente fantastico leggerlo perchè ogni pagina che sfogliavo mi coinvolgeva ancora di più.
I disegni a me sono piaciuti, anche se è un manga degli anni 70. Forse Miki e Akira non sono stati disegnati benissimo: il loro fisico è troppo sottile. Però il disegno dei demoni, Devilman e Satana mi sono piaciuti. Molto belli gli sfondi, anche le costruzioni umane ben fatte. La casa di Ryo/ Satana è fantastica. Ogni tanto qualche immagine erotica compare all'improvviso, ma non si tratta di immagini porno come quelle di adesso: il "lato b" una volta veniva disegnato molto più piccolo e vicino alle reali proporzioni umane.
<b>[Attenzione, spoiler]</b>
E' però, secondo me, stato concluso in maniera troppo veloce (NON superficiale). Insomma il manga si conclude prima con una chiacchierata tra Satana e Il re dei demoni e poi la spiegazione del perchè del ritorno dei demoni ad Akira (narrato da Satana). Sinceramente io mi aspettavo una mega battaglia tra Akira e Satana dove alla fine Akira vinceva ma moriva ugualmente. E poi anche la confessione del diavolo "io sono ermafordita" mi ha lasciato di stucco.
Comunque mi rendo conto che non poteva finire in modo migliore.
<b>[Fine spoiler]</b>
Un grandissimo complimenti a Go Nagai per l'opera che ci ha lasciato. Assolutamente da leggere.
Magari essendo un manga violento e sanguinario è consigliato ad un pubblico con almeno un'età di 13 anni. Leggetelo Tutti!

Fra X

 1
Fra X

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Serie molto cupa, tenebrosa ed impersanguinolenta, ma anche decisamente coinvolgente. Certo, una determinata scelta (e cioè quella che la maschera era una normale maschera) ha tolto un p' di fascino alla cosa, però ovviamente l'opera non ne risente. I caratteri e le atmosfere sono ben delineate e Nagai sa come far rimanere alta la tensione.
L' azione si svolge agli inizi degli anni 70 e quindi c'è anche il clima da guerra fredda, ma le tematiche risultano ancora decisamente attuali.
Ryo puzza già dal secondo volumetto onestamente!
Non per tutti i gusti, anche perchè il sangue abbonda e io stesso ho dovuto staccare tra un volume e l'altro.
Certo, la fine porta solo tanta malinconia.


 1
Maison72

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Ho avuto il piacere di leggere l'ultima edizione proposta in Italia di Devilman: la versione della D/visual in cinque volumi che secondo me è abbastanza buona. La prefazione è curata da Federico Colpi e vale la pena di leggerla.
Devilman è disegnato e scritto dal Go Nagai, un autore che molti oggi potrebbero non conoscere. E' un mangaka nato il 6/09/1945 ed è importante perchè ha creato Goldrake, Mazinga Z, Il Grande Mazinga, Jeeg, Cutie Honey, etc.

La storia di Devilman inizia con due amici: Akira Fudo e Ryo. Quest'ultimo svela che il padre durante le ricerche nelle rovine Maya scopre un manufatto sulla storia dei demoni. In base alle nozioni acquisite, egli viene a conoscenza che questi ultimi sono gli abitanti originari della terra prima dell'era della glaciazione, e che presto si muoveranno per riconquistare il loro antico territorio ora occupato dagli umani. L'unico modo per contrastarli efficacemente è attuare una fusione fra un essere umano e un demone attraverso un sabba, al fine di trasformarsi in un devilman, un essere con la forza di un corpo da diavolo con i relativi poteri e l'animo di un uomo; solo questa creatura può essere in grado di contrastare il ritorno dei demoni.

E' un manga molto violento e adulto nelle immagini e nelle tematiche, i disegni spesso sono semplici e grezzi al confronto delle opere odierne, nell'anno in cui fu pubblicato nel 1972 fu considerato rivoluzionario. Non è un'opera adatta ai bambini o alle persone particolarmente sensibili.
E' un manga notevole perchè analizza in modo spietato le caratteristiche negative degli esseri umani e come queste portino alla distruzione totale. Go Nagai non è un buonista, e neanche ottimista, semplicemente attraverso questo fumetto ci mostra di cosa è capace l'uomo se è preda di una paura assoluta, cieca. I demoni sono solo una scusa per dimostrare che l'uomo, dietro la sua parvenza di umanità, ha una ferocia e violenza assoluta, una capacità di distruzione che non trova alibi in quanto potenzialmente dotato della capacità di scegliere.
A mio parere Go Nagai, attraverso Devilman, mette in luce la capacità autodistruttiva della nostra specie, lacerata al suo interno da odio e rancore, discriminazioni e egoismi.
Devilman può avere altre interpretazioni o di carattere religioso o filosofico, non ha una sola unica chiave di lettura.
Io lo consiglio, non gli attribuisco il massimo dei voti in quanto il genere horror non è il mio preferito e un po' perchè nella sua spietatezza non lascia la possibilità all'uomo di non farsi sopraffare dal suo lato oscuro.
Molto interessante infine anche il ruolo di Ryo che, a suo modo, cerca di salvare Akira da una morta certa...


 1
Kid 93

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7
Devilman è una delle opere principali del maestro Go Nagai, composta da 39 episodi pubblicati dal luglio 1972 al marzo 1973. Essa può vantare una trama che se in un primo momento sembra essere banale e ripetitiva, si risolleva tuttavia nello splendido finale apocalittico. Sebbene i disegni non diano il massimo sotto il profilo tecnico, sono a dir poco eccellenti sotto quello espressivo. Non ottimo dunque ma decisamente più che discreto, e l'acquisto è invogliato dall'ottima edizione D-Visual.


 2
Shiryu of Dragon

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Veramente un ottimo manga, a mio parere probabilmente il miglior titolo assoluto di Go Nagai.
Per quanto riguarda i disegni, specialmente oggigiorno possono apparire di qualità scadente. Io non la penso così, anzi, in questo manga Nagai sfoggia uno stile grafico per quanto grezzo, efficacissimo, che presenta un'espressività molto accentuata, e accompagna i toni drammatici quanto tenebrosi ed enigmatici dell'opera, in modo egregio. Sebbene potesse essere sviluppata maggiormente, la trama è strutturata in modo accorto, le caratterizzazioni sono molto dettagliate... una lettura che lascia il segno, e che può essere soggetta a diverse interpretazioni, ancora attualissime. Una pietra miliare della storia dei manga.
Attenzione però, a causa dei toni molto, molto duri non si tratta di una lettura per tutti.


 1
Hadrill

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
Devilman è un classico del fumetto giapponese, ed è un capolavoro sotto molti punti di vista.
Illustrato superbamente da Go Nagai, che fa sfoggio qui del suo tratto migliore, ricco di chiaroscuri e contorni incisi.
Devilman è una storia che ruota intorno ai temi fondamentali dell'amicizia, del bene che si oppone al male, senza però la divisione manichea tipica di altri fumetti. Il lettore rimane indeciso su chi effettivamente rappresenti il giusto e questo contribuisce ad aumentare la drammaticità di una trama che si legge trattenendo il fiato, che non annoia e che non ha sbavature o punti morti.
Il messaggio del manga, profondamente pessimista e venato di accenti ribelli, fu probabilmente influenzato dalla vicenda personale dell'autore, che vedeva in quel periodo, i suoi fumetti messi al bando da una società che lo additava a nemico della morale.
Profonde e ben delineate anche le caratterizzazioni psicologiche dei personaggi, che raggiungono una complessità inedita, almeno per l'epoca.
Devilman è un fumetto irrinunciabile per chi cerca storie forti, atmosfere cupe, e in generale, per tutti gli amanti dei manga.


 1
peppo-kun

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
"Devilman", questo è il titolo di uno dei tanti capolavori di Go Nagai. La storia, davvero innovativa per l'epoca, narra di un ragazzo, naturalmente giapponese, di nome Akira Fudo che conduce una vita abbastanza tranquilla, fino a che un suo amico, Ryo, lo conduce nella sua abitazione comunicandogli una triste notizia, ovvero la morte di suo padre, il professor Asuka, che dopo aver scoperto uno strano manufatto (assieme ad una sconvolgente verità) si è dato fuoco. Questo manufatto, una maschera, una volta indossato proietta direttamente nella mente tutta la storia degli abitanti originari della terra ovvero i demoni. L'unico modo per sconfiggere questa ancestrale popolazione, che cerca di riappropriarsi di quello che era suo, è farsi possedere da uno di essi. Ed è in questo modo che il nostro protagonista si fa possedere dal più potente dei demoni, Amon, e diviene un devilman, ovvero un demone che tuttavia mantiene una coscienza umana. La storia poi va avanti e diviene sempre più apocalittica con un finale degno di quest'opera.
La trama è, come ho già detto, molto rivoluzionaria per l'epoca in cui è stata creata, ma una storia del genere se proposta oggi probabilmente non avrebbe molto successo.
I disegni si adattano bene a questo tipo di storia molto cupa e appartenente al filone horror, anche se chi è abituato a letture più recenti potrebbe considerarli brutti da un punto di vista stilistico.
Infine l'edizione è abbastanza curata: presenta una sovracoperta non troppo rigida, una bella rilegatura e della buona carta, tutto ciò in relazione ad un prezzo non molto elevato.
Consiglio a tutti di avvicinarsi alle opere di Go Nagai, maestro che ha lasciato il segno nel mondo fumettistico giapponese, e magari Devilman può essere un buon inizio, anche perché si tratta di una serie in soli 5 volumi.


 1
superxeno

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Ho deciso di collezionare lo storico manga di Go Nagai ora che è stato ristampato in questa eccellente edizione dalla d/visual.
Premetto che da bambino sono cresciuto a pane e Devilman, e quindi posso ammettere che il mio non è un giudizio del tutto imparziale, ma posso provarci. Iniziamo coi difetti:
be' è un titolo con qualche annetto non c'è che dire, è carente da diversi punti di vista, sia grafico che narrativo ad esempio, inoltre non ha alcun personaggio significativo eccetto il protagonista, forse neanche il suo rivale.
Per quanto riguarda i lati positivi, c'è sempre da considerare il fascino del personaggio, una morale forte e perversa che si legge nel finale e la voglia di dire: <i>"Cavolo ho in mano un pezzo di storia!"</i>
A parte tutto, il manga affascina sin dall'inizio pur presentando una trama non troppo sviluppata... merita tutto il successo che ha avuto. Detto ciò, consiglio vivamente Devilman a tutti coloro che vorranno ricordarsi di uno dei personaggi più carismatici che passavano in <i>"tivvì"</i> quando eravamo bambini, e tutti coloro che volessero comprendere da cosa sono nati i moderni manga.


 3
Bread Pak

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7
E' un'opera che ha segnato la storia del manga, che ha influenzato diverse altre storie, che ha un finale apocalittico e leggendario... ma poi?
Tutto è puntato sul finale ma quello che c'è prima risulta abbastanza trascurato anche in relazione a opere a lui contemporanee, personaggi senza alcun spessorre ad esclusione forse dei due protagonisti. Non mi stupisce che abbia tentato molti anni dopo di tappare le lacune con la realizzazione di Amon (senza molto successo tra l'altro). Graficamente è scadente, basta confrontarlo con Lone Wolf & Cub o anche semplicemente con Lady Oscar per vedere la pochezza del tratto. Riesce ad ovviare un po' con lo stile che si adatta molto alla storia ma restiamo comunque sotto la soglia della sufficienza, così come la sceneggiatura. Complessivamente do sette (7) solo per il leggendario finale che eleva un altrimenti mediocre opera.