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Pannero

Volumi letti: 12/12 --- Voto 8
"Venus in Love" è un insospettabile josei molto interessante e fresco, arrivato in sordina qualche anno fa in Italia grazie alla Planet Manga.

Il manga racconta di Suzuna, una neo studentessa universitaria che è appena andata a vivere da sola. Appena arrivata fa la conoscenza del suo vicino di casa, Eichi, all'apparenza un po' antipatico, e invece sempre disposto a prendersi cura della sbadata Suzuna. I problemi cominciano a venire a galla quando Suzuna si innamora per un colpo di fulmine del popolarissimo Fukami, talmente popolare.... da piacere anche a Eichi.
Tra i due inizia quindi una sportiva rivalità per accaparrarsi il bel Fukami che li porta a scontrarsi più e più volte...

"Venus in love" racconta di uno strambo gruppetto di amici e dello loro avventure quotidiane e amorose.
La trama ricorda quella di "Ddebora la rivale" di Kaoru Tada (anche qui Kotoko, la protagonista, è alla sua prima esperienza di vita lontano dalla famiglia, e il suo vicino è Debora, un ragazzo con la passione per i travestimenti da donna... anche tra Kotoko e Debora si istaura subito un rapporto abbastanza strano, fatto di rivalità, dispetti, ma anche di tanta tenerezza) ma i personaggi della Nakaji risultano comunque simpatici e ben caratterizzati.
Quello che più domina nel manga è un'atmosfera di leggerezza: non ci sono drammi, grandi sconvolgimenti, è tutto gestito con la massima serenità e gentilezza.
Un manga delicato e positivo.

I disegni della Nakaji sono carini, puliti, semplici, efficaci, pieni di quegli elementi e quell'anatomia caratteristici dei manga degli anni '90, dando al tutto un gusto un po' rétro che non stona affatto con le atmosfere distese e rilassate del manga.

Un josei sicuramente da recuperare, che si configura come una via di mezzo tra uno shoujo un pò più maturo e un josei un pò più delicato del solito, e che proprio per questo può piacere a lettrici di tutte le età.

L'edizione italiana è semplice, anche se la grafica delle copertine non è proprio splendida (ci sono delle pacchiane nuvole di colori troppo contrastanti su tutti i volumi, cosa che cozza terribilmente con le illustrazioni dai colori morbidi e tenui delle copertine, che sarebbe stato meglio invece coiadiuvare con colori altrettanto morbidi nelle cornici), e anche il prezzo era un pò più alto rispetto agli altri manga dell'epoca, ma bisogna accontentarsi e riconoscere il coraggio e il merito dell'editore di aver portato questo manga in Italia, in un momento in cui il grande pubblico storceva il naso davanti agli josei con qualche eccezione (cosa che purtroppo, vale tuttora, forse in parte minore, forse in parte maggiore, a voi l'ardua sentenza).


 9
Shaoranlover

Volumi letti: 12/12 --- Voto 9
Nella grande bagarre di nuovi manga e autori introdotti nel mercato italiano in questi ultimi anni, il 2006 vide l’uscita nelle nostre fumetterie di Venus in Love, opera d’esordio in Italia di Yuki Nakaji, già apprezzatissima mangaka in patria appartenente alla scuderia LaLa, come la più celebre Bisco Hatori.

Si tratta di un manga moderno (in Giappone è apparso su rivista dal Novembre 1999 al Luglio 2004), ma ciononostante basta osservare con attenzione soltanto la copertina del primo numero, lo stile di disegno, la posa, l'abbigliamento dei personaggi e la scelta di colori tenui molto pastello, per rendersi subito conto di essere davanti a un tankoubon che sembra corrispondere più alla produzione degli anni '90. Ma questo suo anacronismo, piuttosto che essere un peso o un difetto, è proprio il suo punto di forza, perché conferisce al fumetto un’aria di freschezza, di candore, e di innocenza, tutte qualità divenute rare nelle pubblicazioni più recenti.

La storia di Venus in Love ruota intorno alle vicende sentimentali di Eichi e Suzuna, le quali vengono qui analizzate sotto tutte le loro sfaccettature e manifestazioni, sia esso l'amore di un ragazzo per un suo coetaneo, la profonda amicizia tra due persone, l'attrazione verso un professore, il legame familiare (che non si esaurisce nella varietà genitori-figli o tra fratelli, ma sviluppa anche l'affetto che si prova verso una sorella scomparsa prematuramente), o anche i sentimenti provati in occasione di un Miai, la tradizione giapponese degli incontri a scopo matrimoniale.

L'apertura del manga in particolare è insolita ma pregevolissima per come viene elaborata dall'autrice. Eichi, un ragazzo, e Suzuna, una ragazza, sono entrambi innamorati del loro collega universitario Fukami. Questo elemento omosessuale nell'intreccio viene descritto e dipanato dalla disegnatrice in un modo molto delicato e dolce, persino divertente. Sotto questo punto di vista, esso potrebbe ricordare l’avvio di un altro popolarissimo manga proprio degli anni ’90, Marmalade Boy, nel quale la tematica del divorzio e delle seconde nozze trova una raffigurazione molto garbata, nonostante la potenziale difficoltà di trattazione del tema.
Già in questa vicenda iniziale è presente una delle molte attrattive del manga: l'abilità dell'autrice nel rappresentare l'evoluzione graduale dei sentimenti dei suoi eroi e di esprimerli attraverso le loro azioni anche le più semplici e quotidiane. E' sorprendente il grado con cui emozioni complesse e contrastanti d'amore, di felicità, di gioia ma anche di frustrazione e di rabbia siano trasmesse in maniera immediata al fruitore soltanto tramite gesti ed espressioni di Eichi e Suzuna e del resto della scalmanata combriccola, e grazie a ciò i loro sentimenti vengono colti istantaneamente senza alcuna artificiosità, e al contempo il loro rapporto è autentico e pienamente giustificato, posizionandosi al polo opposto delle inconsce motivazioni socio-culturali che muovono i cuori in Mermaid Melody.

Altra caratteristica del fumetto è l'assenza di dolori devastanti per gli eroi. Nel mondo di Venus in Love, le delusioni amorose possono essere assimilate e superate piangendone un poco o confidandosi con l'amica del cuore, per poi poter tornare a instaurare con l'altra persona un rapporto sereno ed equilibrato, senza alcun rancore. Il risultato di questo modo di porsi nei confronti di se stessi e degli altri, lontano dal sembrare superficiale o semplicistico come in molti hanno creduto, ci comunica un profondo senso di pace e di fiducia che non si può non invidiare.
Quest’effetto è poi rafforzato dalla grande spontaneità dei personaggi, che non sono costantemente in posa né si esprimono per frasi ad effetto degne di kolossal hollywoodiani, ma che si comportano in un modo molto fresco e naturale che li rende ancora più vicini a dei nostri coetanei.

Inoltre, tutte queste particolarità vanno a confluire e sono confermate a livello grafico. Il tratto di Yuki Nakaji è estremamente morbido e sottile,le scene sono spesso ambientate in esterni e non sono mai ingombre o sovraccariche e, a differenza di altre autrici come ad esempio Arina Tanemura, che per quanto apprezzi grandemente le sue opere è per me innegabile che i suoi personaggi tendano a somigliarsi, ciascun protagonista di Venus in Love possiede delle proprie caratteristiche fisiche ben delineate, le quali ricoprono la funzione di rafforzare ulteriormente e nettamente le identità dei vari personaggi. Personaggi che, seppure siano tutti il risultato di un lavoro estremamente attento anche alla componente estetica, come ho accennato più sopra, non sembrano essere discesi da un universo etereo, ma appartengono a questo mondo, e infatti canticchiano con nonchalance jingles pubblicitari, hanno sigle di telefilm famosi come suonerie per cellulare, e si paragonano ad attori realmente esistenti.

Credo sia poi doveroso spendere una piccola nota riguardo i “quartini di pagina”, come li definisce l’autrice stessa, i free talks in cui presenta al lettore alcuni aspetti di sé e della sua professione, come quando si cimenta nel disegno con la mano sinistra, nella parodia dei suoi personaggi, oppure discorre circa il suo amore per i gatti. Sebbene ovviamente occupino una parte accessoria del manga, sono assai piacevoli, e lasciano immaginare la mangaka come un personaggio del suo stesso fumetto.

L'unico difetto che si potrebbe avvertire è il dispiacere che la narrazione graviti più o meno esclusivamente attorno a Eichi, Suzuna, Yukki, e Hinako, e che non si espanda anche ai personaggi secondari, pur essi creati abilmente da Nakaji-sensei, come Tomoki, il fratello di Eichi, che purtroppo compare solo in un numero limitato di circostanze, il padre di Suzuna, e lo spassosissimo ragazzo che Hinako incontra durante un Miai, a entrambi dei quali viene dedicato un unico capitolo. Anche figure che all'inizio della storia promettono di essere portanti e sempre presenti nella trama con il procedere dei volumetti divengono un po' marginali, come Fukami.

Tuttavia, nonostante questa pecca, il manga procede in maniera scorrevole e impeccabile, sin da subito non si può che lasciarsi vincere dall'allegria e dalla spensieratezza che contraddistinguono Venus in Love, dalla bontà e dall’irascibilità di Eichi, dalla simpatia di Yukki e dal desiderio di condividere la vita universitaria di Suzuna, la quale tra mangiare, passare il tempo con i suoi amici, e a volte lavorare part-time riesce a trovare il tempo anche per laurearsi. E' una lettura che consiglierei a chiunque sappia apprezzare uno shoujo manga semplice ma frizzante e di prima categoria, e per questa ragione gli assegnerei un meritatissimo 9,5 ma, a malincuore, devo arrotondare per difetto a 9.