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kirk

Volumi letti: 0/6 --- Voto 7,5
Odio quelli che dicono: Rumiko Takahashi fa le opere tutte uguali o tutte le commedie di Mitsuru Adachi sono la stessa cosa.
A volte mi chiedo se conoscono bene questi autori o parlano perché imbeccati.
Partiamo da un assioma: per dire di conoscere il fumetto giapponese non si può non aver letto almeno alcune opere di questi due giganti.
E poi e vero nelle opere lunghe della Takahashi ci sono sempre dei riferimenti al soprannaturale (tranne in Maison Ikkoku) e Adachi è il maestro delle romcom sportive.
Eppure non è sempre così: in questo QandA vediamo pochissimo sport, ma assistiamo soprattutto nei primi volumi ad una quantità di fanservice gratuito cui non avevo mai assistito nelle altre opere di Adachi… per carità c’è sempre stato in piccole dosi, ma d’altro canto alcune divise sportive sono secondo me state disegnate per far gustare certe emozioni a noi maschietti… ma il sensei qui ha esagerato.
Altro elemento per me di novità è il fratello fantasma: ho sentito parlare di Misora per sempre ma non l’ho letto, quindi questo è il primo manga con elementi di sovrannaturale gestito dal maestro che leggo.
Secondo me il personaggio Q funziona anche se qualcosa in lui stona, qualcosa che non riesco a specificare.
Mentre A mi ha dato l’impressione troppo simile ad un precedente personaggio della carriera dell’autore.
Ma è anche vero che nell’universo di Adachi i fondali cambiano ma gli attori si muovono in modo simile ma diverso a quelli che li hanno preceduti.
Il protagonista di buon cuore, la/e ragazza/e che se ne innamora/anno, il cattivo che il più delle volte è meno cattivo di quanto non appaia, l’allenatore capace ma spietato, il rivale belloccio… quello che non ho trovato in questo manga (forse per la brevità) e un equipe di amici in grado di approfondire certe parti ma ciò è probabilmente dovuto alla brevità del manga: sei volumi possono sembrare sufficienti molte volte ma in effetti le situazioni e i personaggi sviluppati devono essere limitati rispetto ad una serie di venti volumi o anche di soli dieci.
In soldoni il mio voto è sette e mezzo è un manga che mi sento di consigliare ai fan di questo autore ma sconsiglio di iniziare con quest’opera ad avventurasi nell’universo di Adachi: il maestro qui non da il meglio di se, la qualità a cui ci ha abituati.


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Kotaro

Volumi letti: 6/6 --- Voto 8
C'è sempre una certa profondità, dietro ai fumetti di Mitsuru Adachi, anche quelli apparentemente più spensierati come questo Q&A, una miniserie che mischia toni da commedia alla sensibilità tipica dell'autore, capace di far emozionare il lettore come poche altre cose al mondo.
Ritroviamo qui uno dei temi che avevano portato l'autore al successo, qualche decennio fa, con Touch: la dicotomia fra due fratelli.
Hisashi, come Kazuya, è un ragazzino modello, bravissimo nello studio e nello sport e amato da tutti. Atsushi, come Tatsuya, vive alla sua ombra, non riuscendo ad eguagliarne i successi e a trovare quella strada che invece per suo fratello pare già scritta.
E, invece, proprio come Kazuya, Hisashi perde la vita prematuramente in un tragico incidente... restando fra i vivi sotto forma di un fantasma burlone visibile solo ad Atsushi, ritornato dopo anni nella città della sua infanzia.

Una commedia in salsa sovrannaturale che gioca spesso con l'onirico e i vari piani temporali (soprattutto nel finale, che lascia molto all'immaginazione del lettore) per narrare nuovamente una delle tematiche più care al maestro Adachi, quella del rapporto fra l'infanzia e l'età adulta.
Q&A è un viaggio nel passato in direzione del futuro, un riscoprire sentimenti, sogni e volontà sopiti o fraintesi. La storia di un amore sopito nel tempo che improvvisamente riaffiora, nascendo nuovamente da un'amicizia litigiosa, da sogni e promesse imbevuti di grande romanticismo.
Torna ancora una volta uno dei fili conduttori di tutta la narrativa di Mitsuru Adachi, quel connubio fra sport, crescita personale e amore che porta i ragazzi di Adachi a impegnarsi fino in fondo, per quanto possano sembrare pigri e sfigati in confronto ai loro talentuosi rivali, in nome di un amore che sono decisi a conquistare facendo sfoggio di una volontà incredibile anche per loro stessi.
Non è lo sport il fulcro di Q&A, ma è un elemento che, sappiamo, all'autore piace usare per caratterizzare i suoi personaggi.
Era Hisashi, come Kazuya, l'asso dello sport. Atsushi, nel tentativo di trovare la sua strada e mettersi sullo stesso piano del fratello, si limitava a passare da una palestra all'altra cercando qualcosa che potesse fare per lui, ma si stancava sempre dopo una settimana.
Eppure, una sola volta, il pigro Atsushi si impegnò per più di una settimana in uno sport, ed è qui il fulcro di Q&A, il senso del viaggio di Atsushi, fra passato e presente, fra sogno e realtà, alla ricerca di se stesso e dell'amore dell'amica d'infanzia Yuho.

Q&A è una commedia frizzante e leggera, che gioca con un gruppo di personaggi abbastanza variegato e simpatico, con le varie dinamiche sentimentali e le gags comiche che scaturiscono dalle loro interazioni.
Non mancano i personaggi tipici di Adachi: il protagonista apparentemente superficiale e scemotto che nasconde una grande sensibilità, l'amica mascolina e litigiosa, il rivale belloccio che viene continuamente messo alla berlina, i genitori stravaganti, gli adulti un po' mafiosi, l'allenatore esperto ma severo. E' un cast ricco che riesce più volte a far ridere il lettore e che entra quasi subito nelle sue simpatie, grazie anche allo spettro di Hisashi, vero e proprio mattatore della vicenda che ne combina di tutti i colori agli altri personaggi, spingendoli furbescamente verso la direzione da lui desiderata.

Si respira un notevole divertimento da parte di Adachi, che, qui più di molte altre sue opere, riempie continuamente il fumetto con autocitazioni, gags, prese in giro al suo redattore (memorabili le scene dove sfrutta la scusa di un blackout o di un notturno per lasciar nere le tavole, addirittura vantandosene, e poi si vede il redattore furioso alle spalle) e a se stesso. Un umorismo simpatico e piacevole, che è sempre bellissimo ritrovare, per chi conosce ormai come un caro amico questo "piccolo gigante" del fumetto nipponico, sempre capace, con le sue opere, di strapparti un sorriso, una risata o (peggio) tante lacrime.
Inevitabile, dunque, pensare sotto una nuova luce a questo Q&A, apparentemente una commedia spensierata dove il protagonista trova il suo posto nella vita e l'amore grazie alla scherzosa mano dello spirito del defunto fratello maggiore che solo lui può vedere, se si pensa che l'autore stesso aveva un fratello maggiore che gli è sempre stato d'esempio e a cui era legatissimo, prematuramente scomparso a causa di un cancro, pochi anni prima dell'inizio di questo manga. Un tassello importante che aiuta molto a inquadrare l'autore, molti temi della sua narrativa, dove il rapporto fra fratelli è spesso presente e centrale, e questo Q&A in particolare, che si divide fra toni più comici ed altri più profondi e introspettivi, come tutte le opere del maestro.

Non è la migliore, fra le opere di Adachi. Infastidisce un po' il reiterato accento posto sui nudi e l'intimo femminile, quasi un segno dei tempi che dispiace davvero abbian toccato anche il sempre sobrio e un po' anacronistico Adachi, il quale, fortunatamente, gestisce la cosa sempre con garbo e brio, senza mai scadere nel volgare. Il finale, un po' criptico, può spiazzare molti lettori, ma non mancherà di lasciargli quel sorriso un po' scemo e quella sfrenata di voglia di vivere, amare e sorridere che sempre caratterizzano la lettura di ogni opera di questo autore.
Sicuramente non è un'opera per chi vuole conoscere Adachi per la prima volta, che potrebbe trovarvi una commedia un po' scema dal finale strano.
Sarà, invece, una lettura assai piacevole per i fans di vecchia data, quelli che ormai ben conoscono meccanismi e personaggi tipici di questo autore e che amano tuffarsi nelle vicende dei suoi personaggi un po' idealizzati eppure così normali, così da sogno nel loro vivere storie d'amore bellissime con le loro litigiose amiche d'infanzia eppure così veri nel modo in cui si impegnano, col sudore delle loro fronti mentre si allenano nel club scolastico, per cercare di esserne degni.
E' un Adachi allo stato puro, Q&A. Magari non perfetto (del resto, di Touch ne esce uno solo ogni mille anni), ma senza dubbio assai emozionante. Un bel regalo di ringraziamento che Mitsuru Adachi fa ai suoi fans, a chi gli è sempre stato vicino, e anche un po' a se stesso, mentre, giunto ai quarant'anni di carriera da fumettista, guarda un po' indietro al passato cercando la strada per il futuro.


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Nyx

Volumi letti: 6/6 --- Voto 5
Atsushi Ando ritorna a vivere nel suo paese natale a distanza di diversi anni e qui ritroverà alcuni dei suoi vecchi amici d'infanzia (che inizialmente neanche lo riconoscono) e suo fratello maggiore, o meglio... il fantasma del fratello morto tanti anni addietro in un incidente stradale...
Questa, a grandi linee è la trama di Q&A.
L'impressione è che quando Adachi si cimenta col sovrannaturale (come in Misora per Sempre) le cose non vadano come sarebbe lecito aspettarsi da un mangaka del suo calibro. Siamo noi che non riusciamo a vederlo sotto quest'ottica a lui poco avvezza o forse si tratta di un' obiettiva carenza di questo autore che ci ha abituati prevalentemente a storie legate al reale, storie di vita, storie di gioventù, di sport e di amori e non ad un filone fantastico oltretutto un po' scanzonato e sconclusionato come questo.
La storia di vita, di gioventù, di amori e di sport, a dire il vero, non manca neanche in quest'occasione ma legata ad un avvenimento di fondo che ha a che fare col sovrannaturale.
Q&A si dipana tranquillamente, in modo abbastanza blando, senza alti né bassi né colpi di scena né trovate particolarmente ingegnose e originali, tuttavia si lascia leggere con piacere, perlomeno sin quando non si approcciano le fasi conclusive, per le quali l'autore ha scelto uno sviluppo davvero ingarbugliatissimo al quale si può dare una spiegazione soltanto lavorando di fantasia e cercando di non cadere in contraddizione con gli "indizi" datici durante la narrazione.
Quando comprai l'ultimo numero di questo manga mi misero all'erta sul finale difficilmente decifrabile ma mai mi sarei aspettato qualcosa di questo tipo. Vorrei incontrare Adachi in persona e chiedergli spiegazioni su quale volesse essere la conclusione da lui immaginata.
Parlando con altri fans ho sentito una moltitudine di ipotesi sul finale, alcune decisamente "appetibili" e idonee a dare un senso al tutto, eppur tuttavia alcuni punti non tornano.
E' proprio in questo finale difficilmente decifrabile che risiede la vera particolarità di quest'opera; non si tratta ovviamente di un vero e proprio difetto, mi lascia in qualche modo scontento non riuscire ad interpretarlo a dovere ciononostante suscita in me un certo fascino come se... come se dietro ci fosse una trovata di genio che io (e tanti altri lettori a dire il vero) non riesco proprio a comprendere; eppur mi sembra qualcosa di profondo e vagamente "poetico".

Tagliando corto, Q&A non può certo figurare tra i migliori racconti nati dalla mente di Mitsuru Adachi, al suo interno vi si può trovare senz'altro qualcosa di buono ma, purtroppo, anche una certa piattezza, situazioni che sembrano riciclate da altre sue opere molto meglio riuscite e si conclude in "bellezza" con il sopracitato finale ad interpretazione libera. Troppo poco per meritarsi la sufficienza. E' un'opera della quale ci si può tranquillamente dimenticare.


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Gald

Volumi letti: 6/6 --- Voto 9
Ho letto tante critiche su questo manga ma sinceramente io l'ho apprezzato moltissimo, tanto da considerarlo uno dei manga migliori che abbia letto ultimamente.
Il manga narra le vicende di Atsushi Ando, un ragazzo delle superiori che si trasferisce nel suo paese natale. I suoi vecchi compagni non si ricordano molto bene del ragazzo ma bensì di suo fratello, un carismatico ragazzino deceduto quando era ancora piccolo. Il fratello del protagonista riesce comunque a rivelarsi sotto forma di fantasma, ma solo Atsushi e il suo cane Dero riescono a vederlo. Da qui partono le divertenti e spensierate peripezie dei due fratelli.

Uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente del manga è proprio la storia, infatti è molto semplice e scorrevole ma riesce comunque a catturare il lettore. Secondo me sotto questo aspetto riusciamo a capire molto la bravura del grande Adachi, che riesce a catturare il lettore con una strana semplicità.
Per quanto riguarda i personaggi sono convinto che si poteva fare di più. Certi personaggi, alcuni dei quali abbastanza importanti, sono poco presi in considerazione, forse per via del poco spazio infatti 6 numeri sono un po' pochini per una storia simile. Mentre i personaggi secondari vengono presi troppo poco in considerazione, quelli principali sono ben delineati e curati e riescono a immergere il lettore nell'opera.
Il disegno è quello classico di Adachi ed è a mio parere perfetto per le sue storie, questa in particolare. Un tratto molto semplice che non manda i confusione il lettore e che riesce a rendere ancor di più semplice e piacevole la storia.

Un manga assolutamente di ottimo livello, almeno secondo me, che non annoia il lettore ma bensì lo rilassa con una storia semplice e un po' banale, ma che grazie alla mano di Adachi diventa divertente e incuriosisce il lettore pagina per pagina.
Assolutamente da leggere!

Trama: 9
Disegni: 9
Personaggi: 7
Edizione: 9


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GIGIO

Volumi letti: 6/6 --- Voto 6
Questa volta do solo una sufficienza risicata al Maestro Mitsuru Adachi. Ogni volta che ho tra le mani un volume di Adachi, un numero uno, ho sempre alte pretese, il perchè è presto detto, mi è sempre piaciuto, in ogni suo manga, dal primo all'ultimo. Per cui l'aspettativa è sempre altissima. Forse per questo stavolta sono rimasto un pochino deluso. La trama è di per se abbastanza interessante, diciamo che pur essendo innovativa per l'autore trae comunque spunto da altre sue opere già viste, specialmente sul tema del paranormale sia sul tema della morte. Manca però a mio avviso un filo conduttore che tiene in piedi la storia, normalmente era lo sport, solitamente il baseball ma anche il nuoto o il pugilato. Questa volta invece sembrano tutte situazioni un po' improvvisate. I personaggi come al solito sono ben caratterizzati, anche quì già visti altrove se non per la novità del fratello-fantasma che in realtà è una nota dolente del manga essendo un personaggio abbastanza mal riuscito. Insomma Adachi a mio modo di vedere non si è espresso al meglio, fosse stato un altro autore avrei anche sorvolato su certi aspetti ma da lui è lecito aspettarsi di meglio.
L'edizione di Star Comics è molto buona, in questo caso abbiamo la sovracoperta lucida e una scelta di grafica intelligente, ossia semplice, come semplice è sempre stato l'autore. Direi scelta ben pensata. Il prezzo è buono, 4,50€ per cui essendo una miniserie conclusa direi accessibile a tutti.
Tirando le somme non mi sento di consigliare questo manga, specialmente per chi "vuole provare Adachi". Lo consiglio ovviamente ai fan accaniti o a chi ha già letto tutto o tanto dell'autore in quanto è comunque giusto vedere l'evoluzione (o involuzione) di un autore. Voto 6 perchè non mi sento di dare insufficienze ad Adachi ma stavolta ho fatto un po' fatica.

Hiro

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Hiro

Volumi letti: 6/6 --- Voto 7
La storia è carina, certo un po' più leggera e abbozzata rispetto al solito Adachi, però si lascia leggere molto volentieri. Peccato che la breve durata non consenta un migliore sviluppo dei rapporti tra i personaggi, e che alcuni di essi sono solo accennati quando avrebbero meritato più spazio (ad esempio Okyo avrebbe potuto avere più spessore e peso nella storia). Il finale poi è tanto sorprendente (il colpo di teatro finale non me l'aspettavo proprio) quanto poco definito: non è che ci sia molto altro da dire, in realtà, ma è troppo rapido e così lascia un po' di amaro in bocca. In generale direi che è sulla falsariga di "Misora per sempre", altra opera con begli spunti ma troppo sbrigativa. Promosso comunque.

mifrac

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mifrac

Volumi letti: 5/6 --- Voto 5
Purtroppo devo dare un voto basso al maestro per questa opera. La storia è noiosa. I personaggi pure. Nulla a che vedere con le opere alle quali siamo stati abituati. Mi manca la lettura dell' ultimo volume, ma non mi aspetto nulla di interessante e lo compro solo per finire la serie, che fortunatamente è breve. Adachi ormai non si compra piu' a scatola chiusa, altre sue opere precedenti mi hanno lasciato l'amaro in bocca. Ritrovo nelle pagine di questi volumi i disegni e le ambientazioni solite del maestro, che mi sono tanto care, ma non ci sono però argomenti che possano incentivare la lettura, così come il protagonista maschile non ha carattere. I personaggi femminili non trasmettono nessuna emozione. Beh, insomma, giusto un forte estimatore di Adachi puo' collezionare questo manga.

La storia racconta di due fratelli, il più grande muore quando aveva circa dieci anni per poi comparire, qualche anno dopo, come fantasma al fratello minore ormai liceale. È un fastasma bambino nell' aspetto ma sporcaccione e giocherellone. Si diverte a mettere il fratello in difficoltà intervenendo nella sua vita scolastica e sentimentale. Il protagonista è infastidito dalla presenza del fratellino fantasma ma ne sopporta serafico la presenza. Compaiono due personaggi femminili, simili nell'aspetto e dai modi freddi. Una delle due riuscirà a catturare il cuore del ragazzo?
Lo sapremo dopo la lettura dell'ultimo volume.


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RyOGo

Volumi letti: 1/6 --- Voto 5
Mi strazia il cuore dover dare un voto più basso della sufficienza a un autore del calibro di Adachi, eppure leggendolo non riesco proprio a dargli un voto migliore...
Lo stile grafico è sempre il solito, prerogativa dell'autore tanto apprezzata dai fans; mentre i fondali sono a dir poco magnifici nella loro semplicità, insomma come tratto direi che è davvero bello da vedersi, soprattutto se siete fans del Maestro.
Purtroppo è la storia a non piacermi molto: già dalle immagini che vedete è presente un fantasma, perciò non è uno spoiler se lo scrivo apertamente, il punto è come questa moda recente del sovrannaturale venga usata dall'autore che, dopo tanti manga davvero poetici, in questo primo volume ha trovato solo dei pretesti (a mio parere pessimi e riciclati non solo dalle sue opere, ma anche da altri shonen) per presentare dell'inutile fanservice. Anche come carattere i personaggi mi sembrano poco convincenti, a mio parere sono molto stereotipati e banali.
Insomma, mi sembra un'opera che cerca il grande consenso del pubblico amante degli shonen non da combattimento, genere di cui è maestro indiscusso, ma non in quest'opera. Spero di poter cambiare idea proseguendone la lettura...