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lelouch freedome

Volumi letti: 22/22 --- Voto 8
"Ti piacerebbe diventare il protagonista?"
È la domanda che "quella certa persona" fa a quel tale personaggio. Ma cosa significa di preciso essere un protagonista? Chiaramente il protagonista di uno shonen deve avere tutto sommato buon cuore (scusami Light), essere o quantomeno diventare forte e coraggioso (perdonami Shinji), proteggere i deboli, avere fiducia nel prossimo, credere nella possibilità dei cattivi di redimersi e così via. Non c'è che dire, Medaka Kurokami in questo senso è una protagonista perfetta ma... se lo fosse un pochino troppo? La perfezione a volte è un difetto, voler sacrificare a tutti i costi la propria felicità a favore di quella altrui è un atteggiamento patologico e infantile, in fondo non siamo mica su Shonen Jump! (o forse sì?) in questo senso Medaka Box è la perfetta opera di decostruzione insieme del genere battle manga e delle commedie scolastiche. Premessa doverosa: se avete abbandonato il manga al volume 2-3 non convinti dall'assurda ambientazione scolastica allora, molto semplicemente, non avete mai letto Medaka Box. Nel senso non che "ne conoscete l'inizio ma non il seguito", perché in un certo senso il primo volume e mezzo non può neanche ritenersi un inizio dal punto di vista della storia e serve solo a introdurre i membri del consiglio studentesco e qualche altro personaggio ricorrente. Vi capisco se non siete andati avanti eh, sicuramente se non avessi saputo già da prima dove andava a parare la storia avrei fatto lo stesso, anzi probabilmente manco l'avrei comprata, davanti alle copertine estremamente e sfacciatamente fanservice avrei pensato a una qualche cagata per "weeaboo" senza interazioni sociali, e una storia di questo tipo, con tutti i peggio stereotipi e cliché dei manga scolastici, sembrerebbe delinearsi nel primo volume e nella prima metà del secondo. Ma proprio alla fine del secondo volume avviene la prima svolta, con il passaggio da commedia scolastica a battle manga nello scontro tra il consiglio studentesco e il comitato disciplinare della scuola, e poi soprattutto nel terzo volume, con l'introduzione del progetto Flask e la prima vera saga battle. Ora, per molti questo passaggio è la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la repentinità del passaggio di genere ovviamente non può soddisfare gran parte degli appassionati di Battle manga, mentre chi non ha interesse nel genere penserebbe a una semplice trovata commerciale e perderebbe subito interesse. Insomma, sembra quasi che nei primi volumi il buon NisiOisin ce la metta tutta per allontanare i lettori. Ma qui scatta la seconda triste verità per i droppatori repentini: se avete mollato la serie prima del volume 7, convincendovi di trovarvi davanti a una storia che tenta pateticamente di farsi commerciale senza riuscirci, diventando dal nulla un manga scemo di mazzate e basta è probabile che, di nuovo, non abbiate potuto cogliere minimamente il progetto di questa storia. Non fraintendetemi, trovo la saga del progetto Flask molto interessante ed è già un inizio di decostruzione (attenzione, non parodia, trovo che considerare Medaka Box opera parodica sia fondamentalmente sbagliato, si tratta di una storia a sé che si serve della metatestualità come strumento narrativo, non come gag, cosa che spesso accade nei manga comici) dello shonen manga: no cara Medaka, mi spiace, la gente normale non usa la tecnica della moltiplicazione del corpo, non importa quanto assurdamente si impegni. C'è gente che vince e gente che perde, e tu Medaka sei una che vince. Questo diventa a partire da questa saga il leit-motiv della serie, inclusa quella immediatamente successiva, in uno scontro dall'alto valore simbolico tra la letterale rappresentazione del concetto di sconfitta, Misogi Kumagawa, e la rappresentazione umana della vittoria, Medaka, con il paradosso di fondo per il quale, per poter vincere contro un assoluto e auto-consapevole perdente, il quale ha nella sconfitta perpetua il suo rifugio e la sua intima vittoria, l'unico modo sia esattamente quello di renderlo, per una volta, vittorioso e felice. Il tema viene ripreso e affrontato soprattutto nella quarta saga, la saga dei "not-equals", in cui la vena meta-testuale è più forte che mai e questa perfetta capacità di trionfo di Medaka viene finalmente problematizzata. Nelle parole del suo amico Hitoyoshi "Non va bene essere troppo nel giusto". Questo è a parer mio l'apice assoluto del manga che sarebbe stato impossibile raggiungere, se il manga di Medaka Box fosse finito poco prima o iniziato poco dopo nulla gli avrebbe tolto un 9 pieno da parte mia. Certo, tolta una saga un po' noiosetta, quella dei pretendenti (forse più interessante per i lettori giapponesi che possono cogliere i giochi di parole, mentre per noi diventano solo pesanti) la saga dei Shiranui è bellissima, così come l'ultimo volume. Fatto sta che quanto andava detto era stato detto nel volume 16, il resto è una semplice aggiunta.
In generale Medaka Box ha dalla sua dei bei disegni (anche se forse un po' piatti artisticamente), dei personaggi principali un po' basici (ma poteva essere altrimenti per una parodia del battle manga?) e degli antagonisti, in particolare Kumagawa e Najimi Ajimu (ma anche la Shiranui iniziale) che valgono da soli l'intera storia e, partendo da una trama semplice e un inizio non entusiasmante, degli snodi di trama assolutamente geniali e imprevedibili. Insomma l'unica cosa che posso consigliare a chi si approccia a quest'opera è: tenete duro e ne sarete ripagati


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SamuraiWarriorslover

Volumi letti: 22/22 --- Voto 10
Cos’è Medaka Box? Potrebbe essere definito tutto o niente. Parodia? Può darsi, ma decisamente particolare. Medaka Box è un manga scolastico, ma di classico manga scolastico ha ben poco. Dare un genere a questo tipo di manga è piuttosto difficoltoso, proprio perché esso cambia da un arco narrativo all’altro. Inizia come il classico manga scolastico, per poi diventare uno shonen e poi una sorta di “love comedy” per poi tornare ad essere uno shonen.
I personaggi di Medaka Box sono volutamente stereotipati, ma ben approfonditi e proprio perché stereotipi non risultano mai banali. Ok, questa frase può sembrare strana, ma è un concetto parecchio complicato da rendere a parole.
Combattimenti esagerati e azione frenetica che si alternano a lunghi dialoghi e monologhi, che rendono la lettura spesso veloce e spesso più lenta. Un mix piuttosto interessante.
I personaggi poi sfondano spesso la quarta parete, in modo divertente e coerente, mai forzato.
Nonostante nasca come parodia, Medaka Box a mio avviso non lo è. Ciò che intendo dire è che ha una trama profonda e articolata, non è semplicemente una parodia. Per come la vedo io, Medaka Box ha due livelli di lettura: uno piacevole e superficiale, uno più profondo e complesso.
Stile di disegno è poi impeccabile. Impossibile non adorare lo stile di Medaka Box, a prescindere da ciò che si pensi di trama e personaggi.
Se avete del tempo a disposizione, dato che ci si impiega un po’ a leggerlo, Medaka Box è un manga a mio avviso davvero ben riuscito e che può piacere a molti tipi di lettori.
Pregio/difetto dell’opera: fan service. Tanto fan service, anche se sempre moderato. Io personalmente è un fattore che adoro (solo se è accessorio e non se è il tratto distintivo di un’opera) ma effettivamente c’è anche chi lo detesta e pertanto potrebbe essere considerato un pregio o un difetto. Gusto personale.
Perché ho dato il massimo punteggio: credo che Medaka Box sia forse uno dei manga più soggettivamente valutabili in assoluto. Difficile dare una valutazione completamente oggettiva a un’opera simile. Io personalmente l’ho adorato ed è uno dei miei manga preferiti in assoluto. Se vi piace il genere, adorerete Medaka Box. Se non vi piace il genere, non vi lascerà nulla ma potrebbe strapparvi qualche risata. Lo stile di disegno, però, è oggettivamente sublime, e ciò contribuisce chiaramente alla valutazione decisamente positiva.
Ultima nota: se siete interessati a Medaka Box, leggete il manga. L’anime non rende minimamente giustizia all’opera ed è, a mio personalissimo avviso, uno dei peggiori adattamenti che abbia mai visto.


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FAWKES33

Volumi letti: 22/22 --- Voto 6
"Medaka Box" parte come un qualsiasi shonen scolastico, come possono essere "Beelzebub" o "Sket Dance", fatto di gag e vicende divertenti anche se del tutto surreali. Probabilmente causa lo scarso successo riscosso l'autore ha poi cambiato rotta dirottando sul genere di battle shonen ma dai tratti innovativi.
Ho trovato curioso e caratteristico lo scontro tra personaggi costruito sull'uso delle "parole" e delle loro geniali combinazioni in complicatissimi giochi. Ma qui sorge un gravissimo problema: chi come me non parla, né legge la lingua giapponese si trova in reale difficoltà nel capire gli scontri! Complicate le regole per coloro che non hanno conoscenze linguistiche quindi, per cui da italiano medio non sono riuscito a coglierne i tratti tanto divertenti decantati dal pubblico nipponico ma solo tanta difficoltà e pesantezza.
Belli invece i personaggi che con poteri tanto astrusi riescono ad incuriosire e a fare affezionare il lettore, come Misogi Kumagawa, il cui potere sta nel non poter vincere mai. Un'altra importante caratteristica del manga è il fatto di non prendersi mai troppo sul serio, anzi facendo da caricatura al genere shonen esasperandone pregi e difetti, con personaggi talmente potenti da rompere lo schema di lettura e fuoriuscire dal manga sapendo di esserne un personaggio, una meta-narrazione quindi originale e fortemente critica soprattutto quando è lo stesso personaggio ad invitare il lettore a leggere altri manga. Questi sono gli elementi secondo me salvabili di un manga con una trama vuota e inverosimile, con uno stile grafico buono ma non eccezionale non riesce realmente a catturare né il lettore in cerca di una lettura shonen accattivante e in grado di generare curiosità (vd "Toriko")
né il lettore in cerca di divertimento, battute e leggerezza (vd "Beelzebub").


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Djendo

Volumi letti: 22/22 --- Voto 10
<b>Attenzione: presenza di termini un po' sopra le righe.</b>

Ladies and Rastrelli, Medaka Box. Nonostante le recensioni negative di molte persone, secondo me non è sottovalutato. Perché? Perché molti di questi sono lettori di shonen della domenica, che si aspettavano dal tratto giappominchioso e dalle tette e i culi che ballonzolano per il manga una otakata alla Black Butler delle loro, rimanendo però delusi da uno scorrimento di eventi apparentemente sconclusionato e wall of text di dimensioni abnormi che rendono a questi la lettura travagliata. Dopo questa premessa, analizziamo l'opera.

L'opera parte in un modo molto scanzonato, praticamente comico, e ricorda abbastanza Sket Dance: un gruppo di studenti, la risoluzione dei problemi degli altri studenti, il modo scanzonato in cui lo fanno, tratti da spokon manga. Ma dopo i primi volumi, un plot twist porta il manga a una svolta battle e da lì in poi altri plot twist e avvenimenti sconcertanti, inverosimili: il manga cambia completamente. Ed è con questa svolta che Medaka box comincia a pompare e a rivelarsi un capolavoro. I personaggi sono tutto fuorché normali, gli eventi prendono pieghe sconcertanti. E cosa c'è di bello in ciò? Il bello è che l'opera non fa altro che prendere le generalità dei moderni shonen manga esasperandole, rendendole ingestibili anche ai più grandi otaku del cavolo (non a tutti, c'è chi lo apprezza anche tra questi). Ad un certo punto dell'opera poi un personaggio in particolare, conscio dell'essere fittizio (rompendo così la quarta parete) espone ai personaggi principali i loro limiti spiegandogli il ruolo che hanno nell'opera. Tutto ciò per criticare appunto ciò che gli shonen sono diventati al giorno d'oggi. Nisio non nasconde il suo amore per i manga passati e riempie il suo di citazioni a questi ultimi. Tutta questa critica al manga moderno viene accompagnata da comicità, giochi di parole (purtroppo difficilmente spiegabili a chi non sa il giapponese), combattimenti ultra tattici con fattori psicologici (in una fase addirittura congiunti ai già citati giochi di parole) e character design più che ottimo.

Di gran lunga uno dei miei manga preferiti, lo consiglio principalmente a chi ha un bagaglio culturale non indifferente. E con "Bagaglio culturale" non intendo certo Blazer Drive, Rave e Seven Deadly Sins.


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Gdgemi

Volumi letti: 22/22 --- Voto 8
La prima cosa che sono convinto penserete leggendo la trama sarà molto probabilmente: "Beh? Tutto qui?". No signori! Nisio Isin, che ricordiamo per la serie Monogatari, ci propone questo fantastico shonen che, come Bakemonogatari, non è per tutti i palati.

Si tratta infatti di una parodia di tutti i canoni classici dello shonen portati all'estremo... insomma, una grande presa per il sedere del genere. La storia parte come quella di un tranquillo manga scolastico shonen, con personaggi simpatici e ben caratterizzati. Dal volume 3, però, inizia il cambiamento. Passo dopo passo ci addentriamo sempre di più in quello che l'autore voleva farci vedere già dall'inizio dell'opera: un battle shonen che fa da parodia al suo stesso genere. Infatti quel che vedremo saranno poteri assurdi, ideati genialmente dall'autore come "l'all fiction": l'abilità di annullare qualsiasi cosa "che può essere la vista, i colori, la morte e la vita". Però, il manga inizia ad essere davvero vivo con l'arrivo di Kumagawa, che rimarrà nella storia come uno dei personaggi meglio fatti insieme a Ajimu Najimi, "Miss pace dei sensi". Il primo infatti si autodefinirà un perdente, classica caratteristica dell'antagonista di un racconto che per ragioni venute dall'alto sarà costretto sempre ad essere sconfitto dall'eroe protagonista e non avere neanche una volta un attimo di gloria. La seconda, Ajimu è un personaggio ancora più complesso e intrigante, con una visione della vita diversa e leggera, che però non vi racconterò per lasciare a voi il piacere di scoprire tutte le sfaccettature di questo fantastico racconto marchiato Nisio.

Passando dalla parte grafica, troviamo Akira Akatsuki che oltre a Medaka Box non ha avuto altri successi. Le sue tavole sono molto pulite, con un ottimo design sia delle ambientazioni sia dei personaggi che, per parodiare ancora di più, superano il limite del fanservice alternando fra ragazze loli/moe come Shiranui, altro grande personaggio e ragazze con curve da paura come la nostra bellissima Medaka.

Il difetto più grande che quest'opera può avere sono i dialoghi che, essendo chilometrici, stancano presto il lettore e gli rubano molto tempo per la lettura. Il filone narrativo non l'ho mai trovato noioso e alterna momenti romantici con momenti comici e di combattimenti epici.

L'edizione italiana della GP è delle peggiori dal punto di vista grammaticale, nonostante la copertina e l'impaginazione siano buone.


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Izaya_Orihara

Volumi letti: 22/22 --- Voto 10
Medaka Box è una di quelle serie che io definisco "genialata d'autore". Non a caso è stata ideata da quel geniaccio d'autore giapponese Nisio Isin e come ogni opera di quest'autore, o la si ama o la si odia. Sì, perché il genio qui citato non crea opere che in un certo senso le potremmo definire "normali", ma solo ed unicamente opere "anomali" (che difficilmente soddisfano una grossa fetta di appassionati, proprio per la loro anomalia). E Medaka Box non è altro che una delle sue opere anomali, anzi, io ritengo sia la migliore, dove l'autore è riuscito a far sbocciare tutto il suo talento, più di quel che ci mostra nelle serie Monogatari.

La serie nasce come gag scolastico ma già dal terzo volume mostra la sua vera natura: un battle shounen particolare (battle shounen psicologico?!) che se non preso nel verso giusto o semplicemente se non fa per il lettore risulta anche pesante. Ma sono proprio i primi volumi, dove non succede nulla, fondamentali per la serie in quanto gli danno una trama (a volte tralasciata ma sempre presente) e delle fondamenta valide. La serie col terzo volume ha un travolgimento di genere pazzesco che lascia sbalorditi i lettori, e più si va avanti con la lettura, più si comprende la genialità e la pazzia dell'autore: è un'opera che valutarla dai primi volumi sarebbe da pazzi.

I personaggi sono quanto di meglio abbia mai visto. Imprevedibili e geniali, nessuno di loro sfiora qualsiasi stereotipo, a meno che non si prenda come punto di riferimento i primi volumi, dove i personaggi paiono, in effetti, stereotipati. Invece questi nel corso degli eventi e delle saghe subiscono diverse evoluzioni, tanto da non risultare mai banali. Impossibile azzeccare la decisione o la mossa di uno di questi personaggi: sono sempre pronti a sbalordire il lettore. In generale sono assurdi, nessun altro aggettivo più valido per descriverli.

I disegni, invece, sono curati da Akira Akatsuki e sono allo stesso tempo ottimi e con poche imperfezioni. A volte ci regala delle scene di fanservice mai eccessive ma sempre stupefacenti: direi proprio le miglior scene o i miglior disegni di fanservice mai visti prima.

Lo consiglio a chi ha voglia di leggere una serie stravagante. [i[Nisio Isin[/i], con Medaka Box, fa da guida ai lettori nella sua geniale mente. Per favore non vi fermate ai primi volumi dove la serie sembrerà anche un po' noiosa (io diedi 3 alla prima serie animata) ma continuate nella lettura: vi accorgerete di aver scoperto un'opera dove tutto è fantasticamente ben curato.


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Artanyl

Volumi letti: 22/22 --- Voto 10
Il solo nome dell'autore della storia dovrebbe farvi capire il valore della stessa: NisiOisiN, autore già di Monogatari, un nome, una garanzia. Se per voi non fosse sufficiente, siate liberi di leggere questa recensione.
Medaka Box è un manga pubblicato da Shueisha a partire dal 2009, scritto dal sopracitato NisiOisiN e disegnato da Akira Akatsuki. In Italia il manga è pubblicato mensilmente da GP Publishing al prezzo di €4,40.
La storia tratta di Medaka Kurokami, l'invincibile presidentessa del consiglio studentesco dell' Accademia Hakoniwa, che insieme all'amico d'infanzia Zenkichi Hitoyoshi, l'unico abbastanza coraggioso da rimanere in sua compagnia, decide di creare la "Medaka Box" appunto, una scatola per i reclami, che il consiglio studentesco in persona cercherà di risolvere. Da questo semplice, e anche abbastanza banale esordio, dopo 2 volumi di casi risolti e dunque di pura e semplice commedia, prende man mano piede una trama al cardiopalma. L'Accademia Hakoniwa si rivela per quello che è veramente: un luogo per raccogliere i cosiddetti "Anormali", persone dotate dei più disparati poteri sovraumani, tra cui Medaka stessa, nella sezione 13 allo scopo di realizzare il Piano Flask, cioè creare l'anormale più forte di tutti. La storia da qui è un climax di emozioni con personaggi dai poteri sempre più complessi (Anormali, Minus, Not-Equals ecc...).
I personaggi sono caratterizzati perfettamente, dal personaggio principale Medaka al più insignificante dei personaggi secondari. Medaka in particolare può essere considerata la perfetta parodia del personaggio principale di uno shonen medio, che dopo una sconfitta si riprende tramite un rapido power up e sconfigge il cattivo di turno. Assolutamente no. Certo, anche Medaka ha i suoi power up, e nemmeno pochi, seppur molto simili fra loro, ma non la vedrete praticamente MAI perdere uno scontro. Era invincibile all'inizio della storia e lo rimarrà per tutti i 22 volumi. Altra nota di merito per il segretario del consiglio, Zenkichi. Egli è la perfetta spalla, l'unico in grado di sopportare lo stare al fianco di un personaggio unico e inimitabile come Medaka, e di assecondare quei suoi comportamenti che possono essere considerati "strani". La maturazione di questo personaggio secondario è enorme: da semplice spalla, accompagnatore, rassegnato a restare nell'ombra di un personaggio che attira tante attenzioni quante sono le cose che riesce a fare alla perfezione (e sono tante eh xD), si evolve in uno spirito libero alla ricerca di indipendenza, in un perfetto rivale.
Parlando di NisiOisiN non possiamo proprio lasciare da parte le sue tipiche strategie narrative. L'intera storia, infatti mostra chiaramente la "pazzia" dell' autore nei confronti dello stesso linguaggio giapponese, a partire dall'intera classe di poteri che su esso si basano (gli stili). I power up di Medaka, scritti in kanji, possono essere letti anche come un riferimento ad un dio greco della guerra (Marte e Perse) e lo stesso nome di Medaka scritto in kanji può essere letto come "Dio Nero". Insomma, tanti piccoli particolari che rendono evidente la cura che NisiOisiN mette nelle sue opere, già chiara in Monogatari.
Inoltre l'autore è in grado di saltare con facilità da un genere all'altro. La storia parte infatti come una commedia scolastica episodica, si trasforma poi in un battle shonen, alternando gli scontri epici di questo genere alle situazioni sentimentali tipiche di uno scolastico a introspezioni psicologiche degne di un manga più maturo, ritornando di punto in bianco, ma senza alcuna forzatura, ad un genere più di combattimenti, e inserendo anche qua e là qualche pizzico di fanservice, creando un minestrone unico, quanto godibile. Pregiatissimo anche il comparto grafico. Il disegnatore Akira Akatsuki riesce alla perfezione a trasporre su carta le idee di quel pazzo dell'autore e allo stesso tempo a fare un ottimo lavoro sia nelle scene di azione e negli sfondi, sia nelle caratterizzazioni fisiche dei personaggi. Difficilmente troverete lungo l'arco dei 22 volumi due personaggi che si assomigliano anche lontanamente. Fantastica anche l'impaginazione dei dialoghi: indimenticabili ad esempio la tavola doppia in cui Miss Pace dei Sensi descrive il concetto di protagonista di un manga a Zenkichi, una delle più belle ed emozionanti che abbia visto negli ultimi tempi, o una qualunque delle tavole in cui la stessa Miss Pace dei Sensi, si lancia all'attacco, con sullo sfondo l'elenco delle sue innumerevoli anormalità.
Medaka Box è a mio parere insomma uno dei prodotti più meritevoli che si possano trovare di questi tempi: offre allo stesso tempo una storia emozionante e ricca di colpi di scena e una parodia degli shonen moderni, che seguono quasi tutti lo stesso schemino (combatto contro il cattivo - perdo contro il cattivo - mi alleno - power up - sconfiggo il cattivo), ma anche personaggi ben caratterizzati e dalla notevole evoluzione nel corso della storia e disegni meravigliosi.


 1
Sarren

Volumi letti: 20/22 --- Voto 7
Premessa: non è facile recensire un manga come Medaka Box. Si tratta infatti di un'opera poliedrica in cui si alternano diversi generi, dal gag manga al battle-shonen fino alle sfide psicologiche, con cambi talvolta anche bruschi. Tale molteplicità può essere vista, a seconda dei gusti, come un pregio o un difetto (nel mio caso è senza dubbio il primo), ma rappresenta sicuramente uno degli aspetti fondamentali di Medaka Box.

Se non è possibile indicare un genere di riferimento per questo manga, è invece oltremodo facile individuare la sua tipologia: si tratta indubbiamente di uno shonen, corrispondente a tutti i canoni di questa categoria. Tuttavia dire che corrisponde ai canoni degli shonen è ancora poco: Medaka Box si diverte a prendere tutti gli stereotipi e le regole non scritte di questa tipologia e portarli alla loro estrema conseguenza. Un esempio? Prendiamo il classico cliché del nemico che diventa amico. In Medaka Box esso diventa il principio cardine che muove tutte le azioni della protagonista: in qualsiasi situazione si trovi e qualunque sia il suo nemico, Medaka cercherà sempre e comunque di "convertirlo", non importa quanto bastardo esso sia.
Un altro esempio è la norma non detta per cui il protagonista, alla fine, vince sempre. Questa regola non solo nel corso della storia viene espressa direttamente da un personaggio, ma diventa la base su cui egli imposta tutta la sua strategia.
Credo che lo scopo di NisiOisiN fosse proprio quello di parodiare gli shonen, obiettivo che raggiunge proprio dall'interno di uno shonen, usando i suoi stessi principi!

Parliamo adesso di un altro aspetto che io ritengo sia uno dei punti di forza di questo manga: i personaggi. Senza fare un impossibile elenco, dirò solo che esiste un numero eccezionale di caratteri, ognuno contraddistinto da proprie particolarità ed eccentricità. Qui l'autore mostra tutto il suo ingegno e la sua creatività, riempiendo il manga di figure originali e stravaganti. L'unico appunto che gli si può fare è di aver dato troppo poco spazio a certi personaggi, che compaiono brevemente per poi sparire di scena o che non sono adeguatamente approfonditi, ma è una conseguenza inevitabile del numero spropositato di figure che l'autore ha voluto introdurre (malignamente qualcuno potrebbe dire che ha privilegiato la quantità alla qualità, ma io non sarei così drastico).
Ciò non vuol dire che tutti i personaggi restino sullo sfondo, a molti infatti è data una rilevanza ben maggiore. Tra questi ce ne sono tre degni di menzione, a cui se ne potrebbe eventualmente aggiungere un quarto. La prima è, ovviamente, la protagonista, Kurokami Medaka, a cui ho già accennato. Anche in questo caso si può vedere come l'autore abbia estremizzato i canoni tipici dell'eroe: Medaka rappresenta il personaggio perfetto, imbattibile, estremamente buono e compassionevole verso tutti. Paradossalmente, ma forse sarebbe meglio dire proprio a causa di ciò, risulta anche essere il personaggio più insopportabile e detestato dell'intero manga. Al contrario Misogi Kumagawa è presentato come il concentrato di tutti gli aspetti negativi dell'uomo: è un debole, un perdente, un bugiardo e un falso. Neanche a dirlo, egli è il personaggio più amato della serie, quello per cui molti, letteralmente, pensano valga la pena di comprare questo manga.
Tra questi due estremi sta Hitoyoshi Zenkichi, amico d'infanzia della protagonista. Figura più sfumata rispetto "all'assolutamente perfetta" Medaka e "all'assolutamente imperfetto" Kumagawa, Zenkichi rappresenta il ragazzo normale che alterna momenti di gloria ad altri di mediocrità. Se devo essere sincero, è un personaggio che normalmente non mi entusiasma, eppure alcuni dei momenti più belli del manga hanno proprio lui come protagonista.

Nota negativa per l'edizione GP: normalmente non m'interesso più di tanto di traduzione e adattamento e comunque preferisco non parlarne nella recensione (forse sbaglio, ma ho l'idea che qui si debba parlare dell'opera in quanto tale, avulsa dalla sua edizione), ma in questo caso non posso esimermi dal bocciare su tutta la linea l'adattamento operato. Per fare un esempio, c'è un importante personaggio che parla normalmente tra virgolette. La GP nel primo volume in cui compare ha correttamente inserito le virgolette, salvo toglierle nei due volumi successivi e reinserirle nuovamente a partire da quello successivo, il tutto senza nessuna spiegazione o scusa da parte dell'editore. Ora io, avendo letto prima le scan, conosco la situazione, ma una persona che si approccia per la prima volta al manga non credo possa capire il motivo di tale variazione, tenuto presente che quelle virgolette non sono una mera concessione estetica, ma hanno un loro valore e un loro significato. Questo è solo l'esempio più eclatante, ma non l'unico dell'operato di questo editore.

Tirando le somme, Medaka Box è un titolo sicuramente stravagante e originale, atipico come shonen eppure rientrante pienamente in questa categoria. E' un manga che può piacere molto come essere detestato: questo perché quello che per alcuni è un pregio (originalità, presenza di diversi generi, personaggi stravaganti e vari) per altri può essere considerato un difetto. E' anche un'opera molto disomogenea, per cui ad archi splendidi fanno da contralto archi mediocri (purtroppo nella seconda categoria rientrano le ultime due saghe, davvero deludenti, a cui si unisce un finale piatto e non entusiasmante). Se dovessi consigliare questo manga a qualcuno mi troverei in difficoltà: è un'opera così varia che determinare prima della lettura a chi possa piacere e a chi no è quasi impossibile.
Voto finale: 7,5. In realtà, per quanto mi è piaciuto il manga, vorrei dare di più, ma ritengo che questo sia il voto più giusto per i motivi già citati.


 1
Hachiko94

Volumi letti: 19/22 --- Voto 5
Quest'opera nasce come un gag manga in cui la protagonista, Medaka, dopo essere divenuta la presidentessa del consiglio studentesco, istituisce una cassetta, la appunto "Medaka Box", in cui chi avesse bisogno di aiuto può lasciare un messaggio. Un inizio già visto per chi ha letto "Sket Dance" e simile a "Katekyo Hitman Reborn".
Inizialmente la storia è incentrata su Medaka che aiuta gli studenti, sul cercare i restanti componenti del consiglio studentesco e sull'abbondante seno della protagonista… ma quest'ultima caratteristica può essere sorvolata, essendo l'opera in parte ecchi.
Andando avanti con la trama finalmente iniziano i combattimenti tra la protagonista e altri studenti della scuola… e qua vorrei fermarmi a parlare delle caratteristiche di Medaka: premetto che a me piacciono i personaggi che maturano combattimento dopo combattimento, saga dopo saga… ma qui la protagonista già fin dall'inizio è capace di cose impossibili. Un personaggio principale del genere è abbastanza noioso, i lettori preferiscono vedere nuove mosse apprese chissà quando durante la storia, il protagonista che prima viene sconfitto e poi ritorna battendo il nemico e facendo emozionare chi legge. Ma con questo presupposto, già dall'inizio si pensa che non ci saranno "level up" durante la storia, quando apparirà un nuovo nemico il pensiero sarà "ma tanto Medaka lo batte"… anche se la vera minaccia sembra essere un solo misterioso ragazzo che viene citato di tanto in tanto nei primi volumi, cioè Kumagawa (che sta a voi scoprire che razza di tipo è).

Quindi, il vero protagonista della serie secondo me non è Medaka, ma è proprio Kumagawa (anche guardando i sondaggi di popolarità indetti si nota come quest'ultimo totalizzi più punti rispetto agli altri personaggi, e rispetto Medaka stessa). Tralasciando i personaggi, parliamo della trama: la storia, oltre a trattare dell'invincibile Medaka, tratta di un progetto in cui il preside della scuola, insieme agli studenti della classe 13, tenta di creare l'umano perfetto. Questi studenti della classe 13 vengono chiamati "anormali", poiché ognuno di loro possiede delle abilità appunto anormali e che nessun altro studente si sognerebbe di avere, ed è grazie alle loro peculiarità che questo progetto può essere portato avanti. È una buona storia, anche se penso che l'ambientazione scolastica non ci stia poi così bene, ma almeno si comprende perché Medaka è così.
Piccola parentesi sui disegni, che li trovo molto belli e dettagliati... il tratto di Akira Akatsuki è ora uno dei miei preferiti.
Infine, posso dire che non si merita più di un 5, si salverebbe solo per Kumagawa e la trama (grazie a NisiOisiN, conosciuto già per i suoi "Monogatari"), ma non sicuramente per una protagonista del genere.


 1
Poppoya

Volumi letti: 8/22 --- Voto 5
Mah, è stato il primo pensiero di quando ho visto la copertina del numero ubo, ma essendo un manga ad ambientazione scolastica ed avendo nello stesso periodo iniziato "Sket Dance" e "The World God Only Knows" ho deciso di buttarmi anche su questo... pessima idea. Senza spoilerare troppo la storia, abbiamo davanti un manga che già in prima battuta punta tutto sulle doti straordinarie di Medaka Kurokami (bellissima, intelligentissima, bravissima-in-tutti-gli-sport-anche-se-non-ne-pratica-manco-mezzo), anche troppo. Viene così divinizzato il personaggio a tal punto che, personalmente, non mi trovo coinvolto nè appassionato alle varie vicende iniziali, dove troviamo Medaka che, con l'ausilio del consiglio studentesco, risolve i problemucci vari da istituto che gli studenti propongono infilando un bigliettino nella "Medaka-box" appunto. Da qui a poco si avrà lo stravolgimento di fronte in cui cominciano ad entrare in scena lotte sempre più violente e concitate e che, almeno per il momento, sono state la cosa meno piatta del manga assieme alla protagonista e alle varie comparse femminili, quasi tutte ampiamente generose nelle forme e nel senso di pudore.
A mio avviso il punto più dolente di questo manga è Medaka stessa, talmente perfetta che diventa quasi irritante. Do un 5 a questo Shounen anche se, a onor del vero, ha avuto un crescendo negli ultimi tre numeri.


 8
Bothvar

Volumi letti: 15/22 --- Voto 8
La prima parola che mi viene in mente parlando di Medaka Box è "meritevole". Mi rendo tuttavia conto che non tutti possono essere d'accordo, poiché si tratta di una serie abbastanza anomala.
È una serie strana, tanto che molti non la capiscono. Molte recensioni che ho letto la criticano dicendo che l'autore non è in grado di pensare una trama coerente e quindi cambia spesso genere [Attenzione: piccolissimi spoiler: considerate che si è passati dal comico semi-episodico alla serie di combattimento alla serie di combattimento con fattori psicologici alla serie in cui ci si sfida a mind-games con contendenti che cercano di fregarsi l'un l'altro alla serie slice-of-life per poi tornare ancora alla serie di combattimento], ma questo è secondo me quanto di più sbagliato si possa pensare. L'autore sfrutta appositamente questi ripetuti cambi di genere per spiazzare il lettore, sorprenderlo e orchestrare una trama in cui nulla è mai quello che sembra. Capita spesso di trovare personaggi completamente assurdi, riferimenti ad altri manga, rotture della quarta parete e cose che "sono così perché lo sono e basta" [Altri piccolissimi spoiler: dopo 140 e passa capitoli ancora nessuno si è sognato di spiegare da dove derivino i vari poteri speciali che hanno molti personaggi, in quanto essi vengono presentati come una cosa che, se non "normale", è comunque perfettamente accettabile razionalmente.]
Sostanzialmente, è una serie ottimamente realizzata sotto diversi punti di vista (caratterizzazione dei personaggi, dialoghi, comicità, sceneggiatura e disegni), ma fa tutto quello che fa in modo talmente strampalato da non essere apprezzabile da tutti.

L'unica cosa certa è che non si può certo parlare di Medaka Box come di una serie che si può descrivere dopo aver letto soltanto i primi volumi, perché essi non sono altro che una premessa con cui NisiOisiN pone gli elementi di base su cui svilupperà in seguito tutto il manga. Per essere sinceri, fino al 7° volume io ero convinto che fosse una serie carina, ma nulla di eccezionale; anzi, alcune cose mi erano sembrate piuttosto mediocri. Adesso, invece, sono fermamente convinto che sia una delle serie migliori e più geniali tra quelle del Jump.


 2
Sereheo

Volumi letti: 15/22 --- Voto 8
Prima di tutto ci tengo a dire due cose:
1-Il mio voto non è condizionato dalle prosperose forme della protagonista, che a dire il vero neanche mi piacciono
2-Secondo me il manga è da 10 ma sono cosciente del fatto che il manga in questione è da 8 (o anche 7)

"Medaka Box" comincia come un gag manga alla "Sket Dance" e solo in seguito, dal secondo volume, diventa un manga di combattimenti, dove gli studenti combattono tra di loro grazie a dei poteri che vengono chiamati "anormalità". Fin qui nulla di nuovo, un gag manga che diventa un manga di combattimenti. E invece no!
Anche se la maggior parte degli eventi narrati possono essere considerati banali, ogni singola saga ha i suoi colpi di scena con personaggi ben caratterizzati e uno stile di disegno che piace a molta gente.
Consiglio la lettura a tutti quelli che cercano un manga di combattimento semplice ma al contempo fuori dal comune con una storia coinvolgente e dei disegni che come già ho detto piacciono.

giorgio wu

Volumi letti: 6/22 --- Voto 9
Da quel che ho visto nelle altre recensioni sembra che questo manga non sia molto apprezzato, perciò rimedio con questa recensione.
La storia ruota intorno a Kurokami Medaka e Hitoyoshi Zenkichi e alle loro avventure con il consiglio studentesco. La trama non e' tra le più innovative, ma in compenso ci sono scene molto divertenti con gag che fanno svenire dalle risate, non mi divertivo tanto da quando ho letto Beelzebub. I disegni a mio parere sono sopra la media.
Consigliato a tutti quelli che stanno cercando una storia divertente e leggera come Beelzebub.


 1
Uccello Gira-Viti

Volumi letti: 6/22 --- Voto 7
Quando ho cominciato a leggere questo manga, ho pensato subito a Sket dance, poi a Reborn. Infatti il manga comincia come un allegra commedia scolastica, con un po' di fan service e un sacco di strani personaggi, prima tra tutti Medaka. Però, al secondo volume, come fece Reborn al 6/7, la storia diventa più shonen, inserendo combattimenti tra il gruppo del consiglio studentesco con degli studenti detti anormali che, come Medaka, hanno abilità fuori dal comune. Cominciano così combattimenti all'ultimo sangue che, per ora, mirano a fermare un progetto del miglioramento dell'uomo a scapito di quelli "normali".

La storia di per sé non ha nulla di eccezionale, anzi, è diventata abbastanza comune, ma non per questo noiosa. In più credo che gli autori abbiano ancora parecchie carte da giocare e la trama ha comunque un sacco di modi per evolversi. Di certo non è un capolavoro, ma è un buon manga che credo andrà migliorando.


 5
sensei 12

Volumi letti: 5/22 --- Voto 6
<b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b>

Avete presente il salto di genere effettuato da Katekyo HItman Reborn, ovvero da gag-manga a manga di combattimenti? Beh... Per Medaka Box è la stessa cosa, ma in tempi diversi e assai ristretti.
Medaka Box nasce inizialmente come il più classico degli shonen scolastici con una idea di base non troppo diversa da un altro manga Jump, Sket Dance, ovvero un consiglio scolastico che deve risolvere i problemi di varia natura degli studenti. E fin qui il manga si regge su molte gag grazie soprattutto ad un parco protagonisti molto variegato e stramboide, decisamente fuori dal comune. Si sfiora anche leggerissimamente l'ambito spokon. Fino a questo punto non avrei dato nessunissima chance a questo manga, e infatti mi chiedevo "fin quanto potrà durare in questo modo?".
Dalla fine del secondo volume entra quatta quatta la componente dei combattimenti, assolutamente particolari e che prendono le distanze dalla realtà. Si scopre infatti che tutto l'istituto è un laboratorio per testare le capacità di super-uomini (o meglio, super-studenti di 15-16 anni), e naturalmente la protagonista è una di essi. Inspiegabilmente combattono fra di loro.

Non si riesce a capire bene dove l'autore voglia andare a parare, anzi, sembra che si sia incanalato verso una parte della storia che ha il sentore che il manga stesso possa terminare da un momento all'altro, in parole povere s'è giocato già le carte migliori, è impossibile che lo tiri troppo per le lunghe.
Eppure, finora, nonostante la sconclusionatezza dell'intera opera, al pubblico giapponese piace molto. Ogni volume supera le 100.000 copie vendute, abbondantemente. Che sia merito delle prosperose forme della protagonista?
Un manga che non va oltre il 6, e dire che qualche mese fa avrebbe meritato un 4 pieno.


 3
Watashiwa7

Volumi letti: 4/22 --- Voto 6
Che manga sconclusionato!
Mi aveva interessato per il taglio grafico molto moderno e per la stravagante relazione da amici d'infanzia che vede protagonisti Medaka e Zenkichi, per il resto mi aspettavo una normalissima commedia scolastica con le solite scenette ecchi, humour leggero e qualche espressione imbarazzata qua e là.
Invece mi sono ritrovato a leggere una roba stranissima, a metà fra x-men e una storia di spionaggio!
Mi piace? Non mi piace? Boh... M'interessa sapere dove vuole andare a parare l'autore, e per questo continuo a seguirlo. Ma per il resto sono un po' confuso, come confusa è la storia in sé.
Questo manga comincia come una normale commedia scolastica e ad un certo punto compie una decisa manovra che ne stravolge totalmente il genere.
Voglio fare il presuntuoso ed azzardare un'ipotesi: sappiamo tutti che la serializzazione di un manga su rivista la si deve guadagnare. E una volta ottenuta c'è bisogno che la serie sia apprezzata, altrimenti viene "segata" dalla rivista stessa. Medaka Box è partita bene, ma dopo un po' era diventata una delle serie meno amate di Weekly Shōnen Jump. Non riusciva proprio a decollare e la sua chiusura era solo questione di tempo.
A questo punto ho il sospetto che l'autore abbia rischiato il tutto per tutto, cioè richiamare l'interesse dei lettori con un improvviso colpo di scena, che cambiasse completamente le carte in tavola.
E devo dire che c'è riuscito, Medaka Box ha superato i 50 capitoli e continua ad essere pubblicato sulla rivista di Shueisha. Però il risultato finale secondo me è orribile, si vede che è una serie che va avanti non perché ha qualcosa da raccontare, ma soltanto perché l'autore vuole guadagnare da vivere.
Tuttavia, a parte la trama che fa crollare la media, è un manga molto ben realizzato. I disegni, i personaggi, i dialoghi, ogni tassello fa la sua porca figura, peccato che tutta questa cura sia un po' sprecata in un manga così.
Che dire, continuiamolo a leggere. Magari spunterà fuori qualche altra sorpresa...


 1
Riccardo80

Volumi letti: 4/22 --- Voto 6
Come un gag manga diventa un manga di combattimenti.
Medaka box parte come manga ecchi-comico con trovate assurde dovute ad una protagonista femminile pazzoide e alquanto originale.
L'idea simpatica è unita ad uno stile di disegno molto intrigante e tutto sommato originale.
All'inizio del manga ci sono storie autoconclusive e minisaghette davvero molto comiche, purtroppo però è un manga di Jump, e in Jump, tranne eccezioni, vogliono manga di combattimenti.
E così con una trovata, che io ritengo abbastanza forzosa, hanno trasformato questo manga in un titolo di combattimenti, con la solita organizzazione dietro le quinte, un piano misterioso, e anche l'anormalità della protagonista viene fatto inquadrare in un misterioso progetto di creazione di superuomini.
Francamente questo passaggio mi ha deluso non poco e ha smorzato l'iniziale interesse per questa opera, anche perché mentre come gag manga poteva anche farsi notare, come manga di combattimenti non ha nulla in più rispetto alla media dei suoi concorrenti.