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micheles

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Un manga yuri non è un qualunque manga in cui esistono due personaggi femminili in relazione amorosa - sarebbe una definizione troppo estesa - ma un manga erotico in cui l'interesse principale se non esclusivo è costituito proprio dal rapporto sentimentale/sessuale tra le protagoniste. In questo senso lo yuri è un genere commerciale affine allo yaoi e all'hentai. "Hanjuku Joshi" è stata la mia prima escursione nel genere. La seconda escursione è stata "Love My Life" di Ebine Yamaji, letto qualche mese dopo. Oltre a questo non ho letto nient'altro. Dovete quindi prendere questa recensione come l'impressione di qualcuno che non è un cultore dello yuri. Ciò detto, la recensione potrebbe essere di un qualche interesse per chi, scartato lo yaoi, si chiede se valga la pena di tentare lo yuri oppure no.

Da quanto ho visto in quel poco che ho letto, i manga yuri si svolgono in un mondo ideale popolato di sole donne, dove i personaggi maschili non hanno nessuna rilevanza. "Hanjuku Joshi" è una lettura particolarmente leggera, con un livello di impegno di poco superiore a quello di un hentai tradizionale: quindi vedremo un gruppo di giovani donne in situazioni piccanti, con abbondanti scene di nudo e di sesso, però in contesto abbastanza soft (niente violenze o perversioni, l'attenzione è più sul confine tra amizia e amore). "Hanjuku Joshi" si occupa in prevalenza di giovani studentesse alle prese con le prime esperienze amorose, anche se non esclusivamente. Il messaggio sembra essere: quanto è più bello l'amore tra persone dello stesso sesso, senza uno che prevarichi l'altro! "Hanjuku Joshi" è paragonabile ad un hentai allegro, genere i cui tutti i personaggi hanno una esuberante vita sessuale, differenziandosi per una maggiore tendenza alla monogamia.

"Love My Life" è in apparenza più serio di "Hanjuku Joshi", nel senso che c'è meno allegria e più depressione, ma in fondo non penso che sia molto più intelligente di questo. Non si capisce bene se il pubblico di destinazione sia maschile o femminile, probabilmente più femminile. Ad un maschio eterosessuale non cultore dello yuri le varie effusioni e titillamenti delle protagoniste non dispiaceranno, ma lasciano un senso di incompiutezza: a chi vuole leggere un'opera dello stesso livello di impegno raccomando piuttosto un hentai tradizionale. Diversa è la storia per manga seri che possono avere una componente yuri, ma che non si esauriscono certo in questa: mi vengono in mente i capolavori di Ryoko Ikeda. Quelli si possono raccomandare a qualunque persona intelligente. Agli yuri tout court invece più di un 6 politico non mi sento di assegnare. Si possono leggere, ma si vede che sono rivolti solo al loro pubblico.