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Devil_Derox

Volumi letti: 9/9 --- Voto 8,5
Shutendoji di Go Nagai è un ottimo e criminalmente sottovalutato manga dell'autore più visionario di tutti i tempi che ha rivoluzionato più volte il mondo di fare manga e fumetti nel corso della sua storia.

Shutendoji viene inserito in quella che viene chiamata "Trilogia demoniaca di Nagai", poiché riprende i temi infernali e demoniaci trattati nel capolavoro nagaiano per eccellenza ovvero Devilman", stavolta però avvicinandosi molto di più alla tradizione giapponese soffermandosi sulla figura degli oni, i mostri del folclore giapponese.

La trama parla di un bambino che viene portato da un oni dal mondo infernale a quello dei vivi e viene affidato ad una coppia di giovani sposi che dovranno occuparsene per 15 anni, alla fine dei quali l'oni verrà a riprendere il ragazzo.
Il bambino cresce e scopre di avere dei poteri e quindi dovrà fare i conti con il suo vero aspetto e la sua vera natura, un po' come Akira Fudo in Devilman, ma non pensate che sia una minestra riscaldata: ad eccezione di questa parentesi la storia di Jiro Shutendo si discosta notevolmente da quella dell'uomo diavolo.

A livello di stile, il disegno è quello di un Go Nagai che ha avuto l'occasione di fare pratica negli anni e curare leggermente di più il dettaglio ma non siamo su livelli super dettagliati e anatomicamente perfetti in stile Kentaro Miura.

Nel complesso l'opera è molto coinvolgente e tiene un buon ritmo. Il finale ad effetto in pieno o stile Nagaiano è per certi versi emozionante e fantasioso, forse un po' difficile da metabolizzare perché si sa: quando si parla di cose strane che avvengono nelle linee temporali beh... Non possono che succedere cose strane e non esattamente razionali.
Non ho gradito troppo la piccola parentesi fantascientifica (3o volume di J Pop) probabilmente inserita come omaggio all'altro lato di Nagai, quello fatto di robottoni e astronavi.

Nel complesso l'opera è più che buona e coinvolgente: per me è un 8.5


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Evangelion0189

Volumi letti: 9/9 --- Voto 6
Di recente mi sono fiondato nella lettura dei nove volumi che costituiscono Shutendoji, scritto e disegnato da Gō Nagai tra il 1976 e il 1978, soprattutto spinto dalla curiosità di scoprire la ragione per cui il manga in questione è conosciuto come la "versione giapponese" di Devilman. Come in quest'ultimo l'autore ampliava il tema universale del male attraverso dei demoni di stampo decisamente occidentale, così in Shutendoji a farla da padrone sono i demoni nipponici per eccellenza, gli oni: il titolo stesso omaggia il più famoso e conosciuto tra questi. Eppure si cadrebbe in errore definendo Shutendoji in tal modo, e questo perché le tematiche e gli sviluppi insiti nella storia sono totalmente diversi da quelli del suo celebre "predecessore", tanto da sconfinare persino nella tematica fantascientifica dei viaggi nel tempo. A questo punto, illustro per sommi capi la trama.

In uno spaventoso mondo di demoni situato in un luogo non meglio precisato, un neonato viene tratto in salvo da un gigantesco oni; questi, attraverso un portale dimensionale, raggiunge la terra e affida il piccolo a una coppia di esseri umani, avvertendoli che diciassette anni dopo sarebbe tornato a riprenderlo. Trascorrono gli anni e Shutendo Jiro, questo il nome significativo dato al bambino, comincia a rendersi realmente conto di non essere esattamente come i suoi coetanei: sebbene abbia l'aspetto di un normale essere umano, la sua ombra dalle dimensioni spaventose ha le fattezze di un oni dotato di corna, e nei momenti di pericolo una barriera invisibile lo protegge da danni di ogni tipo. A dare una svolta decisiva alla sua storia è l'arrivo di un demone che attenta costantemente alla sua vita e a quella dei suoi cari (in primis Miyuki, di lui perdutamente innamorata). Forte però dell'amicizia con il fratello della ragazza e con un gruppo di bizzarri individui misteriosamente legati al suo destino, Jiro cercherà, scontro dopo scontro, di far luce sul segreto della sua provenienza e del mondo degli oni. Col tempo la verità verrà a galla e i tasselli del puzzle si riuniranno in modo inaspettato...

Come ribadito dallo stesso Nagai nella postfazione, in realtà Shutendoji ha ben poco a che fare con Devilman: questa volta infatti l'autore ha potuto documentarsi con testi facilmente reperibili nella sua lingua sulle leggende collegate agli oni e, partendo da un'immagine improvvisa apparsa nella sua mente durante una pausa lavorativa, Nagai ha deciso di imbastirvi attorno una storia che servisse anche a spiegare più o meno "razionalmente" l'origine degli antichi miti sui demoni più famosi del suo paese. Sebbene all'inizio avesse in mente di creare un action fantasy, alla fine ciò che la sua penna ha partorito è un'opera maggiormente legata alla sfera della fantascienza e soprattutto dell'azione violenta e dell'ecchi tipici del suo stile. Man mano che procedevo nella lettura, intuivo dove la narrazione volesse andare a parare, ma non nascondo che a un certo punto l'effetto sorpresa ci sia stato eccome, seppur insieme a un certo disappunto. Sì, perché se da un lato l'idea alla base di Shutendoji non è affatto male e tutti i conti tornano, non lasciando quindi alcuna questione in sospeso, dall'altro tuttavia, non è certo il Devilman "alternativo" che pensavo di ritrovarmi fra le mani. Mi aspettavo molto di più, insomma. Comunque, Shutendoji, forte anche dei soliti ottimi disegni del maestro, che ci regala tavole estremamente dinamiche e mostruose creature davvero da incubo (e meno "assurde" rispetto ai fantasiosi demoni devilmeniani), è un'opera che merita senz'altro una lettura, ma non la annovererei tra i grandi capolavori del fumetto giapponese. L'edizione italiana a cura della D/Books, piuttosto buona per quanto concerne i materiali e i contenuti (alcuni special extra presenti nel volume conclusivo e l'interessante postfazione a cui facevo riferimento poc'anzi), pecca dei soliti grossolani errori grammaticali già riscontrati in altre sue pubblicazioni ( anziché su, anziché va' e così via), e ciò non può che abbassare ulteriormente la mia valutazione. In definitiva, sufficiente.


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Ducanero

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Il manga racconta di un neonato, che viene portato nella nostra dimensione tra le fauci di uno spaventoso Oni (un orco), in un cimitero, dove viene affidato ad una coppia di giovani sposi, a cui il demone darà il compito di crescerlo ed averne cura fino al compimento del suo 17° compleanno, ovvero momento in cui il bambino sarà pronto per essere reclamato dalle sue origini sovrannaturali. E qui mi fermo per non fare spoiler.
Quello che mi ha più colpito di questo manga è la storia, magistralmente strutturata, dove all'inizio sembra di leggere solo un manga per ragazzi, ma proseguendo si finisce per intrecciare un filo narrativo perfetto, dove nulla è lasciato al caso, sopratutto il tessuto temporale, fattore dominante dell'intera vicenda. A condire il tutto c'è anche la mitologia giapponese. Già, perchè infatti Shutendoji è un "oni", ossia un demone tratto dai miti e leggende dell'antico Giappone.
Se tutto questo non vi basta, guardate in alto a sinistra sulla copertina del manga, troverete la firma dell'autore: Go Nagai.