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Gald

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5
"Il nostro tipico incontro dopotutto, consisteva nel sedersi accanto in un locale a sorseggiare del sake... e a essere sinceri, non era neanche vero proprio incontro... semplicemente succedeva che ci trovassimo nello stesso locale."

“Gli anni dolci” è un manga seinen disegnato dal celebre Jiro Taniguchi, tratto dall’omonimo romanzo del 2001 di Hiromi Kawakami. L’opera, formata da diciannove capitoli racchiusi in due volumi, fu pubblicata per la prima volta in Giappone nel 2008.
Piccola premessa per giustificare questa mia insufficienza per questo slice of life, apprezzo tantissimo le opere Jiro Taniguchi e questa non è sicuramente la prima che leggo ma, purtroppo ci sono molti “ma”, basandomi su "Gli anni dolci" inteso come manga (non avendo mai letto il romanzo di Kawakami) devo dire che no, si salvano solo i disegni che, purtroppo, non riescono a compensare una lentezza narrativa e una trama, a parer mio, mediocre e forse anche troppo scontata.
Probabilmente non avrò capito molto bene l’opera, o forse non l’ho letta con la giusta attenzione, ma sinceramente di riflessivo e, diciamo, “profondo” ho trovato veramente poco. Pertanto, pur cercando di cogliere nei minimi particolari tutte le piccolezze del manga e tutte le emozioni che i due autori hanno cercato di trasmettere, penso che siamo davanti ad un’opera noiosa, ripetitiva e povera di contenuti. Non vorrei che si confondesse un racconto lento riflessivo e delicato, come molte altre opere scritte da Taniguchi, con un racconto lento, ripetitivo e noioso come questo, in cui di Taniguchi possiamo apprezzare i disegni.


TRAMA
Tsukiko, una donna di trentasette anni che vive sola, un giorno incontra casualmente in un tipico ristorante della sua città il suo vecchio professore del liceo, ormai prossimo ai settant’anni di età, il quale viene chiamato dalla ragazza semplicemente “prof”.
I due si incontreranno nuovamente nelle settimane successive, nello stesso posto sempre per puro caso, senza darsi appuntamento.
Dopo aver legato sempre di più, i due avranno l’occasione di vedersi sempre più spesso, arrivando anche a darsi appuntamenti e a fare passeggiate in cerca di funghi. I loro sentimenti usciranno allo scoperto con il passare dei giorni, capendo di appartenersi pur essendo molto diversi tra loro ed avendo circa trent’anni di differenza di età.

Che dire della trama? Cosa ho trovato di negativo? A parer mio il problema non sta solo nella trama, forse un po’ scontata e che “sa di già sentito” come ho detto qui sopra, ma nello svolgersi della narrazione.
Di per sé non abbiamo tra le mani una storia avvincente, ma questo è ciò che vuole l’autore giustamente, però trovo che oltre a leggere un qualcosa di scontato siamo davanti ad una trama lenta, con sviluppi minimi e in alcuni casi molto forzati, personaggi poco spiegati e sentimentalismo di basso livello.
Al centro del racconto doveva esserci proprio il sentimentalismo che, personalmente, io ho percepito in tutte le situazioni come un qualcosa di forzato, pesante e in molti casi anche sgradevole.
Non dico che, dal punto di vista della trama, sia un’opera totalmente da non prendere in considerazione: vorrei ricordare infatti che la scrittrice Hiromi Kawakami ad oggi è una delle più attive e rinomate scrittrici del mondo della letteratura giapponese ma, siccome proprio con "Gli anni dolci", la scrittrice ha vinto alcuni importanti premi come il Tanizaki Prize, mi aspettavo veramente molto di più. Ci terrei comunque a precisare, per giustificare comunque l’autrice, che forse potrei non aver capito il racconto fino in fondo o potrebbe essere che questo non è un genere che amo particolarmente, ma non credo.
Poi, ultima cosa, i due capitoli finali (eviterò spoiler di ogni genere) sinceramente non li ho capiti e non ho capito cosa hanno a che fare con il racconto, un qualcosa di insensato inserito in un contesto totalmente diverso: un collage fatto male tra più generi.
In conclusione, per quanto riguarda la trama, mi dispiace molto ma non mi ha preso. Male in questo caso.

DISEGNO
Sicuramente molto meglio sono i disegni, punto forte di numerose opere di Taniguchi.
Dal punto di vista stilistico e tecnico, il maestro di Tottori, per quanto riguarda la matita, o lo si ama o lo si odia. Il tratto dei suoi disegni è molto realistico, molto originale e non modellato sugli schemi del disegno classico per manga sottomesso all'industria economica del fumetto. Inoltre, come l’autore stesso ha più volte sottolineato, il suo stile di disegno è stato molto influenzato nel corso della sua carriera dal fumetto occidentale, principalmente quello francese. Tutto ciò ha portato ad uno stile tutto suo, riconoscibile ad un primo sguardo. I suoi disegni, a parer mio, sono di una complessità talmente perfetta che diventano semplici ad un primo sguardo. Sono disegni molto curati che non diventano mai pesanti e non stancano mai l’occhio del lettore che, anzi, trae da essi godimento.
Anche in questa opera il lettore non può che ammirare i disegni: personaggi realizzati in maniera perfetta, sfondi dettagliati ma senza eccedere con troppi particolari, primi piani curati e paesaggi sempre molto belli come se fossero dipinti.
Probabilmente i disegni sono proprio ciò che hanno fatto lievitare maggiormente il mio voto, risparmiandolo da una grave insufficienza.

EDIZIONE
In Italia, oggi, è possibile acquistare "Gli anni dolci" in due diverse edizioni: quella pubblicata in due volumi da Rizzoli Lizard nel 2010 e quella più recente de La Gazzetta dello Sport, pubblicata in un unico volume nel 2019.

Per quest’ ultima edizione vorrei spendere qualche parola: il volume unico de "Gli anni dolci" è inserito in una collana, realizzata in collaborazione con Planet Manga, che è stata lanciata nelle edicole, a cadenza settimanale, selezionando trenta tra le più famose opere di Jiro Taniguchi, pubblicandole al prezzo di soli 9,90€.
Quest’ultima è un’edizione con copertina flessibile, senza sovraccoperta, con alette ai lati e senza pagine a colori. Personalmente ho avuto modo di leggere quest’opera proprio grazie a questa economica edizione che, sicuramente, non sarà pregiata tanto quanto le precedenti ma che in rapporto qualità/prezzo non ha nulla da invidiare alle altre.


In conclusione. A chi lo consiglio? Penso sia difficile consigliare un’opera che non mi è piaciuta, è vero. Però vorrei comunque consigliarla a tutti i fan accaniti di Taniguchi, la consiglio inoltre agli appassionati del genere e a chi apprezza l’autrice Hiromi Kawakami.
Per il resto non la consiglio a nessun altro, soprattutto a chi si cimenta per le prime volte con un’opera di Taniguchi o chi si sta avvicinando per la prima volta a questo genere di manga poco leggeri.
Concludo ripetendo che ho trovato l’opera noiosa, lenta, scontata e piatta.
Sono insoddisfatto, purtroppo questa volta devo bocciare un’opera in cui Taniguchi ha messo mano.


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-Shiho-

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
"Gli anni dolci" è una storia a fumetti in due volumi disegnata dal maestro Taniguchi, mentre la trama è un sunto di un romanzo di Hiromi Kawakami. Edito dalla Lizard/Rizzoli edizioni, i due volumi presentano una buona impaginazione: sono privi di sovraccoperta, ma la copertina presenta le bande laterali. Il costo purtroppo è abbastanza elevato (17 euro a volume).

"Gli anni dolci" narra dell'incontro casuale fra Tsukiko, una giovane di 30 anni, e il suo anziano professore di liceo. In un delicato slice of life, vengono mostrati al lettore i diversi incontri, alcuni casuali altri programmati, fra i due protagonisti. La trama non presenta grandi sviluppi ed è basata quasi unicamente sui pensieri e le incertezze della protagonista, alimentate dal comportamento ora distaccato ora partecipe del professore, ancora ferito per la morte della moglie. Fra atmosfere evanescenti e quasi oniriche, soprattutto nel secondo volume, viene presentata una storia matura dai toni delicati, ma anche eccessivamente lenta nelle dinamiche. Malgrado il tratto di Taniguchi sia molto piacevole e quasi "occidentale", la storia purtroppo regge a fatica lo sviluppo in due volumi. Infatti ogni progresso sembra avvenire a fatica. Inoltre i due volumi sono quasi interamente occupati dalla fase preliminare del loro rapporto (le passeggiate, gli incontri fortuiti, le brevi gite), mentre all'ufficializzazione e all'accettazione della loro unione da parte di entrambi viene dedicato meno di metà del secondo volume.

In generale non posso ritenermi soddisfatta da tale lettura che nelle sue atmosfere quasi eteree rischia purtroppo di risultare persino inconsistente. Per tale motivo ho decido di dare un 7, in quanto i disegni compensano una trama eccessivamente lenta e rarefatta.


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Evangelion0189

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Da autore poliedrico quale è, il maestro Jiro Taniguchi spesso e volentieri sceglie storie e racconti da lui particolarmente apprezzate e si dedica anima e corpo a dar loro vita sotto forma di disegno regalandoci splendide vignette e personaggi rappresentati alla perfezione. Una delle opere più delicate di Taniguchi appartenenti a questo filone è proprio Gli anni dolci, un romanzo a fumetti edito in Italia in due volumi di grande formato dalla Rizzoli Lizard, e i cui testi sono tratti da un romanzo dell'autrice molto acclamata in Giappone Hiromi Kawakami.

Protagonista della nostra storia è Tsukiko, un'impiegata trentenne non del tutto soddisfatta della sua persona e della sua vita: in pratica è un'adolescente nel corpo di un'adulta, colma di dubbi e incertezze e senza nessuno al suo fianco. L'incontro del tutto casuale con il suo vecchio professore del liceo è però destinato a cambiare la monotonia delle sue giornate. Poco alla volta, una conversazione dopo l'altra, Tsukiko capisce di innamorarsi sempre più del colto quanto tranquillo sessantenne, rendendosi nondimeno conto della grande differenza d'età. Questo forte sentimento porterà i due ad avvicinarsi e allontanarsi di continuo nel tentativo di trovare un equilibrio e con la costante spada di Damocle dell'eventuale improvvisa dipartita di lui...

Taniguchi e la Kawakami confezionano una storia sentimentale a fumetti narrata in prima persona e con alcuni flashback disposti sapientemente; nulla da dire sui disegni del maestro, evocativi al punto giusto e sempre di chiara lettura. Tuttavia, meno scorrevole è il procedere della narrazione, che infatti presenta alcune parti un po' noiose (ad esempio la storiella dei tengu alla fine smorza forse troppo il colpo di scena di uno degli ultimi capitoli...). Mi sento di consigliare Gli anni dolci a chi è interessato a vicende amorose travagliate ma anche intrise di poeticità e una certa malinconia. Ciò nondimeno, e probabilmente per mere questioni di gusti personali, il mio voto non va oltre il "discreto".


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riko akasaka

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Manga, o forse sarebbe più corretto romanzo a fumetti, formato da 2 volumi. Gli anni dolci parla della relazione instauratasi tra una donna di 37 anni e il suo professore ormai settantenne. Devo dire che la storia non mi è piaciuta molto, forse per colpa della differenze culturali, fatico a capire il rapporto tra i protagonisti, un attimo dimostrano la freddezza tipica di 2 estranei che interagiscono per la prima volta il momento dopo c'è un'intimità profonda. Questo legame così altalenante non mi ha saputo coinvolgere, sembrerebbe un imbarazzato rapporto padre/figlia se Tsukiko non si proclamasse innamorata del suo prof, ma non si riesce proprio a capire che cosa la faccia innamorare dell'anziano. In questo slice of life non si respira né passione né desiderio, vista l'età dei personaggi non mi aspettavo niente di esplicito, ma questi sentimenti dovevano essere per lo meno sottintesi a mio parere.

Interessante è la passione per il buon cibo che accomuna i personaggi, leggendo questo manga sembra che il cibo giapponese sia un insieme di delizie inestimabili, fa quasi venire l'acquolina in bocca.

In definitiva posso consigliare quest'opera? I disegni esprimono con una certa poesia questa storia dai toni semplici e delicati, ma la trama e questi 2 protagonisti non mi hanno conquistata. Questa è stato il mio primo approccio a Taniguchi, non ho provato l'estasi che solitamente coglie tutti i suoi lettori, ma ho sicuramente apprezzato il suo modo di raccontare, con personaggi più simpatici l'avrei gradito sicuramente di più.


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Turboo Stefo

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
La classe di Taniguchi è oramai consolidata, da solo riesce a produrre storie toccanti basate sulla natura, sugli animali e il loro rapporto con l'uomo, oppure da sfogo alla propria esistenza creando veri e propri drammi che parlano del passato, dei ricordi, della famiglia. Nel grande affresco che è la sua carriera si può dire che le opere da lui prodotte raramente (o quasi mai) abbiano fallito nel rapportarsi con critica e pubblico anche quando produce opere in collaborazione con scrittori famosi, prendendo le loro storie e narrandole con la sua abile maestria. Gli anni dolci fa parte di questi ultimi, è basato su un romanzo di Hiromi Kawakami che ha supervisionato il tutto e si è detta stupita dell'abilità del maestro, tanto che dopo la trasposizione lei stessa, che è la madre di questi personaggi, si è detta stupita per il risultato ottenuto.

Tsukiko ha ormai trentasette anni e non si aspetterebbe mai di come la sua vita possa essere sconvolta da un incontro casuale in un locale. Un giorno come un altro si siede allo stesso bancone di sempre quando un signore più vecchio di lei attacca bottone, solo allora la donna capisce che si tratta di un professore quasi dimenticato. I due cominciano a chiacchierare sempre più volentieri durante i loro incontri in quel locale e lentamente comincia a insidiarsi tra loro un tacito rapporto che approvano silenziosamente, con gesti piccoli ma ponderati.
Per buona parte la storia procede con un ritmo sonnolento e pacato sviluppando la storia a piccoli passi come si vede dal comportamento dei protagonisti, il professore è legato fortemente agli usi di un epoca passata mentre la donna si sente ancora una bambina insicura ed entrambi trovano nell'altro la possibilità di cambiare ed allo stesso tempo essere se stessi: il professore potrà dimostrare la propria "forza" prendendosi cura della ragazza che vede in Tsukiko andando contro alcuni principi a cui è fedele, mentre lei si sentirà al sicuro e accudita da una figura paterna anche se sembra rifiutare la sua immaturità. Il tutto come detto procede lentamente e bisogna prestare molta attenzione alle poche parole incisive usate e ai gesti che potrebbero passare in sordina, come ad esempio Tsukiko che riempie il bicchiere di saké all'uomo che solitamente rifiutava di farsi sentire, perdendo questi messaggi velati la storia potrebbe sembrare vuota e dallo sviluppo forzato oltre che poco credibile.
Il finale è ambiguo, la storia arriva ad una conclusione inaspettata che finalmente permette di capire a cosa si riferiva il titolo dell'opera, poi trovano posto un breve racconto che va a sottolineare una particolarità della protagonista che si era comunque ampiamente capita, ma rovina il bellissimo finale d'impatto.

I disegni del maestro sono belli come non mai, il tratto pulito, leggero e morbido confeziona volti espressivi, sia nelle vecchie rughe del professore che nel viso di Tsukiko sempre pronto a nuove espressioni, dall'imbronciato all'imbarazzo o stupore.
Gli sfondi sono come sempre curati con attenzione maniacale, dalle fitte palazzine cittadine alle ricche fronde di un parco, il tutto però è valorizzato ancora di più dai retini più leggeri del solito che offrono una gamma di sfumature più vasta che mai donando un'atmosfera luminosa e una grande profondità alle tavole.
La regia è l'aspetto più importante in quest'opera e come sempre il maestro sa come fare per valorizzare al meglio la storia, inquadrando i gesti più importanti o giocando sulle prospettive, mostrando ad esempio il professore e la donna più lontani di quel che sembra durante una camminata per mostrare il distacco momentaneo creato, per aiutare il lettore a carpirne al meglio i significati nascosti.

L'edizione della Rizzoli Lizard è ottima, offre i due volumi in un formato grande, una stampa pulita e dettagliata priva quasi di ogni difetto, un lettering estremamente curato come l'adattamento e una qualità dei materiali eccellente, dalla rilegatura alla carta usata priva di invadenti trasparenze. Sono inclusi in fondo ai volumetti un'intervista ai due autori e soprattutto un glossario che, tramite un elenco numerato, offre le spiegazioni dei vari piatti che spesso vengono nominati in abbondanza nella quotidianità della storia.

Una storia d'amore atipica che segue un'evoluzione lenta e pacata con ritmi poetici, malinconici ed a tratti onirici, mostrando la quotidianità incrociata di due persone nettamente diverse che trovano nell'altra ciò che hanno bisogno. Una lettura che va percepita e compresa attraverso le cose non dette e non tramite i dialoghi essenziali, proprio per questo è consigliata a chi ha già avuto contatto con l'autore e sappia comprendere l'abituale stile narrativo.


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GIGIO

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Questa volta la trama non è originale. Taniguchi disegna per i suoi fedeli fan un romanzo di Hiromi Kawakami. Gli anni dolci.
La storia è piuttosto semplice, una donna ormai adulta reincontra dopo tanti anni il suo vecchio professore. Dopo i soliti discorsi iniziali i due cominciano a frequentarsi e ne esce una storia romantica e poetica.

Partendo dalla trama io l'ho trovata abbastanza tranquilla e senza grossi sbalzi. Nel corso dei due volumi il tutto trascorre lentamente e in maniera pacata. Si tratta comunque in generale di una storia d'amore, romantica come dicevo sopra, ma l'autore non intende mostrarla come fisica e materiale. Preferisce entrare nelle menti dei protagonisti e pertanto cerca di far ragionare anche il lettore. Cosa può pensare una ragazza affascinata da un uomo anziano? E cosa potrà pensare un uomo anziano che si vede attratto da una sua ex allieva molto più giovane di lui? A queste domande sia l'autore che il disegnatore riescono a darci una risposta. La trama è fatta di episodi e incontri fra i due, molto normali, quotidiani, come una cena al ristorante o come una escursione in montagna. Tutto molto pacato proprio in stile Taniguchi.

Parlando di Taniguchi direi che i disegni sono più che mai realistici. I protagonisti sono ben ricalcati, veritieri e carichi di espressioni.
Devo dire che del tutto non mi è piaciuta la protagonista femminile, nonostante l'età comunque adulta l'ho trovata priva di carattere, un po' amorfa, poco donna. Il protagonista maschile invece è ritratto benissimo, il tipico professore anziano che vive di passato, molto colto con ancora a cuore l'istruzione. Un uomo che coltiva ancora a fondo le sue passioni quindi.

L'edizione è piuttosto buona, pubblicati da Rizzoli che ne avrebbe però potuto contenere il prezzo. 34 euro in tutto non sono affatto pochi anche se, come dicevo sopra, i due volumi sono di un formato molto grande per una storia a fumetti, 24x17 cm.
Consigliato.


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Tormi

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
Gli Anni dolci è un seinen scritto da Hiromi Kawakami e disegnato dal maestro Jiro Taniguchi, è pubblicato dalla Rizzoli ed è diviso in due volumi.

La storia è una riadattamento a fumetti di un romanzo di grande successo degli anni duemila. La vicenda narra una storia d'amore tra Tsukiko, una ragazza di una trentina d'anni, e un suo vecchio professore di giapponese ormai sessantenne. I due, dopo essersi incontrati casualmente in un bar, vivono svariati appuntamenti in moltissimi posti (un museo di calligrafia antica, un'isola di pescatori, escursioni a cavallo, ecc.) dove i protagonisti man mano si accorgono di essersi innamorati l'uno dell'altra nonostante la loro differenza d'età. Così i due iniziano a convivere fino alla morte dell'ormai vecchio professore.

10 alla storia, davvero affascinante e curata nei minimi dettagli, immerge il lettore in tutte quelle piccole cose che si vivono una vera storia d'amore. Ognuna di queste "piccolezze" trasuda di semplicità e crea una vera base solida verso la felicità dei protagonisti, che è percepita dal lettore in ogni singola vignetta.
10 ai disegni. Davvero non ci si poteva aspettare di meglio. Il Taguchi-sensei non ci tradisce mai: tavole stupende e dettagliatissime, lineamenti e movimenti dei personaggi davvero adatti ad una storia di questa portata. È riuscito davvero a tirar fuori le emozioni e le sensazioni dei suoi personaggi, davvero sono un piacere per gli occhi.
9,5 alle copertine, sicuramente all'altezza dell'opera.
9 all'edizione Rizzoli, la qualità della carta è davvero ottima, è lucida, bianchissima e dello spessore giusto, stesso dicasi per la rilegatura fatta davvero al meglio, l'unica cosa che non condivido è il prezzo: 34 euro per due volumi sono davvero troppi, per questo consiglio di leggerlo, come ho fatto io, in libreria (Feltrinelli) o, al massimo, in prestito da qualche amico perché la storia merita sicuramente.

Voto globale: 9,5. Manga stupendo sotto ogni punto di vista, consigliato a qualunque persona voglia un manga di spessore, a chi è amante dello stile del maestro e a chi ama le storie d'amore descritte in modo stupendo. Sicuramente sconsigliato a chi non sa gustarsi appieno una storia tranquilla e piena di emozioni e sentimenti.