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megna1

Volumi letti: 9/12 --- Voto 4,5
Arghh! Cosa vedono i miei occhi, relegato in un anonimo scatolone in cantina?!
Il manga più spartano mai apparso sul suolo italico. Monumento alla staticità presumibilmente ricalcato in malo modo dai fotogrammi della storica serie TV del 1979. Ancor più probabile da uno che di disegno capiva poco o niente (se frequenti un qualsiasi istituto d'arte non puoi disegnare così!). Ma dico, un po' più di riconoscenza e rispetto per una pietra miliare della fantascienza robotica che ha rivoluzionato il genere, no? Non si intravede un briciolo di personalità scaturire dalle sue pagine.
Ma per rimpinguare le tasche dei detentori dei diritti si fa questo ed altro...
L'effetto di chiaroscuro è talora imbarazzante e la vitalità del tratto è da encefalogramma piatto, allorché, ogni tanto, il buon Kazuhisa Kondo tira fuori dal cassetto qualche retino e traccia col righello un paio di linee cinetiche tanto per rimanere nell'ottica del fumetto nipponico. Prospettive inventate di sana pianta, ma anche a livello di anatomia e proporzioni non ci siamo proprio (ma gli editor un libro sul corpo umano non potevano procuraglielo?). Per non parlare del tozzo chara...
Ma ci rendiamo conto che si voleva replicare (o meglio ricopiare su carta carbone) l'inconfondibile stile del grande Yas? Già questa è una bestemmia di dimensioni ciclopiche. Tanti ci hanno provato, mai nessuno vi è riuscito. Ma se, nonostante tutto, dai piani alti arriva l'ordine perentorio di 'copiare', almeno lo si faccia bene. Viene veramente da pensare che il videoregistratore di Kondo avesse qualche serio problema di tracking sui fermo immagine: contorni tremolanti e tremendamente marcati, occhi strabici e grossolani, simmetrie andate a ramengo. Non sto a dilungarmi troppo sulla trama, dal momento che quella è... E qui siamo tutti d'accordo: segue fedelmente l'epopea di Amuro Rei e della Federazione Terrestre (e vorrei ben vedere!). Unica, ripeto unica, cosa che si salva a livello grafico sono le tavole nelle quali appare il mobile suite bianco, tecnicamente (e stranamente) ben fatte. Saranno opera di Kondo?
Io torno a leggere Gundam Origini.


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Genocid

Volumi letti: 22/12 --- Voto 10
Opera finalmente completa dopo un travaglio durato anni, per gli appassionati. Questa trasposizione della prima mitica serie di "Gundam" è senza dubbio molto fedele nella storia, ma non nel mechadesing: i mezzi qui presentati sebbene siano pressoché gli stessi presentano numerosi dettagli in più che rendono più realistici i vari mecha presentanti. I MS si presentano molto più delineati, ricchi di pannel lines, sportelli per la manutenzione livree, mimetiche, insegne e numeri di identificazione. I MA spesso sono stati ridisegnati per renderli più realistici e con linee più accattivanti, mentre i vari mezzi di supporto sono stati spesso sostituiti con mezzi reali tipo carri M1 Abrams, o Harrier, o con complete rivisitazioni ad opera di Kondo. Le uniche invariate sono le navi spaziali a cui si aggiunge giusto qualche versione per il trasporto di MS.
La bellezza di quest'opera infatti non stà tanto nel narrare la storia o nello spettacolarizzare i combattimenti tra MS, ma bensì nel rendere quell'atmosfera di guerra globale che caratterizza l'universo espanso di Gundam. Non c'è solo il demone bianco che da solo sconfigge l'esercito di Zeon, c'è una guerra su vasta scala tra bombardamenti, scontri aerei, battaglie tra carri e assalti di fanteria, il tutto condito da tinte cupe, dallo sporco sui volti, e a richiami a guerre del passato.
Insomma se siete appassionati di film di guerra e "Band of Brothers" è uno dei vostri telefilm preferiti, questa versione vi piacerà molto più di "Origin".


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RyOGo

Volumi letti: 20/12 --- Voto 6
Questo è stato il mio primo contatto in assoluto con la saga principale di Gundam (UC, Universal Century), solo in seguito sono riuscito a recuperare alcuni episodi della serie televisiva col doppiaggio storico e in seguito la serie completa.

La trama non credo che vada narrata, però magari qualcuno ancora non conosce il caposaldo dell'animazione robotica, quindi preferisco dilungarmi un secondo a raccontarla: nell'anno 0079 dell'Universal Century avviene la "guerra di un anno", che vede schierate la Federazione Terrestre, composta dagli abitanti della Terra, contro il Principato di Zion (nota: alcuni nomi sono leggermente modificati rispetto alla nomenclatura ufficiale, nulla di grave comunque), abitanti nelle colonie spaziali con un forte spirito secessionista dovuto ai forti tributi che richiede la Federazione. Il 2 Gennaio 0079 avviene la catastrofe: un'intera colonia spaziale viene fatta cadere su Sydney, causando miliardi di morti, e dopo due settimane di conflitto (Guerra di Loum) la popolazione di entrambi gli schieramenti è dimezzata. Segue un periodo di guerra fredda, dove la Federazione Terrestre, in gran segreto, sviluppa il "progetto V" in una colonia spaziale remota, creando dei prototipi di Mobile Suit, mecha antropomorfi che hanno consentito a Zion di primeggiare nelle prime settimane di conflitto. Verso Settembre però, il colonnello Char Aznable di Zion scopre la natura di questo progetto segreto, e organizza l'attacco alla colonia remota (Side 7), e il figlio del progettista dei Mobile Suit, Amuro Ray, si ritrova costretto a salire a bordo del robot creato dal padre per difendere sia la colonia spaziale che la nave da trasporto necessaria al trasporto, diventando così, insieme ad altri civili, un soldato volontario coinvolto in una guerra in ripresa.

La lettura dei primi numeri è confusa, dà l'idea di essere l'ennesimo riassunto della serie a opera di Kondo, che tra l'altro nemmeno è un buon mangaka, è un immenso maestro di illustrazioni militari e ciò si vede soprattutto dalle copertine e da alcune tavole, ma in generale il manga inizia malissimo, e nemmeno in modo chiaro.
Proseguendo, però, l'opera è disegnata sempre meglio, e da riassunto fatto male si trasforma in una trasposizione praticamente perfetta della serie TV, con piccole differenze sull'ordine degli scenari che non inficia in alcun modo la fedeltà. Rimane un solo, enorme neo: Kondo ha realizzato una marea di illustrazioni ufficiali della saga, alcune tra l'altro celeberrime anche per chi è neofita della serie, ma tutto ciò viene perso nella trasposizione manga, i Mobile Suit sembrano quasi dei giocattoli, più che dei mezzi militari.
L'edizione italiana ha l'enorme pregio di contenere molte delle illustrazioni ufficiali realizzate da Kondo, tutte a colori, e degli approfondimenti molto curati e probabilmente tutt'ora inediti in altre pubblicazioni simili italiane... però ha il grosso neo di avere la lettura all'occidentale, scambiando così l'equipaggiamento delle armi tra le due braccia dei mecha, cosa che ai fans più sfegatati da fastidio; in più gli ultimi volumi non sono mai stati pubblicati, fermandosi a quasi alla fine del racconto animato.

Insomma, seppur l'inizio non è dei brillanti e ci sono delle pecche, lo consiglio ai fans del Mobile Suit bianco, senza aspettarsi però nulla di eccezionale, ma solo una serie che fa il suo lavoro con sufficienza.