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Ninfea

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7,5
"Moryo's Box" è una manga in 5 volumi, disegnato da Aki Shimizu e ispirato al romanzo di Natsuhiko Kyogoku.
Serie edita da Star Comics nel 2012, credo di non aver mai letto nulla di più contorto, inquietante, a volte decisamente caotico, per l'elevato numero di elementi messi insieme, che vanno dalla reincarnazione, all'immortalità, tanto da non riuscire a capire dove l'autore volesse andare a parare.
Alla fine tutte le tessere del puzzle troveranno una loro collocazione, ma la maniera in cui si arriva allo svelamento della verità è l'aspetto più interessante e incredibile, attraverso le azioni, i pensieri, le parole di una serie di personaggi che vanno oltre le semplici apparenze, e stupiranno il lettore nel bene e più spesso nel male.

Non c'è nulla che sia 'normale' in questa storia, tutto è portato all'estremo; i personaggi, l'amicizia, l'amore, le ossessioni, i sentimenti e le paure umane, tutto è malato, contorto, deviato in una forma malsana e morbosa, conseguenza di insanità mentale, credenze fasulle, misticismo strano, fanatismi religiosi di strane sette.

Tutto inizia con l'incidente del treno che vede coinvolte due ragazzine, Kanako e Yoriko, vittime tragiche della superbia umana, di disegni più grandi di loro, quattordicenni legate da un'amicizia morbosa che fin dall'inizio sembra avere ombre inquietanti.
Inquietante è il rapporto di Yuriko con la madre, donna imbruttita dalla vita che la ragazzina disprezza, inquietante è lo strano ospedale/laboratorio dove viene ricoverata Kanako subito dopo l'incidente, una struttura a forma di scatola, elemento simbolico che tornerà in varie riprese all'interno della storia.
In parallelo all'incidente, su cui indaga il detective Kiba, figura massiccia dal temperamento brusco e impulsivo, un'altra serie di allucinanti delitti coinvolge un gruppo di individui che si trovano a indagare sul modus operandi di un serial killer che seziona le sue vittime e mette i corpi smembrati dentro scatole di legno.

La figura più caratteristica e allo stesso tempo indecifrabile di questo gruppo di curiosi individui è una specie di monaco indovino Kyogoku-Do che per deduzione, osservazione di semplici dettagli, con una dialettica cervellotica non sempre immediata e facile da seguire, dipana la matassa dei fatti con una logica impressionante, portando con sé nei suoi ragionamenti tortuosi gli altri personaggi.
Tra tutti, è il personaggio più difficile da comprendere: intelligente, abile e incredibilmente intuitivo, rappresentato con uno sguardo allucinato, i dialoghi in cui spiega la natura mistica delle cose, o la dinamica dei delitti e delle motivazioni umane dietro essi, possono essere difficili da seguire.
In questi passaggi il lettore rischia di perdersi, per me sono state le parti più ostiche, quelle che rallentano molto il ritmo della narrazione, rendendola difficoltosa e poco lineare.

Accanto a lui, ci sono un reporter ansioso di scoprire il colpevole, un romanziere in cerca d'ispirazione, un poliziotto e uno strano detective, figura più vivace del gruppo che ha il potere di leggere i ricordi delle persone. Una bella serie di personaggi, tutti caratterizzati in maniera peculiare, dunque riconoscibili nella grafica e nel carattere che li distingue.

Mettendo insieme i vari elementi, tra colpi di scena e rivelazioni sorprendenti, si andrà a definire il ruolo di tutti i personaggi, le loro relazioni e il loro peso nelle vicende; in massima parte, sono tutti o quasi personaggi meschini, figure perfino grottesche, talvolta mosse da sentimenti malsani, convinzioni generate dalla superbia, o peggio, del tutto prive di empatia.
Yoko, la presunta sorella maggiore di Kanako, donna ambigua nasconde segreti indicibili, il professor Mimasaka, lo scienziato che vorrebbe curare la ragazzina, insegue il mito dell'immortalità legata alla scienza, ed è convinto che allo scopo, tutto sia lecito, superiore alla morale comune degli uomini. Si rivelerà lucidamente pazzo nel finale confronto con Kyogoku-Do, venuto a stanare le sue colpe, quelle di un uomo posseduto da un ego mostruoso e smisurato, tanto superbo da ritenersi un essere superiore, disposto a sacrificare i suoi stessi affetti familiari. Lo scienziato Mimasaka è un uomo che ha perso il lume della ragione, ha superato il confine di ciò che è lecito, tutto in nome della scienza che diventa una dottrina ossessiva.

La reale relazione che pare esserci tra l'incidente del treno e i delitti delle ragazze smembrate, alla fine verrà rivelata, e lascia sgomenti per la motivazione folle e assurda che ha mosso l'assassino, anche lui una sorta di 'vittima' dei suoi demoni interiori.
Demoni, spiriti, creature di confine, moryo vengono citati spesso all'interno dell'opera, ma non acquistano mai concretezza, sono piuttosto indefiniti, sfumati tra mondo reale e immaginario, incarnati in ossessioni umane, impulsi distruttivi e letali degli uomini, sopraffatti dai loro lati oscuri. Quasi tutti i personaggi qui sono catturati dall'oscurità, Yoko, Mimasaka, Yoriko, Kubo il romanziere di storie fantasy, tutti caduti oltre il filo sottilissimo che separa razionale da irrazionale e il manga induce a qualche riflessione sulla reale natura umana, di cosa è fatta e perchè arriva a perdersi, affascinata dalle tenebre.

Escluse quelle parti che ho trovato troppo cervellotiche, che hanno pur sempre una loro logica, la storia tiene incollati alle pagine, mentre i misteri si svelano e l'horror acquista sostanza chiara.
Il disegno è preciso, ricco di dettagli, le ambientazioni sono curate, la grafica e le tavole sono chiare, rendono le sensazioni che vogliono dare, che sia il senso d'inquietudine, l'angoscia o l'orrore che vogliono esprimere.
Non è un'opera che suggerirei a chiunque, non a tutti potrebbe piacere e le elucubrazioni dello strano monaco che indaga sui fatti, potrebbero infastidire qualche lettore poco paziente, ma se piace il genere, è senza dubbio una lettura interessante, che ha il suo fascino.
Disegni e storia sarebbero da 8, ma ho ridimensionato un po' il voto, a causa di quelle parti della narrazione poco fluide, che si potevano risolvere meglio.


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DarkSoulRead

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7
Non è facile dare un voto ad un'opera come Moryo's box. La storia scritta da Natsuhiko Kyogoku e disegnata da Aki Shinizu si presenta come un thriller/horror scolastico abbastanza classico, per mutare gradualmente in un investigativo intricatissimo dalla sceneggiatura fitta e ragionata. Un bruco che diventa farfalla. Partiamo subito col dire che non tutti sapranno vedere questa farfalla. L'assenza di un vero e proprio protagonista, l'intreccio atipico e la verbosità delle vignette potrebbero già bastare a scoraggiare i più, se a questo aggiungiamo che è una lettura la quale necessita particolare attenzione e che spesso il perdersi una sola riga significa perdere letteralmente il filo narrativo, be avrete capito il perché della premessa. Tuttavia la storia è davvero ben pensata, con colpi di scena ponderati ed inseriti sempre al punto giusto. Non vi dico nulla per non rovinarvi la già pesante lettura, e poi perché sarebbe inutile accennare un plot che si trasforma in tutt'altro con l'avanzare dei volumi. I personaggi risultano profondi e molto diversi tra loro, tutti caratterizzati benissimo. Dal misterioso uomo con i guanti Shunko Kubo all'impavido agente Kiba, dall'eccentrico Enokizu al più ordinario Sekiguchi e cosi via. Tutti, comprimari compresi, psicoanalizzati dal prolisso ( neanche fosse il fratello di Light Yagami) Akihiko Chuzenji, noto a tutti come il Kyogoku- do. È proprio lui la croce e delizia di quest'opera. Se non vi abituerete alla sua logorrea difficilmente apprezzerete Moryo's box. Il Kyogoku-do è indubbiamente un personaggio eccezionalmente realizzato, ma risulta fin troppo verboso. Non si lascerà sfuggire mezza occasione per propinarvi uno spiegone dei suoi, è indifferente se si tratti di assassini o santoni, di demoni o scatole in legno antico. Ogni scusa è buona per esibire la sua onniscienza. È lui il personaggio chiave incaricato di stimolare il lettore alla comprensione dei misteri, spesso svelati da pedanti monologhi. Ed è lui l'ago della bilancia che farà pendere il vostro giudizio sull'opera in positivo od in negativo, più della storia stessa.

I disegni della Shinizu risultano evocativi ed armonici e, quando serve, orrorifici ed inquietanti. Incorniciano perfettamente il quadro di Natsuhiko Kyogoku. Un plauso anche all'edizione Star comics, che presenta pagine a colori e la solita ottima rilegatura.

Moryo's box si rivela una matrioska. E non avrà fretta di mostrarvi tutti i suoi pezzi. Una scatola nella scatola nella scatola nella scatola nella scat... avete capito. Chi riuscirà ad arrivare alla scatola più piccola si ritroverà tra le mani un gioiello di rara bellezza. Reincarnazione, smembramento, immortalità, demoni, suicidio, spiritualità e progresso scientifico sono solo alcuni dei temi toccati dal manga. Una storia laboriosa ed appassionante, cupa e misteriosa, che con lo snellimento di alcuni dialoghi avrebbe potuto sfiorare vette di coinvolgimento ancora più alte.


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Evicenda

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Voto [10-]

Il mio avvicinamento a questa lettura/visione la devo ad Andrea, il mio fumettaro che, come sempre, mi ha consigliato benissimo (e questa volta egregiamente) indirizzandomi verso Moryo's Box, scritto da Natsuhiko Kyogoku e disegnato da Aki Shimizu.

Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità. [cit. Siddhartha]

Trama
La narrazione di Moryo's box si svolge in Giappone nel periodo della cosiddetta era Showa (1926-1989), più precisamente nei mesi tra Agosto e Ottobre del 1952, successivi quindi alla seconda guerra mondiale.
In questo contesto, le due studentesse Yoriko Kusumoto e Kanako Yuzuki legate da un sentimento quasi morboso, decidono di scappare una sera per andare verso al lago Sagami. Ma è alla stazione che si stravolge tutto, verificandosi un incidente, dove Kanako viene investita dal treno in arrivo. L'agente Shutaro Kiba si trova per caso all'interno dello stesso treno dove è stata investita la povera ragazza. Dopo che Fukumoto, un agente del posto, spiega l'accaduto a Kiba, decidono di andare all'ospedale insieme a Yoriko, completamente traumatizzata, per vedere le condizioni della sua povera amica.
Parallelamente si stanno consumando un numero sempre maggiore di delitti riguardanti "la serie di omicidi dei cadaveri smembrati" seguiti dai nostri Tastumi Sekiguchi e Morihiko Toriguchi: due ragazzi che lavorano per un giornale. Tra santoni, Holy Box, storie d'amore, omicidi, ossessione, cadaveri, colpi di scena, investigazioni e ragionamenti, progressivamente tutti questi elementi, confluiranno in un'unica direzione, o meglio in una sola persona: verso il grandissimo Akihiko Chuzenji conosciuto a tutti come il Kyogoku-do!

Natsuhiko Kyogoku ha scritto un capolavoro, una storia ricca e intrinseca di significato sul connubio interno-esterno, il "dentro" alla "scatola", tra mura dell'animo e animo stesso. Questa relazione-incidente si è riflessa in modo continuo, manifestandosi sotto molti punti di vista sia a livello prettamente materiale (la scatola stessa) che psicologico (l'animo della persona).
Partendo da questa premessa, i personaggi sono tutti molto ben strutturati. Indubbiamente la loro caratterizzazione si basa esclusivamente sull'azione, o meglio sul "che cosa faccio/dico o che cosa non faccio/non dico" rendendolo un personaggio forte o debole psicologicamente in relazione alla combinazione di queste azioni. Tra questi, quello che si "innalza" di più è naturalmente il Kyogoku-do (me lo sono immaginato con la voce di Andrea Ward): un Onmyōji, ovvero uno specialista nelle arti magiche e nella divinazione. Di per sé è difficile da identificare come IL protagonista. E' meglio considerarlo probabilmente come "la chiave" o "la soluzione": colui in grado di svelare il mistero tramite le sue grandi doti. Infatti la sua dote più grande è l'analisi e il successivo ragionamento, spesso infusi dalle conoscenze mistiche che possiede, ma senza mai creare situazioni irreali. Egli infatti si basa più su rappresentazioni spirituali, dell'io interiore amalgamate alla cultura nippo-cinese, piuttosto che delle divinità vere e proprie o realtà paranormali. Quindi il Kyogoku-do si presenta più come una specie di guida spirituale plasmata da una conoscenza poli-culturale che gli permetterà, grazie ai suoi ragionamenti, di mostrare la verità, smontando alla radice il problema e portandolo a galla, attraverso l'uso della sua cultura riguardo le arti magiche. Tutto sommato, egli sarà più una specie di analista-psicologo "spirituale".
Sotto questo punto Natsuhiko ha creato altrettanti personaggi ben caratterizzati come il grande e simpaticissimo Enokizu, un personaggio creato sul "genio e sregolatezza", o il triste Sekiguchi (forse fra tutti è quello potenzialmente da considerarsi come il protagonista), o l'intraprendete Toriguchi o il freddo Kiba (gli ho associato la voce di Riccardo Lombardo) o la bellissima Yoko, per poi passare da Yoriko, Kanako, Kubo e tutti quanti. Indubbiamente i riferimenti alla cultura giapponese saranno molto presenti, ma non creano alcun problema od ostacolo alla narrazione, sempre comunque annotati dalla grandissima Manuela Capriati che ha svolto un lavoro incredibile: è oggettivo che chi meglio conosce questa cultura più si sentirà vicino alle vicende. Concludendo, una storia veramente emozionante dove in questo caso è centrale rispetto al disegno, dove più che guardare il disegno si apprezza e si legge un racconto eccezionale, ricco di colpi di scena e di discorsi a volte memorabili: come non ricordare il monologo sulle differenze tra santone, sensitivo, religioso e indovino fatti dal grandissimo Kyogoku-do. Inoltre ho trovato spettacolare il modo in cui sono stati introdotti determinati personaggi, in primis Enokizu e Kyogoku-do. Una sceneggiatura perfetta, forgiata e scolpita da una grande capacità di intrattenere, facendoci ben scervellare per poi alla fine in qualche modo emozionarci.
Era da tempo che non leggevo un'opera così avvincente.

Disegni
Bisogna premettere che, con Moryo's Box, ci si ritrova in una situazione dove non è la storia a configurasi col disegno, bensì il disegno a configurarsi alla storia, diventando quindi un puro mezzo di trasmissione. In ciòo Aki Shimizu è riuscita in maniera impeccabile. Il disegno è particolarmente pulito è abbastanza ricco di dettagli per quanto riguarda i personaggi, mentre per i fondali, è particolarmente dettagliato e riesce a ben infondere una sua realtà.
Per quanto riguarda il tratto esso è semplice, lineare e per certi aspetti versatile. Versatile proprio perché in relazione alla psicologia del personaggio è riuscita a infondere un tratto conformante. Ad esempio Kiba sarà rappresentato con un tratto più duro, Sekiguchi avrà un tratto rigido-tremante, e Kyouku-do fermo-sicuro, mentre Yoriko e Kanako avranno un tratto dolce-innocente. Indubbiamente ogni vignetta si sposa alla perfezione con la magnifica sceneggiatura e ogni dialogo è ben configurato con l'espressività dei personaggi, nella quale Shimizu è stata di nuovo magistrale. Relazionando ogni vignetta al dialogo queste si sfumano sempre in maniera egregia con l'insieme ma risultando sempre compatte e ben strutturate, senza mostrare mai dei disegni confusi o allocati in malo modo. Inoltre, è particolarmente brava a giocare con le inquadrature, muovendosi tra zoom o degradazioni di esso in maniera eccelsa e perfettamente plasmate nel contesto. Un lavoro eccellente, senza nessuna sbavatura. Una disegnatrice killer per l'eccellenza e capacità di configurazione.

Edizione
L'edizione Star Comics è oggettivamente buona. Partendo dalla sovraccoperta, essa si amalgama discretamente col volume, scivolando poco e dando un senso di protezione misurato. Inoltre, le "prefazioni" del dietrofront descrivono sinteticamente molto bene ciò a cui andremo incontro, senza mai rovinar nulla. Per quanto riguarda le prime pagine, queste saranno a colori, mentre le successive in bianco e nero, trasmettendo una qualità sufficiente al tatto, pur avendo un problema enorme: l'inchiostro macchia tantissimo, e capiterà quindi con grande frequenza che le numerose pagine nere presenti nei volumi macchieranno le nostre dita per poi riflettersi successivamente sui poveri bordi bianchi delle altre pagine. Peccato, perché a lungo andare ne macchieremo parecchie.
A livello di traduzione, Manuela Caprati dovrebbe vincere un premio Oscar per il lavoro svolto: un lavoro impeccabile visto il gran numero di dialoghi presenti e oggettivamente complessi (in più di mille pagine c'è solo una ripetizione di un "che-che" in un balloon da parte di Yoko, se non erro).
Infine sugli ultimi tre volumi ci saranno i project dei personaggi e un simpatico"siparietto-illustrativo", che comunque saranno sempre parti in più che andranno incontro al lettore, facendolo avvicinare "al dietro le quinte" della produzione: sicuramente un bel gesto!
Per quanto riguarda il prezzo è di 5,90 €: un prezzo considerabile "medio nel mercato", forse mediamente alto per la Star Comics MA oggettivamente giustificato dalla proporzione mole di lettura/prezzo a cui si andrà incontro. Infatti i primi tre volumi sono veramente corposi in termini di dialoghi in quantità.
Come detto prima, una buona edizione per sovraccoperta, contenuti/prezzo ma sufficiente (e non di più) per carta e problemi annessi (l'inchiostro macchia spaventosamente).

Concludendo, Moryo's box è sicuramente una dei racconti investigativi più belli che abbia mai letto. Uno dei pochi manga in cui non è la storia a configurasi col disegno, bensì il disegno a configurarsi con la storia, rendendola più centrale al disegno e il disegno esclusivamente come mezzo di trasmissione: trasmesso alla perfezione da Aki Shimizu. Quindi una sceneggiatura impeccabile grazie ad alcuni colpi di scena eccezionali e un'introduzione dei personaggi fantastica (Kyogoku-do e Reijiro Enokizu vincono su tutte), fusa a un quantitativo di dialoghi iper-strutturati e per certi versi memorabili. Un 10 pieno mancato, o meglio sporcato, da una carta che si macchia troppo, ma che oggettivamente ce ne disinteresseremo quasi totalmente, proprio per il fatto che andremo incontro ad un'opera eccezionale; un piccolo-grande capolavoro accompagnato da ottimi disegni plasmati nel contesto alla perfezione. Lo consiglio a tutti coloro che amano i thriller investigativi e i polizieschi ricchi di analisi e con un tocco di mistico (ma mai irrealistico) e, naturalmente, a tutti coloro che vogliono leggersi una gran bella storia, perché per qualche motivo in tutta questa pazzia ci si trova anche una malata sfumatura di poesia.

Consigli per la lettura
Il primo consiglio che darei, oltre ad armarsi di buona pazienza, è quello di avere tutti i volumi "vicini". "Vicini" inteso come facili da reperire, perché essendo molto corposi e pieni di dialoghi e dettagli, è facile dimenticarsi alcune informazioni che potrebbero essere rilevanti, diventando noioso rileggersi i volumi precedenti data la mole non indifferente. Sarebbe ideale avere già subito tutti e cinque volumi e leggere un solo capitolo (sono mediamente centodieci pagine) al giorno per un totale di dieci giorni (ogni volume ha due capitoli) così da non diventare pesante e mentalmente insostenibile, ma soprattutto senza rovinare la suspense che sta dietro a questa fantastico racconto. Non sbranatelo, gustatelo.


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Mandelin

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Che dire, davvero una storia ben orchestrata. Non sono una persona particolarmente intelligente, e queste vicende intricate sono davvero ostiche per me da comprendere nella loro interezza, ma il tutto è condotto con la massima raffinatezza. Il disegno è ottimo e ciò che più mi ha afferrato è la dolcezza dei volti di Yoko e Yoriko (la prima una giovane attrice e la seconda una studentessa del liceo), soprattutto nelle espressioni sofferenti. Nessun particolare è lasciato al caso, anche quelli un po' macabri che ad un certo punto lo sviluppo della trama richiede, visto che uno dei personaggi è un assassino. Le personalità che si incontrano e scontrano sono varie e hanno tutte un punto in comune, almeno per quanto riguarda i protagonisti principali, ovvero le già citate Yoko e Yoriko, la compagna e amica di quest'ultima Kanako, l'ispettore Kiba, i "maestri" Sekiguchi e Kubo, il dottor Mimasaka e infine Kyogoku-do (personaggio un po' difficile da categorizzare). Il filo conduttore è la loro doppia faccia, l'abilità di tenere nascosta a tutti, compreso il lettore, la vera natura del loro animo e dei loro sentimenti. Quello che sorprende, però, è che i cattivi sono costretti infine a svelarsi, ma i restanti attori di questo fantastico spettacolo ci lasciano con un che di indefinito, e mi riferisco più che altri allo scrittore Sekiguchi, il quale nel suo flusso di coscienza finale lascia presagire un interessante proseguo dall'atto terminale.
Concludendo, la cosa che è oggettivamente più difficile per i lettori come me che non hanno alle spalle una grandiosa cultura, è ascoltare (o leggere che dir si voglia) i discorsi di Kyogoku-do, prolisso sia nel risolvere i casi sia nei suoi riferimenti alla cultura religiosa giapponese. Mentre leggevo ricevevo come tante frecciatine, rimandi a cose che impiegherò molto tempo a imparare e a capire, come nomi di demoni e spiriti vari nonché di pratiche religiose. Ma, ovviamente, ciò che non si conosce è più stimolante di qualsiasi carburante.
A presto e grazie a chiunque legga!

P.S.
Per me è stato utile e lo consiglio anche a voi: quando parla Kyogoku-do immaginatevi la voce di Massimo Decimo Meridio (alias Luca Ward).


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Hikari

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7
Non mi era mai capitato di lasciare un manga a metà lettura per mesi... ecco, con Moryo's box ho sperimentato questa brutta esperienza.
Il primo numero mi era piaciuto tantissimo, con il secondo c'è stato un brusco calo, il terzo noiosissimo per poi riprendersi a partire dalla metà del quarto volume con un finale (il quinto) con il botto.
Sul disegno non ho nulla da ridire, anzi, l'ho trovato egregio, fantastico, bellissimo, insomma, complimentoni ad Aki Shimizu, non ho assolutamente nulla da rimproverargli.
Lo stesso non si può dire per quel che riguarda lo sviluppo della trama: parte bene, poi si perde in dettagli inutili e soporiferi che appesantiscono la storia (i discorsi del tipo che si è accaparrato tutte le copertine sulle differenze tra demoni, santoni, ecc) ed oltretutto la vicenda è ingarbugliata al punto che tra l'uscita di un volumetto e l'altro, dimenticavo praticamente tutti i dettagli, e ciò non mi aiutava tantissimo nella comprensione della storia. La vicenda si chiarisce solo con lo scioccante - e macabro - finale, che ho apprezzato veramente tanto, anche se il tizio di cui parlavo sopra l'ha tirata davvero troppo per le lunghe, complicando la spiegazione di una storia già di per sè complicata.
Sui personaggi non mi esprimo, dico solo che li ho trovati - chi più chi meno - quasi tutti completamente sciroccati.
Insomma, il manga presenta una qualità decisamente altalenante, anche se nel complesso non posso che dargli una votazione positiva.


 2
Sonoko

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
Yuriko e Kanako sono due liceali giapponesi, legate da una forte ma anche misteriosa amicizia. Una notte le due si trovano alla stazione, quando Kanako cade sui binari proprio mentre sta passando il treno. Gravemente ferita, è portata d'urgenza in ospedale, mentre la sconvolta Yuriko riferisce a Kiba, detective che si trovava casualmente sul posto, che non si è trattato di un incidente, ma di un tentato omicidio; come ulteriore complicazione, Kanako viene rapita.
Inizia così questo manga inquietante, un pò thriller, un pò horror (forse anche un pò fantasy?), che ho iniziato per puro caso, ma che col primo numero mi ha convinta a proseguire con la lettura.
"Moryo's Box" è il primo manga di questo genere che leggo, ma l'esperienza è stata positiva. E' vero, la storia è complessa, a volte troppo intricata e ci sono alcuni punti un pò noiosi a causa del protagonista (almeno credo che sia lui, anche se appare solo dal secondo numero in poi!) un pò troppo logorroico. Ci intrattiene un pò troppo con complesse elucubrazioni mistiche, di cui almeno io avrei fatto volentieri a meno e che mi hanno indotto un certo calo di interesse nella parte centrale della storia, anche per l'atteggiamento ultra-saccente del personaggio in questione, altrimenti il mio voto sarebbe stato più alto. A parte questo, non ho altre critiche negative.
Inizialmente si pensa che i personaggi siano davvero troppi, di alcuni non si comprende il motivo di esistere, ma poi ogni tassello va al suo posto, fino allo scioccante e folle finale.
Dunque, buona la storia e buono anche il finale, anche se devo ammettere che certe esagerazioni mi hanno strappato un sorriso... ma possono starci, in diversi horror nostrani c'è di molto, molto peggio!
Ho apprezzato lo stile di disegno, anche per la diversa caratterizzazione dei personaggi, alcuni "seri", altri al limite col deformed. E buona anche l'edizione italiana, con sovracopertina che non ha fatto lievitare particolarmente il prezzo.


 1
WarMask

Volumi letti: 1/5 --- Voto 8
Ci troviamo in Giappone nell'era Showa (tra il 1926 e il 1989) due grandi amiche liceali, decidono di prendere un treno per andare ad ammirare la luna riflessa in un lago. Quando Yuriko arriva alla stazione trova la sua amica Kanako in lacrime. Mentre Kanako bisbiglia qualcosa viene colpita dal treno in arrivo, sul quale si trova l'agente Kiba che verrà poi coinvolto in questo strano incidente , che sembra essere collegato al ritrovamento di alcune studenti smembrate in delle scatole di legno!
La storia è costituita da un montaggio incrociato, vedremo infatti in contemporanea la storia dal punto di vista di Yuriko e dell'agente Kiba. La trama di Moryo's box è molto avvincente e misteriosa, questo manga è consigliato molto a chi ama il genere horror- thriller. I disegni riescono a far ottenere a questo manga un atmosfera cupa e triste che si accompagna benissimo con la storia.
Il manga in Italia è edito da Star Comics al prezzo di 5,90 , prezzo adattissimo per un volume 13x18 da 240 pagine, di cui le prime a colori, e sovraccopertina. Il manga è ispirato dall' omonimo romanzo di Natsuhiko Kyogoku disegnato da Aki Shimizu, pubblicato in Giappone dal 2007 sul magazine Comic Kwai ed stato poi raccolto in 5 Tankōbon. Da questa serie è stato tratto anche un anime di 13 episodi.