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GuardianTomberry

Volumi letti: 1/9 --- Voto 7
<b>Attenzione: recensione basata solo sul volume n. 8</b>

"Lupin III Millenium - La maledizione degli Ishikawa"

Edito da Kappa Edizioni nel 2005, questo volume su Lupin è nato dal lavoro di più autori per cui farò una grossa premessa di approfondimento per farvi capire la sua importanza.

Lupin è un personaggio oramai storico e senza tempo, nasce dalla mente di "Monkey Punch", nome d'arte dato dalla casa editrice del tempo a Kazuhiko Katō nel lontano 1967. Personaggio culturalmente poliedrico, tutti lo conoscono e sulla base della sua natura plasmata da più cofattori (dalle influenze di 007 alla chiara ispirazione a Arsène Lupin di Maurice Leblanc) sono stati sviluppati diversi lavori tra cui la collana Millenium di Kappa Edizioni. Collana che purtroppo è stata interrotta dopo diversi volumi, quello in esame in questa recensione è l'ottavo.

Kappa Edizioni all'epoca fece incontrare Kazuhiko Katō con Shinichi Hiromoto, artista talentuoso che seguo da tempo. Misero sul piatto questo volumetto in cui Andrea Baricordi svilupperà in seguito la Story Board (e di conseguenza i testi) mentre Hiromoto si dedicherà alle tavole, compito non facile per lui dovendole pensare all'occidentale. Il tutto supervisionato in un certo senso da Keiko Ichiguchi che avrà un ruolo di mediatrice tra le parti per la comprensione e consiglio. Lavoro che troverà compimento nei pressi del Comicon 2005.

Detto questo passiamo alla storia, un buon mix alla Lupin III dove in realtà troveremo come protagonista Goemon (che in realtà sarebbe per la precisione Goemon Ishikawa XIII). La storia si basa sulla dinastia degli Ishikawa, partendo dal capostipite del XVI secolo che contrasta Toyotomi Hideyoshi ed una maledizione, se così si può definire, che affliggerà la sua stirpe. La vicenda si basa quindi un po sulla leggenda, un po sul personaggio di Goemon su base storica ed un po come descritto in Lupin III giocando molto anche su aspetti dettagliati e fatti collimare con molta precisione (ma volutamente non in maniera assoluta) di conoscenza comune e meno comune.

L'edizione Kappa è molto buona, formato grande, probabilmente però il prezzo all'epoca era un po' troppo alto, all'interno c'è veramente tanta roba che riguarda i retroscena e storia di come è nato questo volume. Oggi si trova in svendita, non facilmente come altre opere dello stesso Hiromoto edita da Kappa Edizioni.

La storia merita, fila bene, può essere apprezzata maggiormente se si legge tutto l'editoriale e per me ha un valore elevato più per come è si è svolta la collaborazione che per la storia in se a dire il vero. Un plauso per questo progetto deve essere fatto, seppur tutti sappiamo come siano andate male le cose ultimamente per questa casa editrice. Se vi capita sott'occhio e soprattutto a poco (io l'ho pagato 3 euro a fronte dei 6,20 euro di copertina) prendetelo, ne vale la pena. Si può leggere tranquillamente separatamente dal resto della serie Millenium. Ovviamente consigliatissimo ai fan di Hiromoto.


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Cayman

Volumi letti: 7/9 --- Voto 7
Questa fortunata serie ha origine nel '67, quando Kazuhiko Katō, in arte Monkey Punch, sforna i primi capitoli. Serie fortunatissima, riesce a conquistare il pubblico ponendolo dalla parte dei cattivi. Tutti noi avremo impresso in modo indelebile che, a nastro, veniva trasmesso per televisione e che allietava il primo pomeriggio in vicinanza a Dragon Ball. Beh, se avete visto solo la trasposizione animata, sappiate che il manga è un'altra opera. Perché Lupin III è un criminale e soprattutto un criminale violento. Idem dicasi per i suoi compagni d'avventura. Il tutto viene condito dalle esilaranti gag con l'ispettore Zenigata e da un disegno magistrale di Punch che risulta pulito e riesce con una precisione quasi disarmante ad omettere tutti i dettagli superflui per far concentrare il lettore solo sull'azione che verrà compresa subito (nonostante il più delle volte si stia parlando di una scena movimentata). Attenzione però: ciò non vuole significare un disegno poco curato. Nella raccolta Millennium, l'autore lascia le redini a favore di alcuni talentuosi italiani che, in nove volumi tutti autoconclusivi, scriveranno un pezzo della storia di Lupin. Si tratta di storie tutte staccate, e ciò implica che probabilmente alcune piaceranno molto ed altre invece molto poco(perle della collezione secondo me sono Meyer's Angels e Nei panni di Zazà). Risulta però chiaro come sia possibile apprezzare questa serie solo avendo basi, non totali, ma quantomeno parziali del personaggio e della serie nel suo insieme. Il voto complessivo che assegno all'opera è 7, ma sarebbe leggermente più alto(diciamo di mezzo punto). Questo perché comunque sono presenti lacune in alcune trame e soprattutto perché il mio voto non può che essere una media dei volumi fino ad ora letti, e se i sopra citati sono dei veri e propri gioielli, altri lasciano alquanto a desiderare.