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alegiro

Volumi letti: 13/26 --- Voto 6
Manga scopiazzato da titoli ben più vecchi e famosi, trito e ritrito in tutte le salse. Si parla del caro "ne resterà soltanto uno", battle royale, per capirci.
A parte la solita trama, quindi, non ci saranno grandi novità, almeno ad un primo impatto.

I disegni sono ben fatti, e solo pochi personaggi sono caratterizzati discretamente.
Edizione ottima (ci mancherebbe, visto il costo) con la grafica della copertina che ricorda la custodia dei videogiochi Xbox 360.

Ho interrotto la lettura a circa metà serie, perché per quanto mi piacciano gli stili "splatter" (di cui questo ha una vaga nota), la trama fin dove ero arrivato (vol. 13) non prevedeva novità di sorta... Quindi sono saltato direttamente all'ultimo.
Il volume conclusivo (vol. 26) ha una particolarità: è duplice, 2 in 1, e lo si può leggere da entrambe le facciate "girandolo", per avere i due finali differenti.

Promosso con sufficienza, ma non brilla per novità.


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Andre₿₿

Volumi letti: 26/26 --- Voto 7
Scrivo questa recensione appena finito di leggere l'opera in questione, quindi a mente fresca.
Di per sè mi trovo concorde con la media delle votazioni qui su AnimeClick, al momento della stesura pari a 7,5 circa, e da qui anche il mio voto.
L'opera in sè ha una buona trama che non starò ora qui a ripetere in quanto si può trovare riportata benissimo nella descrizione della serie, nonchè un discreto sviluppo della stessa, ma fondamentalmente si ferma tutto qui, una piacevole lettura, nulla di più.
Dopo la lettura del primo volumetto ricordo ero molto esaltato dal concept e dall'idea dell'autore, ma piano piano che la lettura procedeva quell'esaltazione quell'entusiasmo si affievoliva sempre più, andando via via appiattendosi.
Ripeto, non sto sconsigliando la serie in questione, altrimenti non si spiegherebbe il mio voto, ma la sto principalmente etichettando come una piacevole letture accoppiata da un'ottima idea di fondo, un ottimo concept, ma il tutto si ferma qui per i miei personali gusti, ed ora elencherò alcune delle motivazioni, facendo ovviamente attenzione a possibili spoiler.

- Personalmente non sono un grosso amante dell'ecchi in generale, e difatti non ho dato peso a questo lato del tutto soggettivo per la stesura della votazione finale... è anche vero però che in alcuni punti, ed in particolare in uno degli ultimi volumetti, alcune scene ed una in particolare -se leggerete l'opera capirete al volo benissimo a quale mi stia riferendo- sembrava proprio forzata, non avendo nessun senso ai fini della trama o della successione degli eventi.
- In molte situazioni si verifica quella che io etichetto come 'incompatibilità razionale tra gli eventi', ossia, per fare un esempio classico che possiate subito comprendere e che si può ritrovare benissimo in altre serie shonen di combattimento che vi siano capitate di vedere e sotto cui etichetto quest'opera: due scene parallele tra di loro in cui due combattimenti si svolgono alla stessa identica maniera, in questo caso specifico, in riferimento a quest'opera, stesse identiche bombe che vengono fatte esplodere alla stessa distanza dal soggetto in questione, con l'unica differenza che per alcuni soggetti l'esito è infausto, come 'razionalmente' ci si aspetterebbe dalla situazione, per altri, tendenzialmente i protagonisti della serie o i personaggi principali come si potrà ben immaginare, l'esito è neutro, come se nulla fosse successo... o situazioni in cui è impossibile salvarsi dall'inevitabile ma chissà per quale oscuro motivo dato che si tratta di un personaggio principale, lui riesce a salvarsi... personalmente scene del genere le trovo abbastanza snervanti, in quanto non sono climax, non sono colpi di scena, sono proprio forzature della realtà della situazione in essere...
- Nota dolente è stato l'inserimento ad un certo punto dello svolgimento dell'opera del fattore 'superstizione', 'paranormale', 'intervento divino', 'soprannaturale', quasi a voler giustificare definitivamente quelle situazioni 'razionalmente impossibili' di cui ho discusso al punto precedente, perchè altrimenti determinati personaggi non si sarebbero potuti salvare...
- La caratterizzazione dei personaggi è buona, nel senso che ogni personaggio, o meglio, i personaggi principali, vengono dotati di una storia personale che nel corso della saga viene analizzata e approfondita, e da qui, ogni personaggio con la propria storia ha anche un proprio carattere, motivazioni, personalità... l'unico difetto che ho trovato è stato nella 'redenzione' (se posso così chiamarla) o nei cambi di rotta delle emozioni e delle personalità degli stessi, troppo repentine o troppo... 'assurde', fuori luogo, per nulla realistiche, partendo proprio dal protagonista fino a tutti gli altri, il quale nella vita reale ha un proprio atteggiamento che subito non appena il gioco comincia cambia drasticamente, cambio che mi aspetterei verso la fine del gioco o durante lo stesso piuttosto che subito, all'inizio. Ma come lui anche diversi altri personaggi, per cui la crescita o l'evoluzione o gli atteggiamenti o determinate azioni del personaggio stesso appaiono a volte forzate, strane, assurde o non... naturali.
- Diverse volte i dialoghi ed alcune scene riescono ad apparire un po' forzati, un po' strani, un po'... inaspettati, in quanto non sembrano avere un senso vero e proprio per il susseguirsi della trama principale o ipotetiche secondarie, sia mentre la si legge sia col senno di poi, e per ciò risultano un po'... banali, forse, inutili o forzate, come già detto...

Tralasciando tutto ciò ho molto apprezzato l'idea dell'autore del 'doppio finale' presente nel duplice volume 26, con tanto di allegato di una sua nota personale, nel quale spiega il perché di entrambi i finali nonchè il suo punto di vista. Molto originale devo dire, e molto piacevole anche da leggere sia l'uno, che l'altro.
Molto interessante anche l'evoluzione della storia oltre al gioco sull'isola, ovvero quella che si svolge letteralmente dall'altro lato dello schermo, ben fatta, bene delineata, ben caratterizzata, ben evoluta, seppur la si possa considerare tanto assurda quanto ipoteticamente reale. Per ragioni di spoiler, non posso andare oltre a questo commento di apprezzamento.

In conclusione, mi reputo di classificare tale opera come un classico shonen survival-game, le strategie di combattimento sono molto intrattenitive ed interessanti, tant'è che ricalca molto il genere videogame-in-real-life; i difetti della storia sono quelli sopra elencati seppure rimane una piacevole lettura e mi viene quindi da consigliare tale opera, come detto all'inizio di tale recensione, a chi sta cercando una lettura non impegnativa di un classico shonen di combattimento senza avere grosse pretese.


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Focasaggia

Volumi letti: 26/26 --- Voto 7
«Btooom!» è un manga ideato e disegnato da Junya Inoue, con una buona storia originale, con un'ambientazione principale collaudata, che utilizza talvolta forzature narrative arrivando a un dispersivo, ma convincente, doppio finale.

Il protagonista, Ryouta Sakamoto, un ragazzo di ventidue anni, si risveglia in un'isola apparentemente deserta, non ricordando come sia finito in quel luogo e si ritrova a partecipare a un gioco al massacro in cui occorre recuperare dei cristalli incastrati nella mano destra dei partecipanti causandone la morte. Come arma i partecipanti hanno a disposizione un numero limitato di particolari bombe scelta casualmente fra i vari tipi a disposizione, un gioco molto simile a quello che era solito giocare il protagonista online, sino a pochi giorni prima. Riluttante all'idea di partecipare ad un gioco omicida il protagonista cercherà un escamotage per poter salvare il maggior numero di persone.

Il binomio ambientazione-genere (isola sperduta e lotta per la sopravvivenza) fa subito pensare ad un illustre antenato («Battle royale»), ma rimangono affascinanti, suggestive, di particolare impatto. Quindi al contorno ci deve essere sostanza innovativa, cosa in cui questo manga riesce bene, inserendo l'originalità del gioco di sopravvivenza con sole bombe, con le varie regole (semplici e chiare).

Il tema della sopravvivenza, nonostante l'isola sia un luogo poco ospitale -considerando la fauna locale- non viene approfondito in quanto si preferisce dare più spazio alla partecipazione al gioco, visto come unica possibilità di salvezza dai partecipanti, solo pochi fra loro valuteranno come possibile scelta il vivere su quell'isola. La storia si poggia quindi sulle strategie che si possono sviluppare -sia in singolo che in gruppo- considerando che all'interno vi saranno diversi tipi di esplosivi con caratteristiche molto differenti e l'ambientazione, che ben si presta a tattiche di vario genere, aiuta. In effetti sembra di assistere talvolta ad un gameplay di qualche gioco e in questo riesce nel suo intento, le sfide risultano avvincenti.

L'autore si sforza in tutti i modi di non sembrare ripetitivo negli eventi, talvolta in positivo come nella parte ben riuscita (il sanctuary) che assume toni di giallo-thriller, altre invece in negativo come in quella dei parenti/amici del protagonista che si distacca eccessivamente dalla storia originale e può stancare il lettore che potrebbe preferire soltanto le vicende all'interno dell'isola; arrivando, infine, anche a cambiare le regole per "velocizzare" la conclusione del gioco. Questo è un mero gioco ipnotico: se restringo i tempi effettivi ma allungo i tempi narrativi risulta che più velocizzare la storia venga rallentata, ingannando il lettore.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

L'ultimo volume propone al lettore due finali, alcune scene verranno ripetute, ma a conti fatti poteva anche assemblare il tutto in un unico finale rendendo la storia più avvincente. Sdoppiandolo fallisce nell'intento, basti considerare che le motivazioni di uno degli avversari cambiano a seconda di quale finale si voglia leggere (e risultano infantili e non consone al personaggio), non cambiando però minimamente il suo agire facendo venire meno il presupposto di scelta del lettore, e quindi manca completamente la giustificazione di aver ideato due finali, semplicemente l'autore li voleva inserire.

Ed ecco il principale punto debole dell'opera: le forzature.
Vi saranno diverse scene con riferimenti sessuali espliciti (una in particolare verso il finale è talmente esplicita da risultare completamente fuori posto) che possono disturbarne la visione, ma soprattutto le giustificazioni che talvolta vengono fornite per queste o alcune scene di combattimento sono evidentemente forzate, non si deve inserire un elemento evidentemente decontestualizzato che entra in scena solo quando serve all'autore per poi svanire del tutto senza adeguate spiegazioni.

Fine: parte contenente spoiler

Il disegno è piacevole, ben dettagliato e particolare, adatto alle scene narrate che risultano chiare nello svolgersi, un tratto distintivo (particolari i visi molto tondi) facilmente riconoscibile nelle sue opere.
Fra i tanti personaggi quelli più riusciti sono il machiavellico signor Date e la piccola e misteriosa Kaguya, la cui abilità viene in qualche occasione mal sfruttata dall'autore solo per tentare di convincerci delle sue scelte illogiche.

L'autore fallisce nel creare empatia con i vari protagonisti, ad esclusione dei due principali, non che non siano particolareggiati gli altri o che non vi sia dato spazio a sufficienza, ma che si ha l'impressione che, grazie alle sue forzature, voglia quasi costringere il lettore a condividere le sue preferenze, cosa spesso improponibile.

In definitiva si consiglia la lettura, anche se si noteranno tutti i limiti della storia sopra descritti e vi saranno alcune scene che potranno risultare sgradevoli, a chi cerca un manga di azione adrenalinica, visivamente piacevole, con un buon finale.


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Andrea Contemplano

Volumi letti: 26/26 --- Voto 8,5
Ho appena finito di leggere «Btooom!» e la mia recensione non può che essere positiva.
La trama è molto simile ad altri survival manga e strizza l'occhio al noto «Battle Royale», ma riducendo lo splatter e aumentando la dose di strategia.
La storia parte molto semplice, per poi addentrarsi nella presentazione dei vari personaggi dell'isola, mostrandoci subito il taglio seinen delle vicende e preparandoci a scontri psicologici ed eventi crudi e spietati.
Gli scontri non sono mai banali e ogni volta si potranno seguire le tattiche dei personaggi e le enne strategie pensate, che ricalcano i videogiochi e che permettono all'autore una grande varietà di possibilità su quello che succede.
La trama prosegue senza particolari sbandamenti, rimanendo solida e credibile dall'inizio alla fine, ma soprattutto portando il conflitto su un livello politico inaspettato, cosa che ha conferito una forza ulteriore alla storia, che conclude dandoci da pensare sul mondo di oggi e citando avvenimenti reali in maniera diretta. Su questo lato non posso che essere contento del fatto che, una volta ogni tanto, gli USA e il capitalismo siano i nemici dichiarati del manga e nella fazione dei buoni troviamo i russi e i comunisti. Facendo già capire che l'idea dell'autore non è certamente quella mainstream e che, appunto per questo, le sue riflessione sulla società e la giustizia saranno certamente interessanti e non già sentite.

Altro aspetto positivo sono i disegni. Inoue riesce a creare ambientazioni molto precise e dettagliate, frutto di una ricerca personale, oltre che a rendere ottimamente le espressioni dei personaggi. Il tratto è pulito e non ci sono vignette che si fatica a capire.

Perché non dieci?
I difetti che ho incontrato sono due. Il primo è un eccesso di scene sessuali a caso, che mettono inutilmente in mostra la protagonista Himiko. Benché molte scene siano ben inserite nella storia, non risultando mai completamente gratuite, la sensazione che siano introdotte per far felice il pubblico è evidente. Queste cose, per me, abbassano sempre il valore dell'opera.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

L'altra è l'inserimento del personaggio di Kaguya e dell'elemento soprannaturale. Un elemento superfluo e che secondo me stona profondamente con l'intera opera. Visto che il tema è il controllo del mondo da parte delle elite, sicuramente la religione e il misticismo avrebbero dovuto avere un contributo negativo e non positivo sulle vicende.
Da far notare il doppio finale, il Light, quello per il pubblico, e il Dark, quello originale. Sorprendentemente li ho apprezzati entrambi, anche se il Dark lo ritengo comunque superiore e più incisivo.

Attenzione: fine parte contente spoiler

Insomma, un manga che consiglio a chi ama i survival, la gente che si deve uccidere, le trame politiche e ami farsi un viaggio nel peggio dell'umanità.


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Hyakkimaru

Volumi letti: 26/26 --- Voto 7,5
Con il suo collocarsi in quella zona d'ombra tra il seinen d'intrattenimento e lo shonen adulto, "Btooom!" rappresenta un'opera solo parzialmente riuscita, figlia come è di una prima parte adrenalinica e a tratti quasi entusiasmante, e una seconda (dal sedicesimo volume in poi) in cui emergono una sorta di stanchezza prosecutiva, che favorisce il comparire di tutti quegli stereotipi tipicamente giapponesi, e i limiti nella capacità di sviluppare al meglio trama e gli approfondimenti psicologici, che banalizzano, rendendo superficiali, le tematiche adulte che, invece, pervadono il manga: transumanesimo, realtà virtuale, Nuovo Ordine Mondiale, Criptovalute. Forse troppa carne al fuoco. Fortunatamente il finale Dark (Verità), risolleva le sorti di un manga che avrebbe perso sicuramente di interesse se limitato all'altra conclusione ipotizzata dal suo autore, denominato Light (Amicizia).

Rimane quindi una lettura consigliata, valorizzata anche dall'ottimo comparto grafico, che potemmo quasi considerare propedeutica, così come anche l'autore auspica, ad ulteriori approfondimenti.


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Artanyl

Volumi letti: 6/26 --- Voto 9
Btooom! è un manga di genere seinen di Junya Inoue edito in Italia da Planet Manga al prezzo di €6.50. L'edizione è abbastanza buona (carta poco trasparente, rilegatura solida) ed è munita di sovraccoperta. La cosa che più mi ha colpito è che ogni volumetto assomiglia ad un gioco per la xbox360, avendone anche le stesse dimensioni.
Non racconterò la trama perchè quella aggiunta dallo staff di animeclick.it è sufficientemente esaustiva.
Partiamo dai personaggi: il protagonista Ryouta è il classico NEET giapponese (decimo in classifica mondiale del videogioco Btooom! e primo in tutto il Giappone) e non ha alcuna intenzione di partecipare al "gioco": cercherà infatti di risolvere ogni situazione senza ricorrere a mezzi estremi; il signor Miura, primo compagno di Ryouta, non è un giocatore di Btooom!; è infatti un semplice agente di assicurazioni e anch'egli sta cercando un modo per fuggire dall'isola senza coinvolgere nessuno; ai due si aggiunge in un secondo momento Himiko, studentessa liceale che odia gli uomini. Dopo qualche problema iniziale i tre si ritroveranno a combattere gli avversari più disparati, ognuno caratterizzato in modo perfetto, cosa ormai abbastanza rara ormai da trovare in un manga di questi tempi.
Ma la caratteristica migliore di questo manga è il disegno; il tratto è moderno, morbido e particolareggiato. Nel primo volume è ancora leggermente acerbo, ma dal secondo volume in poi diviene semplicemente perfetto. Ottimo è l'uso dei retini e dei neri, fantastico il character design: ogni personaggio è caratterizzato perfettamente non solo caratterialmente, ma anche fisicamente, e non succederà mai di confondere neanche lontanamente due personaggi fra loro. Buonissime anche le scene di azione, rese chiarissime dal tratto dell'autore nonostante le complesse strategie utilizzate dai personaggi. Ma se il tratto nei personaggi e nelle scene di azione è ottimo, gli sfondi che completano il tutto sono semplicemente perfetti. Quante volte in una vignetta importante, magari con un dialogo fondamentale, l'autore inserisce un semplice sfondo nero o bianco? In Btooom! questo succede assai raramente. L'intera storia si svolge su un'isola tropicale, e l'autore fa in modo di ricordarcelo continuamente rappresentandone la vegetazione in modo sublime.
In conclusione ritengo che questo sia uno dei migliori survival manga da Battle Royale a questa parte: e lo consiglio a tutti gli amanti del genere, certamente non ad un pubblico infantile. Provatelo, anche se il prezzo di un volumetto non invita a farlo, e non ve ne pentirete affatto.