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Aminako

Volumi letti: 16/16 --- Voto 10
"Il cammino dei fiori" (o Hanamichi) nel teatro kabuki è il corridoio percorso dagli attori che si muovono tra la platea durante le rappresentazioni. Le attività messe in scena lungo questo sentiero sono frutto di un esercizio fisico e mentale che richiedono tenacia e determinazione da parte dei suoi attori. Il kabuki è un'arte tradizionale giapponese riservata agli uomini e i suoi protagonisti entrano in scena lasciando le maschere ad altri contesti: qui si usa il "kumadori", un trucco che marca il volto e consente di identificare la provenienza dei suoi personaggi.

"Il sentiero dei fiori" di Ako Shimaki è un'opera ricercata e frutto di studi, che l'autrice condivide con attenzione tra un volume e l'altro, definendo bene i termini per coinvolgere il lettore e lasciarlo muovere tra le scene seguendo i suoi personaggi. Attraverso le tavole meravigliose di questa serie, l'autrice rivela contemporaneamente i lati più nobili e gretti di un'arte che, nel tempo, ha escluso le donne e ha posto delle basi di differenziazione tra gli uomini. Il palcoscenico del kabuki regala emozioni ma solo essere un "Onzoshi", figlio maschio di una casata ("ya"), apre le porte ai ruoli più importanti.

I due protagonisti di questa vicenda sono Kyonosuke Kawamura, figlio d'arte e molto popolare, e Ichiya Sawayama, talentuoso figlio di nessuno. Le loro strade si incroceranno grazie a Ayame, una ragazza appassionata di teatro kabuki e appartenente ad una famiglia decaduta. Ayame rappresenta sia la compagna di scuola di cui Kyonosuke si innamora, sia l'amica d'infanzia perduta di Ichiya che - anni prima - lo aveva esortato ad introdursi in questa arte.

Nonostante le strade di Ichiya e Ayame si dividono da ragazzini, i due saranno sempre legati da un sentimento importante. Ayame già dalle prime pagine dichiara di non poter ricambiare il sentimento di Kyonosuke perché innamorata di un altro e il giovane Ichiya a diventa "Heyago", un ragazzo che viene affidato agli attori-dirigenti di una famiglia prestigiosa grazie alle sue capacità anche senza esserne eredi. La sua strada è però solo in salita perché per raggiungere il livello del rivale in amore e in scena Kyonosuke non basta farsi spazio soltanto con le proprie doti.

Kyonosuke d'altro canto sente sulle sue spalle il fardello delle aspettative della casata di appartenenza e in modo particolare del padre. Sin da bambino ha riempito i teatri grazie alla sua bravura iniettata dal dna di una famiglia da sempre presente nel mondo del kabuki e che non lascia spazio di autodeterminazione agli eredi. Il giovane attore è incapace di darsi un'autodisciplina, salta spesso le lezioni ed è scoraggiato dal suo pubblico considerato ignorante e interessato solo al suo bel viso. Soltanto una persona nel suo pubblico, la giovane Ayame, noterà tutti gli errori da lui compiuti sul palco. Sbalordito dalla preparazione della spettatrice improvvisata, che vestiva i panni di una addetta alle pulizie, si affaccia al mondo del Kabuki con occhi nuovi e determinato a non lasciarsi battere dall'emergente Ichiya.

Ayame gioca il ruolo fondamentale di musa ispiratrice di Ichiya e Kyonosuke in due momenti storici diversi: il primo quando è un ragazzino senza particolari passioni; il secondo quando da professionista riceve forti pressioni familiari per consolidare la sua posizione e prendere le redini della casata. Nonostante l'arte del kabuki escluda le donne, Ayame si prende il suo ruolo fuori dal perimetro per incoraggiare i talenti e sfidare a trovare il loro spazio nella scena.

Ciò che, invece, mantiene alta l'attenzione è il legame inaspettato che si crea tra i due contendenti. Se a farli entrare nella scena è la giovane donna, sarà il loro rapporto a mantenerli sul palco per tutta la durata della serie. Avvolti da due energie contrapposte, Ichiya e Kyonosuke si ritrovano affascinati l'uno dalle prestazioni dell'altro. La competizione lascia il posto al desiderio di migliorarsi per essere degno di recitare a fianco dell'altro. Nel teatro kabuki così come rappresentato in quest'opera è vitale la ricerca di un Partner adatto ad entrare in scena. Entrambi questi due ragazzi si ritrovano e si scelgono, dando vita ad un rapporto indissolubile che alimenta il loro desiderio di attraversare insieme il cammino dei fiori.

Entrambi, consapevoli di non essere abbastanza pronti l'uno per l'altro, affrontano le loro sfide quotidiane in maniera funzionale al loro scopo. Ichiya è ossessionato dall'assenza di una posizione sociale adatta per raggiungere Kyonosuke, dall'energia vitale che scorre nel sangue della sua casata. E' disposto a barattare i suoi sentimenti e a compiere scelte di vita drastiche per raggiungerlo. Kyonosuke è impressionato dalla bravura e dalla preparazione di Ichiya, che catalizza l'attenzione su di lui fino a motivarlo in uno dei suoi momenti di maggiore declino. A questo punto la giovane Ayame non può più trovare spazio tra loro, se non come spettatrice e collante di un legame tra i due attori che diventa sempre più indispensabile.

La trama è articolata molto bene e concede ai co-protagonisti degli spazi importanti, che aprono scenari imprevisti e hanno un impatto sulla crescita dei due protagonisti. Le sotto-trame non hanno una forza tale da appassionare, ma aiutano a comprendere la cornice generale in cui si muovono i suoi attori, e forse la più meschina declinazione della "tradizione". I drammi in cui sono coinvolti i suoi personaggi si intrecciano con quelli portati sulla scena da Ichiya e Kyonosuke, che lavoreranno per mettere sulla scena quei ruoli che fino a poco prima apparivano estranei alle loro vite.

La frustrazione iniziale di non comprendere i personaggi teatrali a loro attribuiti, la fatica di metterli in scena, il parallelismo con le vite di personaggi reali, l'illuminazione improvvisa e infine la magnificenza di quando finalmente acquisiscono padronanza. Questo progresso rappresenta la massima espressione della passione e del talento, palpabile nelle scene persino da un/a lettore/trice come me completamente estranea a questo mondo.

Le tavole di Ako Shimaki sono meravigliose come già si evince dalle copertine. Che peccato non averle lette a colori nelle scene teatrali, sarebbe stato bello cogliere i colori del loro "make-up". Resta la cura con cui sono stati rappresentati anche i momenti dedicati alla preparazione della scena. Così come l'espressività dei volti accompagnata da una abilità narrativa e introspezione che mi hanno catturata completamente.

"Il sentiero dei fiori" per me è un capolavoro che può offrire molto più di una storia scolastica da batticuore. Purtroppo la serializzazione interrotta per tanti anni non ha aiutato a promuovere questo titolo e ad affiancarlo ad altri dai nomi altisonanti. Eppure lo meriterebbe. E' una lettura che consiglio a tutti e di cui non deve scoraggiare l'assenza di interesse per il mondo del kabuki o il timore che la storia si focalizzi solo su quello. Credo che sia un esempio eccellente di come in un'opera possano intrecciarsi un tema specifico (in questo caso il teatro kabuki) e l'universo dei sentimenti (amore, amicizia). In questo caso l'autrice è stata abile ad attribuire a ciascuno il proprio ruolo senza sconfinare. Sarebbe stato facile creare una telenovela e giocare con le onde emotive dei suoi personaggi, invece mi ha stupita dall'inizio alla fine con maestria, eleganza e buon umore. Good job!


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Ninfea

Volumi letti: 16/16 --- Voto 8
Finalmente, dopo un lungo periodo di pausa, Goen porta a conclusione con la pubblicazione del 16° volume, la bella serie di Ako Shimaki, Il Sentiero dei Fiori, (Pintokona, è il titolo giapponese di quest'opera, termine che indica il ruolo dell'uomo bello e virile nel kabuki).
Shojo atipico e singolare, credo abbastanza unico nel suo genere, introduce il lettore al mondo affascinante, severo e rigido di questo tradizionale teatro giapponese dove a recitare solo soltanto gli uomini (un po' come accadeva nel teatro elisabettiano).

Se come me, del Kabuki, sapete poco o nulla, non dovete preoccuparvi, perchè ogni volume introduce termini, definizioni e relativi significati di ruoli, personaggi e regole di questo mondo affascinante.

La storia ruota attorno a due adolescenti, due attori piuttosto differenti per indole e nell'approccio a questo tipo di arte, oltre che di estrazione sociale diversa, elemento che influisce pesantemente sulla carriera di un attore di kabuki.

Da una parte abbiamo Takeru Kawamura - in arte Kyonosuke - rampollo ed erede di una famiglia prestigiosa, legata al mondo del kabuki, (il padre è un attore di alto livello) ragazzo tanto talentuoso quanto svogliato e demotivato, simpatico buffone un po' ingenuo, apparentemente sicuro di sè, si rivelerà più sensibile di quanto non appaia e lo vedremo crescere e applicarsi più seriamente in corso d'opera, mentre si rafforzerà il suo rapporto con l'amico/rivale.
Il suo rivale artistico sul palco è Hiroki Hongo - in arte Ichiya - ragazzo ambizioso e severo, perfino cinico, si applica col massimo impegno per arrivare in alto, e almeno all'inizio, non ha una grande stima di Kyo che considera superficiale; non ha una famiglia importante che possa appoggiarlo, ma il suo talento lo fa notare da un importante maestro che lo accoglie sotto la sua ala e presso la sua famiglia. Ragazzo consapevole delle sue origini umili, è disposto a tutto e sarà capace di accettare qualsiasi compromesso per entrare a far parte di una famiglia importante del mondo del Kabuki, unico modo per poter scalare quell'ambiente rigido e arrivare un giorno a recitare ruoli importanti, che per tradizione si tramandano da una generazione all'altra, di padre in figlio; così accadrà tra Kyo e suo padre, figura importante per il ragazzo, come si vede anche da certi bellissimi flashback che aprono finestre sul loro passato.

Così, mentre Kyo ha praticamente la strada già spianata, ma poca ambizione e serietà, Ichiya deve lottare con tenacia per guardagnarsi il suo posto, e il manga gioca molto sul forte contrasto tra queste due personalità così diverse, che finiranno per attrarsi, ognuno dei due suggestionato e influenzato dalle doti dell'altro, in un percorso che li porterà prima in competizione e alla fine a crescere e confrontarsi, dopo una serie di eventi e difficoltà che li vedrà coinvolti.

Non mancano le figure femminili, due sono quelle importanti che avranno un certo peso all'interno della storia, Ayame e Yuna; la prima è una compagna di scuola, ragazza contesa da entrambi, appassionata ed esperta di Kabuki, dal carattere deciso e pronto, nota subito il talento di Kyo e Ichiya, ed inizia a seguirli e sostenerli; è per amore di lei che Kyo cambierà il suo atteggiamento e lo strano triangolo che si sviluppa tra questi tre personaggi determinerà molte delle loro scelte, alcune piuttosto fondamentali allo sviluppo della storia.
Peccato che nella parte finale, quando oramai Ayame ha fatto la sua scelta sentimentale, diventi un po' una figura marginale, ma alla luce della trama è una scelta comprensibile dell'autrice, che deve dare spazio al legame artistico che s'instaura tra Kyo e Ichiya, oramai coppia sulla scena.

Yuna è la figlia del maestro di Ichiya, si innamora del giovane, ma sarà più che altro usata dal cinico ragazzo; personaggio secondario, avrà un ruolo importante nel determinare certe azioni non sempre positive di Ichiya. Yuna non accetterà la situazione in maniera passiva, rivelando un carattere pronto a combattere per sè stessa.

Attorno a questi 4 personaggi, ruotano altre figure più marginali, qualche volta ambigue, quasi sempre collegati al mondo del kabuki, attori di livello inferiore, maestri e comparse, compagni di scena, figure che si muovono tra invidie, ambizioni e qualche gelosia.

In un manga che parla del Kabuki non mancano le bellissime rappresentazioni teatrali, che non tolgono troppo spazio alla trama; a dire il vero, non occupano mai troppe pagine di un volume, e questo potrebbe essere un difetto; a mio avviso la brività di tali scene limita la comprensione del lettore, che potrebbe non conoscere nulla di ciò che viene rappresentato; certe rappresentazioni sono essenziali, composte da poche scene clou e la trama di ciò che viene rappresentato sulla scena, a volte è solo accennata o spiegata velocemente, le immagini restano però suggestive e affascinanti.


Le tavole sono chiare, pulite e lineari, eppure ricche di dettagli stupendi come i kimono elaborati, le parrucche, il trucco degli attori, i movimenti di danza dei personaggi, mentre gli sfondi sono sempre molto curati.
Il tratto della mangaka è meraviglioso, sensuale, molto armonioso oltre che ricco di dettagli realistici, riesce a rendere intense le espressioni emotive dei suoi personaggi, che sono caratterizzati in maniera ottimale, ma riesce anche a renderli buffi e comici, soprattutto Kyo, che per quanto sia rappresentato con l'aspetto di un bel ragazzo, da 'attore comico' regge sulle sue spalle molte, se non tutte le situazioni comiche del manga, così come certi sguardi magnetici di Ichiya ci fanno comprendere il suo carattere determinato e la sua capacità di seduzione, altro elemento trattato con realismo all'interno del manga.
Kyo è il mio personaggio preferito della serie, a volte sembra un'idiota, ma ha un animo buono, alla fine si capirà che la sua ingenuità è una maschera costruita per difesa, mentre Ichiya passa maggiormente per antipatico; nel suo freddo cinismo, Ichiya è caratterizzato benissimo, eppure si rivelerà sorprendentemente umano nelle sue fragilità.
Nei volumi finali, la serie ha un'evoluzione che non mi sarei mai aspettata; le sfumature diventano più drammatiche, ma sono stemperate dalle reazioni sorprendenti dei protagonisti - Kyo in particolare, ed è fantastico come l'autrice riesca a rispettare il carattere naturale del personaggio - e le emozioni travolgono al punto che mi sono commossa, cosa non così scontata.

Per me, la serie si conclude nella maniera giusta, con un ultimo volume intenso ed emozionante che ho trovato perfetto, dove in modo naturale e senza troppe forzature, tutti i tasselli vanno al loro posto; un finale come raramente mi capita di trovare, che chiude un cerchio così come era stato aperto, attraverso un percorso di crescita che si proietta nel futuro.
Forse, da qui sarà un nuovo inizio.

Una serie che consiglio a tutti di recuperare; anche a chi abitualmente non legge gli shojo, potrebbe regalare qualche sorpresa.
Voto 8
Disegni 9


 1
Pannero

Volumi letti: 5/16 --- Voto 8
Siamo nel mondo del kabuki (teatro classico giapponese), Kyonosuke viene da una famiglia di attori ed è considerato da tutti un rampollo svogliato e privo di talento. Al suo opposto troviamo Ichiya, un ragazzo che dal nulla sta cercando con ogni mezzo di diventare un attore di kabuki, spinto originariamente dalla sua compagna di classe Ayame. In mezzo ai due ragazzi c'è appunto Ayame, che li lega in un triangolo amoroso. Kyonosuke infatti si innamora disperatamente di Ayame, che tuttavia nutre ancora dei profondi sentimenti per Ichiya, nonostante i due non si incontrino da molto tempo ormai.

"Il sentiero dei fiori" a mio avviso è un ottimo shoujo, partiamo dai disegni meravigliosi e altamente cinematografici, soprattutto nei primi volumi spesso si ha più la sensazione di stare guardando un drama piuttosto che di star leggendo un manga.
I primi volumi sono spettacolari, hanno ottimi colpi di scena e sono capaci di lasciare il lettore incollato fino all'ultima pagina disperato in attesa del volume successivo. Unica pecca? A questi momenti di grande concitazione e di grande, grande talento narrativo (i sentimenti dei personaggi sono descritti in modo davvero commovente in certi punti) corrispondono momenti di noia e vuoto inaspettati, ed è quello che rende Pin to kona un ottimo shoujo manga ma non un capolavoro impeccabile.
Consiglio caldamente questo manga, sia a chi è già appassionato del kabuki sia a chi non sa neanche cosa sia (le note in fondo al volume sapranno esservi di aiuto), perchè questo non pregiudicherà la fruibilità della storia.
Quindi, ottima descrizione dei personaggi e dei loro sentimenti, disegni strepitosi ma a volte momenti di stallo della storia (spero che andando avanti questo non si ripeta).

Per quanto riguarda l'edizione italiana, il manga è edito in Italia dalla Goen, in un'ottima edizione con tanto di sovraccoperta e buone note in fondo, che come dicevo renderanno possibile a chiunque la comprensione di questo manga e degli elementi riguardanti il kabuki.