Hitomi no Catoblepas
A prima vista parrebbe interessante, ma non sembra mantenere quello che promette.
La trama è quella descritta in scheda, nulla da dire. I disegni sono quelli che ci si può aspettare da un manga incentrato sui combattimenti: molto plastici, di tratto pesante, e con un'aria abbastanza infantile, non saprei spiegarmi meglio. Probabilmente, è perché il target di riferimento è il ragazzino, che saprà ben eccitarsi per le scene di lotta, le ferite, il conflitto ripetuto e ossessivo.
Ho trovato molti punti di contatto con Code: breaker, che però è uscito un anno dopo, con la differenza che ci ho messo qualche puntata di più a stufarmi di quell'altro.
Il problema grosso di quest'opera è che, a prescindere dal genere che non è il mio preferito, non ha un finale: veniamo lasciati alla fine di una battaglia con in previsione la continuazione del conflitto. E ciò non è proprio bello, specie perché le vicende, durante i due volumi, sono per certi versi molto affrettate, affastellate senza un briciolo di suspense, tanto da risultare, nonostante la velocità e la brevità dell'opera, piuttosto noiose: si tratta sempre e solo di gran battaglie, tra avversari diversi, ma sempre dall'esito abbastanza scontato.
I personaggi non sono particolarmente interessanti, anche perché non assistiamo praticamente ad alcun approfondimento caratteriale, è tutto molto, troppo superficiale.
Ci dicono sostanzialmente che i capifamiglia di quattro clan proteggono da un millennio la città dai demoni, ci presentano brevemente i personaggi, e via, subito si fa a botte.
Ripeto, sostanzialmente sono solo combattimenti fra demoni e umani che si servono di altri demoni per sconfiggerli. Un po' poco per la sufficienza.
Personalmente lo consiglierei solo a giovanissimi cultori delle battaglie a tutti i costi.
La trama è quella descritta in scheda, nulla da dire. I disegni sono quelli che ci si può aspettare da un manga incentrato sui combattimenti: molto plastici, di tratto pesante, e con un'aria abbastanza infantile, non saprei spiegarmi meglio. Probabilmente, è perché il target di riferimento è il ragazzino, che saprà ben eccitarsi per le scene di lotta, le ferite, il conflitto ripetuto e ossessivo.
Ho trovato molti punti di contatto con Code: breaker, che però è uscito un anno dopo, con la differenza che ci ho messo qualche puntata di più a stufarmi di quell'altro.
Il problema grosso di quest'opera è che, a prescindere dal genere che non è il mio preferito, non ha un finale: veniamo lasciati alla fine di una battaglia con in previsione la continuazione del conflitto. E ciò non è proprio bello, specie perché le vicende, durante i due volumi, sono per certi versi molto affrettate, affastellate senza un briciolo di suspense, tanto da risultare, nonostante la velocità e la brevità dell'opera, piuttosto noiose: si tratta sempre e solo di gran battaglie, tra avversari diversi, ma sempre dall'esito abbastanza scontato.
I personaggi non sono particolarmente interessanti, anche perché non assistiamo praticamente ad alcun approfondimento caratteriale, è tutto molto, troppo superficiale.
Ci dicono sostanzialmente che i capifamiglia di quattro clan proteggono da un millennio la città dai demoni, ci presentano brevemente i personaggi, e via, subito si fa a botte.
Ripeto, sostanzialmente sono solo combattimenti fra demoni e umani che si servono di altri demoni per sconfiggerli. Un po' poco per la sufficienza.
Personalmente lo consiglierei solo a giovanissimi cultori delle battaglie a tutti i costi.
