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Mikoto

Volumi letti: 1/1 --- Voto 5
Io Sakisaka è una mangaka molto nota e famosa sia in patria, che nel nostro paese, per le opere "Ao Haru Ride" (la sua, per ora, ultima fatica alla quale sta ancora lavorando) e "Strobe Edge".
Entrambi i lavori si distinguono per dei disegni molto ben fatti, per l'abilità dell'autrice di narrare in maniera egregia situazioni semplici o banali, non facendosi dominare dagli stereotipi e clichè tipici dello shoujo manga, ma sfruttandoli a proprio vantaggio per creare scene spesso anche profonde.
Queste caratteristiche a mio avviso, sono troppo poco evidenti nel manga che mi accingo a recensire, ovvero "Mascara Blues". Forse forse quasi assenti.

L'opera in questione risale al 2007 ed è un volume unico contenente 3 storie: la prima parla di Mugino e della gestione di un'amicizia che improvvisamente diventa amore, la seconda della timorosissima Tsuda che non capisce se il compagno Takasuga sia una persona gentile o meno e la terza di Hikaru che s'innamora di Mashima, un giovane hairstylist.

Leggendo, si capisce chiaramente che ciò che manca a Mascara Blues è una "personalità", una qualsiasi delle qualità che rendono riconoscibili i manga della Sakisaka o una caratteristica che lo contraddistingua. I tre racconti presenti nel volume non presentano difetti troppo vistosi, ma a mio avviso non sono niente di speciale, a causa della narrazione fin troppo lineare che li penalizza moltissimo.
Non si fanno ricordare, non hanno quel tipo di dolcezza di un manga di Maki Usami, non hanno brio, non hanno malinconia, non hanno verve, colpi di scena o quantomeno un po' di profondità. Confesso che durante la lettura mi sono spesso annoiata. Inoltre, la terza storia "So I Can Be Myself - A Long Dream", l'ho trovata anche irritante in quanto la Sakisaka si serve del becero clichè della tipica banda di ragazze femminili & invidiose che fanno intristire e abbattere la protagonista sempre solare e sorridente. Il secondo racconto, invece, è più carino, ma anche abbastanza inutile. Solo la prima storia mi ha colpito, per la situazione iniziale un po' atipica e anche per la protagonista Mugino, l'unica interessante tra quelle che ci vengono proposte..
I disegni sono ancora abbastanza acerbi, ma comunque riconoscibilissimi, sia per quanto riguarda i pregi (occhi, anatomie) che per quanto riguarda i difetti (i personaggi si assomigliano un po' tutti tra loro).

Per tutte queste motivazioni non posso assegnare la sufficienza a Mascara Blues, che consiglio solo e soltanto ai fan sfegatati dell'autrice, dato che per tutti gli altri si tratta di un volume evitabilissimo. Se siete in cerca di volumi unici shoujo ben fatti, meglio rivolgersi ad altre mangaka, ad esempio, Ayuko o Aiki Yamakawa.