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whitestrider

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Sono lieto di aver acquistato il volumone edito da J-Pop di recente, in quanto nonostante conosca Cutey Honey da circa una ventina d'anni ad oggi (2017) non ero riuscito a leggere nulla delle origini di questo personaggio di Go Nagai, uno dei miei autori preferiti di sempre. Avevo già letto alcuni volumi di Cutie Honey 21, manga uscito nel lontano 2004, séguito ad opera dello stesso Nagai, oltre a diverse opere dell'autore, tra i più poliedrici e versatili esistenti nel panorama nipponico.
Difficile valutare oggi un'opera di oltre quarant'anni fa, si rischia di incensarla troppo, dandole valore per la sua età, appunto o, peggio, di denigrarla e sminuirla proprio per il fatto di essere stata realizzata diverse decadi fa, e relegarla a una mera curiosità.
Fortunatamente Cutey Honey, nonostante diverse ingenuità e nonostante senta il peso degli anni, è comunque un'opera ancora capace di intrattenere, divertire, stupire e, in generale, appassionare il lettore.
Cutey Honey fu realizzato nel 1973, dopo capolavori immortali come Mao Dante, Devilman, Mazinger Z, e fu solo uno tra i vari franchise di successo che Go Nagai lanciò negli anni '70 (Cutey Honey fu infatti ripreso negli anni '90 dallo stesso autore, e vennero realizzati diversi OAV, serie tv e perfino film dal vivo!).
Come da tradizione "gonagaiesca" non mancano numerose scene di nudo femminile (e pure un paio di nudi maschili, anche se più per generare ilarità che altro), nulla di particolarmente imbarazzante o, per lo meno, nulla che non si sia visto in lungo e in largo nei decenni successivi o nei film dell'epoca della commedia all'italiana (quelli con Lino Banfi o Alvaro Vitali, per capirci).
Non manca nemmeno una buona dose di violenza, ovviamente minore di quella presente in altri manga del maestro, ma i combattimenti presenti in Cutey Honey sono comunque scontri molto "fisici", ed inevitabilmente sia la protagonista (che, come viene detto, non è invulnerabile nonostante i suoi grandi poteri), sia i personaggi comprimari, sia i nemici, vengono feriti spesso, e alcuni finiscono pure male (tagliati a metà, decapitati, bruciati vivi...).
Ottima l'edizione J-Pop, che per 10 euro offre un volumone di circa 400-500 pagine, alcune pagine a colori e una buona stampa. Diverse note a margine spiegano alcune battute per lo più intraducibili, e alcuni retroscena del manga. Unico appunto resta la copertina, che purtroppo non è a colori e riprende solamente un disegno presente nel manga, e non è una di quelle originali. Peccato, ma del resto è già un mezzo miracolo se una casa editrice italiana decide di tradurre e pubblicare manga così vecchi (anche se negli ultimi anni c'è stata una riscoperta da parte delle case editrici delle opere di Go Nagai, tra ristampe di serie già pubblicate e pubblicazioni di serie inedite, ma ben conosciute, come appunto Cutey Honey).
Speriamo che J-Pop decida di pubblicare anche il manga degli anni '90, che è una diretta continuazione di questo.


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micheles

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Nel 1973 Go Nagai era uno degli autori più conosciuti e amati in Giappone, sia per i suoi manga che per le produzioni televisive ispirate alle sue opere, in particolare il live action di Harenchi Gakuen e gli anime di Devilman e Mazinga Z. Visto il grande successo, la Toei continuava a chiedergli nuovi soggetti e in ottobre Nagai ne sforna addirittura due in contemporanea, Cutey Honey e Dororon Enma-kun. Nello stesso tempo Mazinger Z continua ad andare in onda, i due manga corrispondenti continuano ad essere pubblicati e si comincia a parlare di una nuova serie robotica, con relativo manga, che diventerà nota come Getter Robot. E se non bastasse, nell'estate 1973 il Maestro termina Devilman e inizia Violence Jack. Su questo sfondo, il primo ottobre 1973 appare su Shonen Champion il manga di Cutey Honey, anticipando di 13 giorni la serie TV. Non è l'unico manga della Combattente dell'Amore, e anzi nello stesso anno ne vengono realizzati altri due, uno disegnato da Ken Ishikawa su Boken'o Special, e uno disegnato da Yuu Okazaki e pubblicato su TV Magazine. Nei decenni successivi verranno poi pubblicati un quantità di seguiti e di remake, oltre a serie anime, live action, a testimonianza di un amore verso il personaggio che non è mai venuto meno in quarant'anni.

Honey nasce come versione femminile e scollacciata dei super eroi tokusatsu che spopolavano nel Giappone dei primi anni settanta, a partire dalla messa in onda di Kamen Rider (1971), serie TV ideata dal mentore di Nagai, Shotaro Ishinomori. Il manga di Honey deve anche molto al fumetto supereroistico americano, di cui Nagai è sempre stato un estimatore, a livello di disegni e di regia delle scene d'azione, mentre ne è completamente diverso in quanto a atmosfere. Infatti, a differenza dei censuratissimi e moralmente impeccabili comics, Cutey Honey è una commistione di tematiche politicamente scorrette: non tanto per la dose di sesso e violenza, risibile rispetto a quella presente nel Devilman, ma quanto per la presenza di una comicità grossolana e volgarissima, assolutamente tipica di Go Nagai e lontanissima sia dagli standard occidentali dell'epoca che dagli standard giapponese moderni. Cutey Honey è paragonabile, ma è ancora più trash del peggior trash della commedia all'italiana degli anni ottanta: tanto per darvi un'idea, nel manga potete trovare un commissario di polizia con le emorroidi, che in servizio non porta mutande e pantaloni, appunto per il dolore che prova nel fondoschiena; lo stesso commissario viene preso a colpi di karate sulle emorroidi da un ex-lottatore di sumo, il proprietario della casa che deve difendere dall'attacco di Panther Claw; vi lascio immaginare i disegni caricaturali in massimo grado, con sangue che schizza in giro; nello stesso tempo, intorno alla casa circola un vecchietto che non si capisce perché trasporta due secchi pieni due urina, spargendone il contenuto in giro. Le scene maliziose non si risparmiano e vi capiterà di vedere una Honey completamente nuda che si trasforma in una statua e viene palpeggiata e leccata da un vecchio e un bambino, in un erotismo onnicomprensivo che non fa distinzione di sesso e di età. D'altra parte, qualche pagina più avanti, in una scena drammaticissima viene uccisa la migliore amica di Honey, che giura tremenda vendetta contro Panther Claw ("vi ucciderò tutti fino all'ultimo!"). Come sempre Nagai non conosce il senso della misura, il buon gusto non sa neppure dove stia di casa e mescola insieme drammi, combattimenti, scene sadomaso e amori saffici a battute umoristiche, scenette comiche e buoni sentimenti.

Eppure in qualche modo il tutto funziona, grazie anche al supporto del suo tratto grottesco, sporco e grezzissimo, in cui si mescolano personaggi orrendamente sproporzionati a donne bellissime, spettacolari scene d'azione e poverissime caricature, sfondi a volte inesistenti e a volte dettagliatissimi. Certo c'è chi sostiene - e in un certo senso a ragione - che il tratto di Nagai sia brutto. Eppure Nagai ha il senso della pagina, le sue scene d'azione sono d'impatto, le inquadrature ardite, il tratto dinamicissimo e di grande effetto. C'è una grinta, una carica di energia nei suoi disegni che ben pochi disegnatori moderni possono esibire, così impegnati a cesellare mutandine da perdere di vista il senso del movimento e l'immagine a effetto. Insomma Nagai è uno che sa disegnare, ma la maggior parte del tempo non ne ha voglia, sembra che abbia troppe cose da mostrare nel minor tempo possibile, il ritmo deve dominare su tutto, basta dare l'idea e lo spettatore riempirà i buchi lasciati dall'immagine con la sua fantasia. Questo è il modo di disegnare del maestro, abbozzato, sporco, veloce, eppure estremamente espressivo. Certo con Cutey Honey non ci si annoia. Va notato che Ken Ishikawa è accreditato come co-autore del chara design di Cutey Honey e quindi è molto probabile che abbia aiutato Nagai anche in questo manga, che formalmente dovrebbere essere stato disegnato solo dal maestro; è ragionevole che Ishikawa si sia fatto le ossa aiutando Nagai per poi partire un paio di mesi dopo con il suo manga di Cutey Honey, realizzato in solitaria e più vicino alla serie televisiva.

Nagai, come tutti i grandi della sua epoca, usa il sistema dello star system inventato da Tezuka: quindi in Cutey Honey il conoscitore avrà la soddisfazione di vedere personaggi delle sue serie precedenti: il vecchio Daemon della famiglia Abashiri (che noi conosciamo come Rigel di Goldrake), Naojiro, della stessa famiglia, qui in un'inedita versione femminile (e sarà il chara design che ispirerà il Boss del Mazinga televisivo), Shiro Kabuto e perfino Koji Kabuto, come travestimento al maschile di Honey! Si tratta di un manga imperdibile per i fan di Go Nagai e in generale per tutti gli appassionati del manga anni settanta. Ovviamente la lettura è consigliata ad un pubblico maschile e maggiorenne; assieme al manga va visto l'anime del 1973 perché due soli volumi non sono sufficienti a raccontare la storia di Honey. Se l'anime non basta, c'è anche il remake e il live action di Anno, proprio l'Hideki Anno di Evangelion, da sempre grande fan di Nagai.